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Era proprio Bafon...e non nascosi il mio rossore poiché era dovuto a qualcosa di meraviglioso...lo ascoltai attentamente tenendo Hiss per mano..."Davvero questo posto è speciale? Come mai...probabilmente loro sapranno il motivo.."lanciai una occhiata ad Hiss di intesa e ci avvicinammo a Bafon.
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Sospirai e alzai le spalle, dopotutto non erano affari miei.
Guardai Musain seria, alla sua precisazione. Probabilmente gliele avrei cantate, una volta finito tutto è tornato noi al paese. "No, signore" risposi secca, ma senza intonazione, fissandolo. Era mai possibile che me ne dimenticassi?! Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Hiss era seccato per quell'interruzione e finse di trovare interessanti le parole di Bafon.
Lui ed Altea lo ascoltavano tenendosi per mano. "Deve trattarsi di un antico luogo di culto..." disse il vecchio "... per i miti di quest'isola... secondo Iki Iki questa spelonca è collegata con l'interno della stessa isola!" Musain annuì a Gwen e ripresero le ricerche. Vagarono per la boscaglia, poi tra il ruscello ed il rilievo, ma senza trovare nulla. "Forse dovremmo entrare più in profondità..." disse Musain "... spingerci all'interno di questa selva..." Così fecero. Ad un tratto, arrivando da un basso rilievo, il gruppo notò qualcosa. Era un recinto di pietra ben coperto da un tetto di legno. Era lo stesso recinto visto con Fabius. |
Riprendemmo il cammino, ma senza risultati.
Ci spingemmo allora più in fondo e trovammo quella struttura vista all'arrivo. "Ho già visto questo posto, quando siamo arrivate. Credo che il naturalista che ci ha portate sull'isola fosse diretto lì, ma non saprei dire che luogo sia" commentai guardandolo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Osservai Hiss e trattenni una risata, la sua espressione diceva tutti i suoi pensieri, gli strinsi la mano di più.."Quindi potrebbe essere che quei visi che ho visto sotto l' acqua siano divinità o indigeni e oltre quella grata...vi sia un tempio..e dove mai porterà...ovviamente qui adoravano l' uomo scolpito nella pietra..il loro eroe...cosa dice di fare Iki Iki...?Possiamo entrare in quella grata? E ci darà ospitalità, non vorremmo mettervi nei guai signor Bafon a casa sua" osservando Hiss e sussurrando sempre con la voce di sirena e ninfa..."Ora vuoi andare via da questa isola, tornare dai tuoi amici?".
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Quella carezza era sempre più inebriante, mi mandava sempre più in estasi.
La sua mano sulla mia pelle, ancora e ancora... impazzivo, impazzivo davvero. "E cosa desidera che faccia, il mio signore, una volta finito il massaggio?" provocante e sensuale, guardandolo negli occhi. Avrei voluto che quel massaggio non finisse mai, da una parte, dall'altra avrei voluto abbandonarmi alla passione più sfrenata lì, su quel divano. "Potrei andare avanti all'infinito, lo sai?" seria, guardandolo negli occhi. Volevo quel nome, lo volevo disperatamente, ma non volevo staccarmi da lui nemmeno un momento. |
Il recinto di pietra era distante circa un miglio da loro, tutto avvolto dalla florida e verde vegetazione tropicale.
Ad un tratto Gwen e gli altri militari sentirono qualcosa. Un lamento prolungato, quasi il guaire di un animale percosso o comunque inquieto. “Sembra un animale e nemmeno molto distante...” disse uno dei militari. “Proseguiamo.” Fece Musain. Raggiunsero un gruppo di felci giganti e qui, tra i cespugli resi vischiosi da alcuni frutti maturati al Sole, Gwen inciampò in qualcosa di strano e sgradevole. C'era il corpo di un coniglio, tutto coperto da mosche e formiche. La carcassa era ancora calda e risultava decapitata. “Sembra decapitato...” uno dei soldati. “Forse un predatore...” un altro militare. “Avanti, proseguiamo.” Mormorò Musain. La foresta divenne di colpo un luogo sinistro, come se ogni ombra potesse mutare in un agguato, ogni fruscio diventare una minaccia. Come se occhi invisibili li spiassero. “Iki Iki mi ha detto che oscuri spiriti vegliano su questi luoghi” disse Bafon ad Altea “e promettono vendetta.” “Che allegria...” sarcastico Hiss. Poi l'attrice gli si avvicinò e gli parlò. Lui la guardò. “Ti piace provocare, vero?” Guardandola con un sorriso malizioso. |
Mentre continuavamo, sentimmo un verso, come un lamento.
Allora lo seguimmo, sembrava di un animale. Mentre camminavo, inciampai in qualcosa: mi alzai e subito mi ritrassi, contenendo un urlo con la mano, alla vista di quel coniglio morto e senza testa, ma ancora caldo e quasi pulsante. Calma, Gwen. Calma. Ricordati perchè sei qui Presi un respiro profondo e andai avanti, cercando di non pensare a quella vista, o alla foresta, che ora si faceva più scura, cupa ed inquietante. Avevo i brividi, ma non potevo desistere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Oh si molto Hiss...penso lo hai notato" sorridendogli.."Potresti renderti utile in questa situazione. Sei un uomo scaltro oltre che bello e passionale e pure intelligente"
Poi guardai Bafon, le sue parole non promettevano nulla di buono. "Vendetta...che tipo di vendetta? Potrebbe essere legato alle attuali uccisioni, e chi mai vorrebbe queste vendette? Ecco perché pregano il Signore degli Insetti e che venga in aiuto l' Ombra che cammina...l' eroe...perché pensino arrivino a scacciare i demoni appunto..si dovrebbe capire per loro chi sono e chi sono in realtà, ma la saggezza dei vecchi capi tribù non è da discutere". |
Proseguirono nella foresta, avvicinandosi al recinto di pietra.
“lo scienziato di cui parlava” disse Musain a Gwen “era presso questo luogo?” Chiese alla ragazza. “Io invece direi di andarcene da qui.” Disse Hiss ad Altea ed a Bafon. “Teme dunque la vendetta degli spiriti?” Divertito il vecchio. “La facevo più cinico e razionale.” “Non ho paura di spiritelli e fantasmi...” Hiss “... piuttosto temo la vendetta del fanatismo indigeno... dopotutto sono a casa loro qui e noi altri siamo gli odiati invasori.” Scuotendo il capo. “avanti, andiamo via da qui... mi manca la luce e l'aria pulita.” Il Capo fissava Clio, continuando ad accarezzarle la coscia. Poi con la mano libera fece lo stesso con l'altra coscia di lei. “Come sei servizievole...” disse piano “... una cameriera con i fiocchi... accarezzandole le cosce, risalendo lento sotto la gonna, arrivando fino ai suoi glutei. |
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