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Attraversammo la brughiera, col suo profilo campestre e dopo un bel tragitto arrivammo a destinazione.
Non capii, però, quando suonammo, ma nessuno ci aprì. Guardai in giro stranita. "Come mai nessuno apre? È molto strano... Dovrebbe esserci almeno la donna di servizio..." provando di nuovo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen e bussò di nuovo, ma nanche stavolta ci fu risposta.
"Sembra sia disabitato..." disse Elv guardandosi intorno. Tutto infatti era silenzio intorno al maniero. "Possibile che non ci sia nessuno?" Fissando poi Gwen. "Fino a poco fa quel tuo collega era stato qui, no?" |
Insistemmo, ma nulla.
"Non so che dirti, è impossibile che non ci sia nessuno" commentai, guardandomi attorno. A quel punto, presi il cellulare. "Provo a chiamare Ludwing, vedo che mi dice, spero sappia darmi qualche indicazione..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen provò, ma il cellulare di Ludwing era irraggiungibile.
"Io direi di entrare comunque nel castello." Disse deciso Elv. "Troviamo una crepa, un muro crollato, dopotutto questo castello è in parte danneggiato." |
"Ludwing è irraggiungibile..." sbuffando e getta di con stizza il cellulare nella borsa.
"Elv, è violazione di domicilio. È illegale" sottolineai stranita, perchè non potevo crederci che me lo stesse proponendo davvero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Se non facciamo così non entreremo mai, Gwen." Disse Elv. "Lascia fare a me..." e cominciò a cercare qualche possibile varco.
Ne trovò infine uno, presso una delle torri. Era un cedimento delle murature. "Vieni, Gwen..." chiamò lui per entrare entrambi. |
"Non ho dubbi..." borbottai, mentre lo lasciavo fare.
Infatti, trovò un varco e seppur con riluttanza, lo seguii. Non sapevo se per amor suo o del mio lavoro, ma lo feci, anche se sapevo che me ne sarei pentita comunque subito dopo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Attraverso quella crepa nelle murature Gwen ed Elv penetrarono nel castello.
Oltrepassarono quello stretto e buio passaggio, ritrovandosi in un grosso spazio semisotterraneo. "Credo fosse la fossa biologica del castello..." disse Elv facendo luce con il cellulare "... risaliamo per quelle scale nella pietra..." Così risalirono e arrivarono nelle cantine. Ne percorsero un tratto, giungendo dove c'erano i componenti dei robot, ma che adesso erano stati portati via da Ludwing. |
Ci ritrovammo praticamente sotto il castello, guidati unicamente dalla luce del cellulare di Elv.
Poi, sbucammo nella cantina dove c'erano i robot. "È qui che sono stati trovati i pezzi" dissi "È proprio vero che di Jon non c'è traccia, ma è da non credere..." guardandomi attorno nell'ambiente che già conoscevo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, lo sapevamo..." disse Elv "... il tuo collega ha portato via tutti i pezzi degli androidi."
"Dottoressa." Ad un tratto una voce dai meandri delle cantine. Gwen la riconobbe subito quella voce. Era di Jon. |
Annuii quasi distrattamente, guardandomi intorno.
All'improvviso, una voce. Era quella di Jon. Presi Elv per mano e la seguii. Non avevo idea di dove mi stesse portando, ma volevo scoprirlo. Forse, finalmente, sarei riuscita capirlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv si presero per mano e camminarono seguendo la voce di Jon.
Attraverso un lungo corridoio semibuio ed umido raggiunsero infine una camera piena di ragnatele e buia. Elv accese la luce del suo cellulare ed illuminò la stanza. Era vuota, piena di ragnatele e con un basso sedile in legno sul quale c'era una candela spenta. La voce del cyborg non si sentiva più. "La candela è stata spenta da poco..." disse Elv controllando la candela. |
Dopo un corridoio deserto, arrivammo in una stanza altrettanto deserta, buia ed umida, oltre che apparentemente in disuso, ma da dove una candela era stata spenta, poco prima.
"Esatto. È inequivocabile che fino a poco fa qualcuno fosse nel castello, quindi perchè accidenti fingono il contrario?" con tono stizzito, mentre Jon era sparito. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bella domanda..." disse Elv a Gwen "... ma mi sembra ovvio, a questo punto, che chiunque ci sia dietro tutto questo stia usando la voce del tuo robot per attirarti in una qualche situazione che però non riesco a capire..."
Ad un tratto sentirono dei rumori giungere dal fondo delle cantine sottostanti. Come se qualcuno bussasse ad una porta di legno. |
"Esatto!" esclamai, sollevata che la pensasse come me.
"Giuro che appena scoprirò chi è finirà male, sono stufa di testo casino" con tono irritato e spazientito. Poi, sentimmo qualcuno bussare alla porta della cantina. Feci segno ad Elv ed andammo a controllare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ad agio e muniti solo ell cellulare usato come torcia, Gwen ed Elv scesero nelle cantine, attraverso una scalinata di pietre consumate in buona parte.
Alla fine, oltrepassando buona parte delle cantine, arrivarono davanti ad una pesante porta di legno borchiata. "Probabilmente era da dietro questa porta che qualcuno bussava..." disse Elv con un'espressione alquanto inquieta. I 2 giovani notarono allora una scritta impressa sul legno della porta: "Guardati dai demoni che sanno fingersi falsi dei." |
Arrivammo alla porta di legno borchiata, da dove sentivamo provenire quei colpi.
"Non so davvero come intenderlo, questo posto, è strano e dubbio..." scuotendo la testa. Poi, vidi una scritta. "Poco specifici..." sarcasticamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Mah..." disse perplesso Elv, come chi pone poca attenzione a quel genere di cose riportate dalla scritta "... fatto sta è che i colpi non si sentono più... forse erano solo scricchiolii delle vecchie strutture di questo castello decadente..." a Gwen.
Ma un attimo dopo di nuovo qualcuno cominciò a picchiare da dietro quella porta, come chi chiede di essere liberato. |
"Non sto davvero capendo, è tutto confuso..." sospirando.
Poi, un attimo dopo che Elv ebbe pronunciato quella frase, sentimmo ancora quei colpi, ma era strano. "È come... Come se ci fosse qualcuno bloccato là dietro..." guardandolo stranita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quei colpi risuonavano sordi nel silenzio cupo della cantina.
Erano forti, solenni, tanto che la pesante porta di legno scricchiolava ad ogni colpo. "Chi..." disse Elv perplesso "... chi c'è? Chi c'è lì dietro?" Mentre quei colpi pesanti continuavano, come se ci fosse qualcuno con una forza non comune chiuso dietro la porta. "Chi c'è?" Ancora Elv, ad alta voce, ma nessuno rispose, mentre i colpi si susseguivano. |
Sobbalzavo ad ogni colpo, considerando anche che la porta scricchiolava e rischiava di cedere.
Elv chiedeva chi fosse, ma nessuno rispondeva. "Dobbiamo aprire, la porta non reggerebbe comunque" dissi, con tono in realtà impaurito e poco convinto, ma non avevamo altra scelta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora" disse Elv a Gwen, con un tono alquanto impressionato mentre i colpi non cessavano dietro la porta "perchè nessuno ci risponde?"
Ma un attimo dopo da dietro la porta si udirono le voci di alcuni bambini che piangevano. |
Elv insistette ancora, ma nessuno si degnava di rispondere.
Subito dopo, sentimmo dei bambini piangere e sbarrai gli occhi. "Ma sono bambini" dissi, impressionata. Tuttavia, mi bloccai. "Anche se mi sembra strano che dei bambini possano scardinare una porta così..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, nel dubbio cerchiamo di aprirla." Disse Elv a Gwen, dopo aver sentito le voci dei bambini.
A tenere chusa la porta era un pesante catenaccio ossidato. Elv allora estrasse la sua pistola ed intimò Gwen di fare qualche passo indietro. Sparò allora un colpo verso il catenaccio che saltò così in aria. A quel punto l'investigatore afferrò la manigia di ferro e tirò la porta, aprendola. Oltre la soglia c'era un lungo e buio corridoio avvolto dal silenzio. "C'è qualcuno?" Gridò Elv. Si sentì la risata di un bambino. |
Annuii.
Poi, mi allontanai mentre Elv usava la pistola sul catenaccio, voltandomi di spalle con gli occhi chiusi e le orecchie coperte. Sobbalzai allo sparo, ma quando Elv scoprì un corridoio vuoto rimasi bloccata. Lo guardai al sentire quella risata e mi strinsi al suo braccio, ora davvero, davvero terrorizzata. Molto terrorizzata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si strinse al braccio di Elv, ma anche lui era inquietato da quella situazione.
"Che..." disse piano "... ci fa un bambino al buio lì dietro? Non dirmi che si tratta di un fantasma però..." quasi sarcastico a Gwen, peccato però che si trattava più di paura. |
Elv non stava meglio di me, ma come avrebbe potuto?
Stavamo assistendo ad uno spettacolo raccapricciante. Non seppi rispondere alle sue parole, celando appena il viso dietro la sua spalla, perchè non sapevo cosa ne sarebbe stato di noi qui, cosa sarebbe successo e cosa stava accadendo proprio ora, mentre eravamo lì davanti ad un corridoio vuoto da cui provenivano rumori e voci surreali. "Io... Io non so... Ho paura, ma... Penso di voler scoprire qualcosa in più..." mormorai, quasi senza avere il coraggio di pronunciare quelle parole. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ma prima che Elv potesse rispondere a Gwen i 2 giovani videro qualcosa avanzare dal buio oltre la porta.
Era una donna vestita di nero, con un lungo velo sul capo. https://i.pinimg.com/originals/2b/b6...4a3541d4c0.jpg |
Stava per rispondere o per provare a farlo, quando vedemmo una figura, in fondo al corridoio.
Era una donna, vestita di nero e velata, che ci fissava. La voce non usciva, trattenevo il respiro ed ogni muscolo era reso, atrofizzato. "Chi... Chi è lei?" Con voce stentorea e gracchiante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quella domanda di Gwen non ci fu subito risposta.
Però dal buio uscirono 2 bambini, un maschio e una femmina, che subito si strinsero ai lati della donna. "Una madre e i suoi bambini." Disse allora la donna a Gwen. |
Quella mano sul mio collo, quel tono così delicato e leggero.
Mi faceva venire i brividi. Lo guardai dritto negli occhi, intensamente. "E se non chiedesse nessuno? Sarebbe tutto molto più eccitante, non credi?!" facendogli l'occhiolino. |
Immediatamente dopo di lei, spuntarono due bambini, un maschio ed una femmina, che le si strinsero alla gonna.
"Cosa ci fa qui?" chiesi ancora, sempre più cerea e terrorizzata da ciò che ci stava capitando. Anche perchè, il suo abbigliamento nome da esattamente contemporaneo e questo dettaglio mi faceva sempre più impallidire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Io e i miei figli viaviamo qui." Disse la donna a Gwen. "Ammesso che questa possa chiamarsi vita."
"Cosa intende, signora?" Chiese Elv. "Che siamo reclusi qui dentro da anni." Lei. "I miei bambini non conoscono la luce del Sole." Mentre i 2 bambini si stringevano intorno a la donna, ma fissando entrambi intensamente Gwen negli occhi. "Madama..." disse Threnz avvicinandosi all'orecchio di Des, quasi sfiorandolo con le labbra "... sarebbe sfrenatamente più eccitante, è vero..." A quella scena Jamos si avvicinò di un passo alla padrona, con lo sguardo duro di chi è geloso e frustrato. |
Aggrottai la fronte, mentre i miei sospetti erano sempre più pressanti.
"Lei... Voi non..." non siete più vivi, avrei voluto dire, ma non riuscivo a pronunciare la frase, era troppo terrificante, o forse anche troppo dolorosa. Perchè, ammesso che fosse stato reale, che vita poteva mai essere quella? Imprigionati per sempre in un luogo? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Noi non..." disse la donna ripetendo le parole di Gwen "... cosa?" Fissandola, come facevano i suoi figli.
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Oh beh, lo faceva anche apposta, a girare il coltello nella piaga?
Era anche una presenza spiritosa. "Vi trovate qui da molto tempo, voi tre?" cambiai la domanda, ma il senso rimaneva il medesimo, invariato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai divertita, eccitata, completamente presa e immersa nei suoi occhi.
Ma non feci in tempo a rispondere che Jamos si avvicinò, e mi voltai a guardarlo. Non mi ero accorta che eravamo soli. Povero Jamos, era così frustrato da quella situazione. "Puoi andare caro, grazie!" gli dissi, con tono complice. |
"Da 7 anni." Disse la donna a Gwen. "Quanti sono gli anni del mio figlio maggiore." Fissandola.
"Sognora." Disse Jamos avanzando ancora e fissando negli occhi, con sguardo penetrante, Des. "Non vuole che resti qui? Non posso fare nulla per lei ora?" |
Aggrottai appena la fronte.
Sette anni. Sette anni? Possibile? No, qualcosa non quadrava. "Lei conosce Lord Lennox? È arrivato qui da poco" chiesi, a quel punto, perchè ero maledettamente curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No..." disse la donna fissando Gwen con aria indagatoria "... non usciamo qui da anni, come le ho detto. Chi sarebbe questo Lord Lennox?"
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