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“Ne sono lieto...” disse il maestro “... dopotutto il nostro misterioso ospite è un apprezzato medico nella sua terra e ha saputo aiutarti...” guardando Gwen seduta davanti a lui “... una vera fortuna dunque che sia giunto con me stanotte, vero?” Sorridendo.
Salamano annuì ad Altea, mentre Furio scattò in piedi, si lavò le mani e poi andò via con lei. Alcuni servitori guardarono i due uscire in carrozza, invidiando il giovane garzone. “Dobbiamo stare attenti” disse Furio nella carrozza con la dama “che tuo marito non ci veda in città. Dobbiamo stare molto attenti.” |
Ah, ecco.
Era un medico, dunque. Curioso che mi avesse offerto quella fiala, nemmeno a saperlo. Ma questo lo tenni per me. "In tutta onestà, Milord, avrei preferito che il mio familiare stesse bene e che i suoi servigi non si rendessero necessari" dissi con tono compassato, senza far trapelare emozioni "Sono sicura che comprendete il mio stato d'animo." Lo avrei preferito eccome, ma il caso, volendolo chiamare così, si era messo di mezzo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Guardai delle occhiate lascive da parte dei servi e salii in carrozza.."Si infatti, che dobbiamo fare...travestirci...oh bella idea...dai io mi vesto di Ginevra e tu..."pensai sorridendo "Lancillotto? O cosa.." sospirando.."Hai delle idee" tornando seria.
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Non fui sorpresa dal fatto che la mia magia avesse funzionato su di lui, dopotutto si vedeva che non era esattamente una cima questo Maresciallo.
E non lo dicevo solo perchè non aveva la benché minima traccia di tatto con le donne, ma proprio perchè mi sembrava che non fosse poi così intelligente. Io di rado mi sbaglio quando si tratta di comprendere una persona. Ringraziai con un cenno del capo, mi alzai e seguii lui e il soldato verso le segrete. Ebbi così modo di ammirare il resto del palazzo e di incuriosirmi sempre di più su questo prigioniero e sull'attacco che avevano subito le milizie del Maresciallo. Il mio signore mi aveva ben spiegato quanto le informazioni possano essere preziose, e io stavo per ottenerne. Giunti nelle segrete sapevo che nessuno avrebbe apprezzato la mia presenza e io non avevo tempo di star lì ad entrare nella mente di ciascuno di loro, mi sarebbero servite troppe energie, che preferivo conservare per quel bel maschio che mi aspettava a casa. Così decisi di mettermi subito all'opera, in modo che nessuno avrebbe osato fiatare. Senza curarmi di niente e di nessuno mi avvicinai al prigioniero, guardandolo negli occhi, uno sguardo che voleva leggergli nell'anima. Il poveretto non aveva idea che le sue pene stessero per cominciare in quel momento. "Allora..." sorrisi, guardandolo negli occhi "Questi galantuomini ti hanno fatto delle domande.." con la voce suadente, calda. Lasciai che la mia magia lo raggiungesse, lo riempisse, provocandogli un senso di benessere in tutto il corpo, la fatica e il dolore erano scomparsi, e con loro lo spavento. Sì, posso usarlo anche per queste cose, ma infliggere dolore è molto più appagante che guarire, a meno che ovvio non sia strettamente necessario, come quella volta che il duca di York cadde da cavallo proprio prima di salire da me, certo non avrei rinunciato al mio piacere perchè quell'idiota non era capace di stare in sella! Ma non era il momento si stare a pensare a queste cose ora. "Non lo sai che è maleducazione non rispondere?" sempre fissandolo negli occhi. "Accadono brutte cose a chi è maleducato.." sempre con lo stesso tono calmo, caldo, quasi ipnotico. A quel punto, quella stessa magia benefica si tramutò in qualcosa di molto peggio, di incredibilmente crudele e doloroso, come se mille coltelli lo trafiggessero ovunque, come se non vi fosse posto del suo corpo e forse anche della sua anima che non sanguinasse, non si contorcesse, no implorasse pietà. "E tu non lo sei, dico bene?" continuai, dolcemente, lasciando che la magia tornasse benefica, liberandolo da ogni dolore e da ogni spavento "Allora adesso ci dirai tutto quello che sai sull'attacco...". |
“No, non lo comprendo.” Disse il maestro a Gwen. “O meglio, non lo ammetto. Il tuo attaccamento a quel mortale, a quel ragazzo insignificante non ti porterà fortuna.” Guardandola negli occhi quasi come se il tono avesse un che di profetico e di minaccioso. “Attenta...” aggiunse con tono basso.
La fissò per un altro lungo istante. “Se non hai altro da aggiungere” mormorò “puoi andare.” Congedandola. “L'unica idea è quella di essere prudenti...” disse Furio ad Altea. Restò poi a lungo in silenzio. “Forse non solo dal fantasma devi essere liberata, ma anche da lui...” aggiunse rompendo il suo silenzio. |
Forse ribattere non era la cosa migliore.
Ma non mi importava. "Avete ragione. Ho agito per semplice riconoscenza. In questi anni mi ha servito più che egregiamente e mi sembrava giusto ricambiare il favore. Questo è quanto" con tono freddo, distante e distaccato. E se lui parlava per Marko, che era il mio servitore, cosa avrebbe detto per Elv? Benché Elv fosse ahimè giunto alla fine della sua vita mortale ormai, ma questo a lui non lo avrei detto. Feci un piccolo inchino ed uscii quando mi congedò. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole mi voltai verso di lui..."Si, sembra proprio di si...non vorrei quel fantasma ti perseguiti, ricorda ve ne sono due...quella della Dama Nera e quello del nobile Afragolignonese" guardandomi attorno poi dal finestrino della foresta.."Sai, si dice in questi boschi ci siano delle bande, io non li ho mai visti..saranno dicerie...una sorta di Robin Hood..che sciocchezze, sono anni ci vivo, li avrei visti e sentiti" dubbiosa.
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La magia oscura di Lys raggiunse il soldato, torturandolo e portandolo all'estremo.
“Si...” disse “... parlerò!” “Sembra si sia ripreso...” fece il Maresciallo “... madama ha molte doti... alcune in bella mostra, altre segrete...” fissandola lascivo “... avanti, parla.” Ordinò al soldato sopravvissuto. “Siamo stati attaccati...” questi “... era notte...” “Quanti erano?” Chiese il maresciallo. “Uno solo...” “Un solo uomo ha sgominato un manipoli di voi soldati?” “Non era un uomo...” “Cosa?” Il Maresciallo. “Era... era un demonio!” Esclamò sudando il soldato. “Un demonio dell'inferno! Indossava un armatura tutta d'oro! Era un demonio, lo giuro!” “Costui ha perduto il senno.” Il Maresciallo a Lys. “E' inutile star qui ad interrogarlo.” Gwen uscì dalla stanza e tornò di sotto. La casa era pigra e silenziosa, con le sue tende abbassate, l'odore di chiuso ed un'atmosfera tetra e decadente. Ad un tratto la vampira dai capelli rossi sentì un calpestio giungere da fuori. Poi il nitrito di un cavallo. “Hai ignorato ciò che ho detto...” disse Furio con tono freddo ad Altea “... non solo i fantasmi ti rendono infelici... ma anche tuo marito... ed io voglio ucciderlo per te...” fissandola. |
L'atmosfera era pigra e silenziosa, non c'era nessuno in giro e dovevo tenere le tende chiese per il maledetto sole là fuori.
Il mio capo scattò in direzione del nitrito di un cavallo e immaginai che dovesse sicuramente essere Elv. Mi diressi subito al portone e lo aprii di poco, tanto quanto bastava per guardarlo e non morire. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Furio avvertii dei brividi di freddo, quasi paura...chi era mai questo ragazzo..forse era folle davvero.."Ucciderlo? Ma stai scherzando..non sei un assassino...Furio, non ti comprendo scusa, appena mi hai conosciuto hai mostrato una folle gelosia per me e ora pure saresti disposto ad uccidere, spero tu stia scherzando" toccando il ciondolo nervosamente...avevo paura..si lo ammettevo.
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