Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 13-08-2012 17.54.21

Io ero disperata...disgustata....avevo la nausea....." Voi siete impazziti, nessuno e' morto, nessuno muore perche' qualcuno ha deciso di impregnare queste mura di musica......state dicendo il falso, io non sento la morte...io non sento nulla, ho provato abbandono..ma non morte, perche' volete convincerrmi del contrario......dove sono i loro corpi...voglio vedere i loro corpi e sarete voi a portarmi nel luogo della loro sepoltura......".....lancia un fulmine sulle catene del ragazzo...ed egli fu libero.." E adesso che il mostro e' stato liberato...volete togliervi voi la maschera o devo farlo io.........?...."...

Talia 13-08-2012 18.21.52

Sentii una voce chiamare e la donna uscì...
Voci basse e concitate nell’altra stanza... poi la porta si aprì di nuovo...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 48555)
“Come ti chiami?” Chiese l'uomo. “Sappi che da oggi sei la nostra serva. Questa sarà la tua casa e non potrai più lasciarla. Se non ci obbedirai, sappi che la legge mi da il potere di ucciderti. Tutto chiaro?”

Esitai...
Ero ancora un po’ confusa, ma non tanto da non capire che la situazione era tutt’altro che rosea... quei due mi avevano trovata sul bordo del canale, mi avevano salvata ed ora pretendevano una ricompensa per questo... era tutto perfettamente chiaro... eppure, nonostante tutto ciò, quei due non mi sembravano soggetti pericolosi, né malvagi.
Riflettei un momento...
“Si, signore!” mormorai poi, nel tono più morbido e innocente che possedessi “Comprendo perfettamente! Devo a voi la mia vita e vi sono infinitamente grata per questo! Vedete... ho avuto un incidente mentre andavo in città e sono così caduta nel canale... pensavo di annegare e sarebbe di certo stato così se non fosse stato per voi! Ed è per questo che desidero ripagare la vostra generosità, il coraggio con cui mi avete tirata fuori da una così terribile situazione... per questo lavorerei con gioia per voi, con immensa gratitudine... solo una grazia vi chiedo, miei signori...”
Esitai... la mia mente lavorava frenetica... dovevo convincerli a mandare un messaggio a Guisgard... dovevo fargli sapere dov’ero... ero preoccupata per lui ed ero certa che anche lui fosse preoccupato... ma mi chiedevo come... come convincerli a chiamare Guisgard?
Cosa dire loro?
Su cosa far leva?
Sorrisi appena, per dissimulare quella piccola pausa esitante...
“Una grazia soltanto!” ripresi, decidendomi infine “Lasciate che qualcuno porti un messaggio alla locanda per me... c’è una persona che forse mi starà cercando... un cavaliere... un grande cavaliere... oh, lui vi sarà grato per questo... sono certa che offrirà anche una ricca ricompensa, a chi gli fornisse informazioni circa la mia sorte!”
Dissi quest’ultima cosa quasi con noncuranza, ma con tutti i sensi ben tesi a cogliere ogni loro reazione... dopo tutto pensai che niente avrebbe smosso quell’uomo se non la sua avidità... ed ora la priorità era mandare a Guisgard un segno... pur labile... un segno a qualsiasi costo.

Guisgard 13-08-2012 18.55.49

A quelle parole di Talia, l'uomo e sua moglie si destarono come morsi da una tarantola.
Si allontanarono allora di qualche passo.
“Un cavaliere...” disse lui “... hai sentito? O pensi che ci stia mentendo?”
“Perchè mai?”
“Potrebbe appartenere ai mentitori...”
“No.” Sentenziò la donna.
“Come fai a dirlo?”
“Non senti l'accento?” Fece lei. “Non è di queste terre.”
“Hai ragione...” annuì lui “... dici che c'è da fidarsi?”
“Credo di si... cosa abbiamo da perdere?”
Tornarono allora accanto a Talia.
“E in che modo sei legata a questo cavaliere?” Chiese l'uomo alla ragazza. “Ma bada di non farci un brutto tiro, intesi?”
Nel frattempo, Guisgard, Umans e Sangò erano giunti presso la caserma che si trovava davanti all'ingresso per la Città Alta.
Si avvicinarono ad una sentinella e subito Guisgard domandò del sergente.
“Il sergente Iwan...” disse la sentinella fissandolo “... cercate proprio lui?”
“Si, signore.” Annuì Guisgard.
“E cosa cercate da lui?”
“Dovrei parlargli.” rispose Guisgard. “ci fu uno sciocco diverbio e vorrei ora chiarirmi...”
“Forse l'avete già fatto...”
“Cosa intendete dire?”
“Aspettatemi qui.” E si allontanò.
Un attimo dopo arrivarono altri soldati.
“E lui!” Esclamò la sentinella, indicando Guisgard.
Gli soldati lo bloccarono.
“Ma cosa ho fatto?” Urlò Guisgard.
“Il sergente Iwan è sparito l'altra notte” rispose uno dei soldati “e voi siete sospettato per questo. Alcuni testimoni vi hanno visto litigare con lui l'altro giorno in città.”
“Fermi, sono innocente!” Tentando di divincolarsi il cavaliere.
“Sta zitto!”
“Io non c'entro!” Gridando Guisgard. “Io l'altra notte ero...”
“Dove?”
“Era al Ninfale Gioioso.” Intervenne Sangò.
“Avete testimoni?” Chiese uno dei soldati. “Ha parlato con qualcuno?”
“Con una ragazza!” Rispose Guisgard.
“Mi prendi per un'idiota?” Sbottò il soldato. “Nessun giudice crederebbe alla testimonianza di una prostituta!”
E lo portarono via.
“Ed ora?” Chiese Umans a Sangò.
“Per lui è la fine...” mormorò questi.

Guisgard 13-08-2012 19.17.32

Le catene ai pieni del giovane svanirono e lui fu libero.
Il padre però, a quel gesto di Elisabeth, lanciò un grido disumano.
Il giovane, allora lo aggredì.
I due lottarono e alla fine il giovane strozzò a mani nude suo padre.
Fissò allora Elisabeth e poi tolse la maschera al suo genitore.
Il volto dell'uomo era sfigurato.
“Era...” disse ansimando alla maga “... era un demonio... ha torturato per anni mia madre e me... ma grazie a voi ora sono libero... e lui è morto per sempre...”

Talia 13-08-2012 19.25.14

Avvertii la loro esitazione e ne gioii segretamente... li avevo interessati!
Si allontanarono di qualche passo, allora... li sentii confabulare e poi tornarono da me...
Ma volevano saperne di più... pensai che fosse logico...
Valutai la cosa, dunque... non potevo raccontare una bugia troppo grossa o non ci avrebbero creduto, né potevo dire loro com’erano davvero andate le cose o si sarebbero spaventati... decisi allora per una mezza verità!
“Lui è mio marito!” dissi candidamente “Eravamo venuti qui per trovare un po’ di serenità, per cercare un lavoro ed avere una nuova vita... poi c’è stato quell’incidente... sono caduta nel canale... e sono certa che lui adesso sia molto in pena per me! Certamente mi starà già cercando... e se non dovesse trovarmi...” lasciai il discorso sospeso ma feci un gesto vago con la mano che poteva significare molte cose e niente.
“Mentre invece...” soggiunsi “La sua gratitudine verso chi gli portasse mie notizie...”
Sospirai e feci un altro piccolo gesto leggero, volutamente misurato e falsamente noncurante.
“Oh... e se, magari, voi foste così cortesi... così gentili da portargli un mio messaggio...”

Altea 13-08-2012 19.30.17

"Infatti..sir Fyellon..voi siete appena campato a un grave pericolo.. chi e' ora che si mette nei guai?" risposi appoggiando una teglia in coccio sul tavolo con la lepre pronta.
Feci sedere i fratellini e servii loro la pietanza e mi sedetti al tavolo.."Mangiate piano..e vostro padre?".
Osservavo Fyellon ma ero piena di dubbi..abitavano qua da molto e ritenevano il posto tranquillo..e non conoscevano le Locuste, eppure la madre avrebbe dovuto avvisarli di tale pericolo.
Mi alzai dal tavolo e feci cenno al cavaliere di alzarsi.."Ma non vi sembra strano che questi bimbi abitano qui da tempo e non conoscano le Locuste?E che dobbiamo fare ora, il tempo incalza e noi dobbiamo trovare quella pianta ma non possiamo abbandonare questi bimbi."

elisabeth 13-08-2012 19.39.04

Una scena agghiacciante........attimi che sembravano durare un'eternita', padre e figlio che lottavano confermando un odio che non aveva confini umani.....e alla fini, un triste epilogo.....il figlio uccide suo padre e la maschera...come ultimo atto di sfregio nei suoi confronti volo' via.......un volto deformato da fiamme arse a carne viva....la smorfia del dolore ...era un demonio...chi dei due era un demonio ?...non lo sapevo piu' neanche io......" Avete ucciso vostro padre......perche'....siete capace di uccidere.........non credevo..."...invece di indietreggiare gli andai vicino....volli guardare i suoi occhi...volli sentire il suo affanno..." Ditemi....dove sono i miei amici..."...

Guisgard 13-08-2012 20.03.33

I due ascoltavano con attenzione ogni parola di Talia e seguivano con la medesima applicazione i gesti che la ragazza abilmente metteva loro sotto gli occhi.
E più lei parlava, più loro sembrano come ipnotizzati dalle conseguenze di ciò che diceva.
“La moglie di un cavaliere...” disse ad un orecchio la donna a suo marito “... potrebbe portarci dei guai...”
“Zitta, donna!” Esclamò lui. “Lascia parlare tuo marito... ehm...” tornando a fissare Talia “... tuo... ehm, volevo dire vostro marito... sarà giustamente in pena... noi due, io e mia moglie, siamo buoni Cristiani e vi abbiamo portata qui per Carità... volevamo farvi lavorare perchè siamo poveri ed una mano qui servirebbe come l'aria... ovviamente sareste stata una figlia per noi... ora però che sappiamo la verità...”
“Chiedile della ricompensa...”
“Stai zitta, cagna!” Urlò lui. “Ehm... milady... noi abbiamo agito, come detto, per Carità Cristiana... ma ora vostro marito... essendo un nobile cavaliere... beh, potrebbe risentirsi... e se non ci credesse? Se si arrabbiasse con noi? Come riuscire a farci credere da lui? A portargli un vostro messaggio?”
Intanto, a Gioia Antica, Guisgard era stato trascinato nelle prigioni.
Qui vi erano anche i soldati che avevano abbandonato il corpo di Iwan nel bosco, per coprire così l'accaduto di quella notte.
E nel vedere Guisgard e sentendo le accuse contro di lui, riconobbero subito quel colpo di fortuna per loro.
La morte di Guisgard, infatti, cadeva propizia per chiudere definitivamente quella storia.
Presero allora il prigioniero e rafforzarono le accuse contro di lui con la loro testimonianza.
A quel punto la sorte di Guisgard era segnata.
Lo presero così con forza e lo portarono nel cortile per impiccarlo.
Nel frattempo Guisgard si dimenava e gridava la sua innocenza.
Ma tutto era inutile.
E nonostante ciò, il prigioniero continuava ad invocare la testimonianza della ragazza del Nnfale.
Il cappio però si strinse attorno al suo collo.
Ma proprio mentre stavano per tirarlo, qualcuno bloccò l'esecuzione.
“Fermi, in nome della regina.” Disse una voce dall'alto di una torre. “Conducete il prigioniero da sua Maestà.”

Guisgard 13-08-2012 20.17.40

“Era un demonio...” disse il giovane ad Elisabeth “... e meritava di morire... venite, vi condurrò dai vostri compagni...”
Scesero così nelle segrete della torre e in una cella il giovane mostrò ad Elisabeth i suoi amici.
Li liberò ed essi riabbracciarono la maga.
“Milady...” fece Reas “... dobbiamo tornare a Tylesia... sono stanco di cercare cigni, mentre la mia città rischia la catastrofe...”
Anche Cristansen era daccordo.
“Allora” mormorò il giovane “permettetemi di aiutarvi...”
Condusse così li condusse nelle scuderie e mostrò loro una favolosa carrozza.
“Con questa giungerete in breve tempo a Tylesia.” Spiegò loro. “E che il Cielo vi assista, amici miei.”

Guisgard 13-08-2012 20.27.04

“In verità” disse Fyellon ad Altea “qui tutto è strano...” si voltò a guardare i bambini che mangiavano tranquillamente “... se la loro madre non tornerà, allora li porteremo con noi... non abbiamo altra scelta...”
Ad un tratto, però, si udì una voce da fuori.
“Avete sentito?” Fece Fyellon.
“Altea...” chiamava quella voce “... Altea, dove siete? Mi riconoscete? Sono il vostro maestro... Altea... rispondetemi...”


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