![]() |
Una volta dentro cercai il necessario per fare un thè caldo alla donna che non si dava alcuna pace.
Intanto Ehiss continuava a cercare di capire cosa fosse successo al bambino. " Perdonate ma... Perché mai andare nel bosco quando se ne sa il pericolo?" Chiesi davvero piena di dubbi. Preparai le tazze e le porsi prima alla donna e poi al cavaliere. " E cosa c'è di tanto pericoloso nel bosco?" |
Gwen lasciò il Cimitero e tornò alla locanda.
Risalì in camera e trovò Zoren che riposava. Il suo colorito era ormai normale e dormiva con un'espressione rilassata. Però la ragazza notò una cosa. Sul comodino accanto al letto era poggiato il libro ed era aperto alla pagina settantotto. Ed il capitolo recava questo titolo: “Processo di Nolhia” https://amantidellastoria.files.word...2/processo.jpg |
Risalii in camera, dove Zoren riposava tranquillo.
Vicino al letto però, sul comodino,c'era il libro, aperto nella pagina che parlava del processo. Incuriosita, mi stesi accanto a Zoren ed iniziai a leggere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tintus condusse Altea all'interno del castello, che dentro appariva ancor più desolato e solitario.
Stranamente nessun servitore era giunto ad accoglierli. Percorsero un lungo corridoio e poi salirono su una larga scalinata fino al primo piano. Una vaga penombra dominava quel luogo, con la luce del Sole che solo a fatica penetrava ad illuminarlo attraverso alte vetrate coperte da tende consumate. Arrivarono davanti ad una porta ed il pittore aprì, facendo segno ad Altea di entrare con lui. Si ritrovarono così in una vasta camera semibuia, con un lungo tavolo rettangolare al centro e vecchi mobili rovinati da tarli e ricoperti da ragnatele. Vi erano candelieri ancora colanti di cera, ma senza nessuna candela ad illuminare la sala. “Il barone credo arriverà a breve.” Disse Tintus alla dama. |
Gaynor tornò ad immergersi nella tinozza ed il pirata si sedette su un baule, restando a fissarla.
“Fa pure con comodo.” Disse sorridendo e mettendosi comodo. |
Dacey preparò un tè caldo e ne offrì sia al cavaliere che alla donna.
“Lui sapeva che doveva stare lontano dal bosco...” disse la donna “... tutti i bambini in città lo sanno... eppure... eppure non riescono a non andarci... qualcosa li attira, li attrae... qualcosa li chiama e loro non possono resistere...” “Cosa?” Chiese Ehiss. “Lei...” rispose la donna “... lei, quella bestia!” |
Mi sedetti sorseggiando il thè sempre più perplessa.
" E perché non mettere qualche guardia per impedire loro di andare nel bosco? O perché non uccidere la bestia? Cos'è un lupo o un orso?" |
Entrammo in quel castello..camminavo seguendo Tintus guardandomi attorno.
Era proprio l' immagine della decadenza, della tristezza e angoscia quel castello. Notai non vi erano servitori, mi chiesi il perchè..sapevo il barone viveva a vita ritirata ma mi sembrava improbabile non avesse nessuno a servirlo. Entrammo in una ampia sala, in mezzo vi stava un lungo tavolo e ragnatele, polvere e profumo di oblio dappertutto. E quel senso di angoscia, di tristezza e solitudine si fece più intenso, evitai di fare domande poichè avevo capito Tintus celava qualcosa..sembrava un castello disabitato o abitato da spiriti. |
Il Capitano si sedette ad aspettarmi e prendemmo a chiacchierare mentre finivo di lavarmi. Quando fu il momento di uscire dall'acqua, mi accorsi di non avere nulla da mettermi. Mi avvolsi un telo intorno al corpo e guardai il pirata. "Caro, ti spiacerebbe cercare Ester e chiederle qualcosa da indossare? Così non posso certo uscire da questa stanza..."
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Gwen cominciò a leggere:
“Il processo avvenne quando alcune giovani furono colte da comportamenti incomprensibili. Alcuni testimoni affermavano che le fanciulle, tutte alunne della stessa scuola, cominciarono a comportarsi in modo strano, come strisciare sotto tavoli e sedie, restare mute per ore intere, nascondersi dietro vari oggetti e parlare in un modo incomprensibile per loro e per gli altri. Il medico che le visitò postulò che poteva trattarsi di possessione diabolica, dunque al di fuori delle sue competenze. Infine si arrivò alla conclusione che le ragazze potessero essere state colpite da una fattura o un incantesimo. Cominciò allora in tutta la città un'ossessiva caccia alla strega, che fu poi effettivamente riconosciuta nella persona di Isolde Calengu, maestra della stessa scuola in cui erano alunne le giovani. La donna fu condotta in tribunale, al cospetto di una giuria popolare e della cittadinanza tutta riunitasi per l'occasione.” |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.17.04. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli