Più guardavo quei dipinti, più me ne innamoravo.
Il gusto edonista che essudava da quelle tele, quella sensualità sacra e profana al contempo, erano solo alcune delle sfumature che coloravano i suoi dipinti, oltre la tecnica e l'abilità indiscusse.
E studiando quelle opere, cresceva sempre di più dentro di me la voglia di entrare anche io a fare parte di quel tempio di bellezza e audacia.

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Sfogliando quei lavori, Gwen ebbe la sensazione di essere ancora con Lebel, tanto era vigorosa la sua presenza ed essenza in quei dipinti.
Come se attraverso quei lavori lei rivedesse con gli occhi di lui.

Era come essere ancora qui con lui, percepivo la sua presenza e la sua essenza attraverso i suoi ritratti, come se facesse fluire la sua stessa anima nei quadri che realizzava ed era meraviglioso.
Solo quando mi accorsi che era molto tardi capii di aver passato parecchio tempo non solo a lavorare, ma soprattutto ad osservare quei dipinti.
A quel punto, finii e andai a dormire, in vista della giornata che ci aspettava.

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Terminato il suo lavoro, Gwen si addormentò.
La notte trascorsa veloce e senza sogni.
La ragazza si svegliò di buon'ora per prepararsi.
Il mattino sembrava promettere molte cose.

Ascoltai stranita la notizia che ci riportava l'assistente di Minsk.
La baronessa era morta, davvero?
"Ma è terribile!" esclamai, sconcertata, per poi ascoltare attentamente il resoconto della polizia che lesse Minsk.
Poi scossi la testa, sconsolata.
"Se è stato davvero il giardiniere l'avrà comunque fatto per la pietra, e ce la ritroveremo sul mercato nero in men che non si dica... Anche se vendere una pietra del genere dopo un omicidio non è da tutti, a meno che invece non ci sia dietro qualcun altro che vuole tenerla per sè..." mormorai, pensierosa.

Dormii tranquillamente, fino al suono della sveglia.
Mangiai velocemente qualcosa, mi preparai e subito andai in galleria.
Una volta arrivata lì, mi misi subito a lavorare dando disposizioni su come sistemare le opere di Lebel secondo il nuovo allestimento.
Potevo dire di essere davvero di buon umore questa mattina, se non addirittura esaltata e questa nuova collaborazione col nostro artista poteva rivelarsi particolarmente fruttuosa.

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“Tutte le prove sembrano incastrare il giardiniere.” Disse Maday a Destresya.
“Amico mio...” fece Minsk con le mani unite sui polpastrelli in posa riflessiva “... spesso la pista più semplice e scontata è anche quella fasulla... voglio fare un sopralluogo al palazzo della baronessa... voglio vedere la scena del crimine... telefona al questore... è un mio buon amico e mi deve diversi piacere... chiedigli di tenerci lontani i suoi poliziotti per il primo pomeriggio, così che si possa dare un'occhiata a quel posto senza troppi fastidi.”
Maday annuì e telefonò.

Sospirai"Ma proprio non vuoi parlarmi di questi misteri della pietra?"accendendo la piccola tv al plasma mentre lucidavo della argenteria.

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Gwen arrivò presto in galleria, per poi mettersi subito all'opera.
Come suo solito Leonin, da buon figlio del direttore, si presentò due ore dopo e con ancora la colazione da fare.
Si fece portare dalla vicina caffetteria un cornetto alla crema, un cappuccino e con tutta la comodità del mondo, quando fu trascorsa un'altra ora abbondante, si mise, diciamo così, al lavoro.

"In verità non è che ne sappia molto..." disse Peter ad Altea.
La bella antiquaria allora accese la tv, proprio mentre trasmettevano il telegiornale del mattino.
Ovviamente la notizia in primo piano non poteva non essere quella sull'omicidio della baronessa.
Al di là del suo omicidio e delle accuse mosse al suo giardiniere Foros, l'altro punto fondamentale e nuovo era quello riguardante l'eredità della baronessa.
Infatti il suo unico erede era suo nipote, il visconte di Mussuon.

Chiaramente, da buon figlio di papà, Leonin spuntò in galleria alla buon'ora e solo dopo un secolo decise di iniziare a lavorare, se di lavoro si poteva parlare.
Eh...
Forse non avrei dovuto pensare certe cose di chi mi dava da mangiare, ma non ero ipocrita e non potevo fare a meno di pensare certe cose.
Alla fine, oltre la metà della mattinata, il nuovo allestimento per la mostra di Lebel du terminato.
Feci un giro per le sale per osservare i quadri, dicendomi soddisfatta per come avevo organizzato le opere, ma soprattutto per il fatto che delle opere così audaci potessero trovare spazio nella nostra galleria, rendendo giustizia all'abilità dell'artista.

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Ascoltai attentamente le parole dei due uomini, sempre più incuriosita da quella faccenda.
Per ora il mio nuovo lavoro sembrava allettante, dopotutto si trattava sempre di andare a caccia di misteri.
"Posso accompagnarlla signor Minsk?" chiesi, con un sorriso.
Stare dietro una scrivania non era mai stato un lavoro per me, preferivo di gran lunga il lavoro sul campo.

Ascoltai il notiziario e guardai Peter stupita "È morta questa baronessa.. Che strano. Ma sarà un caso, mica vogliamo credere a qualche maledizione o storia strana sulla pietra. Ora il nipote avrà una bella eredità"curiosa però di sapere qualcosa di questa pietra che nemmeno avevo mai visto.

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Poco dopo Gwen fu fatta chiamare da Leonin nel suo ufficio.
Qui il vicedirettore volle sapere dei lavori ultimati per accogliere le opere di Lebel in galleria.
Saputo ciò, mostrò alla ragazza il luogo in cui viveva l'artista, ossia una bella villa in campagna, lungo il corso del Lagno, a pochi chilometri da dove sorgevano gli antichi e splendidi castelli della bassa Caivania, dove in passato gli antichi baroni soggiornavano durante i viaggi itineranti del re attraverso il reame.

"In qualità di mia assistente" disse Minsk alzandosi dalla sua scrivania "lei deve accompagnarmi, mia cara." Sorridendo a Destresya.
I tre raggiunsero così il palazzo della baronessa, ora circondato da diversi poliziotti, non trovando nessun ostacolo per potervi entrare ed ispezionare il luogo del delitto.
Si trattava della camera da letto, ancora sottosopra e con chiari segni di ciò che era avvenuto.
La baronessa era stata aggredita e nonostante le sue resistenze non aeva trovato scampo dal suo assassino.
Lo scrigno che conteneva la Pietra Girellania era riverso a terra, rotto e tracce di sangue tingevano il tappeto sul pavimento, la parete e parte delle tende.
Segni lasciati dal pugnale con cui l'assassino aveva ucciso la bronessa.

Dopo un po', Leonin volle essere aggiornato sui preparativi dell'esposizione.
Una volta spiegato il tutto, mi indicò la villa di Lebel, una villa in campagna nella zona più... nobile? potevamo dirlo? della città.
Allora, senza aspettare oltre, salii in macchina e mi diressi subito dal pittore.

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"In verità" disse Peter ad Altea "la baronessa non aveva grandi rendite. Parte della sua fortuna si era estinta con il fallimento della banca da lei acquistata anni prima. Tuttavia il valore dela Pietra Girellana era così alto che la baronessa aveva continuato a godere di grosso credito presso diversi istituti bancari. il visconte suo erede non potrà però ereditare la pietra, quindi il solo vero bene rimasto alla baronessa."

"E allora perché dicono che l'unico erede è il visconte.. A questo punto erede di debiti, chissà a chi verrà affidata la pietra dunque, forse a qualche museo.. Io chiuderei il negozio, abbiamo lavorato per i nuovi arrivi abbastanza. Vado a Palazzo a riposare, mio padre è partito per i soliti viaggi archeologici".
Andai nel retrobottega per prendere la borsa e mi ricordai del piccolo scrigno.
Aprii la cassaforte, volevo fare delle ricerche a casa e lo presi in mano. Era meglio non dire nulla a Peter, e poi lo aveva acquistato coi miei soldi e lo osservai bene prima di metterlo in una valigia con altri oggetti.

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Gwen lasciò la galleria ed in auto uscì da Afragolopolis, ritrovandosi nella meravigliosa campagna che circondava la metropoli.
Il corso del Lagno, che il cielo pigro e grigio di un mattino nuvoloso tingeva di riflessi argentati, sembrava guidare attraverso un mondo, celato tra il verde di quegli spazi sconfinati, fatto di segreti e misteri vecchi di secoli.
In lontananza si potevano ammirare alcuni dei più celebri e bei castelli della bassa Caivania, capaci di concedere a quei luoghi una nobiltà ed una regalità senza pari.
Dopo un po' la ragazza vide spuntare dal verde una bellissima villa bianca.
Era dove viveva Lebel.

“Nessuno avrà la pietra” disse Peter ad Altea “fino a quando l'assassino non rivelerà dove l'ha nascosto.”
Poi il negozio fu chiuso ed Altea tornò a casa sua.
Aveva con sé lo scrigno vendutole dallo strano scienziato per scoprire qualcosa di più su di esso.

Partii con la mia Corvette nera e raggiunsi il mio Palazzo vicino la brughiera.
Mi accolse il gatto e sgattaiolai senza farmi vedere dal mio servitore, Bafon.
Entrai in camera sedendomi stanca sul letto e vidi la borsa vicino a me.
Ora che ero sola presi lo scrigno e lo guardai attentamente, cercai di controllare se si aprisse in qualche modo o fosse solo un ornamento.

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Fu come entrare in un'altra dimensione.
Anzi, più corretto dire in un libro di fiabe.
Castelli, prati verde smeraldo resi brillante dal sole, una meraviglia.
Dopo un po' che camminavo con calma per godermi al massimo la vista, vidi quella che doveva essere la villa del nostro.
Era una bellissima villa bianca, perfettamente integrata nello stile campestre ma elegante della zona.
A quel punto, avvicinai la macchina e suonai al citofono.

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Rimasta sola, Altea cominciò a studiare meglio quello scrigno.
Si poteva aprire, ma era vuoto.
Sembrava costituito da un metallo lavorato con una tecnica sconosciuta agli orafi del tempo, intarsiato e decorato con motivi vagamente geometrici ma di difficile decifrazione.
Sicuramente si trattava di un manufatto molto antico, i segni dei secoli erano evidenti.
Poi la bella antiquaria si accorse di qualcosa.
Di una incisione sul fondo interno dello scrigno, che in una lingua apparentemente sconosciuta così recitava:

“Ni lat otsop asopir al arteip.
Adab id non alrarebil iam ad uiq,
o al enoizidelam it àregnuiggar!”

Poco dopo Gwen vide apparire una bellissima ragazza di colore.
Indossava un abito succinto, sensuale, essenziale quasi.
Era visibilmente allegra ed i suoi modi apparivano spensierati, liberi.
"Ciao." Disse sorridente a Gwen. "Chi cerchi?"
https://i.pinimg.com/236x/50/f2/15/5...bf06cfc38c.jpg

Era vuoto, era un normale scrigno.. Anzi no. Era molto antico, sembrava quasi non fosse di questa Terra, fosse di una epoca remota o sconosciuta.
Poi sul fondo vidi una scritta, presi la lente per ingrandirla, una lingua strana ma poi provai a leggerla al contrario..

"In tal posto riposa la pietra.
Bada di non liberarla mai da qui,
o la maledizione ti raggiungerà!".

Ma non vi era nessuna pietra.. No, non poteva essere lo scrigno della pietra della baronessa, era vuoto.
Allora accesi il computer e iniziai a fare ricerche su quella pietra.

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Al mio suono, venne ad aprirmi una ragazza di colore,di bell'aspetto e vestita in modo parecchio essenziale.
Ero sorpresa? No non ero sorpresa.
"Oh, ehm... Cercavo il signor Lebel... Elv... Mi aspettava oggi..." risposi, annuendo.

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Diversi siti sembravano dedicare spazio alla Pietra di Girellania.
Altea potè così consultarli.
Secondo la leggenda la pietra provenva da un luogo mitico, chiamato Girellania, governato da un misterioso Re dal nome Master.
La pietra era custodita in uno scrigno in grado di annullare la sua maledizione e che presentava all'interno una scritta che ammoniva chiunque dal rimuovere la pietra da esso.

La ragazza rise ed aprì il cancello, facendo entrare Gwen.
Allora si diressero in casa.
"Ti va" disse "di bere qualcosa?" Gentile.

Seguii Minsk verso la casa della baronessa, dove era avvenuto il delitto.
Restai impressionata dai contatti che doveva avere, considerato che non c'era nemmeno un poliziotto.
Mi calai nei miei panni di assistente, e mi sentii immediatamente ringiovanita di qualche anno, quando seguivo il mio professore nelle sue spedizioni, prima di andarmene per conto mio.
Mi limitai ad osservare, fotografare dettagli che potevano essere poi utili a Minsk. Anche se il suo cervello poteva benissimo essere in grado di ricordare tutto.
Intanto, non resistetti dall'entrare nuovamente nella mente di Minsk per poter seguire i suoi ragionamenti in tempo reale, idea che mi appariva decisamente affascinante.

Sollevai appena le sopracciglia alla sua risata, mentre prendevo un respiro profondo e la seguivo.
Iniziavamo bene, proprio bene...
"Un caffè, grazie" sorridendo.

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Lessi attentamente e quando lessi dello scrigno divenni fredda.. Ma come.. Quindi poteva essere lo scrigno della pietra di Girellania, ma perché tenersi la pietra e disfarsi di lui se portava sfortuna.. Forse era stata rubata e il ladro non lo sapeva.
Uscii dalla stanza.. "Bafon" chiamai il mio fido maggiordomo, ora temevo pure potessero entrare in casa "Devi chiamare il sorvegliante e dirgli di stare attento nessuno entri, hai saputo della baronessa" con fare finto ingenuo.

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Entrando nella mente di Minsk, Destresya non sentì parole particolari o ragionamenti decisi.
Erano perlopiù sensazioni quelle che dominavano lo scienziato.
Una fortissima volontà di scovare qualcosa di chiaro, netto, inconfutabile, razionale che potesse alontanare da quella faccenda ogni diceria paranormale che molti volevano per forza di cose infilarci dentro.
"Ecco..." disse ad un tratto "... qui c'è qualcosa... o meglio, c'era..." indicando la parete a DEstresya ed a Maday.

“Si, ho sentito alla tv, signora.” Disse Bafon ad Altea. “Una tragedia. Ma pare abbiano trovato il colpevole nella persona del giardiniere della povera baronessa.” Annuendo. “Si, avverto subito il sorvegliante di stare attento. Ma forse lei teme dei ladri?”

La ragazza rise e portò del caffè a Gwen, servendolo con dei biscotti confezionati e vari snack di marche famose.

Avevo quasi paura a chiedere il perché della sua risata continua.
Più che altro, avevo paura della risposta.
Okay, sì, ero qui anche perché avevo accettato di farmi ritrarre, ma hey, non ero mica la prima.
Mi portò il caffè, corredato di biscotti e snack di ogni genere.
Portai alle labbra la tazzina e presi un sorso di caffè caldo.
"Comunque, io mi chiamo Gwen" porgendole la mano.

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"Il giardiniere?" perplessa "E lo hanno arrestato subito?" ricordando l'uomo di mezza età che mi aveva venduto lo scrigno.. "Oh si, ho paura dei ladri, ma hanno rubato pure la pietra di Girellania?" sospirando e guardando Bafon.

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"Si, signora." Disse annuendo Bafon ad Altea. "Il giardiniere, tale Foros, è incriminato per aver ucciso la baronessa e rubato la pietra."

"Oh, io invece sono Jasmine." Disse sorridente la ragazza a Gwen. "C'eri anche tu alla festa della settimana scorsa?" Fumando una sigaretta. "O era il mese scorso?" Confusa. "Sai che il mio oroscopo oggi è favoloso?" Annuendo. "Eh, adoro le giornate così!" Fumando. "Ma oggi è Giovedì?" Chiese.

Non ebbi nemmeno il tempo di assimilare il suo nome che una valanga di domande mi investì.
Oddio, un'altra...
"Oh, io... Ehm..." accennai una risatina nervosa "Ho conosciuto il signor Lebel ieri sera, da oggi espone i suoi quadri nella nostra galleria d'aste" annuii.

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"Ed è stato arrestato.. Ma voi sapete che uomo era.. Giovane forse.. Comunque so che la baronessa ha un erede, è ricco?" dirigendomi verso la sala da tè per fare una ricca colazione.

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