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Kafemnis annuì a Gwen e ad Elv, per poi accostare.
“Ragazzo...” disse lo scienziato all'autostoppista “... dove sei diretto?” “In realtà cerco un luogo in cui passare la notte...” il ragazzo “... non so, un'affittacamere, un alberghetto...” “Dubito ne troverai qui.” Fece Elv. |
Arrivarono al cospetto di Gutalax che atteggiandosi come la parodia di un dittatore restava a guardarli con i suoi occhi freddi.
Icarius ricambiava il suo sguardo, tenendo Clio stretta a lui. Era un modo per farla sentire protetta. “Già, la privacy...” disse alla ragazza “... dubito sappiano cosa farsene loro...” sarcastico. “P-r-e-g-o, s-i-g-n-o-r I-c-a-r-i-u-s?” Chiese il robot. “Nulla, parlavo alla dottoressa.” Lui. “P-r-o-p-r-i-o d-i l-e-i a-v-e-v-a-m-o b-i-s-o-g-n-o, d-o-t-t-o-r-e-s-s-a.” Gutalax a Clio, per poi mostrarle un disegno. “L-h-o d-i-s-e-g-n-a-t-o d-o-p-o a-v-e-r s-o-g-n-a-t-o.” https://forums.theuniversim.com/uplo...6116c80d07.jpg |
Il ragazzo cercava un posto per la notte, ma in giro non sembravano esserci alberghi, dopotutto eravamo in aperta campagna e all'imbrunire.
"Secondo te dovremmo chiedere al dottore di ospitarlo alla villa?" sussurrai pianissimo ad Elv. Non volevo dirlo direttamente al dottore, dopotutto era casa sua e non potevo permettermi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Non saprei...” disse Elv sottovoce a Gwen “... magari a lui da fastidio...”
“Al massimo possiamo portarti alla fine di questa stradina...” lo scienziato al ragazzo “... da lì potrai raggiungere uno dei paesi vicini.” “Grazie!” Sorridendo il ragazzo. Salì a bordo dell'auto e partirono. “Sei qui in gita?” Chiese Elv. “No, per fare una ricerca...” l'autostoppista “... da queste parti, tempo fa, qualcuno affermò di aver trovato una strana pietra... detta Pietra di Saggesia. Dal nome della località in cui è stata rinvenuta.” |
Annuii ad Elv, era quello che pensavo anch'io.
Il dottore si offrì allora di accompagnarlo fino alla fine della stradina. Quando il ragazzo ci disse perché era qui, ebbi un sussulto. La pietra. "Dottore, la pietra. Che sia quella che abbiamo visto al bar?" a Kafemnis. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Kafemnis guardò Gwen.
“Un momento...” disse l'autostoppista “... di quale pietra state parlando?” Incuriosito. |
Improvvisamente, mi resi conto se fosse o meno il caso di continuare.
Rischiavo di gettare il ragazzo nella fossa dei leoni, ma ormai il danno era fatto. "Abbiamo visto una strana pietra con dei simboli sopra, in un bar poco distante da qui, ma ti avverto che la gente non è per nulla ospitale" dissi, con tono cupo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Non avevo nessuna intenzione di lasciare quella stratta, era così bella, così rassicurante, così calda e avvolgente.
Adoravo quella vicinanza, quel momento così nostro mentre il mondo intorno a noi andava in pezzi. Oh, quanto mi sarebbe mancato quell'abbraccio una volta sciolto. Mi sarebbe mancato ogni giorno, ogni momento, era come se in quell'abbraccio trovassi davvero compimento. Con lui. Sorrisi a quelle parole sussurrate, e gli lanciai un'occhiata complice. "Loro forse no, ma io.." squadrandolo con calda passione "Oh, io si, eccome..." con la voce che nascondeva ben più di quanto le parole esprimessero. Un istante solo per noi, per i nostri occhi che ci incrociavano, come cielo e mare all'orizzonte. Poi Gutalax pensò bene di interrompere anche quel momento così bello, ed ero già pronta a sbuffare, quando mi mostrò il disegno. Sbiancai. Guardai Icarius, e poi di nuovo il disegno. "Sembra.." pensieroso "Sembra uno di quei megaliti con cui sono costruiti dei siti preistorici come Stonehenge..." incredula "Come può essere?" voltandomi verso Icarius. "Dimmi, Gutlax, cos'altro hai sognato? Ricordi qualche particolare?" al robot ribelle. |
L'autostoppista restò molto incuriosito, eccitato da ciò che disse Gwen.
“Potrebbe essere la Pietra di Saggesia...” disse “... vi prego, indicatemi quel bar... voglio vederla!” “Ci siamo appena stati e di certo non ci torneremo.” Kafemnis. |
Sospirai, perché Kafemnis aveva ragione.
"Credimi, ragazzo, non è un bel posto. Oggi siamo stati praticamente buttati fuori a causa di quella pietra" lo avvisai "Capisco il tuo interesse scientifico, ma pensaci due e più volte" guardandolo seria. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"No, è troppo importante." Disse il ragazzo a Gwen. "Sono mesi che faccio ricerche. Voglio vedere quella pietra."
"Perchè è così importante?" Chiese Elv. "Viene da qualche antica civiltà?" "Non esattamente..." rispose il ragazzo "... viene da lontano, ma non dal passato..." "Ossia?" Fissandolo Elv. "Dal cielo..." svelò il ragazzo. |
Bingo!
Ci avevo visto giusto! "Avete visto? Avevo ragione!" ad Elv e Kafemnis. Lo avevo ipotizzato fin da subito ed ora ne avevo la conferma. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Conferma...” disse Kafemnis guardando Gwen attraverso lo specchietto retrovisore “... che conferma?” Con tono quasi seccato.
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"Avevo ipotizzato che la pietra avesse a che fare con gli strani accadimenti di questi giorni e avevo ragione" risposi.
Fondi di non notare il tono seccato del dottore. Se ciò andava oltre le sue sicurezze scientifiche mi importava poco, onestamente. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"In che modo" disse Kafemnis a Gwen "si può collegare questa fantomatica pietra con gli strani e sconvolgenti accadimenti di queste ore? ono curioso di capire il ragionamento..." quasi sarcastico.
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Ricambiai il suo sguardo attraverso lo specchietto e mi sporsi appena in avanti.
"Se lei si ostina a trovare spiegazioni logiche in tutto questo, senza trovarle è ovvio, è un problema suo" dissi, secca. Lo guardai un altro istante, poi poggiai di nuovo la schiena sul sedile. Non raccoglievo le provocazioni solo per diventare oggetto della sua beffa sarcastica, era ovvio che non avesse vissuto la cosa in prima persona e si limitava a fare due calcoli e un paio di ipotesi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Kafemnis guardò ancora una volta Gwen attraverso lo specchietto retrovisore, per poi dedicarsi solo alla strada davanti a loro.
L'autostoppista invece era molto incuriosito da ciò che la ragazza aveva detto. "Ti prego..." disse a Gwen "... mi indicheresti come arrivare a quel bar? Voglio vedere la pietra... ti prego... è importante per me." |
Gli occhi freddi ed inanimati di Gutalax si posarono su Clio.
“Solo-quel-monolite-dottoressa.” Disse con la sua voce metallica. “E-noi-tutti-robot-che-ci-giravamo-intorno.” “Sembra un'immagine religiosa...” osservò Icarius. “La-Religione-non-esiste-signor-Icarius.” Perentorio il robot. “Come fai ad esserne così sicuro?” Guardandolo lui. “E'-stato-il-nostro-creatore-a-rivalarcelo.” Svelò l'automa. “Se questo vostro creatore conosce così bene argomenti tanto complessi” sarcastico Icarius “allora perchè non vi rivela lui stesso come far felici noi umani?” “Perchè-il-nostro-creatore-non-è-di-questo-mondo-signor-Icarius.” Gutalax. Icarius allora tornò a guardare Clio, sempre stretta a lui e con le labbra ancora ardenti per le sue ultime parole sussurrate poco prima all'affascinante proprietario delle aziende Hero. “Cosa volete quindi da noi?” Icarius voltandosi di nuovo verso il robot. “In pratica, adesso, cosa pretendete si faccia noi?” “Trovare-il-monolite-signor-Icarius.” Deciso Gutalax. |
Più li guardavo più mi facevano pena e guardai i begli occhi di Hiss.."Quanta ilarità, peccato non siano divertenti, questi non ci lasceranno in pace, a mio parere non vogliono che Seriolino ci racconti quello che ha visto...e lui ora è silenzioso".
"Scusate, la cosa parrebbe divertente" agli uomini "Ma non beviamo, quindi non vogliamo offrire da bere e poi perché mai dovrebbe narrarci qualcosa, a noi non ci interessa...anzi Seriolino deve iniziare a lavorare per mio padre" facendogli l' occhiolino d' intesa "E siamo in ritardo, presto farà buio nella brughiera e dobbiamo raggiungere casa presto...vi ringraziamo per l'interesse e per gli avvertimenti" con un falso sorriso e cercando in Hiss un consenso. |
Ognuno distolse lo sguardo, mentre lui non rispose.
Mi aveva dato non poco fastidio il suo commento, ma a questo giro era un punto per me. Il ragazzo insistette ancora per sapere dove fosse il bar. Allora io guardai Elv, con fare interrogativo, interdetta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Com’erano diversi gli occhi di quel robot rispetto alle mille espressioni e sfumature presenti in quelli azzurri e profondi di Icarius.
Gli occhi di Gutlax erano rossi, inanimati, inespressivi, sempre uguali, inquietanti non poco. Icarius mi teneva sempre stretta, e io non avevo nessuna intenzione di sciogliere quell’abbraccio che mi scaldava ogni istante di più. Ascoltai in silenzio la conversazione tra i due, affascinata da quello scambio di opinioni così pittoresco. La ragione e il cuore, la logica e l’irrazionalità, l’uomo e la macchina. Ero sempre stata convinta che ciò che rende umani è proprio la religione, dunque mi sembrava più che sensato il fatto che dei robot non riuscissero a comprenderlo. Dopotutto la ricerca del divino è qualcosa di squisitamente umano. Ma poi sbiancai alle parole di Gutalax. Gli alieni? Ecco adesso ci mancavano solo gli alieni a quello strano quadro da perfetto film di fantascienza apocalittico. Eppure aveva senso una cosa del genere… L’intervento alieno avrebbe spiegato molte cose, l’influenza su animali e piante, la volontà (perché restavo sempre convinta che di ciò si trattasse) di non aver effetto sull’uomo. Perché infondo una civiltà aliena poteva aver sviluppato ogni genere di tecnologie o capacità incomprensibili alla mente umana. Eppure ero sempre più curiosa di tutto quello sopratutto considerando la missione dei robot per la felicità umana. Davvero era quello che interessava agli alieni? A meno che con “non è di questo mondo” il robot volesse alludere a qualcosa di più metafisico, come ad esempio demoni o presenze occulte del genere. Sì… meglio gli alieni, decisamente. Alle ultime parole guardai incuriosita il robot. Trovare il monolite… Sicuramente un compito difficile, ma intanto per ora eravamo salvi. “Ci servirà una strumentazione adeguata…” feci notare al robot “E più dettagli potete su questo posto.. al mondo ci sono moltissimi monoliti…” pensierosa “Ma vedrete che noi lo troveremo!” annuendo fiduciosa per poi guardare icarius. |
Hiss guardò Altea ed annuì.
"Ok ok..." disse lui prendendo la parola e rivolto ai nuovi arrivati "... ora abbiamo da fare. Se avete voglia di fare trovatevi allora un'osteria e rinchiudersi pure dentro." "Che modi!" Uno di quelli. "È un bel tipo lei, sa?" "Bello o brutto sono come sono ed ora toglietevi dalle scatole." A muso duro. Quelli capurono e se ne andarono brontolando. Elv guardò Gwen ed annuì. "Se vuoi possiamo indicarti noi quel bar." Disse al ragazzo. "Ve ne sarei grato." Questi. Arrivarono alla fine della stradina, dove cominciava la strada provinciale. "Ecco, puoi scendere qui e proseguire per dove vuoi." Con tono cupo Kafemnis. "Io devo tornare a casa mia e non ho certo tempo da perdere per girare la campagna." Al ragazzo. Icarius guardò Clio perplesso. "Sei molto ottimista..." disse "... trovare questo monolite... e dove?" Voltandosi poi verso Gutalax. "Senza tracce da seguire, indizi da decifrare è praticamente impossibile. Ammesso esista davvero... dopotutto il fatto che l'abbia sognato un robot non da per nulla scontata la sua esistenza, anzi..." |
Annuii pure io ad Elv, mentre arrivavamo alla fine della stradina.
Non capivo cosa fosse preso al dottore, ma mi stava urtando non poco. Allora, spiegai al ragazzo la strada che doveva prendere per il bar. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
I tipi se ne andarono e osservai Hiss ridendo.."Non preoccuparti...sei un bel tipo..bello eccome" passandogli il dito sul viso e sul labbro per poi baciarlo.
Poi mi voltai verso Seriolino.."Andiamo, altrimenti quei tipi ci seguiranno..veramente dobbiamo andare da mio padre e nel frattempo puoi finire di raccontarci la storia del tuo rapimento..chi ti ha rapito?" incuriosita e afferrando Hiss per mano. |
Guardai Icarius con un’espressione enigmatica.
Sì, lo so che è una follia, ma vuoi che pensino di non aver bisogno di noi? “Beh, sicuramente ci forniranno gli strumenti necessari per la ricerca, un computer, delle mappe, degli indizi..” cercando di fargli capire il mio piano pur non parlando apertamente davanti ai robot. “Non è vero?” a Gutalax “Voi capite che trovare quel monolito è molto complesso e ci serviranno strumenti adeguati, indizi, e tutte le informazioni possibili che vi ha dato il creatore?” guardando ora il robot. Certo era una follia, ma dovevamo renderci utili, dovevamo mostrare loro che avevano bisogno di noi, in modo che ci lasciassero quel tanto di libertà che ci bastava per riorganizzarci e trovare una via di fuga. Senza contare che volevo capirci qualcosa di tutto quello e una cosa era certa: più ci avvicinavamo al creatore, più possibilità avevamo di riuscire a venirne a capo. Sperai che Icarius comprendesse. Anche se magari anche lui aveva un piano, non era da escludere. Ad ogni modo mi fidavo di lui. |
Seriolino guardò Hiss ed Altea.
"Avanti, finisci di raccontarci la tua storia." Disse Hiss. "Si..." prendendo un gran respiro Seriolino "... dicevo... quel giorno ero sul mio trattore... credo fossero le prime ore del giorno... quando... quando... quando una strana aria si fece intorno a me... il cielo era diverso... non c'erano nuvole... tutto aveva un unico colore... il vento aveva smesso di soffiare e nessun albero sembrava muoversi, nemmeno in modo impercettibile... e... e fu in quel momento che la vidi..." sudando. Gwen spiegò al ragazzo come raggiungere il bar. Il cielo però non prometteva nulla di buono. Tuoni si udivano in lontananza e la pioggia sembrava ormai imminente. Il ragazzo scese dall'auto, ringraziò, salutò e si incamminò da solo sulla strada. L'auto allora ripartì. "A mio parere avete sbagliato a dargli l'indicazione per arrivare al bar...." disse Kafemnis a Gwen e ad Elv "... quei c9ntadini potrebbero fargli del male... è da solo quel ragazzo." Gutalax guardò Clio con i suoi occhi freddi. "Nessuna-indicazione-dottoressa." Disse senza emozioni. "Solo-il-sogno. Trovate-il-monolite." Intimò a lei e ad Icarius. "Il sogno fatto da un robot come unica indicazione?" Con tono di scherno Icarius al robot. "Noi-robot-siamo-in-grado-di-sognare-come-voi-uomini-signor-Icarius." Gutalax. "Trovate-il-monolite." Con un tono che non ammetteva repliche. |
Il tempo non era dei migliori, ma nulla avrebbe fatto cambiare idea a quel ragazzo, che scese dalla macchina e si avventurò alla volta del bar.
"Beh, ma noi non possiamo certo accompagnarlo, dobbiamo tornare a casa sua, no?" risposi quasi sarcasticamente, con un intento velatamente canzonatorio riferito alle sue parole di poco fa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ascoltavo con attenzione la storia di Seriolino, percepivo il suo stato d' animo dalla voce e la paura che ancora lo attanagliava.
Stava descrivendo un paesaggio davvero surreale e presi la sua mano, capii il ricordare gli era difficile .."Tranquillo Seriolino, nessuno ti farà del male...cosa hai visto..noi siamo qui per aiutarti e tu aiuterai noi". |
"Naturale." Disse con indifferenza Kafemnis a Gwen. "Io ho un lavoro, i miei studi e le mie ricerche da portare avanti. Ed in tutta sincerità girare per la campagna in cerca di pietre, mentre l'intero paese vive una situazione di emergenza e pericolo, mi sembra una cosa molto stupida. Poi se a voi interessa invece accompagnare quel tipo nella sua inutile ricerca allora prego, non sarò certo io ad impedirvelo. Basta dirmelo e vi farò scendere subito dalla mia auto." Con tono secco.
Seriolino annuì ad Altea e prese un altro grosso respiro. "Si..." disse "... sotto quel cielo surreale... la vidi..." "Cosa vederti, stranaledizione?" Hiss. "Vidi..." mormorò Seriolino "... vidi quella grande e forte luce..." sgranato gli occhi. |
Grazie, Gutalax, sei proprio d’aiuto come un ombrello in un giorno di sole.
Cercai di mantenere la calma, perché continuavo a rimanere convinta dell’importanza dell’essere usili a quelle macchine che potevano spiaccicarci con la forza di un singolo dito. Per ora sembrava essere così, e sperai che questo potesse permetterci di restare vivi. “Beh, non lo troveremo restando qui dentro!” guardando il robot speranzosa “Dovremo andare a cercarlo..” guardando Icarius sperando che mi appoggiasse, o che cercasse in qualche modo di mostrare il suo piano. “Potremo prendere la nostra macchina?” speranzosa. |
Guardai Hiss...lui di pazienza ne aveva poca..schietto e diretto.
"Una luce..forte e potente" ebbi un sussulto e guardai l' immagine dei disegni nel campo di broccoli. Mio padre mi aveva insegnato a vagliare prima le cose, soprattutto quando scrivevo e non lasciarsi trascinare da strane mode, new age ecc ma forse quei disegni.."Veniva dall' alto? Dal Cielo..?" azzardai. |
Era partito con l'essere una persona a modo, ma era solo la cortesia d'obbligo con gli sconosciuti, perché ora si stava rivelando tutt'altro.
Voltai il capo verso il finestrino, mentre portavo il braccio di Elv attorno alle mie spalle, ma non risposi, la situazione iniziava a stufarmi e non mi sarei pronunciata a riguardo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius restò un attimo in silenzio, visibilmente pensieroso, per poi guardare prima Clio e poi Gutalax.
"E sia..." disse infine "... cercheremo questo monolite. Solo una domanda... vi occorre per rendere felici noi uomini?" "Cercate-il-monolite-signor-Icarius." Rispose il robot. "Solo-quest- per-ora-conta." E li congedò, ordinando ad uno dei suoi robot di accompagnarli all'uscita. Poco dopo Icarius e Clio erano fuori dalle industrie Hero. Presero la loro auto ed andarono via. "Finalmente siamo usciti..." guidando lui "... non ne potevo piu... mi mancava l'aria in mezzo a quei dannati robot..." fissò la ragazza "... ora finalmente c'è la privacy che tanto volevi." Facendole l'occhiolino. Seriolino annuì ad Altea. Fece l'ennesimo respiro e guardò lei e Hiss. "Si..." disse sudando ancora "... quella luce... veniva proprio dal cielo... scendeva fluttuando... sembrava leggerissima eppure era molto forte... scese davanti a me ed il mio trattore in quel momento smise di funzionare..." Sua Gwen che Elv non risposero nulla allo scienziato, restando in silenzio fino a quando arrivarono davanti alla casa di lui. Scesero tutti dall'auto e Kafemnis di chiuse nel suo studio. Arrivò allora la governante e chiese ai due giovani se volessero qualcosa da mangiare. |
Nessuno più parlò, fin quando arrivammo a casa e il dottore si chiuse nel suo studio.
Poi, la governante ci chiese se volessimo qualcosa da mangiare. Guardai Elv, poi di nuovo lei. "Sì, grazie" le risposi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Chiusi gli occhi alle parole di Seriolino sbigottita e osservai Hiss per pronunciare una frase..“Guai a voi della terra, verrà la fine dei cavalieri giaguaro e l’inizio di una nuova era che sorgerà sulle ceneri della precedente. E sarà il tempo dell’incontro con i Signori delle Stelle".
L' atmosfera si faceva più mistica e misteriosa.."Questa frase sta nel Codice Dresda dei Maya...si i Maya, era un libro con le loro profezie, ne hanno scritte anzi rappresentate molte, erano profezie sul futuro, le eclissi e la fine del mondo e questa ultima appunto profetizza la fine di un' era con l' inizio di un' altra dove solo i sopravvissuti avrebbero avuto l' incontro con i Signori delle Stelle..appunto gli alieni" feci una pausa "Infatti i disegni dei cerchi di grano, soprattutto quelli trovati in Inghilterra, rappresentano simboli Maya che sono cosmici e circolari...mio padre me ne ha parlato molto e ho dato un' occhiata ad un libro..ma forse sono solo supposizioni ma se vi è un legame mio padre davvero può interpretare quel disegno". "Seriolino...guarda questa immagine" gli mostrai quella del campo e della pietra.."L' hai già vista..dico quando ti rapirono". |
La risposta di Gutlax mi lasciò perplessa.
Aveva sempre parlato di questa fantomatica felicità di noi uomini, che il suo essere reticente mi insospettiva non poco. Cosa nascondeva quel monolite così importante per loro? Cosa speravano di trovare? Tutta la situazione era sempre più assurda, ma almeno eravamo liberi. Liberi, vivi e soli, finalmente. Già solo respirare la luce del sole mi sembrava un toccasana, un momento di pace assoluta in quel contesto così complesso e assurdo. Mi sedetti in macchina, dalla parte del passeggero, e sprofondai nel sedile, voltandomi a guardare Icarius. Anche lui non vedeva l’ora di andar via di lì, e io più di lui. “Oh sì, finalmente!” esclamai sospirando volta con la testa appoggiata al sedile. “Per questo ci tenevo che ci ritenessero in grado di trovare il monolite, perché ci lasciassero andare…” chiudendo gli occhi per un momento, assaporando la pace ritrovata “Non so nemmeno se esiste in realtà, e devo ammettere che mi inquieta molto questa faccenda del monolite!”. A quelle parole di Icarius, poi, un lampo malizioso mi attraversò lo sguardo mentre lo lasciavo scorrere su tutta la sua figura seduta al mio fianco. Allora, senza dire nulla, allungai una mano a prendere la sua, mentre i miei occhi erano fissi nei suoi, con un’espressione indefinita, carica di emozioni, sensazioni e battiti di cuore impazziti in una giostra impazzita. Com’era bello sentire la sua mano nella mia, come mi piaceva quel contatto. Adoravo il modo in cui si sfioravano, si cercavano, trovavano. Era una sensazione unica, bellissima, che mi attraversava tutta. “Sì…” sussurrai con la voce calda ma attraversata da una profonda emozione “Finalmente siamo soli..” guardandolo negli occhi sempre più intensamente. “Solo noi..” canticchiai pianissimo con gli occhi sognanti, felici e persi nei suoi “Andiamo via di qui…”. |
La governante annui a Gwen e ad Elv e portò loro dei panini e del succo di frutta.
Li lasciò poi soli a mangiare tranquilli. Il cielo del pomeriggio era sempre più cupo e minaccioso. A breve sarebbe arrivata un'ennesima tempesta. "Chissà se quel tipo è riuscito poi a trovare il bar..." disse mangiando Elv. Quelle parole di Altea risultarono inquietanti, mentre il cielo sulla campagna era sempre più cupo e denso di nuvole. "Io credo in Gesù..." disse segnandositre volte Seriolino "... e questa non è la fine del mondo." "Che vuoi dire?" Fissandolo Hiss. Ma poi Altea gli mostrò la foto del campo di broccoli e Seriolino sbiancò. "Si, sono loro!" Gridò in preda ad un irrazionale panico. "Sono loro! Sono tornati!" La mano di Clio che stringeva quella di Icarius, i suoi occhi in quelli di lui, il tono basso e caldo, le sue parole e dell'invito ad andare via da lì. Icarius annuì ed accelerò. L'auto così sfrecciò via nella campagna. Percorso una mezza dozzina di miglia, raggiungendo l'alta brughiera. Il cielo era sempre più cupo e qualche gocciolina d'acqua cominciava a scendere dalle nuvole. Le loro mani erano sempre strette. Lui di voltò a guardarla. L'aveva fatto varie volte da quando erano partiti. Un attimo dopo si chinò verso di lei, verso le sue labbra per baciarla. Ma di colpo ed in modo inspiegabile l'auto accelerò. "Che diamine..." disse lui cercando di tener fermo il volante e di frenare, ma tutto sembrava inutile. |
Hiss era perplesso, Seriolino si faceva il segno della Croce.."Non preoccuparti pure io sono molto Cattolica e penso pure Hiss, vedi Hiss i Maya profetizzarono l' Apocalisse in quel Codice e..." non ebbi il tempo di finire che Seriolino iniziò ad avere quasi una attacco di panico vedendo l' immagine la qual cosa ora diventava davvero inquietante.
"Hiss aiutami a calmarlo..Seriolino tranquillo...non ti faranno nulla...tu ci devi aiutare e noi..li manderemo via..dove l' hai vista quella immagine..su poi andremo da mio padre e starai tranquillo laggiù, lui ti proteggerà" guardando Hiss leggermente preoccupata. |
La governante ci portò dei panini e del succo di frutta e ci lasciò soli.
"Io più che altro spero che, se ha trovato il bar, non lo abbiamo trattato troppo male..." sospirando "Ma era una strada senza uscita. Ora mi sento in colpa per averglielo detto, ma se non glielo avessi detto mi sarei sentita in colpa lo stesso e sicuramente avrebbe trovato quel posto anche senza di noi..." aggiunsi, un po' preoccupata. Non era mio parente o altro, ma era giovane e non potevo non pensare che potesse succedergli qualcosa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea cercava di calmare Seriolino, ma quello sembrava inebetito, incapace di smettere di agitarsi.
Farfugliava cose incomprensibili, sudava, si dimenava e non c'era verso di farlo calmare. Allora Hiss si avvicinò, per poi afferrarlo e scuoterlo, ma Seriolino sembrava come morso da una tarantola. “Mi spiace, ma devo...” disse Hiss, colpendolo così allo stomaco. Seriolino perse conoscenza e si accasciò al suolo. “Non avevo altra scelta...” mormorò Hiss “... era come impazzito. |
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