Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Guisgard 19-03-2012 19.54.43

Daniel ragionò velocemente su come agire.
Alla fine scelse la scure a doppia lama.
La lanciò così contro lo sparviero.
Ma la pesantezza dell’arma contro la velocità dell’uccello, resero vano l’attacco di Daniel.
Lo sparviero evitò la scure e piombò sul cavaliere, facendolo cadere pesantemente a terra.
“Era la balestra l’arma adatta…” vibrò Giada “… devi essere più abile… lo sparviero è un bersaglio relativamente piccolo, ma velocissimo… la scure a doppia lama invece è pesante e lenta, adatta a colpire nemici corazzati e di poca mobilità… devi allenarti di nuovo… avanti, riprendiamo l’allenamento…”
Passarono alcuni istanti ed un serpente velenosissimo spuntò da una siepe e si avvicinò subito a Daniel.
Era a mezzo metro e si apprestava ad attaccarlo.

Talia 19-03-2012 20.01.28

Ero seduta sul pavimento e la mia mano stringeva convulsamente la coperta... era una strana sensazione, la più strana che avessi mai provato...

“La mia terra?” sorrise Cristiano “Oh, la mia terra... la mia terra, mie signore, è la più meravigliosa che sia mai stata creata... la più sublime, la più incredibile... vedete, la mia terra...”
“E’ vero ciò che dicono?” lo interruppi improvvisamente “E’ vero che i Taddei vogliono conquistare Sygma?”
Non sapevo perché l’avevo detto... sentii la mano di Veroiana stringersi intorno al mio polso, ma non le badai: non mi importavano i suoi giochi... tutto ciò che mi vorticava in mente era il tumulto di sentimenti che avevano sconvolto la mia anima nel momento stesso in cui quel giovane uomo aveva messo piede nella Sala delle Udienze di mio padre, il modo in cui mi aveva sorriso ed io avevo sorriso a lui... non sapevo ancora che fosse di Capomazda... e poi la parole di mio padre...
Sollevai il mento e puntai i miei occhi in quelli chiarissimi di Cristiano... arrossii appena in quello sguardo, ma quando parlai la mia voce era ferma...
“Guardatevi intorno...” dissi, allontanandomi di qualche passo e accostandomi alla terrazza “Le vedete le colline a perdita d’occhio? Vedete i loro colori? Sapreste esattamente dire di che colore sono? Ebbene... anche qualora ci riusciste adesso qui, non potreste comunque dire di conoscere il colore delle colline di Sygma... perché esso cambia! Cambia con le stagioni, con i raccolti, con le fioriture... cambiano i colori, i profumi, le sensazioni... e voi non potrete dire di conoscere Sygma finché non avrete conosciuto a fondo ciascuna di queste emozioni!”
Sorrisi... e, con quel sorriso sul volto, tornai a fissare Cristiano...
“Ed ora ditemi, milord... che tipo d’uomo è il vostro Arciduca? Sarebbe capace di amare Sygma come merita?”

Respiravo a fatica... molto a fatica... e non riuscivo ad uscire da quella visione... era più forte di me... era come se mi avesse risucchiata...

elisabeth 19-03-2012 20.14.52

Scappa..scappa...fuggi..fuggi...il grande nemico era alle porte.....Beringario dalla paura, aveva il volto stravolto, tutti fuggirono e la sala rimase vuota..l'eco delle voci concitate...le urla e la paura lasciarono quel Tempio che doveva essere dedicato alla saggezza.....fui spinta dai senatori che impauriti cercarono riparo nel cortile..fui spinta...e mi avvicinai alla finestra....tutti erano li'...io scesi piano i gradini di quel palazzo per ritrovarmi nel cortile......ognuno si preparava a prendere posto, ognuno con terrore nel cuore si schierava......chi dalla parte di Reas e chi con Guxyo....e poi c'era Goz....con un ghigno sarcastico....mi avvicinai a lui...." Dove sono i vostri cigni Goz....cercate di illuminare la vostra mente....il vostro ghigno e' fuori luogo...."......Nessuno in realta' sapeva cosa fare...mi guardai intorno per cercare Isolde, sembrava essersi dissota nel nulla.......Vidi pero' Altea...e le andai incontro " L'unica cosa piacevole di questo momento e' che vi ho ritrovata..per il resto il caos regna sovrano.....Vi confido una cosa Altea...chiedero' a Lord Guxyo....di far parte del suo esercito....e' l'unico modo per tenerlo a bada...".....Andai quindi vicino a Guxyo....."....Avete detto che sono una donna coraggiosa........forse se mi unisco a voi..posso essere di aiuto......l'intelligenza unita alla forza...."...

Guisgard 19-03-2012 20.35.37

Cristiano si avvicinò alla terrazza e fissò le colline di Sigma.
Ne seguiva le forme, come se nell’aria echeggiassero ancora le parole di Chymela.
Poi il suo sguardo si fermò sul volto e sui capelli di lei.
“Sapete, altezza, cosa rispose Alessandro a Tolomeo, il suo più grande generale, quando quello gli chiese il motivo della sua sete di conquista?” Sorridendo alla principessa. “Perché siamo portati a conquistare ciò che non possediamo, rispose il re Macedone…” tornò a fissare le colline “… e quando ci fermeremo? Chiese ancora il generale al suo re… e quello… fino a quando non avrò conquistato il necessario per non cercare altro nella vita… esiste tanto al mondo? Domandò Tolomeo… non lo so… rispose Alessandro… ma non posso fare altro che cercarlo…” fissò di nuovo Chymela “… forse non era mai giunto qui… e non aveva potuto vedere le meraviglie di questa terra…”
“Siete uno storico o qualcosa del genere, messere?” Chiese Veroiana.
“Solo un lettore.”
“E di cosa?” Domandò Eliana.
“Di libri, romanzi e poesie.”
“E voi cosa cercate?” Ridendo Veroiana. “Un impero come quello Persiano da conquistare?”
“No, ma molto di più, milady…” sorridendo Cristiano.
“Di più? Quello Romano allora?” Fissandolo Eliana.
“No, cerco molto di più…” sussurrò il capomazdese, per poi guardare la principessa“… cerco un fiore… un fiore unico…meraviglioso…”

La sera.
La campagna era mutata con l’imbrunire e le luci di San Leuciano lambivano il Belvedere.
L’aria era fresca e della musica saliva dal paese sottostante.
La porta si aprì e qualcuno entrò nella stanza.
"Cosa fai a terra, gioia?" Avvivinandosi Guisgard a Talia e prendendola in braccio, per poi adaguiarla sul letto. “Che idiota a lasciarti da sola! Ti sei fatta male?" Restò a fissarla per qualche istante, fino a quando lo sguardo di lei non lo tranquillizzò. "Su, ora ti porterò giù che la cena è pronta e il nostro sedicente servitore dice che ci farà leccare i baffi!” Sorrise. “Si esprimerà così un Arciduca?” Chiese divertito alla ragazza.

Guisgard 19-03-2012 20.55.55

Cavaliere25 aprì la nicchia di pietra sotto lo sguardo del falco parlante.
Un attimo dopo fu investito da una luminosissima luce blu.
Si ritrovò così, un istante dopo, rivestito di una magnifica corazza.
“Ora sei il Cavaliere Blu…” disse il falco “… il guardiano dell’Acqua… e fossi in te, amico mio, mi preparerei a combattere… anche se, in tutta sincerità, non scommetterei neanche una ghianda bacata sulla tua vittoria… ad occhio e croce, quel demone è il triplo di te… si, decisamente ti farà a fettine… beh, cosa vuoi fare? Combattere o svignartela? Nel caso decidessi di affrontare quel demone, beh, posso darti qualche consiglio, amico mio…” fissando Cavaliere25 nella sua straordinaria corazza.

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Altea 19-03-2012 21.05.31

Tutto ad un tratto una folla di persone raggiunse il parco, era vero...si sentivano lamenti di persone...tutti erano in preda al panico.
Vidi Elisabeth, la abbracciai quando ella mi dichiarò la volontà di entrare nell'esercito...per combattere i nemici.
Tutti si riunirono, Fyellon era tra i cavalieri di Reas...istintivamente feci il segno della Croce.
Mi avvicinai alla Regina..."Maestà non dovete temere...ma pregare, perchè sembrano queste siano...le voci delle anime che hanno subito violenze e discriminazioni e si deve pregare per loro. Ma ditemi, di che fiore parlava prima quel chierico".

cavaliere25 20-03-2012 11.40.26

Lo affronterò non mi tirerò indietro se dovrò morire morirò per una giusta causa e poi guardai il falco e dissi sono pronto dammi qualche consiglio per come distruggere quel demone demoniaco e aspettai

Talia 20-03-2012 12.54.09

Di nuovo aprii gli occhi, ma non mi mossi... quella visione era stata tanto potente, tanto travolgente che sembrava avermi tolto ogni forza... piegai le ginocchia e vi posai la testa sopra.
E fu in quel momento che udii il rumore della porta che si apriva...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44615)
"Cosa fai a terra, gioia?" Avvivinandosi Guisgard a Talia e prendendola in braccio, per poi adaguiarla sul letto. “Che idiota a lasciarti da sola! Ti sei fatta male?" Restò a fissarla per qualche istante, fino a quando lo sguardo di lei non lo tranquillizzò. "Su, ora ti porterò giù che la cena è pronta e il nostro sedicente servitore dice che ci farà leccare i baffi!” Sorrise. “Si esprimerà così un Arciduca?” Chiese divertito alla ragazza.

“Guisgard?” mormorai, mentre mi prendeva in braccio e mi adagiava sul letto “No... no, io sto bene!”
Le immagini di quella visione mi vorticavano ancora in mente... Chymela e Cristiano... quella terrazza su quel paesaggio incredibile... una strana sensazione mi causava quel pensiero...
“Guisgard...” domandai all’improvviso “Conosci un luogo che si chiama Sygma? Ci sei mai stato?”
La domanda suonava strana in quel momento, lo sapevo... inclinai appena la testa all’indietro e mi passai una mano sulla fronte, come a scacciare quei pensieri... infine sorrisi.
Mi misi seduta e tesi una mano verso Guisgard, perché mi aiutasse a mettermi in piedi...
“Allora... hai trovato qualcosa di interessante in questo tuo giro perlustrativo, mio intrepido cavaliere?” domandai, mentre ci avviavamo verso la porta “Forse ti sembrerà strano, ma io credo di aver scoperto qualcosa... anzi...” soggiunsi in un sussurro, prendendolo sottobraccio mentre richiudeva la porta e ci avviavamo per il corridoio altrimenti deserto “Più tardi, quando saremo di nuovo soli, se vorrai, ti racconterò una storia!”

Guisgard 20-03-2012 17.42.19

Il Caos regnava a Tylesia.
Altea raggiunse la regina, ma questa appariva troppo spaventata per rispondere alla domanda della ragazza.
Ad un tratto Reas prese la regina e Altea per condurle al riparo.
La sovrana, insieme alla sua corte, fu così portata nella sala del trono.
“Restate qui, maestà!” Disse Reas. “Vi affido la regina, milady!” Rivolgendosi poi ad Altea.
Un attimo dopo raggiunse i suoi soldati.
E uscito il capitano, la regina cominciò a piangere disperata.
“E' la fine...” in lacrime “... tutto è perduto...”
Elisabeth, nel frattempo, si era avvicinata a Guxyo.
“Entrare nelle mie schiere?” Fissandola questi. “Siete dunque disposta ad obbedirmi ciecamente? A non avere altra legge se non il codice che io ho imposto alle mie armate?”
Nello stesso momento, Fyellon salì sulle mura e poi raggiunse una delle postazioni della sentinelle.
Da qui il cavaliere poteva vedere oltre la città di Tylesia.
Ed uno spettacolo spaventoso si mostrò ai suoi occhi.
Un esercito sterminato assediava Tylesia.
Un'armata come non si era mai vista sulla Terra, così numerosa da poter oscurare il Sole se avesse avuto modo di librarsi nei Cieli.
“Questa...” mormorò Fyellon “... questa città è perduta...”
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Altea 20-03-2012 17.54.24

Reas con tanta cura prese sia la Regina che me e ci portò al sicuro, lui teneva molto alla Regina, ella era immobilizzata dalla paura....ci lasciò nella sala del trono con altri cortigiani, era un tripudio di urla e panico.
Mi avvicinai alla regina...."Maestà, dovete avere Fede...Tylesia sarà salvata, ma voi dovete dirmi cos'è quel fiore di cui parlavate prima. Maestà...se sapete qualcosa dovete parlare, per il bene di Tylesia dimenticando le...leggi del Tulipano". Per la prima volta mi sentii del tutto inerte in mezzo a quelle persone che tremavano di timore.

Guisgard 20-03-2012 17.56.31

Il Falco fissò Cavaliere25 e rise.
“Sei matto, ma hai del fegato, ragazzo mio!” Esclamò. “E sia, ascoltami bene... concentraci perchè non abbiamo tempo... chiudi gli occhi... ecco, ora ti sembrerà di vedere la tua corazza... le vedi le parti illuminate? Bene, sono le tue armi... la spada sul lato sinistro, leggera ed affilata, ottima per i nemici di media stazza e velocità... sulla schiena invece hai il tuo tridente, ideale per essere lanciato contro nemici forti e che si trovano a lungo e medio raggio da te... infine il tuo mantello, è in realta la rete piombata, da lanciare contro nemici di grossa taglia per immobilizzarli e poi poterli finire... ora osserva il demone e decidi in fretta quale arma utilizzare... ma se usi quella sbagliata il tuo attacco fallirà...”
Il demone, intanto, galoppava velocemente verso Cavaliere25.
Bardato pesantemente e grosso tre volte il Cavaliere Blu.

elisabeth 20-03-2012 17.56.58

Vidi Reas portare via la Regina e Altea.......ebbi un nodo alla gola, non sapevo neanche dove fosse Daniel.....il buio e un rumore assordante...mi avvolse, davanti avevo solo il volto di Guxyo...mi sembrava di pietra.....incominciai a respirare profondamente......."....Avete detto che senza di voi Tylesia e' perduta.....e io non ho intenzione di far distruggere questa citta'......accetto ogni vostra condizione..."......Che il cuore mi battesse in petto....era certo...Madre Natura aiutami tu......prego il mio regno perche' mi sorregga in ogni momento

Guisgard 20-03-2012 20.16.21

Talia sorrise.
E quel sorriso tranquillizzò definitivamente Guisgard.
Si avviarono così verso le scale, per scendere nella sala dove il loro curioso ospite li stava attendendo.
“Sigma…” mormorò Guisgard “… forse ho udito questo nome… si, forse da qualche cantastorie o menestrello… non ho mai prestato molta attenzione a quel nome, si sa, i racconti dei bardi sono sempre ricchi di terre lontane, tra l’esotico e il meraviglioso, dai tratti fiabeschi per incantare gli ascoltatori, ma ora che mi fai questa domanda rammento che ricorreva spesso nei loro versi… Sigma… ma perché mi fai questa domanda? Ti sei lasciata suggestionare da ciò che dice il nostro singolare servitore?” Sorrise. “Certo che però questo palazzo è davvero magnifico… non credi anche tu?” Guardandosi intorno. “Io mi ci perderei in una casa così grande… metti che ci sia un fantasma! O anche più di uno!” Fissò Talia e sgranò gli occhi. “Immagina… il fantasma di un innamorato… che si sveglia ogni notte, rigorosamente a mezzanotte, per cercare la sua amata… magari sono stati divisi in vita dal padre di lei, che non vedeva di buon occhio il povero innamorato… e magari la balia di lei li ha traditi, rivelando a suo padre che lui scalava ogni notte il suo balcone per vederla segretamente… si, così il tutto risulterebbe più romantico… anzi, dopo voglio dare un’occhiata ai balconi di questo palazzo per vedere quanto sono alti…” rise di gusto “… si, si, la smetto! Ricordi da piccoli al Casale? Mi dicevi sempre che ero scemo quando facevo sfoggio del mio proverbiale senso dell’umorismo!”
Talia ora appariva davvero più serena e questo aveva reso tranquillo anche lui.
E quando lei sorrideva, il mondo di Guisgard, fatto di sogni e avventure, prendeva forma e si illuminava.
Era sempre stato così, sin dalla loro fanciullezza al Casale degli Aceri.

“Amore!” Chiamava Talia, correndo per il lungo corridoio e per le varie stanze che si affacciavano su di esso. “Amore mio, dove sei? Su, non farmi stare in pena!”
La Primavera, penetrando attraverso i raggi del mattino e accompagnata dal canto degli uccellini, aveva invaso il Casale degli Aceri.
“Amore, su, vieni fuori!” Entrando lei in una di quelle stanze. “Uff… che discolo! Ma mi sentirà!” Affacciandosi alla finestra per rinfrescarsi dopo aver corso per tutto il primo piano.
“Cosa c’è?” Arrampicandosi Guisgard su per la finestra.
“Ehi, così mi spaventi!” Esclamò La ragazza. “Da dove salti fuori?”
“Ero nel giardino” rispose lui “e ho sentito che chiamavi…”
“Davvero?” Sorridendo lei. “E chiamavo te?”
“Beh...” confuso lui “… mi era parso…”
“Ah, si?” Incrociando le braccia lei, vagamente divertita. “E ti sei precipitato come un Lancillotto o un Tristano a questa finestra... e dimmi, mio temerario cavaliere, che nome hai udito? Forse caro fratellino? O magari semplicemente Guisgard?”
“Bah... mi prendi in giro...” contrariato lui “... stupido io che sono corso perché credevo ti servisse qualcosa...”
“Beh, in verità un aiutino non mi dispiacerebbe...”
“Che aiutino?”
“Ricordi quel gattino smarrito che abbiamo trovato ieri?”
“Beh?”
“Ecco... chiamavo proprio quel gattino...”
“Ma se tu hai detto...”
“Si, Amore.” Sorridendo lei. “Non è forse un amore quel micino?”
“Bah…”
“Perché...” fissandolo Talia e solo a stento trattenendosi per non ridere “... non si capiva che chiamavo quel gattino? O pensavi stessi chiamando qualcun altro?”
“Io?” Imbronciato Guisgard. “Manco ci avevo pensato... e comunque... io odio i gatti!”
Talia scoppiò a ridere.
E quando rideva una nuova bellezza illuminava il suo volto.
Nei suoi occhi vivaci si accendeva uno scintillio fatto di una sognante soavità.
E quegli occhi, in quei frangenti, non sembravano più guardare l’ambiente e gli oggetti intorno a lei, ma guardare oltre.
Oltre la terra e oltre il cielo, quasi a scoprire un mondo nuovo, per giungere dove nessun altro aveva accesso.
Forse fin anche al cuore di Guisgard.

“Un racconto?” Fissandola lui. “Che racconto vuoi narrarmi? Guarda che ora sono curioso e mi costringerai a far bere tanto di quel vino al nostro buon servitore, da farlo crollare al suolo in un baleno… vuoi davvero questo?” Sorrise. “Anche se, pensandoci, essendo io, come lui dice, il suo Arciduca potrei tranquillamente mandarlo a letto senza cena, così da poter restare solo con la mia bellissima moglie.” Rise. “E sia… mi comporterò come un perfetto aristocratico e resisterò alla tentazione di ascoltare quel tuo racconto! Per ora!”
Giunsero allora nella Sala Grande, illuminata dal grande camino centrale nel quale bruciava un grosso ramo di quercia.
Una maestosa credenza in noce rifletteva, con la sua doppia fila di piatti di porcella, le mensole con brocche e calici d’argento, ciotole e boccali di cristallo e nove grandi vassoi di peltro, i bagliori e le movenze di quella fiamma che arrivava fin ad oscurare le candele poste nel centro tavola e ad animare quasi i ritratti che ingentilivano la sala.
Dalle pareti pendevano, da un lato, armi e trofei di caccia, dall’altro, utensili ed attrezzi tessili.
Sul camino, come ornamento, erano esposte tre grosse teste di cinghiali e sulla mensola che correva sul lato superiore, un superbo gufo reale impagliato.
In tavola era già stata servita la cena, tutta preparata come meglio non si poteva.
Focacce di cereali, di noci e di mandorle, accompagnate da diversi tipi di formaggi e salumi.
In ampolle di vetro erano state poi adagiate confetture di cipolle, di prugne e di castagne.
Miele e sformati di verdure e ortaggi abbellivano con giochi di colori i bordi della tavola ed un grosso vassoio centrale guarniva, con limoni e pompelmi a spicchi, una spropositata quantità di cosciotti di agnello e salsiccia ancora fumanti.
Tre grosse ceste di frutta fresca completavano il tutto.
“Ben arrivati, miei signori.” Accogliendoli con un inchino il vecchio guardiano del Belvedere. “Prego, lord Andros… a capotavola voi…” fissando Guisgard “… lady Chymela, come sempre alla destra di vostro marito…” indicando poi a Talia dove sedersi.
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Daniel 20-03-2012 21.24.28

Il primo attacco fu vano.. La scure era pesante.. Un serpente si avvicinava.. Senza pensarci due volte estrassi Giada e tagliai la testa al serpente... Avrebbe funzionato?

Guisgard 21-03-2012 00.21.11

La regina Destefya piangeva e si disperava.
“Il regno ereditato da mio padre…” in lacrime “… il popolo che avrei dovuto difendere e il grande tesoro custodito a Tylesia … tutto sembra sul punto di sfuggirmi…”

“E sei io non fossi nata per fare la regina?” Quasi pensando ad alta voce Destefya.
“Vogliamo mutare Tylesia” sorridendo lui “da monarchia a regno?”
“Scherzi sempre tu…” divenendo ancor più seria lei “... scherzi su tutto...”
“Sono uno sciocco, vostra maestà?” Divertito lui.
“No, solo folle…” mormorò lei “... e forse io lo sono più di te…”
“La senti, Destefya?”
“Cosa?”
“Questa musica…”
“Io non sento nulla…” stupita lei “... siamo nel giardino e non vi sono menestrelli...”
“Allora saranno forse gli Angeli…” sorridendo lui “... si e credo cantino per noi... vuoi ballare, principessa?”
“Sei pazzo…” sorridendo e scuotendo il capo lei.
Iniziarono allora a ballare.
“E quando questa musica finirà?” Rattristandosi lei. “Cosa faremo?”
“Se sono davvero gli Angeli a suonarla” fece lui “allora non finirà mai...”
“E se tu un giorno non ci sarai più?” Guardandolo lei. “Io da sola non riesco a sentirla…”
“Io non ti lascerò mai…” sorridendo lui “... però ti insegnerò lo stesso ad ascoltarla...”
“Giuralo…”
Lui allora la baciò e poi fecero l’amore tra le eriche e le viole in fiore.

La regina, dopo quel ricordo lontano, alzò gli occhi, ancora rossi per il pianto e fissò Altea.
“Quel Fiore è…”
Ma la regina fu subito interrotta dalle grida che provenivano da fuori.
Un attimo dopo un servitore entrò nella stanza e si gettò in ginocchio davanti alla regina.
“Maestà…” disperato “… Tylesia sta bruciando…”

Guisgard 21-03-2012 00.29.21

Rapido come un fulmine e silenzioso come un lampo, Daniel estrasse Giada e mozzò la testa a quel serpente.
“Bel lavoro, Daniel!” Esclamò Giada. “Hai fatto la scelta giusta ed il tuo attacco è andato a buon fine!”
Un alone verdastro avvolse Daniel.
“Ora, pian piano” continuò Giada “e con un costante allenamento, diventerai sempre più abile. Ma non dimenticare la tua scelta fatta in precedenza… ti sei schierato contro i soldati della corona e ora potresti essere considerato un nemico a Tylesia…”
Ma, in quel momento, qualcosa interruppe la loro conversazione.
Tre fanciulli emersero dalla vegetazione.
“Sei…” mormorò il più piccolo di quelli nel vedere Daniel in armatura “… sei un demone?”
“No, sciocco…” lo riprese il più grande “… non vedi il suo aspetto? I demoni sono spaventosi…”
“Chi sei?” Domandò il terzo dei tre fanciulli a Daniel.

Guisgard 21-03-2012 01.22.09

Guxyo fissava Elisabeth ed i suoi occhi sembravano voler penetrare a fondo nell’animo della donna.

Elisabeth si trovava in una folta selva, dai tratti incerti e mutevoli.
L’aria era pesante ed una cupa oppressione dominava tutt’intorno.
Ad un tratto la dama vide qualcosa.
Una solenne processione avanzava verso di lei.
Tre frati Francescani erano alla testa di quella e portavano ciascuno un’umile croce di legno.
Alle loro spalle avanzavano tre Domenicani, ciascuno con dei libri e procedendo recitavano a memoria alcuni passi di scritti patristici.
Seguivano poi tre suore Agostiniane, ciascuna con un Rosario fra le mani.
Ognuna recitava Cinque dei Sacri Misteri che compongono il Santo Rosario.
Così la prima scandiva i Sacri Misteri del Gaudio, la seconda quelli del Dolore e la terza quelli della Gloria.
Alla fine alcuni penitenti, col capo sporco di cenere, leggevano ad alta voce la litania con i Santi Attributi della Vergine Maria.
Il mistico corteo continuava con tre bare portate da altrettanti carri, seguite da alcune donne che si lamentavano e piangevano.
Giunsero poi tredici cavalieri in sella a destrieri col manto dello stesso colore dell’aria.
I cavalieri erano ricoperti da corazze di un colore sconosciuto a questo mondo e i loro mantelli volteggiavano in modo indistinguibile, come se non obbedissero alle leggi fisiche e naturali che governano il mondo.
Al loro passaggio gli animali e gli uccelli sembravano inchinarsi e prostrarsi davanti a loro, mentre le creature striscianti, come serpi, ratti e ragni, correvano a nascondersi come impauriti.
Ad un tratto, uno dei cavalieri scoccò una freccia verso l’alto.
Il dardo, appena lanciato, cominciò a sprigionare fiamme fino a divenire incandescente.
E cadde oltre le mura di Tylesia.

Quella visione di Elisabeth durò un attimo infinitesimale.
Gli occhi di Gxyo erano sempre in quelli di Elisabeth.
“E sia, milady…” disse il comandante dei mercenari del Tulipano “…se giurerete di obbedire ad ogni mio comando, allora entrerete nella nostra compagnia…”
Ma proprio in quel momento, uno dei cavalieri di Guxyo entrò di corsa.
“Cosa succede?” Domandò il signore dei Tulipani.
“Milord…” visibilmente agitato il cavaliere “… una parte della città sta bruciando… dal mercato vecchio fino alle pendici dell’Acropoli… Tylesia è un Averno di fiamme!”

Talia 21-03-2012 09.36.48

Percorremmo un lungo corridoio, poi una rampa di scale, poi ancora un corridoio... ascoltavo Guisgard e ridevo... ed improvvisamente mi accorsi che quella preoccupazione causata da quella visione, come una strana sensazione di disagio, era improvvisamente scomparsa. Sospirai, strinsi di più il braccio di Guisgard e posai la testa sulla sua spalla... lo aveva fatto di nuovo, come mille volte aveva fatto quando eravamo piccoli: era arrivato ed aveva spazzato via dalla mia mente e dal mio cuore ogni brutto pensiero, ogni dubbio ed ogni paura...
Poi d’un tratto giungemmo in una grande sala, bagnata dalla luce mutevole e danzante di mille candele... percepivo il tremolare di quella luce su di noi, riflessa come in infiniti bagliori...
Entrammo... e subito la voce del nostro ospite ci accolse...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44652)
“Ben arrivati, miei signori.” Accogliendoli con un inchino il vecchio guardiano del Belvedere. “Prego, lord Andros… a capotavola voi…” fissando Guisgard “… lady Chymela, come sempre alla destra di vostro marito…” indicando poi a Talia dove sedersi.

Per qualche istante mi mancò l’aria... Chymela... mi aveva chiamata Chymela...
Un improvviso ed irrefrenabile brivido mi percorse la schiena e la mia mano si serrò involontariamente, stringendo quella di Guisgard con tutta la forza di cui disponeva...
Chymela... ed Andros...
Ripercorsi rapidamente le visione di poco prima... soffermandomi sull’uomo che aveva detto di chiamarsi Cristiano... aveva un volto familiare quell’uomo... un volto decisamente familiare...
Qualche breve attimo di tensione...
poi la confusione e la preoccupazione che avvertii provenire da Guisgard a quella mia inattesa reazione mi riscosse.
Avvertivo lo sguardo del nostro ospite su di noi.
Mi sforzai dunque di sorridere...
“Ti prego, caro...” dissi, tendendo la mano a Guisgard in un gesto che speravo risultasse sereno “Vuoi aiutarmi?”
Lo sentii scostare una sedia proprio vicino a me e avvicinarmela appena...
“Non preoccuparti...” sussurrai allora al suo orecchio, sedendomi “Va tutto bene! Solo... sai quella storia che volevo raccontarti più tardi? Beh... probabilmente sarà persino più interessante del previsto!”
Sorrisi... e tornai a fronteggiare la sala, ed il nostro curioso ospite... percepivo qualcosa di strano aleggiare in quella sala, qualcosa di insolito, un’insolita energia...
“Quante prelibatezze...” iniziai allora a dire in tono gentile, rammentando quel vago profumo che avevo avvertito poco prima “Dovete proprio perdonarmi, perché non rammentavo che voi foste anche un sì abile cuoco! Deve essere proprio tanto tempo che manchiamo da qui... siate gentile, vi prego, e rinfrescatemi la memoria... da quanto tempo non vi facciamo visita?”
Avevo posto quella domanda quasi con noncuranza... ma con trepidazione attendevo la risposta.

cavaliere25 21-03-2012 11.14.44

sceglierò la rete piombata dissi credo che ce la farò essendo lui un energumeno e più grosso aspettai che il demone si avvicinasse lo guardavo dritto in faccia mi sentivo di poterlo battere e sperando che chi da lassù avrebbe vegliato sulla mia anima

elisabeth 21-03-2012 11.30.14

Gli occhi che si incontrano....e il silenzio parla ad ogni avvenire...l'incanto della perdita di coscienza, e la mente vede..e il respiro si fa' piu' lento per scendere nel piu' profondo dell'anima......mi trovai a percorrere una lenta processione...ne passavo in mezzo..ascoltando le loro litanie le preghiere arrivavano a me.....come un canto funebre che raggiungeva il culmine del dolore per arrivare al lento scadenzare della rassegnazione.....tre carri e tre bare.....morte e resurrezione.....il numero tre, il numero perfetto dell'uno, il Supremo, il Figlio e lo Spirito Santo.....i Cavalieri si chiudevano a protezione, aria, e di aria erano avvolti.....non e' di questo mondo....e il mondo dei giusti che viene a giudicare i vivi e i morti....serguii la freccia...che avrebbe portato morte e distruzione ma..seguii il fuoco che avrebbe portato la purificazione.............Morire per rinascere....la fenicia riprese vita dalle sue ceneri....poteva essere simbolico..ma una voce mi riporto' alla realta' Sir Guxyo, mi aveva accettata tra le sue fila......e un ragazzo venne a darci la cattiva novella...parte della di Tylesia stava bruciando............." Sir Guxyo......avete fatto la cosa giusta.....e adesso pregate, perche' le forze oscure.....hanno gia' dichiarato guerra...e vi stanno dando prova di una grande forza.......le vostre armi potrebbero non essere adeguate.........e per questo che potrei utilizzare le mie..."......Pregai, al Sommo Reggente della Foresta......e ogni albero prese forza..la loro corteccia divento' forte come un'armatura...e le piante diventarono rete......perche' potessero intralciare il cammino....un solo ordine e il mio esercito sarebbe venuto in difesa.........

Altea 21-03-2012 12.05.13

La Regina non parlava, seduta sul suo trono era immersa in strani pensieri...quando stava per proferire parola...sul fiore..

"Quel fiore è..." quindi per cui esisteva quel fiore o simboleggiava qualcosa, ma un servitore spaventato si prostò disperato di fronte alla regina dicendo...che Tylesia era in fiamme. Un attimo di rabbia mi prese davanti a quel servitore, poi corsi verso la finestra...Tylesia bruciava davvero, sentivo le urla dei cortigiani e mi voltai in preda alla rabbia "Cosa urlate...Noi siamo al sicuro, forse qui, pensate a quelle persone innocenti che si trovano nel cuore della città, pensate solo alla Vostra sorte quando la loro sorte è segnata, poichè si sa...vedete fuori quanti cavalieri pronti a difendere...il Palazzo...ma Tylesia è laggiù."

Mi avvicinai alla Regina "Maesta, Tylesia era già morta prima..perchè è stata tolta delle emozioni più belle, li è stato vietato di sognare, amare ed avere Fede, lo so perchè mi sono trovata in mezzo alla gente di quella Città ed io sognai Tylesia in fiamme...ora tutti quanti pregheranno il buon Dio affinchè il Cielo ci aiuti, e non c'è Legge che possa vietare a Dio di aiutarci e parlarci".

Guisgard 21-03-2012 17.56.47

Il vecchio guardiano del Belvedere sorrise.
“Milady, detto da voi è un gran complimento…” servendo in tavola la cena “… non ho dimenticato quegli ottimi biscotti che eravate solita preparare… li ricordate, milord?”
“Ah, cosa?” Sorpreso Guisgard. “Oh, si certo… mia… ehm, mia moglie è una cuoca straordinaria, come voi ben sapete, amico mio…”
“Già…” sorridendo il vecchio “… soprattutto per quanto riguarda il vostro piatto preferito, vero mia signora?” Rivolgendosi a Talia. “Anzi, ho preparato tre magnifiche focacce dolci… e una è proprio tra quelle che vostro marito preferisce! Ma ora ceniamo, altrimenti si fredderà tutto.”
Cominciarono così a mangiare.
“Eh, dovrei quasi tirarvi le orecchie, mio signore…” fece il vecchio fissando Guisgard “… e credo di averne la facoltà, visto che vi ho visto crescere!” Rise. “Infatti, come ben diceva vostra moglie, mancate da qui da un bel po’… forse vi sentivate un po’ in colpa, vero mia signora?” E rise di nuovo. “Ma so benissimo che a Capomazda gli impegni sono gravosi per voi.”
“Già, in effetti gli impegni di corte occupano molto del nostro tempo…” fissandolo Guisgard.
La cena proseguì tranquillamente.
“Direi” disse il vecchio “che possiamo tranquillamente sederci accanto al camino per prendere il dolce.”
“Ah, questa cena era davvero ottima, amico mio!” Esclamò Guisgard.
Il vecchio rise e chiese il permesso per recarsi nelle cucine.
Guisgard, allora, aiutò Talia a sedersi davanti al fuoco.
“Mi sembra di partecipare ad una recita…” sottovoce lui a lei “… solo che non ho il copione e dunque posso solo inventarmi le battute…” gettò altra legna sul fuoco e la fiamma si rinvigorì.
Accanto al focolare la luce era più intensa e mutevoli bagliori si accendevano nel vivace sguardo di Talia.
“Sai che muoio dalla voglia di sentire quella tua storia?” Fece lui.
In quel momento tornò il vecchio.
“Ecco qui le tre focacce…” sorridendo “… avanti, lady Chymela… ditemi voi quale devo tagliare per prima… e immagino sceglierete la preferita di lord Andros… su, ditemi… quale comincio a tagliare? Quella ai cereali, al miele oppure quella con la confettura di albicocche?”

Guisgard 21-03-2012 18.13.29

Elisabeth cercò col pensiero di raggiungere il suo regno, il mondo dei boschi e delle foreste.
Ma accadde qualcosa.
Un sordo silenzio.
Come se quel pensiero, quell’ordine, venisse interrotto o annullato.
Chi erano i misteriosi nemici che assediavano Tylesia?
Perché il mondo di Elisabeth si era rifiutato di intervenire?
O forse il loro potere superava quello della stessa Natura?
E cosa cercavano a Tylesia?
Perché tanto odio verso quella città?
La voce di Guxyo destò la maga dai suoi pensieri.
“Presto, tutti ai posti di combattimento!” Ordinò il comandante dei Tulipani. “Continueremo il nostro discorso al mio ritorno, milady.” Rivolgendosi poi ad Elisabeth.
Un attimo dopo, la maga restò da sola in quella stanza.

Guisgard 21-03-2012 18.17.38

A quelle parole di Altea, la regina si alzò di scatto e la fissò con rabbia.
“Come osate?” Gridò. “Voi neanche comprendete la verità! Voi non sapete nulla di ciò che dite! L’amore non da felicità! Da solo dolore! Questa consapevolezza è il vero tesoro di Tylesia! E questo vogliono i nostri nemici!” Uscì dalla stanza e i cortigiani la seguirono.
Un attimo dopo giunse Fyellon.
“Ero venuto a cercarvi…” disse ad Altea “… volevo sapervi al sicuro… io però andrò in città… voglio scoprire cosa sta succedendo…”

Lilith 21-03-2012 18.20.57

Erano passate almeno due ore, o forse tre. Mi girava la testa, i miei piedi erano nudi, tutti insanguinati e pieni di spine. Le mie unghie erano incrostate di fango, i capelli sudati mi si appiccicavano al viso ed il muco alla gola mi obbligava ad ansimare. Gli occhi erano ancora colmi di lacrime ed il cuore batteva troppo velocemente. Eppure non volevo smettere di correre. Avrei potuto fermarmi, o rallentare, ma c’era qualcosa che mi spingeva a continuare. Toccai la mia collana, sperando che mi avrebbe portato fortuna.
Corsi per altri minuti, poi caddi a terra esausta e svenni. L'ultima cosa che vidi furono delle dense colonne di fumo nere che si innalzavano terribili verso il cielo.

Guisgard 21-03-2012 18.22.01

Cavaliere25 aveva scelto.
Un attimo dopo, il suo mantello si rivoltò e la Rete Piombata si avvolse sul suo braccio.
“Usala ora, ragazzo!” Gridò il falco.
La Rete, in un attimo, piombò sul demone, facendolo così cadere dalla sua terrificante cavalcatura.
La Rete lo aveva immobilizzato.
“Bravissimo, ragazzo!” Esclamò raggiante il Falco. “Non avrei scommesso neanche una piuma su di te, ma mi hai sconfessato alla grande! Avanti, prendi il Tridente e finisci quello scarto d’Inferno!”

Guisgard 21-03-2012 18.31.42

Un cavaliere dall’indefinibile aspetto era davanti a Lilith.
La fissava immobile.
Tutto intorno sembrava incantato.
Un vuoto silenzio avvolgeva la selva.
Ed una cupa disperazione scese nel cuore della ragazza.

Lilith finalmente riprese conoscenza.
“Non sai che questa selva è maledetta?” Disse una voce alla ragazza. “Non dovresti essere qui. C’è in atto una guerra. Una guerra devastante.”
Ma non c’era nessuno attorno alla giovane alchimista.
Però, un attimo dopo, la giovane si accorse che non era così.
Un lupo era accanto a lei e la fissava.
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Altea 21-03-2012 18.38.17

La Regina si alzò di scatto irabonda, inveendo contro di me..ma io ero sicura della mia verità.
Ella uscì dal salone coi cortigiani...in fondo era un problema suo..ella non sapeva mai prendere una decisione.
Ad un tratto mi raggiunse Fyellon, mi sentii rassicurata di vedere un volto amico "Sto bene grazie, ho solo avuto un piccolo diverbio con la regina. Andate in città? Io verrò con Voi, non intendo fare da balia a una persona che è ottusa, penso la regina abbia i suoi consiglieri...è il popolo che ha bisogno di aiuto, Vi supplico fatemi venire con Voi"

elisabeth 21-03-2012 18.41.21

Tutte le mie energie mi rimbalzarono addosso.....la mia richiesta..il mio ordine si annullava.......Sir Guxyo..mi aveva scaricata in quella stanza....non avrei parlato con nessuno, non avrei rivolto un mio pensiero per nessuno...ebbi un'atto d'ira inaudito....cominciai ad urlare sino a sentire il frantumarsi dei vetri delle finestre.....le mie braccia lanciarono in quella stanza...rovi spinosi....che prendevano fuorco al tocco delle mura.......sino a che stanca ed esausta....non decisi di uscire da quel posto..che sembrava una maledetta prigione......avrei camminato per ore, per giorni...per secoli ma lontano da quella citta' maledetta....

Talia 21-03-2012 18.46.42

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44673)
Guisgard, allora, aiutò Talia a sedersi davanti al fuoco.
“Mi sembra di partecipare ad una recita…” sottovoce lui a lei “… solo che non ho il copione e dunque posso solo inventarmi le battute…” gettò altra legna sul fuoco e la fiamma si rinvigorì.
Accanto al focolare la luce era più intensa e mutevoli bagliori si accendevano nel vivace sguardo di Talia.
“Sai che muoio dalla voglia di sentire quella tua storia?” Fece lui.

Sorrisi...
“Più tardi la sentirai!” risposi in un sussurro “Eh... sai, però... se solo la conoscessimo meglio, quella storia, probabilmente avremmo anche le battute per questa recita!”
Sentivo il calore del fuoco del camino scaldarmi la pelle, era una sensazione piacevole, una sensazione di profondo benessere... e mi stupii un po’ di questo: la nostra posizione non era delle migliori, dopotutto... se il nostro vecchio ospite avesse scoperto chi eravamo davvero... eppure non mi sentivo tesa, né avevo paura... al contrario, era come se una parte di me si sentisse esattamente al suo posto. E non potei non chiedermene il motivo, non potei non chiedermi qual era il mio vero ruolo lì e il valore di quella visione...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44673)
In quel momento tornò il vecchio.
“Ecco qui le tre focacce…” sorridendo “… avanti, lady Chymela… ditemi voi quale devo tagliare per prima… e immagino sceglierete la preferita di lord Andros… su, ditemi… quale comincio a tagliare? Quella ai cereali, al miele oppure quella con la confettura di albicocche?”

“Oh...”
Quella domanda, così inattesa, mi colse alla sprovvista.
La focaccia preferita da lord Andros... per un istante esitai... ma fu appena un attimo, poi risi...
“Oh, mio buon amico...” dissi, in tono vistosamente divertito “Perdonatemi... ma voi, certo, ricorderete bene quando Sua Signoria apprezzi i dolci... e quando i suoi gusti siano volubili riguardo a ciò... non è forse vero, caro?” soggiunsi poi, ruotando appena la testa verso Guisgard ma mantenendo un largo e, apparentemente, sicuro sorriso sulle labbra...
“Anzi... a tal proposito...” ripresi, come colta da un’idea improvvisa “Mi piacerebbe fare un piccolo gioco... siate buono, amico mio, tagliate un piccolo spicchio da ciascuna focaccia e porgetemelo, vi prego! E tu, caro...” facendo segno a Guisgard di avvicinarsi “Vieni a sederti con me... e chiudi gli occhi... vediamo se con il tempo i tuoi gusti non sono cambiati! Vuoi?”

Lilith 21-03-2012 18.53.11

Quando il mio sguardo incontrò quello del lupo il mio respiro si fermò per alcuni secondi, per poi riprendere un ritmo irregolare ed affannoso. Non sapevo come avrei dovuto comportarmi. Non capivo niente, un attimo prima avevo sentito una voce, ne ero sicura. Una sensazione di nausea invase il mio corpo; la stessa sensazione che avevo quando leggevo nella mente delle persone o avevo una visione del futuro. Ma quella volta era diverso. Sembrava che qualcosa bloccasse la mia visione e poteva trattarsi solamente di magia. Il lupo si avvicinò. Tremavo dalla paura e non riuscivo a muovermi. I suoi occhi erano di un verde chiaro simile a quello del muschio quando, d'Inverno, viene coperto dalla neve. Continuava a guardarmi... "t-tu..." dissi io, con una voce balbettante e spaventata, senza poi riuscire a dire altre parole.

Guisgard 21-03-2012 19.13.14

Il fuoco consumava lentamente la legna, che, di tanto in tanto, lanciava scintille fino sul margine del focolare.
Talia era seduta su una sedia davanti al fuoco e Guisgard le stava accanto, su uno dei gradini laterali del camino.

“Non saprei descriverlo…” sussurrò Cristiano alle tre ragazze “… o almeno non come riesco ad immaginarlo io...”
“Ma non l’avete mai veduto?” Domandò Veroiana. “Di persona, intendo io.”
“Ti pare che un uomo di così alto lignaggio” replicò alla ragazza la sua amica Eliana “si faccia vedere da vicino così facilmente!”
Cristiano sorrise.
“In fondo è un uomo come noi altri.” Fissando le tre ragazze.
“I Taddei sono fanatici!” Sentenziò Veroiana. “Sono imbevuti di loro stessi! Si proclamano difensori della Fede e poi non esitano a dichiararci guerra! Che vadano a liberare il Santo Sepolcro!”
“Io ricordo di aver letto” mormorò Eliana “degli scritti della Granduchessa Gyaia, che andò in sposa all’Arciduca Ardeiano... mi ha sempre colpito come descriveva suo marito... diceva che era bello... ben fatto ed aggraziato... a tratti sdegnoso, ma solo con chi non conosceva a fondo, altre volte solare... i colori erano mutevoli... i capelli scuri mettevano in risalto lo sguardo e facevano contrasto con la sua pelle chiara... come un marinaio... un marinaio di quelli che si trovano nei porti della Francia del Sud, in quei borghi animati da una vivace umanità… marsigliesi, catalani, baschi, italiani... ecco, io credo che Andros somigli ad Ardeliano…”
“Era innamorata e non faceva testo…” seccata Veroiana.
“E voi invece?” Domandò Cristiano a Chymela. “Voi come immaginate sia l’Arciduca Andros?”
Ma proprio in quel momento giunse un servitore.
“Principessa…” fissando Chymela “… vostro padre chiede di voi… prego, vi condurrò da lui…”

A quella curiosa richiesta di Talia, il vecchio guardiano sorrise e fece come aveva chiesto la ragazza.
Guisgard, allora, si avvicinò a lei e chiuse gli occhi.
“Eh…” incuriosito e divertito il cavaliere “… un bel giochino sui miei gusti… ma alla fine il premio chi lo vince?”
“Assaggiate dolci” ridendo il vecchio “e chiedete anche il premio, mio signore?”
“Eh…” sospirò divertito Guisgard.

Guisgard 21-03-2012 19.44.11

Elisabeth lasciò la stanza e si avviò verso l’uscita.
Ma, all’improvviso, udì una musica.
Un menestrello stava ai piedi di una delle statue del parco.
Nel vederlo Elisabeth fu turbata.
La città rischiava di andare a fuoco sotto i colpi di un terribile nemico e quel musico invece sembrava quasi infischiarsene.

elisabeth 21-03-2012 19.48.20

Fumo...e fiamme.......riuscii ad uscire dal palazzo, quando venni rapita da una musica....e voltandomi vidi un musico ....che nella sua beatitudine suonava una bellissima melodia.........incominciai a sorridere e forse perche' no a ridere e cominciai a ballare al ritmo di quella musica....danzai come mai avevo fatto in vita mia...chiusi gli occhi e cominciai a volteggiare.......rossa in volto mi fermai....." in un mondo di diastruzione.......la melodia riempie gli animi....volete venire con me "?....

Talia 21-03-2012 19.49.05

La mia mano tremò violentemente...
Un’altra visione... vivida e intensa come le precedenti.
Percepii il disagio di lady Chymela e la sua riluttanza ad andare via... osservai di nuovo il volto di Cristiano attraverso gli occhi della principessa... sì, aveva un volto decisamente familiare... e lentamente iniziai a capire...
Riaprii gli occhi con un vago sorriso sulle labbra.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44692)
Guisgard, allora, si avvicinò a lei e chiuse gli occhi.
“Eh…” incuriosito e divertito il cavaliere “… un bel giochino sui miei gusti… ma alla fine il premio chi lo vince?”
“Assaggiate dolci” ridendo il vecchio “e chiedete anche il premio, mio signore?”
“Eh…” sospirò divertito Guisgard.

“Vediamo...” dissi allora, sfiorando con la punta delle dita il vassoio che il vecchio servitore mi porgeva e scegliendo uno dei tre spicchi “Iniziamo con questo! Cosa ne pensi di questo, caro?” esitai appena un istante, poi decisi di tentare la sorte “Questa qualità, questa sera, sarà forse la preferita di Sua Signoria? O magari... magari potrebbe esserlo dell’ambasciatore Cristiano?” soggiunsi decisamente divertita e vagamente noncurante, voltandomi verso il servitore “Rammentate?”

Daniel 21-03-2012 20.06.41

Tre ragazzini emersero dalla vegetazione.. Erano contadini pensai.. Uno di loro.. Il più grande penso.. Sembrava il più sveglio.. Aveva capelli rossissimi e occhi verdi penetranti.. Mi avvicinai e dissi facendo un leggero inchino..
<<Piacere io sono Daniel Cavaliere Verde e Dominatore degli elementi.. E sono il difensore del popolo di Tylesia.. Voi siete?>>

Guisgard 21-03-2012 20.17.43

A quelle parole di Talia, il vecchio guardiano del Belvedere scoppiò a ridere.
“Eh, quel nostro viaggio!” Esclamò. “Lo rammentate, milord? Voi e quella vostra, come definirla? Fissa? Si, era una vera e propria fissa! E così partimmo per quel viaggio! Voi cercavate un tesoro ed io dovevo portare a termine la mia missione diplomatica!” Il vecchio parlava a raffica. “E così, vostro padre decise di affidarvi a me! E io avrei scelto la tappa del nostro cammino!”
Guisgard accennò un sorriso ed annuì.
“Però foste voi a scegliere quei nomi, rammentate? Mi ha sempre incuriosito perché abbiate scelto Cristiano e Guglielmo! Eh, ma ricordate la gara con l’arco alla corte di Sigma?” Continuò il vecchio. “Ed il premio? Eh, tanto ambito era il bacio della nostra principessa Chymela! Oh, ma ora c’è un’altra gara in corso, vero, milord? Avanti, rispondete a vostra moglie!” Si alzò e riempì due coppe di buon vino. “La Granduchessa, lo rammento, non beve, ma noi un goccetto possiamo farcelo, vero, milord?”
“Veramente è un po’ tardino…”
“Ma come, mio signore?” Stupito il vecchio. “Mi negate l’onore e il piacere di brindare con voi?”
“Brinderemo” sorridendo Guisgard “ma io non voglio esagerare… sapete, non voglio rovinarmi il sapore del dolce che mi attende.”
I due allora brindarono ed il vecchio esortò Guisgard a continuare il gioco dell’assaggio.
“Avanti, vostra moglie non avrà mica dimenticato i vostri gusti, milord!”
“Mhhh…” fece Guisgard, assaggiando un po’ di quella focaccia che Talia gli porgeva “… delicata… fragrante… resa ancor più dolce dal delicato tocco di mia moglie…” e sorrise.

Guisgard 21-03-2012 20.20.11

Fyellon annuì a quella richiesta di Altea e i due lasciarono il palazzo.
Il cavaliere prese il suo cavallo e con Altea raggiunse la zona dell’incendio.
Ovunque vi era caos.
Disperazione e paura, grida e pianto, questo regnava in città.
Altea e Fyellon giunsero così tra la folla.
“Moriranno tutti…” mormorò il cavaliere “… l’aria qui è irrespirabile…”
Ad un tratto giunsero due soldati.
“Qui non potete stare!” Disse uno di loro alla folla.
“Qui moriremo!” Gridò Fyellon.
“Indietro!” Urlò l’altro soldato.
Fyellon allora estrasse la spada e li uccise entrambi.
“Presto, con me!” Gridò alla folla. “Statemi vicina, milady!” Fissando poi Altea.
Quella massa di persone, capeggiata da Altea e Fyellon, avanzò verso le terme, per entrare e ripararsi.
“Qui saremo al sicuro…” mormorò Fyellon “… ora però i soldati ci cercheranno, milady…” disse ad Altea “… anche se, in verità, cercheranno me… volete tornare al palazzo?”

Guisgard 21-03-2012 20.30.13

Il menestrello fissò Elisabeth e sorrise.
“La musica aiuta a dimenticare” accarezzando la cetra “ma solo ciò che non è veramente importante… avete qualche richiesta, milady? Volete che reciti per voi rime su qualche grande storia d’amore? Ditemi… o forse che descriva per voi i ritratti di celebri amanti? La poesia e la musica possono tutto…” si alzò e si avvicinò alla maga “… perdonate la scortesia di non essermi presentato subito… sono Fin Roma, un chierico…” e mostrò un delicato inchino.

Guisgard 21-03-2012 20.34.33

Il lupo fissava Lilith.
Poi cominciò ad avvicinarsi alla ragazza.
“Questa selva è maledetta…” disse l’animale “… si sta combattendo una guerra… verità contro illusione… luce contro tenebre… tu cosa cerchi? Perché ti chiedo questo? Perché chiunque giunge in questa selva, è in cerca di qualcosa… qual è il tuo nome?”


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 10.24.00.

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