Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 27-09-2012 19.58.58

Talia scese nell'ingresso e vi trovò suo padre e sua madre ad attenderla.
Nell'androne vi erano un uomo ed una donna, rispettivamente padre e madre del piccolo Jamiel.
Lei faceva da governante nella villa, mentre suo marito si occupava di varie mansioni, tra il giardino e il cortile antistante la principesca abitazione.
“Padrone, la carrozza è pronta.” Disse l'uomo.
“Bene.” Annuì Philip Van Joynson. “Partiamo subito.”
“Siete davvero incantevole con questo abito, Analopel.” Sorridendo la donna a Talia. “Uno splendore.” E le accarezzò il viso.
“Su, presto.” Fece Philip. “E' tardi e siamo attesi da sua eccellenza.”
La carrozza, così, prese la strada verso il centro abitato di Las Baias, per poi imboccare la via che conduceva al palazzo del governatore.
“Che idea ti sei fatto del nuovo governatore, Philip?” Chiese la madre di Talia al marito.
“Non saprei...” rispose questi “... tentare di decifrare un uomo dalla scrittura è un esercizio complicato, forse adatto a poeti e romanzieri, non certo a chi è abituato a far quadrare tutto sotto numeri e sigle. Posso però dire che la sua reputazione in patria è ottima. Anche perchè, se così non fosse, la Compagnia non avrebbe appoggiato ed accettato la sua nomina. La cosa però, almeno da questi primi momenti, che lo differenzia dal suo predecessore è l'attenzione che pone all'aspetto militare, visto che sarà affiancato da un nuovo ammiraglio, nominato direttamente dall'Alto Ammiragliato di Amsterdam. Ma, sicuramente, anche questa cosa sarà stata voluta dalla Compagnia, visto il gran numero di navi pirata che affollano questi mari. Alcune delle quali, molto probabilmente, sotto il controllo, o almeno sotto la protezione, degli inglesi e degli spagnoli.”
“Capisco.” Annuendo sua moglie.
“E poi” fece lui “c'è anche da risolvere la delicata questione con il Viceré spagnolo di Balunga, nelle Flegee aragonesi e a noi confinanti... sono curioso di vedere come il nuovo governatore gestirà questi difficili rapporti.”
In quel momento la carrozza giunse davanti al palazzo del governatore.

Clio 27-09-2012 20.04.49

Presi il bigliettino che quell'uomo mi porgeva, lo ringraziai, e quando se ne andò lo aprii per leggere il messaggio di Guerenaiz.
Delle scuse, un luogo e un orario, decisamente un appuntamento.
Alzai gli occhi verso il cielo e osservai compiaciuta la calda luce del sole. Avevo tempo,molto tempo prima che Guerenaiz si liberasse. Bene. Ascoltai per caso i discorsi di alcuni giovani, decisi a trovare la taverna della cittadina. Pensai di seguirli. Dopotutto, dove avrei potuto trovare le informazioni che stavo cercando se non in un rifugio di vecchi marinai ubriaconi? Era proprio quello che faceva al caso mio.

Entrai nella taverna poco dopo, ed evitai di commentare, e anche solo di immagazzinare il genere di parole che gli uomini seduti nei vari tavoli mi rivolgevano. Evidentemente non entravano molte donne in quella taverna , molte donne per bene, s'intende. Giunsi veloce al bancone, mi appoggiai, battei forte la mano sul tavolo per richiamare l'attenzione dell'oste e chiesi a gran voce una pinta di birra. Per Ercole quanto mi era mancata! L'oste mi osservò, strabuzzando gli occhi, un altro che non aveva mai visto una donna, pensai. Feci scivolare una moneta sul tavolo, e lo fissai con due occhi gelidi che non promettevano nulla di buono, ma restai stupefatta da ciò che mi disse quell'uomo. Niente birra! Mi servì un liquore del posto, scuro e dolciastro. Non male, dopotutto. Richiamai l'uomo con un cenno della mano destra e quando si avvicinò gli chiesi notizie degli ultimi superstiti della marina militare inglese. Mi guardò di nuovo come se venissi da un altro mondo, il che - pensandoci bene - era anche vero. Lo fissai dritto negli occhi, s'impicchi l'etichetta, con lo sguardo di chi non ha nessuna intenzione di essere preso in giro. "Gli inglesi" ripetei calma, come se dovessi spiegare le cose ad un bambino troppo stupido "sai dirmi dove posso trovarne qualcuno...". Vedendo che continuava a non capire, e rammentando che a questo mondo nessuno fa niente per niente, feci scivolare una seconda moneta sul bancone, insieme ad uno sguardo perentorio. "Allora, ti è tornata la memoria oste?"

Passeggiai a lungo sulla spiaggia, ripensando alle parole di quell'uomo. Le ore passarono veloci, mentre i pensieri occupavano ogni spazio della mia mente. Il sole tramontò in un tripudio di colori che mi lasciò letteralmente senza fiato. Una brezza leggera si alzò a presagire che il giorno lasciava spazio alla sera. La sera. Guerenaiz ! Mi alzai in fretta e furia e tentai di orientarmi, tornai sui miei passi e mi diressi là dove lui mi stava aspettando.

Guisgard 27-09-2012 20.06.24

“Vedo che siete appena scese dalla nave giunta oggi...” disse il marinaio ad Elisabeth e ad Ingrid “... allora senza dubbio il vostro alloggio è stato preparato presso La Rosa dei Venti... si tratta di un albergo nel cuore di Las Baias, presso il borgo di Santa Lucia... seguite la strada principale e vi ritroverete nel borgo...” indicando la direzione alle due nuove arrivate.

elisabeth 27-09-2012 20.40.07

Fui grata a quel marinaio, prendemmo le nostre cose e ci conducemmo nel cuore di Las Baias........Verso La rosa dei Venti.......ogni tanto mi volgevo verso Ingrid, credevo si stancasse, la luce sembrava lasciare il posto alle tenebre e desideravo arrvare il prima possibile....." Avanti Ingrid.....non vi piace questo posto ?...e' fantastico, l'odore del mare sembra diverso da quello delle scogliere Gallesi....guardate, dovremmo essere arrivati...."....entrammo in quella che sembrava La rosa dei venti.....all'interno c'era molta gente che parlava tra loro...ma senza urla e schiamazzi.....c'era eleganza e attesa.....c'era un Signore che sembrava fare gli onori di casa e mi rivolsi a lui con estrema timidezza..." Perodnatemi Signore, siamo sbracate adesso e un marinaio al porto, ci ha detto che dovevamo rivolgervi a voi, per passare la notte.....".....Guardavo Ingrid in volto e per la prima volta, mi resi conto che avrei voluto avere mio padre con me......forse ero stata troppo impulsiva.......poggiai il baglio che avevo con me a terra...ero sfinita...

Altea 27-09-2012 20.59.13

Il borgo era molto raffinato e aristocratico, entrammo nella locanda e sorrisi a Cheyenne, come per rassicurarla e mostrarle la mia amicizia.
Fummo divisi, noi fummo portati in un appartamento molto signorile e ascoltavo quell'uomo italiano dal buffo accento inglese.
La stanza era arredata riccamente e dava proprio sulle casette del borgo bianche e colorate e vi era una vista incantevole sul mare, uscii dal terrazzo e mi soffermai a osservare quel panorama quando fummo soli e fui raggiunta da mio padre che mi rispose a tono.
Lui, sempre cosi pacato, sapeva bene quando e come rispondere.."Padre, non ti preoccupare, mi tapperò la bocca, cosi non rovinerò i vostri affari." Lo fissai.."Scusatemi" scuotendo la testa "sono stata irriverente, saprò farmi onore, sarete fiero di me ma sapete che non sono molto avvezza a questo mondo aristocratico, quindi vorrei essere tenuta fuori dai vostri affari."
E mi voltai di nuovo guardando il mare, evitando il suo sguardo.

Cheyenne 27-09-2012 21.16.51

Giunta alla locanda, il padrone, un simpatico uomo di origini italiane mise a mia disposizione una camera molto confortevole che dava proprio sulla piazza.
Stavo per gettarmi sul letto posto al centro della stanza quando udii bussare alla mia porta.
Un giovane garzone mi informò che qualcuno, al piano di sotto, voleva vedermi.
Che strano, pensai, chi potrà mai essere? Insomma non conosco nessuno di queste parti, e poi perché non ha voluto farsi annunciare dicendo il suo nome?
Sistemai il mio piccolo bagaglio ai piedi del letto, mi diedi una veloce sistemata ai capelli, stirai con una mano la mia gonna e decisi di andare a scoprire chi fosse quest'individuo ancora più misterioso di me...

Guisgard 28-09-2012 01.14.16

Il signor Baldovini sorrise ad Elisabeth e ad Ingrid e subito si avvicinò alle due nuove arrivate.
Consultò rapidamente i registri e comandò poi ad uno dei suoi di accompagnare le due donne nei loro alloggi.
Così, Elisabeth ed Ingrid presero possesso di un bell'appartamento al primo piano.
“E' caratteristica” disse la balia aprendo una finestra “l'architettura e il mobilio di questi luoghi... immagino si adeguino al tempo che c'è quaggiù... siamo alla fine di Settembre eppure le giornate sono ancora calde... però, devo ammettere, che le sere sono davvero incantevoli...”
Ma proprio in quel momento si udirono alcuni schiamazzi per la strada.
“Cosa è stato?” affacciandosi Ingrid.
All'improvviso alcune sagome apparvero in strada.
Erano delle guardie armate.
“Presto, voi due con me!” Ordinò il sergente. “Voi tre, invece, tornate al porto!”
E si divisero.
“Santa Vergine!” Esclamò Ingrid. “Chissà cosa sarà mai successo!”
Passarono alcuni minuti e tutto sembrò tornare normale.
Poi, d'un tratto, si udirono rumori alla finestra.
Un attimo dopo, una figura scivolò rapida nella stanza.
“Se ci tenete alla vita” disse alle due donne “allora restate in silenzio...” puntando contro di loro un pugnale la cui lama scintillava come fuoco.
Richiuse lentamente la finestra e gettò una rapida occhiata in strada.
“Non datemi noie” tornando a fissare Elisabeth ed Ingrid con i suoi occhi di ghiaccio “o vi torcerò il collo a dovere...”

Talia 28-09-2012 01.21.49

Sorrisi alla madre di Jamiel... era sempre così buona con me.
Poi, incitati da mia padre, uscimmo in fretta dal portone principale e salimmo nella carrozza che ci stava aspettando di fronte.
Per tutto il viaggio mio padre e mia madre continuarono a parlare del nuovo Governatore e della sua assegnazione, di ciò che la Compagnia pensava e di ciò che la Casa Reale avrebbe concesso... erano discorsi che avevo sentito più di una volta in quegli ultimi tempi e che comunque poco mi interessavano...
Lentamente, dunque, i miei occhi corsero fuori dal finestrino... osservavo il paesaggio scorrere rapido intorno a noi che correvamo verso la casa del Governatore, eppure non lo vedevo davvero... la mia mente era lontana da lì, molto lontana... vagava... sognava...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 49293)
...anche questa cosa sarà stata voluta dalla Compagnia, visto il gran numero di navi pirata che affollano questi mari. Alcune delle quali, molto probabilmente, sotto il controllo, o almeno sotto la protezione, degli inglesi e degli spagnoli...”

Quella parola, in un istante, destò la mia mente...
Pirati...
Ed una sorta di vaga, e forse infantile, eccitazione mi pervase all’istante.
Aprii bocca per chiedere di più, ma in quel momento la nostra carrozza fece ingresso nel cortile del Palazzo del Governatore ed ogni discorso fu troncato da un gesto della mano di mio padre.
Sospirai e mi voltai verso lo sportello, oltre il quale sarebbe presto apparso un servitore e poi, probabilmente, anche il nostro ospite.

Guisgard 28-09-2012 01.33.26

Cheyenne scese così nella locanda ed attese di conoscere la misteriosa persona che aveva chiesto di incontrarla.
La locanda vedeva andar via gli ultimi clienti e i garzoni cominciavano già a mettere da parte le scorte per il giorno dopo.
“Eppure” disse all'improvviso una voce “qualcuno in Europa dubitava della vivibilità di queste terre. Chi diceva che fossero troppo calde, chi invece troppo umide, altri ancora addirittura le ritenevano abitate da creature metà uomini e metà animali.” Sorrise. “Invece, a quanto pare, siamo stati noi europei a portare qui tutti i mali e i vizi del Vecchio Mondo, come la guerra, i complotti e le ingiustizie.” Si alzò dal tavolo al quale era seduto ed invitò con un gesto cortese la ragazza a sedersi con lui.
Era un uomo ben vestito, dal fisico asciutto, baffetti ben curati e due occhi indagatori.
Il suo viso, dotato di un certo che di solare, appariva pulito, aggraziato com'era da piacevoli lineamenti, mentre i suoi modi tradivano un che, se non di nobiliare, almeno molto vicino all'indole di un gentiluomo.
“Perdonatemi” continuò “se non ho trovato altro modo per invitarvi qui. Vi ho vista mentre giungevate dal porto per prendere un alloggio nell'albergo e non ho voluto attendere domani per incontrarvi. Permettete che mi presenti... il mio nome è Fhael Reaz, portoghese di nascita, ma ormai cittadino del mondo. Ma, vi prego, potete chiamarmi semplicemente Fhael. Bevete qualcosa?” Facendo poi cenno al locandiere di avvicinarsi al loro tavolo.

Guisgard 28-09-2012 01.38.52

“I miei affari” disse il padre di Altea a sua figlia “sono il vanto della nostra famiglia e ci permetteranno, a Dio piacendo, di condurre una vita agiata ed avere un nome rispettabile. Ed esigo che questo sia chiaro per tutti qui. Ora, essendo stanco, andrò a letto.”
E insieme a sua moglie si ritirarono nella loro stanza da letto.
“Ah, ragazza mia...” scuotendo il capo Odette e fissando Altea “... possibile che tu non sappia tenere a freno quel tuo caratteraccio? Di questo passo non troverai mai marito. Vuoi forse restare zitella per sempre?” Le sorrise. “Dai dimmi, ora che siamo sole... hai già notato qualcuno che ti piace? Magari un bel marinaio al porto o qualche affascinante soldato?”

Guisgard 28-09-2012 01.44.21

“Non saprei...” disse Rynos fissando Cavaliere25 e gli altri “... cosa proponete? Di attendere qui che prima o poi salti fuori un lavoro per noi, o seguire il consiglio del locandiere e recarci a Lacroas per imbarcarci su una delle navi in partenza da là?”
“Mettiamo la decisione ai voti...” propose Fidan “... sceglierà la maggioranza... io dico di andare a Lacroas. Non mi va di restare qui con le mani in mano.”
“Non conosciamo bene questi luoghi” fece Emas “e sinceramente non mi va di avventurarmi in giro come un vagabondo... dico perciò di restare qui ed aspettare un lavoro.”
“E tu cosa decidi, ragazzo?” Chiese Rynos a Cavaliere25.

Guisgard 28-09-2012 02.05.22

Facendo tintinnare un paio di monete sul bancone, Clio prima di lasciare la locanda era riuscita ad ottenere dall'oste un po' di quelle informazioni che stava cercando.
L'oste aveva spiegato alla ragazza che di inglesi da quelle parti era difficile trovarne.
Anzi, era pericoloso anche solo nominarli, soprattutto in presenza delle guardie del governatore.
Questi, infatti, da quando era arrivato per succedere al precedente governatore, non aveva mai nascosto la sua poca simpatia per gli inglesi e sembrava poco propenso a seguire la politica di collaborazione che i suoi predecessori avevano invece praticato verso l'Impero Britannico.
Tuttavia, con mezze parole, l'oste aveva fatto capire alla giovane che per trovare qualche inglese il posto più vicino, anche se non tranquillissimo, era l'isolotto di Neishas, dove sorgeva uno scalo mercantile e militare inglese.
Clio, lasciata poi la locanda, fattasi l'ora di incontrare Gurenaiz, si recò sul luogo del loro appuntamento.
All'improvviso la ragazza udì dei passi e poi vide comparire una sagoma nell'incerto imbrunire della sera.
Si avvicinò e pian piano mostrò finalmente i suoi tratti.
Era un militare, ma non Gurenaiz.
E un attimo dopo, altri soldati lo affiancarono.
“Eccola qui la nostra intrigante ragazza...” disse uno di quelli “... chissà mai perchè tanto interesse verso gli inglesi... cosa dite... vorrà dircelo, oppure preferirà parlarne direttamente all'ammiraglio Guidaux?”
E la circondarono.

Guisgard 28-09-2012 02.24.21

La carrozza che conduceva Talia e la sua famiglia dal governatore giunse finalmente a destinazione e fu subito fatta entrare dal cancello d'ingresso del palazzo.
Era questo un luogo fortificato, posto su un promontorio dal quale si poteva dominare tutta Las Baias e tenere sotto controllo l'ingresso nell'intero golfo.
Da qui si poteva ammirare una meravigliosa veduta del Mar delle Flegee, riconoscendo anche alcune delle isolette lontane che frastagliavano quelle acque.
Scendendo dalla carrozza, Philip Van Joynson, che diverse volte era stato invitato in quel palazzo dal vecchio governatore, notò subito un'atmosfera diversa.
Quel luogo, infatti, pullulava di guardie armate come mai in precedenza e i mortai sul camminamento lungo le mura erano puntati non solo verso il mare, ma anche verso il porto ed il centro abitato di Las Baias.
Il rappresentante della Compagnia e la sua famiglia furono subito ricevuti da un servitore, che domandò loro il motivo di quella visita.
“Sua eccellenza” disse Philip “ci sta attendendo. Sono Philip Van Joynson e questa è la mia famiglia. Vengo a nome della Compagnia delle Flegee Occidentali per dare il benvenuto al nuovo governatore.”
“Sono spiacente” fece il servitore “ma sua eccellenza non ha lasciato detto nulla in proposito... ma vi prego di seguirmi... avvertirò subito il governatore del vostro arrivo.”
Così, Talia e i suoi furono condotti in una saletta di rappresentanza in attesa di essere ricevuti.
“Questa poi...” mormorò Philip visibilmente infastidito “... totale noncuranza verso di me e verso la Compagnia... spero che il governatore avrà un buon motivo per giustificare tutto questo...”
Il servitore ritornò poco dopo e pregò loro di seguirlo.
Il governatore era pronto per riceverli.

cavaliere25 28-09-2012 10.17.43

Guardai Rynos e dissi io signore proporrei di andare dove ci a indicato il locandiere tanto anche se stiamo qui che facciamo mica possiamo stare tutto il tempo alla lcanda a bere e sorrisi ora vedete voi che fare per me andare da una parte o restare qui non cambia basta che troviamo un lavoro senza girare troppo

Clio 28-09-2012 12.56.46

Osservai quella figura avvicinarsi, credendo fosse Guerenaiz che sopraggiungeva.
Mi sbagliavo. Un soldato, e poi un' altro e un'altro ancora sbucarono dal buio: senza rendermene conto ero circondata. "Maledetto oste chiacchierone" pensai, ma la lealtà di un uomo non si compra così facilmente. Li squadrai bene, li contai : erano cinque. Non sarei mai riuscita a scappare. Mi chiedevano perché cercassi notizie degli inglesi e beh, non avevo nulla da nascondere, anche se sapevo bene che non mi avrebbero creduta.
"Sono alla ricerca di un soldato inglese, imbarcatosi alcuni anni or sono per queste terre a bordo della New Tiger, nave da guerra del re, senza fare più ritorno in patria. Devo sapere se è vivo o morto. Il resto, signori, non vi riguarda." Mi guardavano ridendo, mi schernivano. Ormai erano talmente vicini che potevo sentire il loro fiato pesante. Come immaginavo, non mi avevano creduto. Sto preparando una rivolta contro voi olandesi, radunerò le truppe e le guiderò alla vittoria. Probabilmente era questo che si aspettavano ma, ahimè, non era la verità.
"Vi ho detto quello che volevate sapere adesso lasciatemi andare" continuai con la voce da ragazzina impaurita che ultimamente mi riusciva tanto bene. No, non avevano nessuna intenzione di lasciarmi andare, erano soldati, e io conoscevo bene i soldati, ero cresciuta in mezzo a loro. Dov'era Guerenaiz quando serviva, maledizione? Iniziavo a sentire il pugnale contro il polpaccio, mi chiamava, mi incitava alla rivolta. Dovevo cavarmela da sola, tanto per cambiare!
Notai solo in quel momento che non erano armati, o meglio che le loro spade erano rimaste elegantemente nel fodero. Evidentemente non mi avevano considerato una minaccia, loro erano cinque uomini di guerra, infondo, e io una ingenua fanciulla.Terribile errore.
Mi avvicinai lentamente ad uno che mi stava fissando più degli altri e lo guardai dritto negli occhi, posando le mani sulle sue spalle, supplichevole. Si distrasse quel tanto che mi bastò per alzare il ginocchio e colpirlo così forte da farlo cadere a terra. Presi il pugnale dallo stivale e colpii l'uomo alla mia destra, gli rubai la spada e con quella sferrai un colpo possente ad un terzo che sopraggiungeva alla mia sinistra.
Il tutto accadde in pochi istanti, ma lo stupore di vedere la loro preda trasformata in furia sarebbe durato pochissimo, e io non avevo scampo. Iniziai a correre all'impazzata. Potevo sentire i loro passi, lo sferragliare delle loro spade. Adesso sì, le avevano sguainate.

Altea 28-09-2012 14.33.45

Risposi a Odette con tono seccato.."Pure tu cara balia pensi a rifilarmi presto un marito..magari un anziano aristocratico se come dici rimarrò zitella..piuttosto meglio monaca di clausura".
Calo' un leggero silenzio quando mi parve di udire delle voci concitate e dei rumori.."Odette mi sembra di avere udito dei forti rumori dai piani di sotto..li hai sentiti?"e mi sporsi di più da terrazzo.. era sera e notavo delle sagome aggirarsi.

Guisgard 28-09-2012 16.02.49

Con un'azione tanto rapida, quanto audace, la sveglia ed intrepida Clio era riuscita a sfuggire alla morsa di quei soldati.
Fuggì allora via, penetrando nelle intricate e strette viuzze di Las Baias, che come un labirinto sembravano in grado di avvolgere, confondere e disperdere chiunque si riversasse in quei meandri.
I soldati, dopo un attimo di sorpresa per l'accaduto, estratte le spade, si lanciarono all'inseguimento della temeraria ragazza.
Questa invece correva senza sosta, sentendo però sempre più vicino il fiato di quei soldati.
L'eco dei loro passi sembrava udirsi ovunque, come se da un momento all'altro potessero piombare su di lei.
Ad un tratto, voltato un angolo di strada poco illuminato, Clio sentì una mano afferrarla per un braccio, come una morsa di ferro dalle quale era impossibile liberarsi.
E un attimo dopo, quasi senza accorgersene, la ragazza fu trascinata in un piccolo vestibolo, sentendo richiudere poi silenziosamente la porta alle sue spalle.
Poche candele illuminavano quell'ambiente e riconobbe tre sagome attorno a lei.
“Aspettate...” disse una di quelle alle altre due “... sembra siano passati oltre quei dannati...”
“Ne sei sicuro?”
“Si...” annuì “... si, sono andati via...”
Un'altra candela fu accesa e finalmente Clio vide i suoi misteriosi salvatori.
Erano tre uomini vestiti in maniera molto caratteristica e tutti armati con pugnali e pistole.
“Però!” Esclamò uno dei tre. “Non pensavo che una semplice ragazza potesse sfuggire alle guardie del governatore!”
“E tu” fece un altro di quelli “che ritenevi le belle ragazze adatte solo ad una certa cosa!”
E risero di gusto.
“Su, butta giù un sorso di questo...” disse uno di loro a Clio, porgendo alla ragazza una bottiglia di rum “... ti farà passare il fiatone e lo spavento...”

Guisgard 28-09-2012 16.10.34

“Cavaliere25 ha ragione.” Disse Rynos. “Anche io voto per andare a cercare lavoro a Lacroas. Ci occorre guadagnare del danaro, altrimenti resteremo dei vagabondi. Bisogna sfruttare le possibilità che questo viaggio ci offre. Allora è deciso... la maggioranza fra noi decreta che si vada tutti a Lacroas!”

cavaliere25 28-09-2012 16.12.17

Bene dissi quando iniziamo il viaggio se partiamo ora dovremmo essere in città per sera se tutto va bene o magari troviamo un passaggio per la città e li vediamo un po il dafarsi dissi guardando i tre amici

Guisgard 28-09-2012 16.28.06

A quelle parole di Altea, Odette si affacciò anch'ella alla finestra e guardò giù in strada.
C'erano dei soldati che sembravano cercare qualcosa o qualcuno.
“Sarà meglio rientrare...” disse sottovoce Odette ad Altea “... meglio non interessarsi troppo a questo genere di cose... chi si fa gli affari propri, vive cent'anni, diceva mio padre.”
Prese allora Altea per una mano e si allontanarono dalla finestra.

Altea 28-09-2012 16.49.53

Sbuffando entrai nella stanza.."Queste Isole Flegee sono una noia, mi divertivo di più a Camelot, Odette..non guardare fuori..è meglio farsi gli affari propri..e quando troverò marito e soprattutto fare i convenevoli al Governatore".
Mi sedetti sul letto e dissi alla balia che poteva andare nella sua stanza ed ero molto stanca.
In effetti, la curiosità di vedere cosa riservasse la città era forte, aspettai che Odette si fosse addormentata, aprii piano la serratura della porta e scivolai lentamente giù per le scale della locanda Rosa dei Venti, volevo solo vedere come era la strada, cosa animava le persone a Las Baias, non poteva essere solo un luogo dove aver paura a ogni minimo movimento.

Clio 28-09-2012 17.35.32

Ero salva, pensai. Ce l'avevo fatta. Non avevo dimenticato tutto, infondo.
Respiravo affannosamente cercando di recuperare le forze. Mi guardai attorno, l'aria era calma e densa nella piccola stanza. Osservai, nella semioscurità, i miei tre salvatori, incapace di proferire parola.
Presi la bottiglia che mi porgevano e bevvi avidamente quel liquore caratteristico che stavo cominciando ad apprezzare. Ripresi fiato e ringraziai di tutto cuore quei misteriosi uomini che continuavano a guardarmi con occhi interrogativi e divertiti:
"Non sono una semplice ragazza, sono cresciuta in un reggimento di soldati e ho imparato a combattere fin da bambina, per necessità.. ma è una lunga storia" e così dicendo presi un altro sorso di liquore.
Mi chiesi dove mi trovavo, avevo corso talmente tanto da dimenticare l'orientamento. Poi pensai a Guerenaiz che mi stava aspettando al molo: aveva visto tutto? avrebbe saputo dagli altri soldati che ero io la misteriosa fuggitiva? E all'improvviso scoppiai a ridere pensando alla faccia che avrebbe fatto il bel capitano sapendo quello che avevo combinato.
Alzai la testa verso i miei salvatori che mi guardavano sempre più stupiti "non stanno simpatici nemmeno a voi eh?" con un sorriso divertito.

Talia 28-09-2012 17.39.27

La sorpresa e lo scontento di mio padre per la scarsa attenzione che gli stava riservando il nuovo Governatore erano evidenti... palpabili, addirittura, nella stanza in cui eravamo stati fatti accomodare nell’attesa che Sua Eccellenza si liberasse.
Ed io, mio malgrado, dovetti ammettere di essere sorpresa e vagamente colpita... non mi ero mai interessata molto agli affari di mio padre e meno ancora a quelli della Compagnia... tuttavia sapevo bene quanto quegli uomini fossero potenti nei nuovi territori delle Flegee, forti di tutti i privilegi e del grande consenso di cui godevano e che gli erano stati concessi dal Re in persona...
Pensai, tra me, che questo nuovo Governatore doveva essere un pazzo ad osteggiare così la Compagnia... un pazzo o un intrepido...
Sorrisi appena... constatando che comunque, in entrambi i casi, ero molto curiosa di incontrarlo.
Finalmente un servitore giunse a dirci che il Governatore era pronto a riceverci...

Guisgard 28-09-2012 18.20.29

In una grande sala rettangolare, ammobiliata con un deciso e sfarzoso cattivo gusto, tappezzata con parati dal sapore esotico, tende color porpora e arazzi di mussola del Madagascar, con seggiole e mobili d'ebano trattato con ottone, una figura anonima, dai modi bizzarri e dalle movenze teatrali, stava fissa davanti a tre parrucche incipriate.
“La bianca fa troppo giudice” disse fissandole “e quella scura... non so... mi sembra più adatta ad un circolo aristocratico... e qui di certo non ve ne sono, ahimè... voi cosa ne dite, caro ammiraglio?”
Era un uomo di bassa statura, dai lineamenti anonimi e con qualcosa di tremendamente borghese nell'espressione di un viso che tradiva un vistoso pallore, abituato com'era a vedere poco la luce del Sole.
“Forse questa castana...” continuò, prendendo in mano una di quelle parrucche e accomodandosela poi sul capo “... si, decisamente meglio... e poi castano è il colore naturale dei miei capelli...” sbuffò “... ah, disdetta averli dovuti tagliare così corti a causa di quei dannati pidocchi! Come si può vivere in un luogo del genere? Per questo gli indigeni riescono a starci... è una terra adatta agli animali, più che agli uomini!” E si voltò verso l'ammiraglio che invece gli dava le spalle e fissava la baia da una finestra, sorseggiando in piedi una tazza di tè.
Era un uomo di corporatura robusta, con i capelli rasati a zero ed un pizzetto folto a dar colore ad un viso dallo sguardo cupo e dall'espressione impenetrabile.
Alle sue spalle stava in piedi un servitore dalla pelle scura, immobile e con un vassoio in mano.
“Detesto” mormorò l'ammiraglio “chi non è capace di trattare e di sfruttare le risorse della propria terra... anche a voi flegeesi, benchè più vicini alle bestie che agli uomini, la natura ha voluto dare beni e possibilità per poter ambire ad una vita decente... beni capaci di attirare in questi sperduti angoli del globo le nazioni civilizzate... e fra questi doni c'è anche il tè... chissà poi perchè la natura ha voluto donarvi proprio il tè, adatto di certo ad un popolo raffinato e non invece a voi selvaggi...” e si sedette, posando sul tavolino la tazza di tè.
“Ah!” Esclamò divertito il governatore, ora ancora più ridicolo con quella monumentale parrucca posta sulla testa. “Egli non ama il tuo popolo, amico mio!” Rivolgendosi al servitore indigeno che stava sempre in piedi con il vassoio tra le mani.
“Cosa penseranno i nostri amici inglesi” fece l'ammiraglio, masticando un po' ti tabacco che prese dal sacchetto che aveva in tasca “quando, prima di essere impiccati, chiederanno come ultimo desiderio una bella tazza di tè, tanto per sentirsi un'ultima volta nella loro lercia isola?” E sputò a terra, dopo aver masticato, un po' di quel tabacco.
Il servitore, allora, subito si chinò per pulire e lesto l'ammiraglio cominciò a schiacciargli la mano col tacco del suo stivale.
“Non è tè questo che ci hai portato...” con disprezzo, mentre premeva sempre più con lo stivale sulla mano del povero indigeno “... è piuttosto acqua calda, solo sporcata appena da un po' d'ambra...”
L'indigeno tratteneva a stento un grido di dolore, tutto contratto, com'era, in un'espressione di sofferenza.
“Dite che riescono ad avvertire dolore come noi bianchi?” Chiese il governatore all'ammiraglio.
“Lo sapremo” rispose questi “quando ci porterà un'altra tazza di tè... se, come credo, sarà decente, allora anche queste scimmie possono sentire dolore quando si tenta di addomesticarle...”
In quel momento un altro servitore giunse ed annunciò l'arrivo di Philip Van Joynson e della sua famiglia.
A quelle parole, l'ammiraglio finalmente tolse il suo stivale dalla mano del servo, lasciando il poveretto chino a terra per il dolore, mentre stringeva a sé la mano insanguinata.
“Vattene ora.” Ordinò a quel miserabile.
“Phlip Van Joynson ?” Stupito il governatore. “E chi diavolo è?”
“Non rammentate?” Fissandolo l'ammiraglio.
“Ah, si...” rispose l'altro “... il mercante... che noia, l'avevo scordato... ma un governatore non può mica ricevere tutti i mercanti di Las Baias!”
“Quello che voi chiamate mercante” disse l'ammiraglio “altri non è che la più alta autorità della Compagnia delle Flegee Occidentali in queste terre. Ed è grazie alla Compagnia che voi avete ricevuto questa carica.”
Il governatore lo ascoltava in silenzio.
“Sarà meglio, allora, accoglierlo come si conviene.” Continuò l'ammiraglio. “Visto che, almeno per ora, è bene tenercelo come amico.”
“Io, un governatore, alla mercé di un pugno di commercianti!” Lasciandosi cadere su un grosso seggio. “In che mondo viviamo? Io qui rappresento la corona e il popolo d'Olanda!”
“Dite il vero...” replicò l'ammiraglio “... voi qui esprimete la nobiltà e la legge del nostro paese, mentre la Compagnia solo i suoi interessi economici e commerciali. Ma non è il sangue blu che porta avanti le nazioni oggigiorno, ma il denaro. Perchè solo il denaro porta il vero potere. Le teste coronate cadono, mentre l'oro invece dura per sempre.”
“Dite purtroppo il vero, amico mio...” insofferente il governatore “... sarò dunque obbligato a far buon viso a questi mercanti...”
“Si.” Con un ghigno l'ammiraglio. “Come avveniva nell'antica Roma, tra gli imperatori e il Senato... i senatori infatti, abituati com'erano a reggere da sempre le sorti dell'impero, mal vedevano il nuovo potere militare dei Princeps... per questo l'imperatore Caligola, per denigrarli, nominò il suo cavallo come nuovo senatore.”
“Mi suggerite dunque questo?” Ridendo il governatore. “Di nominare uno dei miei cavalli come nuovo membro della Compagnia delle Flegee Occidentali?”
“Vi suggerisco solo di attendere.” Rispose il militare. “Attendere... per ora, infatti, attenderemo... evitate dunque di toccare temi scottanti ora che incontreremo il nostro ospite... temi come politica, economia, Inghilterra e Spagna...”
“Di cosa allora dovrò discutere con lui?” Confuso il governatore. “Del clima? Del cibo? O delle mie parrucche?” Sorrise. “Si, questo potrebbe essere un argomento interessante... parlerò delle parrucche più in voga in questo momento in Europa. Cosa ne dite?”
“Philip Van Joynson...” mormorò l'ammiraglio “... ho già incaricato alcuni dei miei uomini di raccogliere informazioni sul nostro uomo e sulla sua famiglia... fa entrare il nostro ospite.” Ordinò poi al servitore. “Sua eccellenza il governatore è pronto a riceverlo.”
E così, Philip, sua moglie Maria e la loro figlia Talia furono ricevuti dal nuovo Governatore.
“Ma che piacere incontrarvi!” Fece questi nel vederli e andando loro incontro con la più credibile espressione di entusiasmo possibile. “Finalmente riesco ad incontrare l'uomo più importante di Las Baias! Ma che dico, del Nuovo Mondo! Anzi, dell'intero emisfero a est dell'Attlantico!” Sorrise. “Io sono Mark Van Bumin, nuovo governatore di Las Baias e questi” indicando l'uomo accanto a sé “è Rus Guidaux, ammiraglio della nostra flotta qui nelle Flegee Occidentali!”

elisabeth 28-09-2012 18.41.52

Fummo accolte con molat cortesia, gli italiani infondo erano dei gran maestri in questo..il nostro appartamento era comodo e ben organizzato, mi buttai sul letto di peso.." Avete ragione Ingrid, il paesaggio e' molto particolare, ma la calura e' insopportabile, dovremmo darci una rinfrescata prima di cena....o gli ospiti penseranno di noi che siamo delle carine puzzole.."...Vidi Ingrid aprire le finestre..lo schiamazzo di sotto era forte, ma sinceramente ero molto menbo curiosa di lei e cominciai a adisfare i bagagli, quando ho avuto la netta percezione che qualcosa non andava per le vie giuste, un fragore alla finestra mi fece voltare di scatto, e un tizzio si infilo' all'interno della camera, come se fosse spuntato dall'inferno...vidi Ingrid indietreggiare e frapporsi istintivamente tra lui e me, le minacce di quell'uomo erano fredde cone lame di ghiaccio.....spostai Ingrid di lato ..." Avete bisogno di qualcosa messere ?....potrete accoltellare solo una di noi due..l'altra fara' in modo che voi abbiate vita breve, ora comprendendo che avete bisogno di riparo e magari siete della peggior specie di malvivente che il mondo conosca...per il vostro bene sara' utile che mettiate via quell'arma...o potreste farvi del male !...." il viaggio cominciava bene, mio padre mi aveva insegnato molte cose, e nella maggior parte della mia giornata portavo i pantaloni.......non era poca femminilita' era la fortuna di essere libera, un coltello non mi spaventava poi cosi' tanto...se non il volto di Ingrid che era bianco come la panna

Guisgard 29-09-2012 02.21.48

Decisa la votazione, Rynos, Cavaliere25, Emas e Fidan si prepararono per raggiungere Lacroas.
Chiesero allora informazioni al locandiere e questi spiegò loro che una carrozza, ogni giorno, partiva da Las Baias e raggiungeva appunto Lacroas verso sera.
Questa località infatti non era molto lontana e si trovava in una zona dal destino ancora incerto, visto che olandesi e inglesi avevano stipulato un patto fra loro per lasciarlo, al momento, come territorio neutro.
E così il porto di Lacroas vedeva ogni giorno arrivare e partire sia navi olandesi, che inglesi.
“Bene.” Disse Rynos agli altri tre. “La carrozza arriverà qui poco dopo l'alba e potremo così partire per Lacroas.”

Guisgard 29-09-2012 02.31.26

Altea, appena la balia si addormentò, lasciò i suoi alloggi ed uscì dall'albergo.
Scese così in strada, attirata dai rumori che aveva udito poco prima.
Ovunque dominavano tenebre e rumori lontani, forse risa, forse schiamazzi o, chissà, forse solamente il sibilo del vento che soffiava dal mare e che quelle intricate viuzze avevano imprigionato tra le loro vecchie murature consumate dalla salsedine.
Ad un tratto due figure apparvero ad Altea nell'incertezza di quel buio.
La ragazza si accorse che erano uomini, probabilmente soldati, armati con fucili e spade.
“Voi...” disse uno di quelli fermandola “... chi siete? E cosa ci fate in giro a quest'ora?”

Guisgard 29-09-2012 02.38.36

Quel misterioso uomo era riuscito ad entrare negli alloggi di Elisabeth e di Ingrid, minacciando le due ragazze con la lama del suo coltello.
“Sta zitta tu...” disse con tono minaccioso ad Elisabeth “... zitta, se non vuoi una bella cicatrice sul tuo volto come ricordo di questa notte...” si voltò con fare furtivo verso la finestra e gettò un'occhiata giù in strada “... dannati soldati...” mormorò.
Ad un tratto cominciò a barcollare.
Si avvicinò allora al letto e si lasciò cadere su di esso.
“Ora ascoltatemi bene se vi preme la vita...” fissando le due donne “... mi serve uno straccio o anche una camicia, ma che siano puliti... portatemi poi dell'acqua, insieme alle chiavi di questo alloggio... e vi avverto... vi osservo e vi tengo sotto tiro... al minimo passo falso vi lancerò il mio pugnale... ed esso non perdona...”
Il braccio dell'uomo perdeva sangue a causa di una ferita.
“Presto, fate come vi ho ordinato!” Intimò alle due donne.

Guisgard 29-09-2012 02.49.07

I tre misteriosi uomini osservavano incuriositi e divertiti l'audace e scaltra Clio.
“Vacci piano con quel rum” disse uno di loro “o finirà per darti alla testa.”
“E da quando impedisci ad una ragazza di ubriacarsi?” Chiese un altro. “Dopo non sai che non hanno più freni?” E rise di gusto.
“No, non stanno simpatici neanche a noi i soldati del governatore.” Mormorò il terzo.
“Chissà poi perchè!” Esclamò divertito l'altro. “Del resto noi siamo dei veri gentiluomini! E della miglior specie!”
E tutti e tre si abbandonarono ad una sonora risata.
“Avanti, bella damigella...” fissandola quello che le aveva dato il rum “... perchè adesso non ci racconti tutto? Come mai i soldati ti stavano inseguendo? Sei una ladruncola? O magari un'assassina?”

cavaliere25 29-09-2012 10.53.35

Bene dissi allora mentre che aspetteremo la carrozza potremmo conoscerci meglio che ne pensate ragazzi dissi sorridendo e guardando i mie tre amici

Clio 29-09-2012 12.55.06

Li osservai ridere e scherzare, e un'antica pace mi pervase. Era come tornare a casa. Infondo , quegli uomini non erano poi tanto diversi dai soldati con cui avevo vissuto tanto a lungo. La divisione tra buoni e cattivi mi appariva terribilmente labile e precaria. Le guardie mi davano la caccia, e quei "banditi" mi avevano salvato la vita.
Mi lasciai cadere in un angolo, appoggiai la schiena alla fredda parete di legno, ed iniziai il mio racconto.
"Il mio nome è Clio, sono arrivata a Las Baias questo pomeriggio, a bordo della Moeder Recht. Non sono una ladruncola e no, non ho ancora ucciso nessuno." aggiunsi con un sorriso beffardo "Ma tuttavia sono qui con uno scopo preciso, ritrovare un uomo..."
mi chiesi se fosse prudente rivelare a quegli uomini i miei intenti: forse mi avevano aiutato per odio verso le guardie del governatore, ma come potevo sapere se anche loro, al solo nominare gli inglesi sarebbero diventati pericolosi?
Ma poi decisi di rischiare, infondo, non avevo altra scelta, dovevo fidarmi di loro.
"... un soldato inglese" continuai dunque, scrutando la reazione nei loro occhi "imbarcatosi anni or sono sulla New Tiger, senza fare più ritorno in patria. Le ultime notizie che ho di lui provengono da queste isole, ma non so se è vivo o morto."
Avevo come la netta impressione di aver ripetuto quella storia solo poco tempo prima, chissà perchè!
"Comunque, a quanto pare, le guardie del governatore non hanno apprezzato il mio interessamento alla marina militare britannica. Devono avermi sentito mentre chiedevo informazioni all'oste della locanda, o sono stati informati da lui... questo non lo so. Resta il fatto che, fattasi sera, mi sono recata al molo dove dovevo incontrare un amico, che ha pensato bene di non farsi vivo"
ecco, decisamente Guerenaiz non era il genere di compagnia che loro avrebbero apprezzato
"e al suo posto ho trovato quei cinque brutti ceffi. Volevano sapere perchè mi interessassi agli inglesi, e io gliel'ho anche detto, vi dirò, ma temo non mi abbiano creduto.... o non abbiano voluto credermi. Così..." e una smorfia divertita e compiaciuta mi decorò il viso " me ne sono liberata, ho iniziato a correre senza meta, finchè tre galantuomini hanno avuto l'ardire di salvare la damigella in pericolo. E non li ringrazierò mai abbastanza per questo" conclusi con un largo sorriso.

Altea 29-09-2012 13.13.54

Udii rumori strani forse portati da quella brezza che profumava di sale..mi si avvicinarono due soldati intimandomi di presentarmi "Sono Altea Fletcher, appena approdata a Las Baias e sono sorpresa dalla vostra cordialità " dissi con tono ironico "E momentaneamente soggiorno presso questa locanda poiché io e la mia famiglia ci accomoderemo presto dal Governatore..ora potrei stare tranquilla a guardare questa cittadina?".

Cheyenne 29-09-2012 14.27.01

Piacere di fare la vostra conoscenza, signor Fhael, anche se in un modo un poco insolito.
Mi sedetti al suo tavolo e ordinai una birra poi mi rivolsi al portoghese: Ma ora ditemi, vi prego, che cosa vi ha spinto a volermi incontrare...

Talia 29-09-2012 16.34.19

Un servitore ci accompagnò attraverso lunghi corridoi vetrati, fino ad introdurci in un’ampia sala arredata con tanto sfarzo da risultare addirittura di cattivo gusto.
Qui un uomo basso e cerimonioso ci venne subito incontro, con un enorme sorriso stampato sulla faccia...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 49318)
“Ma che piacere incontrarvi!” Fece questi nel vederli e andando loro incontro con la più credibile espressione di entusiasmo possibile. “Finalmente riesco ad incontrare l'uomo più importante di Las Baias! Ma che dico, del Nuovo Mondo! Anzi, dell'intero emisfero a est dell'Attlantico!” Sorrise. “Io sono Mark Van Bumin, nuovo governatore di Las Baias e questi” indicando l'uomo accanto a sé “è Rus Guidaux, ammiraglio della nostra flotta qui nelle Flegee Occidentali!”

Sollevai un sopracciglio e lo osservai per qualche istante... sorpresa.
Ero ferma, silenziosa, pochi passi dietro i miei genitori... non potevo vedere il volto di mio padre, ma ero certa che la sua espressione non fosse molto diversa dalla mia... io e lui, infatti, pur molto diversi sulla maggior parte dei nostri tratti caratteriali, pensavamo esattamente la stessa cosa dei convenevoli futili e dell’eccessivo ossequio.
Ben altra era l’impressione che dava l’ammiraglio... i suoi occhi erano freddi e la linea del viso era dura, da uomo pertinace e deciso.
La conversazione prese presto una piega salottiera... alcune volte mio padre tentò di portarla sugli argomenti che poi gli interessavano, ma il Governatore sembrava più che deciso ad ignorare spunti e domande di mio padre, preferendo disquisire del clima che aveva trovato qui, così diverso da quello della Madrepatria...
Una conversazione ostinatamente futile e noiosa, che rispose a molte delle domande che mi ero posta poco prima.

elisabeth 29-09-2012 20.06.42

Era nervoso....si muoveva come se avesse la febbre.....lo lasciai fare, sino ad ascolatre la sua richiesta, il suo braccio perdeva molto sangue e se continuava cosi' ben presto avrebbe perso anche i sensi......" Maledette guardi, non ho mai incontrato guardi eche inseguono gentil uomini....in genere succede il contrario...ma e' evidente che in questo posto funziona al contrario........"....lo vidi accasciarsi sul letto, aveva ancora il coltello tra le mani......" Ingrid..devo avere una camicia di mio padre nel baule...me la sono portata dietro se magari fosse stato necessario un travestimento.....e poi c'e' la mia sottoveste.......vediamo di evitare altre spiacevoli situazioni...".......mi avvicinai all'uomo...era pallido, aveva gli occhi ridotti ad una fessura......andai a prendere il catino con l'acqua e dell'essenza ..era un distillato di lavanda, avrei cercato di pulire la ferita.......Ingrid fu di grande aiuto, gli togliemmo la camicia e il coltello dalle mani, lo conservai in un posto dove non l'avrebbe mai trovato e insieme a lei pulii la ferita ...la disinfettai e la chiusi con fasce pulite......gli mettemmo la camicia pulita....e poggia fasce imbevute di acqua fresca......." Mia cara Ingrid, credo che quando si svegliera' dovra' darci delle spiegazioni diverse......fate una cosa, scendete giu' nella sala da pranzo e prendete qualcosa per la cena, fate finta che sono indisposta.......in modo che al risveglio...anche questo disgraziato possa mangiare qualcosa.....penseremo dopo al dafarsi..".......andata via Ingrid....mi alzai a guardare fuori dalla finestra, gendarmi passavano sotto la finestra, mi voltai verso l'ospite..." Chi diavolo sei per essere cosi' ricercato......"...

Guisgard 01-10-2012 01.53.01

Quel misterioso uomo aveva perso i sensi ed Elisabeth ed Ingrid ne avevano approfittato per disarmarlo e medicargli la ferita che lo aveva reso così debole.
Poco dopo, Ingrid tornò nella camera, portando con sé del cibo e un po' di vino.
“Ecco...” disse ad Elisabeth “... sono riuscita ad avere questo...” indicando il vassoio col cibo e con il vino “... giù nella locanda avevano insistito per preparare qualcosa di caldo, ma ho fatto capire loro che questo poteva bastarci...” fissò il misterioso uomo che ancora dormiva “... chi sarà mai? E perchè le guardie lo inseguivano?” Tornò a fissare Elisabeth. “Non mi piace questa storia... e non mi piace neanche ciò che credo tu voglia fare adesso... ti avverto, non ho intenzione di finire nei guai! Intesi? Dunque, domattina, racconteremo tutto al padrone di questo albergo, così che possano essere avvertite le autorità!”

Guisgard 01-10-2012 01.59.59

“Non è ora questa” disse uno dei soldati ad Altea “per una ragazza di girare in strada. Non sapete che non sono sicure le vie cittadine nel bel mezzo della notte? Il porto non è poi così lontano e laggiù ci sono dei pessimi soggetti. Ora rientrate nel vostro albergo, milady. Domattina, quando il tutto sarà più calmo, riuscirete a visitare la città con tranquillità.”
“Un momento!” All'improvviso un altro soldato avvicinandosi. “Avete detto che siete alloggiata in questo albergo?” Chiese ad Altea. “Allora forse avete visto o udito qualcosa stanotte... vi è forse parso di vedere o sentire un fuggitivo? Sappiamo per certo che è passato di qui... proprio sotto il vostro albergo.”

Guisgard 01-10-2012 02.18.27

“Invece per me un bicchiere di porto.” Disse Fhael al locandiere. “Si, avete ragione...” rivolgendosi poi a Cheyenne “... in effetti è un modo un po' insolito per presentarsi, lo ammetto... e sia, verrò subito al dunque...” tornò il locandiere e servì la birra alla ragazza ed il vino al misterioso portoghese “... vedete, non ho potuto fare a meno di notarvi al vostro arrivo qui, alla Rosa dei Venti...” continuò Fhael appena il locandiere andò via “... ma lasciate che vi parli di me prima... in Europa la vita è tutt'altro che facile per chi non vuole piegarsi alla dura realtà delle cose... nel Vecchio Mondo, infatti, la creatività di uno spirito libero vale forse come una bottiglia di vino vuota... ho deciso allora di lasciare tutto e venire qui, dove le possibilità sembrano a disposizione di tutti coloro animati di buona volontà e ho intrapreso così un'attività come privato gentiluomo.” Sorrise. “Mi occupo di incarichi, diciamo, fuori dall'ordinario. Ossia, mi occupo di risolvere quelle situazioni ritenute troppo complicate o pericolose dalla maggior parte dei nostri simili. Comunque, per non farla lunga, tempo fa fui contattato da un ex ufficiale ora in pensione... suo figlio sposò anni fa una meticcia del posto e da quell'unione nacque una bambina... i due, purtroppo, persero la vita a causa di un attacco ad opera dei pirati e della figlioletta si persero le tracce. Il mio cliente non si diede per vinto e cercò di rintracciare sua nipote... in seguito riuscì a scoprire che la bambina fu uccisa dai bucanieri, ma venduta come schiava e poi imbarcata su una nave per l'Europa... della bambina possiedo informazioni sul suo aspetto al tempo del rapimento e dunque mi sono fatto un'idea di come può essere oggi... e oggi, nel vedervi, non ho potuto non notare una vostra somiglianza con il possibile aspetto attuale di quella sfortunata ragazzina... ecco, vorrei solamente conoscere la vostra storia e farvi qualche domanda... è possibile?”

Guisgard 01-10-2012 02.38.28

I tre uomini ascoltarono con attenzione il racconto di Clio e alla fine, dopo essersi scambiati varie occhiate, si abbandonarono ad una sonora risata.
“Amici...” disse uno di loro “... avete udito? Le guardie del governatore odiano gli inglesi!”
“Davvero?” Ridendo un altro di quelli. “Chissà perchè poi!”
“In effetti” intervenne il terzo “anche a noi gli inglesi stanno poco simpatici, non è vero?”
“Certo!” Esclamò il primo. “Peccato però che anche le guardie del governatore non riescano a farci impazzire!”
E risero di nuovo.
“Insomma, mia cara...” fece uno di quelli fissando Clio “... sei capitata con dei tipi molto difficili in fatto di gusti, sai? Si dia infatti il caso che mal sopportiamo olandesi, inglesi e spagnoli! E di conseguenza ci stanno antipatici tutti i loro amici!”
“E poi” mormorò un altro dei tre “ormai abbiamo un debole per te e dunque sapere che stai cercando un inglese ci rende alquanto gelosi!”
“E quando siamo gelosi” disse uno dei suoi compari “diventiamo intrattabili!”
E risero ancora una volta.
Ma proprio in quel momento si udirono dei passi.
I tre allora saltarono in piedi e smisero subito di ridere.
Uno di loro si avvicinò alla porta e pose l'orecchio in attesa di qualcosa.
“La ballata salata del gufo nel pallido plenilunio.” Mormorò qualcuno dall'esterno.
“E' lui, apri!”
La porta fu aperta ed entrò qualcuno.
Era un giovane uomo dalla corporatura asciutta, con i capelli biondi e cortissimi e due occhi di ghiaccio che sembravano incapaci di tradire emozioni.
“Avete avuto problemi?” Domandò il nuovo arrivato.
“No, nessun problema.”
Si accorse allora di Clio.
“E questa chi diavolo è?” Chiese vagamente turbato. “Razza di idioti!” Esclamò. “Vi avevo ordinato di non attirare in nessun modo l'attenzione su di voi, né di combinare casini e invece, come dei marinai in licenza, passate il tempo con una prostituta e a fare baldoria!”

Guisgard 01-10-2012 02.42.10

“Beh, di noi ormai sai abbastanza.” Disse Rynos a Cavaliere25. “Sai che siamo dei marinai in cerca di lavoro. Abbiamo prestato servizio su varie navi mercantili ed abbiamo viaggiato in un lungo e in largo nel Mediterraneo e nel Mare del Nord. E tu invece? Ci hai detto di non essere un marinaio e di non avere nessuna esperienza in fatto di navigazione. Cosa facevi allora prima di imbarcarti con noi?”


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