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“Beh, se non mi perdonerai” disse Guisgard a Clio, sempre tenendola in braccio “finirà che non ti metterò più giù... o magari” guardandola negli occhi “potrei farlo, ma dietro un compenso... un pegno...” con gli occhi nei suoi “... chissà, forse... un bacio...”
Ma proprio in quel momento si udì un grido. Lungo, angosciante, disperato. Un grido quasi come un annuncio di morte. “Era la voce di una donna...” mormorò Capitan Falco, facendo sedere Clio sul letto “... vieni, andiamo a vedere...” |
A quelle parole di Altea, la figura che le dava le spalle, sempre impegnata dall'altra parte delle sbarre con tutti quei fiori, si voltò.
Era un uomo grosso, dai lineamenti marcati e dai modi rudi. “Con i fiori” disse alla dama “si possono fare molte cose. Prendete questo, ad esempio...” mostrando ad Altea un fiore “... esso è capace, in particolari condizioni, di sprigionare una sostanza allucinogena, in grado di provocare allucinazioni così reali da non rendersene conto...” rise “... infatti nelle vostre due camere sono stati portati proprio fiori simili ed è per questo che tutti siete stati vittime di visioni.” Ad un tratto arrivò qualcun altro. Indossava un lungo mantello con un cappuccio. “E' tutto pronto, madama.” Disse l'uomo. “Presto il nostro compito sarà terminato.” La figura incappucciata annuì ed accarezzò alcuni fiori, per poi voltarsi verso le sbarre, dietro le quali era rinchiusa Altea. |
Marangel annuì a quelle parole di Elisabeth.
“Avete avuto un gran dono...” disse “... la Dama del Lagno non solo vi ha salvata, ma vi ha concesso un'altra possibilità... ora spetta a voi...” In quel momento la porta si aprì ed entrò un uomo anziano. “Nonno.” Vedendolo Marangel. “La nostra ospite si è risvegliata e sta bene adesso.” “Dio sia lodato.” Felice l'anziano. “Stasera dunque festeggeremo a dovere con un'ottima cena.” |
Osservai la figura dell' uomo con in mano il fiore.."Siamo stati drogati insomma..quindi la mia teoria sui fiori è giusta..beh sappiate io non sono stata molto colpita..ma mi chiedo allora se esiste davvero il gufo, i suoi rumori e poi..quella immagine del barone".
Ad un tratto una figura incappucciata arrivò, si rivolse a me..disse era tutto pronto e accarezzava i fiori.."Il nostro compito? Ma che state dicendo..io non vi conosco..presentatevi al mio cospetto, voi non sapete nemmeno con chi state parlando". Deglutii..mi avrebbero sacrificata? O fatto leggere il libro? Ma perchè proprio io..una lacrima scese...ormai non avrei più visto Guisgard ma tanto lui non si era mai preoccupato di me e guardai di nuovo la figura incappucciata che mi osservava. |
La figura incappucciata fissò Altea, senza però rivolgerle la parola.
“Sciocca.” Disse l'uomo ad Altea. “Non sta certo parlando a voi, ma a me.” Ridendo. La figura incappucciata allora prese la mano dell'uomo, per attirarne l'attenzione. “E' pronto altro veleno?” Chiese. “Manca poco ormai, madama.” Rispose l'uomo. “Ne serve altro per domani.” Mormorò la figura incappucciata. “Ma deve essere molto più potente.” Si voltò verso Altea. “Puoi sempre testarlo su di lei...” indicando la dama imprigionata. |
Alle parole della donna trasalii e mi venne un dubbio.."Ecco chi siete voi...Nora..siete voi..come vi permettete..per chi serve quel veleno..volete ammazzare il barone forse? Ecco quei sintomi..lo state avvelenando un pò alla volta..facendo credere vi sia una maledizione..e le vostre serve le ho sentite dire..che voi milady, non dovete sentire..bene volete ammazzarmi..allora ammazzerete la Duchessa de Bastian...e quando lo sapranno a Capomazda ve la faranno pagare a Corte...o forse Granduchessa".
Poi ebbi un impeto e presi tutto il fiato possibile e urlai..."Capitan Falco mi vogliono uccidere, sono in una sala tutta fiorita" ... lo odiavo, lo amavo..ma dovevo perire a causa sua? |
Avevo ricevuto un regalo...avevo conosciuto la Dama del Lagno....speravo fosse veramente un bel dono....." Gia'...infondo le scelte dipendono solo da noi.....e spero di essermi meritata un po' di clemenza..." sentii un rumore alle mie spalle....e vidi entrare un uomo..anziano..la sua figura era alta e retta..era l'uomo che avevo visto parlare con degli uomini quando mi ero svegliata....." Vi ringrazio Signore e ringrazio te Marangel....ma mi sembra di aver arrecato abbastanza disturbo......".....Sembravo il Figliol prodigo ritornato a casa...quel risveglio ....sembrava in realtà....una morte e resurrezione dell'anima....rimasi confusa dal mio stesso pensiero.. " Ma se per voi e' un piacere offrire questa cena...sarà un piacere piu' grande per me riceverlo..."....
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“Certo che è un piacere per noi.” Disse il vecchio ad Elisabeth. “Sarà una cena piacevolissima, ne sono sicuro.”
Così, nonno e nipote cominciarono a preparare il tutto. Alla fine i tre cenarono tutti insieme, gustando le prelibatezze preparate per quell'occasione. “Nonno...” Marangel a suo nonno “... Elisabeth deve riprendere il suo cammino e ritrovare la nave su cui viaggiava... tu puoi aiutarla?” “In verità” fece l'anziano “ho sentito parlare di due grosse navi sulle acque del Lagno negli ultimi giorni. Sono stati dei contadini a dirmelo.” “Ed ora dove sono queste navi?” Chiese Marangel. “Forse verso Suession” rispose il vecchio “o magari in direzione di qualche altro porto nei paraggi.” “Tu non puoi aiutarla?” Domandò la ragazza. “Vi è un piccolo porto, a qualche miglia da qui.” Spiegò l'anziano. “Potrei accompagnarla là e chiedere notizie della nave.” |
A quelle urla di Altea, la figura incappucciata scoppiò a ridere.
Era una voce di donna, ma non quella di Nora. “Gridate pure quanto volete” disse l'uomo alla duchessa de Bastian “ma tanto quaggiù nessuno sentirà la vostra voce. E vi darò pure un consiglio... badate di non darci noie o finirete molto male...” prendendo uno di quei fiori e mostrandolo alla dama “... il veleno che traiamo da questo fiore uccide fra mille sofferenze... non per niente è chiamato Fiore del Giudizio...” ridendo anch'egli. |
Sorrisi alle sue parole.
"Un bacio eh.. Si potrebbe anche fare.." Con gli occhi nei suoi. Ma poi quel grido terrificante. Mi lasciò sedere sul letto, e annuii, andandomi. Gli posai un lieve bacio sulle labbra. "Te lo sei meritato.." Strizzando l'occhio. "Dai, andiamo.." Tornando immediatamente seria. Aveva il potere di farmi dimenticare il mondo esterno, quasi fossimo soli, fuori dal tempo e dallo spazio, ma non era così, e dovevamo comprendere quel mistero sempre più inquietante. |
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