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Sorrisi a quella parole, scuotendo appena la testa, divertita.
"Perché, mi serviva una scusa?" fingendomi sorpresa, senza però abbandonare il suo sguardo. Era difficile capire ed interpretare l'atmosfera che si creava quando eravamo soli, era come magnetica, intensa ed indefinita. "Ah non basta.." dapprima fintamente delusa, poi pensierosa "Eh, lo sapevo che dovevo prendere anche la marmellata.." risi, per poi mutare completamente sguardo "O magari chissà.. sono completamente fuori strada.." mormorai, con voce calda e suadente. |
"Beh, direi che un po' paradossale..." sorridendo piano ''Un popolo che possiede la chiave della felicita` e` destinato ad essere infelice... E` decisamente paradossale."
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Quella battuta di Clio.
Poi il suo sguardo mutò di colpo. Ed Icarius restò a fissarla. “Si, un tantino fuoristrada...” disse lui pianissimo, con uno sguardo che divenne profondo e penetrante nei chiari e trasparenti occhi di lei “... ma ho promesso, no? Di parlarti del Tempo...” con i suoi occhi che caddero per poi indugiare, forse più del dovuto, sulla gamba nuda di lei che si era scoperta tra i lembi della vestaglia. Prese un libro e lo adagiò sulle ginocchia di Clio, per poi sfogliarlo. “Se ti dicessi che questa nave non solca solo i cieli, i mari e la terra ma anche altro?” Sussurrò. “Mi crederesti? Forse no... peccato... stanotte vorrei avere la possibilità di convincerti di tutto...” guardando la sua bocca appena dischiusa. |
Dacey scese di nuovo quelle scale, ritrovandosi ancora in quel lungo e buio corridoio.
Con la torcia al plasma cercava di fendere e squarciare l'oscurità, liberando alla vista le porte di varie stanze che si aprivano sul corridoio. Poi ad un tratto un lieve sussulto della nave e la torcia si spense. Dal buio allora la ragazza intravide alcune fattezze. Come se qualcuno immobile dall'altra parte del corridoio stava a fissarla. |
“Forse...” disse il vecchio a Gwen “... ma dimenticatevi questa storia... fortunatamente non andrete mai in quel triste e pericoloso luogo...”
Elv restò perplesso, per poi fissare Gwen. |
La luce della lampada, seppur fievole, mi dava la sicurezza necessaria ad avanzare.
Poi, all'improvviso,rimasi nel buio. Sussultai, sforzandomi di distinguere qualche figura nell'oscurità . - Dension, sei tu? Sono ..sono Dacey, per favore andiamocene...- dissi poi ad una sagoma in lontananza. Cercavo di mantenere la calma ma la mia voce tremava. |
E in un attimo l'atmosfera mutò di nuovo, diventando sempre più intensa.
Poi sorrisi e trattenni il fiato alle sue parole. Finalmente mi avrebbe parlato del Tempo.. Seguii il suo sguardo, posando poi il mio sul libro che adagiò sulle mie gambe, ma solo un momento, perché tornai immediatamente con gli occhi nei suoi. "Se non avessi creduto a quella storia, non avrei insistito tanto per farmela raccontare, non credi?" sussurrai, sorridendo piano "Convincimi..". |
Dacey parlò, ma la misteriosa sagoma, protetta dal buio e dal suo innaturale silenzio non rispose nulla, restando immobile a fissarla.
Poi, ad un tratto, cominciò a muoversi. Lentamente avanzava verso di lei. Pian piano le si avvicinava. E non erano i passi di Dension. La nave sussultò e la torcia per un attimo si riaccese, illuminando un volto grottesco e spaventoso che rideva. http://1.bp.blogspot.com/-QCCPKKk0hb...7s+Dracula.PNG |
"Certamente, non temete" sorridendo, ma utilizzando un tono perentorio indirizzato non tanto al vecchio, quanto ad Elv, a cui lanciai un'occhiata decisa e densa di significati.
Non volevo avere altri problemi e cercare un fiore rarissimo non era la nostra guerra, quindi preferivo starne alla larga e continuare per la mia strada. |
"No!", pensai ," non di nuovo, non lui!"
Ero impietrita, gli occhi sbarrati a fissare l'odiosa figura, la stessa che già avevo visto la prima volta. Questa volta l'urlo provenne direttamente dalle mie viscere, così potente e acuto da squarciare il velo del silenzio, ma quella presenza continuò nella sua avanzati. E di nuovo impugnai una pistola, poi l'altra, facendo cadere la torcia che si era misteriosamente illuminata di nuovo. E sparai, senza smettere di gridare, questa volta però era un grido d'odio. Scaricai entrambi i caricatori mentre i rumori degli spari mi tormentavano le orecchie. |
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