"La tua camera d' albergo..che onore, il famoso romanziere apre le porte del suo privato alla sottoscritta" osservandolo "Se si vede un panorama stupendo posso solo scegliere questa opzione dunque" vedere la sua camera, le sue cose..conoscerlo di più e se fosse successo di più..no, lui era un galantuomo ma d' altronde volevo stare più tranquilla con lui e mi lasciai avvolgere da quel suo sguardo più intimo e profondo senza paure.

Il fantasma dell'Elyseum
 

“ E dai Set, non fare il guastafeste!”

Zittendolo e lasciando che la donna preparasse le carte.
Una domanda.
Sapevo bene cosa chiedere, perché era il mio sogno, da sempre.
La mia domanda riguardava il mio successo, la mia carriera.
Chiusi gli occhi sollevando il mazzo ma senza guardare quale carta fosse rimasta in alto.

"L'onore è solo mio, visto scorre sangue reale in te..." disse Hiss facendo l'occhiolino ad Atea.
Pagò il conto e con l'auto tornarono in albergo.
Qui fu consegnato a Hiss il messaggio di Gwen.
"Li chiamerò domattina e saprò cosa vogliono..." fece lui.
Poi con Altea salirono in camera.
Accese una luce soltanto, lasciando un'atmosfera intima e poi mostrò la meravigliosa veduta dal balcone.
Allora stappò una bottiglia di vino per berla con lei.

Alla sua battuta risi "Non esagerare ora.." e partimmo verso l' albergo.
Gli venne riferito un messaggio dalla segretaria ma io rimasi a debita distanza per non essere invadente.
Salimmo nella sua camera e mentre apriva la bottiglia mi guardai attorno per vedere se vi fossero foto, libri.."Ti sto analizzando da ciò che hai in camera" ridendo "Potrei stregarti sai..e poi che farai..un maleficio di che tipo..amore..come lo chiameresti..."prendendo il bicchiere del vino dalla sua mano sfiorandola con delicatezza e forse possesso.

Dacey pensò al suo desiderio più grande e spaccò il mazzo di carte in due.
Allora la vecchia scoprì la carta.
"Il Diavolo..." disse la vecchia "... indica il trionfo dei sensi, dell'istinto, dei propri desideri... ciò che lei ha chiesto si realizzerà... ma avrà un suo prezzo..." fissando Dacey.
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"Un maleficio..." disse Hiss togliendosi la giacca e slacciandosi la cravatta, per poi restare con la camicia aperta fino a metà petto "... sei dunque anche una strega?" Prendendo il bicchiere. "In effetti strega e regina è un binomio che funziona in letteratura... soprattutto quella erotica..." guardandola tutta "... brindiamo? Ai malefici d'amore, che rendono folli, arditi ed audaci... che rendono gli uomini liberi di amare senza paure e tabù..." alzando il calice.

Rimasi ferma vicino al tavolo osservandolo mente si spogliava, si toglieva la giacca, la cravatta e la mano lentamente sbottonava la sua camicia..che splendore.
Alle sue parole alzai il bicchiere.."Brindiamo..a noi..a tutto quello che vogliamo esprimere, sentire, a ciò che ci rende liberi...senza filtri magici ma con la forza dei nostri animi" e istintivamente mi avvicinai a lui sfiorando con la mano il suo petto e alzai lo sguardo verso di lui e dissi a bassa voce mentre quella sola luce ci rischiarava "Baciami allora" poggiando il bicchiere ma non togliendo lo sguardo dal suo.

Il Diavolo non mi sembrava affatto una buona carta ma la donna ne spiegò il significato a alla fine sorrisi.
Ma per poco.

“ Che prezzo?”

Riuscì a farmi sentire a disagio, e mi mossi sulla sedia come se questa fosse improvvisamente divenuta scomoda.

Hiss lasciò in un primo momento che Altea sfiorasse ed accarezzasse il suo petto lasciato scoperto dalla camicia aperta.
I suoi muscoli asciutti, virili, sodi.
Poi le parole di lei.
"Finalmente..." disse pianissimo lui, in un sussurro.
Allora le loro bocche si incontrarono, si unirono e si confusero, in un gioco sensuale di labbra e di lingua, liberando così un bacio intimo, complice, caldo, avvolgente, umido.
Si baciarono a lungo e con desiderio, con le loro lingue unite in quel contatto vero, come se si conoscessero da tempo, da sempre.
Come se già in passato si fossero incontrati e piaciuti, scoprendosi intimi in un legame carico di erotismo.
Come due attori che conosciutisi nella vita privata ora sul set recitavano con ardore e passione vere.
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"La vita è fatta di compromessi, ragazza mia..." disse la vecchietta sorridendo a Dacey.
"Si si, va bene..." seccato Set "... ecco, prenda e vada via, grazie..." dandole una moneta.

Annuii e gli diedi un bacio prima di alzarmi.
"Sei proprio un tesoro, sai?" gli dissi dolcemente, con in sorriso.
Poi andai a fare una doccia, che non fu lenta e rilassante, bensì rapida e infastidita, quasi stizzosa.
Non potevo mai allontanarmi da quel posto che subito ci dovevo ritornare, era come un brutto sortilegio impossibile da spezzare.
Finii la doccia, mi vestii e andai in cucina.

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Finalmente....era come un ringraziamento a una supplica tanto richiesta e che io avevo lasciato protarsi all' infinito.
La mia mano salda e ferma sul suo petto virile, caldo e sentii il battito del suo cuore accellerare, quel battito che sembrava conoscessi da tempo, da molto ma ogni qualvolta aveva un palpito nuovo, solo per me.
Assaporai le sue labbra, mi avvolsero l' anima e il corpo e mi strinsi più forte a lui, giocavo con loro, mordicchiandole, baciandole, intrecciando le nostre lingue in un gioco malizioso, amoroso ed erotico.
Era un ritrovarsi di nuovo, un film dove non eravamo comparse ma molto di più.
Sbottonai il resto della camicia e la tolsi.."Quanto aspettavi..ti ho fatto attendere troppo?" sospirando, desiderandolo ardentemente.

Osservai la donna, ancora a disagio.

“ Si, questo lo so. Però io vorrei saper—“

Set evidentemente era infastidito e non tardò a mandare via l’anziana signora, pagandola frettolosamente per i suoi servigi.

“ Pensavo volessi chiedergli qualcosa anche tu, fidanzato!
Era tanto per divertirsi!”

Fingendo di non dare alcun peso dunque alla previsione delle carte.

Gwen uscì dal bagno ed andando in cucina trovò pronta la colazione.
C'era del caffè accompagnato da dei frollini.
“Mangia qualcosa prima di andare.” Disse Elv con premura.

“Troppo...” disse baciandola Hiss, mentre Altea continuava a toccare il suo petto robusto, ben fatto e virile “... troppo ti fai desiderare...” con la sua lingua su quella di lei, in un intimo ed erotico danzare, mentre le braccia forti e maschie di lui la cingevano, facendola sentire protetta, donna e soprattutto amata.

La vecchia andò via con le sue carte e la moneta guadagnata, con Set ancora un po' seccato.
Poi rise a quella battuta di Dacey.
“Già, avrei dovuto chiederle cosa pensa di me la mia fidanzata.” Disse fissandola. “Peccato che non credo minimamente a queste cose e di certo non basta una carta pescata a caso per scoprire i pensieri di una ragazza come te...”

In cucina Elv aveva preparato il caffè, accompagnato da biscotti.
"Tranquillo, tranquillo" sorridendo alla sua tenera premura.
Macchiai appena il caffè col latte e poi iniziai a mangiare qualche biscotto.

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Fecero colazione, mentre l'alba tingeva Uaarania City di una luce nuova, quella del giorno che scaccia le ombre e dissipa i fantasmi.
"Vieni, ti do uno strappo al castello, prima di andare al giornale..." disse Elv a Gwen.

"Ah si...e sai è un dolce tormento..per te immagino...o doloroso...sei per il tutto e subito oppure vuoi farti stuzzicare" baciandolo sul collo.
Mi voltai e lentamente iniziai a slacciare il vestito dalla spallina..."Quindi?" a bassa voce.

Era giorno ormai, un giorno luminoso che non sembrava avere alcunché in comune con le ombre inquiete della notte, ma esse erano sempre lì, in agguato.
"Sì, grazie" annuendo ad Elv.

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Hiss guardò Altea e rise eccitato.
"Beh, sei come un piatto esotico, di quelli con più sapori, varie spezie ed un retrogusto tutto da scoprire..." disse togliendosi definitivamente la camicia e "... quindi meriti di essere gustata piano... si, mi intriga essere stuzzicato..." fissandola negli occhi.
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Elv accompagnò in auto Gwen fino all'Elyseum, fermandosi davanti al portone d'ingresso.
"Be, buon lavoro allora..." disse baciandola piano.

Mi accompagnò fino al palazzo, fermandosi davanti al portone.
"Anche a te..." sorridendo e ricambiando il suo bacio.
Poi scesi dalla macchina ed entrai al palazzo.

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L'Elyseum era come avvolto da una mistica penombra, figlia di un gioco tra il chiaroscuro della notte ormai svanita ed il giorno appena giunto.
Gwen attraverò l'ingresso e poi l'androne, giungendo nella corte interna, dove trovò Rusputus ed alcuni dei suoi uomini più fedeli, insieme a due segretari.
A vederli nessuno di loro aveva chiuso occhio.
Arrivò anche Esen, il nuovo capo custode.
"Alla buon'ora." Disse Rusputus a Gwen.

"Che bella definizione...allora mi devi gustare piano piano per poter decidere quale spezia mi si addice" mettendomi di fronte a lui e lentamente togliendo il vestito e gettandolo sulla sedia.."Le scarpe?Quelle le togli tu?" ma rimanendo in lingerie e stendendomi sul letto e guardandolo come una sirena ammalia il suo bel pirata.

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Raggiunsi la corte interna, dove vidi fra tutti Rusputus, che non mancò di farsi sentire, ma lo ignorai.
Non avevano una bella cera, a guardarli.
"Dunque, come procedono le ricerche?" ai due segretari.

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Altea si spogliò piano, restando infine solo nella sua elegante e sensuale lingerie.
Hiss la guardò, ovunque, con il suo sguardo che scivolava appassionato su ogni forma e piega di quel corpo magro e slanciato, che sembrava fatto apposta per le gioie d'amore.
Lui la fissava con desiderio, con tutta la sua carica virile che era capace di amanare.
Quello sguardo che sembrava conoscerla bene e attraverso il quale lei poteva essere se stessa, senza paure e tabù.
Lui sorrise eccitato e si avvicinò, prendendo delicatamente il piede di lei, accarezzandole con sensualità la caviglia.
Poi cominciò a slacciare la scarpa con il tacco a spillo, sfilandola via e baciando il piede ora nudo, sempre guardandola negli occhi.
Fece lo stesso con l'altra scarpa che sfilò, baciando anche l'altro piede.
Li prese entrambi, baciandoli ancora, l'uno e l'altro, per poi succhiare le dita, tutto in modo sensuale e provocante, fisso con i suoi occhi in quelli di lei.

"il signor Chef sembra sparito nel nulla..." disse Esen a Gwen "... abbiamo controllato anche in camera sua... deve essere uscito nel cuore della notte, visto ha lasciato un bicchiere di vino sul comodino e la tv accesa..."

Quello sguardo appassionato, erotico, sensuale mi scuoteva l' animo come un' onda impetuosa ma certamente non mi travolgeva e devastava, sapevo tenerla a bada quell' onda travolgente che sembrava avesse inflitto la sua carica sui miei rigidi scogli più volte quando osservavo i suoi occhi entrare nel mio animo.
Le sue mani delicatamente toglievano le scarpe, dovette inginocchiarsi per farlo e in quel momento il mio ego si sentiva pienamente soddisfatto, come un cavaliere si inchina alla sua regina, un servo alla sua regina.
Sentii la sua bocca baciare e giocare coi piedi e posi il capo di lato, chiudendo gli occhi, assaporando il piacere del contatto della sua bocca con la mia pelle, allora allungai la gamba e i miei occhi lo guardarono, accendendosi di bramosia.

Nulla quadrava.
Com'era possibile?
"Non può semplicemente essere uscito dimenticando il vino e la tv. Per quanto potesse essere di fretta, dubito se ne sarebbe dimenticato..." dissi, con ragione.
Poi sospirai.
"Non vedo altra soluzione se non chiamare la polizia."

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Altea era sul letto, con indosso solo la sua elegante lingerie, con Hiss inginocchiato ai piedi di quel provocante giaciglio, baciando e succhiando i piedi di lei, come se fossero la cosa più preziosa di quell'alba nascente.
Giocò ancora ed ancora con quelle dita, per poi baciare la sua caviglia, salendo lungo la gamba fino al ginocchio.
“Fare l'amore con te è come viaggiare fino a Serenica...” disse lui in un gemito di romanticismo e passione.

Non sapevano cosa pensare, nè cosa fare.
Allora Gwen propose di chiamare la polizia per denunciare la scomparsa di Chef.
"L'ho trovato..." disse ad un tratto un custode arrivando correndo.

La sua bocca e labbra ardenti salivano fino al ginocchio, non abbassavo lo sguardo, era meravigliosamente bello vederlo travolto dalla passione ardente.
"Un viaggio fino a Serenica...lungo, misterioso, pieno di desiderio di arrivare alla meta, rinvigorirsi e rinascere..." con un leggero gemito dopo quelle parole, la mia pelle rabbrivida dal piacere mentre un lieve raggio di sole filtrava nella stanza.
Mi feci avanti ed afferrai Hiss nei suoi capelli bruni e guardai quegli occhi chiari mutevoli e lo feci mio in un bacio quasi eterno.

Improvvisamente, arrivò un custode.
Disse di averlo trovato.
"Dov'è? Che gli era successo?" chiesi, agitata anche io.

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Finalmente un nuovo bacio.
Ancora uno.
Un meraviglioso gioco di labbra e di lingue, un intreccio erotico e meraviglioso, un intimo penetrare l'uno nell'altra, attraverso il respiro, l'umido ardore, con le loro bocche ardenti e fameliche di desiderio.
Un bacio fatto di impeto, di trasporto, passione, con lui, forte e virile che prese Altea fra le braccia stringendola e baciandola con sempre più slancio.
“Avanti...” disse lui baciandola “... mostrami i tesori di Serenica...” portando una mano fra le gambe di lei, sulle sue mutandine, facendo poi scivolare dentro le dita.

Il custode fece segno di seguirlo.
Così Gwen, Rusputus e gli altri lo seguirono fino ai sotterranei, dove trovarono il corpo di Chef appeso al soffitto.
Si era impiccato.
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Il custode ci fece strada fino ai sotterranei.
Lanciai un urlo, prima di coprire la bocca con le mani e iniziare a piangere silenziosamente.
Non poteva essere possibile, non poteva, perché lo avrebbe fatto?
Non sembrava stare così male da arrivare a tanto.
Possibile che non lo avessimo mai notato?
No, no, era impossibile, doveva sicuramente esserci qualcosa sotto...

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A quelle parole ultime un desiderio perverso si insinuò in me.."Ah ah...i tesori vanno scoperti piano" mentre la sua mano si insinuava nella lingerie con una carezza ribelle, forte e decisa ma anche delicata, mi morsi le labbra in un leggero gemito.
Presi una delle mie calze e gli bendai gli occhi.."Sai questo è uno dei giochi preferiti pure dalla regina del Regno....avanti scoprili, immaginali questi Tesori...Hiss...e poi, deliziati, saziati e appropriati di loro" mentre mi tolsi la lingerie rimanendo nuda davanti a lui, bendato.
Sbottonai i suoi pantaloni facendo scivolare la mia mano sulla sua virilità che era già turgida, forte, che pulsava reclamando il mio corpo.."Prendimi pure la anima...ormai ti appartiene lo sai, io sono il tuo viso di Angelo ma dal corpo di diavolo" sussurrai nel suo orecchio.

Ascoltai attentamente Stuarto.
"Sì, probabilmente è la cosa migliore, ora convoco gli altri dando loro qualche giorno di vacanza, anche se non sarà semplice tenerli lontani.." sospirai "Ma voglio tenerli al sicuro, più di ogni altra cosa al mondo! Grazie Sruarto, sei stato un aiuto prezioso!" sorridendo "Ti aggiorno, buona serata!".
Detto quello, staccai e mi alzai rapida dal divano.
Stava albeggiando, io non volevo perdere tempo.
Iniziai a prepararmi, scrissi poi un biglietto ai ragazzi in cui dicevo di dover fare delle commissioni e che avevano qualche giorno libero.
Così, sgattaiolai fuori dalla mia stanza e uscii, mentre la luce dell'alba illuminava ogni cosa.
Raggiunsi la mia auto e mi diressi verso questo misterioso Pantera, all'indirizzo che mi aveva indicato Stuarto.


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Due custodi tirarono giù il corpo del povero Chef, portandolo poi via.
“Roba da matti...” disse scuotendo il capo Rusputus.
Ad un tratto Gwen notò qualcosa.
C'era sangue, molto sangue sul lavandino del piccolo bagno vicino.
Come se Chef prima di morire si fosse anche tagliato, forse tentando di dissanguarsi?
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