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"Si, alla fine è un sempliciotto." Disse Elv a Gwen riferendosi a Piecourt. "anche se devo dire di essere molto curioso di scoprire cosa davvero abbia visto." Pensieroso.
"Posso uscire a giocare per la fattoria?" Chiese Therese a Gwen. Si guardarono, sorrisero e si baciarono ancora. Averebbe continuato a farlo per tutto il giorno, forse per sempre. "Guarda..." disse Cales sulla labbra di Dacey "... ha smesso di piovere... magia di un bacio..." baciandola di nuovo. Ad un tratto il lento e cupo suono di una campana echeggiò tra i tetti e le guglie della città. "Quando una campana suona così..." guardando il cielo Elv "... è segno che c'è stato un altro attacco della bestia..." |
"Sì anche io. Mi chiedo cosa possa essere quella sfera luminosa..." annuendo.
Poteva avere ragione lui circa la cometa, ma le comete non cadono sulla Terra. Dunque cosa poteva essere? Guardai Therese. "Non ti va di riposare un po'? Abbiamo avuto dei giorni abbastanza lunghi, per ora, magari dovresti dormire..." accarezzandole i capelli. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"No, non sono stanca." Disse vispa Therese a Gwen. "Da, per favore, posso andare a giocare un pò? Ti prego!" Fissandola con i suoi occhioni.
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Sospirai rassegnata.
"Beh, vorrà dire che le due principesse andranno in giardino a giocare mentre il principino starà qui a riposare per rimettersi in forze" dissi, guardando Elv divertita e baciandolo dolcemente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...5b8d1d5f27.jpg |
Gli sfiorai i capelli, sempre sorridendo.
“ Ma la pioggia era una buona scusa per restare qui...” Leggermente maliziosa andando a baciarlo nuovamente. “ Hai ragione...” Zittendomi per ascoltare le cupe campane. “ Temo che sia nostro dovere tornare a palazzo e informarci sull’avvenuto.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Elv baciò Gwen prima dolcemente, lambendo le sie labbra rosse, poi assaporandole con più desiderio, succhiandole piano.
"Dai, Gwen, andiamo..." disse impaziente Therese, tirandola per la gonna. "Si, purtroppo la pioggia ha smesso..." disse Cales baciando ancora Dacey "... come sei bella..." accarezzando le labbra di lei con le sue appena schiuse, per poi baciarla di nuovo. Ancora il cupo ed austero rintocco della campana. "Si, temo che dobbiamo andare..." sussurrò lui deluso sulla bocca di lei. Strinse la sua mano ed andarono insieme al palazzo presbiterale. Da una guardia che piantonava il portone d'ingresso i due giovani seppero della nuova aggressione della bestia. |
Non riuscii a separarmi dalle sue labbra, perché catturarono ancora le mie assaporandole con desiderio.
Era impazzito? C'era la bambina! Ridacchiai sentendo Therese che mi chiamava e mi tirava la gonna, impaziente. "A dopo..." dissi piano, con un sorriso, ad Elv. Poi scendemmo giù in giardino. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Cercai ancora le sue labbra, mentre parlava, non volevo porre fine a quel momento .
“ Il dovere chiama... ma almeno siamo insieme...” Guardando le nostre mani ancora unite. Così raggiungemmo il palazzo presbiteriale e allora interrogai una delle guardie, ricevendo confermo di un attacco da parte della Bestia. “ Sembra che questo orrore non abbia fine... Pensi sia il caso di esaminare il corpo delle vittima?” Rivolgendomi quindi a Cales per sapere come procedere. |
“Si, vieni...” disse Cales a Dacey “... andiamo a vedere il corpo...”
I due giovani così entrarono nel palazzo, raggiungendo la stanza dove c'era il presbitero. Non era solo però. C'erano infatti anche Guisgard e Destresya. Poco dopo arrivarono anche Ruspon e Justine. “Abbiamo saputo che la bestia ha ucciso ancora...” Cales. “No, ha aggredito un ragazzo” fece il presbitero “ma è riuscito a mettersi in salvo.” Ad un tratto si sentì un grido. “L'hanno portato qui dopo che due contadini l'hanno trovato nel bosco...” il presbitero “... era sull'argine di un fiumiciattolo, con un piede in una tagliola... i medici lo stanno medicando, ma pare perderà un piede.” “Povero ragazzo...” mormorò Cales. “Almeno è salvo e può dirsi fortunato.” Ruspon. |
Gwen uscì con Therese all'aperto.
La pioggia era cessata ed un pallido Sole lottava contro le alte nuvole che attraversavano il cielo pomeridiano. Subito la bambina prese a correre nello spiazzo, tuffandosi sul fieno e incorrendo oche e galline. Piecourt era tornato ad appollaiarsi sul suo mulino, fisso a guardare il cielo con il suo cannocchiale. Ad un tratto uscì fuori anche Elv, sebbene camminava con passo ancora incerto. |
C'era un sole leggero e subito Therese iniziò a correre, inseguendo oche e galline e tuffandosi sul fieno, mentre io la tenevo d'occhio.
Ad un certo punto uscì anche Elv. "Tu che ci fai qui? Il dottore ha detto che devi riposare" andandogli incontro. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Sto molto meglio" disse Elv a Gwen "e di certo l'aria fresca non può che farmi bene. Non vorrai che resti a vegetare in quel letto?" Facendole l'occhiolino. "Sono un uomo d'azione io!" Ridendo.
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Pensando di trovare solo mio zio fui sorpresa dal numero di persone presenti nella stanza, trovando persino la donna che era stata assalita dalla Bestia.
E scoprimmo che non era la sola ad essere scampata alla morte, anche il ragazzo aggredito si era salvato per fortuna, rischiando però ora l’amputazione di un piede. Non molto lontano infatti erano le sue urla mentre veniva curato dal personale medico prontamente intervenuto. “ Qualcuno ha già avuto modo di parlare con lui? Sapete se ha visto qualcosa del suo aggressore?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Osservavo Guisgard mentre faceva scorrere il pennino sul foglio, cercando di concentrarmi su quello e tornare nel presente.
“Oh non temete, desidero più di chiunque altro trovare il mostro che mi ha fatto questo..” fissando il moncherino. Sospirai, ma in quel momento arrivò un soldato ad annunciare che la bestia aveva colpito ancora, ma che il giovane si era salvato. “Oh povero ragazzo!” Esclamai “Fortuna che non è riuscito ad ucciderlo!” Sospirai. Poi arrivarono la ragazza mora e Cales, che salutai con un sorriso e un cenno del capo. Annuii alle parole della ragazza. “La sua testimonianza può essere cruciale per capire meglio, magari ha visto lo stesso che ho visto io!” Annuii. |
Alzai gli occhi al cielo alla sua battuta, senza comunque distogliere l'attenzione da Therese che continuava tranquilla a giocare.
Ero contenta che stesse meglio, ma sicuramente si sarebbe ripreso più velocemente stando a riposo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“No, nessuno gli ha potuto parlare.” Disse il presbitero a Dacey.
“Credo sia il momento di farlo allora, eminenza.” Guisgard. Così l'inviato del vescovo, Destresya, Dacey, Cales, il presbitero, Justine e Ruspon scesero di sotto, dove il ragazzo veniva curato. Dovettero attendere un po' che l'amputazione del piede terminasse, tra le urla laceranti del povero ragazzo. Riuscirono a vederlo dopo circa un'oretta e mezza, quando riprese conoscenza. Era un giovane forte e buoni principi, capendo perfettamente quanto era stato fortunato. Lo trovarono steso su un lettino con la gamba in buona parte fasciata. “Come si chiama?” Chiese Guisgard al dottore. “Hellias.” Rispose il medico. Allora l'inviato del duca si avvicinò al letto. “Ciao, campione...” “Salve, cavaliere.” “Perchè credi io sia un cavaliere?” “Perchè avete quello.” Indicando lo spadino. Guisgard sorrise ed annuì. “Dimmi, Hellias...” al ragazzo “... cosa ti ha aggredito? Cos'hai visto di preciso?” “Era grosso quanto un toro, signore...” Hellias “... ma stava dritto... agile come un gatto l'ho visto apparire dal nulla, come fosse un fantasma... non ho potuto guardarlo bene nei tratti poiché stava tra le foglie... ma ho visto gli occhi, signore... aveva due occhi di fuoco che brillavano come fiaccole...” “Assomigliava ad un lupo?” Fissandolo Ruspon. “Ad un orso? O forse ad un leone?” “No, messere...” scuotendo il capo Hellias “... non somigliava a nessun animale fra quelli che ho veduto in vita mia.” “Se non era un animale, Hellias...” mormorò Guisgard “... cos'era allora?” “Il diavolo, signore.” Sentenziò il ragazzo. |
Fu concordato di andare a interrogare il giovane ma naturalmente dovemmo aspettare tutti quanti la fine dell’operazione e il tempo necessario affinché il ragazzo si riprendesse un pochino.
Solo allora potemmo entrare nella stanza. Il giovane era visibilmente provato ma accetto di parlare, rispondendo alle domande di Guisgard e descrivendo ciò che aveva visto. Anche lui escluse l’ipotesi di un animale, l’unico ancora a insistere era Ruspon, e si concentrò sul dettaglio degli occhi, fino a chiamare la Bestia il Diavolo. Alzai un sopracciglio con fare critico, sapendo che anche Cales avrebbe avuto una reazione simile. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Fu un pomeriggio sereno, in cui Therese poté giocare all'aria aperta, correndo dietro agli animali della fattoria sotto lo sguardo vigile di Gwen, mentre Elv si rimetteva in forze.
Picourt era sempre sul suo mulino a fissare il cielo col cannocchiale. “Signore...” disse Therese arrivando sotto il mulino “... quando arrivano gli Angeli? Vorrei tanto vederli...” “Vedrai, piccola!” Deciso Piecourt. “Vedrai che arriveranno molto presto!” “Hurrà!” Felice la piccola. L'uomo allora scese dal mulino, acciuffò uno dei suoi tacchini, gli tirò il collo e poi lo diede a Gwen. “Ecco la cena per stasera.” Alla ragazza. “In dispensa ci sono alcuni sacchi di patate. Vado a prenderne un po' per uno sformato.” Sorridendo. Guisgard terminò di fare domande a Hallias e tutti loro lasciarono la stanza, permettendo al ragazzo di riposare. “E' ancora sotto shock...” disse Ruspon “... non può essere attendibile. Di certo non può essere il diavolo ad aggredire la gente.” Seccato. “Sono d'accordo con messer Ruspon.” Cales. “Non possiamo farci suggestionare da queste cose. Il ragazzo stesso ha detto che non poteva vedere bene, poiché la presunta bestia era fra la vegetazione.” “Vorrà dire” fece Ruspon “che darò fuoco a tutti i boschi della Sundra, persino alle vallate, facendo perire quella bestia in Averno di fiamme.” “Bruciare tutti i boschi?” Divertita Justine. “Chilometri e chilometri di verde, con animali, uccelli, villaggi e borghi? Siete un genio, Ruspon.” Ridendo sarcastica. “Al diavolo!” Sbraitò Ruspon. Arrivò un soldato. “Eminenza...” al presbitero. “Cosa succede?” Il chierico. “C'è stata una denuncia a carico di un certo Costanten...” “E perchè importuni me?” Fissandolo il chierico. “Perchè pare c'entri la bestia, eminenza...” Cales guardò Dacey. |
Il pomeriggio passò serenamente, e Therese continuò tranquilla a giocare.
Poi ridacchiai quando lei chiese degli angeli. Speravo non sarebbe rimasta delusa nel constatare che con ogni probabilità non c'era alcun angelo. Quando Piecourt mi porse quel tacchino, rimasi interdetta e annuii lentamente, anche se cadevo un po' dal pero. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ruspon si dimostrò per l’ennesima volta l’idiota che era e ormai era inutile anche controbattere le sue proposte.
Non ero l’unica a pensarlo visti i commenti di Justine. “ Dovremmo concentrarci su ciò che sappiamo per certo, non sbraitare di distruggere boschi e foreste. Abbiamo sentito il ragazzo ma dobbiamo filtrare le informazioni che ci ha dato poiché...” La conversazione fu interrotta dall’arrivo di un soldato con una strana notizia. “ Questo potrebbe essere il risvolto che aspettavamo...” Sussurrai a Cales, notando la sua occhiata. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen prese il tacchino e cominciò a prepararlo per la cena.
Piecourt portò un bel pò di patate da pelare e poi da infornare per la sera. "In dispensa troverete erbe aromatiche e spezie varie per insaporirle." Disse lui ridendo. "E badate che le patate le preferisco condito con l'olio e non con il burro." Intanto Therese continuava a giocare, dando un nome diverso ad ogni gallina e ad ogni gattino. Scopriì poi i maiali nel porcile ed assegnò a ciascuno il proprio nome. Poi toccò alle mucche ed infine alle capre. Elv era con lei, passeggiando per la fattoria e godendosi l'aria fresca, sebbene il cielo appariva alquanto grigio e la minaccia di pioggia non era affatto cessata. |
Mentre iniziavo a preparare la cena, quasi mi venne spontaneo rispondere "Sì, padrone", visto che sembrava avermi scambiata per una cameriera.
E speravo di andarcene presto da qui perché questo proprio non mi andava giù. Intanto mi capitava di intravedere Elv con Therese a passeggiare e a conoscere scrupolosamente ogni animale, gattino o gallina che fosse. Tante patate dopo, finalmente il tacchino fu pronto ed io mi sentivo distrutta. Speravo che ciò durasse davvero poco. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Cales annuì a Dacey e tutti loro andarono nell'androne per capire cosa era successo.
Qui trovarono alcuni contadini. “Vi ascolto.” Disse il presbitero. “Eminenza...” prendendo la parola uno di quelli “... siamo qui per denunciare un uomo... un certo Muzzen...” “Cosa mai ha fatto costui?” Chiese il chierico. “Ecco...” il contadino “... afferma di avere la passione per gli animali esotici e ne ha portati alcuni nel nostro paese... alcuni li ha venduti ad un circo... ma... gli erano rimaste due linci... a vederle sembravano davvero feroci... questo un mese fa... lo abbiamo visto poi due giorni fa e ne aveva una soltanto di quelle fiere... gli abbiamo chiesto che fine avesse fatto l'altra lince e lui è apparso alquanto incerto nel darci una risposta...” |
Una volta alla presenza dei contadini, stando tutti in cortile, udii la loro storia sentendo una crescente delusione.
Si trovava di nuovo all’ipotesi di un animale, una lince in questo caso. Cosa che, stando anche solo al racconto del giovane ragazzo appena scampato alla Bestia, era da escludere. Vero era che la lince aveva un metodo di predazione particolare, in cui l’animale cacciato viene come spellato ma non era comunque il modo riscontrato sulle varie vittime dalla Bestia, disossate e dissanguate con estrema precisione. Potevo comprendere il timore dei contadini, il loro sospetto ma la denuncia che sporgevano non era il risvolto che speravo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Ecco qualcosa di interessante...” disse Ruspon ascoltando i contadini “... ora vi farò accompagnare da due dei miei uomini e voi li condurrete dal tipo delle linci.”
“Si, signore.” Annuì il contadino. “Sento che ci siamo.” Ridendo Ruspon. “Era chiaro sin dall'inizio che doveva trattarsi di un animale esotico. Naturalmente in queste terre non vivono leoni, tigri o pantere e dunque il problema era capire come vi fossero giunte. Ma adesso è tutto chiaro.” “Ma le linci si nutrono principalmente di carogne” Cales “mentre invece la presunta bestia ha ignorato le carcasse avvelenate lasciate da voi nei boschi.” “Sono stanco del vostro filosofare.” A muso duro Ruspon. “Qui non conta la teoria, ma la pratica.” Ed inviò i suoi uomini con i contadini. Cales guardò Dacey deluso. |
Verso il tardo pomeriggio, con il Sole già prossimo a tramontare, il tacchino fu finalmente pronto.
L'odore era invitante ed anche l'aspetto delle patate non era affatto male. Gwen servì il tutto in tavola e tutti presero posto per mangiare. “Davvero buono...” disse Elv mangiando “... sei una cuoca perfetta.” Facendole l'occhiolino. “No, è il mio tacchino a fare la differenza!” Ridendo Piecourt. “E le patate poi!” Ingozzandosi. Ad un certo punto rischiò di strozzarsi e dovette bere un po' di vino per mandare giù quel boccone. “Che buffo!” Divertita Therese. |
Non ne potevo davvero più della ottusità dimostrata da Ruspon.
Ancora mio zio che lo sopportava poi! Bloccai Cales dal dire altro posando una mano sul suo braccio , era solo fiato sprecato con quell’uomo che vedeva la forza bruta come unica soluzione a qualsivoglia tipo di problema. “ Lascialo fare. Di solito fallisce e dimostra ancora di più la sua incapacità. Non abbiate tempo per perderci dietro a Ruspon e alle sue convinzioni. Piuttosto dovremmo rivedere il nostro lavoro, visto il colloquio avuto con l’astrologo e capire come ripartire.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Cales annuì a Dacey ed andarono via dall'androne, recandosi nella biblioteca del palazzo.
“In effetti siamo in una fase di stallo...” disse sbuffando il naturalista “... quell'astronomo mi ha messo in testa un sacco di dubbi... forse la nostra unica soluzione è un secondo parere, Dacey... un'altra opinione all'altezza di quella di Aratos... per capire se ci ha mentito o meno...” prendendo i registri “... chissà se tale personalità può trovarsi in queste lande...” leggendo "... ehi, forse qui c'è qualcosa... Ernò il greco..." ripetendo ad alta voce il nome letto. |
Ci sedemmo a tavola a mangiare e sorrisi ad Elv, accarezzandogli la mano.
Non mi piacque la precisazione di Piecourt, infatti assunsi un'espressione soddisfatta quando quasi si strozzò col boccone. Non mi piaceva che parlasse troppo e magari avrebbe imparato a contenersi, una buona volta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Piecourt si riprese dal boccone che stava per andargli di traverso e riprese ad ingozzarsi.
"Un comitato per accogliere Angeli..." disse Elv "... è un'organizzazione Religiosa?" "No, è un modo per accogliere gli esseri celesti." Mangiando Piecourt. "Io ne sono il presidente." "Siete molto religioso?" "Ovvio." Masticando Piecourt. "Avete questa passione per gli Angeli da sempre?" "Beh..." bevendo l'ometto "... essendo religioso ho sempre ammirato gli Angeli e ne sono devoto... ma poi vedendone uno con i miei occhi capirete che lascia il segno..." "Continuo a non capire perchè siete così sicuro che fosse proprio un Angelo." Elv. "Cos'altro scende dal cielo avvolto da luce!" Esclamò Picourt. Elv guardò perplesso Gwen. |
Una volta immersi nella tranquillità della biblioteca cominciammo subito a ragionare.
“ Ottimo, hai ragione. Ci aiuterà a capire se il primo astronomo era sincero e in caso positivo, sapremo che sarà il caso di non fare affidamento su quei dati legati ai moti celesti. In ogni eventualità un secondo parere ci servirà per capire quale direzione intraprendere e cosa modificare della nostra indagine.” Convenni con Cales, aiutandolo nel controllare gli annali. O meglio. Preso il primo volume fra le mani, tenendo però lo sguardo verso il giovane, sorridendo per come stava tutto concentrato nella sua lettura. “ Uhm uhm... Ergo... Argo... Greco... Macedone... Chiunque sia, non ci vedrà arrivare subito...” Così dicendo presi dalle mani di Cales l’annale e lo poggiai sul tavolo, tenendolo aperto sulla pagina giusta. Allora portai le mani del ragazzo sui miei fianchi mentre le mie andarono a posizionarsi sulle spalle di lui. “ Meriti una pausa adesso...” Sfiorandogli prima la punta del naso con le labbra per poi scendere fino a incontrare la sua bocca, lasciandoci un leggero bacio a stampo prima di spostarmi a baciare il suo viso, la guancia, la mascella, il mento. “ Il mondo non crollerà se ci assentiamo per qualche minuto.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ripresero a parlare degli angeli e dentro di me sospirai.
Temevo non sarebbe finita mai questa discussione. Elv non voleva accettare che non si sarebbe mai rassegnato e non avrebbe mai detto che no, non era possibile che fosse un angelo, ma forse ci provava quasi gusto a protrarre questa discussione più del necessario. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Cales lasciò che le mani di Dacey gli portassero via il registro e poi guidassero le sue sui fianchi della ragazza.
In un attimo erano vicini, stretti e lui sentì le labbra di lei sul suo naso, poi incontrare la sua bocca in un bacio caldo ed inebriante. Allora le labbra morbide e rosse della giovane cominciarono a baciare tutto il suo viso. “Non ho scordato la loggetta in quella stradina...” disse godendosi quel contatto e quei baci “... ci penso ininterrottamente... e forse per questo non riesco a ragionare più sul caso della presunta bestia...” stringendo i suoi fianchi e tenendola contro il suo corpo. Allora cercò la bocca di lei e la incatenò alla sua con un bacio profondo, intenso. Fece sue quelle labbra giovani e tenere, calde ed accoglienti, assaporandone l'essenza. “Stai diventando il mio unico pensiero, Dacey...” sulle labbra di lei. |
Elv rise davanti alla determinazione con cui Piecourt difendeva la sua tesi circa l'Angelo sceso sul bosco.
La cena proseguì serena e per dolce l'ometto tirò fuori dalla dispensa alcuni biscotti. "Forse a cena terminata ci converrà andare a letto, visto domattina partiremo presto..." disse Elv. "Giusto!" Annuì Piecourt. |
“ Se vai avanti così mi sognerai persino di notte...”
Senza nascondere una vena maliziosa in quella frase, continuando a giocare con le mie labbra tra le sue. “ Sono passata dall’essere un aiuto ad una distrazione... suona come qualcosa di grave... “ Ironica, accarezzandogli il collo con la punta delle dita. “ Dovrei forse andarmene e lasciarti lavorare tranquillo?” E prima di dargli anche solo il tempo di pensare ad una risposta unii nuovamente le nostre labbra in un bacio rovente, carico di desiderio. “ Tu risolverai questo mistero, perché sei l’uomo più intelligente, colto, capace e preparato che io conosca. Lo risolverai e sarai portato il trionfo da questa città, allora mio zio non potrà che esserti riconoscente.... e non mi impedirà di seguirti ovunque andrai dopo. Sempre che tu mi voglia accanto... sempre che io non sia una distrazione.” Stringendomi sempre di più a lui, parlando con le labbra che sfioravano le sue. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Annuii ad Elv, mentre porgevo un biscotto a Therese.
"Sì, infatti. Tu hai sonno, piccola?" alla bimba. Anche io ero veramente distrutta e non aspettavo altro se non andare a dormire. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Magari lo faccio già...” disse Cales fissando gli occhi di Dacey “... magari davvero ti sogno ogni notte sin dal mio arrivo...” prima che lei unisse ancora le labbra a quelle di lui.
Un bacio ardente e carico di desiderio. “Non so se riuscirò davvero a risolvere il mistero della bestia” sulle labbra di lei “ma di certo il pensiero di te mi seguirà ovunque... per sempre...” stringendola a sé “... vuoi forse farmi ammattire? Allora seguimi ovunque andrò...” assaporando sempre la sua bocca “... magari anche stanotte... e non solo nei sogni...” baciandola di nuovo, con impeto e trasporto. https://4.bp.blogspot.com/-GL4s62PsW...a9befef9c9.jpg |
Therese annuì a Gwen, dopotutto aveva sprecato parecchie energie a correre dietro ai vari animali per tutto il pomeriggio.
"Non ho stanze matrimoniali" disse Piecourt "ma in fondo al corridoio c'è una camera con due lettini separati da un comò... potete dormire lì con la bambina." A Gwen. "Magari poi vieni a trovarmi stanotte..." sottovoce e malizioso Elv alla ragazza "... lascerò la camera aperta..." facendole l'occhiolino. |
Sorrisi teneramente a Therese e la presi in braccio.
Aveva trascorso tutto il pomeriggio a giocare e ci credevo che ora fosse stanca. "Grazie" annuii. Poi sorrisi ad Elv. "Non avevi detto che dovevamo riposare per domani?" gli dissi, altrettanto piano e altrettanto maliziosamente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Magari se verrai a trovarmi" disse Elv sottovoce a Gwen "deciderai tu se sono stanco o meno..." con tonno basso e malizioso.
Intanto Piecourt continuava ad ingozarsi. "Accidenti..." ridendo soddisfatto "... sono pieno come un sacco!" Annuendo. Che mangiata, ragazzi!" |
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