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La leggenda della Pieve di Monsperone
Che fosse il palazzo antico come avevo immaginato, non vi erano dubbi, tuttavia, non mi sentii a mio agio in quella situazione.
Benché prima di sensi, la servitù avrebbe dovuto portarmi dritta al palazzo invece che in quel luogo diroccato. Una volta in piedi tentai di spostarmi, attorniata dallo squallore , procedendo fin verso il corridoio, dal quale si evinceva la presenza di un figura. “ Silvia? Siete voi?” Chiesi senza troppa convinzione, avvertendo una strana sensazione attanagliarmi lo stomaco . “ Chi va là?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Guardai Pompilio.."Meglio i dintorni.. Ci sono questi cacciatori di lupi ed eviterei il bosco.. Forse dovremmo non interessarci della libertà di Chanty. Tutti siamo utili ma nessuno indispensabile e ci penserà qualcun altro". Prendemmo la strada dell'argine e ci fermammo da un venditore di fiori e sementi.
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Aegos ascoltò Clio senza dire nulla, ma con un'espressione ora diversa sul viso.
Allora le si avvicinò, guardandola con i suoi enigmatici occhi azzurri, le afferrò le braccia in un modo se non quasi brutale, di sicuro virile, per poi baciarla. La baciò con impeto, forse rabbia, frustrazione, ma anche tanta passione. Nikolaj rise di gusto. "Eh, amica mia..." disse fissando con sufficienza Gwen "... mi sembri ancora un pò seccata per quella vecchia storia... magari sei pentita di quanto tu sia stata avventata nel mollarmi, no?" Divertito. Nessuno rispose alla voce di Dacey, che invece echeggiò cupa in quel luogo decadente ed abbandonato. Tuttavia quel chiarore, quell'alone sulle murature era reale. Ad un tratto la ragazza cominciò a sentire qualcosa. Come della legna che si consumava. Allora comprese che oltre il corridoio qualcuno aveva acceso un fuoco. Pompilio annuì ad Altea ed insieme si allontanarono dal palazzo delle due sorelle. Percorsero un tratto verdeggiante di bosco, fino a giungere presso un rustico casale. Accanto vi era un mulino e qualche mucca in un recinto davanti all'abitazione. "Qui potremo comprare le sementi, madama." Disse Pompilio. |
Raggiungemmo un vecchio casolare ma molto bello e rustico.
Legai bene Cruz e mi diressi con Pompilio dentro.. "Dovremmo comprare degli attrezzi pure, ecco perché ho fatto portare il carretto". Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Era sufficienza quella che stava usando nel guardarmi?
"Talmente tanto che lo rifarei all'infinito, pensa un po' "con tono aspro e sarcastico. Certo, come no... Non li sopportavo, non lo sopportavo proprio. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Quello sguardo... era così diverso da tutto ciò che avevo visto finora, quello sguardo.
C'era qualcosa che non sapevo come decifrare come comprendere. Poi si fece sempre più vicino, sempre di più, sempre di più! E mi baciò. Un bacio intenso e travolgente, a cui non seppi né volli sottrarmi. Mi strinsi a lui, beandomi di ogni respiro, istante. La sua bocca calda, la sua lingua che cercava la mia, ci giocava, ci danzava. Sentivo il cuore accelerare, sempre di più sempre di più. Non riuscivo a staccarmi, dovevo staccarmi, lo sapevo, ma dovevo staccarmi. "Eri.." gemetti quasi sulle sue labbra "Eri con lei fino a un attimo fa, lo so..." aprendo gli occhi a cercare i suoi. "Perché? Perchè ora mi baci?" con gli occhi appassionati e sconvolti nei suo "Perché Aegos?" sempre stretta a lui, con gli occhi vicinissimi all'azzurro meraviglioso dei suoi. |
Altea e Pompilio trovarono nel casale una donna indaffarata a spennare una gallina.
“Si, arrivo subito da voi...” disse pulendosi le mani “... prego...” invitandoli a seguirla. Diede loro quanto chiedevano e Pompilio caricò tutto sul carretto. Altea però notò che vi erano altre galline da spennare e tutte avevano il collo lacerato. Dunque non erano state ammazzate come normalmente avviene in una fattoria. Nikolaj rise ancora. “Contenta tu, amica mia....” disse sarcastico a Gwen. Ma ad un tratto si sentorono dei passi. Allora Elv cominciò a scendere dalle scale, fino a raggiungerli nel salone. Era pallido, gli occhi screziati di vermiglio, un sorriso soddisfatto e sinistro sul volto. “Eccoti, amore...” a Gwen. Lei sussurrò sulle labbra di lui, ma lo stalliere continuava a cercare la sua bocca, la sua lingua, quasi in balia di un desiderio senza fine. “Clio...” disse piano “... mi piaci da morire, non lo capisci?” Con tono basso ed appassionato. “Non lo vedevi nel bosco? A Monsperone?” Stringendola a sé forte, con i suoi modi irriverenti, irrispettosi e virili. “Mi piaci... sin dal primo momento... non è come con tua sorella...” cercando le sue labbra. |
Una donna ci servì e mi raccomandai sui fiori e la qualità ottima.
La donna stava spennando delle galline e notai gli animali avevano la gola lacerata.. "Scusate, come mai tutte queste galline sono morte? Hanno un taglio in gola?" osservandole. http://ilmiomondocreativo.xoom.it/ra...rivombrosa.jpg |
Scossi la testa e cambiai stanza.
Era insopportabile... Mi voltai e vidi Elv. Il nuovo Elv. L'oscurità gli calzava davvero come un bel vestito, come avevo pensato. "Ehi, vieni qui..." sorridendogli e allungando una mano verso di lui "Scusami, avrei voluto esserci quando ti svegliavi... Come va? Come ti senti?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Eh, madama...” disse la donna ad Altea “... sono alcune notti che qualche dannato animale arriva nel pollaio e fa strage di galline... inizialmente io e mio marito credevamo fosse colpa di una faina, o magari una volpe... invece... eh, invece l'altra notte abbiamo trovato il nostro cane azzannato al collo... era un cane di grossa taglia, dunque non è stata certo una faina o una volpe a sgozzarlo...”
“Un lupo allora.” Pompilio. “Si, ma bello grosso direi.” Replicò la donna. “E comunque i lupi mangiano le galline, queste invece sono state azzannate solo per succhiare via il sangue... cosa strana direi... mah...” Elv guardò Gwen negli occhi, le sorrise e poi per tutta risposta la baciò. La baciò con impeto, mostrando un ardore non comune. La baciò stringendola a sé ed accarezzandola con le sue dita affusolate e sicure. |
Il suo bacio, sempre più intenso, sempre più caldo.
Sentivo il cuore accelerare, sempre di più, sempre di più. Poi le sue parole sussurrate sulle mie labbra, le sue parole colme d'ardore, parole appassionate che però stridevano davanti a quanto avevo visto nel bagno. Qualcosa che non avrei dovuto aver visto, ma in quel momento non riuscivo a togliermi dalla testa. Come potevano conciliarsi le due cose? Come potevano? "Sì..." gemetti con gli occhi nei suoi "Sì che lo capivo, ed era tutto così bello.. per un momento ho pensato che tu potessi essere diverso, che potessi davvero vedere oltre.." con gli occhi che mi si riempirono di lacrime. "Ma eri nudo.. eri nudo sulla vasca insieme al giardiniere... come posso dimenticare, come posso crederti quando vieni qui a baciarmi solo perchè lei ti ha lasciato insoddisfatto, come posso crederti se sento ancora addosso a te il suo profumo?" fissandolo negli occhi. Avevo parlato a raffica, con le guance rosse per la rabbia, la delusione, ma anche la passione. I miei occhi azzurri ardenti nei suoi, il respiro ansante, il cuore che batteva forte. "Anche tu mi piaci.." sussurro piano, chinando appena lo sguardo per timore di perdermi nel suo. |
Ascoltai la donna con perplessità.."Infatti, poi i lupi affamati sono in branco, è terribile...ma sarà per questo vi sono tutti questi cacciatori di lupi? Chi mai succhierebbe il sangue agli animali..che storia tremenda" lasciai alla donna delle monete e altre.." Con queste potrete comprare altro pollame, immagino sia un sostentamento per voi".
Sorrisi alla donna, d' altronde mio padre, il Conte, è sempre stato magnanime con la gente attorno della nostra piccola contea e borgo. |
Mi baciò con un nuovo ardore, accarezzandomi e stringendomi a sé.
"Direi che va bene..." ridacchiando divertita. Se la trasformazione gli aveva fatto questo effetto, allora beh, andava molto molto bene. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mi irritai nel non ricevere alcuna risposta e non mi restò altro che avanzare, per capire cosa ci fosse lì davanti.
Era solo un’ombra, un’ombra che si muoveva, traendo luce dallo scoppiettante fuoco di cui sentii il suono non lontano. Affrettai il passo, tenendo una mano al muro per aiutarmi nell’equilibrio, dato che ancora mi sentivo intorpidita. “ Chi c’è?” Domandai nuovamente, ora prossima svoltare proprio dinanzi al falò improvvisato. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Aegos allora la baciò ancora.
Baciò di nuovo Clio, col medesimo slancio, con lo stesso impeto, con uguale passione. Un bacio carico di risposte forse. “Chiedo perdono, madama...” disse arrivando Stuarto “... ho mandato Icarius dietro quei cacciatori, poiché avevano lasciato qui uno dei loro coltelli. Ho pensato così di evitare di dar loro un motivo per ritornare.” Guardando i due ancora abbracciati. “Grazie, madama.” Disse riconoscente la donna ad Altea. “Ma prima di comprare altre galline bisognerà che mio marito trovi il modo di abbattere quel dannato animale. Qualunque esso sia.” Pompilio intanto aveva finito di caricare il carretto. Elv sorrise e baciò ancora Gwen. Intanto il Sole era giunto al tramonto, con la campagna circostante che si vestiva di un vago imbrunire, fatto di un misterioso chiaroscuro ed ombre incantate. Oltre il corridoio, in una sorta di androne, o ciò che restava di esso, si apriva una piccola corte interna, ormai senza più un soffitto. Qui bruciava, tra i sassi e le murature crollate, un fuoco zampillante che consumava arbusti secchi e fogliame raccolto lì intorno. Dacey però vide che c'era qualcuno. Un uomo, vestito di nero, seduto proprio davanti al fuoco. “Finalmente vi siete ripresa...” disse alla ragazza mentre sistemava un paio di piccioni su spiedi improvvisati “... avete dormito per almeno cinque o sei ore... al vostro cavallo è andata peggio... aveva la zampa spezzata da una tagliola e ho dovuto abbatterlo...” https://2.bp.blogspot.com/-BEDxQxYsd...Marceau-15.jpg |
Mi baciò ancora e nonostante le diverse sfumature, sentivo che era ancora lui, in fondo in fondo sempre l'Elv di prima, dietro le screziature vermiglie dei suoi occhi.
Intanto eravamo già al tramonto. "Si sta facendo sera... Tra poco gli altri usciranno per nutrirsi..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Proseguivo con cautela, a disagio, continuavo a trovare quel situazione troppo strana e a pensare che la mia scorta non avrebbe agito così, portandomi chissà dove, non rispondendo alle mie domande.
Per questo, giunta finalmente al cospetto del fuoco, rimasi a guardare l’uomo lì vicino senza troppo stupore. Il mio volto fu avvolto dal sospetto e mi mossi dunque con circospezione, notando i piccioni che stavano arrostendo. Allora mi resi conto che la mia dormita era riuscita ad affamarmi. “ Lo avete... abbattuto?” Portai una mano alla bocca, gli occhi che si velarono di tristezza. Ero affezionata a quel bel cavallo color miele ma sul momento ciò che mi preoccupò di più fu pensare a come mio fratello avrebbe reagito una volta appresa la notizia. Più volte aveva sottolineato quanto avesse speso nel farmi dono del destriero. “ Posso sapere chi siete e dove ci troviamo? E dove sia la mia scorta?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Nel frattempo potrete vivere di qualcosa..ma raccomandate a vostro marito di stare attento, se è una bestia di grossa taglia e pericoloso potrebbe accadergli qualcosa, dovreste avvisare la gente del posto, comunque in giro vi sono degli uomini che stanno uccidendo pure dei lupi, sembra una mania.. magari quell' animale andrà tra le loro tagliole".
Pompilio preparò il carretto e salutai la donna..."Andiamo, vorrei vedere cosa accade nel bosco ma ho paura si possa fare del male il mio fido Cruz e il vostro cavallo" partendo e guardando dentro il bosco "E se andassi a dare una sbirciatina? Tenete Cruz...starò attenta, ho la spada e mi muoverò prima con quella, se parte una tagliola e ho la spada davanti a me scatterà sulla spada..". Qualcosa non andava..e se invece davano la caccia proprio a quell' animale? Scesi da Cruz e mi addentrai nella boscaglia, appoggiando prima la spada a terra e poi facevo un passo lento e mi guardavo attorno, le mie orecchie erano attente ad ogni rumore. |
Pomplio protestò con Altea, intimandole di non andare visto era ormai il tramonto ed il bosco poteva essere pericoloso.
La dama però decise di andare da sola per quei boschi. Allora il servo le raccomandò di non allontanarsi mai dal sentiero. Ad un tratto lei arrivò davanti ad una grossa quercia che divideva in due uno spiazzo irregolare e stretto. A sinistra ci si inoltrava nel ventre del bosco isolato, mentre a destra uno sterrato conduceva ad un piccolo gruppo di casupole non distanti dal casolare delle sementi e formate da qualche bottega che viveva rifornendo le isolate abitazioni del bosco e qualche villaggio poco distante. A quelle parole di Gwen, Elv guardò istintivamente verso la finestra coperta. “Già...” disse “... è quasi sera... cibarsi...” con occhi inquieti e con un desiderio sempre più crescente ed oscuro di sangue vivo. “La vostra scorta credo vi abbia smarrita...” disse lui a Dacey “... il vostro cavallo deve averla seminata prima di finire in quella tagliola... quando vi ho trovata non c'era nessuno accanto a voi... chi sono? Diciamo un cavaliere errante... di quelli che si vedono nelle poesie, nei poemi...” al chiarore dei fuoco i suoi occhi sembravano scuri e luminosi, i capelli corti e di un colore indefinito, quasi argenteo ed era avvolto da un lungo mantello nero con accanto uno spadone in un fodero di pelle scura, bordato con varie pietre apparentemente molto preziose “... immagino abbiate fame...” facendo arrostire i due piccioni sugli spiedi. http://www.badmovies.org/movies/beowulf/beowulf4.jpg |
Non mi rispose... mi baciò.
Mi baciò ancora, con impeto e passione. Mi baciò soffocando con quel bacio la mia domanda, la risposta ed ogni parole che poteva essere detta. Un bacio appassionato, caldo, intenso. Era bellissimo, la voglia di abbandonarmici era fortissima. Eppure ancora non potevo sapere, non potevo fidarmi, come potevo, sapendo che Lys avrebbe potuto nuovamente allungare le sue sudicie mani su di lui? Sentivo il suo respiro addosso a me, il suo corpo stretto al mio. Era così bello... mi sentivo spezzata in due, tra quello che sapevo, quello che mi diceva la mia mente, e il cuore che batteva forte, il corpo che fremeva, fremeva. Ma poi arrivò Stuarto e mi spostai appena, guardando Aaegos con un sorriso timido e imbarazzato. Lo ascoltai e spalancai gli occhi. "Ma.. ma.. avete mandato Icarius da quei cacciatori?" preoccupata "Perché non lo avete discusso con me prima, possono essere pericolosi, potrebbero fargli del male!". Guardai Aegos prendendogli la mano "Andiamo, Aegos, dobbiamo aiutarlo, è indifeso..." sorridendogli mentre il contatto con la sua mano mi inebriava. Restai lì a guardarlo per un lungo istante, con un sorriso che diceva molto più di quanto il mio silenzio celasse. |
Non mi ero allontanata di molto, vidi ad un tratto una quercia che portava ad un bivio...ma era troppo pericoloso andare...in fondo al bosco...e poi ero a piedi.
Dall' altra parte vi era un gruppo di casupole e facevano parte del piccolo villaggio. Ormai era tardi, andare nel bosco sola era pericoloso ma mi incamminai dalla parte sinistra, non me ne resi conto.. era come se qualcosa mi imponeva di dirigermi da quella parte, ma sarei tornata indietro subito. Arretrai però subito..era un tranello..e tornai da Pompilio. "Nulla, vi era un bivio in una quercia e da una parte dava al borgo dove siamo stati e più su andava in un pezzo di bosco fitto..e se l' animale venisse da là...beh, andiamo a casa, devo piantare i fiori..." oh dovevo andare dal fantasma e raccontargli di questa storia, di queste uccisioni. Lo avrei aspettato nella notte. https://i.pinimg.com/236x/ff/bc/2a/f...in-egerton.jpg |
Seguii il suo sguardo e studiai a fondo i suoi occhi.
Avremmo proceduto a piccoli passi, per gradi, dopotutto non c'era fretta. Gli presi il viso fra le mani. "Qualsiasi cosa tu senta o provi in questo momento, non cercare di contrastarla, non averne paura. È normale, devi solo imparare ad accettarlo. Non biasimare o reprimere ciò che sei adesso. Non è quello che fa il leone, quando va in cerca della sua preda. È la sua natura e lui la accetta. Poco a poco ci riuscirai anche tu" lo rassicurai con tono calmo. "Aspetta un attimo" mi separai da lui e andai al mobile. Poi riempii due calici e ne porsi uno a lui. "Non è come uscire a caccia o avere sangue appena bevuto e ancora caldo, ma è meglio iniziare con poco e poi volevo concedermi un brindisi con te" sorridendo "Alla tua nuova vita. Cin cin" con espressione incuriosita.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...91e32812fe.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
La leggenda della Pieve di Monsperone
“ Beh, vi sono molto riconoscente per questo... tuttavia...”
Tuttavia ancora non sapevo dove mi trovavo, fuori stava facendo buio ed ero senza cavallo. Non sarei riuscita a tornare a palazzo tanto facilmente. Avrei fatto meglio ad essere cordiale con l’uomo, sperando di convincerlo ad aiutarmi, più di quanto non avesse ancora fatto. “ Si, sono affamata.” Dissi solo sedendomi. Recuperare un po’ di forza grazie a del cibo di certo non mi avrebbe fatto del male. “ Un cavaliere... senza nome per giunta e con una spada del genere..” Subito catturata dalle gemme che decoravano l’elsa dell’arma. Erano una spada alquanto notevole, in contrasto con l’aspetto invece modesto della vesti con l’uomo portava. Lui stesso era alquanto singolare, i capelli chiari quasi bianchi che cozzavano con la pelle scurita probabilmente dal sole. “ Si può dire che siate oltre modo misterioso... Ma è in parte colpa mia, non mi sono ancora presentata, e questo potrebbe indurvi a non presentarvi di conseguenza. Probabilmente, se siete in queste terre da un po’, avete sentito parlare del Maresciallo... ebbe sono la di lui sorella, il mio nome è Dacey, e sia lui che io vi saremo infinitamente grati se mi accompagnerete a casa il prima possibile.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Beh, non credo sia così imbelle il ragazzo, madama...” disse ridendo piano Aegos a Clio “... è appena tramontato il Sole e dopotutto non è andato molto lontano da qui... forse soffrite di sindrome della zia premurosa?” Divertito.
Elv prese quel calice, guardando Gwen negli occhi. “Alla nostra nuova vita...” disse brindando. Cominciò a bere, prima sorseggiando, poi finendo il contenuto con avidità, avvertendo subito un forte senso di eccitazione. Ogni fibra del suo corpo parve rigenerarsi, pulsare di vita nuova. “Oh...” sospirò ad occhi chiusi “... è meraviglioso...” deglutendo. Altea prima imboccò lo sterrato, poi ritornò sui suoi passi. Tornò allora da Pompilio ed insieme si diressero di nuovo al palazzo di Ingrid. Il Sole era ormai tramontato, il bosco era buio, l'aria più fresca. Ad un tratto si udì un clangore metallico, poi un grido. Come se qualcuno fosse rimasto ferito. “Ehi...” disse stupito Pompilio “... cosa sarà stato?” Il cavaliere guardò Dacey e sul volto gli si dipinse un ghigno misterioso, enigmatico, sfuggente. “La sorella del nostro amato Maresciallo...” disse togliendo gli spiedi dal fuoco “... allora questo vecchio palazzo diroccato per una notte è tornato simbolicamente al suo antico splendore, visto una nobile dama torna a soggiornarvi...” porgendole un pezzo di quel piccione arrosto “... il mio nome? E' quello umile di un cavaliere senza terre, senza fama e probabilmente senza onore... mi chiamo Reddas...” fissandola. I suoi capelli erano di un biondo pallido, quasi argenteo, ma i suoi lineamenti tradivano l'essere un giovane uomo, forte e dalle movenze agili. Si accorse allora del modo in cui Dacey guardava la sua spada. “Noto vi attira la mia spada...” mangiando. |
Sorseggiai piano, mentre mi gustavo la sua espressione e la sua reazione.
Poi ridacchiai vedendo che beveva con più avidità e sentendo le sue parole, pronunciate con la sua espressione eccitata e quasi estatica. "Lo so..." divertita "Anche se magari non lo si penserebbe, prima..." ridacchiando ancora. "Beh, adesso sei ufficialmente dei nostri" con un grande sorriso, facendo di nuovo cozzare i nostri calici con fare cameratesco. |
Guardai Aegos con due occhi spalancati.
"Credi che potrebbe combattere contro dei cacciatori di lupi?" scuotendo la testa "È disarmato e sono pronta a scommettere che non è un asso nel combattimento corpo a corpo!" alzando gli occhi al cielo. "Su, andiamo a cercarlo.." tirando la sua mano "È il mio servo, è una mia responsabilità, se si fa male sul lavoro non me lo perdonerò mai!". Tirai la mano di Aegos con forza... con un pochino più di forza di quanta non ne avessi davvero, aiutata dalla magia. Ma ero veramente preoccupata per il mio giardiniere, e volevo che Aegos mi stesse vicino. |
Brindarono di nuovo, finendo i loro bicchieri e rigenerandosi con quel sangue rosso e denso.
Con le labbra ancora calde ed umide, Elv baciò Gwen. Un bacio carnale, appassionato, quasi preludio ai piaceri ed alle gioie della loro nuova vita. “E sera ormai...” disse piano lui sulle labbra di lei “... usciamo incontro alla notte...” “Ma i cacciatori sono al servizio del Maresciallo” disse Aegos tirato per mano da Clio “e non certo dei briganti che assalgono la gente...” Raggiunsero le scuderie del palazzo. “Vedo che madama ci tiene molto al suo giardiniere...” fissandola. |
Fissavo lo sguardo nel vuoto.
"Come sei ingenuo..." sussurrai, scuotendo la testa "Uomini come quelli non hanno rispetto di niente e di nessuno, dai retta a me... sono tutti della stessa pasta!". Forse Aegos aveva ragione e mi stavo preoccupando per niente, magari questi calciatori erano davvero bravi, come soldati al servizio del maresciallo. Eppure non ero tranquilla, non lo ero per niente. Avevo passato la vita a voler combattere, avevo conosciuto soldatii, mercenari, volevo imparare, capire sempre di più. Non è brava gente, poco ma sicuro. Ognuno dice di esserlo... ma poi non lo sono affatto. E l'idea di Icarius solo e impaurito in mezzo a un branco di quelli non era propriamente rassicurante. "Se hai ragione tu, allora ci faremo solo una piacevole cavalcata al chiaro di luna, non ti va?" sorridendogli "Che c'entra? Verrei a prendere anche te se fossi in pericolo, non lo sai?" fissandolo negli occhi con un sorriso. |
Quando vuotammo completamente i calici, Elv mi baciò di nuovo.
Sentii un fremito improvviso quando scorsi sulle sue labbra alcuni dolci residui di quel nettare prezioso. E quel bacio divenne appassionato, carnale. Un bacio al sangue, in cui le mie labbra e la mia lingua assaporavano e raccoglievano quelle gocce vermiglie, con quel liquido viscoso e caldo che faceva da catalizzatore e preludio alla nostra nuova ed intensa eternità insieme. Soffiai un "Sì" alle sue parole, mentre finivo di assaporare quel sangue misto al gusto dolce delle sue labbra. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“E sia, mi avete corrotto, madama.” Disse con un inchino irriverente Aegos a Clio.
Preparò i loro cavalli ed uscirono dal palazzo, immergendosi nella sera e nel bosco silenzioso. La Luna era velata da alte e sottili nubi, mentre le ombre della campagna sembravano ogni istante più opprimenti. “Dove madama vuol cercare il suo giardiniere?” Chiese sarcastico lui. “Avete già un'idea sul dove andare?” Ancora un bacio, ancora il reciproco assaporarsi e poi Elv prese Gwen per mano e come ombre eteree, fluttuanti, uscirono finalmente dalla torre diroccata. Arrivarono nel giardino incolto, pieno di sterpaglia e rovi, tra sassi consumati e murature sbriciolate dal Tempo. La portò alla grossa pietra, quella in cui era scolpita la lapide col nome di quel luogo. “La Torre dei sortilegi...” disse Elv leggendo “... a me sembra sia un giusto nome... tutto ciò è già magico...” accarezzando e baciando la bianca mano di Gwen e fissandola con i suoi occhi rossi e pulsanti. |
"Stuarto è proprio un imbecille!" scuotendo la testa una volta lasciato il palazzo "Perché lui sapeva da che parte erano andati i cacciatori? Dai retta a me, se non fosse successo niente a quest'ora Icarius sarebbe bello tranquillo a potare la siepe!" alzando gli occhi al cielo.
Poi lo guardai di sbieco, e indicai il terreno. "Le vedi, le orme?" indicandole "Dobbiamo seguire quelle dei cacciatori!" con voce sicura "È l'unico modo, se davvero non è successo niente e io sono paranoica, incontreremo Icarius che torna a casa, altrimenti..." sospirai "Speriamo in bene..". |
Mi sentivo stordita, intontita, quel contatto così profondo mi aveva stravolta.
Mi rendevo sempre più conto di quanto il nostro amore fosse sfaccettato e sempre ne trovavamo un aspetto diverso. Mi lasciai condurre in giardino, andando incontro alla tiepida aria della sera. "Uh, la lapide!" dissi, quando capii dive mi stava portando. Poi mi avvicinai, per cercare di leggere sulla pietra consunta attraverso le alte erbacce. Poi lo guardai e sorrisi, mentre baciava la mia mano. Mi piaceva, mi piaceva da impazzire questo nuovo Elv, mi piaceva la nuova luce che pulsava dai suoi occhi rubino, mi piaceva l'espressione che aleggiava sul suo viso. "Mi piace da impazzire questo nuovo viaggiatore..." dissi piano "Mi piace il suo sguardo, la sua voce, la sua nuova personalità..." guardandolo rapita, poi sorrisi appena "Sapevo che saresti stato ancor più perfetto e splendido dopo la trasformazione, ma questo va ben oltre ciò che ero in grado di immaginare..."https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...d00a5b2c2d.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Beh, seguire le tracce col buio è quasi impossibile, madama...” disse Aegos fissando Clio “... a mio parere l'unica cosa sensata è andare ai casolari... immagino i cacciatori si siano fermati lì per la notte, visto non conviene loro tornare a Monsperone e ritornare poi qui domattina...”
Elv sorrise a Gwen, baciando ancora la sua mano ed indugiando con le labbra sulla sua pelle bianca. “Ed io trovo irresistibile te, mia signora della notte...” disse guardandola negli occhi “... ho voglia di sangue caldo, vivo... e poi, con le labbra ancora sporche, fare l'amore con te...” |
"Tutto questo è assurdo, che razza di senso ha mandare un ragazzo indifeso da solo nel bosco per uno stupido pugnale!" scossi la testa.
Continuavo a non capacitarmi di quella situazione assurda, al limite del surreale. Perché rischiare così la vita del ragazzo, e soprattutto perchè prendere una decisione senza dirmi niente? Nemmeno Lys avrebbe approvato, nemmeno Lys, ne ero sicura. "Sì, buona idea.." dissi, quasi meccanicamente. Ma io in realtà chiusi gli occhi per un momento, per sentire il passaggio dei cacciatori, quello di icarius, sussurrai parole magiche affinché la mia magia mi mostrasse la via da seguire. |
Lo guardai con un mezzo sorriso malizioso percependo quell'oscurità che continuava l'inizio del suo percorso serpeggiante dentro di lui, annerendo la sua anima.
"Lo spirito è quello giusto, non c'è che dire..." divertita "Non sapevo che la trasformazione facesse questo effetto ai uomini..." con tono sempre divertito, ma più caldo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Clio cominciò ad interrogare la sua magia, a cercare traccia, immagini, suoni del passaggio dei cacciatori.
Li percepì. Non erano lontani. Ma ad un tratto, da uno degli alberi vicini, si udì una civetta cantare. Elv sorrise. Si avvicinò a Gwen ancor più. “E non hai ancora visto il meglio...” disse con tono basso, sfiorando l'orecchio di lei con la lingua “... andiamo, anima mia?” |
Buio, è buio intorno a me.
E freddo, che diamine fa un freddo cane! Mi guardo intorno, sono nel bosco, a cavallo... di nuovo! Accanto a me c'è Aegos. Sospirai, finirà mai questa maledetta vita a metà? Impressi nella mente di Aegos il ricordo di Clio che scappava via, piangendo, verso casa. "Si può sapere cosa le hai detto?" divertita, guardandolo. Prima di parlare però, tramutai quella specie di vestito da brava ragazza in qualcosa di decisamente più appropriato alla meravigliosa notte che stava calando. Nero, impreziosito da ricami grigi come i riflessi della mia anima, con una profonda scollatura quadrata che metteva bene in mostra il mio decolletè, e una gonna liscia e morbida, con uno spacco nel mezzo che mi permettesse di cavalcare, ma anche che disegnasse strani giochi di vedo-non-vedo al mio passaggio. "Allora, che ci facevi qui nel bosco con la piagnona, bellezza?" con voce sensuale e seducente. https://i.pinimg.com/564x/5b/be/0b/5...4973a77f08.jpg |
Stavo per raggiungere le sue labbra, ma esse proseguirono e la sua li gua sfiorò il mio orecchio, facendomi gemere appena.
Risposi annuendo e mi godetti quel nuovo Elv, mentre rabbrividivo a quel contatto, chiudendo gli occhi e stringendo il suo braccio. Era letteralmente da far girare la testa ed era mio, mio e di nessun altra al mondo. Questo pensiero bastava ad aumentare l'eccitazione del momento, oltre quella sottesa lussuria che si era accesa fra noi soprattutto nel momento in cui lui si era risvegliato. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Effettivamente andare ora nel bosco è pericoloso col buio e soprattutto per le tagliole ma ci tornerò, voglio controllare quel lembo di bosco".
Ci stavamo avviando verso il Palazzo quando Cruz si innervosi ed udii un rumore metallico e un urlo. Pompilio era spaventato.. "Non penso sia un animale, sembrava un urlo di una persona e il rumore metallico.. Una tagliola. Qualche sprovveduto o ignaro del fatto che il bosco è pericoloso attualmente". Scesi da Cruz e presi un bastone, lo strofinai con un pezzo di legno rendendolo torcia e entrai nel pezzo di boscaglia con la spada davanti a piccoli passi.. "Chi è? Qualcuno ha bisogno di aiuto?" guardandomi attorno. |
Ebbi come l’impressione che al sapere la mia identità, il cavaliere avesse cambiato volto, in un ghigno che mi mise a disagio.
Io avevo sperato che, sapendo di mio fratello, egli si affrettasse a riportarmi a casa, per timore del Maresciallo e dei suoi uomini o nella speranza di una lauta ricompensa. “ Finalmente conosco il nome dell’uomo che mi ha prestato soccorso.” Prendendo il mio spiedino ma senza ancora assaggiarlo, gli occhi sempre puntati con diffidenza verso il cavaliere. “ Senza onore dite? Quello va conquistato con le vostre imprese. Salvandomi di certo avete fatto un gesto nobile e mio fratello di certo vi dimostrerà la sua riconoscenza.” Insistetti ancora su quel punto, mi premeva tornare a palazzo ogni minuto di più. Sperai che Silvia e i paggi vi fossero tornati, avessero allertato mio fratello e la sua guardia. Forse c’erano soldati in giro per la campagna a cercarmi proprio ora. “ È una spada notevole, elaborata... naturalmente mi interessi, sebbene non me ne intenda . La trovo di pregio e, perdonate la mia curiosità, mi viene naturale domandarmi come sia entrata in nostro possesso, Ser Reddas.” Poteva essere parte di un bottino di guerra o un cimelio di famiglia. Il cavaliere appariva giovane, nonostante il colore dei capelli più simile a quello degli anziani, magari era la sua eredità quella spada. Parlando della spada, presi un primo boccone dalla spiedo di piccione, decisamente sentii la mancanza di una cucina più raffinata. https://78.media.tumblr.com/291f118d...2waoo1_500.gif |
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