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Strabuzzai gli occhi.
"Come diavolo hanno fatto ad arrivare prima di noi?" Imprecai "Eravamo più vicini e siamo partiti molto prima..". Ero esterrefatta. Tutti i miei piani erano svaniti nel fumo. Non potevano essere già arrivati, dannazione. Ha volato il messaggero per caso? Ora che la lettera avesse raggiunto il padre della ragazza, noi saremmo già dovuti arrivare. Cosa diavolo era successo? Uscii in un lampo sul ponte. "Siamo in trappola, maledizione..." Urlai "In tre contro uno ci distruggeranno...". Osservai la nave con un cannocchiale. "Niente meno che un'ammiraglia, ma non mi dire.." Esclamai. Scossi la testa. "Sono stata un'idiota.. Pensare che anche tra i nobili i padri tenessero alle figlie.." Mormorai. E mi sentii immediatamente fortunata, mio padre non aveva niente, è vero, ma avrebbe donato tutto quel niente pur di liberarmi. Non avrebbe mai, mai rischiato che mi facessero del male. Povera Yolanda. Non avevo tempo per la compassione in quel momento. "Dobbiamo giocarci bene l'unica carta che abbiamo... La ragazza.." Sospirai "Avevo sentito una canzone, una volta, sul Gufo Nero, lui aveva legato al rostro la moglie di un ufficiale, dopo aver fiutato la trappola, ed era andato incontro a tutta velocità al mercantile che doveva servire per lo scambio... Ma lui aveva solo una nave, noi abbiamo davanti un'ammiraglia e due fregate.." Mi passai una mano tra i capelli. "Possiamo sempre attirarli nelle gole a sud dell'isola... Noi le conosciamo, possiamo muoverci abilmente.. Ma l'ammiraglia? È imponente certo, ma è abbastanza agile?". Alzai le spalle "Oppure, beh, possiamo restare e combattere, anche se è un suicidio bello e buono..". "Socio.." Chiamai, in direzione di Barbaleone "Tu cosa ne pensi?". |
Barbaleone arrivò sul ponte e cominciò subito ad osservare l'orizzonte col cannocchiale.
“Si, è proprio un'ammiraglia...” disse “... e dalla stazza e dalla velocità con cui riesce a muoversi direi che si tratta della Regina d'Afravalone, la migliore nave dell'intera flotta ducale... e sono pronto a giocarmi qualsiasi cosa che a guidarla c'è quel porco di Velv...” “Cosa facciamo, capitano?” Chiese Taborn. “Per quanto veloce” mormorò Barbaleone “è appena apparsa all'orizzonte e se anche ha preso un po' del nostro vantaggio non riuscirà comunque ad arrivare a Bivar prima di noi... direi dunque di raggiungere l'isola, nascondere la nave in una delle sue insenature, di quelle che usano i negrieri e che solo in pochi altri conoscono, io compreso e recarci subito con le due dame al mercato.” “E quando l'ammiraglia giungerà a Bivar?” Chiese Yanos. “Non credo che quel bastardo di Velv si metterà ad aprire il fuoco sull'isola...” mormorò Emas. “Io da quel dannato capitano mi aspetto di tutto...” fece Barbaleone “... ma a quel punto, se davvero sarà così pazzo da sparare contro il porto di Bivar, non sarà più solo un nostro problema, ma di buona parte della feccia che si trova lì per i suoi loschi affari...” abbassò il cannocchiale e guardò Clio “... allora? Ti piace la mia idea? Sempre meglio della tua e di voler affrontare a viso aperto quelle tre navi...” sorridendo. |
Tutti sulla nave cominciarono a guardare l'orizzonte, verso quel vascello in lontananza sul mare.
“Lascia che veda...” disse Velv, prendendo il cannocchiale dalle mani di Altea “... non batte nessuna bandiera... nove su dieci che si tratta di una nave pirata e forse proprio di quella che stiamo inseguendo.” “Cosa facciamo, capitano?” Chiese Tommaso. “Do ordine di aumentare l'andatura?” “No, è inutile rischiare gli alberi e le vele...” rispose Velv “... è ancora troppo lontana e se decide di continuare verso Bivar, quella nave arriverà comunque prima di noi sull'isola... e dopo sarà quasi impossibile raggiungerla...” “Perchè mai?” Domandò Tommaso. “Perchè vi sono più nascondigli su quell'isola” fece Velv “che beoni in un'osteria...” abbassò il cannocchiale e restò un attimo pensieroso “... probabile che non si attendevano di vederci arrivare così in fretta... in effetti siamo stati fortunati che il panfilo di ser de Raybot ci sia venuto incontro a metà strada, evitandoci di arrivare fino all'Isola del Fungo...” tornò a guardare l'Hydra col cannocchiale “... manteniamo la rotta... la nostra destinazione resta Bivar...” “Si, signore!” Esclamò Tommaso. |
Velv mi prese il cannocchiale e udendo le sue parole dissi..."Centro capitano!"..ma quante ne sapeva..temevo volesse dare fuoco alla isola intera coi cannoni, invece a quanto pareva si andava a Bivar.
"Capitano..conoscete anche i più remoti posti di quella isola allora..vi avevo sottovalutato..siete astuto e furbo..già. Cosa faremmo una volta arrivati lì?" osservavo l' ammiraglia farsi sempre più avanti. |
“Purtroppo non conosco tutti i nascondigli di quell'isola...” disse Velv ad Altea, sempre fissando l'Hydra col cannocchiale “... cosa faremo una volta giunti là? Eh, bella domanda... immagino cercheremo lady Yolanda e la sua dama di compagnia... ammesso che non sia troppo tardi...” sorrise “... comunque ti consiglio di sedurmi... magari poi non ne avrai più la possibilità... sai, noi ufficiali facciamo sempre colpo sulle dame in pericolo e con ogni probabilità la giovane lady Yolanda finirà anche lei per innamorarsi di me...” si voltò e le fece l'occhiolino.
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Sorrisi scuotendo il capo.."Vuoi farmi ingelosire..? Vediamo se il tuo amore è vero..so che le veci del capitano lo fa il secondo..il capitano si dice sulle navi possa pure celebrare matrimoni..è vero questo? Potrebbe sposarci il tuo secondo..sperando di non rimanere vedova subito" dissi guardandolo negli intensi occhi.."Poi se preferisci la cara Yolanda fai pure...sei tutto preso dal salvarla..no?".
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“E tu” disse Velv ad Altea “preferiresti un matrimonio qui, sul mare, nel bel pezzo di una caccia ai pirati? Senza una chiesa, gli addobbi, gli invitati e l'abito più sfarzoso ed invidiato del ducato?” Sorrise. “Ma più che altro credo che tu invece voglia affrettare i tempi perchè sai che qualcuna potrebbe portarmi via da te.” Facendole l'occhiolino. “Dai, ammettilo...”
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"Dovresti conoscermi.."dissi guardando pensierosa il mare "non sono mai stata legata a tutta la ricchezza che posseggo...già hai la tua caccia ai pirati".
Scossi il capo.."Qualcuno portarti via..e chi? Io lascio decidere liberamente..soprattutto in amore...speriamo non sia qualcun altro a portarti via" dissi scettica "E' meglio vada in coperta..se sono pirati..potrebbero vedermi sul ponte..non sia mai..a qualcuno di loro venga in mente di rapirmi". E me ne andai sottocoperta pensando...ti sei perso la più grande possibilità Velv...ed entrai nella cabina e mi stesi nel letto...meglio non correre rischi..e poi presto avrei rivisto Yolanda. |
Altea tornò nella cabina di Velv, mentre tutti sulla nave erano presi dalla rotta da seguire.
Ad un tratto però, fissando dalla finestra il mare, notò qualcosa di strano. Un banco di basse nuvole sembrava non risentire del vento che soffiava lieve sulle onde. Tutt'intorno volavano diversi gabbiani e l'acqua circostante appariva di un blu più carico. E all'improvviso cominciò a diffondersi nell'aria uno strano silenzio. http://images.forwallpaper.com/files...-the-sea_p.jpg |
Respirai pesantemente.
"Era esattamente quello che avevo intenzione di fare.." Sbuffai "Prima che sembrasse di avere quelle navi praticamente davanti a noi, come se avessero volato.. Vabbe, non devo avere la vista molto buona.." Seccata. Un momento prima incombe su di noi, un momento dopo è all'orizzonte? Diamine! Osservando la nave all'orizzonte. Alzai gli occhi su Barbaleone "Perfetto, e muoviamoci... Non credo che spareranno all'isola... Come possono? Ucciderebbero anche la ragazza... Certo a Velv non importerà molto di lei immagino, e suo padre ha preferito vederla schiava pur di salvare i suoi soldi.." Alzai le spalle "Beh, non dev'essere molto amata.." Lanciai un'occhiata all'ammiraglia che ora mi appariva lontana all'orizzonte. "Sarebbe davvero in grado di sfidare i signori di quest'isola?" Sorrisi appena "Io non credo... Sono molto più potenti di quanto pensiamo... Difenderanno la loro isola e il loro denaro a tutti i costi.. Senza contare che non ci sono solo briganti, ma anche gente rispettabile a cui non piace farsi vedere in questo luogo..". |
Rimasi a lungo pensierosa, Velv non era cambiato e prima di tutto metteva se stesso e la sua lotta contro pirati e altro..capivo la passione per il proprio lavoro ma ero certa non lo faceva per l' amore di Capomazda..lo avevo visto in mio padre e mio nonno..lasciare la propria patria per combattere per un' altra con devozione..ecco perchè mio padre non amava Velv..in un certo modo si poteva definirlo un arrivista.
Mi sporsi e guardai il mare dal finestrino, ma mi accorsi di qualcosa di diverso...anzi qualcosa di strano. Guardai sopra il cielo, le nubi erano basse in quel punto a dispetto delle altre nella vastità del cielo che si muovevano a circolo spinte dal vento, ma in quel punto erano ferme..statiche..mi sembrava come quando da bambina guardavo le nuvole e assumevano le forme che la mia fantasia immaginava. Uno stormo di gabbiani volava in mezzo a quelle nuvole e il mare sottostante era di colore più scuro...ma ciò che più mi inquietava era il silenzio...non si udiva nemmeno il solito stridio dei gabbiani. Per un attimo pensai a Tommaso..non si erano accorti del Cielo..avevo detto loro di guardare pure in cielo. Andare di nuovo sul ponte a dire di quello strano fatto..o forse era solo frutto della mia fantasia? Ormai non eravamo lontani dalla isola, se fosse stato una mia immaginazione li avrei distratti di nuovo...aspettai un attimo ancora e mi rimisi a guardare quel punto cercando di capire cosa fosse. |
Barbaleone annuì a quelle parole di Clio e l'Hydra continuò il suo tragitto.
Circa un'ora dopo aveva ormai raggiunto Bivar e seguendo le indicazioni di Barbaleone costeggiarono l'isola fino a trovare un'insenatura naturale, ben celata dalla vegetazione che in quel punto cresceva folta e selvaggia, dagli alti spuntoni rocciosi che si ergevano verso il cielo simili a bastioni naturali e dal vento che in quel momento era quasi assente. I pirati ormeggiarono allora il veliero in quel seno naturale e riparato, per poi prepararsi a scendere a terra con una lancia per raggiungere una vicina ed isolata spiaggetta. Ma in quel momento Clio fu chiamata in disparte da Emas. “Capitano...” disse il bucaniere “... io ero al timone e naturalmente ho seguito le indicazioni che mi venivano date... ma non posso non chiedermi del perchè si è deciso di seguire questo giro largo che in pratica ci ha rallentato un bel po' prima di avvistare Bivar, tanto da farci quasi raggiungere dalle navi dell'Ammiragliato... immagino siate stata voi a comandare tale rotta ai vostri uomini e per questo non ho chiesto a loro spiegazioni, ma vengo ora a domandarle a voi...” |
Altea risalì sul ponte e tornò a guardare l'orizzonte, mentre a bordo procedevano le normali manovre di navigazione.
E quelle nuvole erano sempre là, immobili, dai riflessi enigmatici e con stormi di gabbiani intorno, mentre sul mare continuava a calare quell'innaturale silenzio. Eppure sulla Regina d'Afravalone nessuno sembrava accorgersi di nulla, come se tutta quella misteriosa atmosfera fosse il solo frutto dell'immaginazione di Altea. Bivar intanto era sempre più vicina. |
Tale cosa era troppo strana e salii piano sul ponte, tutti quanti erano intenti nelle loro manovre, Velv e Tommaso guardavano l' isola di Bivar farsi quasi vicina.
Io mi sporsi sul parapetto e guardavo il cielo...nessuno si era accorto..silenzio...sentivo un silenzio irreale e il cielo aveva un aspetto surreale..cosa stava succedendo? Il mio cuore iniziò ad accellerare il battito...era una mia visione? Non ero nel deserto..non era un miraggio. Cercai un binocolo e prendendolo lo puntai verso quelle nuvole strane per scorgere qualcosa...i gabbiani...perchè giravano attorno a quelle nuvole. |
"No che non l'ho ordinato!" Esclamai inorridita "Mi hai forse sentito farlo? Ero sul ponte quando ho indicato la rotta, hanno sentito tutti... Io parlo una volta soltanto..." Respirai profondamente "Chi ti ha dato l'ordine di seguire questa rotta?".
Scossi la testa "Diamine mi sono infuriata perché quelli erano già qui.. Ti pare che darei mai un ordine tanto stupido? " mormorai tra i denti. Ci mancava solo un traditore tra i miei adesso. Decisamente la situazione non faceva che peggiorare. |
“Capitano, io so soltanto che quando sono stato chiamato al timone vi era Luis e poco distante da lui c'era Yanos che parlava con il signor Samoa.” Disse Emas a Clio. “Mi sono fatto avanti e Luis mi ha lasciato il posto, con Yanos che mi ha ordinato di tenere la rotta e non cambiarla fino a nuovo ordine.”
Proprio in quel momento arrivò Vivan. “Capitano, tutto è pronto per scendere a terra. Yanos è andato a prendere le due prigioniere e il capitano Barbaleone aspetta solo voi.” Rivolgendosi all'Angelo della Tempesta. |
Altea prese un cannocchiale e lo puntò verso quelle strane nuvole.
Vide allora quell'ammasso di nubi, dense e a poca distanza sul pelo dell'acqua, spostarsi lentamente verso Sud-Est, ossia in direzione di Bivar. Si muovevano dunque in maniera quasi innaturale e con moto contrario alle altre nuvole, alte e stratificate, che si addensavano lungo l'orizzonte e su buona parte del cielo. Poi ad un tratto Altea notò qualche altra cosa. Del fumo nero che si alzava da quelle curiose nuvole. |
Era stranissimo..era come se quelle nuvole andassero contro corrente...anzi seguissero una rotta verso Bivar, poi mi accorsi di un particolare...del fumo nero..scossi il capo..un fremito..non poteva essere il veliero volante.
Corsi verso Tommaso dicendo sottovoce.."Cugino..le vedi pure tu quelle nuvole basse? Guarda..guarda quel binocolo..non lo senti questa quiete prima che accada qualcosa...guarda..da quelle nuvole esce del fumo nero" e gli porsi il binocolo. |
Tommaso subito prese il cannocchiale dalle mani di Altea e lo puntò verso quelle strane nuvole.
“Si...” disse “... sono scure, ma potrebbe trattarsi di semplici nuvole e non di fumo... magari i residui di qualche temporale...” si voltò allora verso Velv e lo chiamò. E il capitano incuriosito puntò anch'egli il cannocchiale in quella direzione. “Strano, vero?” Mormorò Tommaso. “Forse...” fece Velv “... signor de Bastian... puntiamo verso quelle nuvole... a tutta forza... e indicate di fare lo stesso alle due fregate.” “Si, signore!” Annuì Tommaso. |
Tommaso lo trovava pure strano, non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che chiamò Velv.."Capitano..vi dissi di guardare pure il cielo..e fossi in voi starei attento" guardando gli altri ufficiali "non sottovalutate..potrebbe essere pericoloso..avete visto pure voi..il veliero volante".
Senza nemmeno pensare andava avanti verso quella parte..senza sapere fosse pericoloso o meno ma mi auguravo mio cugino avesse ragione e per un attimo mi strinsi a lui..ma doveva eseguire gli ordini e rimasi sola li a guardare il cielo e quelle nuvole. Rimasi in silenzio ma non mi sentivo tranquilla..affatto. |
La Regina d'Afravalone puntò contro quelle strane nuvole, subito seguita dalle due fregate che procedevano dietro di lei ad una velocità però inferiore.
“Capitano, questa manovra però richiederà del tempo” disse Tommaso a Velv “e ci farà giungere più tardi a Bivar.” “L'isola non scappa mica” replicò Velv “e neanche i negrieri. Li troveremo là. Ora però voglio vederci chiaro... avanti, voglio tutte le vele al vento.” Ordinò. Tommaso annuì e comunicò l'ordine agli altri ufficiali e sottufficiali di bordo. Ormai la Regina d'Afravalone era decisa a raggiungere quelle basse nubi sul mare. “Presto scopriremo di cosa si tratta...” mormorò Velv, per poi fissare Altea. “Non essere idiota, Mc Flor!” All'improvviso una voce. “Riprendi il timone e segui la rotta che ti è stata indicata!” Aggiunse il Guardiamarina. “Cosa succede?” Chiese Velv. “Capitano, il timoniere si rifiuta di seguire la rotta.” Spiegò il Guardiamarina. “Perchè?” Velv al Timoniere. “Vuoi essere rinchiuso per insubordinazione?” “Capitano...” mormorò Mc Flor “... non dobbiamo andare verso quelle nuvole... è pericoloso...” “E tu come lo sai?” Fissandolo Velv. “Perchè c'è il mostro nascosto fra quelle nubi!” Con occhi stravolti Mc Flor. “E ci sta aspettando!” |
Infatti avevo pensato come Tommaso..forse era un modo per farci perdere tempo? Ma sicuramente saremmo arrivati tardi a Bivar e per lady Yolanda sarebbe stato troppo presto e esposi questi dubbi a Velv ma egli era troppo preso dal raggiungere quelle nuvole.
Il timoniere era spaventato, mi avvicinai e guardai i suoi occhi...rimasi perplessa..sembrava quasi vedesse ciò che vi stava e mi feci vicino a lui.."Milord Mc Flor..pure io la penso come voi" mi voltai verso Velv e Tommaso e gli altri "Prima voi eravate alle prese qui sul ponte ma vi era un silenzio surreale..e poi i gabbiani sopra..io dico vi è qualcosa di pericoloso lassù e le due fregate sono lontane..se ci attaccassero..non potrebbero supportarci...tu sei cosi sicuro Velv? Vuoi mettere in pericolo la nostra vita?". La nave ammiraglia procedeva veloce visto Velv aveva ordinato di spiegare tutte le vele al vento. |
“Non è un milord” disse Velv ad Altea “ma solo uno stupido timoniere! Stupido e superstizioso!” Scosse il capo. “Mettetelo ai ferri!” Ordinò ai suoi. “A Baias poi risponderà di questa sua insubordinazione davanti all'Ammiragliato! Avanti!” Nervosamente. “Voglio qualcun altro al timone e badate di recuperare il tempo perso!”
“Si, signore!” Annuì Tommaso. “Non esiste nessun mostro.” Voltandosi Velv verso Altea. “E qualsiasi cosa si nasconda in quelle nuvole prestò diventerà cibo per i pesci.” Con fare sicuro. “E comunque non temere...” fissandola “... non accadrà nulla a nessuno di voi.” “Siamo a due leghe da quelle nubi, capitano.” Fece Tommaso. “Preparate tutti i cannoni e caricateli con tutto ciò che abbiamo a bordo. Anche medaglie se necessario.” Mormorò Velv. “Tutti gli uomini ai posti di combattimento!” All'equipaggio Tommaso. |
Il timoniere fu portato via..mi voltai verso Velv con odio...la sua superbia si era dimostrata.
"Sicuro non ci succederà nulla" dissi avvicinandomi a lui "allora perchè stai facendo puntare i cannoni verso le nubi..se pensi non sia nulla..avanti Velv". Ma era inutile...mi aggrappai al parapetto...erano tutti in posto di combattimento..e io? Mi stavo maledicendo...per aver detto tutto a Tommaso..avrei dovuto tacere..ma pensavo di averli messi in guardia di un pericolo e invece...la colpa era mia. |
Velv non rispose nulla a quelle parole di Altea.
Il suo sguardo, fermo ed implacabile, era rivolto verso quelle nubi. Così come gli sguardi di tutti i suoi uomini. “Siamo circa a metà lega, capitano...” disse Tommaso. Velv allora alzò il braccio e restò così per alcuni interminabili istanti, durante i quali quell'innaturale silenzio tutt'intorno rendeva ancora più percepibile la snervante attesa di tutto il suo equipaggio. Come se un inesorabile e fatale conto alla rovescia fosse appena cominciato. Fino a quando Velv abbassò finalmente il braccio. Era il segnale. “Fuoco a volontà!” Ordinò Tommaso. Un attimo dopo tutti i cannoni della fiancata destra cominciarono a sparare verso quel banco di basse nuvole. Una dopo l'altra le palle incandescenti sparate dai cannoni si abbatterono fra quelle dense nubi, squarciandole ed attraversandole come fossero gli irreali bastioni di un altro mondo. Un mondo che per Velv era abitato da fantasmi e demoni. Quelli che credeva di aver visto sul veliero volante apparso dal nulla sull'Isola di Nisidas. http://www.dga.org/Craft/DGAQ/All-Ar...640&h=268&as=1 |
Il braccio di Velv alzato pronto a ordinare il fuoco...in quel attimo che sembrava una eternità mille pensieri in testa...il capo delle Stelle Nere di Nantos disse era opera del fuggitivo e del suo ingegno..e Velv pensava se quel veliero fosse stato lì sarebbero rimasti fermi e inerti a farsi uccidere.
Fuoco...le palle dei cannoni incandescenti attraversarono quelle nuvole, tutti con gli occhi puntati lassù e istintivamente urlai a Tommaso.."Cugino..quel veliero è reale come questa ammiraglia..niente mostri o fantasmi..altrove, guarda non sia altrove". Potevo sbagliare ma se veramente vi era quel veliero volante lassù sicuramente all'attacco si era spostato..i miei occhi erano fissi alle nubi che si aprivano ma anche sul mare e nel cielo. |
Quella pioggia esplosiva durò minuti che parvero infiniti.
Dalla Regina d'Afravalone i cannoni della fiancata destra esplosero colpi potenti e precisi, che finirono per squarciare quel muro di nubi. Le acque del mare furono scosse e rivoltate da quelle cannonate, generando onde inquiete e spumose. Poi arrivarono le due fregate e come ordinato da Velv parteciparono anche loro a quell'attacco. Ma attacco a cosa? Molti se lo chiedevano a bordo delle tre navi, ma solo Velv sembrava avere la risposta. Tutto poi cessò e gli occhi di quegli uomini si piantarono su quelle nubi. Si alzò allora un lieve vento che cominciò a dissolverle, ultimando il lavoro svolto dai cannoni delle tre navi. Apparve così solo il mare calmo, animato dall'unico suono delle sue onde. “Non c'è nulla, capitano...” disse Tommaso. Velv prese il cannocchiale e cominciò a scrutare l'orizzonte. “Eppure ero sicuro...” mormorò il giovane capitano, con gli occhi fissi sul mare. |
"Grazie Emas.." sorrisi all'uomo.
Annuii poi a Vivian, preparandomi a scendere. Prima di raggiungere Barbaleone, presi in disparte Yanos, affidando ad altri le prigioniere. Lo guardai negli occhi per un lungo istante. "C'è qualcosa che devi dirmi, Yanos? Tipo come mai abbiamo allungato la strada, ne sai niente?" ferma "Parla in fretta, non abbiamo tempo.." facendogli cenno di seguirmi. Gli avrei lasciato la nave, ma volevo vederci chiaro. "Signori, abbiate cura della mia nave.." ordinai, salutando l'equipaggio. Tornai poi a guardare Yanos "Allora?" senza fermarmi per raggiungere Barbaleone. |
Mi tenevo forte al parapetto mentre l' attacco feroce stava avvenendo, poi la quiete...lo avevo immaginato e scossi il capo..non vi era nulla..ora..prima vi era qualcosa, avevo visto il fumo nero ma come noi tenevamo d' occhio loro immaginavo pure loro ci controllassero.
Mi avvicinai a Tommaso.."Non mi hai sentito Tommaso..ricorda cosa disse alla cena il capo delle Stelle di Nantos..il fuggitivo avrebbe potuto creare qualcosa di simile e reale..guarda bene..non mi fido" e presi il suo cannocchiale e mi misi a guardare come Velv l'orizzonte, il cielo e poi verso la isola di Burmid. |
Symoin trovò il modo di insinuarsi nella mia mente producendo una visione......gia' Nettuno.....non avevo mai pensato di fargli del male.....e in questo concordavamo anche se per principi diversi....magari piu' o meno divertenti.....fui compiaciuta dal fatto di trovare una bellissima carrozza...comoda......avevo temuto di dover fare strada a piedi...anche se mi mancavano le mie passeggiate in riva al mare o tra quei splendidi fiori........mi venne in mente Gedeone....Armida era buona e cara...ma temevo lo stesse facendo impazzire.......pensai....Sei fantastica Symoin.....ma facciamo parte di due mondi diversi....tu faresti apparire un isola dal nulla...io devo pregare gli Dei perchè gli uomini non distruggano la nostra....avevo Pileo accanto e Nettuno difronte....sembrava in assetto da guerra....pensava di poter trovare un qualsiasi indizio per gridarmi in faccia che non ero altro che un'assassina......" Mi dispiace....Nettuno.....ma non troverete nulla in me che non va..........vi ho già dato un consiglio.....non siate impulsivo ......dovreste essere un buon osservatore.....qual'e' il vostro mestiere ?.....".....la carrozza filava...in mezzo alla foresta...la vegetazione a tratti era fitta...alle volte si aprivano grandi spazi....sino a quando non intravidi una casa molto Signorile...........era questo il posto ?..........si forse..la carrozza......sembrava aver rallentato la sua corsa......
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Yanos fissò Clio per un momento, senza rispondere nulla.
Poi mosse lievemente il capo verso destra, gettò uno sguardo in direzione degli altri e tornò a guardare il suo capitano. “Capitano, d'accordo con Barbaleone abbiamo deciso di seguire i venti favorevoli per raggiungere così Bivar senza essere visibili dal suo porto.” Disse finalmente. “Sapevamo che ci attendeva un giro un po' più lungo, ma abbiamo deciso così per prudenza. Meglio attirare meno attenzione possibile. Non ve ne ho parlato perchè mi sembrava scontato. Purtroppo non immaginavamo di avere alle calcagna quelle navi ducali.” Ma proprio in quel momento si udirono boati lontani. Un attimo dopo Clio e Yanos furono raggiunti da Vivan. “Avete udito, capitano?” Guardando questi la ragazza. “Sembra che in mare aperto ci sia una battaglia!” Ma poco dopo quei boati cessarono di colpo. |
"D'accordo con Barbaleone.." ripetei "Fino a prova contraria sono io il capitano di questa nave, e se decidi di cambiare la rotta che ho deciso, è a me che devi chiederlo, sono stata chiara? Per poco non ci hanno raggiunto, e avevamo un bel vantaggio.." ero furiosa "Adesso andiamo..".
Mi voltai verso Vivan "Sì ho sentito, sarà meglio muoversi..". Raggiunsi così Barbaleone e le prigioniere "Muoviamoci, non c'è tempo da perdere.." poi alzai lo sguardo sul mio socio "Sarai anche il più temuto pirata delle Flegee, ma non dimenticare che questa è la mia nave.." mormorai "Non ti azzardare mai più a dare ordini ai miei uomini senza dirmi niente.. intesi?". Presi un profondo respiro "Vediamo di chiudere questa storia una volta per tutte... avete sentito che boati? Magari qualche galeone è finito sotto le grinfie di Velv.." sorrisi. "Fate le brave voi, eh.." sorridendo alle due donne. |
“Già...” disse Nettuno durante il tragitto “... forse in voi non troverei nulla che non va, anzi... siete una bella donna, ma non mi incantate... vi ripeto... portateci da Elisabeth e senza tirarci brutti scherzi.” Aggiunse fissando la falsa Symoin.
La carrozza poi raggiunse quella che sembrava una bella dimora signorile, ma avvicinandosi Elisabeth si accorse, osservandola meglio, che si trattava di un alto spuntone roccioso che sorgeva tra la fitta ed esotica vegetazione. Una visione che da lontano poteva dunque ingannare. Così la vettura proseguì, fino ad un piccolo promontorio, dove si ergeva un faro da cui si poteva dominare l'intera baia sottostante. |
“Quante storie, ragazza...” disse divertito Barbaleone a Clio “... ma se non sbaglio la pellaccia è ancora intatta, no?” Rise. “Su, andiamo. Sento odore di polvere nell'aria e ciò non mi piace.”
Scesero così dalla nave in cinque: Clio, Barbaleone, Yanos, Taborn e Kengo come guardiano della lancia. Naturalmente con loro vi erano anche Yolanda e la sua dama di compagnia. Così, raggiunta la spiaggetta, lasciarono Kengo a guardia della scialuppa e si diressero verso il porto, dove poco distante si trovava un vecchio mercato abbandonato, ora utilizzato per la tratta degli schiavi. E appena giunsero in quel posto, tra donne di tutti i tipi, bambini messi all'asta e schiavi di ogni nazionalità e corporatura, sia bianchi che neri, Yolanda fu colta da una crisi di panico e scoppiò a piangere forte, chiamando più volte il nome di suo padre. |
“Tranquilla...” disse Tommaso ad Altea “... talvolta il caldo e la luce del Sole sul mare possono fare brutti scherzi... non c'è nulla là, vedi? Se ci fosse stato qualcosa, non avrebbe certo avuto il tempo di svanire così nel nulla...”
“Signor de Bastian!” Lo chiamò Velv. “Capitano.” Andando da lui Tommaso. “Direzione su Bivar!” “Ma il porto è chiuso, capitano...” “Forzeremo il blocco!” “Ma, capitano...” “Volete forse discutere i miei ordini, signor de Bastian?” Lo interruppe Velv. “No, capitano.” Rispose lesto Tommaso. “Tutto a babordo!” Voltandosi poi verso il timoniere. “Rotta su Bivar!” E la Regina d'Afravalone puntò sull'isola degli schiavi. |
"Si hai ragione Tommaso...sono una visionaria..mandami da uno psichiatra appena torniamo...il fumo nero dalle nuvole..le sagome..i gabbiani..ma soprattutto il fumo nero che usciva dalle nuvole...andate a Bivar..e io me ne sto in camera..mi sto stufando di questa storia...e non disturbatemi e io non verrò a disturbarvi nemmeno se vedessi il veliero volante in persona...oh sto impazzendo".
Tornai in cabina e stavolta chiusi le tende della finestra e la porta e mi misi nel letto sotto le lenzuola..ero proprio stufa. |
Eravamo finalmente arrivati al mercato degli schiavi.
Yolanda scoppiò a piangere come una bambina, chiamando suo padre. "Adesso basta.." Tuonai, alzando la mano per colpirla "Ho dato una seconda occasione a tuo padre, poteva venire qui e comprarti lui, ho messo a repentaglio la mia nave per questo, ma lui ha mandato la marina, anche se avevo espressamente detto che per te sarebbe stata la fine se l'avesse fatto.. Quindi smettila di frignare.. Un padre che tiene più ai soldi che alla figlia non merita le tue lacrime! È arrivato il momento di crescere, bambina, e di affrontare la vita.. Non ci sarà più nessuno a proteggerti ora, dovrai imparare a badare a te stessa se vorrai sopravvivere...." A muso duro "Se ti sento fiatare un'altra volta sarà peggio per te!". Non la sopportavo più, ma nello stesso tempo mi faceva pena. Mi resi conto di quanto fossi stata fortunata ad essere cresciuta prima del tempo, ad aver imparato quanto la vita possa essere crudele, che le sole forze su cui devi fare affidamento sono le tue. Come non invidiavo quella ragazzina viziata. Sbuffai, voltandomi verso Barbaleone. "Vediamo di fare un buon affare.." Sorrisi "Il più in fretta possibile.." Strizzando l'occhio al mio socio. |
Altea lasciò il ponte e tornò nella cabina.
Intanto tutti erano presi dalle varie manovre di bordo. La nave infatti si avvicinava a gran velocità verso Bivar, seguita, poco più indietro, dalle due fregate. “Mi chiedo...” disse uno dei soldati a bordo “... cosa vorrà fare il capitano? Non può certo attaccare l'isola. Mah...” “E chi lo sa...” mormorò un altro. “Si batte la fiacca?” Avvicinandosi a loro Tommaso. “Avanti, al lavoro.” “Si, signore.” Annuirono quei soldati. E quando la Regina d'Afravalone fu prossima al porto dell'isola, Velv si mostrò a tutti loro sul ponte di comando. “Resteremo ormeggiati all'imbocco del porto...” fissando i suoi uomini “... mentre le due fregate costeggeranno Bivar in senso orario e in senso antiorario.” “Quali sono i piani, capitano?” Chiese Tommaso. “Assediare l'isola, signor de Bastian.” Rispose Velv. “E nel frattempo alcuni uomini armati scenderanno a terra. Volontari?” Guardando la ciurma. |
Sentii la nave quasi rallentare...udii un marinaio dire eravamo quasi al porto di Bivar.
Finalmente, pensai voltandomi dall' altra parte del letto...dormirò mentre i nostri eroi salveranno lady Yolanda...poi finalmente torneremo a Baias e voglio dimenticare questo inutile viaggio in barca...appunto...e poi mi sarei fatta vedere dal medico di corte..visto avevo le visioni. |
Pian piano Yolanda si calmò.
I pirati allora cominciarono a muoversi in quel luogo, fino a quando due negrieri li avvicinarono. “Salute...” disse uno dei due a Clio ed ai filibustieri che erano con lei “... vedo che avete merce fresca...” fissando le due dame con loro “... sta appena cominciando un'asta e noi siamo diretti là... perchè non venite a proporre là queste due dame?” A quelle parole la dama di compagnia di Yolanda svenne. Ma proprio in quel momento qualcuno cominciò a gridare: “Presto, nascondete tutto! C'è una nave ammiraglia all'imbocco del porto! Credo voglia bloccare l'accesso!” “Come può essere?” Chiese uno dei mercanti presenti. “Non possono violare così le leggi dell'isola!” “Invece è proprio là fuori!” |
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