Camelot, la patria della cavalleria

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Talia 29-11-2012 02.11.47

Tenevo gli occhi socchiusi e respiravo lentamente, assaporando quell'intenso e vivido momento di felicità.
Non sapevo più da quanto tempo avevamo lasciato il ponte e non mi importava, sentivo che ormai non mi importava più di niente, sentivo che niente ormai aveva più importanza... niente che non fosse nella cabina di quella nave. Mi era mancato così tanto negli ultimi due anni, mi era mancato così intensamente che adesso quella gioia premeva tanto forte contro il mio cuore da essere quasi dolorosa.
Sorrisi quasi involontariamente e riaprii gli occhi, portando lo sguardo in alto, verso di lui.
Guisgard teneva la testa adagiata su uno dei cuscini e lo sguardo lontano, pensoso... i suoi occhi chiari erano immobili sulle travi di legno sopra di noi è le scrutavano, ma avevo la sensazione che non le vedessero veramente...
Lo osservai per lunghi minuti...
"Una moneta per ciascuno dei tuoi pensieri, Capitano..." mormorai poi dolcemente, sfiorando con un dito i suoi capelli sulla tempia e seguendo la linea severa degli occhi.

Clio 29-11-2012 02.22.19

Sorrisi. "Bene.. credo che non ci siano dubbi sul fatto che ci serve una nave, armata possibilmente. Credete che ci saranno problemi ad ottenerne una dal governatore? Infondo voi eravate.. " in quel momento, trasalii ".. ma voi come ci siete arrivati a Portuga, volando?" i miei occhi si accesero, come se avessi dimenticato fino a quel momento qualcosa di estremamente importante.
"..No..sarete arrivati con una nave, giusto?" guardai Parsifal ".. la nave di Guerenaiz.. la nave di cui voi siete secondo.. dunque la vostra nave! Sapete dove potrebbe trovarsi ora? Quali sono gli ultimi ordini che ha ricevuto?"
Non riuscivo a stare ferma : "insomma... è il loro capitano... voi siete il suo secondo, giusto? quindi se lui non c'è la nave è ai vostri ordini. E quindi, è la nave che, più di ogni altra, ha il dovere di andare a salvare il suo capitano..."
fissai negli occhi Parsifal, mentre la costa si avvicinava sempre di più: ".. ditemi che Guerenaiz comandava la miglior fregata olandese delle Flegee e sarò la donna più felice di questo mondo!" continuai, speranzosa.

Guisgard 29-11-2012 02.40.49

Ad un tratto il vento aumentò di colpo e forti boati cominciarono a farsi sempre più vicini.
Ormai il porto di Las Baias era a meno di un miglio, ma il mare iniziò a scuotere in maniera sempre più forte la lancia.
All'improvviso un'onda alta almeno una dozzina di metri si abbatté sull'imbarcazione, capovolgendola e spingendo in acqua Clio e Parsifal.
Poi il nulla...

“Il piano è questo... pensate a mettere in salvo Clio... quanto a me, attenderò il vostro ritorno, amico mio...” disse Gurenaiz.

Parsifal, dopo quel sogno, aprì gli occhi e si ritrovò in una sala rettangolare tutta bianca.
Era in un letto ed avvertiva un forte mal di testa.
Ad un tratto entrò un uomo insieme ad una suora.
“Finalmente vi siete svegliato...” fissandolo l'uomo “... siete vivo per miracolo. Ora però dovete riposare. In breve starete meglio.”
“Si, grazie al Cielo.” Fece la suora.



Nello stesso momento, Clio aprì gli occhi.
Era in un letto dalle candide e profumate lenzuola, in una stanza arredata con gusto, ricca di monili e oggetti di gusto europeo.
Da una grande finestra semicoperta da tende di seta, penetrava la luce del giorno, sebbene non fortissima a causa del cielo ancora grigio.
Poco dopo la porta si aprì ed una servitrice dalla pelle scura entrò.
Buongiorno a voi, milady.” Disse. “Come vi sentite?”
Ma subito qualcun altro comparve sulla soglia di quella stanza.
Era un giovane uomo abbigliato a metà fra un soldato ed un avventuriero.
“Lasciaci soli...” ordinò alla serva.
“Si, signore.” Annuì questa, per poi uscire.
“Molti pensano che le sirene siano solo un mito...” sorridendo Musan appena rimasto solo con Clio “... eppure probabilmente voi lo siete, visto che siete stata pescata in mare...” la fissò con i suoi occhi enigmatici.
E in quel momento Clio si accorse di essere nuda sotto le lenzuola.
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Parsifal25 29-11-2012 02.42.03

Il mare era divenuto burrascoso, le onde sbalzavano la lancia......

"Santi Numi!!!! Che Dio ci aiuti....", neanche il tempo di dire quelle parole che un'onda mi travolse.......ero in balia del mare.....andavo cercando Clio ma non la riuscivo ad inquadrare.......il resto è nulla.

Nella testa senti' risuonare una voce.....era quella di Gurenaiz che attendeva il mio ritorno, mi svegliai' di soprassalto e mi trovai' in una sala tutta adornata in festa:

"Che succede? Dove mi trovo?". Improvvisamente, vidi comparire dalla porta un uomo ed una suora......sembravano conoscermi.

Non vi era tempo da perdere......mi misi in forze e dissi: "avete visto la signorina che era con me, ovvero la mia fidanzata......devo trovarla. Dove si trova?". Mi misi in piedi sin da subito......le ho fatto una promessa: "non la lasciavo sola....."

Clio 29-11-2012 03.00.47

Non ho idea di che cosa accadde. Il cielo si squarciò e la lancia venne rovesciata.
Poi, il nulla.
Mi svegliai in una splendida casa, tra lenzuola di seta. La testa mi scoppiava forte. Quando riuscii a guardarmi intorno vidi una servitrice che mi disse qualcosa che nemmeno capii.
Fu solo allora che mi accorsi di non avere nulla addosso. Nè il mio abito rosso, nè i calzoni di Giuff, nulla. Strinsi a me le lenzuola, fissando l'uomo che mi si era parato d'innanzi.

Citazione:

“Molti pensano che le sirene siano solo un mito...” sorridendo Musan appena rimasto solo con Clio “... eppure probabilmente voi lo siete, visto che siete stata pescata in mare...” la fissò con i suoi occhi enigmatici.
"Il fatto che crediate io abbia la coda di pesce deve farmi presumere che, da buon gentiluomo, non abbiate sbirciato sotto le lenzuola mentre dormivo, messer....?" dissi decisa guardando il mio nuovo ospite o carceriere, non lo sapevo ancora. Ma di certo non ero felice che qualcuno si fosse preso la briga di spogliarmi. Nemmeno Giuff l'aveva fatto!
E' mai possibile che come ti muovi in queste isole finisci prigioniera di qualcuno? Vedrai che non ti lascerà andare tanto facilmente, maledizione!
"Sono confusa, vi devo dei ringraziamenti Milord?" Alzando il sopracciglio "Perdonate i miei modi poco cordiali, ma sono scampata alla prigionia di un temibile pirata." mi fermai per scandire meglio le parole ".. e vorrei capire se non sono finita dalla padella alla brace.."

Parsifal25 29-11-2012 03.09.03

Temevo per la sicurezza della signorina Clio;

"Che guaio......non si può mai stare tranquilli......e come dice un vecchio proverbio "chi dice donna dice danno" e sbuffai', poi rivolgendomi ai miei salvatori dissi:

"Vi ringrazio per avermi salvato, ma come mai non vedo la mia amata.......dove è stata portata.....sta bene......portatemi da lei......Credo che sia lecito,no!!!"

Ora, toccava ingegnarsi con l'arte recitativa e tattica.....dovevo riuscire a fotografare quella stanza.

Improvvisamente, iniziai' a girare in lungo e in largo per il mio giaciglio come un disperato......in breve iniziai' ad urlare il nome di: ".......tesoro......dove sei? Mi senti?" Iniziai' a batter forte vicino le pareti per farmi sentire, nel frattempo testavo ed osservavo l'area......

Guisgard 29-11-2012 03.19.24

“Ma...” disse stupito quell'uomo a Parsifal “... cosa fate? Nelle vostre condizioni non è saggio agitarsi tanto! Calmatevi!” Si voltò verso la suora. “Sorella, presto, chiamate qualcuno!”
La suora uscì e poco dopo ritornò con alcuni soldati.
“Calmatevi!” Ordinò uno di quelli a Parsifal. “Questa è un'infermeria e non vi è permesso comportarvi così! Vi abbiamo salvato dalle acque non certo per vedervi morire poi per l'agitazione! Ora rimettetevi a letto o vi farò arrestare! E questi sono ordini dell'ammiraglio Guidaux!”

Guisgard 29-11-2012 03.20.54

“Musan...” disse quell'uomo a Clio “... Juan Musan. Luogotenente di sua eccellenza il governatore di Las Baias.” Sorrise. “Tranquillizzatevi, so benissimo che non siete una sirena...” si avvicinò alla finestra e fissò il cielo “... perchè, si dice, che le sirene abbandonino il mare per la terra solo se sono spinte dall'amore per un mortale... o forse per questo siete arrivata qui? Per amore?”

Guisgard 29-11-2012 03.22.59

Guisgard prese la mano di Talia con cui lei stava sfiorando i suoi capelli e la sua fronte e la baciò.
La ragazza era sul suo petto, coperti entrambi dal loro stesso calore e da quelle preziose e delicate lenzuola di seta.
Erano stretti in un caldo abbraccio ed ormai li teneva in vita il medesimo respiro.
“I miei pensieri...” disse sorridendo lui “... davvero vuoi sprecare una moneta per una risposta così semplice? Sei tu il mio unico ed eterno pensiero... ho visto molti mari e molte terre in questi due anni, conoscendo meraviglie ignote a tanto uomini... eppure nulla di tutto ciò mi rendeva felice... forse per questo non mi sono mai fermato...” la guardò e sfiorò la sua bocca con le labbra “... sai, ogni volta che predavo perle, gioielli o qualsiasi altro bene prezioso, io non facevo altro che pensare a te... ti sognavo ogni notte con tutto quello splendore indosso...” la fissò negli occhi “... stanotte sei ancora più bella del solito e voglio farti un dono...” la baciò di nuovo e scese dal letto, per poi avvicinarsi ad uno sfarzoso baule.
“Ecco...” mostrandole una camicia da notte di seta e ricamata con delicati fili d'oro d'argento “... questa è unica al mondo ed è stata preparata per una donna bellissima... la preferita del Califfo di Bagdad... ma lei non la indosserà mai e nessun'altra donna lo farà... è tua, ti prego, indossala per me...” posandola delicatamente davanti a lei.
E chinandosi la baciò nuovamente, assaporando il vermiglio candore delle sue labbra e la delicata freschezza del suo viso, che la passione di quelle ore aveva tinto con un leggero e caldo rossore.
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Parsifal25 29-11-2012 03.27.25

Ero nell'infermeria dove vi era l'ammiraglio Guidaux...... man mano ripresi il controllo di me e dissi:

"Perdonatemi, sapete, dopo quel che mi è capitato.....è la prima volta che mi imbatto in una tempesta di quel calibro.....ma non temete mi sento già meglio....."

Adesso cosa potevo fare.......dovevo cercar di tener celata l'identità di Clio e stare calmo.....molto calmo e accorto

"Volevo solo sapere......perché sono stato allontanato dalla mia amata.....come sta? Quando potrò vederla?"

Clio 29-11-2012 03.40.37

Chissà perchè, non mi tranquillizzo affatto..
"Luogotenente, avete detto, Signor Musan..?" Dissi corrucciando la fronte "Che ne è stato del Capitano Guerenaiz?"
Quell'uomo mi piaceva sempre meno, e se era un uomo del governatore, perchè non era olandese? E se qualcuno aveva sostituito Guerenaiz nella lotta contro i pirati, allora difficilmente ci avrebbero aiutato a salvarlo...
"Quanto ai motivi che mi hanno spinto a Las Baias, se permettete, non vi riguardano."
Mi chiesi che atteggiamento sarebbe stato più opportuno con quell'uomo. Avrei voluto chiedergli di restituirmi immediatamente i miei vestiti, ma avevo una questione più urgente da chiarire.
"Tuttavia non sono giunta da sola, ma con un valente Guardiamarina di sua eccellenza.. voi avete ritrovato solo me? o debbo immaginare che lui si trovi in un posto meno affascinante di questo?"
E, verosimilmente, con i vestiti addosso?

Altea 29-11-2012 07.41.16

Mi divincolai dalle sue mani..quelle mani appena sporche del sangue di quegli innocenti, provavo un forte senso di nausea verso di lui..."Mi volete lasciare in pace Eccellenza? Io non sono come un vostro giocattolino da collezione...e quanto il venire da Voi ora..mi spiace..se voi non libererete il maestro Lin io non verrò e non accetterò nulla da Voi. Domani mattina verrò nel vostro Palazzo e ne parleremo, ora lasciatemi sbrigare le commissioni che sono venuta qui a compiere...e poi tornerò a casa"...in verità volevo andare da Wesl e raccontargli l'accaduto, e magari cercare rifugio per la notte visto non volevo tornare a casa e non potevo visto ero rinchiusa in camera..e forse l'indomani mattino se non vi era altra possibilità sarei andata a contrattare col Governatore per la liberazione del maestro.
Mi allontanai di nuovo, si era levato un forte vento, scompigliava anche l'anima...sentivo rollii di tuoni e vedevo lampi, dovevo affrettarmi e raggiungere Wesl.

elisabeth 29-11-2012 08.00.55

Il calesse era fermo li' dove Storm lo aveva lasciato, ci saltammo sempre e andammo via da quel posto che non ci aveva dato nulla o quasi..la catenina di Ingrid ed un foglietto di carta.....ad un tratto Storm fermo' il calesse...scesi, e mi tolsi il saio...sotto c'era un vestito che non avevo visto neanche alla piu' povera della casa dove vivevo " Pensate che ci faranno entrare in una locanda conciati cosi'.....?...."...Guardai Storm negli occhi, era stanco e spazientito e il suo piano era l'unico modo di poter rientrare in gioco.....arrivati alla locanda entrammo...c'era odore di sigari e di vino, insomma per me quella era puzza, quando papa' fumava con i suoi amici, l'odore whisky, non mi dava cosi' fastidio, mi misi accanto a Storm e lasciai parlare lui......era l'unica persona che mi fidavo almeno in quel posto, mentre lui parlava con il locandiere, osservavo ogni persona seduta al tavolo o in piedi, notai che non erano persone del porto o comunque gente di bassa lega....ma molti di loro eran ben vestiti...e.........improvvisamente il mio cuore cesso' di battere....presi la mano di Storm nella mia e la strinsi cosi' forte da volerla fondere con la mia....quando il locandiere se ne ando' feci cenno a Storm di andare nella parte della locanda meno illuminata....." Storm...vedete quell'uomo seduto nel tavolo in fondo ?...sì quello ben vestito con altri uomini della sua risma....hanno delle carte davanti....quello e' mio padre....che ci fa' qui, lui non conosceva queste isole e non voleva neanche che io partissi.......".....

cavaliere25 29-11-2012 11.28.19

Guardai al orizzonte e restai a fissarlo per vedere qualcosa ma ancora eravamo distanti e dentro di me dissi chissà che succederà quando arriveremo cosa e chi ci aspetterà

Guisgard 29-11-2012 17.56.30

Musan sorrise e poi tornò a fissare Clio.
“Amica mia...” disse avvicinandosi al letto “... tutto ciò che accade in questi mari e non solo a Las Baias, mi riguarda... se non avrò da voi una spiegazione soddisfacente, beh, finirò col credere davvero a voi come una bella sirena... cosa narrano le leggende?” Sedendosi su una poltrona di fronte al letto. “Ah, si... le sirena camuffano le loro code quando vogliono confondersi tra i mortali, tenendo così celata la loro identità... e ditemi... voi cosa nascondete? E come fate a conoscere il capitano Gurenaiz?”

Cheyenne 29-11-2012 18.54.48

Giunsi nella mia stanza e prima che la serva mi lasciasse riuscii a sapere che giorno era.
Solo allora mi resti conto che era passato già un mese da quando ero arrivata in casa del colonnello.
Chissà se il signor Fhael è già andato a vedere come mi andavano le cose..e chissà come avrà reagito nel non trovarmi più...E il colonnello, come avrà reagito lui? E Sesc, chissà se hanno ritrovato il corpo di quel traditore!
Tra simili pensieri mi accasciai sul letto.
Ero decisa a scappare da questa casa, e da quel vecchio pazzo.
In fondo, ero riuscita a scampare dalle grinfie di perfidi omaccioni barbari, un anziano non mi avrebbe spaventata affatto.
Ma come?
Presi a girovagare per la stanza, in preda a congetture e piani fallimentari, tanto che non notai neanche le fattezze della mia stanza e gli splendidi oggetti che la decoravano.
Rispetto al maniero polveroso e lugubre della donna, questa casa era molto ben tenuta e si notava un tocco esperto nel sistemare ogni cosa al posto giusto.
Camminai avanti e indietro per un tempo che non saprei definire senza giungere a nessuna conclusione.
Tentare di scappare ora era impossibile.
Dovevo prima conoscere bene il territorio in cui muovermi, come operava la sorveglianza e le sue eventuali falle.
Prima però dovevo cercare di conquistare la fiducia del vecchio e di chi gli stava intorno, magari così facendo avrebbe pian piano allentato la presa e avrei avuto più libertà di azione.
Mi fermai davanti all'armadio in noce che dominava, quasi minaccioso, affianco alla porta. Aprii le ante e trovai al suo interno numerosi abiti alquanto pregiati.
Era l'ennesima prova che al vecchio i soldi non mancavano.
Ne scelsi uno a caso e finalmente tolsi il mio, che ormai non era altro che un cumulo di stracci. Lo piegai accuratamente e lo riposi in una cassapanca..era una delle poche cose rimaste che mi riportavano alla mente i giorni in casa del colonnello.
Uscii dalla mia stanza e girovagai per un po' nel corridoio dal quale ero passata prima. Svoltai poi a sinistra e mi trovai in un gran salone delle feste.

Talia 29-11-2012 19.06.24

Sorrisi, tornando a guardare i suoi occhi...
“Sai...” mormorai, in tono leggero e giocoso “Probabilmente te lo devo, Capitano... voglio dire... dopo tutto mi hai acquistata, se ben ricordo... giusto?”
Lentamente mi alzai e presi la sottile camicia che mi aveva donato... era di una stoffa leggera e morbida, quasi impalpabile, come l’aria... le mie dita la sfiorarono e ne rimasero ammaliate... mai avevo posseduto qualcosa di altrettanto bello, di altrettanto prezioso...
Esitai, come rapita da tanto splendore... poi lentamente sollevai le braccia e lasciai che la stoffa delicata mi scivolasse addosso...
Poi tornai a guardarlo...
“Allora?” gli sussurrai, con un vago sorriso, avvicinandomi e carezzandogli piano il viso e le spalle “Potrei assomigliare un po’ a quella donna bellissima cui era destinata questa camicia? Potrei esserlo per te?”
Lo osservai per un lungo momento, lo osservai mentre mille pensieri mi attraversavano la mente... ed in ognuno di quei pensieri, proprio al centro, c’era lui...
ed all’improvviso, senza apparente motivo, ebbi paura.
Una paura inconscia, irrazionale... una paura cieca.
Sospirai e mi rannicchiai tra le sue braccia, allora...
“Stringimi...” lo pregai con la voce ora sottile “Ti prego, Guisgard, stringimi... e dimmi che vuoi tenermi con te! Dimmi che non vuoi lasciarmi di nuovo! Dimmelo ora, ti prego!”

Guisgard 29-11-2012 19.45.32

Guisgard la fissò e restò rapito da quella visione.
Talia appariva simile ad un ritratto.
Uno di quei ritratti della classicità, dove all'immagine si accompagnava la lettura di versi e la musica di qualche strumento.
Uno di quei ritratti che dovevano rappresentare la più alta concezione della bellezza secondo gli antichi.
E Talia infatti appariva nei tratti, nell'espressione e nelle movenze, come racchiusa in un disegno antico, fatto di tinte e colori senza tempo.
Lo sguardo era ardente per la passione, appena velato sotto le palpebre leggere e le gote solo bagnate da un rossore attenuato dallo splendore della sua pelle di vellutato alabastro.
I capelli scendevano disordinati, come foglie d'erica e il loro splendore al contatto delle candele li rendeva simili a pendagli dorati su un collo bianco e perfetto.
La seta scendeva candida sulla sua pelle, racchiudendola ed avvolgendola come la rugiada fa con i primi fiori del mattino, mentre i petali si schiudono alla luce del Sole nuovo.
E Guisgard restò a fissarla per lunghi momenti.
La luce delle candele proiettava sulle pareti le loro ombre che sembravano tremare e vibrare sotto quell'incerta luminosità.
E come avidi ed assetati di bagliori, gli occhi di lei catturarono ogni riflesso di quelle candele, per poi cominciare quasi a splendere di luce propria.
Guigard allora prese la sua mano, la sfiorò con un bacio e la condusse accanto ad una delle finestre della cabina.
Il cielo era un contrasto di luci e ombre, con fulmini lontani che squarciavano le nuvole alla deriva sull'orizzonte, mentre dall'altra parte l'aria resa fresca e limpida dal vento schiariva lo scintillio delle stelle più alte e luminose, che si alzavano sopra il tumulto della tempesta ormai prossima.
Si intravedeva, con la sua luce incantata e ancestrale, la Luna nuova intrappolata tra le inquiete nuvole sul mare, ma capace di disegnare venature argentate tra i disegni che sembravano animarsi al sibilo del vento.
“C'è un qualcosa di incantato in questi mari...” disse Guisgard a Talia “... mi sento come un artista sul punto di scegliere cosa rubare a questo scenario e farne materia per la sua opera...” le parlava stringendola a sé “... eppure tutto mi parla di te... così, potrei descriverti la Luna, o le stelle una ad una... o forse narrarti del mare, del corallo che posa su di esso il tramonto o del bianco candore della sue spumose onde... eppure” guardandola negli occhi “tutto questo io lo vedo ora brillare nei tuoi occhi... tu, amore mio, sei tutto il mondo per me... ed io non ti lascerò mai più...”
E davanti a quell'esotico scenario, le loro labbra si unirono ancora, così come la loro pelle e le loro anime.
http://www.filmreference.com/images/sjff_03_img1260.jpg

Guisgard 29-11-2012 21.19.43

“La vedrete quando lo deciderà l'ammiraglio.” Disse il soldato a Parsifal. “Ma prima di ogni cosa sarà bene conoscere il vostro nome... chi siete e perchè navigavate in alto mare con una lancia? Siete forse un contrabbandiere o un pirata? Parlate!”

Guisgard 29-11-2012 21.22.55

A quelle parole di Altea, il governatore restò confuso e poi turbato.
La ragazza poi si allontanò e il governatore, insieme ai suoi, tornò al suo palazzo.
Poco dopo, Altea raggiunse il molo dove si trovava Wesl.
Il pescatore era impegnato a sistemare le reti sulla sua barca.
La vide arrivare e la salutò con un cenno.

Guisgard 29-11-2012 21.32.45

“Vostro padre...” disse stupito Storm ad Elisabeth “... qui? Ne siete certa? Mi sembra impossibile!” Fissò il punto in cui Elisabeth diceva di aver visto suo padre. “Forse è venuto per rivedervi... magari sentiva la vostra mancanza... e forse non è saggio per voi farvi vedere da lui in mia compagnia...”

Talia 29-11-2012 21.39.09

Osservai il mare agitato fuori dall’ampia finestra della cabina, il cielo nuvoloso, il vento che sferzava i fianchi della Santa Rita...
Poi tornai a guardare Guisgard e gli sorrisi, abbracciandolo forte... ero felice... raramente ero stata così tanto felice, mai negli ultimi due anni.
All’improvviso però qualche cosa sfiorò la mia mente... un pensiero... all’inizio fu come il sussurro di un ricordo lontano, dimenticato e di poco valore... poi, lentamente, quell’idea iniziò a prendere forma e sostanza... e divenne sempre più vivida, per quando la mia mente tentasse di scacciarle ed ignorarla... divenne così presente nei miei pensieri che non mi fu più possibile fingere che non ci fosse.
Sospirai, dunque.
“Ricordi ciò che mi dicevi in Olanda quando io dicevo che il tempo con te mi sembrava sempre volare?” mormorai “Dicevi che un giorno avresti imparato a dominarlo, il Tempo... ed allora non avrei più dovuto preoccuparmi del tramonto, né dell’alba...”
Lo carezzai piano...
“Vorrei che avessi imparato, sai? Lo vorrei davvero... perché...”
Gettai fuori uno sguardo triste...
“...perché credo che siamo vicini a Las Baias, ormai! Siamo troppo vicini!”

Guisgard 29-11-2012 21.45.58

“Vieni pure avanti...” disse all'improvviso il vecchio a Cheyenne “... avvicinati.”
Stava seduto su una poltrona foderata, accanto ad una libreria.
In mano non aveva libri, ma un bicchiere di liquore che sorseggiava quasi meccanicamente.
“Tranquilla, avvicinati.” Sorridendole il vecchio. “Qui tu sei la padrona. Puoi fare ciò che vuoi... purchè dimostri il tuo affetto per me...”

Clio 29-11-2012 21.47.29

Sorrisi, senza allegria né gioia alcuna.
"Volete davvero che vi racconti la mia storia?" dissi guardandolo interrogativa.
Non mi fidavo di quell'uomo ma era un luogotenente del governatore, dunque odiava i pirati quanto Guerenaiz. Eppure c'era qualcosa in lui che non mi convinceva totalmente..
"Sono sicura che non ci credereste." Con un lieve sorriso. "Ah, prima di tutto.. il mio abito rosso.. vi pregherei, per quanto possa essere in pessime condizioni, di farmelo avere al più presto.." mi alzai a sedere, tenendomi ben coperta con le lenzuola
".. vedete, in realtà non sono una sirena.. sono un fantasma.. c'è chi mi ha visto morire con quell'abito addosso.. e intendo tornare da lui, perchè mi creda uno spettro.. "
Lo fissai dritto negli occhi ".. volevate sapere perchè sono giunta qui? Ebbene ve lo dirò.. anche se mi prenderete per pazza e vi farete una grossa risata. Sono qui perchè voglio la testa del Gufo Nero. E, in quest'ottica.. se qualcuno vorrà aiutarmi in quest'impresa... non disdegnerò il suo aiuto.. alle mie condizioni, s'intende.."
Mi fermai. Avevo parlato calma e pacata, come se nessun pericolo incombesse su di me. Non sapevo se era saggio confidare i miei scopi a quell'uomo che non conoscevo.
Come mi aveva definita Giuff? Incosciente... folle. Probabilmente lo ero.
Ma sapevo fin troppo bene che quando si hanno gli stessi nemici si arriva a stringere anche la più bizzarra delle alleanze. Cadrà al primo soffio di vento, certo. Ma tanto valeva tentare.
"E, per quanto riguarda Guerenaiz.. l'ho conosciuto sulla nave che mi ha portato su queste isole dall'Europa, qualche tempo fa. Ricordo benissimo i suoi discorsi sui pirati. Parlava della sua missione di liberare questi mari da quei farabutti. Da quando sono arrivata ho pensato molto a lui, i suoi nemici sono diventati i miei, la sua lotta è diventata anche mia."
Scossi la testa ".. qui non si tratta più di inglesi, spagnoli, olandesi... Questo è un mondo che ha regole tutte sue."

Cheyenne 30-11-2012 00.06.37

Mi sedetti accanto all'uomo come mi aveva chiesto.
Cercai di sfoderare un sorriso.
"Vorrei sapere qualcosa di più su di voi signore, almeno il vostro nome...oh che sbadata, neanche io mi sono ancora presentata..risi...mi chiamo Cheyenne signore.
Avete detto che qui sono la padrona? Beh sono felice di esserlo in una casa come questa, pare una reggia...avete molto buon gusto nel scegliere i vostri arredi...quelli nella mia stanza sono magnifici a dir poco.
Non voglio approfittare subito della vostra pazienza e gentilezza ma...ecco..io sono un'amante degli animali, ecco mi chiedevo se ci fosse la possibilità di averne qualcuno e se la casa fosse dotata di una stalla...sono in grado di prendermene cura anche senza l'aiuto di stallieri...
E poi mi chiedevo che cosa ci fosse qui intorno, una città magari, o un piccolo villaggio, un posto carino dove poter fare qualche gita la domenica ad esempio...
Oh ma perdonatemi, a volte ho il vizio di parlare troppo..mi succede sempre quando mi trovo in un posto nuovo ed interessante, come si dice la curiosità è donna..."gli feci un lieve occhiolino.
"Che ne pensate di mostrarmi l'interna villa ed anche il suoi giardini mentre continuiamo a parlare, è un buon modo per conoscerci meglio..."
Così dicendo mi alzai e mi avvicinai alla porta, poi attesi che il vecchio mi seguisse.

Guisgard 30-11-2012 00.46.29

Guisgard guardò allora l'orizzonte e si accorse che le luci di Las Baias erano molto vicine.
“Già, dimenticavo...” disse il corsaro “... intendevo che ho dimenticato di fermare il Tempo...” fissò Talia e sorrise “... ma prestò farò anche questo...” la baciò di nuovo, per poi prenderla in braccio e posarla tra le lenzuola di seta “... ora vado dal mio timoniere, Gioia mia...” indossò la camicia e poi la giubba, il resto dei suoi vestiti ed uscì.
Ma un attimo dopo rientrò.
“Visto che il tempo è ancora lì che scorre a suo piacimento” avvicinandosi a lei “io non posso perdere neanche un istante...” la baciò ancora, le sorrise ed uscì di nuovo dalla cabina, lasciando Talia con la luce della Luna ad illuminarla.
Qualche minuto dopo, la porta si aprì di colpo e sulla soglia apparve la piccola Maraiel.

Guisgard 30-11-2012 01.00.51

A quelle parole di Cheyenne, il vecchio cambiò espressione.
“Animali...” disse turbato “... villaggio... vuoi fuggire, vero? Vuoi scappare? Così ricambi il mio affetto?” La schiaffeggiò facendola cadere a terra. “Non osare mai più tentare di ingannarmi!” Chiamò i servi e la fece rinchiudere nella sua stanza.
Ad un tratto, Cheyenne sentì qualcosa.
Proveniva dalla parete.
Era il pianto di una ragazza.

Talia 30-11-2012 01.15.04

Lo osservai uscire e poi rientrare, e risi...
“Sta’ attento...” mormorai però, seriamente, trattenendolo solo un momento “Sii prudente... ti prego!”
Poi se ne andò... ed io sospirai, vagamente preoccupata.
Eravamo stati degli incoscienti a dirigerci verso Las Baias e dei pazzi a permetterci di essere arrivati così vicini alla costa... chiusi gli occhi ed inspirai profondamente, cercando di contenere quella preoccupazione.
Ad un tratto, però, sentii di nuovo la porta aprirsi...
“Guisgard!” dissi.
Ma, riaprendo gli occhi, vidi di essermi sbagliata...
“Maraiel!” esclamai sorpresa, vedendola titubante sulla porta “Cosa fai, lì? C'è forse qualche cosa che non va?”

Guisgard 30-11-2012 01.19.25

“Interessante...” disse Musan, fissando Clio “... una guerriera abbiamo qui...” sorrise “... mi intriga il vostro rapporto... posso chiamarlo così? Con il capitano Gurenaiz...” la fissò “... cosa siete? La sua amichetta? O forse dovrei dire amante?” Si alzò dalla poltrona. “Quanto al vostro vestito... era ridotto male... ma non temete, ve ne procurerò un altro... e molto più bello.” Le si avvicinò. “Qualsiasi abito farebbe bella figura su di voi...” e le sfiorò i capelli.
Suonò allora un campanello e giunse la servitrice.
“Aiuta la nostra damigella a trovare un abito degno della sua bellezza...” disse Musan alla serva “... poi la porterò dall'ammiraglio...” si voltò verso Clio “... a tra poco...” ed uscì.

Guisgard 30-11-2012 01.34.56

La piccola Maraiel fissò Talia, stringendo fra le braccia la sua bambola.
“Ho...” disse a voce bassa “... ho fatto un brutto sogno... il mio papà mi chiamava ma io non lo vedevo...” in quel momento il vento fece sbattere la finestra aperta e la bambina sussultò per lo spavento “... dov'è il capitano? Ho paura...” e strinse ancor più la sua bambola.
Nel frattempo Guisgard era salito sul ponte.
“Austus!” Chiamò.
“Eccomi, Guisgard.”
“Trenta gradi a tribordo...” ordinò il corsaro “... facciamo rotta verso Minisclosa.”
“Non andiamo più a Las Baias?” Chiese Emas.
“Non più.” Rispose Guisgard.
“Urrà!” Gridarono tutti.
“Certo...” disse Rynos a Cavaliere25 “... non perchè abbia paura del governatore, s'intende...”
E tutti risero di gusto.
“Che il diavolo vi porti!” Esclamò Rynos.
“Cosa faremo ora?” Chiese Austus a Guisgard.
“Porteremo messer Blind a Minisclosa.” Fissandolo il pirata. “Lo sbarcheremo presso uno scalo abbandonato, in modo da non correre rischi.”
“E poi?”
“Poi ho da sbrigare una faccenda con Giuff...” fece Guisgard “... all'Isola del Fungo...”
“Si, rammento.”
“Però Talia non deve sapere niente, intesi?”
“Si, non dirò nulla.” Annuì Austus.

elisabeth 30-11-2012 09.02.43

Impossibile, da quando ero arrivata li' nulla era impossibile, ma io conoscevo bene mio padre, un uomo di alta statura, capelli grigi , ritto nella sua postura, energio e seducente nella sua ristata.....sapeva essere tenero con sua figlia, ma crudele con chiunque potesse essere il suo nemico....mio padre non era preoccupata, mio padre stava intavolando un' interessante conversazione, quella che si fa tra uomini.....mi ricordo come fosse appena successo..." Andiamo, Elisabeth, cosa ne volete sapere voi di affari......una donna ha ben altri interessi..seguite quella Santa di vostra madre...finirete per non trovare mai marito.."..A nulla valsero le miei parole, fui gentilmente accompagnata fuori dalla porta....e li' la mia Tata mi attendeva per coprirmi le spalle con uno scialle....profumava di malva e rose...chiusi gli ochhi e respirai....giorni lieti quelli......guardai il volto di Storm, lui non mi conosceva eppure mi aveva protetta..era un uomo d'onore, almeno secondo i miei canoni....." Storm, conosco molto bene mio padre, vi sembra un uomo preoccupato ?.....pensate che mi stia cercando ?.....ho la netta sensazione che qualcosa non torni....l'ho visto altre volte preoccupato per le miei scappatelle....al mio rientro il suo volto era esanime, tremava per lo sforzo di non battermi.......se pensate che senza di me starete motlo meglio, io andro' da lui, anche se so che non rivedro' piu' Ingrid, infordo non era altro che la mia balia......ma se siamo qui e abbiamo torvato lui, penso che magari abbia messo lo zampino da qualche parte......vedete tra questa gente altre persone che potrebbero volere voi attraverso me ?...."... i miei occhi erano puntati in quelli di Storm, anche se riuscivo ancora a vedere mio padre seduto a quel tavolo........

Altea 30-11-2012 11.20.06

Per fortuna Wesl era li...come sempre tranquillo col suo lavoro da pescatore e mi salutava benevolo.."Wesl e' successa una cosa terribile" dissi ansimando "le guardie del Governatore hanno imprigionato il maestro Lin..dobbiamo liberarlo oppure dovrò recarmi domani mattina al Palazzo del Governatore e dissuaderlo..e so come..purtroppo sembra che i miei genitori e il Governatore abbiano deciso sarò sua promessa sposa ".
Mi sedetti vicino lui asciugandomi le lacrime..silenzio..da lontano potevo scorgere una nave enorme..che folli..pensai..rischiare di venire a Las Baias con questa tempesta.

cavaliere25 30-11-2012 11.28.10

Guisgard dissi e con la bambina che si fa? dobbiamo portarla a casa sua non possiamo portarcela in giro per il mondo che ne pensi? me ne potrei occupare io e restai ad aspettare una risposta

Clio 30-11-2012 11.37.07

La sua amichetta, la sua amante....
Scossi la testa mentre osservavo quell'uomo uscire dalla stanza, decisamente, mi piaceva sempre meno.
Sospirai. L'ammiraglio Guideaux, dove avevo già sentito quel nome? Poi, un ricordo, non così lontano, mi tornò alla mente.

“Eccola qui la nostra intrigante ragazza...” disse uno di quelli “... chissà mai perchè tanto interesse verso gli inglesi... cosa dite... vorrà dircelo, oppure preferirà parlarne direttamente all'ammiraglio Guidaux?”

Mi ero liberata di loro, ero fuggita. Per essere salvata e poi rapita dalla ciurmaglia di Giuff. E ora, che ero riuscita a scamparla grazie a Guerenaiz e a Parsifal, tornavo esattamente dove mi avrebbero portato quei soldati tempo prima: dall'ammiraglio che odia gli inglesi. Mi chiesi se tutte quelle peripezie fossero servite a qualcosa.
Di certo sarò presentata all'ammiraglio in maniera molto diversa...
Quei pensieri mi avevano del tutto estraniato dalla situazione in cui mi trovavo.
La serva di Musan era accanto a me e mi parlava.
Mi girai verso di lei: "Perdonatemi, ero assorta nei miei pensieri.. sono certa che mi troverete un bell'abito.. ma mi basta che sia comodo e non tropppo sfarzoso..." sorrisi.
Non voglio impicci nel caso debba mettermi a correre....
"Siete stata voi a prepararmi questa notte quando mi hanno trovata? Ve ne sono grata, immensamente..." Continuai uscendo timidamente dalle lenzuola e afferrando delicatamente la vestaglia che la serva aveva poggiato sul letto.
"Ma, ditemi, vi prego... come mai sono sola?" con un viso triste e preoccupato: "... ha risparmiato soltanto me la tempesta? Che ne è stato del giovane che viaggiava con me? Il vostro padrone non lo ha neanche nominato.. come se fossi emersa io sola dal mare..." una lacrima mi scese sul viso.
Mi avvicinai all'armadio aperto, e restai stupita dalla raffinatezza dei vestiti che vi si trovavano. Ne scelsi uno color prugna, il meno sfarzoso, e pregai la serva perchè mi aiutasse ad indossarlo.

Cheyenne 01-12-2012 00.58.05

Il vecchio non gradì le mie parole e mi schiaffeggiò.
Fui riportata immediatamente nelle mie stanze.
Ero furiosa...quell' uomo non doveva neanche osare di sfiorarmi.
Dovevo assolutamente andarmene e al più presto.
La mia mente, offuscata dalla rabbia, faticava a mettere insieme dei pensieri logici e coerenti.
Disperata mi gettai sul materasso. Intorno a me sentivo solo il mio respiro..ma ad un tratto un altro suono si intromise nelle mie orecchie. Da prima non riuscivo ad identificarlo con chiarezza ma, prestando maggiore attenzione, individuai nel rumore un pianto disperato.
Il continuo singhiozzare pareva vicino, forse proveniva da una stanza adiacente.
Tutto questo mi riportò alla mente la mia vicina di cella durante il viaggio coi pirati. Per lei non avevo potuto fare nulla, questa volta ero decisa a non fallire.
Mi avvicinai ad ogni parete per tentare l'esatta collocazione del suono. Alla fine conclusi che doveva provenire dalla stanza alla mia sinistra.
Non c'era tempo da perdere-mi dissi- devo subito provare chi sta piangendo.
Fu per questo che uscii silenziosamente dalla camera, feci qualche passo leggero nel corridoio e mi ritrovai davanti alla porta. Poggiai l'orecchio, riuscivo a sentire chiaramente piangere.
Feci per bussare ma temetti di fare troppo rumore...misi la mano sulla maniglia quando mi venne in mente che la porta poteva essere stata chiusa a chiave. Recuperai ormai l'ultima forcina per capelli che mi era rimasta. Piegai il fermaglio e lo inserii nella serratura, così facendo poggia l'altra mano sul pomello..la porta era aperta.
Entrai e mi ritrovai in una stanza piuttosto simile alla mia, tratte per il colore che dominava l'ambiente, un giallo pallido al fronte del mio verde mela.
Sul letto, posto al centro della stanza, si poteva notare una sagoma pressoché immobile.
Avvicinandomi vidi che era una giovane ragazza all' incirca mia età.
Mi sedetti accanto a lei, mi presentai e le chiesi infoemazioni su di lei.

Guisgard 01-12-2012 01.33.12

C'era gente in quella locanda.
E di tutti i tipi.
Marinai in cerca di un impiego su qualche barca, mendicanti, vecchi lupi di mare pronti a raccontare l'indicibile per un misero bicchiere di rum, prostitute in cerca di clienti, soldati in licenza e avventurieri dal volto e probabilmente anche dal passato losco.
Storm ed Elisabeth stavano seduti dove la luce era meno forte e lontano dunque da occhi indiscreti.
“Fatemi capire...” disse Storm “... non volete più cercare la vostra governante? O forse non volete che vi aiuti io a farlo? Io sarò anche un contrabbandiere, ma ho un codice d'onore e per me è sacro. So di essere stato io la causa del rapimento di quella donna e per questo sono pronto a riparare aiutandovi. Ma voi? Voi cosa volete ora? Che vi lasci qui con vostro padre? Questo volete?”

Guisgard 01-12-2012 01.43.31

Il mare pian piano sembrava calmarsi, mentre le nuvole cominciavano ad aprirsi, liberando così lo scintillio delle stelle nel cielo.
Wesl fissava quello scenario, senza voltarsi verso Altea.
“E' sempre stato un tipo impetuoso...” disse “... già... sciocco Lin... ora è davvero nei guai...” finalmente si girò a guardarla “... liberarlo? E' impossibile. Il governatore è un uomo malvagio... ma voi? Voi avete detto di poterlo dissuadere. E come? Se è vero, allora dovete aiutarlo...”
Ma proprio in quel momento un uomo si avvicinò ai due.
“Vi ho cercata dappertutto...” era Talhos, il cercatore di tesori che Altea aveva incontrato a Nisides “... ma finalmente sono riuscito a trovarvi... non è stato facile perchè Las Baias è piena di gente... ma mi chiedo... cosa diamine c'è qui che tutti vogliono viverci? Bah, io preferisco la mia calma e tranquilla isola. Ma, piuttosto, avete ancora quel manoscritto?” Chiese alla ragazza. “Vorrei proporvi un affare...”

Guisgard 01-12-2012 01.53.27

Cheyenne riuscì a forzare la porta grazie al suo fermaglio ed entrò così nella stanza.
“Ma...” disse tra le lacrime la ragazza stesa sul letto “... tu chi sei? Come sei entrata?” Restò a fissarla, per poi scuotere il capo. “Ho... ho capito... tu sei la prossima sventurata...” e pianse ancora più forte “... ci toccherà una sorte orribile, sai? Quell'uomo è pazzo... è un visionario... non sai mai come comportarti... se ci fosse un modo per non alterarlo e urtare la sua assurda suscettibilità allora sarebbe semplice... ma non si riesce mai a comprendere in che modo prenderlo... un momento è calmo e sorridente, per poi mutare umore il momento successivo... vivevo in un villaggio sulla costa, quando fui rapita dai suoi servi... mi volle come serva, ma poi, involontariamente, scoprii il suo terribile segreto...” i suoi occhi erano colmi di paura e disperazione “... allora mi fece rinchiudere qui, con la promessa di uccidermi molto presto...”

Guisgard 01-12-2012 02.13.18

La serva aiutò Clio ad indossare l'abito che lei stessa aveva scelto.
“Perdonatemi” disse alla ragazza “ma non mi è consentito parlare molto. Non so nulla circa il vostra arrivo qui. Io obbedisco solo agli ordini del signor Musan...” la fissò “... e vi consiglio di fare altrettanto...”
Le accomodò i capelli e poi la condusse fuori dalla stanza.
Lì c'era ad attenderla, tradendo una vaga impazienza, Musan.
“Quel vestito vi sta molto bene...” fissandola con un sorriso lo spagnolo “... quasi quasi vi preferisco anche così, con un vestito addosso...” fece un cenno alla serva e la congedò “... ora conoscerete l'ammiraglio Guidaux.” Disse a Clio.
Attraversarono un lungo corridoio, per poi accedere ad un androne, dove furono annunciati all'ammiraglio.
Questi stava in piedi davanti ad una finestra a fissare il porto.
“Signore...” fece Musan e subito Guidaux si voltò.
“E' lei la bella naufraga?” Domandò l'ammiraglio.
“Si, signore.”
“Bene...” annuendo Guidaux “... e vi ha già svelato la sua identità?”
“Inizialmente” sorridendo lo spagnolo “pensavo si trattasse di una sirena, ma poi mi ha detto di non esserlo...” fissò la ragazza “... e devo dire di esserne stato lieto... così, almeno, sappiamo che non è giunta qui in cerca di un fantomatico innamorato...” rise di gusto.
“Dunque, parlate.” Ordinò Guidaux a Clio, mentre Musan, estratto il suo pugnale, cominciò a giocherellare con il riflesso delle candele.

Guisgard 01-12-2012 03.32.18

La Santa Rita aveva ormai preso la rotta per Minisclosa, dove, come ordinato da Guisgard, sbarcare Blind.
“Si, hai ragione...” disse Guisgard a Cavaliere25 “... c'è da pensare alla bambina... vuoi occupartene tu? Guarda che è una vera peste!” Sorrise. “E sia... l'ho lasciata a dormire in una cabina accanto alla mia. Lasciamola riposare. Appena sarà sveglia penserai tu a lei.” Si voltò poi verso Fidan. “Va a chiamare messer Blind.”
Il bucaniere annuì e poco dopo tornò sul ponte insieme all'avvocato olandese.
“Signore, presto sarete sbarcato in un scalo abbandonato presso Minisclosa.” Disse Guisgard a Blind. “Ovviamente senza il pagamento di alcun riscatto.”
“E' dunque vero” mormorò l'avvocato “che siete diverso dagli altri pirati che infestano queste acque, capitano.”
“Diverso?” Ripeté Guisgard. “Ne siete certo? E perchè poi? Perchè vi lascio andare libero? Non è certo per riguardo a voi o alla Compagnia delle Flegee che lo faccio.”
“Oh, non ho certo questa pretesa.” Sorridendo Blind. “So bene a chi devo questa vostra clemenza.”
“Ecco.” Annuendo il corsaro. “Allora non credo occorra continuare. A breve lascerete la mia nave.”
“L'amate molto.” Fissandolo Blind. “Questo è palese. E lo è stato sin dal principio. Quel cavalleresco riscatto al prezzo di quelle inestimabili perle. Poi il vostro ostinato rischiare la vita, pur di mostrarvi forte davanti a lei.”
“Dove volete arrivare?” Lo interruppe Guisgard. “State abusando del mio tempo e della mia generosità. Avete detto il vero. Vi viene risparmiata la vita solo grazie a Talia. L'avete assistita durante l'arrembaggio ad opera di Giuff e dei suoi filibustieri. Ero dunque in debito con voi, ma ora, liberandovi, siamo pari.”
“Ed è ancora a lei che penso, capitano.” Disse Blind. “Si, l'amate. Ma cosa ne sarà di voi due? Fuggirete per mare mentre le navi del governatore vi inseguiranno? Questo volete offrirle? Senza dimenticare che vi attende un genere di appuntamento molto particolare sull'Isola del Fungo... rammento la sfida che vi ha lanciato il Gufo Nero... e credo ormai di conoscervi un po'...”
“Davvero?” Fece Guisgard.
“Si.” Annuì Blind. “So che andrete a quella sfida. E a lady Talia non pensate? Se dovesse accadervi qualcosa? E se anche quel duello andasse bene per voi, cosa accadrebbe dopo? Vivrete tutta la vita su questa nave? Questo sarà il vostro destino e quello di lady Talia? No, non può essere questo. E voi siete il primo a saperlo.”
“Mi state dicendo di voler portare Talia via con voi?” Con sguardo cupo il corsaro. “Riportarla a suo padre, destinandola così ad un futuro tranquillo? E questo che mi state dicendo?”
“No, capitano.” Scuotendo il capo l'avvocato. “Nessuno potrà mai darle ciò che invece voi le avete offerto. Il vostro amore per lei non ha eguali a questo mondo. Questo è chiaro. Ma non potete rintanarvi su questa nave per sempre. Per questo ho chiesto di parlarvi sin dall'inizio.”
“Parlarmi?” Stupito Guisgard. “E di cosa?”
“Della possibilità di tornare libero.” Rispose Blind. “Di abbandonare la pirateria, riavere una patria e la possibilità di una vita vera. A Las Baias...”
“Ascoltatemi.” Impedendogli di continuare Guisgard. “A Las Baias dominano il governatore e la vostra potente Compagnia. Ed io non voglio sporcarmici neanche le mani con le vostre proposte.”
“Ma, capitano...”
“E' tutto.” Zittendolo Guisgard. “Non abbiamo altro da dire. Preparatevi a lasciare la mia nave.” E raggiunse il suo timoniere, mentre la bandiera sulla Santa Rita sventolava tra l'inquieto sibilo del vento.
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