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Sorrisi quando lui appoggiò la mia proposta...ma non ebbi il tempo di ribattere che mi appoggiò le labbra sulle mie in un tenero bacio, ma nei suoi occhi leggevo una certa paura...come biasimarlo, speravo fosse forte da poter sopportare tutto questo.
"Agli ordini...riposerò così sarò in forma e a te conviene andare al lavoro, o il Fulminaccio ti reguardirà" sorridendo leggermente. Tornai nella mia camera e chiusi il balcone, scivolai tra le lenzuola e mi persi nel sonno. |
Lo guardavo con un sorriso enigmatico che non lasciava trasparire nulla dei miei veri pensieri. Perché sarebbero stati inopportuni in quel momento, decisamente.
“Oh ma naturale che io capisco, mio signore...” con un tono affabile “Dopotutto mi è stato riferito che vi trovate da solo ad amministrare queste terre, e devo ammettere che vi ho subito ammirato per la vostra tenacia, anche senza il barone questo posto è sicuro grazie a voi...” sorridendo. |
Ormai albeggiava.
Il Sole rischiarava il cielo sopra Chanty ed un pallido alone filtrava tenue attraverso le tende perennemente abbassate del palazzo. Nikolaj e Tatiana andarono via, lasciando Gwen e Marko da soli. “Ora va meglio” disse lui “ma ho ancora la brutta sensazione di qualcosa che mi attanagli la gola...” la guardò “... neanche tu mi credi? Neanche tu credi che quell'animale sia davvero giunto all'improvviso? In che altro modo mi sarei fatto questo?” Altea si coricò, mentre l'aurora tingeva di rasati bagliori il cielo sopra Chanty. La mattinata trascorsa come al solito al palazzo, con Fulminaccio che ammoniva i suoi servi circa il lavoro arretrato. Furio invece era impegnato ad aiutare suo zio Salamano nelle cucine. Il sonno di Altea fu senza sogni e tranquillo. La dama si svegliò verso metà mattinata, quando una governante le portò la colazione. Il Maresciallo era ancora contrariato e rispose con un ghigno alle parole di circostanza di Lys. Teneva stretto il mantello attorno ai fianchi per coprirsi la nudità che lo aveva tradito, anche se a causa della magia di Lys. Ad un tratto bussarono ed un soldato entrò. Subito restò sorpreso nel vedere così il Maresciallo. “Avanti, razza di idiota...” disse con rabbia questi “... cosa diavolo vuoi? E smetti di fissarmi!” |
Albeggiava e probabilmente tra poco sarebbe tornato Elv, o così speravo.
Nikolaj e Tatiana andarono via e Marko si sbottonò un po' di più con me. "No no no, tesoro, no. Certo che ti credo. Ma lascia che ti dia un consiglio" guardandolo dritto nei suoi occhioni blu "Non farne più parola con nessuno che non sia io. Intesi?" con tono irremovibile. Avevo paura che parlando stavolta gli sarebbe andata molto peggio e non volevo passare di nuovo un brutto quarto d'ora. "Avanti, ora dormi un po' e nel frattempo quella brutta sensazione alla gola sarà già passata, così potrai mangiare qualcosa" rimboccandogli poi le coperte. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Dormii profondamente ed entrò una governante portandomi la colazione..."Grazie" assaggiando i vari dolci "Davvero ottima? Voi siete da tanto in questo Palazzo o siete nuova?" osservandola.
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Marko annuì a Gwen e dopo qualche minuto apparve più calmo, per quanto potesse essere nonostante lo shock subito.
Le sue ferite fisiche erano guarite magicamente grazie al filtro del barone, ma quelle dello spirito richiedevano molto più tempo per rimarginarsi. Giunse il mattino ed i vampiri si sarebbero rintanati in casa fino alla sera. Dopo un po' arrivò Roze. “Bisogna portare il pasto in camera al maestro.” Disse a Gwen. “Deve essere trattato con il massimo riguardo.” La governante servì la colazione ad Altea. “Si, madama.” Disse. “Lavoro qui da pochi giorni. Vostro marito mi ha preso al suo servizio quando venne a bere nella locanda in cui facevo la cameriera.” |
Era uno spettacolo davvero esilarante, ma non potevo certo scoppiare a ridere in quel momento.
Mantenni il mio autocontrollo, rimanendo impassibile anche all’arrivo del soldato. Chissà che cosa doveva dirgli, sperai che fossero informazioni utili per il piano del mio signore. Restai immobile, come se la situazione non fosse affatto bizzarra. |
Gli sorrisi e apparve più calmo, i suoi tratti troppo maturi per essere un ragazzino, ma anche troppo acerbi per essere un uomo parvero più distesi.
Stava meglio, ma non sapevo quanto ci avrebbe impiegato a riprendersi. Arrivò Roze. Presi un respiro. "Bene, andrò io. Tu invece assicurati di far portare a Marko qualcosa da mangiare" a Roze "A dopo, ragazzino" a Marko. Preparai la bottiglia che avevamo stappato per il Maestro, riempii un calice e misi entrambi su un vassoio. Poi andai in camera e bussai due volte. "Maestro, sono Gwen." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Oh ma che cosa interessante...il Fulminaccio mosso a pietà per una serva di locanda.."Davvero?" ora questa cosa mi interessava "Mio marito non sembra molto generoso, come hai fatto a convincerlo..il tuo nome, gentilmente?" .... appunto per avere Furio, io e Salamano abbiamo dovuto mentire.
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“Entra pure.” Disse il maestro col suo accento afono, profondo, caldo e vagamente straniero a Gwen che era dall'altra parte della porta con il vassoio per lui.
“Parla, stramaledizione.” Disse bruscamente il Maresciallo al soldato, ancora arrabbiato per la figura poco virile fatta davanti a Lys. “Signore, un nostro manipolo è stato assalito stanotte.” Il soldato. “Assalito?” Stupito il Maresciallo. “Si, signore.” Annuì il soldato. “Chi lo ha assalito?” “Non è ancora chiaro, signore...” rispose il soldato “... uno solo dei soldati si è salvato dall'agguato ma non è in condizioni di parlare.” “Come sarebbe a dire?” “E' traumatizzato e delira...” La cameriera sorrise civettuola ad Altea. “Mi chiamo Grazia, madama.” Disse con un lieve inchino. |
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