Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 04-01-2016 17.48.09

A quelle parole di Domis lo abbracciai e lo baciai nuovamente.."Davvero vuoi sposarmi..e pensare non volevo andare a Città di Capomazda..ora non vedo l' ora di arrivarci" e quel bacio sembrò eterno mentre attorno a noi tutti festeggiavano.

Dacey Starklan 04-01-2016 17.49.50

Mi bastò vedere quegli occhi azzurri per sorridere. Sorridere sollevata e finalmente sicura che la mia decisione di restare era stata giusta.

Quelle parole mi fecero sorridere ancora di più, gli andai incontro, senza staccare gli occhi dai suoi, incurante della pioggia, incurante di tutto. Io e lui, c'eravamo solo noi, c'era solo la sua mano che scostava i miei capelli, c'erano solo le labbra che incontravano le mie, dolcemente e con una passione repressa da tempo.

Non sapevo dire quanto tempo restammo così, uno tra le braccia dell'altro.

<< Allora, mio principe >> dissi felice prendendolo sotto braccio, << non dobbiamo fare altro che raggiungerlo il nostro castello>>

Nostro. Quella era una parola magica.

Lady Gwen 04-01-2016 17.52.51

Ci baciammo ancora a lungo su quel letto, mentre ognuno giurava Amore Eterno all'altro.
Dopo poco, la suora tornò, dicendo a Fermer che sarebbe stato dimesso dopo pochi giorni e gli sorrisi, entusiasta e innamorata.
Nulla Ci tratteneva più ad Evangelia e una nuova vita, lontano da lì, a Capomazda ci attendeva. Una vita lunga e felice, insieme.

Guisgard 04-01-2016 17.56.06

Epilogo



Un'isoletta sperduta nel mare sconfinato, in balia del vento e del suo profumo di salsedine.
Qui due uomini discutevano all'ombra di un'esotica capanna.
“Dimmi...” disse uno dei due all'altro “... come sta oggi il nostro misterioso naufrago?”
“Bene, anche se continua a non ricordare nulla...” rispose l'altro “... non rammenta niente del suo passato... né il suo nome, né come è giunto su quest'isola... se ne sta tutto il giorno a disegnare aerei sulla spiaggia... forse è un ingegnere... o chissà, magari un pilota... di sicuro è una persona mite.”
Il naufrago era poco distante da loro, impegnato con i suoi disegni.
“Volare è come essere liberi...” pensava “... lasciare la terra e raggiungere il cielo... allora tutto al di sotto del volo appare piccolo, perfetto e bellissimo...” disegnando “... chissà, forse in questi disegni, in questi aerei si cela il mio nome e la mia vita... ogni giorno cerco di rammentare ma tutto mi appare buio... e disegnare è l'unica cosa che mi fa sentire vivo... vivo e libero... come questi miei aerei...” sorridendo come un bambino davanti al suo disegno, dove comparivano magnifici aerei che battagliavano.
Ed a vincere, come in ogni suo disegno, era sempre l'aereo nero che aveva come emblema un gufo nero.
http://www.lessignets.com/signetsdia...ngmaster28.jpg



FINE

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