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“Certo...” disse il vecchio a Gwen “... perchè la gente di Vacolis è condannata all'infelicità... e per questo, come spesso accade a chi soffre qualcosa a suo giudizio di ingiusto, finisce poi per odiare tutti gli altri...”
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Rimango impassibile guardandolo con intensità.
-Sai, se tu lasciavi la nave al suo destino come ti avevo suggerito io non saremmo stati interrotti prima e ora il mio vestito giacerebbe sul pavimento.- Ricambio appena il suo bacio. Ancora non mi capacitavo di quel carattere che avevo tirato fuori ma quella serata aveva influito molto su di me, facendomi prendere il controllo di una parte della mia identità che finora era rimasta latente. |
Ascoltai la spiegazione dell'uomo. In effetti, molto spesso, era quella la reazione immediata, sebbene discutibile.
Lanciai una fugace oxchiata al pirata e continuai in silenzio a mangiare. |
Ascoltai la conversazione in silenzio, attendendo che gli altri se ne andassero.
Restai per un attimo ancora immersa in quel paesaggio crepuscolare ed enigmatico che si stagliava intorno a noi, il lago mi dava da sempre un senso di pace, anche se era diversi da quelli a cui ero abituata. Dopodichè, lasciai il ponte per andare a cena, seppur con la testa altrove. La compagnia dell'equipaggio era davvero piacevole, ma non mi trattenni molto. Tornai nella mia cabina, continuando a pensare alle parole di Icarius, al suo tono, al suo sguardo. Possibile che continuassi a pensarci? Beh, pensai aprendo l'armadio, non avevi detto che ci voleva un bel vestito? Una veste da camera più che un vestito, vista l'ora. Osservai attentamente gli abiti più diversi che c'erano in quella cabina, chiedendomi da dove venissero, che storie si portavano dietro. Ma erano davvero belli, la maggior parte almeno. Aprii poi un cassetto lentamente, sorridendo nel vederne il contenuto. Frugai delicatamente tra seta, raso e pizzo, finché non trovai qualcosa che potesse interessarmi. La osservai attentamente, e sorrisi. Era una splendida camicia da notte in seta grigia, con qualche inserto in pizzo e la schiena completamente scoperta, attraversata però da una delicata fila di perle. Certo non potevo andare in giro così, pero! In un'antina vicina trovai ciò che faceva al caso mio: una vestaglia nera con giochi di trasparenze che lasciava intravedere le perle, ma sufficientemente coprente per permettermi di andarmene in giro per la nave senza problemi. Ma sapevo che la cabina di Icarius non era lontana, così presi un pacchettino che avevo portato dal pranzo, e uscii. Raggiunsi così la sua cabina, bussando prima di aprire la porta delicatamente. Mi appoggiai allo stipite come avevo fatto la prima volta che vi avevo messo piede, mostrandogli il cestino con alcune fette di crostata che avevo tenuto da parte dalla cena. "Fame?" chiesi dolcemente, sorridendo. |
Dension sorrise fra l'enigmatico ed il beffardo.
“Che severità...” disse fissando Dacey, dopo quel bacio appena concesso da parte di lei “... poco fa la tua bocca era dolce e allo stesso tempo rovente... ora...” rise piano, accarezzando con un dito le labbra della ragazza “... ora invece sembra uno scrigno che si chiude a riccio per celare la sua preziosa perla...” sospirò “... resta qui... io farò presto su quella nave... sperando che i fantasmi non rapiscano anche me... chissà se poi avresti dei rimorsi...” le fece l'occhiolino, prese delle armi ed uscì dalla cabina. |
“Beh...” disse Elv assaggiando un po' di quel pesce “... noi ci terremo lontani da quel luogo... abbiamo già avuto abbastanza guai... anzi, indicateci la rotta per questa Vacolis e noi saremo accorti nel girare lontano dalle sue acque...”
“Tranquilli, nessuno giunge per caso o per sbaglio a Vacolis...” enigmatico il vecchio. |
Non riuscii a non sorridere, ormai le sue espressioni, le sue frase al limite dell'ironia, i suoi occhiolini erano diventati familiari, tanto che quasi li cercavo.
- Fa attenzione, dico davvero- lo trattengo per un instante guardandolo, - se non torni verrò a cercare, non puoi lasciarmi con dei rimorsi chiaro?- Gli sorrido nuovamente, ignorando il senso di pericolo che sentivo dentro di me riguardo alla nave maledetta, e lo lascio andare a malincuore. |
Clio aprì piano la porta e la penombra che dominava la cabina si attenuò vagamente grazie alla luce di una lampada del corridoio.
Icarius era immerso nei suoi studi, tra mappe, righelli e squadre, compassi e chine, una bussola, un sestante ed un paio di testi di geometria. E restò un attimo a fissare la ragazza, con quella sua elegante vestaglia, appoggiata sullo stipite ed avvolta dal delicato chiarore della lampada. “Fame...” disse lui ridendo appena “... detta così, potrei prenderla per una domanda trucco...” facendole l'occhiolino “... entra...” sorridendole con un lieve cenno della mano. |
Il vecchio rispose enigmaticamente alla domanda di Elv.
Sbuffai appena. Odiavo quando la gente parlava per mezzi termini e girava attorno alle cose. Ero sempre stata schietta e abituata a parlare chiaramente e quell'atteggiamento mi urtava. Comunque, non risposi e finii di mangiare. |
“Allora tieni in caldo quel bacio...” disse Dension a Dacey sorridendole, per poi uscire.
Ma qualche istante dopo la ragazza cominciò a sentire un vago senso di inquietudine. E poi, all'improvviso, un'intensa percezione di freddo. Come era accaduto già sulla Gioia. Fu un attimo. Poi solo il silenzio del mare piatto, avvolto dalla foschia e da foschi presentimenti. Un momento dopo cominciò il canto che alcuni contrabbandieri sul ponte indirizzavano alla Luna. Era una vecchia canzone, dal titolo Blu Moon. |
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