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Come detto, una finestra temporale gigantesca, talmente ampia da sembrare la vetrata di un grattacielo a Manhattan.
Non potevo pensare che stessimo davvero accettando di fare una cosa simile. "E come intenderebbe muoversi dopo, professore?" domandai a quel punto, visto che era uno dei punti fondamentali non ancora chiariti "Nel caso fortuito in cui questo albero fosse effettivamente esistente da qualche parte." |
"Molto semplice, dottoressa." Disse OX a Marin. "Una volta trovato l'Albero del Dolce non dovrete fare altro che tagliarne alcune foglie e qualche ramo, per poi portarlo a me."
"Perchè quel nome, professore?" Chiese Bret. "Perchè nella lingua degli indigeni Fleegesi, i cui miti raccontano di qull'abero, il dolce, inteso come sapore, è il solo gusto percepito da ogni genere di animale. Una sorta quindi di albero i cui frutti sono unversalmenti apprezzati da ogni specie vivente." Spiegò OX. |
La risposta non aiutò a chiarire ulteriori dubbi rimasti, ma probabilmente nulla sarebbe riuscito in questo intento fino in fondo.
Mi sentivo frastornata e come dissociata dalla reale portata dell'impresa, tutte reazioni normali ovviamente, prevedibili da una mente razionale e formata in tal senso. Tuttavia, la parte irrazionale scalpitava per cercare risposte. "É qualcosa di così vasto e inafferrabile, imprevedibile..." mormorai. |
OX rise piano a quelle parole di Marin, comprendendo lo sgomento della ragazza.
"E se noi..." disse Bret "... rifiutassimo, professore?" "Perdereste un'occasione unica, amico mio." Rispose OX. "Ma questo lo sa anche lei." Fissandolo. Saprva di aver ragione. |
Ox non aveva torto, avremmo perso un'occasione, ma c'era parecchio in ballo.
"Mi sa che daremo una chance a lei ed al suo albero" dissi allora, guardando poi Bert. Sperando di non fare una cavolata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bret apparve pensieroso, dubbioso, poi guardò Marin.
"Beh, dopotutto è il mio mestiere..." disse con un sorriso tra il beffardo e il sarcastico "... e sia!" Esclamò. "Ci sto, mi imbarco anche io in questa bizzarra avventura!" Ridacchiando. "Ottimo." Soddisfatto OX. "Ci vuole un brindisi, prima che io vi presenti l'ultimo ospite per il nostro viaggio." Sorridendo. |
Accennai anch'io un risolino sarcastico insieme a Bert, sperando di non stare prendendo una cantonata pazzesca.
Magari sarebbe stato pure interessante a suo modo. "Ah, c'è un altro compagno? Beh, più siamo meno rischiamo di perderci" sempre con sarcasmo, prendendo il mio bicchiere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Esattamente, dottoressa." Disse OX a Marin. "In verità è il nostro finanziatore E a breve potrete conoscerlo."
"Un finanziatore che parteciperà al viaggio?" Fece Bret. "Ha così tanto spirito d'avventura?" Divertito. In quel momento uno dei domestici arrivò a parlò sottovoce a OX, il quale annuì. "Bene, il nostro ospite ci ha appena raggiunti, signori." Lo scienziato a tutti loro. La porta si aprì e il domestico tornò con un uomo alto e robusto, dai capelli chiari e lo sguardo attento. "Vi presento il signor Laudrup." OX ai presenti, indicando il nuovo arrivato. https://www.programme-tv.net/imgre/f...ean-marais.jpg |
Risi alla battuta di Bert, perchè in effetti era stato il mio esatto pensiero.
Il maggiordomo poi tornò con un uomo dalle fattezze nordiche e l'aria attenta. Laudrup, si chiamava. "Io sono la dottoressa Marin" presentandomi con un sorriso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Molto lieto, dottoressa." Disse Laudrup stringendo la mano a Marin, per poi salutare anche Fellay e Bret.
"Signor Laudrup, vuol farmi la cortesia di raccontare lei stesso i motivi della sua presenza qui?" OX. "Si, professore." Annuì Laudrup, per poi prendere posto a tavola. "Non è una lunga storia e temo neppure originale..." cominciò a dire "... cerco una donna. La cerco da anni. Per lungo tempo non ci siamo incontrati, ma solo scritti. Nella sua ultima lettera, giuntami 6 mesi fa, mi accennava di un viaggio, in un luogo strano, sconosciuto. Da allora non ho più avuto notizie di lei. Come unico indizio, nella lettera, lei mi parlava di una strana piana. Lei è sempre stata attratta da erbe, piante, fiori e radici particolari. Per questo viaggiava sempre." "Mi lasci indovinare..." intervenne Bret "... la pianta citata nella lettera era... l'Albero del Dolce, vero?" "Esattamente." Rispose Laudrup. |
Mi feci più attenta nell'ascoltarlo, mentre raccontava della sua presenza nella spedizione.
"Io invece lo trovo molto romantico" ammisi, con un sorriso. "Ed è interessante vedere come tutto continui a rimandarci sempre a quell'albero" notai poi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Poco scientifco però dottoressa." Disse sarcastico Bret a Marin. "Ma mi dica..." rivolto poi a Laudrup "... in che rapporti era con questa donna, se posso chiedere."
"Come detto ci scrivavamo da tempo." Rispose Laudrup. "Credo che questo a noi non interessi." Intervenne OX. "La sola cosa importante è che il signor Laudrup vuol finanziare questa spedizione per i suoi ovvi motivi e noi lo accompagneremo, così da trarre i nostri vantaggi. Una guida esperta come il signor Fellay sarà sinonimo di garanzia." "Certo, professore." Annuì Fellay. "Partirete domattina presto, subito dopo l'alba, signori." Sentenziò OX. |
Aggrottai la fronte e scossi la testa, alle parole di Bert.
Bah... Quanto poco spirito. L'osservazione di OX fu molto pertinente, a mio avviso, poiché il privato di Laudrup non ci riguardava, finché teneva fede all'impegno preso con tutti noi. "Allora avremo tutto il tempo per prepararci prima della partenza" con un leggero sorriso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
OX annuì a Marin e la cena continuò, dove il padrone di casa conversò del più e de meno, come la sua passione per la pesca, la pittura e la montagna.
Fellay narrò di alcuni suoi safari, degli usi e delle tradizioni di alcune tribù indigene e degli strani animali che avvisò durante le sue spedizioni. Laudrup ascoltava con attenzione e nei suoi rari interventi mostrò un'intelligenza e un buon senso non comuni, oltre a un'educazione che solo uno sportivo, quale si scoprì poi essere, poteva vantare. Finita la cena ognuno fu accmpagnato alla sua camera, in attesa dell'alba per la partenza. |
Il resto della cena trascorse in modo piacevole.
Scoprimmo qualcosa in più su tutti i presenti e si rivelò essere una gradevole ed interessante compagnia. Alla conclusione della serata, fummo accompagnati nelle nostre camere per riposare prima della partenza, sebbene il pensiero di attendere l'alba osservando il bellissimo panorama fosse invitante. Non sapevo cosa questo viaggio ci avrebbe riservato, ma a questo punto, a parte lo scetticismo iniziale, ero curiosa di scoprirlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Marin, come tutti gli altri si ritirò nella propria camera, ma poco prima di mettersi a letto udì qualcosa.
Proveniva da fuori, precisamente dal vasto giardino sottostante. Qualcuno camminava fra i viali alberati e le fontane, fischiettando. |
Stavo per prepararmi per andare a letto, quando sentii dei passi nel giardino.
Qualcuno vi passeggiava, fischiettando ed io, curiosa come sempre, mi affacciai con discrezione per vedere se si trattasse di Bert o qualcun altro dei nostri compagni d'avventura. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Marin dal balconcino della sua camera si affacciò per scoprire chi ci fosse nel giardino nonostante l'ora tarda.
Intride allora fra le palme una figura, avvolta nella penombra della notte. Era alta e camminava lenta fra le fontane, dentro cui andava a specchiarsi la Luna tropicale. |
Non vidi bene di chi si trattava, in quanto la penombra della notte lo rendeva simile ad una figura indistinta.
Non avendo sonno, dunque, decisi di scendere anch'io nel fiorito giardino, per vedere chi fosse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Marin scese così nel giardino.
ra una meravigliosa notte di fine Estate, ingentilita dal pallore lunare e dal profumo intenso dei tamarindi. Nel buio si udiva il canto di qualche esotico uccello notturno e lo zampillio delle fontane dava l'idea di frescura, nonostante il caldo. Ad un tratto Marin vide una sagoma. iconobbe Laudrup fermo a fissare la Luna, come assorto. |
L'atmosfera del giardino era meravigliosa, pallida, preziosa e profumata.
Era quasi uno spreco passare la notte a dormire, quando fuori c'era un simile spettacolo. Alla fine, la figura assunse un volto e un nome. Era infatti Laudrup, che osservava la Luna in silenzio. "Non pensavo che gli sportivi fossero persone contemplative" mormorai, con un sorriso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Marin lesto si voltò Laudrup.
E dopo un istante di incertezza, cercando l'alone lunare per vedre il volto della giovane, il suo voltò impallidì. "Sei..." disse visibilmente impressionato "... sei tu... signora, sei di nuovo tu..." bloccato nel guardare fisso Marin. |
Notai come sobbalzò all'improvviso, non aspettandosi di vedere qualcuno a quest'ora della notte.
Ma ciò che successe dopo, non lo avevo preventivato. Mi sorprese all'inizio come studiò il mio viso alla luce della Luna, ma alle sue parole mi bloccai. "Sono la dottoressa Marin... Ci siamo conosciuti a cena questa sera, ricorda?" dissi, con tono pacato. Non sapevo cosa gli passasse per la testa, ma intendevo procedere con cautela. |
Laudrup mostrò un attimo di stupore, come se fosse confuso.
"Oh si..." disse poi a Marin "... si, mi scusi... certo, ci siamo conosciuti prima a cena..." annuì "... non l'avevo riconosciuta a causa del buio, dottoressa." |
Sorrisi con vago divertimento, cercando di non pensare a ciò che era appena successo.
Almeno ci provavo. "Non si preoccupi. L'ho disturbata? Forse voleva restare solo qui..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh no... no, non si preoccupi." Disse Laudrup a Marin. "Non riuscivo a dormire, forse per il caldo e allora sono sceso qui in giardino. Spero di non averla svegliata invece, dottoressa." Gurdandola. "Forse èl'ansia per questa spedizione, o forse solo colpa di questa bella Luna, chissà."
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"In realtà neanch'io cevo molto sonno ed onestamente questo posto è molto bello, quest'ora" convenni.
"Anche l'ansia per la spedizione sarebbe un'ottima motivazione, ad ogni modo." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Già..." disse sorridendo Laudrup "... beh, io non sono un viaggiatore... qualche vacanza, di quelle organizzate, nulla di speciale insomma... e ora invece mi ritrovo a poche ore da una spdizione di cui non so nulla... neanche la destinazione... unico indizio queste latitudini..." fissando Marin.
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"La capisco, neanche io faccio di questi colpi di testa, di solito" ridacchiai "Ho voluto seguire Bert alla cieca in preda ad un impeto e spero di non pentirmene, specie perchè è stato preso alla sprovvista anche lui" annuendo.
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Laudrup rise.
"Siamo una bella banda di pazzi allora." Disse divertito a Marin. "Si dice" a un tratto una voce "che un sobrio in mezzo a tanti pazzi sia il più pazzo di tutti." Accendendosi una sigaretta Fellay, illuminando così con l'accendino per un attimo il suo viso nella penombra. "Essendo io l'unico del mestiere, seguendo questa spedizione senza capo nè coda, ala fin fine sono il più folle di tutti." Fumando divertito. |
"A seguire OX? Decisamente" ridendo.
Sentimmo poi un'altra voce alle nostre spalle ed era Fellay, che mi fece ridere col suo intervento. "In effetti lei ha un punto. Devo darle ragione" ridendo "Ammetto però che io ho solo seguito il cuore, quindi non ho colpe" divertita. |
"Ah, ecco..." disse fumando Fellay a Marin "... quindi li e il signor Bret state insieme, giusto? Avete una storia? O forse di più, magari siete sposati, dottoressa?" Gettando la cicca di sigaretta in una dlle fontane.
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"Oh Dio, no, ci conosciamo davvero da pochissimo, altro che matrimonio" ridendo "Non saprei dare una definizione, in realtà, ma stiamo bene insieme" annuendo con un sorriso.
Ciò che era successo con Bert era nuovo, per me, anche quello un bel colpo di testa, ma forse la bellezza stava nel non sapere come definirlo e viverlo semplicemente per come veniva. |
"Ah, bene." Disse Fellay giocherellando con l'accendino. "Allora questa spedizione sarà la vostra prima vacanza insieme, dottoressa." Divertito. "Ma come guida devo però consigliare, caldamente, di andare a dormire ora." Rivolto a lei e a Laudrup. "Mancano poche ore all'alba e sarà bene partire riposati."
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"Possiamo vederla così, sì" divertita ed anche allettata da quella prospettiva.
Respirai a fondo ed annuii. "Ha ragione, mi sforzerò di dormire qualche ora. Buonanotte" salutandoli entrambi ed andando in camera. |
Anche Laudrup, dopo Marin, salutò e alla fine nel giardino restò solo Fellay.
Un attimo dopo, quando fu certo che la ragazza e lo sportivo fossero andati a letto, fece un cenno e dai cespugli emerse una figura. "Ulpa..." disse Fellay "... di cosa parlavano la dottoressa Marin e il signor Laudrup prima del mio arrivo?" "Lui credeva che lei fosse un'altra." Con voce sensuale lei. "E chi?" "Non ha pronunciato alcun nome." "Solo questo?" Ulpa annuì. "Va bene..." mormorò Fellay "... andrò anche io a riposare un pò. E forse dovresti anche tu. Vai, su." E i 2 si separarono. |
Era stata una breve ma interessante chiacchierata, anche se l'esclamazione di Laudrup ancora mi suonava strana.
A quale signora si riferiva? Bah... Non ne avevo idea, conoscendolo così poco. Comunque fosse, cercai di mettere da parte tutti i pensieri e di dormire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Alla fine Marin riuscì ad addormentarsi, anche grazie a un'aria più fresca che animò la notte...
Non riusciva a dormire e si ritrovò di nuovo a camminare nel giardino... Ma ora era diverso, non più caldo, avvolta da una cupa nebbia che rendeva tutto strano... Marin si avvicinò a una delle fontane e si specchiò... Un attimo dopo la sua immagine venne riflessa dall'acqua, ma non era il suo volto... Marin si svegliò, con un raggio di Sole caldoche zampillava sul suo volto. Era giorno. L'alba era sorta da poco, ma quel sogno e quel volto misterioso ancora le sembravano così reali. https://media1.popsugar-assets.com/f....93815114_.jpg |
Mi misi a letto, ma poco dopo ero di nuovo nel giardino a camminare, notando l'atmosfera cupa e silenziosa dell'ambiente circostante.
Passeggiai per un po', fino a raggiungere una fontana. Mi specchiai sulla sua superficie limpida e sobbalzai nel vedere che non ero io. Mi svegliai illuminata dal Sole, capendo che era stato tutto un sogno. Probabilmente, le parole di Laudrup mi avevano colpita più di quanto pensassi. Mi alzai rivestendomi e bussai alla porta di Bert per vedere se fosse ancora in camera. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Entra pure, sono sotto la doccia..." disse Bret a Marin mentre si lavava.
Le camere non erano troppo grandi e quindi non era difficile sentire bussare anche dal piccolo bagno di cui ogni stanza era fornita. |
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