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"Una regina..." disse il vecchio Pann fissando acora una volta tutta la figura di Altea "... beh, qui a Uaarania non si fanno tante differenze fra le persone... qui la nobiltà non esiste, se non quella del'intelletto..."
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Ed ecco che qui si presentava il problema.
Avrei potuto dire che oltre ad insegnare filosofia, mio padre si interessava di occulto, esoterismo, culti pagani politeisti ed alchimia? Certo che no. "Filosofia" risposi soltanto, sperando che non costituisse un problema. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'ufficiale continuava ad annotare ogni parola di Gwen in modo schematico, quasi apatico.
"Bene..." disse annuendo scrivendo "... ecco la vostra sheda..." concludendo la stesura di quel foglio, per poi metterlo in una sorta di archivio telematico, riproducendolo in varie copie e ottenendo alcune schede magnetice "... ecco, questa è vostra." Dando una di quelle schede a Gwen. "Tenetela sempre con voi, vi permetterà di essere riconosciuta ed identificata in ogni istante." Congedandola. |
Scrisse senza aggiungere altro.
Poi, registrò tutto su delle schede e me ne diede una. A quel punto annuii e mi congedai, insieme al capitano. "La ringrazio per ciò che ha fatto per me, davvero." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quell'uomo entrò nella cabina, ma io gli rifilai unicamente uno sguardo di sdegno.
Come si permetteva di rivolgersi a me in quel modo? Ma ormai era chiaro che nessuno avrebbe rispettato il mio rango in quel miserabile luogo di perdizione. "Dove volete condurmi?" dissi, altera e fiera, fissandolo negli occhi. |
Gwen lasciò la sede della milizia portuale ed il capitano del Barracuda si congedò da lei.
Ora era a Uaaropolis, la grande capitale di quell'isola galleggiante chiamata Uaarania. Ora doveva trovare il modo di inserirsi in quella società, per farne parte. |
Il capitano si congedò da me e mi ritrovai lì, sola.
Sì, okay, era chiaro che sarei stata sola, ma la domanda era: come iniziare? Non avevo certo previsto che ci sarebbe stato un naufragio e che quelle poche cose che avevo con me le avrei perse in mare. Dunque, non sapevo che fare. Tanto per iniziare e non piangermi addosso, iniziai a fare un giro turistico del centro, tanto per guardarmi un po' intorno e capire cosa fare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Seguimi e sta zitta." Disse quell'uomo, dal petto nudo, villoso e tatuato. "Vieni." A Destresya.
La portò così fuori dalla cabina e percorsero tutta la stiva di quello che sembrava un vascello, fino ad una cabina isolata. L'uomo dalla pelle nera bussò e poi aprì la porta, spingendo dentro Destresya. Lui andò via e la lasciò in quella cabina con un uomo in piedi contro i vetri che guardava fuori, verso il mare. |
"Ehi! Come osi?" provai a ribellarmi, anche se inutilmente.
L'uomo mi portò fuori in modo brusco e scortese. E io che cosa potevo aspettarmi? Non erano certo dei gentiluomini quei pirati. Poi mi lasciò in una cabina dove c'era un uomo intento a guardare fuori. "E voi chi diavolo siete?" in tono secco e duro, fissandolo da dietro. |
Gwen cominciò a camminare in quella grande città, una vera e propria megalopoli.
L'architettura era un misto di stli diversi, tutti rivisitati, riscritti con audace e persino genialità. Vi erano molti negozi, botteghe, gallerie commerciali, piazze ornate di splendide fontane, archi, porticati ed arcate che abbellivano ogni tratto di quella città. Poi si ritrovò davanti ad un alto palazzo, scoprendo che era la sede di un giornale. |
La città era sempre più bella, ogni secondo che passava e pensare che d'ora in poi avrei vissuto qui era meraviglioso e straniante al contempo, perché era davvero sbalorditiva la soggezione che procurava una simile vista.
Mi addentrai ancora e capirai di fronte ad un alto palazzo. Scoprii che era una redazione. E man mano che lo guardavo, un pensiero si faceva strada nella mia mente. Beh, tentare non costava nulla. Così, entrai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era un enorme palazzo in una sorta di stile Liberty ma rivisitato con un gusto per il monumentale unito a richiami gotici che lo rendevano la struttura davvero avveniristica e visionaria.
Enormi doccioni raffiguranti essere mitologici norreni sbucavano ad ogni piano dai balconi e dai cornicioni, come se quell'edificio fosse stato ispirato da un'antica cattedrale. Gwen decise di entrare. Al primo piano, in una vasta anticamera, vide diverse persone indaffarate ed un portiere che sfogliava pigro un giornale. |
Era un misto fra classicità, neogotico e Liberty, un mix and match di stili come mai lo avrei immaginato, ma che nel complesso era gradevole e coerente con lo stile vigente in città.
In un'anticamera, vidi delle persone indaffarate a lavorare ed il portiere. Allora mi avvicinai a quest'ultimo. "Buongiorno, scusatemi, potreste dirmi a chi ci si deve rivolgere per un colloquio?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il portiere abbassò il giornale e guardò Gwen.
"Ufficio del personale..." disse con un cenno del capo "... secondo piano, sesta porta a destra." Tornando poi a leggere. |
"Vi ringrazio" annuii e mi avviai.
Raggiunsi dunque il secondo piano e contai tutte le porte alla destra del lungo corridoio, fino ad arrivare alla sesta. Arrivata lì, bussai un paio di colpetti decisi. Ero speranzosa circa questo possibile impiego, avevo delle buone percezioni e speravo bene. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo si voltò, mostrando il suo aspetto.
Era alto e robusto, bruno, con barba folta e pelle olivastra. Indossava una divisa forse strappata a qualche ufficiale della Marina federale. Per un lungo istante la guardò, dalla testa ai piedi. "Con te faremo un bel gruzzolo..." disse "... sei solo bella, o sai anche parlare?" A Destresya. |
Lo guardai con disprezzo.
Gente del genere al mio palazzo nemmeno poteva avvicinarsi. Già, ma non ero più nel mio regno, non ero più nessuno ormai. Potevano torgliermi la corona, il potere, ma nessuno avrebbe mai potuto fiaccare il mio spirito o minare la mia dignità. Lo guardai con aria di sfida e compatimento. "Ho parlato un attimo fa, dovete essere sordo!" guardandolo senza paura. "Vi ho chiesto chi siete, ma forse uno come voi non ha nemmeno un nome!" sprezzante. |
Tutto accadde velocemente.
Gwen bussò e dopo un attimo si ritrovò in quell'ufficio, seduta in una grossa poltrona foderata e davanti ad una scrivania piena di dispositivi e scartoffie. Vi stava seduto un uomo anziano, in maniche di camicia, occhialini, sguardo attento ed espressione riflessiva. "Prego..." disse affabile "... in cosa posso aiutarvi?" |
"Ah davvero?" come se la cosa mi fosse indifferente"Qui non vi sono regnanti.. Pazienza, d'altronde non è vero.. Mi sono persa davvero... Mi potete dire dove il Rio è nascosto?" osservandolo" Vorrei dimorare per ora qui nella foresta, è un così bel posto".
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Il bucaniere guardò Destresya negli occhi, si avvicinò di un paio di ampi passi e la schiaffeggiò.
Forte, al punto che la ragazza dovette sorreggersi al muro per non cadere. "Non osare più, cagna." Lui con disprezzo. |
Successe tutto velocemente, mi ritrovai, dopo un istante mi ritrovai seduta ad una poltrona, davanti ad una scrivania piena di scartoffie.
Poco dopo, emerse un uomo anziano dall'aria gentile. "Salute a voi" con un sorriso "Sono qui per sapere se vi serve una giornalista pubblicista, ho qualche esperienza di pubblicazioni ed articoli con mio padre" spiegai, mentre gli porgevo la scheda. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quel colpo, forte, violendo, che mi scaraventò quasi a terra, di colpo, senza che potessi replicare.
Nessuno si era mai permesso di toccarmi in quel modo. Nessuno. Ma io mi rialzai, sfoggiando con sfida il mio volto rossissimo per il colpo. "Non farai tanti soldi con una schiava sfregiata!" guardandolo negli occhi. Era vero, lo sapeva anche lui. Avevo delle schiave a palazzo e una delle mie prime richieste era che non fossero sfregiate. Quindi lo sapeva bene, che non gli conveniva. E a me divertiva pungolarlo. Tanto che avevo da perdere? |
"Una bella donna come voi, pardipiu una regina, non può stare in un luogo tsnto inospitale e scomodo." Disse il vecchio ad Altea. "Per voi é più adatta la splendida Uaaropolis, la capitale di questa isola." Annuendo.
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"E dove dimorerei, sono capitata per caso, guardate le mie vesti...come potrei abitare in una megalopoli" capendo in questo modo vi era una civiltà evoluta "Nessuno può aiutarmi a trovare un posto degno per me...si sono una Regina...e potente...e davanti a me tutti si mettono in ginocchio, il mio Regno non ha Tempo e Spazio, vi può essere il poeta, l' astronomo, lo studioso ma siamo un esercito formidabile..." osservandomi attorno e imprecando verso Parvia che mi aveva gettata qui senza il mio ordine.
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"C'è sempre posto per chi vuol lavorare" disse l'uomo a Gwen "e un giornale come questo ha bisogno di nuove idee. Ma prima mi sembra giusto sappiate un paio di cose, ragazza mia... qui a Uaaropolis la stampa è un mezzo fondamentale per gli equilibri culturali e sociali. La stampa è il collante tra la gente ed i vertici dirigenti. Con la stampa che controllano gli uomori delle masse e di da equilibrio all'intera società. Mi capite? È la democrazia."
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Ascoltai attentamente le sue parole.
"Beh, non è forse questo lo scopo di tutti i giornali?" chiesi dunque, retoricamente. "Dopotutto, la stampa è definita il quarto potere, no?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, siete molto bella, questo è ovvio..." disse il vecchio guardando Altea in tutta la sua statuaria bellezza, non senza desiderio. "E con le vostre qualità, altezza, voi potete aspirare a molto in alto... con le vostre qualità potreste essere una splendida Magistarca."
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"Esatto." Disse l'uomo a Gwen. "Per il governo di Uarrania la stampa è una missione. Quindi gode di grandi privilegi. Noi possiamo scrivere di tutto e senza dare spiegazioni, né dar conto ad alcuno, purché si seguano determinate indicazioni. Chiaro? Sotto un certo punto di vista siamo custodi della libera. Ad esempio..." prendendo un giornale "... dobbiamo garantire un certo numero di articoli ben precisi... sui preti pedofili, sui casi di omofobia... attacchi al fondamentalismo Islamico... e via dicendo. Se non abbiamo materiale allora le notizie vanno inventate, alterate, ingigantite... persino nello sport dobbiamo seguire le indicazioni imposteci dall'alto, chiaro?"
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Il bucaniere aprì la porta e chiamò qualcuno.
Un istante dopo tornò l'uomo di colore e portò via Destresya, rinchiudendola nella sua cabina di ferro. Vi restò per un giorno intero. Poi sentì il vascello alzarsi in volo, sollevarsi dalle onde e prendere la via del cielo. |
Certo, questo cambiava un po' la faccia della stampa, ma vediamo se sarei riuscita a ritagliarmi un mio spazio personale.
"Per quanto riguarda la cultura, invece?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oggi giorno la cultura non è importante." Disse l'uomo a Gwen. "La gente vuol divertirsi, non apprendere. Quindi ogni articolo culturale non dovrà essere molto complesso, né articolato più del dovuto. Occorre sia snello, funzionale, comprensibile e poco approfondito."
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Lo fissai negli occhi, ma lui non disse niente.
Non disse nè fece niente. Lo sapeva, sapeva che avevo ragione sulla schiava. Per chi mi aveva preso, per una sprovveduta? Povero idiota! Venne di nuovo l'energumeno nero e mi riportò nella mia cella. In quel momento mi parve anche bella. E la solitudine non era poi così male. A giudicare dai rumori stavamo partendo, alzandoci in volo. Non è che avesso molto da fare, così mi stesi sul letto e cercai di dormire. |
Stava per scapparmi di bocca che ero capitata in un covo di bugiardi ignoranti, ma hey, non avrei certo avuto il posto se avessi parlato ed inoltre, poteva anche servirmi solo all'inizio, questo lavoro, giusto il tempo di ingranare la marcia e mettere da parte un gruzzoletto.
"Bene. Dunque, c'è qualcosa che devo fare, un colloquio o qualcosa di simile?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Magistrarca....e cosa sarebbe? Comunque io non ho mire di governare questo Regno, ho già il mio...mi tocca andare alla capitale...sola...ma voi perché siete qui come un eremita invece?" con aria indagatrice.
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Il vascello si alzò in volo, liberandosi nel cielo sterminato.
Le vele si gonfiarono ai venti Boreali e l'intera nave fu letteralmente risucchiata a migliaia di piedi sulla superficie del mare. E salendo cominciò ad avvistare un orto promontorio, a prima vista assolutamente invalicabile. Poi Il vascello raggiunse la sua alta e ripida cima, trovando una sorta di cratere vulcanico ormai spento. Qui all'intero vi era una sorta di villaggio. La nave iniziò a scendere nel cratere e Destresya capì che stavano atterrando. |
"Mi basta solo la sua scheda identificatrice" disse l'uomo a Gwen. "Poi sarà una nostra collaboratrice."
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Annuii e gliela porsi.
Speravo davvero in bene. Se dovevo inventare due articoli per avere temporaneamente un tetto sopra la testa, in attesa di trovare qualcosa di meglio, lo avrei fatto. Il fine giustificava i mezzi ed io ero disposta a fare buon viso a cattivo gioco. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Il Magistarca" disse il vecchionsd Altea "è la figura più nobile di tutta Uaarania. Solo i migliori e le migliori possono ambire a tale titolo. Un Magistarca sovrasta tuti i suoi simili in talento e bellezza. Ogni sua virtù raggiunse la perfezione ed i suoi difetti sono praticamente nulli. In pratica, il Magistarca è quanto di più bello e nobile a cui uomini e donne possono aspirare. É un essere superiore."
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"A dire il vero io sarei già la più ambita, sapeste quanti Principi e Re mi corteggiano.. State puntando sul mio ego vero? E come posso propormi, non potrei mica arrivare laggiù e dire vorrei essere un Magistarca" incuriosita stavolta.
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Di dormire non se ne faceva niente.
La cosa mi infastidiva perchè almeno avrei avuto qualcosa da fare, ma i pensieri continuavano ad affollare la mia mente, costringendomi a una veglia continua. Così sentii tutto, il volo, l'atterraggio, ii rumori in lontananza. Dovevamo essere arrivati. Rabbrividii al pensiero di ci che sarebbe successo ora. |
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