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I soldati guardavano in giro per la casa, ma io ero tranquilla e non avevo niente da nascondere.
Avevo una missione, questo sì, una missione che mi aveva affidato il mio signore e che dovevo portare a termine! Beh, ma mica potevo farlo con i soldati in casa, dopotutto! Feci l'occhiolino ad Aegos "Oh anche voi.." accarezzandogli il petto con fare lascivo, guardandolo negli occhi e leggendovi dentro quelle emozioni così forti e potenti. Avevamo intrapreso la strada che conduceva alla grande stanza da bagno, con la sua enorme vasca riempita con acqua termale, un piccolo vezzo che mi ero concessa dopo un'estate a Bath, merito della mia magia! Dunque merito del mio padrone, come sempre. Mi versai verso Icarius, lo strinsi a me, baciandogli la guancia. "Cucciolo mio, sei silenzioso!" sorrido, spostandogli una ciocca di capelli dal viso "...devo cominciare a pensare che tu rimpianga di essere rimasto?" con i tono di voce di chi invece sta pensando "Lo so che vuoi godere da morire piccolo mio!". |
“Mah, a me mette tristezza...” disse sarcastico Nikolaj guardandosi intorno “... eh, ci adatteremo...”
“Si, magari sistemandolo un po'...” fece Elv, per poi fissare Gwen “... ai piani superiori c'è il resto delle stanze...” La torre era alta quattro piani, di cui il primo era sotterraneo tipo cantina e sotterranei. L'ultimo piano era diviso in varie stanze da letto, tutte ampie e di certo un tempo bellissime. La struttura era fatiscente, in rovina, ma appartata ed isolata, quasi lontana dal resto del mondo. Lys portò i suoi due servi nella grande sala da bagno, davanti alla sua vasca termale. Aegos la guardò negli occhi e sorrise lascivo. Poi lei parlò ad Icarius, baciandolo sulla guancia, facendolo arrossire ancor più violentemente. Il ragazzo era intimidito, imbarazzato ma follemente eccitato, fissando Lys quasi incredulo di come fosse generosa la sua padrona. |
"Tristezza o no, siamo qui."
Erano in tutto quattro piani, di cui uno adibito a cantina. "Direi di sistemarci nelle stanze e poi vedremo il da farsi" dissi, poi mi diressi al piano superiore. Le stanze erano tutte molto grandi e, come il palazzo, di certo un tempo bellissime. Ci conveniva adattarci, perché ci avremmo passato un po' di tempo qui, ormai. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
La sala da bagno era una delle parti più belle della casa, inaccessibile, perché decidevo io chi poteva vedermi e chi no, segreta e racchiusa tra pareti in pietra, appariva sempre buia e silenziosa a un primo sguardo.
Ma ad un cenno della mia mano tutto mutò, le candele si accesero, aromi profumati e orientali si librarono nell'aria, e l'acqua limpida si fece calda e accogliente. Lasciai cadere a terra il mio abito, restando nuovamente nuda davanti a loro. Entrai nell'acqua un pezzo alla volta, lentamente, lasciando ai due uomini il tempo di ammirare il mio corpo, la schiena, i glutei sodi e i capelli corvini. Quando poi raggiunsi l'estremità opposte mi voltai, e li guardai nuotando come una sirenetta, mi appoggiai con entrambe le braccia sul muretto, e li guardavo da lì. "Allora..." guardandoli entrambi con aria di sfida "Vediamo chi è più bravo a pulire la padrona.." con voce eccitata e persa, facendo segno loro di avvicinarsi. |
Ognuno si scelse la propria stanza.
Ivan, aiutato da Elv, passò poi a sistemare le tende ed i teli portati dalla precedente dimora, sulle finestre, sulle porte e su qualche crepa che si era aperta nelle murature delle torre. Il tutto durò circa un paio d'ore, ma poi l'interno della torre era stato liberato del tutto dalla luce del giorno. Di nuovo quel mondo gotico prese a regnare in mezzo ai vampiri, dipingendo ancora quella notte perpetua, unica e sola dimora di quelle creature. |
La passeggiata seppe rinvigorirmi, nonostante la notte passata praticamente in bianco.
Per questo, non contenta del giro in città, spinsi il mio cavallo oltre le mura, verso una distesa di prati su cui poggiavano armoniosi avvallamenti, dove i fiori punteggiavano coi loro mille colori, come fosse la tavolozza di un pittore. Decisi così di godermi quel paesaggio, quella calma sapendo bene che non ne avrei avuto molta d’ora in poi. Man mano che procedevo nella natura, mi rendevo conto di amare così tanto quei luoghi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ivan ed Elv si occuparono di coprire con teli e tende ogni spiraglio, mentre io mi occupavo di sistemare le scorte di sangue in un mobile in quello che doveva essere il salone.
Poi accesi con la magia le candele quasi tutte dimezzate che trovai. In poco tempo eravamo riusciti un po' a ricreare l'atmosfera di Villa delle Camelie, anche se non sarebbe mai stata la stessa cosa. "Beh, direi che abbiamo fatto un bel lavoro." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Dacey ed il suo seguito attraversarono una delle porte cittadine, ritrovandosi oltre le mura di Monsperone, immersi in un mondo cangiante e variegato, disteso in infiniti manti ondulati di colline e valli.
La campagna attraversava le screziature intense del verde, fino ad incontrare l'alone leggero e stratificato di un rosso che tendeva ad un delicato ruggine. I mattoni della città avevano ora ceduto il posto alla pietra marrone di quei luoghi, dove pecore pascolavano in macchiettati campi divisi da siepi, da vitigni e da ulivi, con l'erba di un verde intenso e lussureggiante che indicavano un clima favorevole e mite. Sui quadri verdeggianti dei campi e la bassa ed ondulata curva dei boschi si ergeva in lontananza una bassa e malinconica collina, sfrangiata alla sommità e quasi persa in un fiabesco paesaggio onirico. Qui, su di essa, sorgevano le colline di un vecchio palazzo abbandonato. http://www.thatsflorence.it/wp-conte...-val-delsa.jpg Per il resto della mattinata e l'inizio del pomeriggio Gwen, Elv e gli altri due vampiri si misero di impegno per rendere la torre diroccata il più ospitale possibile. Nel giro di qualche ora quel luogo assunse un'aria gotica più nobile e persino quasi accogliente. “Ho trovato una lapide...” disse Elv finito con i suoi lavori “... è scolpita in un grosso masso di granito semi sotterrato in quello che doveva essere un tempo il giardino... beh, questo luogo ha anche un nome... Torre dei Sortilegi...” L'atmosfera era calda, invitante, proibita. In un attimo Lys fu di nuovo nuda davanti al suo stalliere ed al giovane giardiniere. Il suo corpo bianco e lascivo, perfetto in ogni sua forma si immerse in quell'acqua schiumosa, nuotando come una sirena. La sua voce sembrava avere il dono di eccitare e come la mitica Circe di rendere gli uomini simili a maiali. Al suo invito subito Aegos si spogliò restando nudo davanti alla sua padrona e mettendo in mostra l'orgogliosa virilità. Anche Icarius, sebbene più impacciato e intimidito, si tolse i vestiti e tradendo come l'altro una mascolinità fin già troppo sollecitata e tormentata dalla bella bruna. Ma da una sua tasca cadde sul bordo della vasca un fiore. Un'amamelide, proprio sotto gli occhi di Lys. |
Questo posto era completamente diverso da come appariva prima, più nobile e curato.
Sì, eravamo proprio bravi. Ascoltai Elv e rimasi stupita, ma anche incuriosita. "Sul serio?" stupita "Dov'è? Mi ci porti?" cercando di recuperare un po' di contegno e contenere l'entusiasmo. Improvvisamente questo luogo aveva assunto delle connotazioni diverse, che non mi sarei aspettata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“E' fuori, tra l'erba e le sterpaglie...” disse Elv a Gwen “... nel bel mezzo del giardino incolto... è sotto al Sole e dubito che prima del tramonto tu possa vedere quella lapide...” con un sorrise consolatorio.
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Quasi mi afflosciai.
"Oh... Va beh, la vedrò stasera..." con un'alzata di spalle. "Però mi chiedo come mai la chiamino in questo modo, vorrei sapere se c'è un modo per scoprirlo..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Chissà, avrà una sua storia..." disse Elv a Gwen.
"In effetti è molto antico questo luogo." Fece Ivan. "Mi chiedo da quanto tempo sia stata abbandonata e soprattutto chi fossero i vecchi proprietari..." "Magari stasera ci faremo un giro nei paraggi e ne sapremo di più..." Nikolaj "... dopotutto ogni luogo ha la sua storia." Sorridendo. |
"Sì infatti, non vedo l'ora" impaziente che arrivasse la sera.
Poi preparai tre bicchieri, uno per me e altri due per i vampiri. "Hai fame?" ad Elv, bevendo "Ho portato un po' di provviste per te, in caso." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Acqua, c'era tanta acqua intorno a me, calda, avvolgente, e un profumo di spezie che riconobbi immediatamente.
Ero nella stanza da bagno, con la luce soffusa delle candele, gli aromi e tutto il resto. Ma non ero sola, non ero affatto sola. Davanti a me c'erano Icarius e Aegos, completamente nudi che mi guardavano. Aegos... Allora anche lui, anche lui era caduto nella sua rete. Un profondo senso di sconforto mi prese, allora mi alzai, facendo credere alle loro menti di essere ancora Lys, l'eco della sua voce che diceva di essere pulita, prendeva e se ne andava. Era una cosa da lei? Non lo sapevo, ma per quel che avevo capito di Lys era che se ne fregava di tutto e tutti, dunque perchè mai avrebbe dovuto avere riguardo per quei due e la loro evidente eccitazione. Così salda, forte e... distolsi lo sguardo da entrambi, feci apparire con la magia un abito sobrio e decoroso, a differenza di quelli di Lys e uscii, raggiungendo il salottino. Dovevo aspettare Aegos e chiedergli del libro, sempre che non l'avesse consegnato a Lys. Non mi sarei stupita, visto che sembrava essere così interessato a lei. Oh, e il suo interesse era lì che mi fissava fino a poco prima, prorompente, saldo e incontenibile. Chiamai Stuardo per farmi portare del tè, mentre osservavo il giardino dalla finestra. Una cosa mi colpiva di tutto quello.... l'amamelide. Icarius aveva ancora l'amamelide in tasca. Quel pensiero, infine, mi strappò un sorriso. https://i.pinimg.com/564x/a1/09/6a/a...17fc61aac3.jpg |
Elv annuì a Gwen e tutti pranzarono, per poi riposarsi dopo le fatiche del loro arrivo.
Nikolaj allora tornò a suonare il suo violino, le cui note si confondevano col sibilo del vento attraverso le murature della torre. Vi era un che di malinconico e misterioso in quel luogo. Come se fossero lontani da tutto il resto del mondo. La giornata trascorreva lenta, fino a quando Elv si avvicinò a Gwen. “Credo sia ora...” disse “... è inutile rinviare oltre... facciamolo ora,prima della notte... rendimi uno di voi...” fissandola. |
Ci rifocillammo e poi ci rilassiamo, col violino di Nikolaj che aumentava la malinconia insita in quel luogo.
Finché non mi si avvicinò Elv. Rimasi a meditare alcuni istanti, poi annuii. "Va bene, andiamo" lo presi per mano e raggiungemmo la nostra camera. Poi lo feci stendere sul letto e lo presi fra le braccia. "Non posso dirti che non sentirai dolore quando ti morderò... Ma posso assicurarti che dopo sarà tutto in discesa, e tu dovrai solo abbandonarti e affidarti a me... So che ce la farai..." sorridendo e accarezzandogli il viso. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Stuarto portò del thè a Clio,insieme a dei pasticcini.
"Madama..." disse il vecchio servitore "... occorre altro?" Elv guardò Gwen ed annuì. La baciò poi con passione, come se quello fosse un bacio speciale, l'ultimo da mortale, da uomo. Dopo sarebbe stato tutto nuovo, misterioso. Allora sbottò la camicia, porgendo il collo alla bella vampira. "Sono pronto..." disse. |
Sorrisi all'arrivo di Stuarto, un bel tè era esattamente quello che mi ci voleva in quel momento!
"Oh grazie.." gentilmente "Potreste mandare a chiamare Aegos, per favore?" chiesi, senza lasciar trasparire emozioni. Dopotutto dovevo recuperare il libello e andare avanti con la missione, e non avrei dovuto sapere dove si trovava lo stalliere. |
Risposi al suo bacio, forse il più bello fin'ora, poiché era speciale.
Il suo ultimo da mortale. Il più caldo, vivo. Dopo, tutto sarebbe stato nuovo, ma di sicuro ancora più bello. Perché noi ci saremmo amati ancora di più. Sbottonò la camicia e poi tornò da me. Allora li accolsi fra le mie braccia con fare materno ed amorevole. "Ti amo..." dolcemente. Lasciai un ultimo bacio sullo collo, come per prepararlo. Poi affondai. Il suo sangue dolce mi invase la gola, lo sentivo scivolare caldo e denso. Era buono ed invitante come me lo ero immaginato, ci rivedevo lui in quel liquido vitale. Era dolce e morbido, ma anche caldo ed ammaliante, proprio come Elv. Sentivo il suo corpo indebolirsi mentre il mio si rafforzava ed io lo stringevo sempre più a me, accarezzandogli i capelli di tanto in tanto come per rassicurarlo. Avevo desiderato questo momento fin dal primo istante in cui lo avevo visto ed ora non mi sembrava vero. Via via la quantità di sangue nel suo corpo diminuiva, finché non si esaurì del tutto. I miei denti lasciarono il suo collo e subito aprii la fialetta col mio sangue, poggiandone l'imboccatura sulle sue labbra. "Bevi, tesoro..." sussurrai dolcemente. Avrebbe avuto un paio di ore per riposare, giusto il tempo del veleno nel mio sangue di fare effetto. Poi si sarebbe svegliato. Ed una nuova vita sarebbe iniziata.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...8b5a2d3553.gif Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Subito, madama." Disse Stuarto a Clio. "Ah, dimenticavo, signora... fino a poco fa vi erano alcuni uomini nel palazzo. Si trattava di cacciatori di lupi inviati dal Maresciallo per sorvegliare il bosco. Sono andati via alcuni minuti fa."
Andò via ed al suo posto arrivò Aegos. "Madama..." salutandola con un sorriso che ancora tradiva la frustrazione per il modo in cui Lys era andata via. |
"Cacciatori di lupi?" guardando stranita Stuarto con la tazzina in mano.
Qui l'unico pericolo era Lys, altroché! Bevvi un sorso di tè, e poi arrivò Aegos. Avevo ancora il suo corpo nudo davanti agli occhi, la sua espressione, la sua eccitazione. Lys distruggeva tutto quello che toccava. "Oh, Aegos.." dissi, cercando di nascondere i miei pensieri "Potresti darmi il libello che ti ho affidato?". |
Proseguimmo con passo calmo, non avevo alcuna fretta di porre fine alla mia uscita tanto presto.
Mi lasciai condurre dalla bellezza del paesaggio, quasi rapita. Di tanto in tanto aumentavo il passo fino al galoppo, altre volte scendevo da cavallo per sgranchire le gambe, cogliere qualche fiore e camminare sull’erba fresca a piedi nudi. In questo mio procedere raggiunsi nuovi paesaggi, nuove colline e una in particolare attirò la mia attenzione. O meglio, ad attirarmi fu ciò che vi era costruito sopra. Un palazzo, di certo elegante ma che da tempo non viveva i suoi giorni migliori. Un palazzo che sicuramente nascondeva la sua storia e i suoi antichi segreti. Con un cenno di mano indicai alla mio scorta proprio quel luogo, conducendo il cavallo al trotto per raggiungerlo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Certo, subito, madama...” disse Aegos a Clio, prendendo da una tasca il libello che aveva piegato in due “... ecco a voi...” porgendola alla padrona e guardandola con un sorriso.
La scorta di Dacey subito prese a seguire la ragazza, desiderosa di raggiungere quel palazzo abbandonato. Era distante da Monsperone alcune miglia, ben protetto dalla folta vegetazione del bosco, con un ruscello che scorreva lento e gorgogliante davanti al sentiero che conduceva sulla collina. Con un sostenuto galoppare il cavallo di Dacey si avvicinava a quel luogo, seguito da quelli della scorta di lei. Ad un tratto però un fruscio si udì dalla vegetazione ed un lupo apparve all'improvviso, ringhiando davanti al destriero della ragazza. Questo si imbizzarrì e dopo un profondo nitrito si lanciò in una veloce e folle corsa. Subito i paggi cominciarono a seguirlo, ma quello, essendo un cavallo di razza, prese subito un discreto vantaggio. Quel morso, i denti di Gwen, la pelle lacerata, il sangue caldo. I muscoli di Elv si fecero subito tesi, poi il suo corpo cominciò a rilassarsi. Il giovane avvertì le forze che venivano meno. Lei gli fece bare la fiala e poco dopo lui cadde addormentato, in un sonno simile alla morte. |
Sorrisi ad Aegos, guardandolo negli occhi.
Oh, cos'avrei dato per poter conoscere i suoi pensieri, per poter capire che cosa passasse per la sua mente e per il suo cuore. Ricordavo ancora l'ardore di quel bacio, eppure non aveva significato niente per lui, eppure, non appena compreso che non sarebbe stato facile con me, era corso alle sottane di Lys... sempre che lei le portasse! Mi sporsi per prendere il libro dalle sua mani e per un momento le mie dita sfiorarono la mia pelle. Arrossii e distolsi lo sguardo. Presi il libro e ne osservai la copertina per un momento. Per lo meno, ce l'aveva ancora! Aveva mantenuto la parola e il segreto. Sospirai. "Ti ringrazio di averlo conservato come promesso" alzando gli occhi su di lui e abbozzando un lieve sorriso. |
La leggenda della Pieve di Monsperone
Mi ero distaccata dal resto del gruppo, sicura della mia meta tanto che già pregustavo l’arrivo e per questo spinsi il mio cavallo ad una andatura più sostenuta.
Avrebbe riposato dopo, grazie anche al ruscello che vi era poco vicino, perfetto perché l’animale vi ci si abbeverasse. Mi voltai un secondo, per vedere quanto gli altri fossero distanti, ma fu un minuto di troppo. Da un angolo celato da cespugli e arbusti sbucò un animale che terrorizzò la mia cavalcatura. Il lupo era spuntato davvero all’improvviso e neanche il tempo per me di realizzare l’accaduto che il mio cavallo, ovviamente atterrito, si issò sulle zampe posteriori, emettendo un acuto nitrito per poi darsi alla fuga. Per quanto tentai di calmarlo prima con le buone e poi con le cattive, tirando con forza le redini, lui aveva deciso correre il più in fretta possibile, il più lontano possibile. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Dopo aver bevuto, sprofondò in quel sonno simile alla morte.
Restai lì ad accarezzargli il viso, dolcemente. Sarei rimasta a guardarlo dormire per ore ed ore senza stancarmi. Poi lo baciai piano. "Ti amo... Tra poco inizierà una nuova vita per noi... Eterna e solo nostra..." gli sussurrai. Sapevo che non mi avrebbe sentito, ma sentivo di doverlo fare. Lo lasciai riposare e tornai giù da Ivan e Nikolaj. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen lasciò Elv riposare e scese al pianterreno, dove c'erano Ivan e Nikolaj.
I vampiri attendevano l'arrivo della sera per poter uscire. Avevano comunque bisogno di cibarsi. “Gwen...” disse Ivan “... che pensi di questo posto? Ti piace? Ti convince?” Il cavallo di Dacey era lanciato in quella folle corsa, con i paggi e Silvia che a fatica riuscivano a non perderlo di vista. La vegetazione era folta e stare dietro a quel formidabile purosangue non era facile. Il Maresciallo in persona l'aveva scelto per sua sorella. Ad un tratto però lo zoccolo del destriero finì in una tagliola. Un tremendo nitrito e Dacey rotolò a terra, fino ad un dosso, perdendo conoscenza. “Beh, non potevo certo dimenticare i vostri ordini, madama...” disse quasi irriverente lui a Clio “... dopotutto erano stati suggellati da un sonoro schiaffo...” divertito. |
Ero sovrappensiero, quando Ivan mi interruppe.
Mi voltai. "Uhm? Oh... Sì, molto bello..." guardandomi intorno. Pensavo a tante cose, pensavo a come Elv avrebbe metabolizzato la sua nuova condizione, se avrebbe o meno deciso di mordere qualcuno, una volta svegliatosi. Soprattutto perchè era terribile la sete iniziale che ti assaliva dopo la trasformazione e forse un calice non sarebbe bastato. Certo, sarebbe contravvenuto alla promessa che anche lui, oltre me, aveva fatto a se stesso, ma fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, si sa, e mi chiedevo veramente come sarebbe andata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Alzai gli occhi su di lui dal libretto che tenevo in mano.
L'aveva detto davvero? Davvero aveva osato tirare fuori quell'argomento? Mi aspettavo come minimo delle scuse, invece addirittura osava avere quel tono con me? "Oh, sono sicura che mia sorella non vi dispenserà certo schiaffi, e con lei non dovrete fingere di avere dei sentimenti!" guardandolo con disprezzo. "E ora vattene!" scuotendo la testa. I ricordi del bellissimo giorno passato insieme, delle emozioni che mi aveva donato ora facevano male, potevo perdonare l'ardore se si fosse pentito ma... quello che avevo visto, quello come potevo cancellarlo dalla mia memoria? Il suo membro eretto, lo sguardo eccitato... E dire che poche ore prima mi aveva baciato, mi aveva guardato in quel modo. Come poteva essere possibile? Mi chiedevo. |
Gwen, in balia dei suoi pensieri, restò nella sala con Ivan e con Nikolaj, attendendo il risveglio di Elv.
"Appena buio" disse Nikolaj "uscirò... ho bisogno di una succube... stanotte stessa..." Aegos guardò Clio con un sorriso irriverente, beffardo. "Capisco..." disse "... e se invece... non volessi andarmene? Cosa fareste, madama? Mi prenderete di nuovo a schiaffi?" Avvicinandosi a lei. |
Comprendevo l’istinto dell’animale che lo portava a fuggire dal pericolo senza alcun indugio.
Ma ero mi trovavo sulla sella, sballottata, senza alcun controllo dell’andatura ne tanto meno della direzione. Continuavo a oppormi alla folle corse ma il cavallo domato dal terrore ignorava bellamente i miei comandi, con il risultato che la mia distanza con il resto della mia compagnia aumentava e il paesaggio attorno a me si evolveva, sempre più lontano dalla città. Tentai di indirizzare parole dolci e rassicuranti al destriero, sperando che servissero a calmarlo un poco e gli accarezzai il collo ma questi ancora si ostinava a correre. Non avevo idea di quando si sarebbe fermato e invece lo fece di lì a poco, di botto, emettendo un suono di profondo dolore e piegandosi sul davanti, senza più alcun equilibrio prima di stramazzare al suolo, intrappolato con una zampa in una odiosa tagliola. Quanto a me, restare sulla sella, ora che il cavallo era collassato a terra, fu ovviamente impossibile come difficile era liberare il mio piede dalla staffa, caddi anche io dunque, rovinosamente e la mia testa colpì qualcosa. L’ultima cosa che vidi, prima di perdere i sensi, fu la mia immagine riflessa negli occhi neri del cavallo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Lo guardo tutto, dalla testa ai piedi, cercando di mostrare indifferenza.
Ma l'immagine di poco prima continua a tormentarmi, a venirmi in mente. Anche se è vestito ora io non faccio che ricordare il suo corpo nudo e perfetto sopra la vasca. E mi odio per questo, arrossisco violentemente, distolgo lo sguardo, sperando possa aiutare... non lo fa! No, no, no, no... non sono Lys, non sono Lys! Poi quelle sue parole, irriverenti, sfrontate. Sentii il cuore accelerare e mi apprestai a portare la tazza di tè alle labbra. "Non dire assurdità, non alzerei mai le mani su un servo!" con un tono più sprezzante di quanto avrei voluto. "Perché mai dovresti voler restare con me?" risentita, guardandolo negli occhi. "Dimmi perchè, Aegos!" con sguardo intenso e la voce non esattamente ferma, mentre il cuore batteva sempre più forte. |
Annuii distrattamente alle parole di Nikolaj.
Era normale che avessero bisogno di cacciare, avevamo lasciato alla villa Aleria, Volos ed Herkus e in qualche modo si doveva pur mangiare. Poi parlai, a bruciapelo. "Ho trasformato Elv." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Le voci udite da piccola, le ombre, la paura, le amichette immaginarie, le risate delle altre bambine, il timore di essere pazza.
La minaccia di finire in Convento, le raccomandazioni di Suor Maria, i suoi notturni, le luci misteriose. Tutto ciò, tra sogni e ricordi, turbò l'incoscienza di Dacey, fino a quando si svegliò di colpo. Realizzò lentamente l'accaduto, ricordando tutto fino all'incidente. Ora era in una stanza semibuia, su un giaciglio fatto di paglia e pelli intrecciate, con la luce del Sole che filtrava a stento dalle crepe alle pareti. A giudicare da quei raggi obliqui era ormai il tramonto e dunque lei era stata senza conoscenza per qualche ora. |
Il mio corpo tremava leggermente, il viso si faceva contrito mentre la mia mente tornava su episodi del passato che con forza, ogni giorno, cercavo di dimenticare.
Non avevo avuto una infanzia semplice proprio per via di ciò che vedevo e sentivo, ero stata additata, giudicata, sgridata, presa in giro, isolata... Avevo vissuto momenti difficili e paradossalmente ciò che me li aveva fatti superare erano proprio ciò che vedevo e sentivo, il motivo stesso per cui ero presa di mira. Quando finalmente riuscii a svegliarmi, mettendo fine a quel sogno intriso di ricordi infelici, realizzai di essere sdraiata e di trovarmi in una stanza. Istintivamente pensai di essere nel mio letto, nella mia stanza a palazzo la subito notai dettagli che facevano naufragare questa tesi. Dapprima il letto, le mi dita tastarono un pagliericcio al posto del materasso e delle pelli rozze al posto delle lenzuola ricamate. Poi le pareti, trasandate, rustiche , al posto delle belle mura dipinte. Ma ciò che più mi sconvolse fu guardare al di là della finestra, scoprendo il tramonto. Dovevo essere svenuta per molto tempo. Forse, pensai, le persone della mia scorta mi avevano raggiunta ma, visto il mio stato, avevano preferito trovare un qualsiasi luogo tranquillo per farmi riprendere prima di tornare alla volta del palazzo. Forte di quella convinzione decisi di alzarmi e cercare gli altri. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Perchè sei bella...” disse Aegos guardandola tutta, senza timore, né pudore “... troppo bella...” avvicinandosi ancora a Clio.
I suoi occhi azzurri percorrevano tutto il corpo di lei. Ivan e Nikolaj si scambiarono una lunga occhiata. “E dicevi di amarlo...” disse ridendo sarcastico il secondo, per poi guardare Gwen. Dacey si alzò da quel giaciglio spartano, cercando di capire dove fosse e dove si trovasse la sua scorta. Cominciò a camminare e realizzò di trovarsi in una sorta di luogo molto antico, abbandonato, con le murature in parte consumate, crollate e con diverse crepe. C'era odore di solitudine lì. Poi sentì dei rumori e vide un bagliore in fondo ad un corridoio. |
Ecco, erano soprattutto queste le volte in cui detestavo i suoi commenti.
"Perché devi sempre essere così indisponente e inopportuno?" risentita. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Quelle parole mi colpirono in pieno petto, una fitta al cuore, forte, potente.
Perché da una parte erano parole bellissime, che dette da lui mi facevano sentire ancora più bella, ma dall'altra, sapevo che erano vacue, che non significavano nulla se non quello che effettivamente dicevano. "Anche mia sorella è bella.." fissandolo negli occhi. Oh com'era terrible non potergli dire la verità, non potergli dire che sapevo tutto. Ma poi mi dissi che.. beh, c'era un modo. "L'ho sentita, sai?" guardandolo con un'espressione greve "Vantarsi di come si era portata a letto sia il giardiniere che lo stalliere... contemporaneamente!" lo fisso negli occhi, con un'espressione disgustata, per poi scuotere la testa. "Facevi solo finta ieri.." sussurrai, distogliendo lo sguardo "Come hai capito che non mi avresti portato a letto sei corso da lei..." fissandolo, delusa e amareggiata. "Lo so, quindi ora puoi risparmiarti la commedia, puoi smetterla di prendermi in giro!" con le lacrime che riaffioravano. |
"Oh, perdonami..." disse divertito Nikolaj a Gwen "... chiedevo così, per curiosità... dopotutto è un modo singolare per dimostrare il proprio Amore, no?" Ridendo.
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"Cosa vuoi saperne tu? Non mi risulta che tu ne abbia mai provato verso qualcuno, e probabilmente non potrai mai farlo" sbottai secca.
Sì, mi ero riferita anche a quando addirittura io e Nikolaj stavamo insieme, ma ben presto mi ero accorta che non c'era niente a legarci e che lui non avrebbe mai capito. Oltretutto aveva ragione Ivan a dire che era peggiorato ultimamente. Proprio ad Ivan scoccai un'occhiata eloquente ed interrogativa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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