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"Quell'auto è l'unica cosa che mi resta di mio padre.." con un leggero sorriso "E senza il pilota giusto.. tutto il suo lavoro sarà vano... e tu, tu sei riuscito a governare questa macchina più di chiunque altro e..." mi fermai.
Avevo già fatto quel discorso, il suo sguardo mentre guidava, le sue emozioni e tutto il resto, e avevo ottenuto l'effetto contrario, non avrei ripetuto lo stesso errore. Poi si mise a parlare di me, e io abbassai lo sguardo, imbarazzata. "Il mio ragazzo.." dissi piano, come se fosse la cosa più assurda che avessi mai detto "No.." scossi la testa piano "Non c'è nessun ragazzo...". Nessuno vuole una macchina, dopotutto Chi ero? Che potevo dirgli? E se.. se gli avessi detto la verità? Si sarebbe spaventato? Ma d'altronde, se dovevo essere il suo copilota, era il caso che sapesse. "Chi sono io..." sospirai, alzando gli occhi a cercare i suoi "Sicuro di volerlo sapere? Di conoscere il mio segreto, e custodirlo gelosamente perché ne va della mia vita?" gli chiesi, con gli occhi nei suoi. |
" Non ce n'è bisogno, so cavarmela da sola" senza neanche guardarlo in faccia.
Rimasi però pietrificata non appena mi voltai. I miei occhi si dipinsero di orrore e mi sentii mancare il terreno sotto i piedi. Non potevo credere alla mia sfortuna, alla assurda coincidenza che collocava Palos al ristorante, proprio in quel momento. Non sapevo cosa fare, molto probabilmente avrebbe detto tutto a Tardes. " Agente..." riprendendoli dalla iniziale paura, mentre procedevo verso il tavolo di Paola. " Che fortuna avervi incontrato. Ho avuto uno spiacevole inconveniente al tavolo e gradirei andarmene senza che quell'uomo " e mi girai verso Simon, " mi seguisse, é già stato piuttosto inopportuno nei miei confronti. Speravo dunque voi mi possiate dare un passaggio a casa, sono certa che mia marito a apprezzerà molto la vostra cortesia." Mi ero buttata, mi pareva l'unico modo per poter evitare la catastrofe, almeno così speravo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Guisgard guardò Clio incuriosito.
“Certo che voglio saperlo...” disse spegnendo la sigaretta “... dopotutto se mi volete in squadra dovete pur fidarvi di me, no? E poi, mi chiedo, qual'è questo terribile segreto?” Sorridendo. “Un passato turbolento?” Divertito. “Non dirmi che hai sulla coscienza un errore di gioventù.” Sarcastico, forse per alleggerire la tensione generata dalle parole di Clio. |
"Ciao, sì sono io. Senti, ho avuto un contrattempo purtroppo. Non posso venire a prenderti. Ti spiacerebbe prendere un taxi? Purtroppo non riesco proprio a venire lì..." sospirando.
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Palos guardò Dacey in modo incerto, per poi fissare Simon all'altro tavolo.
“Certo...” disse alzandosi dal suo posto “... ci penserò io ad accompagnarla a casa...” lasciando dei soldi sul tavolo per pagare il conto. Sorrise forse per circostanza e con la ragazza uscirono, raggiungendo la sua auto. |
“Come...” disse stupito Richard al cellulare “... un taxi? Ma come, sorellina?” A Gwen. “Cosa diavolo è accaduto da impedirti di essere qui a prendermi? Non sarà accaduto qualcosa spero... vero?”
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" Davvero molto molto gentile, grande " dissi sollevata anche se non riuscivo a capire quanto Palos mi avesse creduto.
" Immagino direte quello che avete visto a mio marito" una volta in auto. " Non vi biasimerei per questo, volete essere leale con lui. Tuttavia avrebbe senso se non fosse che io ero tutt'altro che consenziente. Ed é inutile che io vi dica come può diventare mio marito quando si arrabbia, ci sarebbe il rischio che faccia qualcosa di avventato è estremamente stupido. Sono più che certa che l'uomo del ristorante mi lascerà in pace ora che mi ha vista in compagnia di un poliziotto." Non sapevo come il mio discorso stesse andando ma ero sincera, pensavo davvero ciò che dicevo e speravo che la mia sincerità sarebbe stata premiata. " Come sta andando l'investigazione sull'omicidio del commissario? Tardes me ne aveva accennato prima di uscire in fretta da casa questa notte." Cambiai discorso, come se al ristorante non fosse successo niente di importante su cui discutere. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sospirai silenziosamente.
Ero divisa in due. Da una parte Elv, dall'altra Richard ed io ero in mezzo. "No tranquillo, io sto bene, ti spiegherò tutto quando tornerò a casa" dissi, tranquillizzandolo "A dopo. Ti voglio bene" lo salutai, per poi tornare da Elv. "Andiamo?" mentre indossavo il casco. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Stiamo analizzando le poche indicazioni che abbiamo...” disse Palos a Dacey, mentre erano in auto diretti a casa di lei “... speriamo di avere risultati presto. Il commissario, pace all'anima sua, lo merita.” Guidando. “Quanto a ciò che è accaduto al ristorante, non sono affari miei... lei dice di non essere stata consenziente, eppure eravate seduti l'uno accanto all'altra, con un mazzo di rose vicino e stando mano nella mano... ho visto poi quel bacio e non mi sembra che lei lo abbia respinto o preso a schiaffi... ripeto, non sono affari miei, ma Tardes non merita questo... è innamorato di lei e non merita che sua moglie va per ristoranti con un altro uomo, mentre lui rischia la vita ogni giorno sulle strade.” Con un tono di biasimo.
Arrivarono a casa di lei. “Eccoci...” fermando l'auto lui “... credo Tardes sia già arrivato... infatti non è venuto a pranzo con me perchè voleva mangiare insieme a lei.” Infatti l'auto di Tardes era parcheggiata fuori casa. |
Gwen risolse il tutto con suo fratello Richard, per poi indossare il casco ed andare in moto con Elv verso il quartiere industriale.
La città era ovviamente trafficata, ma i due arrivarono abbastanza presto a destinazione. Il quartiere era dominato dal grattacielo della Società Cibernetica Ateon, suo vero e proprio quartier generale. “Ora non ci resta che trovare quella banda...” disse Elv “... ehi, parli del diavolo e spuntano le corna... eccoli!” Indicò a Gwen. http://1.bp.blogspot.com/_ZTInxdsRKg...Warriors+1.jpg |
Sospirai a quelle parole.
Dirgli la verità, non l'avevo mai detta a nessuno. Non mi avrebbe più guardato allo stesso modo.. Quel pensiero rapido e inopportuno mi attraversò la mente, allora mi resi conto che mi piaceva il modo in cui mi guardava. Clio! Non calcolai le altre parole di Guisgard, presa com'ero dal pensare a quali parole usare. Che parole potevano esserci per spiegare una cosa del genere? Presi un profondo respiro, e raccolsi i capelli sopra la testa, tenendoli con una mano. Con l'altra sfiorai delicatamente il chip alla base dell'attaccatura per i capelli, che serviva per i miei upgrade. "Io..." dissi, voltandomi verso di lui "Non sono... del tutto... umana.." dissi piano, scandendo ogni parola come se quelle andassero frazionate. Osservavo il suo sguardo, cercando di coglierne ogni mutamento, ogni sfumatura. "Sono un androide, una specie di cybogrg... progettato dallo stesso uomo che ha progettato l'auto.." senza mai lasciare il suo sguardo. "Quando mio padre è scomparso sono andata al centro, e voglio rendermi utile per il progetto SuperCar, ho ricevuto un upgrade con tutte le nozioni di guida... ma mi manca..." lo indicai "la componente emotiva, istitutiva.." con un velo di malinconia negli occhi. "Ecco perché quella luce non mi ha fatto niente, ecco come ho fatto a sollevarti mentre eri svenuto..." dissi piano "Ed è.. importante.. molto importante che non si sappia.. o potrei. finire nelle mani sbagliate" arrossendo "Ma mi fido di te, Guisgard!" alzando gli occhi su di lui. Sentivo il cuore battere sempre più forte, come avrebbe reagito? |
“Si, hanno chiamato anche me, circa un'ora fa.” Disse Carlotta ad Altea, prendendo una fetta di pizza. “Andiamo insieme alla tua manager? Ottimo.”
Poi Altea chiamò il pilota del suo amico. Ed il cellulare squillò. “Ehi, bussa!” Esclamò Carlotta. Ma nessuno rispose. “Forse non ha fatto in tempo...” mormorò Carlotta “... capita...” |
Ci muovemmo abbastanza velocemente, nonostante il traffico, ed in poco tempo arrivammo al quartiere industriale.
Dopo poco che arrivammo lì, arrivò anche la banda. Guardai per un attimo Elv, rimanendo calma e tenendomi pronta a ricorrere "ad altri mezzi" se la situazione si fosse complicata. Non mi sembrava gente molto raccomandabile, proprio per niente, ma ora dovevo stare calma. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard guardò Clio in modo indescrivibile, tra il beffardo ed il seccato.
“Questa” disse “è la cosa più assurda che io abbia mai sentito.” Ridendo nervosamente. “Cos'è? Una citazione tratta da Blade Runner o da Terminetor? O è forse un modo per evitare che io ci provi con te? Non mi sembra ti sia saltato addosso, no? O forse” alzandosi “siete tutti pazzi in quel centro? Forse dovresti andartene, sai? Prendere la tua auto e andartene. S, è meglio. Io mi farò una doccia.” |
La sua reazione non fu delle migliori, mi sentii ferita, anche se non sapevo bene perché.
Mi ero fidata di quell'uomo e ora mi stava dando della... che cosa stava dicendo esattamente? "Perché dovrei evitare che tu ci provi con me?" dissi, guardandolo senza capire. Poi mi disse di andarmene, e si alzò, ma io mi alzai con lui. "Aspetta, ti prego..." prendendogli le mani "Ti prego, lascia che ti spieghi io... ecco perché non dico mai niente ma... credevo di potermi fidare di te.." con gli occhi velati di lacrime nei suoi. Perché stavo reagendo in quel modo? Era solo uno sconosciuto, dopotutto. Eppure era importante che mi credesse, importante che tornasse a guardarmi come faceva prima. Non succederà mai... Dovevo mostrarglielo, in qualche modo, ma come? Allora posai le mie mani sui suoi fianchi, e iniziai a sollevarlo, sempre di più, sempre di più. Senza mai lasciare il suo sguardo, in modo che potesse vedere che non stavo facendo il minimo sforzo. Lo portai in alto e poi lo riportai a terra, con infinita naturalezza. Tenevo le sue mani tra le mie, quasi avessi paura che scappassi. "Una ragazza normale potrebbe farlo?" chiesi, con gli occhi tristi "Dimmi che prova ti serve, e te la mostrerò..." sussurrai piano. Era importante, molto importante per me che lui capisse. |
“Lascia parlare me...” disse Elv a Gwen, per poi avvicinarsi in moto alla banda.
“Guarda chi si vede...” quello che sembrava esserne il capo. “Rivoglio la mia moto.” Elv a loro. “Tutto ha un prezzo...” l'altro, per poi guardare Gwen “... magari lei.” “Toccala e ti cavo gli occhi.” Fissandolo Elv. “Comunque la tua moto è andata...” quello “... l'ha presa uno degli scagnozzi della Società Cibernetica Ateon...” |
Guisgard restò sorpreso, turbato sbigottito.
Clio aveva mostrato la sua forza sovrumana. “Credo...” disse lui “... credo che mi accenderò un'altra sigaretta...” sedendosi “... allora è vero... sei davvero... sei davvero un robot... una sorta di essere meccanico...” incredulo “... a guardarti... accidenti, a guardarti sei una ragazza normale... anzi, molto più che normale... sei... sei una bellissima ragazza... ed io che...” scuotendo il capo “... io che mi sentivo persino... ah, lasciamo stare... quindi in quel centro davvero siete in grado di fare cose incredibili...” fissandola. |
" Avrei dovuto fare una scenata davanti a tutti correndo il rischio di perdere il lavoro? Perché al tavolo c'era il mio capo..." vidi l'auto di Tardes parcheggiata nel vialetto.
" Certo che non lo merita, ma io non ho fatto proprio nulla di male" ed uscii dalla macchina per entrare in casa. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Elv mi disse di lasciarlo parlare e restai in silenzio.
Iniziai a sentirmi inquieta, ma sempre restai in silenzio, apparentemente calma. Perché quelli della Ateon dovevano averla presa? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sembrava funzionare, la sua espressione era mutata, allora lasciai le sue mani.
Mi sedetti accanto a lui, ascoltandolo. Ero bella? Mi trovava bella? Come tutti no? è per questo che hai questo aspetto.. Lo guardavo con occhi pieni di emozioni di cui non conoscevo il nome. Si sentiva... come? cosa? Perché non aveva finito la frase? "Io.. sono in buona parte umana.." mi affrettai a dire "Ho un cervello potenziato e meccanizzato, certo, ma di partenza umano... ho un cuore.. dei.." esitai "Sentimenti.." sostenendo il suo sguardo per un lungo istante, per poi abbassarlo imbarazzata. "Il mio scheletro è in titanio, e questo mi da una forza e una resistenza sovrumana.... tecnicamente sono un androide da combattimento, ma con gli upgrade del dottor Iasevol, ora sono perfettamente in grado di partecipare al progetto Supercar..". Quelle parole sul centro. "Sì, è così.." prendendo la mano con cui non stava fumando tra le mie. "Ed abbiamo bisogno di te, Guisgard.." sussurrai "Io posso essere il tuo secondo pilota, controllare i parametri della macchina più velocemente che chiunque altro, eseguire analisi approfondite e tutto il resto ma al volante.." alzai gli occhi su di lui "Al volante devi esserci tu.. la mia forza, il mio cervello potenziato non servono a niente..." sospirai "Vieni al centro con me.." sussurrai, infine. Com'era diverso il modo in cui mi guardava ora, cosa avrei dato per riavere indietro lo sguardo di prima. |
“Io l'avrei fatto se fossi stato in lei...” disse Palos a Dacey, con un tono che tradiva il suo biasimo “... ha agito di nascosto, sapendo di comportarsi ambiguamente con suo marito...”
Poi la ragazza scese dall'auto e rincasò, trovando Tardes. “Ehi, amore!” Vedendola lui. “Hai fatto tardi. Aspettavo te per pranzare... andiamo fuori? Così mi racconterai del tuo primo giorno di lavoro, ok?” Sorridendole. |
“Si, come no...” disse Elv sarcastico “... cosa diavolo se ne fa una multinazionale con la mia moto? Mi prendete in giro?”
“Non chiederlo a noi...” il capobanda “... so che stanno cercando diverse ragazze, tutte dai capelli chiari... noi stessi ne abbiamo portate alcune... tutte bionde e slave... bei bocconcini...” ridendo “... e uno di quelli si è preso pure la tua moto.” “Roba da matti...” Elv guardando poi Gwen. |
“Beh, guidare con un robot, o androide, cyborg come dir si voglia...” disse Guisgard “... non so... non capisco quanto tu sia umana, donna e quanto invece una fredda macchina... dici di avere sentimenti, quindi sei normale? Voglio dire... puoi amare ed odiare? Quindi innamorarti? Fare... fare l'Amore?” Fissando Clio.
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"Non lo so nemmeno io..." abbassando lo sguardo a quelle parole di Guisgard "Diciamo che sono un essere umano potenziato, molto più forte, molto più intelligente e capace di assimilare informazioni... eppure ho alcuni comportamenti meccanici, durante il combattimento ad esempio.." inizia a dire "Sì io... ho dei sentimenti... amavo mio padre e quando è scomparso... io.." abbassai lo sguardo "Ho sofferto davvero tanto... e ho desiderato essere un vero robot per non provare emozioni.." abbassando la voce.
Poi quella domanda, così diretta, che mi sorprese. Era consentito dal codice di comportamento umano? "Io.." arrossii violentemente "Sì, immagino.. di sì.." sorridendo piano, imbarazzata. Poi sospirai, un sospiro amaro, mentre rialzavo gli occhi su di lui. "Io posso innamorarmi..." dissi, scrutando l'azzurro dei suoi occhi "Ma per fare l'Amore lui dovrebbe innamorarsi di me.." con un sorriso triste, che pian piano contagiò il mio viso velandolo di un'infinita tristezza "E chi mai amerebbe.... me?" sussurrai piano, con gli occhi tristi nei suoi. L'Amore era un sogno meraviglioso, che forse era troppo chiedere che mi venisse concesso. |
“Ok, ok...” disse Guisgard “... scusami... sei pur sempre una ragazza e le mie domande sono inopportune...” scuotendo il capo “... però ti hanno fatta davvero bene... stai arrossendo come normalmente dovrebbe essere...” sorridendo “... beh, dopotutto bevi tè e birra, mangi biscotti e non vedo perchè tu non possa fare tutto il resto.” Annuì. “In pratica sei una sorta di donna bionica.” Ridendo piano. “Dai, torniamo al centro... ho voglia di fare un altro giro sul bolide bianco.” Facendole l'occhiolino.
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Sorrisi piano a quelle scuse di Guisgard.
Dicevo bene allora che non era proprio accettato un comportamento del genere. Però non mi aveva dato fastidio, era solo.. strano. "Le emozioni fanno parte della mia componente umana..." spiegai "Sono istintive e vere, proprio come le tue.. anche se a volte devo imparare certi tipi di comportamenti sociali.." ridendo piano. "Esatto.. donna bionica.." scossi la testa, divertita "Mi piace!". Poi quelle parole, a quelle parole mi illuminai. "Ma certo!" esclamai, con un luminoso sorriso. |
“Allora andiamo.” Disse Guisgard, prendendo poi il suo giubbotto di pelle. “Però guido io, ok?” Sorridendo a Clio. “E per riconoscenza una di queste sere ti inviterò a cena qui. Abbiamo tutto, sai? Il focolare, la musica ed un sacco di cose buone da mangiare.” Divertito.
Uscirono e saliti in auto ripartirono verso il Centro Meteorologico. |
Guardai Ren con dolcezza. Mi piaceva quel suo modo gentile. Mi trattava sempre con cura. Gli sorrisi e strinsi la sua mano. Cosa volevo ormai non aveva alcuna importanza. Mio nonno era stato chiaro. Non dovevo andarci alla Ateo e non l'avrei fatto.
"Voglio solo... Concentrarmi sullo studio ed il mio lavoro" dissi guardandolo con dolcezza. "Non voglio causare alcun problema" Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Mi limitai a guardare l'agente mentre scendevo dall'auto per poi entrare in casa.
" Ehi, che bello trovarti a casa" sorridendogli e posando la borsa. " Il lavoro? Beh... c'è una cosa che devi sapere" e mi sedetti sul divano, invitandolo a fare lo stesso. Meritava di sentire l'accaduto da me e non un collega anche se avevo paura della sua reazione. " Per pranzo il mio principale ha organizzato un pranzo, per darmi il benvenuto. Io credevo ci fossero un po' di colleghi e invece oltre a me e al mio capo c'era solo l'uomo che all'inizio mi ha parlato della possibilità di lavorare alla casa editrice. Beh in pratica sono stata assunta solo perché quell'uomo ha fatto pensare al capo che fossi la sua fidanzata. E a pranzo la cosa é venuta fuori. All'inizio sembrava una cosa innocente, non sapevo bene come comportarmi perché dicendo la verità avrei perso il lavoro ma poi... " feci una pausa, sentivo il cuore battere a mille dalla paura mentre guardavo il volto di Tardes. " Mi ha baciata, lì al ristorante, davanti a tutti. Quando sa benissimo che sono sposata. Avrei voluto prenderlo a sberle ma non volevo fare una scenata così ho detto di non stare bene e che volevo tornare a casa. E lui, come se non fosse successo nulla, pure che voleva darmi un passaggio. Per fortuna ho trovato quel agente, Palos, e mi ha portato a casa lui. " Sospirai mordendomi il labbro prima di riprender a parlare. " Pensavo fosse una persona gentile, un amico ma evidentemente lui aveva altre intenzioni nei miei confronti. Ho sbagliato a fidarmi... e mi dispiace se in qualche modo tutto questo ti ferisca. Perché non era mia intenzione, non lo é mai stato. Non credevo ci fosse qualcosa di male nell'avere un amico ma chiaramente quella persona non è un amico. Ora ti prego cerca di stare calmo, quello che é successo fa già parte del passato. É stata la stupidaggine da parte di un uomo che evidentemente non comprendere le parole donna sposata. Io sono qui, sono a casa con te, perché è con te che voglio stare. " Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Si, grazie..." risposi alla ragazza "una tisana andrà benissimo... credi sarebbe possibile indossare qualcos'altro che non sia questo velo? Fa freddo e non vorrei ammalarmi, visto che i problemi sono già tanti... ma dimmi, qual'è il tuo nome?"
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Mi lasciò perplessa la spiegazione del tipo.
Ma che motivo avrebbe avuto di mentire? E poi che c'entravano delle donne bionde e una moto con una multinazionale? "È tutto molto strano... Non ho idea di quali siano gli affari della Ateon, ma non credo rientri nelle loro normali attività tutto ciò..." dissi piano ad Elv "Cos'hai in mente?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il telefono squillava mentre guardavo Carlotta..pure lei veniva..strano, forse avevano bisogno di due modelle..però la fissavo..abitava a Baias, ma quel giorno in spiaggia non era andata a casa sua e il fidanzato nemmeno lo nominava.
"Si...suona.." la chiamata finì e schiacciai il bottone "Si capita..capita non risponda agli sms e le chiamate, ma dovrei conoscerlo no..è sempre stato così, parlare con lui è una impresa..magari sarà impegnato in affari privati" ridendo ma fissavo quel cellulare...non dissi altro, ma avevo bisogno di lui e iniziai a mandare un sms.."Sono Altea...ero io a chiamarti..ho bisogno di te, sono in guai seri e mi auguro tu non voglia io rimanga sfigurata, o come mi hanno minacciato a battere in una strada o fare una fine peggiore. Mi ha contattato una persona anonima, vogliono io faccia una gara al posto di Joshua..non di Formula Uno ovvio..clandestina..dicono aveva un conto da regolare e io devo rimediare. Ti chiedo di essere vicino a me, guiderò io ma ho bisogno di un bravo copilota..se fallisco faccio una brutta fine. Mi daranno informazioni..sarà tra due giorni, puoi immaginare come sto..malissimo. Non occorre ci vediamo, immagino detesti la mia presenza e non abbiamo nulla da spartire, ma devi aiutarmi, puoi rispondermi per sms....non ti costringo a telefonarmi. A proposito, ho saputo oggi del tuo incidente..mi spiace. Aspetto una tua risposta e domattino devo andare alla Ateon per fare da modella alla loro nuova auto..ciao campione". Guardai poi Carlotta.."Credo sia ora di andare a letto..magari pensi io sia innamorata di questo pilota...sai che prima una persona mi ha chiesto il suo nome e io ho fatto finta di non saperlo?" sospirai "Sai, la mia opinione sull' Amore è pari a zero..ho voluto scegliere un ragazzo fuori dell' ambito delle corse o dell' alta società...era un ragazzo normale..conclusione? Mi ha tradita...strano il destino vero". Mi alzai e misi i piatti nel lavandino e andammo a dormire..mi feci una doccia veloce e scivolai nuda sotto le lenzuola di seta, misi la sveglia nel cellullare e lo poggiai sul comodino...cercai di dormire..ma veramente la fortuna non ruotava dalla mia parte in questo periodo. Chiusi gli occhi...ma potevo sentire il rumore del motore e l' adrenalina che saliva..la partenza..il quadro di strumentazione e il contagiri del motore raggiungere i massimi regimi per lanciare la macchina alla massima velocità. |
Risi a quelle parole di Guisgard.
"Certo, capo!" annuendo "Ognuno al proprio posto di combattimento.." con fare solenne per un momento, per poi tornare a sorridere spensierata. Poi mi illuminai a quelle parole. Una cena davanti al camino, io e lui, non sapevo bene perché, ma la cosa mi emozionava. "Sembra allettante.." con un sorriso enigmatico "E sentiamo.. cucinerai per me, o tutte quelle cose buone da mangiare dovrò cucinarle io?" divertita "Mio padre era negato e mi ha impiantato un migliaio di ricette in testa.." alzai poi le mani coi palmi verso l'alto a incorniciarmi il viso "Sono un'ottima cuoca.." divertita e spensierata. Dopodiché salimmo in macchina, diretti al centro. Ero davvero felice che avesse accettato, pensai mentre lo guardavo guidare. Mi resi conto che mi piaceva molto guardarlo guidare, spiare l'espressione dei suoi occhi mentre erano fissi sulla strada, osservare il modo in cui teneva il volante o quelle piccole espressioni incontrollate che attraversavano il suo viso. |
La donna orientale sorrise appena a Gaynor, per poi mostrare un lieve inchino.
“Il mio nome è Mikyro.” Disse. “Qui non non si avverte né freddo, né caldo.” Fissandola. “Ed il padrone vuole vedere questo velo. C'è altro che posso fare?” Chiese. |
“Di riavere la mia moto.” Disse Elv a Gwen, per poi voltarsi verso i teppisti. “E sia, voglio credervi... ma cosa hanno quelle ragazze bionde di così speciale?”
“Chissà...” ridendo il capo dei teppisti “... ognuno ha i suoi gusti personali in fatto di sesso... e poi si sa, i ricconi sono spesso molto vogliosi di strani giochini, no?” E tutti loro risero forte. |
"Siete così strani qui che non avvertite nemmeno il freddo?" Chiesi sarcastica "Nient'altro Mikyro, grazie..."
Quella situazione era sempre più strana e angosciante. Non sapevo che fine avrei fatto e nel frattempo ero costretta a subire anche il freddo. Mi misi a letto e mi strinsi il lenzuolo addosso, sperando in un po' di calore. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Tardes si voltò e restò a guardare Dacey con un'espressione a metà tra lo sconcertato e l'arrabbiato.
“Aspetta...” disse “... fammi capire... lui ha messo su questa sceneggiata e tu hai accettato? Ma dannazione, non ci arrivavi a capirlo? Era un modo per provarci, maledizione! Credevi fosse un buon samaritano? Che aiuta le belle straniere per la sindrome da Francescano? Ed infatti alla prima occasione ti ha baciata!” Con rabbia. “E dimmi... da quando va avanti questa storia? Da quando hai questo amico segreto? E magari vi scambiavate anche sms o qualcuno di quei messaggini tipo Whattsapp a mia insaputa, giusto?” |
Quella situazione mi sembrava senza via d'uscita.
Dubitavo che avremmo trovato la moto continuando a stare lì con quei tipi. Sbuffai appoggiandomi alla moto e guardando Elv in modo eloquente. "Dovremmo riuscire a capire chi l'ha presa..." dissi piano a lui. Dopotutto da qualche parte dovevamo pur cominciare. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...13137e9cfa.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Beh, io conosco si e no un paio di ricette...” disse Guisgard guidando “... male che vada c'è un ristorante sotto casa mia, oppure possiamo sempre ordinare cinese se ci va.” Ridendo e facendo l'occhiolino a Clio.
Rapidissima l'auto bianca, ancora senza nome, sfrecciava per le strade di Capomazda City, mentre un cielo blu e bianco di nuvole si rifletteva sui vetri dei grattacieli. Poco dopo, usciti dalla città, raggiunsero il Centro Meteorologico. |
Risi a quelle sue parole.
"Volevo ben dire, io..." divertita. "E perderci il camino?" con un sorriso sognante "Posso cucinare io.." abbassando lo sguardo anche se lui stava guardando la strada. "Mi piacerebbe.." dissi piano, alzando lo sguardo a spiare il suo concentrato "..mi piacerebbe cucinare per te.." dissi piano, arrossendo appena per poi distogliere lo sguardo. Alla fine arrivammo al centro. "Il dottor Iasevol sarà felice di vederti..." con un sorriso luminoso "E sarà sollevato che non ho distrutto la macchina.." divertita. "Entriamo?" Gli chiesi "Dovremmo raccontagli di quello che ci è capitato, magari per lui ha un senso.." pensierosa. |
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