Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Guisgard 12-03-2012 00.31.38

Elisabeth aveva appena finito di parlare ad Isolde, quando la regina si alzò di scatto e la fissò.
“Milady!” Disse ad Elisabeth. “Siete stata chiamata solo per esprimere un parere su messer Goz! Le vostre idee e convinzioni su cose astratte e fiabesche non interessano questa corte! Forse voi del popolo potete permettervi di sbandierare pensieri sdolcinati e fantasiosi su tante cose che hanno per secoli riempito libri, dare sfogo alle illusioni più sfrenate per abbellire ed animare l’esistenza umana! Ma chi governa un regno e guida un popolo non può permettersi di abbandonarsi a simili sogni! Anzi, questa terra già una volta ha sofferto questa mania, questa debolezza che attanaglia le umane miserie, col subdolo intento di volerle consolare! Siete straniera e per questo sarete perdonata, ma badate che è nostro compito difendere la verità e la felicità della gente di Tylesia! Dunque vi proibiamo di spargere ancora simile veleno in queste terre!” Il suo volto era attraversato da una rabbia e un odio non comuni.
Una rabbia e un odio fortissimi, capaci di mutare il volto della sovrana che fino ad oggi si era mostrato si alterò e impenetrabile, ma anche luminoso e compassionevole.
Ora invece gli occhi della regina apparivano ardenti di un sentimento implacabile ed immutabile, che sembrava rivelare un qualcosa di appassito, di sfiorito, reso sterile da un vento inesorabile che soffiava, giunto chissà da dove, senza sosta nel suo animo.
Fissò per qualche altro istante Elisabeth, poi scosse il capo e si ritirò.
“Forse hai perso il favore della nostra regina, cara Elisabeth…” sussurrò Isolde all’orecchio della maga dei boschi.
“Siete straniera e non potevate sapere…” disse Berengario ad Elisabeth “… venite, vi narrerò dell’ordine universale e razionale che domina a Tylesia…”
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Guisgard 12-03-2012 01.32.57

Daniel sembrava esserci riuscito.
Forse era davvero riuscito col suo spirito, con tutto il suo essere, a penetrare la più profonda essenza di quella corazza.
Ad un tratto avvertì qualcosa.
Un’inquietudine ed un turbamento nell’aura verde scintillante che lo avvolgeva.
Daniel avvertì delle voci confuse.
“Sta accadendo qualcosa…” disse Giada.
Un attimo dopo Daniel si ritrovò in un altro posto.
Era davanti al palazzo reale di Tylesia.
Un istante dopo un gruppo di individui, armati di forconi e zappe, aggredì alcuni soldati che sorvegliavano l’accesso.
“In città” fece Giada “stanno scoppiando dei malcontenti… la gente comincia a non resistere più all’assedio che attanaglia Tylesia… tu, come Cavaliere Verde hai il dovere di intervenire per difendere la corona… starà a te decidere come agire… puoi massacrare quella gente o risparmiarla… sta a te decidere come difendere il palazzo reale… vai, Daniel… così scopriremo quanto riesci a sfruttare la tua corazza… ma bada che se non sarai concentrato, avrai la peggio…”

Guisgard 12-03-2012 01.39.14

Fyellon fissò Altea e sorseggiò poi dell’altro vino dal suo bicchiere.
“Sembra che abbiate vissuto dei momenti tutt’altro che noiosi e scontati, milady, in quel palazzo.” Accennò un lieve sorriso. “Perdonatemi, ma non posso evitare di rivelarvi come voi ora mi apparite… vi vedo e vi immagino come una di quelle eroine, tra il romantico e l’avventuroso, che animavano le commedie di Plauto e di Terenzio… eroine che un fato ostile rendeva schiave, cortigiane, orfane, naufraghe e rapite da briganti o pirati… ma che poi, puntualmente, la fortuna rendeva felici attraverso un incontro speciale, una verità rivelata o la scoperta di un qualche tesoro…” sorseggiò altro vivo e tornò a fissare Altea “… pare che abbiate vissuto un gran numero di avventure e provato svariate sensazioni in quel palazzo, milady… e il vostro racconto mi ha incuriosito e affascinato non poco… voglio farvi una proposta… andiamo insieme al palazzo, visto che cerco un impiego… mi presenterete voi stessa alla corte, dicendo che siamo vecchi amici, o magari cugini… così, vedendovi accompagnata da un cavaliere, ci penseranno bene prima di importunarvi ancora… vi piace l’idea?”

Talia 12-03-2012 10.27.48

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44371)
La moglie del locandiere, sentendo la voce della ragazza, tornò nella sua stanza.
“Dormito bene, milady?” Domandò sorridente. “Avete fame?”

Nessuno rispose quando chiamai. Tuttavia dopo appena qualche istante sentii dei passi sulle scale, poi la porta che si apriva e la voce gentile della donna...
“Si...” risposi con un sorriso “Ho dormito... bene! Vi ringrazio!”
Per un attimo il ricordo di quel sogno affiorò ancora alla mia mente... mi passai però delicatamente una mano sulla fronte e mi convinsi a metterlo da parte, almeno per il momento.
Per qualche altro istante rimasi immobile, assaporando quella gradevole sensazione intorno a me: il profumo del pane appena sfornato che saliva dal piano di sotto, le coperte calde e soffici, la luce che entrava dalla finestra e che sentivo sfiorarmi la pelle... poi, con un piccolo sospiro, scostai la coperta e mi alzai...
Non avevo difficoltà a stare in piedi, né a muovermi... feci qualche passo cauto verso la fonte di luce e ben presto le mie dita incontrarono il vetro chiuso della finestra... lo spinsi, dunque, e la aprii, respirando l’aria fresca della mattina.
“E’ una bella giornata, oggi... vero?” chiesi, voltando le spalle alla finestra e tornando a fronteggiare la donna sulla soglia “Sapete... la casa in cui sono cresciuta si trova in mezzo ad un bosco e nelle mattine simili a questa la luce che entrava dalla mia finestra era verde e limpida... le cime degli alberi frusciavano, mosse da un vento tanto leggero che soltanto loro riuscivano a cogliere... e talvolta c’era un tale, sereno silenzio che riuscivo quasi ad udire il rumore dell’erba che cresceva...”
Sospirai...
“Qui avverto la stessa sensazione...” proseguii dopo un momento “La luce che entra da questa finestra è vagamente verde... per via i boschi, forse, e le colline che si stendono a perdita d’occhio... Sì, sento il profumo dell’erba tenera bagnata di rugiada... e del grano che coltivate... e poi... non so... lavanda, forse! Avete dei cespugli di lavanda qui fuori... è così?” un vago sorriso mi increspò le labbra per un istante “Siete fortunata, signora... vivete in un bel posto!”
Silenzio accolse le mie parole... ed io, di nuovo, sorrisi.
Era curioso ciò che mi stava accadendo... da quando non potevo più a vedere, infatti, era come se gli altri miei sensi si fossero affinati... riuscivo a percepire ciò che mi stava intorno... forse, per assurdo, riuscivo a ‘vedere’ meglio ora di quanto non avessi mai fatto.
“Sapete...” dissi, avviandomi a piccoli passi verso la porta “Avete ragione: ho davvero fame!”
Con circospezione e urtando solo leggermente una sedia ed il bordo del letto, raggiunsi la porta e tesi una mano verso la donna...
“Mi piacerebbe scendere di sotto a mangiare!” affermai “Ma non credo di essere in grado di fare le scale da sola... vi sarei dunque grata se mi aiutaste!”

Altea 12-03-2012 13.58.07

Ascoltai con attenzione le parole del cavaliere, egli notavo era proprio un adulatore, ma certo non mi sarei lasciata trascinare da delle parole amorevoli, per conquistare la mia amicizia ci voleva ben più...però era giusto anche aiutarlo visto era uno sconosciuto a Tylesia come me...e quindi pensai di accettare "D'accordo..sir Fyellon...anzi Fyellon...se siamo cugini, allora dobbiamo chiamarci per nome. Diremo che siete venuto a cercarmi poichè avete saputo che ero partita e non si sapevano mie notizie, e l'unica cosa che sapevate era che...avevo preso un battello per andare lungo le foci del Calars". Mi alzai e feci cenno a Fyellon di seguirmi.."Fate presto, dobbiamo parlare con Sir Reas".

cavaliere25 12-03-2012 15.05.32

un cavaliere dissi ce e mi dice che non sono riuscito a trovare un clerico per far dire una messa e a detto di destarmi se no mi viene a prendere lui cosa sta accadendo padre non riesco più a capire sto diventando forse pazzo domandai tutto intimorito da quelle parole di quel cavaliere

Guisgard 13-03-2012 00.26.45

Fyellon sorrise ad Altea ed annuì.
Lasciò poi delle monete sul tavolo e con la ragazza uscirono dalla locanda.
Percorsero un tratto della strada che dava al palazzo, quando grida e schiamazzi attirarono la loro attenzione.
“Cosa succede?” Sorpreso Fyellon. “Sembra che questo chiasso arrivi dalla fine della strada… aspettatemi qui, vado a dare un’occhiata…” e si allontanò.
Qualche istante dopo, Altea cominciò a sentire delle voci.
“Presto, al palazzo!” Gridava qualcuno. “Attaccheremo i magazzini con le scorte! Non vogliamo vedere i nostri figli morire di fame!”
Ma appena quel gruppo di persone raggiunse Altea, uno di loro cominciò ad urlare:
“Guardate questa donna!” Indicando proprio Altea. “E’ abbigliata con vestiti degni di una corte! Forse è proprio una delle dama di compagnia della regina!”
“O magari una nobildonna!” Fece un altro.
Allora, con fare minaccioso, circondarono Altea.
Erano tutti armati con bastoni e forconi.

Guisgard 13-03-2012 00.32.45

Padre Nicola, a quelle parole di Cavaliere25, guardò di nuovo la selva.
“Io non vedo niente, ragazzo…” disse il chierico “… hai forse le allucinazioni?”
Fissò allora Cavaliere25, poi i suoi occhi caddero sulla piccola cappella scavata nella roccia.
“Forse queste visioni ti sono date da…” continuò padre Nicola “… resta qui e non fare nulla, ragazzo…” ed entrò nell’apertura della roccia.
Intanto, nella selva, quella spaventosa creatura che minacciava il boscaiolo sembrava essere sparita.
Ad un tratto, però, Cavaliere 25 vide qualcuno avvicinarsi.
Era la misteriosa figura che gli aveva parlato poco prima chiedendogli un chierico per celebrare una Messa.

Guisgard 13-03-2012 01.06.19

“Si, nella campagna circostante” disse la donna dopo aver preso sottobraccio Talia “la lavanda tinge i campi con i suoi colori ed ingentilisce l’aria col suo profumo.” Scesero le scale. “Siete davvero nobili e cortesi voi e vostro fratello, milady.” Sorridendo. “Appartenete all’aristocrazia, vero?”
“Seora, non impicciarti sempre degli affari dei nostri clienti!” La riprese il marito, una volta che le due furono al pianterreno.
“Non ci vedo nulla di male!” Replicò la donna al marito. “Cosa vuoi saperne tu?”
Lui scosse il capo.
“Piuttosto” continuò la donna “servi del pane appena sfornato e del latte caldo sul portico! E’ una bella giornata e la nostra bella dama farà colazione sotto il Sole! Dov’è il cavaliere?”
“Credo nelle stalle.”
“Ecco, prendete posto qui, milady…” disse la donna aiutando Talia a sedersi ad uno dei tavoli all’aperto “… io andrò a chiamare vostro fratello per la colazione…”
Ad uno dei tavoli vicini, tre studenti discutevano fra loro.
“Se Iddio Onnipotente” cominciò lo studente di Filosofia “avesse voluto racchiudere la Gioia e la Felicità con fattezze di questo mondo, quale delle cose terrene avrebbe scelto?”
“Di sicuro un fiore!” Rispose quello di Teologia.
“Sono d’accordo…” annuì quello di Retorica “… ma quale fiore tra le infinite specie che animano il Creato?”
“Un fiore particolare, che non appassisca.” Fece il Teologo.
“Non esiste un fiore simile.” Scuotendo il capo il Filosofo.
“Allora un fiore a cui sopravvivano i petali.” Fissando gli altri due quello di Retorica.
“Una rosa.” Sorridendo quello di Filosofia. “Essa è la regina tra i fiori.”
“Troppo solenne e scontato.” Obbiettò il Teologo. “Iddio non ama gli eccessi. Per questo volle far nascere Suo Figlio il Redentore in un’umile stalla. Io dico un giglio, perché è puro e immacolato. Come l’animo dei beati.”
“Ma se si parlava di petali” guardandoli quello di Retorica “allora vi è un solo fiore capace di conservare consensi e verdetti tra i suoi… una margherita, senza alcun dubbio.”
In quel momento due zingari, un ragazzo e una ragazza, si avvicinarono ai tavoli.
Lui suonava un flauto, mentre lei vendeva spille ai clienti.
“Se fosse così semplice, amici miei…” disse lo zingaro ai tre studenti “… sarebbe già stato colto quel fiore. Non vi pare?”
I tre lo fissarono.
“Secondo me si tratta di un fiore unico…” continuò lo zingaro “… immutabile ed eterno, eppure capace di confondersi con i sogni di ogni uomo… dalle fattezze ultraterrene dunque e per questo introvabile…”
“Sei forse un poeta?” Domandò lo studente di Teologia allo zingaro.
“E chi non lo è, messere?” Ridendo lo zingaro. “Per essere poeta basta un cuore e una donna che lo faccia pulsare in eterno. Volete darmi una moneta per qualche mio verso? Io e mia sorella” indicando la zingara che era giunta con lui “ci guadagniamo da vivere vendendo la nostra arte per le strade.”
“Volete acquistare una delle mie spille, milady?” Avvicinandosi la zingara a Talia. “Vi farò un prezzo di favore. Stamani ne ho fatte tre… scegliete quale più vi aggrada…” e pose davanti alla ragazza tre spille fatte con paste vitree colorate, raffiguranti, rispettivamente, una rosa, un giglio e una margherita.
http://img.fdb.cz/galerie/n/n83a2e33...c28d0119e5.jpg

Altea 13-03-2012 08.20.48

Fyellon pagò il conto e uscimmo dalla locanda in direzione del Palazzo, fuori vi era una quiete insolita, stavo in silenzio quando fu interrotto da delle voci concitate. Il cavaliere mi disse di aspettare e in avanscoperta andò a controllare cosa stesse succedendo, aspettavo ma non tornava, quando mi vidi accerchiata da degli uomini...parlavano di fame, miseria e assalto al Palazzo. Poi vennero verso di me, inveivano ancora...puntando il dito su me, giudicandomi senza conoscermi e credendomi una cortigiana per quei vestiti che indossavo dati in prestito, forse, quando prima arrivai con miseri stracci...."Per favore, datevi una calmata. Io non sono una dama o cortigiana del Palazzo, sono una umile persona come voi e non posseggo nulla..che succede? Fyellon dove siete?" urlai chiamando il cavaliere in soccorso.

cavaliere25 13-03-2012 13.36.14

siete tornato dissi guardando quella figura padre Nicola è andato dentro la roccia se volete possiamo aspettarlo qui ho se volete potete entrare anche voi e parlargli e aspettai che la strana figura mi rispondesse

Talia 13-03-2012 14.32.44

Mi sedetti sotto il portico, dove la locandiera mi aveva lasciata e assaporai il calore del sole sulla pelle... per qualche momento non feci caso a niente altro se non a quella gradevole sensazione, finché la mia attenzione fu attratta da tre voci che, poco distanti da me, disquisivano su Gioia e Felicità...
Li ascoltai per qualche momento, in silenzio... ed un vago sorriso mi increspò le labbra: quei tre giovani uomini parlavano di concetti astratti, parlavano di Gioia Felicità e Bellezza come se non le avessero mai conosciute davvero... le loro parole erano gentili e i discorsi acuti, ma non vi era sentimento in essi, non vi era un cuore che vibrava, non vi era passione...
Mi persi nell’ascoltarli, tuttavia... seguendo i loro ragionamenti e le loro riflessioni...
Finché una quarta voce li interruppe... e disse qualcosa che mi colpì.
Un Fiore Unico... disse... immutabile ed eterno... un fiore capace di confondersi con i sogni di ogni uomo...
E improvvisamente rammentai che un Fiore simile a questo, da qualche tempo, ricorreva spesso nei miei sogni...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44417)
“Volete acquistare una delle mie spille, milady?” Avvicinandosi la zingara a Talia. “Vi farò un prezzo di favore. Stamani ne ho fatte tre… scegliete quale più vi aggrada…” e pose davanti alla ragazza tre spille fatte con paste vitree colorate, raffiguranti, rispettivamente, una rosa, un giglio e una margherita.

La voce della zingara mi distrasse da quei pensieri...
Sorrisi, dunque, ed allungai le mani finché non giunsi a sfiorare le tre spille... le esplorai per qualche istante una ad una con la punta delle dita... la pasta vitrea era fredda al tatto e sembrava lavorata con una certa maestria, nonché con somma cura...
“Devono essere tutte molto belle...” dissi poi gentilmente “Sento che sono state realizzate con amore, come se ad ognuna aveste voluto donare una propria anima ed una propria personalità... e mi chiedo se anche i loro colori confermino tale sensazione!”
Attesi un attimo, durante il quale le mie dita passarono ancora dall’una all’altra... infine sorrisi: “Ma voi, che avete la fortuna di poterle anche vedere, ditemi... quale credete che si addica di più a me? Consigliatemi, ed io acquisterò quella!”

Guisgard 13-03-2012 18.52.05

“Non c’è tempo!” Disse la misteriosa figura a Cavaliere25. “Il demone tornerà presto e bisognerà affrontarlo! Se solo potessi usare la mia corazza… purtroppo è rinchiusa in quella nicchia di pietra e la chiave per liberarla è caduta nelle acque di questo stagno…” fissò allora le acque ed un bagliore dalle profondità dello stagno cominciò a mostrarsi agli occhi del boscaiolo, come se qualcosa brillasse sul fondale.


Guisgard 13-03-2012 19.04.15

Altea cominciò a chiamare Fyellon, ma quegli uomini le si avvicinarono ed uno di loro la colpì, facendola poi cadere a terra.
“Credi di essere nella favolosa corte della regina?” Fissandola quell’uomo. “Qui comanda il popolo e nessuno riuscirà più ad affamarci a causa di questa assurda guerra!”
Alzò allora il forcone per colpirla, ma proprio in quel momento qualcuno lo colpì alle spalle, tagliando in due il forcone.
“La fame rende dunque dei vigliacchi, oltre che dei disperati?” Con la spada in pugno Fyellon. “E’ facile attaccare in gruppo una donna, vero?”
“Cosa volete voi?” Domandò uno di loro. “Perché ci attaccate? Appartenete alla guardia reale?”
“No, non vedi che non indossa l’uniforme!” Esclamò un altro del gruppo.
“Perché avete aggredito quella ragazza?” Fissandoli Fyellon. “Che cosa volevate provare? Che siete dei vili?”
“Diamogli una lezione!”
E si lanciarono tutti sul cavaliere.
Questi però riuscì ad evitare il loro grossolano attacco ed uno alla volta li disarmò, stordendone qualcuno e tramortendone qualcun altro.
“Ed ora ritornate nella fogna che vi ha partorito, villani!” Intimò loro Fyellon.
Si avvicinò popi ad Altea.
“Come state, milady?” Domandò alla ragazza. “Vi hanno fatto del male?”

Altea 13-03-2012 19.11.22

Quegli uomini non volevano sapere ragione...fame e miseria...ma allora Tylesia non era quel Regno d'oro e perfetto che sembrava...con le sue ricchezze avrebbe potuto sfamare non un solo popolo. Cercavo di far capire le mie ragioni quando vidi quasi addosso a me un forcone, chiusi gli occhi...ma sentii una voce familiare e vidi Fyellon combattere contro quegli uomini. Rimasi stupita...dove aveva appreso quella maestria nel combattimento? Certo era degno di essere una guardia della Regina.
Si avvicinò a me per sincerarsi del mio stato di salute..."Fyellon, non preoccupatevi" dissi rialzandomi da sola "ho subito in questo posto umiliazioni ben più grosse..certo sto bene e devo farvi i complimenti, siete un combattente perfetto, dove avete appreso cosi bene questa arte? Ma forse è meglio che corriamo su per quella strada per arrivare a corte..."

Guisgard 13-03-2012 20.05.34

Fyellon aiutò Altea ad alzarsi.
“Ho avuto un grande maestro” disse alla ragazza “e a lui devo tutto ciò che sono e che conosco.” Per un attimo un velo d’inquietudine si posò sul suo sguardo. “Si, avete ragione… raggiungiamo il palazzo prima che la situazione precipiti in città…”
I due allora corsero verso il palazzo reale.
Qui, davanti all’ingresso, trovarono una folla inferocita decisa ad assalire la dimora della sovrana.
“La gente sembra impazzita…” mormorò Fyellon “… temo possa scoppiare una rivoluzione…” fissò poi Altea “… statemi accanto e non perdetemi di vista nemmeno per un momento, milady…” prese la mano di lei e si avvicinò alla folla.
Salì allora, con agile salto, su una delle statue che adornavano lo spiazzo che precedeva l’ingresso del palazzo.
“Gente di Tylesia, ascoltatemi!” Urlò alla folla.
“Cosa diavolo vuoi?” Gridò qualcuno.
“Chi sei?” Urlò qualcun altro.
“Non ha importanza chi io sia!” Fece Fyellon. “Ma agendo così non otterremmo nulla!”
“Non sei uno di noi!”
“Forse il popolo ha un volto?” Domandò Fyellon a chi aveva parlato. “Forse come il Clero ama adornarsi di Croci preziose per distinguersi? O come l’aristocrazia di fregi e stendardi per farsi riconoscere? No, il popolo ha lo stesso volto! Ha il mio, quello di questo ragazzo, o di quella fanciulla! Ha il cuore grande perché sopporta soprusi e gli occhi gonfi perché vede i propri cari morire di stenti! Ha le mani tartassate da calli e la schiena curva per il troppo lavoro! Il popolo sono io, siete voi, siamo tutti!”
“Cosa vuoi dirci?” Gridò Qualcuno dalla folla.
“Che tutto questo è inutile!” Rispose Fyellon. “Se resterete qui a gridare e a minacciare, allora vi ritroverete addosso la Guardia Reale che caricherà voi e i vostri figli!”
“Dobbiamo dunque morire di fame e restare in silenzio?”
“No, ma capire i motivi di tutto questo!” Fissando la folla Fyellon. “Avete fatto udire la vostra voce e questo è già importante! Se chi governa è giusto e saggio, allora tutto questo non passerà inosservato! Ora bisogna attendere! Liberate la piazza prima che giungano i soldati! Fatelo ora o sarà troppo tardi e tutto sarà perduto!”
Un mormorio si alzò dalla gente radunata.
Poi, pian piano, la folla cominciò a disperdersi e ognuno ritornò alla propria casa.
Fyellon allora saltò giù dalla statua e raggiunse Altea.
“Sembra sia andata bene…” sorridendo il cavaliere “… per un momento ho temuto potessero rivoltarsi tutti contro di me.” E rise.
In quel momento arrivarono i soldati della regina.
“Lady Altea?” Meravigliato Reas. “Cosa è accaduto qui? Dov’è la folla inferocita?”

Altea 13-03-2012 20.17.44

Davanti al Palazzo vi era la folla affamata, inferocita...che lottava per un pezzo di pane, avevo paura, ma Fyellon mi prese la mano, io strinsi la sua..e ad un tratto mi trovai vicino a lui, vedevo la folla e lui proclamava parole giuste...le condividevo..e rimasi stupita di come riuscì stavolta a combattere il fervore della gente senza la spada ma con la parola.
La folla si disperse, tirai un sospiro di sollievo ma ero preoccupata per la Regina..quando arrivò Reas..."Oh sir Reas, i miei omaggi..eh...mi ero persa per Tylesia. Cosa voleva questa gente??Voleva giustizia e mangiare...cosa significa tutto questo? Dobbiamo ringraziare...mio cugino..Fyellon...che è riuscita a sedare questa piccola rivolta popolare" deglutii guardando prima l'uno e poi l'altro.

Guisgard 14-03-2012 00.04.40

Reas ascoltò Altea e poi fissò Fyellon.
“Vostro cugino…” mormorò il capitano “… ed è giunto da poco a Tylesia, suppongo.”
“Si, milord.” Annuì Fyellon. “Mia cugina mi ha parlato di questa città… sono un soldato di ventura e cerco un signore a cui offrire la mia spada.”
“Vi sono già dei mercenari a Tylesia.”
“Si, mia cugina mi ha parlato anche di questo.” Fissandolo Fyellon. “Ma io credo che una buona spada non vada mai rifiutata.”
“Vedo che siete sicuro di voi, cavaliere.” Fece Reas. “Voglio offrirvi una possibilità… entrare nella Guardia Reale.”
Fyellon sorrise ed annuì.
Reas allora portò con sé lui ed Altea nel palazzo.
“Alloggerete in caserma, cavaliere, insieme agli altri soldati.” Disse il capitano.
“Grazie, capitano.”
“Si comincia presto domani.”
“Non mancherò.”
Reas, salutata Altea e suo cugino, si allontanò.
“Davvero bellissimo questo palazzo.” Guardandosi attorno Fyellon. “Beh, visto che ora ho un impiego ed anche qualche ora libera, cosa ne dite, cara cugina, di mostrarmi un po’ di questo palazzo? Rammento di un giardino chiuso da un cancello d’oro… ricordate? Voi stessa me ne avete parlato… vogliamo vederlo?”

Guisgard 14-03-2012 00.47.14

Talia con il tocco delle dita cercava di immaginare le forme e poi i colori di quelle tre spille.
“E’” disse la zingara alla ragazza “come chiedere ad una madre di scegliere quale dei suoi figli sia il più bello.” Sorrise. “Ogni spilla ha per me un significato particolare, milady… sono figlie di sensazioni e stati d’animo particolari… forse in comune hanno solo il sentimento che mi ha spinto a lavorare ad esse… e quello non muterà mai, né potrà mai finire…” si avvicinò ancora di più al tavolo “… siete innamorata, milady? Io si… amo disperatamente un ragazzo… ma lui non mi ama… anzi, non vuole saperne di me…” il suo sorriso non svanì, ma si fece malinconico e poi amaro “… e ho fatto queste spille in momenti differenti, tutti però volti col pensiero al mio grande amore… questa” prendendo in mano la rosa “è un pò il simbolo del mio sentimento… bello, armonioso e forte, capace con le sue spine di resistere e di difendersi… questa invece” toccando il giglio “è come il mio cuore… puro e immacolato, vergine di ogni altro sentimento che non sia quello volto al mio amato… e questa infine” accarezzando la margherita “è forse la mia unica compagna, visto che solo a lei confido le mie speranze e i miei sogni, cercando nei suoi petali la vera Gioia…” fissò poi Talia “… siete molto bella, milady e ognuna di queste spille possiede qualcosa che vi descrive e vi raffigura… forse agli occhi di chi vi ama voi apparite come loro, magari in giorni differenti o in momenti differenti di uno stesso giorno, quando siete bella come una rosa, candida come un giglio e sognante come una margherita…”



Guisgard, intanto, era ancora nella stalla.
Qui venne a chiamarlo la moglie del locandiere.
“Messere, abbiamo servito la colazione.” Disse questa. “Vostra sorella vi sta aspettando.”
Guisgard sorrise ed annuì.
“Grazie di tutto, amico mio.” Salutando poi lo stalliere.
Seguì così la donna.
“Come si chiama questo paesino?” Domandò il cavaliere.
“San Leuciano dei Tessitori, messere.”
“E’ un posto molto bello.” Guardandosi intorno Guisgard. “Cos’è quel bellissimo palazzo che si intravede a stento tra la vegetazione di quella collina?”
“E’ il Palazzo del Belvedere, messere.”
“Già, rammento le parole del vostro stalliere…” continuando a fissare ciò che si poteva vedere di quella costruzione “… da quel che si riesce a vedere, mi sembra davvero un palazzo da favola…”
“Viene utilizzato dagli Arciduchi come tenuta di caccia.” Disse la donna. “Nel palazzo si trova anche la Cappella dove vengono celebrati i matrimoni tra gli Arciduchi e le Granduchesse.”
“In assenza dei nobili padroni chi vive lassù?” Domandò Guisgard.
“Il vecchio guardiano” rispose la donna “ma ora pare sia ammattito e non permette a nessuno di avvicinarsi al Belvedere.”
I due giunsero allora davanti alla locanda, dove si trovava il portico con i tavoli imbanditi per la colazione.

Altea 14-03-2012 08.17.42

Fyellon non ebbe bisogno di presentazioni, subito si fece benvolere da Reas che gli offrì di entrare nelle guardie reali, ed era ciò che speravo..non avrei mai voluto si facesse ingannare dai Cavalieri del Tulipano..."Sir Reas, vi ringrazio per la ospitalità e la opportunità che date..a..mio cugino Fyellon. Si egli, venne a sapere ero partita con un barcone verso le foci del Calars e venne a cercarmi" guardai Fyellon. Reas, diede gli ultimi ordini al cavaliere per poi ritirarsi...Fyellon sembrava soddisfatto e felice e mi chiese di accompagnarlo nel giardino.
"Vero che questo Palazzo è stupendo? Ma dovete bene guardarvi attorno, strane accose avvengono, seguitemi per il viale, vedete quanti bei fiori?Qui ogni tanto vi trovo un..amico...è il Cappellano. E poi vi è Lady Elisabeth, mia amica, che pure fu superstite del naufragio, a lei spiegherò ogni cosa a tempo debito". Finche raggiungemmo quel cancello.."Ecco il cancello, vedete? E' invalicabile, di puro oro zecchino e guardate il lucchetto..tempestato di preziosi diamanti. Dietro, mi disse la regina, si cela un giardino inaccessibile".

cavaliere25 14-03-2012 13.23.35

se volete ve la prendo io la chiave in fondo allo stagno basta che riusciremo a distruggere il demone che ne pensate dissi guardando quella figura

Talia 14-03-2012 14.59.35

Ascoltavo le parole della zingara... ed ad ogni parola il mio sguardo si incupiva sempre più... parlava di amore quella giovane donna, diceva di essere innamorata di un uomo e chiedeva a me se lo ero... ed a quel pensiero il cuore prese a battermi forte, sempre più forte. A me era sempre stato vietato di pensare a queste cose, a me erano stati vietati tutti i sogni e i desideri, che pure erano nati clandestini nel mio cuore... io che ero sempre stata costretta ad un voto, come un’oscura catena che mi aveva legata ben prima che potessi comprenderne il senso o il significato...
Ognuna delle cose che per i più erano semplici e naturali... l’amore, la possibilità di scegliere una strada, un sogno, una vita... niente di tutto questo era mai esistito per me. Mai, fino al giorno in cui ero fuggita.
Sospirai profondamente, tuttavia, e mi sforzai di mettere da parte quel tumulto di sensazioni e stati d’animo... e tornai a sorridere alla zingara.
“Una compagna, dite?” mormorai, mentre le mie dita si posavano sull’ultima spilla, sfiorandola con delicatezza “Un’amica cui confidare le speranze ed i sogni, nell’attesa di trovare la vera Gioia? Ebbene... io credo che sia dunque questa la mia spilla!”
Feci una breve pausa... senza tuttavia smettere di esplorare con la punta delle dita l’ultima creazione, e la decorazione di quei piccoli fiorellini delicati...
“Si...” ripetei “Credo che sia proprio questa la mia! Vi prego... vendetemi questa!”

Guisgard 14-03-2012 15.50.19

A quelle parole di Talia, la zingara sorrise.
“E’ vostra!” Esclamò.
“Che scelta delicata.” All’improvviso una voce. “Palesa un animo sincero e dai tratti nobili.” L’uomo allora prese la mano di Talia e strinse in essa la spilla della margherita. “Posso avere l’onore di farvi questo dono, milady?” Fissò poi la zingara. “Quanto costa?”
“Mezzo Taddeo, milord.”
“Cosa?” Stupito l’uomo. “Mezzo Taddeo per un pezzo di vetro colorato? I miei orafi venderebbero a meno monili ben più belli! Dannata zingara, vieni qui ad imbrogliare la gente, vero? Ora ti darò una lezione!” Ed afferrò il braccio della zingara.
“Cosa succede, milord?” Correndo il locandiere.
“Permettete a questi straccioni di venire qui a raggirare la gente!” Gridò l’uomo.
“Lasciate mia sorella!” Avvicinandosi lo zingaro.
“Indietro, carogna!” E lo colpì col suo frustino. “E ora ti darò ciò che meriti!” Fissando la zingara.

Guisgard 14-03-2012 15.58.53

La figura fissò Cavaliere25 ed annuì.
“Ma bisogna fare in fretta” disse al boscaiolo “e liberare la corazza… il demone sarà qui tra breve e ci assalirà…”
Intanto, sul fondo dello stagno, quell’oggetto luminoso risplendeva sempre più intensamente tra i bagliori di quelle acque trasparenti.

Guisgard 14-03-2012 16.10.12

Fyellon si avvicinò a quel cancello d’oro e restò a fissare ciò che si vedeva dall’altra parte delle sbarre.
“Perché chiudere con un cancello d’oro, serrato da un lucchetto di diamante, un semplice giardino?” Mormorò. “No, deve esserci dell’altro… oltre questo cancello deve celarsi qualcosa di molto prezioso…”
“Cosa fate lì vicino?” Avvicinandosi all’improvviso qualcuno. “Allontanatevi!”
Erano due cavalieri.
“Perdonatemi…” voltandosi verso di loro Fyellon “… ma per natura detesto gli ordini fini a se stessi… magari, se avessi udito la parolina magica…”
“Che parolina?” Fissandolo uno dei due cavalieri.
“Per favore!” Ridendo Fyellon.
I due aprirono i mantelli e mostrarono il simbolo del loro ordine: il Tulipano.
“Ora ti daremo ciò che meriti…” ed estrassero le spade.
Un attimo dopo tra i tre scoppiò una violenta contesa.

Altea 14-03-2012 16.18.56

Fyellon guardava pure incuriosito dietro quel cancello, mi avvicinai pure io "Si, Fyellon, pure io ho sempre pensato che dietro questo cancello si celi qualcosa di misterioso o di altrettanto splendido, ma non è dato a nessuno saperlo". Non finii nemmeno di proferire quelle parole che si avvicinarono dei cavalieri che minacciarono Fyellon, li riconoscevo...il Tulipano, e già mi pentii di essere ritornata al Palazzo. Fyellon, seppe tener loro testa, nonostante le raccomandazioni che diedi, ma egli sembrava proprio una testa calda che odiava le imposizioni..e i tre cavalieri iniziarono a battagliare.
"Smettetela" dissi quasi in tono arrabbiato "cavalieri del Tulipano...mio cugino Fyellon è nuovo del Regno e anche del corpo della guardia reale..ma mi sembra siano banditi..i duelli".
Speravo in cuor mio arrivasse sir Reas a sedare la rissa.

Talia 14-03-2012 16.19.59

Accadde tutto in fretta... quella voce, quella mano che sfiorò la mia e poi... i toni si fecero più duri, le voci si alzarono ed un frustino schioccò da qualche parte vicino a me...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44464)
“Cosa?” Stupito l’uomo. “Mezzo Taddeo per un pezzo di vetro colorato? I miei orafi venderebbero a meno monili ben più belli! Dannata zingara, vieni qui ad imbrogliare la gente, vero? Ora ti darò una lezione!” Ed afferrò il braccio della zingara.
“Cosa succede, milord?” Correndo il locandiere.
“Permettete a questi straccioni di venire qui a raggirare la gente!” Gridò l’uomo.
“Lasciate mia sorella!” Avvicinandosi lo zingaro.
“Indietro, carogna!” E lo colpì col suo frustino. “E ora ti darò ciò che meriti!” Fissando la zingara.

“Basta!”
Mi alzai in piedi, le mani strette a pugno poggiate sul tavolo e la fronte alta.
“Basta così!”
C’era silenzio intorno a me... ma potevo sentire il cuore della ragazza battere forte, il respiro affannoso dell’uomo con la frusta e la rabbia dirompente del giovane zingaro... potevo sentire la paura del locandiere e la sorpresa degli astanti...
“Signore...” iniziai a dire, voltando appena la testa verso l’uomo che percepivo piuttosto vicino a me “Vi prego di lasciare immediatamente quella ragazza e suo fratello! Ella ha realizzato un’opera e la stava vendendo a me, prima che voi interveniste... e vi informo che a me quell’oggetto piace molto e sono disposta a pagarlo anche un intero Taddeo! Molto spesso, infatti, non è tanto la materia quanto la sostanza che determina il valore delle cose!”
Osservai una piccola pausa, ma nessuno parlò.
“Vi prego dunque, milord...” proseguii, con la voce più bassa e morbida, tendendo verso l’uomo una mano “Fatemi la cortesia di lasciar andare questi due bravi artigiani... in modo che io possa terminare il mio acquisto! Ve ne sarei oltremodo grata!”

Guisgard 14-03-2012 16.39.30

“Sono Cliens di Rosciano” disse l’uomo “ed ora non è più in gioco solo il reale valore di questa spilla, ma il mio onore! Questa zingara voleva imbrogliarmi ed io non posso passarci su!” Fissò allora Talia. “Sono intervenuto per farvi omaggio di quella spilla e tutto è sorto da questo… ma, se è vostra volontà, allora dimenticherò l’accaduto… ma solo per farvi piacere, milady…” si voltò poi verso la zingara e lanciò in terra un mezzo Taddeo “… scegliete la spilla che più vi aggrada, milady.” Sorridendo a Talia.
Cercò poi con lo sguardo il locandiere.
“Pagherò io il conto della nostra dama.” Disse al padrone della locanda. “E naturalmente potrà soggiornare quanto vorrà presso la vostra locanda.”
“Si, milord.”
Cliens prese poi la mano di Talia e la baciò delicatamente.
“Spero di avervi fatto dimenticare l’accaduto di poco fa, milady…” sorridendo alla ragazza.
“Io non dimentico nulla!” Gridò all’improvviso lo zingaro, aggredendo Cliens.
E scoppiò subito una violenta rissa tra i due.



Nel frattempo, Guisgard era rimasto poco più indietro, attirato dai discorsi di alcuni cavalieri.
“Messere, non venite a fare colazione?” Domandò la locandiera.
“Proseguite, io vi raggiungo…” mormorò, per poi avvicinarsi ai cavalieri.
“Dovremmo proseguire per il Belvedere, non credete?” Chiese uno di quelli agli altri.
“Si, ma il vecchio guardiano? Dicono abbia smarrito il senno.”
“Ho sentito che molti cavalieri sono passati da quel palazzo.” Fece un altro.
“Perdonatemi, miei signori…” avvicinandosi Guisgard.
“Cosa cercate?”
“Ho sentito, pur senza volerlo, i vostri discorsi…”
“Ebbene?”
“Vedete, io sto cercando un cavaliere e forse può essere passato dal Belvedere…”
“Può darsi.”
Guisgard li fissò.
“Del resto” disse un altro di quei cavalieri “solo di lì può essere passato un cavaliere che si ritrova a passare da queste terre.”
“Vi ringrazio, miei signori.” Mormorò Guisgard.

Talia 14-03-2012 17.21.11

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44479)
“Pagherò io il conto della nostra dama.” Disse al padrone della locanda. “E naturalmente potrà soggiornare quanto vorrà presso la vostra locanda.”
“Si, milord.”
Cliens prese poi la mano di Talia e la baciò delicatamente.
“Spero di avervi fatto dimenticare l’accaduto di poco fa, milady…” sorridendo alla ragazza.

Il tono dell’uomo lentamente si placò ed io tornai a respirare...
Era andata bene, dopotutto... meglio del previsto, tutto considerato!
Sorrisi, tentando di sfilare delicatamente la mia mano dalla sua stretta...
“Siete molto cortese, mio signore...” iniziai a dire “Davvero molto! Ma, vedete... io davvero non posso accettare così tanta generosità e...”

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44479)
“Io non dimentico nulla!” Gridò all’improvviso lo zingaro, aggredendo Cliens.
E scoppiò subito una violenta rissa tra i due.

La voce dello zingaro, poi quella dell’uomo, poi altre... e tutto si confuse tra rumori, grida e schiocchi di frusta...
Mi tirai in fretta indietro ed mi schiacciai contro il muro... non sapevo più che cosa stava accadendo intorno a me ed ebbi paura. Chiusi gli occhi e rimasi lì, immobile, impietrita, spaventata... e non riuscivo a pensare ad altro che a Guisgard... e non riuscivo a smettere di chiedermi dove accidenti fosse finito.

Guisgard 14-03-2012 17.24.19

La scontro fu subito violento fra i tre.
I due cavalieri del Tulipano tentarono di accerchiare Fyellon, ma l’abilità di quest’ultimo gli permetteva di tenere testa ai due avversari.
Alla fine, riuscì a disarmare uno di loro e a scalciarlo via.
L’altro, allora, gli si avventò addosso con ancora più foga.
E mentre i due battagliavano, quello senza più l’arma estrasse un coltello e tentò di colpire Fyellon alle spalle.
“Fermi tutti!” Gridò all’improvviso una voce. “Riponete le armi! Subito!” Ordinò Shyo.
I due cavalieri obbedirono subito.
“Chi siete voi?” Domandò la donna a Fyellon. “Non sapete che è contro la legge assalire un cavaliere del Tulipano? Siamo i difensori del regno!”
“Un regno messo male, allora…” fissandola Fyellon “… se i suoi difensori sono costretti ad attaccare in due un solo avversario…”
“Insolente!” Con rabbia Shoyo. “Arrestatelo!”
E Fyellon fu portato via da due cavalieri.

Altea 14-03-2012 17.35.27

Avvenne ciò che temevo, vani furono i miei tentativi di allontanare i tre cavalieri..Fyellon con la sua maestria riuscì a disarmare un cavaliere e stava pure riuscendoci con il secondo, se non fosse stata..la slealtà in combattimento...forse solita dei cavalieri del Tulipano. Uno di loro stava per colpirlo alle spalle..un sussulto..poi sentii la voce odiosa di Lady Shoyo, mi misi in disparte assistendo ai battibecchi e Fyellon fu portato in prigione.
"Lady Shoyo" intervenii "sir Fyellon è mio cugino e sir Reas lo ha arruolato nelle sue guardie reali..invece noi stavamo tranquillamente nel giardino quando i Vostri cavalieri sono venuti ad importunarci. Andrò immediatamente a parlare con sir Reas, se non lo liberate...oppure con la Regina".

Guisgard 14-03-2012 17.36.52

La rissa, nonostante violenta, terminò subito.
Cliens colpì lo zingaro e lo immobilizzò.
“Sai che un nobile non si può mai aggredire?” Tenendolo fermo l’uomo. “E la legge mi da ora diritto di fare ciò che più mi garba di te…”
“Vi prego, milord!” Gridò la zingara. “Abbiate pietà! Vi regalerò tutte e tre le spille!”
“Taci, cagna!” Gridò l’uomo, che poi fissò Talia. “Solo voi potete salvarlo, milady…” sorridendo alla ragazza “… chiedete la sua vita ed io la risparmierò… e voi, in cambio della mia generosità, sarete mia ospite stasera nel mio castello…” estrasse allora un lungo coltello e lo piantò alla gola dello zingaro “… date la vostra sentenza, milady…” fissando Talia.

Guisgard 14-03-2012 17.58.37

Shoyo fissò con disprezzo Altea.
“Fate come credete.” Disse. “A Tylesia la legge siamo noi Cavalieri del Tulipano e non è saggio mettersi contro di noi.” E andò via, lasciando sola la ragazza.

Talia 14-03-2012 18.07.59

I miei occhi si allargarono a dismisura a quelle parole...
“Cosa?” mormorai “Che cosa avete detto?”
Non riuscivo a percepire nessun rumore intorno a me, non più... tutto ciò che sentivo era il mio cuore che batteva e il pianto sommesso della giovane zingara...
“Ciò che dite non vi fa molto onore, mio signore...” dissi poi, a voce bassa “Ci sono molti modi per porgere un invito e questo è... come dire... sembra quasi... una costrizione!”
Inspirai...
“Tuttavia... vi prego... vi prego, lasciatelo! Lasciate vivere questo giovane e sua sorella e... ed io accetterò il vostro invito!”
Tacqui per un istante... udii il sospiro del giovane zingaro e pensai che fosse stato liberato, poi lo udii mormorare qualcosa e la voce della sorella rispondere... stavano bene!
“Lo accetterò...” proseguii dunque “Lo accetterò di buon grado a nome mio e di mio fratello, con il quale sono in viaggio. Sono certa che a mio fratello farà... come dire... piacere conoscervi! Egli è un cavaliere molto valoroso, sapete? Un cavaliere che ha visto molte terre e sconfitto molti uomini... lo troverete senz’altro un degno ospite!”

Guisgard 14-03-2012 18.39.57

Cliens sorrise a quelle parole di Talia.
La zingara abbracciò suo fratello e fissò la ragazza a cui doveva la loro salvezza.
“Non mi interessa vostro fratello, milady.” Avvicinandosi l’uomo a Talia. “Anzi, dov’è ora? Se non fossi giunto io quegli zingari vi avrebbero di certo imbrogliato.” Prese il braccio della ragazza e la fissò compiaciuto.
Ma un attimo dopo una smorfia prese forma sul suo volto.
Lasciò subito il braccio di lei e lanciò un gemito di dolore.
“Toccate ancora mia sorella” mormorò Guisgard bloccando il braccio dell’uomo come a volerlo spezzare “e vi farò ingoiare tutto il letame che c’è a terra.”
“Io…” farfugliò Cliens “… io… non sapevo…”
“Prendete il vostro cavallo e andatevene.” Intimò Guisgard. “Intesi?”
L’uomo annuì.
Guisgard mollò la presa e Cliens cadde a terra tenendosi il braccio.
Ma un attimo dopo si alzò di scatto, portando la mano sul coltello che aveva fissato nel cinturone.
“Ora io…” ma non terminò nemmeno di parlare, che si ritrovò la lama di Guisgard a pochi centimetri dal suo volto.
“Ho ucciso per molto meno…” fissandolo il cavaliere “… basta solo uno sguardo alzato su mia sorella per farmi perdere il senno… andate via… è l’ultimo avvertimento…”
Cliens allora prese il suo cavallo, che nel frattempo lo stalliere aveva condotto davanti al portico, vi montò in sella e galoppò via.
Ci furono attimi di silenzio davanti alla locanda, fino a quando il locandiere si avvicinò a Guisgard.
“Per un pò quel tipo non si mostrerà in giro” disse “ma passata la paura assolderà qualcuno per venirvi a cercare.”
“Non temete siamo in partenza.” Fissandolo Guisgard. “Quanto vi devo?”
E pagato il locandiere, si fece poi portare i loro cavalli.
“Sei pronta per partire?” Avvicinandosi a Talia ed aiutandola a salire in sella a Luthien. “E non dimenticare la spilla che ti ha regalato quel tipo…” fissò allora con occhi cupi le tre spille ancora sul tavolo “… quale di queste aveva scelto mia sorella?” Domandò alla zingara.
“Questa, messere...” rispose, dando a Guisgard la spilla che raffigurava la margherita.
Lui la prese, la fissò per qualche istante e poi la mise nella mano di Talia.
Salì in sella al suo cavallo e si rivolse al locandiere:
“Per il Palazzo del Belvedere?”
“Salite il colle, milord…” rispose il locandiere “… ma badate che il vecchio custode è pazzo e non permette a nessuno di avvicinarsi…”
Guisgard ringraziò e partì insieme a Talia.
Appena furono fuori dal paese, Sheylon, al richiamo del suo padrone, raggiunse i due.

Talia 14-03-2012 19.34.16

L’uomo mi afferrò malamente per il braccio, ma subito lo lasciò andare...
E poi la udii... la voce di Guisgard... e finalmente il cuore riprese a battermi regolarmente, come se un balsamo benefico lo avesse calmato...
E sorrisi tra me.
Ciò che avvenne in seguito fu rapido... poche parole con il locandiere, il passo familiare degli zoccoli di Luthien sulla strada e le sue briglie tra le mie mani...
Salii in sella e fu allora che Guisgard mi mise tra le mani quella spilla... quella spilla che era stata la sciocca causa di tutto...
Infilai una mano nella bisaccia appesa a destra della sella di Luthien e ne estrassi una scintillante moneta d’oro...
“Ecco...” dissi, chiamando a me la giovane zingara “La vostra spilla è davvero bella e merita una ricompensa pari al suo valore... E poi io non voglio pensare che me l’abbia davvero regalata quel pallone gonfiato!”
Lasciai cadere la moneta, con un sorriso, e la sentii atterrare tra le mani della ragazza...
Poi partimmo.
Parte della strada fu percorsa in silenzio, almeno finché non udii il felpato e poderoso passo di Sheylon unirsi a quello dei nostri cavalli. Ma Guisgard non diceva una parola... ed io ero abbastanza certa che fosse teso... potevo sentirla la sua tensione e la preoccupazione... attesi per qualche momento, poi tirai leggermente la briglia di Luthien e lei subito si accostò ubbidientemente all’altro cavallo...
“Sai...” dissi, con un tono falsamente severo, allungando una mano e trovando il suo braccio “Credo che saresti anche potuto arrivare un po’ prima... quell’inutile presuntuoso ha fatto il bello e il cattivo tempo mentre tu te ne stavi tutto tranquillo a guardare le nuvole!”
Tacqui per qualche istante... poi, incapace di trattenermi ancora, risi...
“Ricordi quando eravamo piccoli?” ripresi in tono più basso “Ricordi cosa mi dicevi? Mi dicevi che ero brava a mettermi nei guai... beh, lo sono ancora, vero? Proprio come un tempo! E tu... beh, tu lo sei sempre stato per tirarmene fuori, dopotutto!”
Mi protesi leggermente e gli poggiai un leggero bacio sulla guancia...
“Sorridi Guisgard...” gli mormorai all’orecchio “Sorridi per me!”

Altea 14-03-2012 20.16.34

Guardai Lady Shoyo che mi scrutava con odio e se ne stava andando.."Siete sicura di avere il potere, perchè il popolo si stava ribellando dunque davanti questi cancelli?".
Adirata, presi la porta che portava dentro al Palazzo, salii le scale e mi diressi verso la mia camera, era aperta per fortuna, tutto era come prima, mi sedetti sul letto pensando con astio "Perchè mai dovrei salvare la vita a quel cavaliere? E' cosi bravo a parlare e destreggiarsi con le armi, che sappia destreggiarsi ora, io sono tornata in questo Castello per aiutarlo, raccomandandolo di stare attento ai Cavalieri del Tulipano, ma lui ha voluto agire da sè...e io mi ritrovo di nuovo imprigionata qui dentro".

Guisgard 14-03-2012 20.18.08

Sheylon si affiancò ai loro cavalli e poi proseguirono tutti insieme verso la collina.
Guisgard era cupo, ma poi Talia cominciò a parlare.
Prima la sua voce, poi il suo sorriso.
E bastò questo per far svanire ogni inquietudine.
Poi le si avvicinò e lo baciò sulla guancia.
Fu un attimo.
Lui, quasi istintivamente, con i capelli di lei che accarezzarono per un momento il suo volto, cercò la sua bocca.
Arrivò a sfiorare l’alito di lei e nulla più.
“Sai che amo le entrate in scena trionfali!” Esclamò lui, riuscendo finalmente a sorridere. “E poi con te non c’è mai da annoiarsi… da piccola i guai in cui ti cacciavi erano le tue corse nel Tempio e giù il maestro che si arrabbiava, oppure quando ti mettevi in testa che potevi fare le stesse cose che facevamo noi tuoi fratelli…” la fissò “… oggi invece i guai in cui ti cacci sono perlopiù spasimanti… sai che è già la seconda volta che mi ritrovo a fare a botte per calmare i bollori di chi ti gira intorno, sorellina?” Sospirò. “Eh, mi sa che di questo passo ti chiuderò in convento… vediamo… ti farò anche scegliere… Agostiniane? Domenicane? O magari di Clausura?” Rise di gusto.
Restò a fissarla.
“Quando sei con me…” sussurrò “… io sorrido sempre…”
Ma proprio in quel momento, la cima apparve tra la vegetazione.
La collina del Belvedere attirava subito l'attenzione dei visitatori, sin dal loro arrivo sullo scosceso pendio che dava su San Lueciano dei Tessitori.
Forse per l'incanto, quasi fuori del tempo, di quel luogo, o forse perché arrivava a sovrastare il Sole al tramonto, brillando tra le alte e floride cime, assumendo riflessi che si andavano a congiungere, pian piano, con l'ancestrale manto del crepuscolo nascente.
Appena fuori dal paese, quando il pendio cominciava a salire teneramente verso il ventre della collina, un arco monumentale, rivestito da quell'austera patina che accarezza e ammalia le cose venerande figlie di sentimenti antichi, si ergeva come un baluardo tra i colori e i riflessi di quel dorato pomeriggio di Marzo.
Oltrepassato, una rampa di scale, ammuffita dalla malinconia del tempo, saliva fin verso la cima del colle, attraversata dai sospiri e dagli aliti delle colline, così ricchi di profumi e di sapori.
Sul colle sorgeva, così, quasi addormentato, il Palazzo del Belvedere.
La facciata, vasta ed esposta a Sud, era intervallata e scandita da un doppio ordine di lesene dal gusto e dalle forme classicheggianti, di un gusto luminoso ed essenziale, con due ordini di finestre e un sontuoso timpano centrale.
La facciata mostrava poi intagli di sfarzoso gusto ellenistico, che aggraziati volteggiavano, simili a leggeri riflessi di chiaroscuro, con artificiosa vivacità e quasi animati dai bagliori violacei che filtravano dal giaciglio che man mano trovava il Sole nel suo adagiarsi sulle cime d'Occidente.
Un piazzale precedeva l'edificio centrale, con una splendida vista, di qui il nome del meraviglioso complesso, sul paese e sul paesaggio circostante.
Una meridiana nel timpano centrale segnava le fasi del giorno ed una piccola lastra poco dopo l’arco d’ingresso, quasi sepolta da eriche in fiore recitava:

“L'Amore è un privilegio, come un fiore sbocciato inatteso,
fiorito e donato senza merito, che chiede solo, come pegno,
di essere colto, sfogliato e vissuto fino in fondo, petalo dopo petalo.”

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cavaliere25 15-03-2012 10.33.55

ok dissi presi e mi immersi nello stagno seguendo il bagliore l'acqua era sporca ma riuscivo a vedere dove stava la chiave mi avvicinai di più e la presi e iniziai a risalire il piu velocemente possibile dovevo fare in fretta se non volevo morire

Daniel 15-03-2012 15.28.29

Con un balzo atterrai tra la gente e i soldati.. e dissi:
<<Da adesso Tylesia sarà diversa non ci saranno più malcontenti e la pololazione sarà libera! Ditelo ai vostri superiorI!>>
scavarentai i soldati via dai cittadini e mi smaterializzai!


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 11.55.50.

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