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Quella farfalla guidò Elisabeth attraverso strette gallerie, fino a raggiungere un antro illuminato da poche candele che generavano un alone di giada.
La donna vide allora una figura seduta che le dava le spalle. “Ti sei perduta...” disse senza voltarsi, con una voce anziana “... si, ti sei perduta... cosa cerchi ora qui? Forse la strada per tornare indietro? Un'altra possibilità?” |
“Sciocchezze...” disse Ciminieri ad Altea “... Dominus è il duca ed è lui, dunque, il legittimo signore di Capomazda. Ed è allora lui il mio nemico. Fantasmi e spettri del passato a me non interessano.”
Poi Altea, all'improvviso, mollò un calcio da sotto la tavola a Rosanne e la ragazza subito tirò via il piede, per poi lanciare uno sguardo indecifrabile verso Guisgard. La colazione proseguì così, senza toccare oltre la storia del libro e tutto il resto. E quando terminò, il barone pregò i suoi ospiti di seguirlo. Rosanne invece restò nella sala. Ciminieri ed i quattro falsi mercenari salirono ai piani alti della torre, fino a ritrovarsi davanti ad una porta che Capitan Falco e Clio conoscevano bene. Era infatti la porta di quella saletta adibita a serra che avevano visitato la notte prima. Ed ora, col favore della luce del Sole, sulla soglia era possibile vedere una piccola lapide, su cui erano impresse queste parole: “Sappi che per trovare il Fiore, o viandante, dovrai terminar le gesta del cavalier errante. Colui che mosso da Dio vinse demoni e falsi dei e dal cui sangue discendono tutti i nobili Taddei. Ma guardati ben da ogni illusione o falso indizio, o l'unico fiore che vedrai sarà quello del giudizio.” |
Bene, pensai, avevamo fatto bene a celare la nostra vera identità.
Era nemico di Dominus, certo, ma lo sarebbe stato anche di Guisgard. Dopo la colazione, lasciammo la sala, diretti alla lapide. Lanciai una rapida occhiata a Guisgard, quando riconobbi il posto in cui ci trovavamo. Era da lì che provenivano le grida. Osservai attentamente la lapide. "Interessante... immagino che il cavaliere a cui si riferisca sia Ardea.." dissi, senza smettere di osservare la lapide "Però se ho capito bene, non è propriamente il fiore ad uccidere, ma il fallire nella ricerca che porta alla morte.." sorrisi appena "Affascinante, non c'è che dire..". |
“Già...” disse Guisgard a quelle parole di Clio, mentre tutti erano fermi ad osservare quell'enigmatica lapide “... questa lapide sembra più un monito...”
“Ma solo leggendo quel libro” fece Ciminieri “è possibile trovare il Fiore.” “Però la lapide” mormorò Capitan Falco “usa una parola particolare, precisa... non dice che bisogna leggere il libro, ma bensì che occorre terminare le gesta di Ardea...” “Talvolta gli antichi scritti” sorridendo Ciminieri “usano parlare in modo arcano... il significato non può che essere leggere il libro.” Guisgard restò pensieroso. Ad un tratto arrivò un servitore. “Milord, è giunto vostro fratello.” Disse al barone. “Bene, lo raggiungerò subito.” Annuì questi. “Amici, perdonatemi ma devo lasciarvi. Ma tra breve vi presenterò mio fratello. Nel frattempo potete visitare la torre, il cortile ed i giardini.” E andò via col suo servo. “Questo luogo è troppo pieno di misteri per i miei gusti...” Capitan Falco una volta rimasto solo con i suoi tre compagni. “Resteremo molto qui, capitano?” Chiese Cid. “Beh, ci conviene capire prima cosa lega questo posto al Fiore Azzurro...” rispose Guisgard “... anche se, credo, non sarà molto semplice scoprirlo...” |
Il barone ci lasciò, per andare incontro al fratello.
Dunque avevamo il permesso di curiosare in giro. "No, non sarà affatto facile.." sospirai, osservando la lapide. "Hai ragione.." voltandomi verso Guisgard "Tu conosci bene le gesta di Ardea? Ha lasciato, non so... qualche missione a metà, che occorre terminare per trovare il Fiore?". |
La sua voce era piu' vecchia di quanto avrei pensato......." Perchè mi dite ancora che mi sono perduta.......ho fatto delle scelte sbagliate ...ma non mi sono perduta...ho scelto la morte......e Voi invece perchè mi avete cercata ?......Si...forse un unico rimpianto.....ho abbandonato la persona che aveva bisogno del mio aiuto ed egoisticamente......a lui sto pensando solo adesso.....già...chiedere scusa e' una cosa che costa troppo...l'umiltà e' una parola sconosciuta.......ma non si torna in vita....di questo ne sono consapevole....e poi...a chi dovrei chiederlo se nascondete il vostro volto....."....
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Osservai la lapide perplessa.."Strano..proprio questo castello nomina i Taddei" dissi una volta il barone se ne fu andato "a mio parere, egli sa qualcosa di noi..ma sono perplessa sulle ultime parole...ma guardati ben da ogni illusione o falso indizio, o l'unico fiore sarà solo quello del giudizio..sembra un avvertimento..ma se quel fiore che cercano è propro quello del giudizio sembra sia un controsenso..a mio avviso Ciminieri sa che stiamo cercando il Fiore Azzurro, ha fatto troppi sbagli nel suo discorso e la unica cosa giusta è che il duca Dominus si avvalga di mezzi esoterici e di una strega...io lo ho sognata..mi ha spinta a gettarmi dalla Santa Caterina..ma sono protetta e ho un talismano addosso" dissi alzando le spalle tanto sapevo le mie parole non avevano valore e guardai Guisgard "si...sono immune dalla maledizione di Dominus e della megera, me la hanno fatta appena nata poichè pensavano tu tornassi e io diventassi Granduchessa e pure sono immune alla Gioia dei Taddei anche se molti dicono sia solo superstizione...avendo voluto..potevo continuare io a scrivere quel libro..maledetto..poichè se la maledizione è vera, e a Dio volendo posso sconfiggerla..o tutto al più mi auguro di andare con gli Angeli..laggiù vi stanno molti miei amici purtroppo".
Ad un tratto lettori una voce soppraggiunse..Altea non può ruolare di notte quindi è fuori da questa storia a cui ha dato molto e ha partecipato a fianco di Guisgard per aiutarlo...ad esaudire i suoi sogni e con gioia.. e proprio lui la ha gettata via come un oggetto...solo perchè di notte non può ruolare e deve andarsene...grazie per avermi letta...Altea si lasciò trasportare da quella voce e la trovarono morta davanti al giardino della corte di Dominus. |
“Forse non dovresti chiedere scusa a me” disse la vecchia ad Elisabeth “ma a colui che hai abbandonato, come dici tu stessa, egoisticamente.” Si alzò e finalmente si voltò, mostrandosi al lieve chiarore delle candele.
Aveva un cappuccio sul capo. “Ma ora, immagino, quella persona sia lontana.” Continuò. “Talvolta gli uomini sanno erigere distanze quasi incolmabili tra loro... distanze fatte di debolezze, di miserie, di solitudine, di egoismo...” rise piano “... ma, tranquilla, tu non sei morta... l'Oltretomba per alcuni non è così piacevole, come invece lo è questo palazzo... non credi?” |
Diceva il vero.....bisognava che chiedessi scusa...ma lui era lontano, e nella sua memoria perduta....forse esistevo anche io.....Gli uomini... e le donne com'erano ?.....infondo ero io che avevo tradito lui...si voltò..e vidi una sagoma...aveva il cappuccio sul volto......" Se non sono morta...allora non avrei problemi a ritornare a bordo della nave ?...magari ..lui spera ancora che io riemerga......"...mi guardai attorno.....certo era un bel posto...considerata la caverna di Gedeone......" Perchè mi avete salvata ?......magari..merito una seconda possibilità......o forse..a me non sarà concessa ?...."....
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“A tutti è concessa una possibilità...” disse la vecchia ad Elisabeth “... ma bisogna volerla davvero...” cominciò a camminare e le fece cenno di seguirla.
Attraversarono un lungo corridoio, scavato nella nuda roccia dal millenario corso del Lagno, fino a raggiungere una grotta quasi del tutto riempita d'acqua. “Tu vuoi davvero tornare da colui che hai abbandonato?” Chiese la vecchia, indicando alla donna di guardare tra le increspature dell'acqua. E in quel momento Elisabeth vide apparire un'immagine proprio tra quelle increspature. Erano due uomini a cavallo. |
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