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“Stiamo precipitando...” disse Reddas.
Gwen stringeva forte Fermer, pregando per una disperata salvezza. Il Re di Denari precipitava velocissimo. Reddas ebbe solo il tempo di virare, affinchè non precipitassero sul borgo. Un sibilo assordante rendeva insopportabile quel tempo scandito verso un devastante impatto. Le rocce davanti a loro erano sempre più vicine. Poi l'impatto. |
Insopportabile. In quel momento l'unica parola per descrivere Levet era proprio insopportabile. Io avevo bisogno di stare solo e lui invece, si sedeva accanto a me e iniziava a parlare. Tanto più in un modo che non apprezzai affatto.
<< Non sono dell'umore per apprezzare la correttezza della mia scelta e no, baronetto, non credo che perdonerò il vostro ardire, non ho bisogno di consigli da voi>> nel dirlo continuai a fissare il vetro, notando dal riflesso che lui mi stava fissando. |
“Non sarà l'ultimo questo bacio...” disse Domis ad Altea “... ma solo il preludio ad una notte di passione, appena avrò finito di mandare all'Inferno questi dannati.” E riprese a sparare sui Valkirya.
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“Base chiama Novalis, rispondi Novalis...” disse Goz via radio “... ma che sta succedendo? Perchè l'aereo sembra voler picchiare contro quel dannato bombardiere? Siamo legionari, non certo kamikaze!” Attendendo una risposta da Clio e da Gaynor.
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Lo guardai...ecco era uscito il suo spirito di competizione..una notte di passione..sperando non fosse solo fumo..una illusione. E continuò a combattere senza indugi.."Mi fido pure di te..si, ne usciremo vivi". Ma guardavo i due bombardieri senza distrarmi troppo.
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"Hai un'idea migliore per distruggere quella torretta?" via radio "Non sarebbe né la prima né l'ultima volta..".
Che faceva mi leggeva nel pensiero adesso? Non avevo ancora iniziato le manovre necessarie, non avrei mai messo a repentaglio la vita di Gaynor senza il suo consenso. Stavo ancora schivando unicamente i suoi colpi, in modo che colpisse noi e non i caccia degli altri legionari. |
“Non potete nasconderlo...” disse Levet a Dacey “... è un'infatuazione la vostra per quel militare da strapazzo... un'infatuazione sciocca e adolescenziale, di quelle che bruciano velocemente ed ancor più rapidamente spariscono, fortunatamente... vi consiglio davvero di dimenticarlo e di non farne parola con la Gran Baronessa...”
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"Avanti, Clio... Goz ha ragione, non siamo kamikaze... Non ha senso morire per abbattere una torretta, quel maledetto bombardiere può distruggere tutto anche senza... il Novalis non ha la forza di abbattere quel gigantesco mostro, può solo rallentare la sua opera di distruzione... e comunque che io sia dannata se ti lascio sola..."
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Reddas virò, evitando il borgo.
Io stringevo sempre più Fermer a me, come se lui fosse la mia unica àncora di salvezza. Anzi, lo era. Mentre le rocce si facevano più vicine ripensavo ai momenti passati con lui, alla nostra prima cena e alla seconda, quando tutto aveva avuto inizio, quando mi aveva baciata, dando un nome a tutto ciò che provavo anche quando solo mi guardava. E poi alla prima notte con lui, dolce e appassionata e a tutti quei momenti, passati fra interruzioni varie, quando ognuno aveva rubato di nascosto un bacio, una carezza o un sospiro all'altro e, seppur finito in tragedia, al nostro giro al borgo, quando ci eravamo comportati come una coppia normale, come due persone normali che si amano. Non avrei mai, mai dimenticato le sue parole mentre eravamo nel deserto. Anch'io lo avrei amato sempre e comunque. Poi, l'impatto. |
Domis sorrise ad Altea.
“Bene, preparati, mio bel pilota in seconda...” disse sparando verso i Valkirya “... stai per vivere lo slancio di una grande battaglia... vedremo se saprò scaldarti a dovere... o sei rimasta la ragazza acqua e sapone di un tempo?” Sarcastico. |
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