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La moglie del taverniere sorrise a Dacey e le strinse le mani.
“Si, se il capitano tornerà ci parleremo noi...” disse la donna “... gli racconteremo ogni cosa... ora andate, il treno vi aspetta... andate e che il Cielo vi protegga.” “Dobbiamo andare, milady...” Levet a Dacey “... quel tipo non verrà... forse sarà già lontano ora, o magari morto sotto il bombardamento... se avesse tenuto a voi allora sarebbe rimasto a proteggervi... andiamo e dimenticatelo.” E si udì il fischio del treno. |
“Eh, questa carezza...” disse Domis fissando Altea “... cosa dovrebbe significare? Che sei sempre preda del mio fascino? O che la mia abilità in battaglia aumenta il mio carisma?” Facendole l'occhiolino.
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Sorrisi appena a quelle parole della diva.
"Benvenuta al fronte, questa è la guerra..." Scuotendo la testa. "Come intendo fermarlo? Così.." Piegando in una manovra che permetteva alla mitragliera destra di avere campo libero. "Prepara la mitraglia che ci è rimasta, perché ci servirà.." Concentrata. Mancavano solo due torrette. Un semplice caccia non avrebbe avuto scampo contro il mitragliere. Piuttosto che mettere in pericolo i miei uomini, mi sarei immolata io stessa. Poi quelle parole di Goz. "Ah se hai voglia di venire quassù, prego.." Via radio al capitano, per poi concentrarmi sulla manovra. |
<< Io non...>> quanto era difficile, avrei voluto non dover prendere quella decisione ma non avevo davvero più altra scelta.
Sentivo il mio cuore andare in frantumi, lo stavo lasciando lì, ad Evangelia. << Spero di rivedervi presto>> dissi alla donna muovendo i passi verso il treno. Piccoli, pesanti passi che segnavano la rottura della mia promessa. Mi stavo odiando per questo ma non avevo più scelta. Dovevo sopravvivere, se volevo avere una possibilità di rivedere Guisgard. Gettai un ultimo sguardo al cielo, invano, quindi mi accinsi a salire sul treno, in preda allo sconforto, lottando per trattenere le emozioni. |
"Che temo per noi...perché stai facendo lo spavaldo. Preda del tuo fascino..è passato del tempo, magari sei sempre lo stesso donnaiolo no? E io non voglio più soffrire" e riguardai la battaglia aerea.."Guarda quel bombardiere potente ma scolorito è stato colpito..accidenti e ora?"
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Clio si avvicinò di nuovo al bombardiere, mentre Gaynor doveva occuparsi dell'arsenale.
Il Novalis così si ritrovò ancora ad avere a tiro una delle torrette mobili. Una raffica precisa e letale colpì in pieno il bersaglio e la torretta esplose. Ora restava l'ultima da distruggere. Ma da quella torretta continuavano a partire scariche di colpi verso il Novalis. |
Il fischio del treno ed il vapore lungo i binari.
La motrice era accesa, segno che tutto era pronto per la partenza. “Andiamo.” Disse Levet prendendo la mano di Dacey, quasi a portarla lui stesso sul treno. Due dei controllori caricarono poi il povero Fines, essendo ferito, mentre Leones e Poeh erano subito dietro la ragazza ed il baronetto. |
Finalmente trovai le chiavi e tolsi le manette, massaggiandomi i polsi e tornai da Fermer, stringendolo a me per evitare che fosse sbalzato da qualche parte.
"So che sto per dire un'assurdità e non so un accidente di aerei, è la prima volta per me che salgo su un aereo, ma se avete bisogno di una mano o qualsiasi cosa, potete chiedere, spero solo di esservi d'aiuto, in caso vi rivolgeste a me. Dopotutto siamo tutti nella stessa situazione..." riferendomi a quel dannato colpo che ci aveva danneggiati e ci sd tava facendo pericolosamente precipitare. |
Domis seguì le parole di Altea e vide il bombardiere, attorno al quale volava il Novalis.
“E' una macchina da guerra come non se ne sono mai viste...” disse Domis riferendosi al bombardiere “... se pensano di abbatterlo allora hanno la testa piena di utopie...” |
"Bel colpo mia cara.." sorrisi a Gaynor "Ne manca solo una.." mormorai, cupa.
Sapevo che era il colpo decisivo, il colpo che avrebbe potuto tenere le sorti della guerra. Era difficile, incredibilmente difficile. Dovevo tentare, in ogni modo, al massimo avrei potuto tentare il tutto e per tutto, ma doveva essere l'ultima risorsa. Così iniziai dapprima a spostarmi per evitare i colpi, ormai partivano solo dall'ultima torretta, il nostro obbiettivo. Ma dove diavolo era Guisgard? Sperai non gli fosse successo niente, che avesse avuto solo un intoppo per la missione. Non sapevo bene perché, ma mi fidavo di lui, quel tipo era strano, ma sapeva quello che faceva, e in momenti come quello era fondamentale. Ora dovevamo pensare a pianificare l'ultimo attacco, tra le scariche del bombardiere. Ma ci provai, con una manovra opposta a quella precedente, dato che dovevo sempre fare in modo che avesse linea di tiro la mitraglia di destra. "L'ultima.." mormorai "L'ultima dannata torretta..." eseguendo quella manovra al limite. |
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