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"Ma certo, non si preoccupi" mi allontanai a mia volta, mentre lui proseguiva nel suo lavoro e andai incontro a Bert.
"Domani il panfilo tornerà a terra, ma noi rimarremo sull'isolotto. Ox non gli ha detto altro ed io continuo ad insospettirmi sempre di più, ad essere onesta" risposi, tesa e nervosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh,se hai paura posso sempre chiedere al capitao Crocao di riportarti indietro." Disse divertito e sagace Bert a Marin.
In quel momento però uno dei marinai indicò la terraferma. Era infatti sbucato all'orizzonte un isolotto lontano, avvolto dalla foscia bluastra e circondato da alte e stratificate nuvole bianchissime. Sembrava un grosso scoglio che sorgeva dal mare, ma man mano che il panfilo si avvicinava, la sagoma dell'isola appariva più chiara. Era formata da alcune alture che parevano inerpicarsi verso l'alto, con le pendici a strapiombo e ricoperte da folta vegetazione. Alla fine il panfilo arrivò presso una baia brulla e qui attraccò a pochi metri dalla spiaggia. Poi calate in acqua un paio di scialuppe, furono portate a terra le varie merci, insieme a Marin e a Bret. https://www.application-esta.us/wp-c...e-marianne.jpg |
Lo guardai, sollevando un sopracciglio.
"Sembra che tu voglia continuare a spingermi fra le braccia dell'aitante capitano" continuai a punzecchiarlo. Alla fine, intravedemmo l'isolotto e ci fermammo in una baia, poco distante dalla spiaggia. Scendemmo dunque, insieme alle merci ed io ero davvero in attesa di saperne di più. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Chissà se tu ci staresti col capitano..." disse sottovoce Bret a Marin, sfiorandole l'orecchio con le labbra.
Infine le 2 scialuppe toccarono terra. Si trattava di una spiaggia non troppo larga, ma abbastanza lunga, fatta di sabbria bianca e sassi levigatissimi. Le alture erano quasi a ridosso del mare, altissime fino e strapiombo, tutte ammantate di una foltissima vegetazione. "L'isola" fece Crocao accendendosi la pipa "è abitata solo nella parte occidentale..." spiegando ciò dopo aver notato la perplessità sul volto di Bret "... c'è un villaggio, edificato 178 anni fa da alcuni coloni che si unirono ai pochi indigeni del posto." "Perchè siamo sbarcati qui, capitano?" Chiese Bret. "Immagino l'isola dall'altra parte abbia un porto, no?" Crocao e i suoi uomini risero forte. "Devo davvero spiegarglielo?" Divertito Crocao. "No no, le risate sue e dei suoi uomini sono più che sufficienti, capitano." Ironico Bret. A un tratto Marin parve avvertire una strana e poco piacevole sensazione, come se qualcuno intorno a loro li stesse spiando. |
Roteai gli occhi, alle sue parole.
Alla fine, giungemmo ad una spiaggia, da dove la vegetazione era sterminata, a perdita d'occhio. Seguii lo scambio di battute, che mi fece guardare Bert con evidente dubbio. Era una situazione sempre più strana che non comprendevo. Speravo solo che, al termine di questa follia, potessimo tornare indietro senza problemi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il capitano Cracao diede ordine ai suoi uomini di scaricare la merce dalle scialuppe sulla spiaggia.
Intanto quella sensazione, tutt'altro che piacevole, di essere spiati sembrò concretizzarsi quando dalla vegetazione circostante iniziarono a sentirsi dei fruscii e poi dei calpestii. "Ci sono forse..." disse Bert attirato da quei rumori "... bestie feroci o simili su quest'isola?" "Si, ma nella foresta interna, non qui sulla spiaggia." Rispose Crocao. Un attimo dopo dalla vegetazione emerse una sagoma. Era una figura simile, slanciata e sensuale che fissava tutti loro sulla spiaggia. "Abbiamo visite, capitano." Indicandola Bret. Crocao vide la donna e le fece cenno di avvicinarsi, come se la conoscesse. Li allora camminò verso di loro, fermandosi qualche metro dietro. Era bruna, ma ni suoi tratti c'era qualcosa di strano. Era diversa nelle fattezze da qualunque altra razza umana conosciuta sul pianeta. https://64.media.tumblr.com/8ab85e3c...bdd2o3_500.png |
Mi sentivo osservata e non era piacevole, affatto, specie perchè poi iniziarono i fruscii e la domanda di Bert era legittima.
La risposta di Crocao non mi faceva ben sperare, perchè tali animali avrebbero potuto avvicinarsi, nulla gliel'avrebbe impedito. Il fruscio poi si intensificó, mentre le merci venivano scaricate e mi sorpresi di vedere apparire una figura femminile, tanto bella e sensuale quanto... Strana. Aveva forma umana, naturalmente, ma era "diversa". "C'è qualcosa che non torna, in lei..." Sussurrai a Bert, osservandola. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Jean insistette per accompagnarmi all’hotel, rifiutandosi di lasciarmi in centro.
Arrivata davanti all’albergo, Jean mi lanciò un amo per testare se io fossi interessata ad uscire nuovamente con lui. “Immagino che ci rivedremo sul set!” esclamai per poi chiudere la portiera. Sicuramente era un bravo attore, tuttavia dubitavo che oltre un rapporto professionale potesse nascere qualcosa. Mi diressi verso la mia stanza, così da cambiarmi e pensare a come impegnare il resto della giornata. |
Britty tornò in camera sua, dove le tende abbassate a stento filtravano i caldi raggi del pomeriggio.
A un tratto un sordo rumore la destò. c'era qualcuno in camera. "Non temete." Disse Crocao accorgendosi dell'inquietudine di Marin e della perplessità di Bert. "Sei sola, Upa?" Rivolgendoso poi alla strana donna che li fissava nella folta vegetazione. Lei scosse il capo e un attimo dopo dal fitto fogliame apparve una figura. Era un uomo giovane, alto e ben strutturato, biondo e dallo sguardo attento, furbo. "Salve, capitano." Disse questi. "Buongiorno, signor Fellay." Crocao al nuovo arrivato. "Attendevamo il vostro sbarco, capitano." Fellay, fissando tutti loro. https://tn.com.ar/resizer/DR0yx_vrVz...3MRJQLV3UE.jpg |
La donna era strana, particolare, ma non sembrava molto loquace, smesso sapesse parlare la nostra lingua.
Poco dopo, emerse una figura maschile dalla vegetazione, che sembrava una vecchia conoscenza del capitano. "Cosa pensi ne sarà ora di noi, per il laboratorio? Sembra che nessuno se ne stia preoccupando..." sussurrai a Bert. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ti dirò..." dise sottovoce Bret a Marin "... ora sono davvero curioso."
"Vedo hai degli ospiti, capitano." Fellay indicando proprio Marin e Bret. "Si, invitati dal Dottor OX." Svelò Crocao. "Allora faremo la stessa strada." Annuì Fellay. Upa invece restava a fissare tutti loro nella vegetazione. "Il signor Fellay è l'assistente speciale del Dottor OX." Crocao, facendo le presentazioni. "Questi sono mister Bert Sper e lei è la signorina Marin." "Molto lieto." Con un lieve sorriso Fellay. |
Attesi che qualcuno ci desse una spiegazione, finché Fellah disse che avremmo fatto la stessa strada e che addirittura era l'assistente del professore.
"Ci potrà illuminare sugli studi del dottor Ox, è stato molto misterioso a riguardo" sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Fellay guardò Marin e tirò fuori da una tasca il suo pacchetto di sigarette che, cavallerescamente, offrì prima alla ragazza e poi a Bret.
"Il Dottor OX è un filantropo, signorina..." disse accendendosi la sigaretta, per poi fissarla attraverso la nuvola di fumo che sbuffò dopo il primo tiro "... ogni suo studio, ogni sua ricerca ed esperimento sono volti al benessere di tutti, del mondo intero." "E' un pò vago, signor Fellay." Sorridendo Bret. "Una simile descrizione potrebbe anche spingerci a credere che il Dottor OX sia Babbo Natale o il Mago di Oz." Sarcastico. In quel momento Upa, lasciando l'angolo di vegetazione dentro cui si era adagiata, si avvicinò a loro. |
Presi la sigaretta che mi offriva, ma Bert aveva ragione.
Era tutto troppo vago. "Anche Iron Man diceva di essere un filantropo, è un modo nascosto per affermare che Ox sia un supereroe miliardario?" dissi sarcastica, notando poi Upa avvicinarsi a noi. Era una situazione ben strana, senza dubbio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Fellay rise a quelle parole di Marin, per poi tirare un'altra boccata di fumo dalla sua sigaretta.
"Non lo definirei un supereroe..." disse divertito "... direi più che il Dottor OX è..." rise "... ma sarete voi stessi a scoprirlo." Guardò poi Crocao. "Grazie, capitano. Da questo momento mi prenderò io cura dei nostri ospiti." "Bene, allora noi prepariamo il panfilo e poi ripartiamo." Annuì il capitano. "Ulpa, ci fai strada per favore?" Fellay alla misteriosa donna. Lei lo guardò e poi, senza dire nulla prese la direzione della foresta. Così Fellay, incalzato da Marin e da Bret iniziarono a seguirla. Attraverso uno stretto sentiero che zigzagava fra alti tamarindi, robusti bambù e diverse piante sconosciute al continente, come l'Ardore di Saffo e il Pianto di Efialte, usate dagli indigeni come potentissimi veleni per le loro frecce, i 4 risalirono verso una dolce altura, da cui si poteva ammirare uno scorcio di costa, blu e bllissima. Immensi banchi di vuvole bianchissime galleggiavano sull'orizzonte, spinte dai venti boreali oltre l'indefinito spazio visivo. Dopo una buona mezz'ora di cammino, sotto un Sole appena fiaccato dalle incerte nuvole tropicali, il gruppetto arrivò presso una bassa valle, in cui sorgeva una magnifica villa in stile coloniale. https://s.yimg.com/ny/api/res/1.2/FP...3-03ae36d0ead3 |
Qui la gente trattava Ox come se fosse stato il nuovo profeta di chissà quale rivoluzione.
Bah... Fellay ci fece strada ed attraversammo sentieri formato da piante mai viste, che non conoscevo nemmeno di vista. Era tutto bellissimo ed affascinante, questo era certo. Alla fine, dopo parecchia strada, giungemmo ad una villa in stile coloniale. "Dovunque vada, sembra che il dottore si tratti bene" commentai, guardandomi attorno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Già, direi di sì." Disse Bret a Marin guardandosi intorno.
La villa, una vasta tenuta in stile coloniale, era immersa in un angolo lussureggiante della foresta tropicale, con i suoi bambù, i tamarindi, eucalipti, sandali, cedri dai colori vivissimi, aceri tropicali e persino piante di un rosso fiammeggiante che gli indigeni chiamano alberi del fuoco e che per noi uomini del continente non hanno nome poiché sconosciuti. Diversi canaletti, che facevano scorrere acqua limpida e quasi turchese, scorrevano gorgheggianti verso ampie e alte fontane che riproducevano idoli locali e statue risalenti alle tradizioni di queste tropicali latitudini. Il caldo era intenso e umido, col Sole che picchiava forte nonostante la presenza di inquiete nubi spinte dal vento contro le coste. "Ulpa, avverti il Dottor OX, per favore." Disse Fellay appena furono presso i cancelli della villa. La donna senza dire nulla scavalco' con un agile e inatteso balzo il muro di cinta, entrando così nella villa. "Agile la ragazza." Sarcastico Bret. "Le donne sono nate per stupirci, amico mio." Replicò Fellay, accendendosi una sigaretta. "Dico bene, dottoressa?" Rivolto poi a Marin. |
Lo guardai dall'alto del primo gradino con l'aria lievemente soddisfatta.
"Ebbene sì, questo posto l'ho riservato solo per me!". Poi alzai gli occhi al cielo a quelle parole. "Beh, non tutti siamo uguali..."sempre con aria di superiorità. Gli feci cenno di seguirmi, facendo strada. "Su, raccontami in che modo un investigatore può essere interessato al mio lavoto!" gli chiesi. |
La villa era lussureggiante, come il contesto naturale in cui era immersa.
Mi chiedevo se ci fosse bisogno di così tanto traffico per un laboratorio, ma forse il problema era mio. Arrivati a destinazione, Fellay disse ad Upa di chiamare Ox e lei senza troppi complimenti scavalcò il muro saltando, tanto che rimasi molto sorpresa. Ascoltai poi la domanda dell'uomo. "Beh, dipende. Lo stupore nasce dall'incredulità. L'incredulità, a sua volte, nasce dalla convinzione che una cosa non sia possibile, dunque dipende da ciò in cui ognuno di noi crede. E mi dispiace, inoltre, ferire il suo orgoglio, nel dire che una donna non nasce per stupire un uomo. Forse, si confonde con le scimmiette del circo?" risposi, con tono pacato e candido. "Mi piacerebbe analizzare i suoi sogni, qualche volta, se le va" aggiunsi poi, piegando il capo di lato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Erl rise, per poi seguire Sunis all'interno dell'albergo.
"Non ti fa un pò impressione" disse lui entrando con lei "stare qui tutta sola? Questo posto è silenzioso, immenso, pieno di stanze. Io non ci starei qui neanche se fossi un serial killer." Sarcastico. "Ah, giusto... mi hai chisto perchè sono qui... beh, diciamo mi piacciono i tuoi libri... e credo piacciano anche a qualcun altro..." fissandola. Fellay tirò una boccata di fumo e guardò Marin egli occhi. "Ma certo, dottorssa..." disse fumando "... quando vuole..." sorridendole. Un attimo dopo i cancelli della tenuta si aprirono e poterono entrare. Un lungo viale, attraverso un lussureggiante guardino, conduceva verso la villa. |
Sorrisi appena, notando che non aveva risposto a tutto ciò che avevo detto poco prima.
Beh... Alla fine, i cancelli si aprirono e potemmo finalmente entrare. Davvero non sapevo cosa aspettarmi, non avevo alcun indizio su ciò a cui stava lavorando Ox e non sapevo cosa aspettarmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ulpa camminava davanti a loro, come se facesse strada, portandoli infine a entrare nella grande villa.
C'erano ampie finestre che rendevano l'ambiente illuminato in ogni angolo, mentre l'arredamento, tutto in rigoroso stile coloniale, era di un bianco caldo avvolgente. "Bevenuti, amici miei." Disse a un tratto la voce di OX, che dal pianerottolo del primo piano, in testa aun'ampia scala, fissava Marin e gli altri. "Vi attendevo con impazienza." http://cinesavant.com/wp-content/upl...9/12/6175c.jpg |
Era tutto molto gradevole, accogliente, di sicuro non saremmo stati male, qui.
Da un momento all'altro, poi, apparve Ox. "Professore, finalmente, pensavamo ci avesse abbandonati" con tono sornione "È tutto così misterioso, qui." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Affatto, dottoressa." Disse OX a Marin. "Qui non vi è nulla di misterioso, ma luminoso." Raggiungendo tutti loro, mentre con un balzo arrivò il suo gatto e saltò fra le braccia del padrone. "Questa è la casa della conoscenza, del sapere."
"Quindi siamo qui per una gita, un tour turistico, professore?" Sarcastico Bret. Ulpa attese che OX li raggiungesse, per poi avvicenarsi a lui, come farebbe la figlia con un padre. "No, qualcosa di molto più eccitante e intrigante, amico mio." Con un sorriso OX. |
Ridacchiai divertita a quelle parole di Erl.
"Veramente l'hai già detto che non ci vivresti qui..." scoccandogli un'occhiata di compatimento. "Ma a me piace moltissimo, è incredibilmente suggestivo avere così tanta pace solo per me!". Mi sedetti su un divanetto della Hall e gli feci segno di fare altrettanto su quello al di là del tavolino. "Perché gli hai letti?" con aria perplessa. "Pensavo fossero un po' troppo nerd per te...". Poi mi soffermai sulle sue parole. "A qualcun altro? Ora sono curiosa, su racconta!" gli ordinai gentilmente. |
"Samo da soli..." disse Erl a Sunis tirando fuori un pacchtto di sigarette "... ti secca se fumo?" Accendendosi la sigaretta e offrendone una anche a lei. "Si, li ho letti... anche se non è il mio genere..." fumando "... ma sono stato costretto a leggerli... per cercare un uomo..." fissandola.
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"Ah ecco, così ha più senso..." ridacchiai divertita, rifiutando la sigaretta con un gesto della mano.
"Tranquillo, fuma pure.." gli dissi, quasi distrattamente, perché colpita di più dalle sue ultime parole. "Davvero? E cosa c'entrano i miei libri con un uomo sparito?" lievemente preoccupata. |
"Non si tratta di un uomo sparito, ma di un criminale." Disse Erl a Sunis. "Ha molestato, in un certo senso, la figlia di un mio cliente. Ha avvicinato la ragazza grazie ai tuoi libri, spacciandosi per il nuovo professore di letteratura moderna. Tuttavia credo abbia fatto il lavaggio del cervello alla ragazza, o qualcosa del genere, facendole accettare tutto come se lei lo volesse o comunque lo meritasse. Una sorta di controllo mentale totale. Quindi lei non può e non vuol fornirmi informazioni per trovarlo. Mi restano solo i tuoi libri per scovare quel bastardo."
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Repressi un risolino compiaciuto all'idea che un prof di letteratura conoscesse i miei libri, apprezzati per lo più da ragazzi, o appassionati di fantascienza, ma che difficilmente (se non mai) venivano studiati a scuola.
Ma dopotutto, la cosa mi intrigava parecchio, questa cosa del controllo mentale era anche presente in uno dei miei libri, e per quanto fosse inquietante mi resi conto che non potevo negare che l'idea mi stuzzicasse anche per sviluppare qualche trama futura. Ma, naturalmente, mi guardai bene dal dirlo. "Accidenti, è terribile..." mi sforzai di sembrare empatica, come avevo ormai imparato a fare. "Dimmi come posso aiutarti!" gli chiesi, seria. |
"Vorrei sapere le fonti che hai consultato per i tuoi libri, i luoghi che hai visitato per trarre ispirazione e le persone con cui hai parlato per raccogliere testimonianze. Insomma, tutto ciò che ruota intorno a questo genere di cose sul controllo mentale." Disse Erl a Sunis.
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"Ma certo, posso fornirti la bibliografia delle mie consultazioni in materia di controllo mentale, poi tieni conto che sono sempre stata in contatto con un team di psicologi e psichiatri che mi hanno gentilmente fornito le risposte alle domande che mano mano mi venivano in mente..." pensierosa.
Cercai di fare mente locale a quali episodi avevano potuto indurre il controllo mentale in quel modo. Certo, era una delle armi preferite di Vik, che sapeva irretire chiunque per carpire informazioni o fare qualunque cosa le capitasse a tiro. Ma da lì a circuire una ragazzina, mi chiedevo che cosa potesse c'entrare. "Quanto ai luoghi, devo dire che non saprei indicarti qualcosa di particolare, ci sono moltissime cose che ho immaginato, altre che prendono spunto da vari viaggi, la maggior parte una combinazione delle due e anche di luoghi diversi... Dovrai essere molto più specifico di così, allora riuscirei ad aiutarti meglio!". |
Insisteva a dire che fosse tutto alla luce del sole, m come poteva esserlo una attività che si svolgeva lontana da occhi indiscreti?
Non potevo credere che ne fosse davvero convinto. "Lei ci tiene sulle spine da troppo tempo, professore" con un vago sorriso inespressivo, notando la familiarità fra lui ed Ulpa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Lei mi piace, dottoressa." Disse OX a Marin con un sorriso compiaciuto. "E' diretta, non ama i giochi di parole e ha una praticità che trovo estremamente stimolante." Avvicinandosi alla tavola al centro della stanza, invitando a raggiungerlo tutti loro. "E non ho l'abitudine di tenere sulle spine i miei ospiti." Ordinando a uno dei suoi domestici di servire il pasto. "Ne discuteremo tra una portata e l'altra, così che tutto vi sarà chiaro."
A Tavola allora vennero serviti vari piatti, tutti appartenenti a una cucina esotica, perlopiù a base di pesce, di verdure e di frutta tipica di quelle latitudini. Inoltre sulla tavola vennero portate diverse bevande, alcoliche e non. Alcune dal sapore intenso, altre più leggere, altre ancora più dolciastre. OX si dimostrò un padrone di casa perfetto, con una conversazione brillante e arguta, un'ironia non comune e una passione per la caccia e la pesca molto marcata. Ulpa era seduta accanto a lui e non toccò nè cibo, nè bevande, limitandosi a scrutare gli ospiti, soprattutto Marin verso cui pareva mostrare una curiosità molto forte. "Dunque" fece OX quando il domestico portò in tavola delle meravigliose coppe di gelato, superbamene abbellite "credo sia giunto il momento di svelare il motivo del vostro invito, amici miei." Fissando tutti loro. "Voglio incaricarvi di accompagnare il signor Fellay, mio assistente e formidabile cacciatore, in una spedizione che egli affronterà per me." "La destinazione, professore?" Chiese Bret. "Alla ricerca dell'Albero del Dolce." Rispose OX, mentre uno strano sorriso compiaciuto apparve sul volto di Ulpa. https://i.ebayimg.com/images/g/mtQAA...hyw/s-l500.jpg |
"Se io ti mostrassi" disse Erl a Sunis "il profilo psicologico dell'uomo che inseguo, pensi di potermi aiutare? Voglio dire... sapresti ricostruire le sue abitudini, come se fosse un personaggio dei tuoi romanzi? Perchè ho il sospetto che quel maledetto imiti proprio i tuoi personaggi..." fissandola.
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Ridacchiai spontaneamente, perchè dovevo ammettere quanto fosse vero.
Ci invitò poi a sederci a tavola e fu tutto piacevole. Le pietanze esotiche, la conversazione stimolante e brillante. Ma il sesto senso mi suggeriva che fosse tutto troppo gradevole, a part le occhiate curiose di Ulpa. Infatti, alla fine, Ox sputò il rospo. Ed io rimasi interdetta. Aveva davvero inteso che dovessimo seguire il suo compare nella giungla? "Come ha detto, scusi?" dissi, davvero dubbiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ha capito benissimo, dottoressa." Disse OX a Marin.
"Una spedizione a cercare delle piante, professore?" Perplesso Bret. "Esattamente, amico mio." Annuì OX. "Insoma, ci ha fatto venir fin quaggiù per cercare piante, magari anche rare, che crescono da queste parti, professore?" "Si, grosso modo è così." "Nn siamo botanici, professore." "Lo so, amico mio." Sorridendo OX. "Eppure..." intervenne Fellay "... da 2 esponenti della moderna cultura mi aspettavo la sola domanda intelligente che andrebbe fatta in questo momento..." divertito. |
Ah, dunque avevo capito davvero bene.
Dovevamo cercare un albero? Bert era perplesso quanto me, pareva, ma onestamente non mi aspettavo il contrario. L'intervento di Fellay, per quanto pungente, non era errato. "Se ha chiamato una persona come Bert, e insieme a lui anche me, pur non essendo del settore, vuol dire che c'è uno scopo differente" notai io "Qual è, dunque? A che pro dovrebbe interessarle un oggetto simile?" chiesi infatti poi, guardandolo, perchè davvero non riuscivo a pensare a nulla. |
"Si tratta di una pianta molto rara, ritenuta dai botanici e dai naturalisti estinta da millenni." Disse OX fissando Marin e Bret.
"Si, ma come ha fatto notare la dottoressa, perchè lo sta chiedendo a noi?" Chiese Bret. "Non siamo esperti di piante e flora." "Perchè quella pianta rappresenta uno spartiacque nella storia dell'umanità." Fece OX. "Secondo gli esperti essa è stata la prima pianta a nascere da un incrocio di diverse specie floreali, ciò quindi collocherebbe la sua prima apparizione agli albori della civiltà stanziata, quando l'uomo scoprì l'agricoltura e smise di essere nomade." Fissandoli. "Una scoperta simile quindi chiarirebbe la nascita della nostra civiltà. Per raccontarla in termini più... come dire? Mitologici? Folcloristici? Potremmo dire che quando nacque l'Albero del Dolce l'uomo smise di affidarsi alla crescita spontanea del cibo, perciò finì di spostarsi in base al corso delle stagioni e alla migrazione degli animali, diventando abitante di luoghi fissi. Ciò a cosa vi fa pensare, amici miei? Semplice... a quando la Sacra Bibbia racconta della fuga dall'Eden e la rcerca di un luogo nuovo in cui stanziarsi e vivere per sempre." |
Ascoltai molto attentamente tutto il discorso che fece.
Era straniante il pensiero che una simile pianta ancora esistesse, dopo questa finestra temporale a dir poco gigantesca. Non meno, la portata che tutto ciò avrebbe avuto. "Quindi punta a rivoluzionare tutta l'antropologia, la religione, la scienza, la storia, finora conosciute" asserii in una affermazione. Era un discorso così ampio chè quasi mi dava i capogiri. Come l'idea che saremmo dovuti partire all'avventura per cercare qualcosa che forse neanche esisteva. |
"Esattamente, dottoressa." Disse OX a Marin. "Lei ha colto in pieno il senso del mio discorso."
"Ma esattamente, a quale intermezzo temporale ci stiamo rifacendo, professore?" Chiese Bret. "Secondo le stime più recenti, tenendo conto delle ultime glaciazioni, l'uomo avrebbe cominciato a coltivare da sè varie specie vegetali, quindi di fatto scoprendo l'agricoltura, intorno a 10.000 anni fa." Spiegò OX. "I miti delle antiche religioni semitiche e mesopotamiche che raccontano della grande inondazione, quella che nella Sacra Bibbia è chiamato Diluvio Universale e che dovrebbe rifrirsi a un gigantesco maremoto avvenuto in quello che è oggi il Mar Nero, potrebbe darci delle indicazioni, visto fa fatto risalire approsimativamente intorno al 13.000 Avanti Cristo. Quindi la nascita dell'agricoltura andrebbe fissata poco dopo." |
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