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Dopo un po' Destresya tornò dal conte, pronta per attuare il loro piano e trovare il misterioso Aureo di Uaarania.
Lui la guardò tutta, compiaciuto e con un sorriso soddisfatto. “Che affascinante perito.” Disse con un vago inchino. “Nessun tesoro può restare indifferente a tanto fascino.” Baciandole con garbo la mano. |
"L' Amore non ha età, milord...vi do il permesso di chiamarmi Altea" sorridendo leggermente "comunque come detto ho sentito molte donne in atelier proferire parole di ammirazione verso la vostra persona, a dire il vero non posso dare torto...siete un uomo di fascino particolare".
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I due vampiri si amarono a lungo, tutta la notte e fino al mattino.
Più volte raggiunsero insieme l'estasi del piacere più alto e profondo, intrecciandosi l'uno nell'altra, tra sospiri, gemiti e sussurri. Così Gwen ed Elv fecero l'Amore fino all'alba. |
De Goth sorrise ad Altea e la ringraziò con un cortese ed elegante cenno del capo.
"Mi fate un grande onore, madama." Disse. "Altea è un bellissimo nome... sembra ideato appositamente da un poeta o da un romanziere per chiamare l'eroina dei suoi scritti." Fissandola. "Non mi occupo molto di ciò che dice la gente. Anche i complimenti spesso sono vaghi e vuoti. Soprattutto quelli delle donne frivole." Riferendosi alle donne citate da Altea. |
"Vi do ragione, nemmeno io amo i pettegolezzi. Ma la mia opinione, vale per voi?" avvicinandomi di più a lui, guardandomi attorno per un attimo avendo la strana sensazione di essere spiata, forse dalla governante.
"Siete sempre così freddo e compassato oppure la vostra è una maschera? Non prendetela come una offesa, vi ho visto libero solamente quando eravamo fuori da questo castello. Qui sembrate in gabbia, ecco perché voglio renderlo più accomodante possibile" prendendo una rosa scarlatta e sistemandola sul taschino della sua giacca e ridendo. |
Ci amammo tutta la notte, fino al nuovo giorno.
Sempre, fino alla fine, per poi ricominciare, accompagnati dai sussurri. Una degna riconciliazione fisica, e anche emotiva, dopo quelle terribili parole che ci eravamo vicendevolmente inflitti al pari di impietose pugnalate. Rimanemmo fermi ed appagati alla fine della notte, in silenzio. Cercai ancora le sue labbra, assaporandole e mordendole appena. "Non dire mai più che non siamo fatti l'uno per l'altra, mai... Mai più... Io non potrei mai immaginare l'eternità senza di te..." sussurrai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“I vostri complimenti e soprattutto le vostre parole sono l'unica cosa che a cui do importanza, visto che poco mi curo del resto della gente, Altea.” Disse il barone, per poi guardare la rosa nel suo taschino. “Mi da una certa eleganza.” Ridendo appena. “Si, forse avete ragione...” tornando serio e guardandola negli occhi “... questo castello è la mia prigione...” fissando i muri che li circondavano “... soprattutto quando in certe notti rintocca la campana della chiesa...”
Arrivò la servitrice in quel momento. |
Elv sorrise, la baciò e poi restarono stesi, l'una sull'altro, mentre il chiarore del giorno si infrangeva sulle tende chiuse.
“Neanche io potrei esistere senza te, Gwen...” disse lui accarezzandole la spalla nuda. |
La campana della chiesa..il ciondolo che ne parlava..stavo per dirlo al barone...sapevo cosa significava quella campana che suonava ma ad un tratto arrivò la governante, avevo ragione...magari era intenta a spiare.
Lasciai che fosse il barone a parlare, magari aveva qualche missiva. Ma quella frase delle campane mi lasciava perplesso...era l' ora in cui Lady Layla appariva per incontrare il suo amante. |
Strinsi il suo viso fra le mani ricambiando il suo bacio e poi ancora un altro, dopo un sorriso per le sue bellissime parole.
Baciai poi il suo petto mentre i miei capelli accarezzavano la sua pelle e lui accarezzava la mia spalla nuda. Non esisteva sensazione migliore di quella del suo profumo, della sua pelle liscia sotto le dita, del suo corpo stretto al mio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“E' tornato Plot, milord.” Disse la servitrice al barone. “Ha consegnato il messaggio al signor De Bastian circa il soggiorno di sua figlia qui al castello.”
“Grazie, puoi andare.” De Goth, restando così di nuovo solo con Altea. |
I due vampiri restarono così a lungo, per un più di un'ora.
Poi Gwen ed Elv furono destati da qualcuno che bussò alla loro porta. |
"E' mio nonno" dissi al barone "Mandus de Bastian è il mio caro nonno...bene allora soggiornerò qui da voi, che onore" e mi feci coraggio "Ma perché le campane vi preoccupano?".
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Restammo oltre un'ora in quel modo, io completamente sdraiata su di lui.
E chi voleva muoversi? Poi però bussarono alla porta, ma non ci eravamo certo illusi che potesse durare tutto il giorno... Guardai Elv, cercando nei suoi occhi un incoraggiamento per andare, o forse per restare, alla fine mi alzai, indossai una vestaglia e andai a vedere chi fosse.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...1585d316a9.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mostrai al mio bel conte uno sguardo e un sorriso da perfetta oca giuliva.
"Davvero?" strabuzzando gli occhi per poi ridere come un'idiota. "Ma caro conte siete così galante!" arrossendo appena per quel bacio sulla mano. "Voi siete pronto, signor segretario? Vogliamo andare a caccia del nostro tesoro?" porgendogli il braccio. "Anche se, fosse per me vi porterei in un posto nascosto, oscuro come la notte, e solo nostro.." sussurrai al suo orecchio, con la voce calda e sensuale senza più la maschera da oca di poco prima. |
Gwen indossò un'elegante vestaglia ed andò ad aprire la porta.
Era Missan. “Volevo sapere di stanotte...” disse ai due vampiri “... cosa avete scoperto? Siete poi riusciti ad acciuffare l'ombra vista al campanile della chiesa, signori?” |
“Non lo so...” disse il barone ad Altea “... mi lasciano inquieto... mi procurano strani sogni... come se animassero oscuri fantasmi nel mio animo...” vagamente scosso.
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Fessen guardò Destresya negli occhi in un modo penetrante e profondo, per poi afferrare con fare rude il suo braccio e portandola con la schiena contro il suo petto.
“Vi trovo irresistibile nell'atto di fare l'oca svampita...” disse eccitato al suo orecchio, senza più quei modi cortesi e galanti, tenendola sempre con la schiena contro di lui e facendole sentire come la sua virilità fosse già desta dopo le fatiche della notte precedente. |
Era Missan, che chiedeva informazioni sulla notte alla chiesa.
Gli feci cenno di entrare e richiusi la porta. "Abbiamo trovato il ragazzo che suonava la campana, ma era muto e non dava segni di voler collaborare. Ho impedito a mio marito di portarlo qui e di farlo parlare con la forza, avremmo attirato l'attenzione non solo de i suoi mandanti, chiunque essi siano, ma anche dell'intero palazzo. Dopotutto, se è stato reso muto da chi lo ha assoldato, c'erano comunque ben poche speranze che ci aiutasse a capire." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole i miei occhi verdi e dissi al barone di sederci nel terrazzo.
Mi sedetti accavallando un gamba sotto la veste rossa e sistemandomi i biondi capelli "Fa fresco, la bella stagione se ne è andata ma l' autunno ci porterà nuove bellezze" sorridendo al barone "Narratemi, che sogni...riguardano Lady Layla..per caso...prima la vostra governante vi porta qualcosa da bere, da mangiare, non spaventatevi per questa domanda". Io avevo visto Lady Layla e il corvo, ma sempre non mi sono spaventata, ho sempre ponderato il fatto se fosse un fantasma o meno, niente poteva dirmelo..ma il barone perché aveva quelle sensazioni. http://static.pourfemme.it/pfmatrimo...ro-couture.jpg |
Quel gesto, così forte, rude, virile da essere irresistibile.
Lo sentii gemere, sussurrare piano con quella voce e quel tono che mi facevano perdere il controllo. Le sue parole unite ai suoi modi ebbero l'effetto di farmi impazzire, eccitare immediatamente, a comando, come se il mio corpo avesse riconosciuto il tocco e la voce del suo padrone. "Allora sarò la vostra ochetta personale, conte, oltre che la vostra cavalla.." portando la testa all'indietro e guardandolo fisso negli occhi con l'espressione di chi avrebbe barattato il mondo intero per un'altra notte come quella appena passata. |
“Avrei potuto torturarlo io” disse Missan a Gwen “e di sicuro gli avrei fatto rivelare tutto ciò che sapeva, in un modo o nell'altro.”
“Ormai è andata.” Fece Elv. “Ma è chiaro che si tratta di una macchinazione.” “Allora mi sorge il dubbio che potrebbe entrare in questa storie anche la leggenda del fantasma sul crostone, che in città molti affermano essere vera...” mormorò Missan “... dopotutto è legata proprio alle campane che suonano misteriosamente di notte...” |
Uscirono sul terrazzo, dove l'aria fresca del mattino rendeva frizzante ogni istante.
La servitrice servì da mangiare e da bere, con Altea ed il barone seduti. “Sono sogni inquieti, assurdi ed indecifrabili...” disse lui alla dama De Bastian “... dettati sicuramente da stati d'animo. Mentre serviva il tutto la servitrice ascoltava in silenzio. |
“Brava...” disse lui a Destresya in un orecchio, mentre la mano le stringeva forte il braccio tenendola con la schiena contro il suo corpo.
Ed il bel conte non cessava di farle sentire quanto fosse eccitato. “Sarà meglio andare al castello...” leccandole piano l'orecchio e poi il collo. |
"Fantasma? Quale fantasma?" corrucciando la fronte.
"Non conosciamo questa leggenda" guardando Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole aggrottai la fronte e vidi la servitrice e il mio sguardo si fece feroce.."Avete finito milady? Se avete finito di portare la colazione potete andarvene, non siete nessuno per stare qui a farci compagnia, anzi mi auguro la sala sia pulita a dovere" guardai il barone allungando la mano verso la sua "Ora ci sono io qua, non dovete preoccuparvi, barone".
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Mi faceva morire.
Quel tono, quei gesti, il respiro sul mio collo, la sua lingua sulla mia pelle. Non avevo mai conosciuto un uomo così, capace di farmi perdere totalmente il controllo. Sentivo la sua virilità contro di me, il suo ardore che mi avvolgeva, il suo desiderio che mi soffiava nell'orecchio. Ero completamente in sua balia. "Sì.." riuscii a dire in un sussurro "Andiamo...". |
“In città si vocifera che diverse persone abbiano visto il fantasma di una nobildonna passeggiare lungo il crostone” disse Missan a Gwen “e che poi sparisca al rintocco della campana di San Menna.”
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La servitrice, con sguardo freddo, mostrò un inchino ed andò via.
“Grazie, Altea...” disse il barone stringendo la mano di lei “... la vostra amicizia mi conforta tantissimo, come non accadeva da anni...” fissandola nei suoi occhi verdi. |
Tutto era pronto.
Fessen e Destresya si acciungevano a partire per andare al castello di De Goth. "Fate preparare la vostra carrozza, madama." Disse lui. |
La donna se ne andò via, non mi aveva mai convinto quella donna.
Presi il mio taccuino di velluto orientale e lo aprii. Presi il ciondolo e lo mostrai al barone.."E' caduto mentre la vostra governante prendeva il vestito di Lady Layla, è strano...sembra un presagio..e questo ragazzo nella immagine, sapete chi sia? State attento alla vostra governante, milord". |
Nobildonna.
Crostone. Campana della chiesa. Guardai Elv sconvolta, senza parole. "È... È quella con cui ho parlato stanotte... Era una nobildonna che passeggiava sul Crostone e ha detto di dover andare via quando è suonata la campana" non credendo alle mie stesse parole. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il barone prese il ciondolo dalla mano di Altea e lo guardò con attenzione, ma anche stupore.
“Si, conosco questo ciondolo...” disse “... ed anche il volto raffigurato e poi bruciato...” |
“Magari era una donna comune, davvero in attesa del suo amante...” disse Elv “... non trarre subito conclusioni, Gwen... ti sembrava uno spirito? Te ne saresti accorta, no?”
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"Ma non può essere una coincidenza, sarebbe troppo assurdo, dai!" insistetti.
"Non so, era troppo "vaga", come il suo sguardo, per essere una mortale... È una strana sensazione, ma secondo me era proprio lei..." Guardai Missan. "Cos'altro si dice di questa leggenda? E come mai pensi che abbia a che fare con ciò su cui abbiamo indagato?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non volevo turbarla Barone, so quali tormenti ha nell' anima, ma sono convinta si devono superarli. Mi può narrare di questo ciondolo e quella immagine...io...ho visto una donna più volte sul crostone mentre suonavano le campane, mi disse di chiamarsi Layla e attendeva il suo amante, poi quando le campane finivano di suonare se ne andava e ho visto per ben due volte un corvo nero...lo stesso presumo che era qui...non so se sia un caso, potrebbe essere" perplessa.
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“La leggenda dice poco altro, che io sappia...” disse Missan a Gwen “... però potrebbe essere legata ai fatti di stanotte, poiché la campana pare annunci l'arrivo e la sparizione del fantasma...”
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“Non dia retta a queste sciocchezze, Altea...” disse il barone “... i fantasmi non esistono e Layla non ritornerà più...” scuotendo il capo “... quanto a questo ciondolo... sono stato io a bruciare il volto dell'uomo in esso raffigurato... era... era quel Minsk...” inquieto e nervoso.
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Presi il ciondolo dalle mani del barone.."Non volevo turbarvi, lo terrò io..non rimarrà tra gli oggetti di Lady Layla, ma voi ricordate di averlo messo nella sua stanza? Ovvero tra i vestiti? Perché li si trovava" e mi trovai ad accarezzare la mano del barone senza nemmeno accorgermene, senza nemmeno pensarci.
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Ci ragionai su a lungo.
"Beh, detta così sembra avere poco a che fare con le morti su cui indaghiamo..." notai. Infatti né la presenza del fantasma né i morti nel bosco avevano elementi in comune. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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