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La leggenda della Pieve di Monsperone
“ Si, ho avvertito alcune voci e urla delle guardie...”
Naturalmente senza specificare di averle udite mentre mi trovavo all’esterno. “ Strano come sia riuscito ad eludere ogni tipo di sorveglianza ...” Mormorai mentre le indicavo un abito dal colore tenue, quasi rosato con dettagli intricati, finemente ricamati a mano, e decori che sembravano fatti apposta per evidenziare la sinuosità delle forme “ E da come tutti si stanno tanto scaldando per cercarlo doveva essere un prigioniero di una qualche importanza...” Sempre mormorando, forse più a le stessa che a Silvia. “ Facciamo presto, non voglio farmi attendere, mio fratello sarà di certo già molto nervoso senza che mi ci metta io.” Facendo cenno alla domestica di sbrigarsi ad aiutarmi nell’allacciatura del corpetto, nell’acconciare i capelli e truccare il mio viso. Scelsi anche una parure di gioielli, smeraldi per collana e orecchini, che mi erano stati donati al mio ultimo compleanno. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"A dire il vero devo chiedergli un favore, non ho intenzione mica di portarlo a lavorare a casa mia" anche perché di servitori era meglio non farli vedere in giro "Se gentilmente mi accompagna a comprare delle ottime sementi e fiori, abito nel Palazzo di mia zia Ingrid qui vicino e non ho nessun giardiniere e servitore tranne Pompilio" e lo indicai "Poi al resto ci penserò io, pensate io non possa vangare e piantare dei fiori?" non potevo certo dire che il Maresciallo non voleva io avessi dei servitori, per un arcano mistero.
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Entrai... E la trovai come Roze.
Totalmente fuori di testa. Totalmente. Era persa anche lei, lo vedevo dalla sua faccia. Non mi avvicinai nemmeno, chiusi la porta e scesi giù. Avevo fallito. Completamente. Era tutta colpa mia se in questa casa tutto era finito in uno sfacelo, non avevo impedito che accadesse e dunque era colpa mia. "Dobbiamo andarcene. Ora." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Ah, ecco...” disse Stuarto ad Altea “... vi eravate espressa male, madama... attendente prego...” chiuse lo spioncino ed andò nel cortile, dove si stava consumando quel rapporto tra la padrona ed i suoi servitori.
Aegos continuava a possedere Lys e lo faceva con una foga ed una veemenza quasi animalesca, con tutti i muscoli tesi, tenendola sempre per la nuca e stringendo la gamba di lei sollevata. Icarius guardava quella scena eccitato in modo folle ed al richiamo della padrona subito si avvicinò, timido ed imbarazzato. Poi Lys cercò di ribadire, in quel folle amplesso, il suo ruolo, baciando lo stalliere con lussuria e desiderio. Lui subito rispose a quel bacio lascivo ed aumentò ancor più il vigore delle sue spinte nel possedere la donna sempre contro quell'albero. Il Sole era ormai sorto. “Madama...” ad un tratto Stuarto verso Lys “... posso disturbarvi?” Forse era arrivato con la scusa di poter vedere anche lui la padrona nuda che faceva sesso. Silvia annuì e subito aiutò Dacey a prepararsi. “Non so chi fosse quel prigioniero, madama...” disse la ragazza “... di certo deve essere molto importante.” Quando Dacey fu pronta, insieme a Silvia scesero nel salone al primo piano, dove tutto era pronto per la colazione. Infatti in quel momento arrivarono anche il Maresciallo e Fagianus. Gwen scese di sotto e le sue parole lasciarono perplesso Elv. “Ma...” disse “... cosa è successo?” Stupito e preoccupato. |
"L'ha contagiata. Ha contagiato anche Tatiana, non possiamo fare niente per lei. Siamo rimasti solo noi quattro e dobbiamo andarcene. Iniziate a prendere le vostre cose."
Nel frattempo, avevo preso il necessario dal baule e stavo già salendo in camera di Tatiana. Entrai, vedendola sempre in quello stato di delirio totale e feci ciò che Nikolaj aveva fatto con Roze. La liberai. Soffrii, ma evitai soprattutto a lei di soffrire ancora. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi leggermente a quel servitore "Non preoccupatevi messere, a dire il vero dovrei essere in debito io con Icarius...ma ho davvero bisogno di lui".
Il servitore se ne andò ed aspettai e guardai Pompilio.."Non dobbiamo destare sospetti, se vedessero dei servitori nuovi ci tartasserebbero, speriamo di aver un aiuto, le mie mani bianche non temono di ferirsi per rimodernare il Palazzo, non gliela daremo vinta al Maresciallo" a voce bassa...sei tu che parli Altea, sono io che parlo...la Rosa Nera...troverai una Rosa Nera rara da piantare? E' il nostro Amore in comune che ci parla...e il tuo amico nobile Afragoglinonese che devi aiutare a vendicarsi. Mi svegliai da quelle parole, il medaglione bruciava e rimasi a guardare quel Palazzo con una inquietudine strana...qualcosa di strano vi era in questo Palazzo. |
La leggenda della Pieve di Monsperone
“ Si è ciò che credo anche io...”
Convenni con Silvia prima di ammirare la mia figura allo specchio e raggiungere, insieme alla giovane, la sala, elegante come il resto del palazzo, dove avrei consumato la colazione. In compagnia, vedendo arrivare anche mio fratello e l’uomo che avevo conosciuto la sera prima, Fagianus. “ Buongiorno.” Facendo un piccolo inchino, raggiunsi quindi mio fratello sulla guancia del quale lasciai un leggero bacio. “ È un piacere rivedervi messere, spero che vi uniate alla nostra tavola.” Con cortesia verso Fagianus. Averli entrambi a tavola mi avrebbe permesso di udire conversazioni e scoprire qualcosa di più del misterioso prigioniero, per non dimenticare il barone . https://i.pinimg.com/originals/c3/e0...c8adb72e74.jpg |
Quel bacio, intenso, folle e assoluto, totale e lussurioso.
Un bacio fatto di lingue che si rincorrevano, che volevano ribadire la propria superiorità. Poi mi spostai e lo guardai negli occhi, uno sguardo di intesa, un sorriso compiaciuto. Allora mi voltai verso il dolce Icarius che si era avvicinato, allungai le mani verso di lui. “Bravo piccolo, bravo...” gemetti, fuori di me, mentre Aegos non smetteva mai di possedermi, con una foga senza pari. Improvvisamente non ero più attaccata all’albero ma mi aggrappavo a Icarius. Le spinte di Aegos erano forti e vigorose e io perdevo il senno sempre di più. Aggrappata ad Icarius lo guardavo negli occhi, poi lo attirai a me e lo baciai, un bacio dolce, caldo, ugualmente lussurioso, mentre con una mano mi aggrappavo al suo collo, con l’altra afferravo il suo membro eccitato, duro e virile che troppa eccitazione aveva dovuto sopportare. “Voglio sentirti gridare..” gli sussurrai all’orecchio, con la voce stravolta dal’estasi che mi davano le spinte di Aegos che mi penetrava. Aveva fatto giorno ma non me ne curavo. Poi arrivò Stuarto a chiamarmi. Ma dico io? Mi voltai verso di lui, ancora stravolta, senza smettere di far impazzire il membro di Icarius nè dire ad Aegos di fermarsi. “No, non potete..” gemetti “Non è proprio il momento Stuarto, non disturbarci per nessun motivo al mondo!”. Allora tornai a guardare Icarius negli occhi e intrappolare le sue dolci labbra con le mie, mentre la mia mano si muoveva ritmicamente sul suo sesso duro e umido e Aegos non accennava a diminuire l’intensità di quell’amplesso. |
Gwen trovò il coraggio di tornare da Tatiana e di sopprimerla.
Non avrebbe più sofferto. Intanto Elv ed Ivan cominciarono a prepararsi per andare via. “Il barone...” disse Ivan “... è ancora in camera a dormire?” Il Maresciallo e Fagianus salutarono Dacey, poi tutti insieme cominciarono a fare colazione. “Dunque...” disse Fagianus “... come procederete?” “Uscirò subito con i miei uomini per i boschi...” il Maresciallo “... è a piedi, difficilmente potrà procurarsi un cavallo... e se anche vi riuscisse non riuscirebbe comunque ad uscire da Chanty... ho fatto arrivare decine di cacciatori di lupi, disseminando ovunque tagliole.” Mangiando. “Si, avete ragione, madama.” Disse Pompilio ad Altea, attendendo entrambi che tornasse il vecchio servitore. Ad un tratto però Altea avvertì qualcosa. Un senso di inquietudine, di turbamento. Una strana sensazione di oppressione. Veniva dal bosco. Udiva l'ululato di infiniti lupi, senza però che si sentissero ululare davvero. |
Subito la conversazione tra i due uomini si sviluppò senza neanche tenere conto della mia presenza.
Mentre imburravo una fetta di pane sentii le intenzioni di mio fratello e immaginai stesse coordinando la caccia al fuggiasco. “ Come credete abbia fatto a scappare da qui?” Chiesi quasi a bruciapelo, ricordando loro che ero anche io seduta al tavolo. “ Naturalmente spero lo catturiate presto...” Portando gli occhi prima su un uomo e poi sull’altro. “ Non dovrebbe essere difficile per te viste tutte le disposizioni e gli uomini che sono ai tuoi ordini, mio caro fratello.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Mi guardavo attorno turbata, potevo sentire l' ululato di tanti lupi ma era impossibile, riguardai quella casa ed ebbi un brivido...la voce della Dama Nera non era venuta per caso.
"Pompilio, mi sembra di sentire dei lupi, ma forse sto sbagliando, deve essere la stanchezza" fingendo per non intimorire il servitore sulla mia maledizione, ma forse lui la conosceva...d' altronde mia zia Ingrid doveva averla narrata ma preferii fingere. Nel frattempo aspettavo con pazienza ed educazione ma mi sentivo agitata in quel posto, come se vi fossero forze oscure...come se qualcuno avvertisse pure la mia presenza. |
Mi sentivo stravolta, come se non riuscissi a trovare un centro permanente, un punto fisso a cui aggrapparmi ed affidarmi.
"Non lo so e francamente non mi interessa. Dov'è Nikolaj, maledizione?" nervosa ed indaffarata, mentre prendevo le ultime cose. "Dobbiamo anche trovare un modo per uscire, visto che è l'alba..." avevo dimenticato quel particolare, ma se ci era riuscito il barone, potevamo riuscirci anche noi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Stuarto restò a guardare quella scena orgiastica per un lungo istante, poi annuì a Lys.
Ma nel vederlo arrivare Aegos si fermò e lasciò andare la padrona. “Ma proprio ora” disse inviperito “dovevi venire? Vecchio idiota!” Gridò. “Stupido, vuoi forse un pugno in faccia?” L'eccitazione l'aveva reso rabbioso. “Io ho fatto solo il mio dovere...” mormorò Stuarto. Era ormai giorno. Icarius nel frattempo restò aggrappato a Lys che era tutta nuda contro di lui. Intando all'esterno del palazzo, davanti al portone Altea e Pompilio attendevano una risposta. Ad un tratto arrivarono due uomini dall'aspetto brutale, vestiti con abiti fatti con pelli di lupi. Erano su un carro e diversi corpi di lupi senza vita erano ammassati. Uno dei due scese e si avvicinò al portone, per poi bussare con vigore. “Bussano di nuovo, madama...” Stuarto a Lys all'interno del palazzo. |
Sospirai, forse me li ero immaginati quegli ululati.
Ma, improvvisamente, arrivarono degli uomini dall' aspetto brutale e con pelli di lupo addosso e non solo. In un carretto avevano dei lupi morti e guardai Pompilio stupita, facendo segno lui di rimanere in silenzio. Ma che stava succedendo? Volevano entrare nel Palazzo e io guardavo il bosco con indifferenza estraendo una mappa dalla borsa e guardandola ma stando guardinga. |
“Già, è l'alba...” disse Ivan guardando il vago chiarore che filtrava a stento dalle tende abbassate.
Scese nel salone anche Nikolaj. “Il barone non è più in camera sua...” rivolto a Gwen “... e non vedo più neanche Tatiana...” “Quel dannato si è dimostrato dannatamente in gamba...” disse il Maresciallo a Dacey “... ma la sua fortuna sta per finire... lo cattureremo ed avremo il motivo per giustiziarlo finalmente... Chanty è piena di trappole...” “Lo prenderemo prima del ritorno del barone?” Chiese Fagianus. “Si, naturalmente.” Sicuro il Maresciallo. “Sarà il mio dono per il suo ritorno.” Bevendo. La colazione continuò. Alla fine il Maresciallo si alzò, guardando sua sorella. “Oggi sarò impegnato a dar la caccia a quel cane.” Alla ragazza. “Tu passa il tempo come più desideri. Hai il palazzo a tua disposizione. Se vuoi puoi anche uscire per Monsperone, ma fatti accompagnare dalla tua ancella e da qualche servitore.” Ed andò via. |
Dovevamo capire come uscire da qui, anche se una vaga idea ce l'avevo.
Poi scese Nikolaj. "Tatiana è stata soppressa. Cosa... Aspetta, che vuol dire che non è in camera sua?" sulle difensive e perplessa io. Di sicuro non era uscito, e dunque? Dove accidenti era finito? Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ Ne sono certa. Non ti sfuggirà.”
Replicai, incoraggiante, a mio fratello. Sapevo che aveva mille e più difetti, spesso mi infastidivano i suoi modi e avrei avuto tanto da dirgli e criticarli ma era la mia famiglia, provavo un incondizionato affetto per lui nonostante tutto. Anche se si imponeva, anche se mi irritava, se mi ordinava bruscamente qualcosa ... anche se decideva il mio matrimonio... “ Ti auguro di riuscire a catturarlo, saprai compiacere enormemente il barone così.” Quanto a me, caldeggiai l’idea di uscire da palazzo, fare un giro nei dintorni . Convocai dunque Silvia, ordinandole di far preparare la mia cavalcatura e una adeguata scorta. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Aegos si spostò e inizio a inveire contro Stuarto.
“Torna subito qui invece di prenderla con quel povero vecchio!” Gemetti, ancora folle di eccitazione. Icarius era stretto a me, io tenevo ancora la mano sul suo membro, intenta a muoversi in modo abile ed esperto in modo da farlo impazzire. Ero completamente nuda contro di lui che restava attaccato a me. “Ti piace, piccolo mio?” Sussurrai ancora al suo orecchio “Oh ed è solo l’inizio!”. Quanto mi faceva impazzire quel cucciolo meraviglioso, quanto mi eccitava quel suo candore. Poi Stuarto ribadì che c’era gente che bussava. “Esattamente quale parte di - non devi disturbarmi per niente al mondo - non hai compreso?” Continuando “Me ne frego se c’è gente alla porta, mandali via, sono impegnata ora!” Sempre più eccitata “Su su, sciò!”. Poi mi voltai verso Aegos. “Adesso vieni subito qui e finisci quello che hai iniziato!” Con sguardo lussurioso mentre continuavo a stringere Icarius tra le braccia. Oh, quello era solo l’inizio, l’avrei fatto impazzire in un modo... |
“Non c'è.” Disse Nikolaj a Gwen. “Ho bussato e non rispondeva. Allora sono entrato. Non c'era più.”
“Vado a vedere se c'è la sua carrozza...” Elv. “Nessuno gli ha aperto il portone, è per forza ancora dentro.” Mormorò Ivan. Elv però uscì lo stesso a controllare. Tornò dopo qualche istante, perplesso. “La carrozza non c'è più...” fissando Gwen e gli altri due vampiri. Silvia annuì a Dacey e poco dopo il cavallo di lei e due paggi come scorta erano pronti. Così tutti e quattro uscirono dal palazzo, uscendo a passeggio per le stradine di Monsperone. Era una bella mattinata di Sole, l'aria era gradevole e le strade discretamente animate dalle botteghe aperte e dalla gente nelle viuzze che salutavano la sorella del Maresciallo. Tutt'intorno la città si intravedevano le belle e dolci colline di Chanty, rendendo quel paesaggio fiabesco. Stuarto annuì a Lys e tornò al portone, dove fuori aspettavano Altea, Pompilio e i due cacciatori di lupi. Stuarto aprì lo spioncino e restò sorpreso. “La padrona è occupata e non può vedere nessuno ora, signori.” Disse ai quattro. Ma i due cacciatori di lupi si scambiarono uno sguardo d'intesa e spintonarono via il vecchio Stuarto. “Ordini del Maresciallo...” uno dei due “... dobbiamo controllare il palazzo. Dillo alla tua padrona.” Ed entrarono, con Stuarto che li guardava sgomento. Ora il portone era aperto davanti ad Altea ed a Pompilio. |
Stavo per rispondere, che non importava, sarei ripassata...ma quando vidi i modi bruschi degli uomini e soprattutto udii a nome di chi venivano sussultai.
Perché mai il maresciallo voleva che quei lupi andassero in quella casa e soprattutto, perché mai stava accadendo una strage di lupi. I due uomini entrarono in malo modo e mi preoccupai, ma volevo pure saperne di più...stanotte forse dovevo dirlo allo spirito. "Ma che succede?" guardando Pompilio e il servitore della casa fingendo e vedendo il portone aperto.."Non vorrei madama Lys fosse in pericolo e mi avvicinai al portone per vedere dove portassero i lupi e che ne facessero" ..strano non potevo pure conferire con Icarius, non avevo chiesto della padrona ma di Icarius e guardai il servitore.."Buon uomo, ma io vi ho chiesto di Icarius non della padrona" guardandolo seria ma sempre attenta ai due probabili cacciatori di lupi che però portarono via il servitore. Guardavo la scena lì, in quel cancello aperto sempre più perplessa. |
Sospirai e mi misi le mani ai capelli.
Non era possibile. Elv andò a controllare e rimasi sgomenta alla notizia. "Onestamente però, se posso essere sincera, mi sento più leggera al pensiero che non ci sia più qui. Resta comunque il fatto che dobbiamo andarcene. Potremmo viaggiare con la nostra carrozza, con le tendine scure abbassate ed Elv potrebbe guidarla, e l'unico che possa farlo col sole" in questo momento ringraziai che fosse ancora mortale, visto che ci avrebbe permesso di andarcene da qui. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Lys mandò via Stuarto e poi riprese a divertirsi con i suoi due servitori, incurante di essere nel cortile nel bel mezzo del mattino.
Aegos, ancora eccitato, tornò ad avvicinarsi a lei, penetrandola di nuovo e riprendendo a godersi la bella padrona. Icarius invece era sempre stretta a lei, approfittando della sua generosità, della sua nudità e di quella magnifica occasione. Le toccava i seni, mentre Lys non cessava di tormentare la sua virilità resa folle da tutto ciò. “Oh, madama...” disse lui rosso in viso e con gli occhi da cucciolo eccitato ed imbarazzato allo stesso tempo “... si... si, tanto... tanto!” Fissandola. Aegos era vigoroso, insaziabile ed infaticabile, spingendo Lys contro Icarius in quella danza folle, primordiale e di perdizione. Ad un tratto arrivarono i due cacciatori di lupi, che davanti a quella scenica orgiastica cominciarono a ridere lussuriosi, guardando quei tre corpi accaldati, sudati ed eccitati. A quel punto Aegos fu costretto a fermarsi di nuovo, si tirò su i pantaloni e si lanciò contro i due. “Siamo uomini del Maresciallo.” Uno dei due. “Badate che finirete in prigione.” “Al diavolo!” Gridò Aegos, per poi aggredirli. Le urla attirarono Stuarto che era con Altea e Pompilio subito dentro il portone. |
Vidi delle immagini indefinite nel giardino, ma udii pure un uomo urlare, ribellarsi e poi gli uomini del Maresciallo che lo assalivano.
"Ma non sarà mica Icarius...il ragazzo è così debole di carattere, gli faranno del male" preoccupata "Icarius" urlai preoccupata e spaventata.."E ora, dobbiamo intervenire, non oserei entrare in casa di altri ma mi sembra la situazione sia grave" ma speravo il giardiniere mi avesse sentita. |
La giornata era soleggiata, ottima per una passeggiata a cavallo nelle vie del borgo.
Mi piaceva particolarmente la calma che aleggiava nell’aria fresca mattutina. Andavo ad andatura tranquilla, godendomi il paesaggio famigliare che, mi resi conto, mi era mancato durante la mia assenza. Mi mancavano le viette strette, le botteghe, il via vai della gente, i loro saluti. Mi soffermai specialmente su alcuni volti noti, un sarto, una vecchia domestica, la figlia del locandiere con i suoi due bambini piccoli, sorridendo a tutti loro, lieta di essere tornata. E pensare che avrei potuto essere la loro signora, governare su tutti loro. A quel pensiero mi dissi che, se davvero avrei sposato il barone, avrei cercato di esercitare la mia influenza a favore del popolo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Si, è l'unica possibilità per andarcene ora da qui.” Disse Ivan a Gwen.
“Ma dove andremo?” Chiese scettico Nikolaj. “Sai già dove andremo? Non vorrai attraversare questi boschi in pieno giorno spero? L'unica possibilità è Monsperone, ma una volta lì cosa faremo?” Altea sentì le grida, il rumore di una colluttazione, ma non si decise ad andare verso il cortile, ossia dove tutto ciò proveniva. Restò così appena dentro il portone. “Sembra ci siano problemi...” disse Pompilio. Dacey e la sua scorta continuarono a passeggiare per la città, con tutti i passanti che la salutavano con rispetto. “Come siete bella, madama...” disse una donna avvicinandosi con in braccio il suo bambino “... che il Cielo vi dia tanta felicità, mia signora!” Entusiasta. C'era allegria e laboriosità fra quelle stradine, ma la magnificenza di quel paesaggio fiabesco, la sua magia stavano tutte nelle dolci colline che incorniciavano il bosco intorno alle mura cittadine. |
"E cosa dovremmo fare? Restare qui e permettergli di finirci uno dopo l'altro? Sono già morte quattro persone, se tu hai un'idea proponila."
Mi urtava il fatto che si limitasse a contestare senza proporre, cosa che ci sarebbe veramente servita in questo momento. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Stuarto se ne andò, e io sospirai di sollievo.
Se c'è una cosa che non sopportavo erano le interruzioni, perché la gente non poteva farsi gli affari propri, che diamine! Continuai a stringere Icarius a me, a farlo impazzire in quel modo lascivo ed eccitante, godendomi i suoi gemiti, i suoi occhietti da cucciolo che tanto mi facevano impazzire, quell'espressione eccitata e vergognosa allo stesso tempo, quel candore reso folle dalla passione, da quegli attimi di pura estasi che ci univano. Aegos dal canto suo non se lo fece ripetere due volte, tornò da me e riprese a prendermi con forza, facendomi gemere in modo incontrollato, folle, estatico. Era meraviglioso, forte, instancabile: insieme i miei due servi erano la perfezione. Aveva avuto incredibilmente buon gusto il mio padrone nel mettermeli accanto. Dopotutto era unicamente per quello che li aveva scelti, perchè mi rendessero compagnia soddisfacendo ogni mio capriccio. Ma poi ci fu un gran trambusto e degli uomini fecero irruzione, facendo infuriare nuovamente Aegos che addirittura si ribellò contro degli uomini del Maresciallo. Sgranai gli occhi incredula, ci mancava solo quello ora. "Aegos!" lo richiamai, severa, togliendo a malincuore la mano dal membro di Icarius, e voltandomi a raccogliere il vestito che indossai senza scompormi minimamente. Avanzavo passo dopo passo verso quegli uomini, entrando nelle loro menti con il mio sorriso enigmatico. "Oh, dovete perdonarlo, signori.." sorrisi, raggiungendo Aegos "Voi cosa fareste se vi bloccassero un attimo prima di un orgasmo?" con un sorriso lascivo, imprimendo quell'immagine nelle loro menti. "L'ardore della passione..." con tono caldo e sensuale accarezzando i capelli di Aegos e dicendogli con lo sguardo di stare tranquillo, che si sarebbe solo messo nei guai. Ero davanti ai soldati, con l'abito rosso, in mezzo ai miei due servitori, ancora tutti scossi per la passione travolgente di poco prima. "Cosa posso fare per il Maresciallo signori?" con tono affabile mentre cingevo entrambi i miei servitori e amanti con le braccia. Mi piaceva, mi faceva sentire protetta, anche se non ne avevo bisogno. |
Guardai Pompilio.. "Meglio andare a vedere prima ci scappi il morto" e tenevo la mano sulla impugnatura della spada e mi avviai verso il giardino e vidi un uomo che era sotto le grinfie dei cacciatori di lupi e poi.. Icarius.. Nudo quasi e col volto eccittato e scoppiai a ridere osservandolo in modo provocatorio.. Mica male il ragazzo.
Se avessi estratto la spada sarebbe stato peggio, mi avrebbero arrestata. Infatti ci pensò la padrona.. Che scenetta divertente.. Veramente era un bordello, feci segno ad Icarius di seguirmi e mi diressi verso il portone.. Che volgarità grezza.. Nulla a che fare con la passione e l'ardore. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Ero a casa, tra la gente che consideravo mio, tra le vie che conoscevo, le dolci colline che mi rallegravano gli occhi.
“ Possiate avere lo stesso anche voi.” Dolcemente, alla donna e rallentai il passo del cavallo per poter prendere dalla bisaccia un dolce, che porsi al bambino. Era mia abitudine farlo, quando andavo nel paese, portare con me qualcosa che normalmente questa gente non avrebbe mai avuto occasione di assaggiare. Si trattava di un piccolo gesto per me, che non mi richiedeva grosse spese o sforzo ma che poteva donare il sorriso a qualcuno. In questo ero diversa da mio fratello, lui tendeva a vedere le cose , e le persone, solo al fine di un proprio tornaconto personale. Io attribuivo questa differenza di pensiero tra noi al diverso modo in cui eravamo stati cresciuti. Io ero la figlia minore, nata dal secondo matrimonio di nostro padre. Questo giustificava la differenza fisica tra me e mio fratello, lui dai tratti delineati, la pelle chiara e i capelli biondi, io invece con lineamenti più morbidi e sinuosi, tonalità scure di pelle e capelli. Io ero stata cresciuta da mia madre, una donna gentile, troppo timida e mesta, ma estremamente generosa e magnanime. Mio fratello aveva ricevuto una educazione rigorosa, un precettore dopo l’altro, ma carente in amore e sentimento. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
I due cacciatori di lupi guardarono con lussuria Lys nuda, prima che lei si rivestisse come se nulla fosse, per poi avvicinarsi ai due.
Riuscì a calmare i bollenti spiriti di tutti, anche se li alimentò col suo essere lasciva e disinibita, stringendosi infine fra i suoi due servi. “Madama...” disse uno dei due cacciatori fissando Lys come si guarda una cortigiana d'alto borgo “... il Maresciallo ha inviato uomini ovunque a Chanty per cercare un evaso... siamo spiacenti di aver interrotto il suo diletto.” Con un sorriso lascivo. Arrivò anche Altea che subito vide Icarius ancora col viso stravolto. Lui la notò ed arrossì ancor di più, visto le condizioni in cui era davanti alla donna. La donna gli fece cenno di andare verso di lei, ma lui timido e titubante non seppe cosa fare. “Paradossalmente” disse Nikolaj a Gwen “vi sono solo due posti in cui andare per nascondersi... uno è una chiesa e direi che non è il caso...” sarcastico “... l'altro è qualche vecchio palazzo diroccato... ve ne sono diversi a Chanty...” Dacey ed il suo seguito continuarono a passeggiare fra quelle stradine strette, le case in pietra rossa, tipica di quei luoghi, le chiese romaniche, i palazzi comunali e signorili, le botteghe tipiche, l'odore di pane caldo, di biscotti alle mandorle e di salumi freschi e stagionati. Raggiunsero le mura meridionali, davanti alla porta di Mezzogiorno, oltre la quale cominciavano i colli, le valli ed i boschi di Chanty. |
Roteai gli occhi sentendo nominare una chiesa.
Ma va? Ma dai? "Lo so, un palazzo è l'ideale. Sappiamo bene che ci è proibito entrare da qualche parte a meno che non siamo stati invitati o chi abitava quel luogo sia deceduto. E credo proprio che il secondo caso sia il nostro, anche perché tutti quei palazzi diroccati sono ovviamente abbandonati e disabitati." Restare in zona non ci avrebbe aiutati molto, probabilmente, ma non c'era altro che potessimo fare. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mi guardava rosso di vergogna.. Il mio sguardo lo aveva in potere.. Mi resi conto era uno sguardo pure di apprezzamento per quel corpo perfetto ma le mani prudevano. Rimaneva immobile, lo avrei preso a ceffoni e ritornai approfittando mentre la donna parlava .. "Vieni.. E da molto ti aspetto.. Portami a Monsperone a prendere dei fiori, sono ora nel palazzo qui vicino ereditato da mia zia.. Sola.. Dai ci sbrigheremo presto.. Prendi i vestiti o vuoi correre il rischio di finire in galera?".
Ero dietro di lui e sussurravo all'orecchio suo e tornai verso il portone facendo un gesto con la mano di seguirmi.. O peggio per lui. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi agli uomini, mentre tenevo Icarius e Aegos stretti a me, con fare lascivo.
"Oh, nessun problema, signori, la mia proprietà è a vostra disposizione, controllare pure ovunque, vi farò preparare del vino per quando avrete terminato..." sorridendo "Oh, non preoccupatevi per il mio diletto, l'attesa aumenta il desiderio, dico bene?" divertita. Non avevo mentito, non c'era nessun evaso in casa mia, e l'ultima cosa che mi serviva era inimicarmi il Maresciallo, anzi. Tutto quello mi ricordava che avevo una missione da compiere, e che mi stavo trastullando anche troppo con i miei due meravigliosi servi. Fu in quel momento che mi resi conto che c'era di nuovo quella donna e che ancora cercava di avvicinare Icarius. Ma ce li aveva gli occhi? Aveva notato che eravamo in atteggiamenti leggermente intimi io e lui, o vedeva solo quello che le interessava? Perché diamine lo tampinava ancora? "Noto che non avete ancora imparato l'educazione, madama..." guardandola tutta "Chi vi ha dato il permesso di entrare in casa mia? Oh, giusto, nessuno... fuori di qui!" le ordinai. Per parlare con Icarius doveva essermi arrivata vicina, molto vicina considerando che, come ben specificato, avevo il braccio attorno alla sua vita. Quindi sentii tutto quello che le diceva. "Voi non porterete il mio servo da nessuna parte..." guardai Icarius "Diglielo, avanti, diglielo una volta per tutte, che se no questa non ce la leviamo più!" alzando gli occhi al cielo. Ma quello era il colmo, aveva visto che eravamo uniti in un amplesso e aveva il coraggio di provarci ancora? Ma la dignità? |
Sentivo nuovamente la donna gracchiare ma io ero già al portone ad aspettare. Non mi curavo delle sue parole.. Per me Icarius era una persona fidata e mi aveva difesa contro le angherie di mio marito.
Quindi aspettai ma potevo pure farne a meno.. Se voleva fare il cagnolino da compagnia ma mi muoveva a pietà. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
“Bene, allora prepariamoci ed andiamo via.” Disse Nikolaj a Gwen.
Elv aveva preparato la carrozza, tutto era dunque pronto per la partenza. I vampiri si coprirono ben bene e raggiunsero la carrozza che Elv avrebbe guidato. Finalmente partirono, abbandonando quel palazzo e cercando un altro luogo in cui stare. Dopo un paio di miglia tra sentieri zigzaganti Elv intravide un torrione diroccato, isolato e che sorgeva ai piedi di un basso poggio, tra rocce rosse ed ammantate di eriche e bacche selvagge. La carrozza raggiunse quel luogo ed entrò in una stalla abbandonata. I due cacciatori, annuirono, lanciando occhiate lascive a Lys. Poi Stuarto li accompagnò a visitare il palazzo. Icarius intanto era tra due fuochi. Altea lo aveva invitato a seguirla, ma Lys si oppose, intimandogli di restare dov'era. Ovviamente un servo non poteva disobbedire l'ordine della sua padrone e dunque restò con Lys. Di certo non era quello il modo per Altea di chiedere di poter parlare col giardiniere, visto era sul posto di lavoro, in casa della sua padrona che gli aveva tassativamente vietato di andare. Altea aveva di nuovo raggiunto il portone, dove c'era Pompilio ad aspettarla. “Madama...” disse “... cosa stiamo aspettando? Non mi sento sicuro, sapete? Il bosco pullula di cacciatori di lupi e di certo presto ci saranno anche i soldati del maresciallo...” |
Finalmente uscimmo.
Elv aveva preparato la carrozza e,coprendoci completamente, lasciammo casa mia. Di nuovo. Di nuovo ero costretta a scappare, non sapevo se per sempre o meno. Quella casa mi aveva di nuovo portato dolore e sofferenza. Anche gioia, sì, ma come essa nemmeno il dolore sarebbe mai stato cancellato. Il terreno era dissestato, zigzagante, ma alla fine arrivammo. Non aprimmo nemmeno le tendine finché non fummo al sicuro dentro le stalle. "Beh, ce l'abbiamo fatta..." dissi, una volta scesa dalla carrozza "Grazie..." dolcemente ad Elv. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Stuarto fece gli onori di casa ai soldati, e io rimasi sola con i miei due pupilli.
Sola, insomma, per modo di dire visto che quella donna si avvicinò, parlò ad Icarius come se noi non ci fossimo (evidentemente non aveva ben chiaro il concetto di cosa sia un servo), e se ne andò senza manco degnarsi di ascoltare, chiedere scusa per essersi introdotta in casa altrui senza permesso, né niente di tutto quello che l'educazione comportava. Era la seconda volta che veniva, parlava e poi non aveva il coraggio di restare per affrontare le conseguenze delle sue parole. Se vuoi rubarmi quello che è mio, vieni in casa mia senza permesso, parli ai miei servi senza permesso, abbi almeno il coraggio di affrontarmi. Troppa paura eh? Posso capirlo. Ad ogni modo, se ne andò a mani vuote, perchè Icarius non si mosse, restò al suo posto, naturalmente. "Splendori miei, perchè non ce ne andiamo in qualche posto più appartato?" sorridendo ad entrambi, mentre li tenevo stretti a me. "È stata una notte meravigliosa.." accarezzando le loro schiene "Ma avrei davvero bisogno di un bagno dopo questa sudata..." sorridendo, mentre mi avviavo con loro verso la casa, attraverso il giardino che Icarius curava così bene. |
Annuii a Pompilio.. "La gente è irriconoscente. Ero andata a salvare quelle persone visto il tafferuglio e invece di ringraziare dell'aiuto ho avuto poca gentilezza..mi auguro per loro di finire nei guai.. E quell'Icarius.. Un inetto.. Peccato mi aveva difeso da mio marito.. Purtroppo la gente cambia con la gente sbagliata, andiamo a prendere i fiori no.. Voglio rose e soprattutto rosse con in mezzo una bianca.. Solo una" sorridendo.. Perché lui mi segue ovunque.
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Stuarto accompagnò i cacciatori in giro per il palazzo, mentre Lys si diresse in casa, seguita docile dal suo stalliere e dal suo giardiniere.
“In effetti” disse sorridendo malizioso Aegos “madama è sudata ed accaldata noto...” con una smorfia lasciva. Con la carrozza dentro la stalla abbandonata, Elv fece uscire Gwen e gli altri due dalla vettura. Attraverso una porticina che collegava quell'ambiente con la torre diroccata. Era un ambiente che tradiva ancora la bellezza di tempi migliori, anche se ora era in rovina. Di certo fu abitato da gente nobile. Pompilio annuì ad Altea ed andarono via dal palazzo. “Per i fiori” disse il servo alla dama “cerchiamo nei paraggi o volete si vada a Monsperone?” |
Entrammo dentro il palazzo tramite una porticina ed io mi aggirai in quell'ambiente diroccato.
"Peccato sia abbandonato, si vede che è stato un bel palazzo quando era in auge..." guardandomi intorno "Non è il mio, ma penso possa andar bene." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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