Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 17-11-2015 18.00.49

Quella risposta mi deluse alquanto. Non credevo che Guisgard fosse così arrendevole, che non mi desse neanche una possibilità. Lasciai perdere, per il momento.

<< Io sono Diana>> mi presentai a Lady Gaynor e agli altri quando tutti fummo seduti a tavola.

<< Ma io voglio essere in grado di farlo>> ripresi la mia richiesta con Guisgard. << Vi prego, almeno lasciatemi tentare

Guisgard 17-11-2015 18.03.33

Clio allora si allontanò nella penombra, quasi fosse un fantasma, lasciando i due cadetti ed i loro progetti per la sera.
L'ufficiale raggiunse i suoi alloggi, mentre il forte pian piano si addentrava sempre più in quella malinconica notte.
Fu allora che il ricordo di Geris divenne più forte.
Lacerate, insopportabile.
Poi qualcuno bussò alla sua porta.

Guisgard 17-11-2015 18.13.55

Rodian sorrise ad Altea.
“Eh, che modi...” disse lui “... ma dovevo aspettarmelo, voi nobili siete tutti così. Infatti mentre quei partigiani minacciavano di uccidermi, voi pensavate a mettermi in salvo. E sia, la vita è così. Si, tra poche ore sarò finalmente ad Evangelia. Un posto di certo poco adatto a voi, visto che proprio alla frontiera si combatte la guerra contro chi ancora ricerca quelli come voi per uccidervi. Ma a Città di Capomazda sarete al sicuro, con tanti altri esuli come voi.”

Lady Gaynor 17-11-2015 18.16.00

"Cosa me lo fa credere? Beh, forse la confidenza con cui vi ha accolto al vostro arrivo..." risposi.
Alla ragazza, che si presentò come Diana, risposi che il piacere era tutto mio. Mi rivolsi di nuovo al ragazzo dagli occhi azzurri. "Io mi sono presentata, ma voi non avete fatto altrettanto..."
Di fronte alle insistenze anche dell'altro accompagnatore di Diana, accettammo l'invito e ci sedemmo al loro tavolo.

Clio 17-11-2015 18.17.05

Lasciai l'ombra per tornare nei miei alloggi.
Una volta chiusa la porta dietro di me, cominciai a sentire la stanchezza di quella giornata interminabile.
E Geris, gli occhi azzurri di Geris continuavano a tormentarmi, e cominciai a realizzare che davvero non l'avremmo più rivisto, che davvero quel valchiria sconosciuto se l'era portato via.
Come sempre cercai di lasciare tutto il mondo chiuso fuori dalla porta, per potermi rintanare nel mio piccolo rifugio.
Ma lasciare quel dolore era difficile, se non addirittura impossibile.
Così, cercai in qualche modo di distrarmi.
Riposi delicatamente la giacca della divisa sulla sedia, buttai in qualche modo le pesanti scarpe militari che portavo, senza curami di dove finissero.
Mi diressi dove tenevo tutti i soldi guadagnati in quegli anni, quelli sopravvissuti ad Armand, s'intende.
Aprii l'armadio e restai per un momento ad osservare il mio piccolo vizio fatto della più nobile seta, del raso più prezioso, dai colori e dai modelli più diversi e unici.
Di giorno l'uniforme era l'unico indumento che mettevo, a parte in palestra, ma di notte avevo una camicia diversa per ogni giorno, e le vestaglie coordinate.
E le tenevo gelosamente.
Quella sera ne scelsi una color bordeaux, in seta, con la scollatura incorniciata da alcuni motivi geometrici.
Prima che potessi stendermi, però, qualcuno bussò alla porta.
Alzai gli occhi al cielo.
Non sia mai che riesca a riposare...
"Chi è?" chiesi, senza aprire la porta.

Dacey Starklan 17-11-2015 18.21.11

Confidenza. Avevo davvero avuto tanta confidenza con Guisgard? Questa cosa mi fece pensare parecchio. Certo la mia vita dipendeva da quell'uomo ma c'era forse qualcos'altro? Non lo capivo. Forse stavo entrando troppo nella parte di Diana la cameriera. Per questo decisi di essere più distaccata con Guisgard da quel momento. Era meglio non affezionarsi troppo.

Guisgard 17-11-2015 18.28.53

“Capisco...” disse sorridendo Guisgard a Gaynor “... in verità siamo buoni amici io e lei.” Indicando Dacey.
Alla fine i tre accettarono l'invito e si sedettero tutti al tavolo dei tre borghesi.
“Mi chiamo Guisgard.” Presentandosi il militare alla diva ed ai suoi compagni.
“Guisgard...” mormorò Park “... questo nome non mi è nuovo...”
“E' un nome come un altro.” Fece Guisgard.
“Mah, eppure mi sembrava di averlo udito da qualche parte...” Park.
“Vi sarete confuso.” Con indifferenza il militare.
Il taverniere portò dei vassoi in tavola.
“Bruschette con salumi e verdure...” disse “... mentre qui ci sono dei formaggi, freschi e stagionati. L'arrosto è sulla brace e tra poco ve lo servirò con contorno di patate e piselli.”
“Che Dio vi benedica, amico mio!” Entusiasta Park.
“E sia...” Guisgard sottovoce a Dacey “... se proprio insistete vi accontenterò... domani, se Dio vorrà, vi insegnerò a sparare.” Guardandola.

Guisgard 17-11-2015 18.31.25

“Sono Lyon, tenente...” disse il militare dall'altra parte della porta a Clio “... perdonate se vi disturbo... il capitano Goz chiede i voi. E' da Armand.”

Clio 17-11-2015 18.37.40

Alzai nuovamente gli occhi al cielo.
"Arrivo subito.." risposi.
Cosa diavolo voleva il capitano a quell'ora?
Probabilmente Tesua era andato a piagnucolare da lui e voleva darmi una strigliata.
Beh, poteva aspettare domani.
O magai c'entrava quel nuovo arrivato.
Avevo persino dimenticato la sua presenza.
Comunque fossero andate le cose, ero certa che prima o poi l'avrei preso a pugni.
Magari era davvero un asso come pilota, ma poteva volare anche col naso spaccato.
Così, dovetti abbandonare la carezza delicata della mia camicia da notte, per poi riporla nuovamente nell'armadio, e indossare la divisa.
Pochi minuti più tardi ero fuori.
"Grazie, Lyon.." sorrisi al ragazzo "Vado subito..".
Così mi incamminai verso Armand, dove avrei saputo cosa voleva il capitano.

Dacey Starklan 17-11-2015 18.38.35

Il taverniere arrivò con un grande vassoio colmo di cibo e mi accorsi di essere affamata. Ringraziai il taverniere per il suo servizio.

<< Si esatto, amici...>> anche se non sapevo il vero significato dell'amicizia. Specialmente con un uomo. A palazzo ero circondata solo da gente che era pagata per essermi amica.

<< Sarò pronta per imparare... Ne ho bisogno per sentirmi più tranquilla>> spiegai quindi a Guisgard prima di riempire il mio piatto e iniziare a mangiare con il portamento adatto ad una principessa.

Guisgard 17-11-2015 18.57.56

Clio raggiunse il locale di Armand e subito, nell'entrare, udì la fragorosa risata di Goz.
Il capitano se ne stava seduto ad un tavolo con Tesua ed il nuovo arrivato Reddas.
Goz era un uomo dalle indubbie qualità di leader.
Sapeva comandare e gestire uomini e situazioni al limite.
Era un veterano e un asso della legione Straniera.
Un uomo in grado di guardare in faccia la morte con l'arroganza di chi sa che comunque ne sarebbe uscito indenne.
Ma aveva molti difetti e limiti.
Uno di questi era quello di non aver riconoscenza, né di saper comprendere a fondo gli uomini che aveva sotto di sé.
Reddas era senza dubbio un asso, un uomo non comune.
Ma in guerra vi sono delle regole e Goz non aveva idea di quanto fossero vitali.
“Tenente Clio...” disse alla ragazza “... ho l'onore di presentarvi il nuovo ufficiale... tenente Reddas. Che colpo, eh?” Ridendo.

Guisgard 17-11-2015 18.58.15

“Bene..” disse Guisgard a Dacey, per poi aprire una bottiglia di vino “... domani cominceremo. Così sarete più tranquilla.” E cavallerescamente riempì i bicchieri della ragazza e di Gaynor.
“Buon appetito a tutti!” Fece Leones.
E la piacevole cena cominciò.

Guisgard 17-11-2015 18.58.46

“Neanche io voglio abbandonare Evangelia.” Disse Agian a Marwel. “Voglio solo sia ripulita dai militari e al sicuro. E' chiaro che di noi al governo imperiale non importa nulla. Lascia che a difenderci ci siano dei mercenari. Se fossimo sotto il dominio di Canabias vivremmo sicuramente meglio.”

Dacey Starklan 17-11-2015 19.04.51

<< Buon appetito a tutti>> risposi prima di sorseggiare il vino. Ovviamente la mia curiosità si era accesa verso i nostri ospiti.

<< Da dove venite Miss?>> mi rivolsi all'altra ragazza, che a occhio e croce doveva avere pochi anni più di me. << Il vostro volto non mi é nuovo sapete?>>

Clio 17-11-2015 19.10.49

Entrai nel locale, la risata di Goz mi irritò particolarmente.
Feci segno ad Armand di portarmi qualcosa da bere, qualcosa di forte perchè quella si prospettava una lunga serata.
Raggiunsi Goz, e con lui vi erano Reddas e Tesua.
Avrei voluto dire di essere sorpresa, ma ormai mi ero rassegnata a quell'eventualità.
"Regalate i gradi adesso, capitano?" guardandolo, con finta sorpresa "A chi non ha la minima esperienza nella guerra?" guardando Reddas con disprezzo.
"Ringrazio di non essere un soldato, perché non rispetterei mai un ufficiale che non si è guadagnato i gradi sul campo... sarà davvero dura per voi, dato che i legionari che comanderete sarebbero più idonei di voi ad avere i gradi..." con voce impassibile e ferma.
"Chiedo scusa.." con un leggero sorriso "Vi aspettavate i miei complimenti immagino... ma la trovo una decisione folle, dato che porterà solo insubordinazioni e disordini, e sapete bene che ho la pessima abitudine di dire sempre quello che penso..".
Guardai i tre uomini e poi il capitano.

Lady Gwen 17-11-2015 19.12.02

Lo vidi osservarmi per alcuni istanti, non sapendo decifrare la sua espressione.
Poi lasció il mio braccio, si avvicinó a me e mi bació.
Fu come se mi fossi risvegliata da uno strano torpore.
Lo sentivo stringermi attraverso il mio sottile vestito, che celava le mie forme solo ai suoi occhi, ma non alle sue mani, che cingevano i miei fianchi con piú passione e trasporto, rispetto a quando stavamo ballando.
Mi bació dolcemente, all'inizio, ma il bacio divenne intenso e passionale, sempre di piú, sempre di piú.
Era una sensazione impagabile, come mai se ne provano di simili; era come una droga, che ti appaga e ti fa stare bene e proprio perché ti fa stare bene ne vuoi sempre di piú, fino a sentirti appagata di nuovo e cosí via, come in un circolo vizioso e intanto cingevo il suo collo con le braccia, per sentirlo ancora piú vicino e quasi per impedirgli di andare via e, a quello che mi sembrava un sogno, di finire.

Marwel 17-11-2015 19.22.02

"Dei legionari sono morti per difendervi, forse meriterebbero un po' di rispetto da voi" disse Marwel pensando a Danny.
Non c'era niente di giusto in quella guerra, ma in molti avevano perso la vita per difendere Evangelia e nessuno poteva dimenticarsene così, senza una valida motivazione. Tuttavia quell'uomo le smosse la coscienza e il cuore cominciò a batterle più forte, mentre la sua mente le diceva di mandare i bambini a Capomazda e di arruolarsi come infermiera nell'esercito legionario.
" Io e voi abbiamo idee differenti e non ho tempo di chiacchierare. Vi auguro una buona serata, signore" disse prima di voltarsi e andare via.

Altea 17-11-2015 20.29.21

Abbassai il libro e lo guardai in faccia con disprezzo.."Ci odiate tanto noi nobili vero? Sembrate uno di Canabias...io non vi ho salvato dai partigiani? Siete un bugiardo, io ho speso tutte le parole possibili per farvi liberare..questa offesa non ve la permetto. E mi chiedo come sia possibile che nemmeno dopo pochi secondi io sono stata liberata, voi eravate pure libero quando quei partigiani dovevano uccidervi..avevate dato la vostra vita in cambio della mia..e vi dissi era sbagliato, ora me lo rinfacciate..bene..io andrò a Capomazda..il posto per i reietti o esuli di guerra come me..lo dite con tanto disprezzo. Ricordatevi su questo treno vi sono persone del popolo in cerca di salvezza, ho visto una madre col figlio in braccio ed erano in viaggio verso Capomazda..forse disprezzate pure loro? Strano, io la nobile sono unita a loro. Bene, non abbiamo più nulla da dirci e non tornate vicino a me".
Mi alzai e mi sedetti in un luogo appartato, riaprii il libro e continuai a leggere...era troppo..mi aveva offeso troppo stavolta...il suo odio verso i nobili destava sospetto.
A mio avviso voleva pure sviarmi...quindici giorni a Evangelia non avrebbe creato problemi, ormai io ero questo..una donna sola, una identità persa.
Ma volevo andare a fondo su chi fosse..senza farmi notare, anzi lo avrei pure segnalato alle autorità. Poteva essere in buona fede..ma meglio non avere problemi. Inoltre, non capivo il comportamente di quei due nobili..era meglio scendere da questo treno.

Guisgard 18-11-2015 00.25.33

La cena cominciò e tutti gustarono l'ottimo cibo della taverna.
“Si, è vero...” disse mangiando Leones “... ora che lo ha detto Diana, anche io trovo che il vostro volto abbia qualcosa di familiare, madama...” rivolto a Gaynor.
“Si, anche io sto notando questo...” bevendo Poeh “... il vostro volto effettivamente ha qualcosa...” guardando la bella diva.
Park ridacchiava sotto i baffi.
“Secondo me...” fece Guisgard, intento a tagliare il pane per tutti “... la vostra è solo una scusa per poter guardare indisturbati una bella donna...” ironico verso i due borghesi.
“Oh, capitano...” indignato Leones “... mi meraviglio di voi. Sono cose spiacevoli anche solo da pensare queste.”
“Già...” ridendo il militare “... ma dimenticate che io non sono un gentiluomo di città come voi tre. Io, si sa, sono un tipaccio maleducato.” Sarcastico.
“Il capitano ha un senso dell'umorismo assai sviluppato.” Fines a Gaynor. “Forse anche troppo.”
“Noto il giubbotto da aviatore...” Zac rivolto a Guisgard “... siete dunque un militare. Di quale divisione, se posso chiedere?”
“Sono un soldato di ventura, amico mio.” Rispose Guisgard con aria beffarda come suo solito.

Guisgard 18-11-2015 00.26.08

Quel bacio.
Lungo, caldo, intenso, appassionato, appagante.
L'aria era umida ed avvolgeva i corpi di Gwen e di Fermer in quel sensuale abbraccio.
Corpi che vibravano come tese corde del più ispirato e sublime degli strumenti.
Le loro labbra erano ormai una sola cosa.
Poi si staccarono per un istante e gli occhi di lui si schiusero in cerca di quelli di lei.
“Ti voglio, Gwen...” disse in un sussurro.

Guisgard 18-11-2015 00.26.32

“Io invece credo che il tenente Reddas” disse Goz a Clio “abbia tutti numeri per portare questi gradi. Gli archivi di guerra sono pieni di citazioni riguardo alle sue imprese aeree. Io penso che con lui vinceremo questa dannata guerra e...”
“Capitano...” lo interruppe Reddas all'improvviso “... solitamente non amo soffermarmi su ciò che dicono le donne. Potrei obiettare che la Legione Straniera è ottima per fare un piatto misto, visto che arruola di tutto, tipo briganti, rinnegati, neri e persino donne. Ma non siamo in cucina e minestre e sformati a poco servono qui.” Guardò Clio negli occhi. “Potrei dunque rispondervi a dovere, ma non lo farò. Tagliamo la testa al toro. Domattina all'alba usciremo io e voi da soli. Io su un aereo e voi su un altro. Chi saprà farsi valere, dimostrando di pilotare meglio, allora avrà ragione. Ci state o avete paura di spettinare la vostra chioma bionda?” Con disprezzo.

Guisgard 18-11-2015 00.26.56

Marwel fece per andare via, ma Agian la bloccò, afferrandola per un polso.
“Non potete darmi le spalle” disse con rabbia “mentre vi sto parlando. Cosa trovate di sbagliato in ciò che dico? Siete forse legata a qualche prete? O magari” con disprezzo “amate trascorrere le notti con i legionari come la più volgare delle sgualdrine?” I suoi occhi erano carichi d'odio.
“Ehi...” ad un tratto una voce dalla strada “... lasciatela stare!”
Era un legionario e con lui ce ne era un altro.
Marwel istintivamente si voltò e li riconobbe.
Erano i due cadetti che aveva difeso al forte: Icarius e Palos.
E proprio quello dagli occhi azzurri aveva intimato ad Agian di lasciare la ragazza.

Dacey Starklan 18-11-2015 00.29.44

La conversazione si spostò però rapida dalla ragazza a Guisgard. In effetti era comprensibile, come dicevo sempre, era un uomo interessante. Interessante ma alquanto riservato e evasivo. Che difficilmente soddisfava la curiosità altrui. Io ormai mi ero arresa, non chiedevo più ma aspettavo che fosse lui a svelarsi. Un po' come aveva fatto portandomi a vedere l'aereo.

Guisgard 18-11-2015 00.31.22

“Se sono ancora vivo” disse Rodian mentre Altea si allontanava “è perchè quei partigiani erano veri combattenti per la libertà ed avevano capito che non ero né una spia, né un traditore.”
Ma la duchessa di Cherval aveva già cambiato posto.
I suoi pensieri verso Rodian erano inquieti.
E voleva andare a fondo a quella storia.
Intanto il Meridian Express continuava la sua corsa nella notte.
Il paesaggio mutava velocemente ed ormai il deserto già si annunciava.
Ormai Evangelia non era lontana.

Lady Gwen 18-11-2015 00.33.11

I nostri corpi, le nostre bocche erano una cosa sola. L'aria fresca e umida della notte ci avvolgeva, mentre ci nutrivamo dei sospiri e dell'appagamento l'una dell'altro.
Si separó pochisimo da me e cercó i miei occhi.
Quelle poche parole provocarono una miriade di sensazioni, una piú tranvolgente e intensa dell'altra, dentro di me.
Lo desideravo con tutta me stessa, con ogni fibra del mio essere.
Presi il suo viso fra le mani e lo baciai di nuovo, un bacio dolce, breve.
"Anch'io..." sussurrai sulle sue labbra.

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Guisgard 18-11-2015 00.35.07

Intanto altrove, in un luogo lontano diverse centinaia di chilometri da Evangelia, uomini e macchine erano impegnati per volgere a loro favore le sorti della guerra.
Nella sala tutto procedeva tranquillamente e sui monitor le immagini del paese scorrevano lente, permettendo di monitorare le vite di milioni di persone in pochissimi istanti.
Il militare dalla maschera sul viso era invece assorto in qualche pensiero che sembrava tenerlo lontano con la mente da lì.
“Maggiore Gouf...” disse un soldato avvicinandosi a lui.
“Cosa c'è?” Chiese l'uomo conosciuto come Gufo Nero.
“Sua eccellenza il ministro della Cultura chiede di voi.” Il soldato.
“Accendi lo schermo centrale.” Ordinò Gouf.
E sullo schermo apparve subito l'immagine di un uomo dall'aspetto grottesco e ripugnante, come doveva essere la sua anima.
“Eccomi, eccellenza.” Disse Gouf.
“Come procede il tentativo di forzare la frontiera Afralignonese, maggiore?” Chiese con la sua voce gracchiante e bassa il ministro.
“E' tutto vero, eccellenza...” fece Gouf “... gli Afralignonesi stanno lavorando ad una nuova arma.”
“Cosa sappiamo di quest'arma?” Fissandolo il ministro dallo schermo.
“Che è molto potente, eccellenza.” Rispose il maggiore.
“Può cambiare le sorti della guerra?” Domandò il ministro.
“Se così sarà, allora quell'arma finirà presto nei nostri armamenti.” Gouf.
“Bene, maggiore.” Annuì il ministro. “Dobbiamo vincere e mettere fine all'ultima tirannide imperiale della Terra. Abbiamo una missione. Dobbiamo riuscire. Noi siamo i figli dell'intelletto, della madre ragione contro ogni pregiudizio e tradizione. Dobbiamo cancellare ogni forma nobiliare da questo mondo. Il sonno della ragione genera mostri.” Sentenziò il ministro, con occhi carichi d'odio.
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Clio 18-11-2015 00.49.45

Risi a quelle parole di Goz.
"Sembrate più un ammiratore che il capitano della legione straniera.. Saper pilotare non rende leader, saper pilotare non rende un legionario... sono parole vostre, capitano.." Con gli occhi in quello di Roddas.
"Perché aspettare domani? Perché nascondersi dietro un aereo? Il capitano Goz ha sempre detto che ci vogliono tre qualità per fare un legionario: saper combattere a mani nude, saper sparare e, certo, saper volare.. a meno che non si rimangi anche queste parole stasera.." lanciando una rapida occhiata a Goz, per poi guardare con aria di sfida a Reddes "Cominciamo adesso, qui fuori, da uomo a uomo, a mani nude... domattina usciremo con gli aerei, come da voi suggerito, e poi ci misureremo al poligono... con tre sfide la parità sarà impossibile.." Con un sorriso beffardo "Certo, se avete paura di prendere un pugno in faccia da una donna capirò..." Alzando le spalle "Nascondetevi pure dietro il vostro aereo... Sono qui da nove anni, voi da dieci minuti... Se credete di farmi paura vi sbagliate di grosso.." Tagliente.
Poteva essere un buon pilota, ma di certo non era un legionario, e qualunque cosa dicesse Goz sapevo che nessuno di noi l'avrebbe mai ascoltato.
Nessun soldato avrebbe mai eseguito un suo ordine.
Li conoscevo fin troppo bene.
I legionari rischiavano la vita per guadagnarsi i gradi, chi li aveva avuti in regalo certo non sarebbe stato ben visto.
"Ad ogni modo, io accetto la vostra sfida di domattina... Voi accettate la mia di stasera? O non avete abbastanza coraggio? Forse vi serve una macchina per sentirvi uomo.." con un sorriso beffardo "Già i legionari non seguiranno mai chi non si è meritato i gradi, ma ancor meno seguirebbero un codardo.. quindi, che mi rispondete? Infondo, dato il disprezzo che mostrate, deduco che non le avete mai prese da una donna... quindi, beh.. dovrebbe essere una passeggiata per voi, no?".

Marwel 18-11-2015 01.48.26

Marwel non credeva a quel che stava accadendo. Quell'uomo aveva una stretta decisa e quasi dolorosa e in più non aveva toni gentili con la ragazza, arrivando pure a definirla una sgualdrina. Chissà come sarebbe finita se Icarius e Palos non fossero intervenuti in sua difesa.
Marwel approfittò della distrazione dell'uomo per potersi sciogliere dalla sua morsa, poi si allontanò di qualche passo e si accorse che Icarius era ferito in volto. Non le piacque vederlo così.
"Vi prego di finirla qui, signore" disse all'uomo per paura che i due cadetti potessero farsi male "credo che abbiate esagerato con le parole e i gesti, ma non porto collera o rancore, per cui vi perdono e lascerò correre".
Guardò Icarius mentre ancora si massaggiava il polso e gli si rivolse dolcemente "dovreste medicarle quelle ferite. Venite con me".

Altea 18-11-2015 14.56.22

La notte con le sue inquietudini sembrava finire, un pallido Sole stava spuntando ad est. Avevo passato la notte insonne, troppi pensieri e dubbi.
Ad un tratto notai il paesaggio stava mutando, uno strano scenario alquanto affascinante si stagliava lontano...sembrava quella zona desertica di cui mio nonno tanto parlò.

Guisgard 19-11-2015 00.41.11

Quelle parole di Gwen.
Allora Fermer le prese la mano e i due si avviarono verso l'infermeria, mentre l'umidità della notte calava leggera ed eterea sul forte militare.
Entrarono nell'infermeria, poi raggiunsero la stanza di lui ed il giovane medico accese una piccola lampada che col suo soffuso alone soffiò lieve nella vaga penombra della stanza.
Allora Fermer, fissando Gwen, cominciò a spogliarsi lentamente.

Lady Gaynor 19-11-2015 00.44.25

La cena era ottima, come pure la compagnia. Ringraziai Guisgard che mi versò il vino, mentre Diana mi chiese da dove venissi. Aggiunse che il mio viso le era familiare, e così dissero anche i suoi amici. Io sorrisi, non volevo dire di essere un'attrice e rischiare così di essere etichettata come presuntosa.
"Signorina, io vengo dalle isole Flegee e faccio la cantante" risposi, sorridendo poi al battibecco verbale tra Guisgard e gli altri nostri ospiti.
Ad un certo punto, in un angolo del locale vidi una chitarra, che giaceva solitaria appoggiata al muro. Mi venne l'idea di cantare un po' per tutti, così mi alzai e chiesi all'oste il permesso di poterla suonare. Presi così a cantare accompagnandomi con la chitarra...

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Guisgard 19-11-2015 00.49.29

Quelle parole di Clio furono taglienti.
Come lame.
Ed infatti Goz apparve risentito.
Ma prima che il capitano potesse parlare, si udì la risata di Reddas.
“Le vostre provocazioni non mi toccano...” disse bevendo “... io sono un nobile prima ed un pilota poi.” Fissando la ragazza. “Non servono dunque le vostre sfide da strada per farmi tentennare. L'unica sfida che si farà fra noi due sarà quella di domattina all'alba. In volo. Quanto ai legionari, del loro onore poco mi interessa. Non mi curo della loro obbedienza. Un capo, su questo avete ragione, si misura con l'abilità, il carisma e la forza, non con i gradi. Quando i Valchiria torneranno, non saranno i miei gradi a parlare per me, ma gli aerei nemici che abbatterò.” Si alzò. “Buonanotte, capitano.” A Goz. “E a voi tutti.” Agli altri presenti. “Vado a letto, ho una sfida domattina. Forse.” Guardando Clio con indifferenza.
E lasciò il locale.

Clio 19-11-2015 00.57.44

Nei cieli di Evangelia
 
Lo osservai per tutto il tempo con un sorrisetto compiaciuto.
Sapevo che non avrebbe avuto coraggio di affrontarmi, e avevo parlato a voce abbastanza alta perché i legionari nella stanza udissero.
Poi lo guardai uscire.
"Codardo!" Lo apostrofai, duramente.
"Tutti sapranno che non ha avuto il coraggio di affrontarmi..." Guardandomi attorno "E tutti rideranno di lui che ha paura di una donna...".
Per un momento, lasciai correre lo sguardo sui legionari presenti, e mi mossi per raggiungere i miei uomini.

Lady Gwen 19-11-2015 01.00.57

Fermer mi prese per mano e ci avviammo verso l'infermeria.
Appena arrivati, raggiungemmo la sua camera e lui accese una piccola lampada, che creava nella stanza un alone vago e soffuso.
Poi, inizió lentamente a spogliarsi ed era proprio quella lentezza studiata che mi faceva andare fuori di testa, come quando lo avevo osservato mentre si rimetteva la camicia, poche ore prima.
Levai allora le alte scarpe, sbottonai lentamente il vestito, finché non ebbi addosso solo la leggera ed eterea sottoveste e liberai i miei voluminosi capelli castani.
Mi avvicinai poi silenziosamente a lui e sbottonai gli ultimi bottoni della sua camicia.
Come una lenta carezza gliela tolsi, mentre osservavo la pelle calda e ambrata scorrere sotto le mie mani.
Con le punte delle dita percorsi lentamente il suo petto, sentendo i muscoli tesi, il suo respiro profondo, il battito forte e deciso del suo cuore e le sue spalle larghe.
Avvicinai poi il mio viso al suo e cercai le sue labbra, trovandole e assaporandole con passione e trasporto.

Guisgard 19-11-2015 01.02.59

“Tenente...” disse Goz a Clio, prima che lei raggiungesse i suoi uomini “... prima di chiamarlo codardo vi consiglio di andare nel mio ufficio e passare in rassegna sullo schedario tutte le imprese militari di Reddas. Vi interesserà sapere che è campione di katana, tra le altre cose. E noi sappiamo quanto apprezzate ed amate le discipline orientali. Fossi in voi andrei a dormire. Domattina dovrete essere in forma per tenergli testa. E cercate di essere meno impulsiva.”

Guisgard 19-11-2015 01.05.44

“La cantante...” disse Leones a quelle parole di Gaynor “... allora forse per questo il vostro volto è così familiare. Di certo vi avremmo vista in qualche locale o teatro ad esibirvi.”
“Si, giusto.” Annuì Fines.
Poi la diva vide quella chitarra.
Lasciò il tavolo di Guisgard, Dacey e gli altri per prendere lo strumento e cominciare ad intonare una canzone.
Una canzone dalle note basse e struggenti.
Una canzone che attirò in breve l'attenzione di tutti i presenti.
E Zac approfittò di quell'esibizione per scattare alla diva altre foto.

Clio 19-11-2015 01.12.13

Nei cieli di Evangelia
 
"L'ho sfidato e non ha avuto coraggio di affrontarmi..." Mi voltai Alzando le spalle "Questo lo rende un codardo, capitano, vi piaccia o no.. Io ho accettato la sua sfida, e voi lo avete definito il miglior pilota in circolazione... Le discipline orientali? Capitano, con tutto il rispetto, viviamo nella culla della civiltà, sapete bene che le arti marziali che pratico da sempre affondano le radici nella classicità... E comunque non vedo che differenza faccia... Meno impulsiva?" Guardando Goz negli occhi "Parla l'uomo che ha appena regalato i gradi al primo venuto..".
Scossi la testa.
"Mi avete profondamente deluso, captano..." Con un leggero inchino "Con permesso..".
E senza aggiungere altro raggiunsi i miei uomini.
Avevo bisogno di un dannatissimo momento di pace.
E di qualcosa da bere.

Lady Gaynor 19-11-2015 01.13.35

Fu bella, quell'improvvisata. Adoravo cantare, e soprattutto adoravo avere un pubblico. Finita la canzone, ringraziai e tornai al tavolo.

Guisgard 19-11-2015 01.16.37

Quel gesto di Gwen, che sbottonando la camicia di Fermer, prese poi a sfiorargli e ad accarezzargli il petto.
Fu un lungo momento di piacere che accese ancor di più la passione dei due.
Lui allora la prese in braccio e la portò sul letto, cominciando poi a baciarla e a toccarla ovunque.
Le sue labbra e le sue mani raggiungevano ed accendevano ogni parte del corpo di lei.
Le mani del giovane medico passavano sulla pelle della sua infermiera facendola ardere.
E così i loro corpi divennero una sola cosa, tra il respiro rotto di lui e i gemiti di piacere di lei.
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Guisgard 19-11-2015 01.20.54

Clio si allontanò dal tavolo di Goz, senza neanche dargli il tempo di replicare.
E raggiunse quello dove stavano seduti alcuni dei suoi.
“La guerra” disse bevendo Dillon “è già sgradevole da sé... se poi ci si mettono anche individui come quel Reddas...”
“La colpa non è di quel Reddas...” fece Sullor “... ma di chi gli ha regalato i gradi.”
“Peggio per lui...” mormorò Kostor “... se davvero non li merita, allora prima o poi troverà il Valchiria che lo spedirà all'Inferno.”


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