![]() |
"Io non ho nessun innamorato...e sono libera sentimentalmente, fino a poche ore fa ero legata in altro modo con questo uomo..e comunque io mi trovo bene qui e non dovete preoccuparvi per la mia protezione..ah...ho notato avete iniziato a darmi del tu..strano" finii il bicchiere.."Guardate questo posto è pericoloso pure per un uomo d' affari come voi...vedo come vi guardano..in un momento potrebbero farvi fuori per la vostra sacca piena di soldi...bene posso fare altro per voi?" dissi con indifferenza..sicuramente voleva farmi qualche proposta di lavoro o altro..peccato io fossi già a casa di Peggy e non avevo intenzione di muovermi.
|
“Bene, organizziamoci allora.” Disse Azabler a Gwen. “Io sto tornando nel mio ufficio e se vuoi puoi venire con me, così ti mostrerò dove lavoriamo e gli altri del gruppo. Vuoi?”
|
"Beh, dovrei fare una cosa, prima. Sono la dama di compagnia di una contessa e dovrei avvisarla. Quando partirete?"
|
Il capitano annuì ad Elisabeth e poi chiese a quei mercanti che guasto avessero avuto.
“Un'avaria ad uno dei motori.” Disse uno di quelli. “Ci occorrono un propulsore beta e qualche decina di metri di pompa allumizzata. Potete aiutarci?” “Si, certo.” Annuì il capitano. “Bene, ditemi quanto vi dobbiamo.” Sorridendo il mercante. “Strano che dei mercanti arrivino a queste latitudini.” X78 ad Elisabeth. “Noi vi siamo giunti solo per fare una sosta.” |
“Beh, l'altro giorno, come sapete, diciamo che ho guardato un po' le vostre prove...” disse Icarius a Clio “... e non ho potuto non apprezzare quanto la scelta della commedia fosse perfetta, soprattutto per la vostra somiglianza con la protagonista Syenna... ma allo stesso tempo non ho potuto non notare quanto invece il vostro partner scenografico fosse poco adatto ad interpretare il cavaliere... e così, mi chiedevo...” avvicinandosi ad un mobile e tirando fuori da un cassetto il testo della novella “... se magari accettavate di recitare una scena con me, che naturalmente non sono un attore come voi...”
|
“Non temere, so difendermi bene.” Disse l'uomo ad Altea. “Cosa voglio da te? Nulla, ti ho detto. Solo essere servito e poterti guardare. E non temere, non sono un guardone, né ho cattive intenzioni. Anche perchè mi dai l'idea di una che sa cavarsela bene da sé. Ma parlami dell'uomo con cui eri legata. Cos'è successo?”
|
“Siete la dama di compagnia di una contessa” disse Azabler a Gwen “e volete lavorare per una compagnia di cacciatori di taglie? Come mai?”
|
Lo ascoltai attentamente, senza staccare gli occhi dai suoi, chiedendomi che cosa avesse in mente.
Ma davvero non immaginavo che mi avrebbe chiesto una cosa del genere. "Ma certo, volentieri..." Sorrisi "Chissà magari se sarete bravo e la cosa vi piacerà potrete unirvi a noi, e interpretare così Gean..." Sorrisi "Perché in effetti Orden ha anche un'altra parte...". Tesi la mano per indicare la novella. "Che scena vorreste recitare?" Avvicinandomi a lui. |
“Spero di essere all'altezza” disse Icarius a Clio “e di non far rimpiangere i vostri compagni. Prendere il posto del vostro collega? Eh, vi burlate di me. Come detto non sono certo un attore.” Guardò la novella. “La scena però la faccio scegliere a voi, visto che avete più esperienza e naturalmente talento. Non so, dove mi vedete meglio? In una scena sentimentale, o forse in una in cui i due amanti litigano perchè lei teme che lui sia solo interessato al suo corpo?”
|
Risi ma non per prenderlo in giro.."Non capisco..ti basta solo guardarmi e basta...e noto hai pure una certa confidenza con me..ma all' Alba io andrò via quindi sarò solo una visione di questa notte". Poi quella domanda a bruciapelo e mi feci seria.."Quell' uomo..è stato il destino a farmelo conoscere, in una faccenda mi sono unita a lui per salvare lui e dove abita e poi..poi mi trovai ad essere una specie di concubina...ma lui fu chiaro..ovvero non voleva amare nessuna, io questo lo avevo capito e comunque, a volte, mi sembrava tra noi due non vi fosse solo la passione misera..vi era complicità e sembrava si fosse affezionato a me...però spariva..senza dirmi nulla...e mi lasciava li sola..mi sono sentita un oggetto, non importante per lui..io gli facevo mille domande ma lui non rispondeva..nemmeno a quelle più semplici...mi sembrò fui solo un diversivo e basta...eppure io..beh a solo parlarne mi rammarico..avrei voluto condividere molto con lui..si, diceva niente Amore..ma la sua vita, le piccole cose...e lui non sa nemmeno me ne sono andata..tutti mi ostacolavano. Una sera gli chiesi se volessi me ne andassi via da lì e lui mi abbracciò e non volle..e pure non voleva io venissi a lavorare qui..non sono riuscita a capirlo".
|
Risi a quelle parole.
"Non nascondo che anche io mi sarei fatta questa domanda se qualcuno mi avesse detto una cosa del genere. Ma sono del parere che siano le esperienze che facciamo, nessuna esclusa, a formarci" risposi, sorridendo. |
“Una visione...” disse l'uomo ad Altea “... perchè no... spero allora di guardarti il più possibile, così da imprimere la tua figura tutta nella mia mente... e chissà che stanotte non arrivi a sognarti...” prese altro vino “... forse quel tipo era sposato e voleva solo spassarsela con te...” gettando una rapida occhiata su tutto il corpo di lei “... immagino tu lo stia ancora pensando, giusto?”
|
"Ci sapete fare con le parole..ma i sogni svaniscono sapete..allora rimarrò solo un ricordo o una illusione chissà" lui versò altro vino "No, non era sposato..anzi era un donnaiolo incallito, ho visto io una delle sue amanti nel castello. Ovvio lo sto pensando..ho dovuto prendere una decisione drastica...ma il problema è che lui non mi sta minimamente pensando..e quindi? Ora sarà alla ricerca di un' altra, d' altronde non ero rara e preziosa come voi pensate per lui".
|
“Ti vedo determinata e ciò mi piace.” Disse Azabler a Gwen. “E sia, ti aspetto allora domattina al mio ufficio.” Scrisse un indirizzo su un foglietto. “Ecco il mio indirizzo.” E le diede il biglietto.
|
Lo guardai sorridendo.
"Io vi ho solo detto che per il ruolo di Gean siamo scoperti..." Alzai le spalle "Così lo sapete.. Magari invece sarete un u ottimo attore.. Anche io non ho molta esperienza, ve l'ho detto..." Guardai poi la novella. "Non lo so, ma vi vedo meglio in una scena romantica piuttosto che in un litigio... E la novella è piena di scene romantiche, no?". |
"Perfetto. A domani, allora" presi il biglietto e andai via, diretta alla carrozza.
"Al palazzo della contessa" ordinai al cocchiere, che subito si mise in moto. Non avrei mai immaginato di diventare l'assistente di un cacciatore di taglie. In realta`, erano molte le cose che avevo fatto e che non avrei mai immaginato, da quando ero qui. Solo, non sapevo ancora cosa avrei detto alla contessa. Le sarebbe sicuramente preso un colpo se avesse saputo che lavoravo per un cacciatore di taglie. |
“Dunque” disse l'uomo ad Altea “il tuo misterioso innamorato si è prima divertito, spassandosela, per poi lasciarti andar via, giusto?” Sorseggiando altro vino. “Forse non vale la pena starci a pensare, credimi.”
|
“Anche un litigio può essere romantico” disse Icarius a Clio “se poi lui riesce a farsi perdonare da lei... e la scena così sarà un preludio d'Amore...” sorridendo e guardandola negli occhi “... ma comunque lo prenderò come un complimento il fatto che mi vediate bene in una scena sentimentale... e poi, recitare una scena sentimentale con voi e un privilegio...” con i suoi occhi che per un istante, rapidi e sfuggenti, da quelli di lei scesero, anzi corsero, per tutta la sua figura.
E questo sguardo, che però non era di semplice bramosia o malizia, ma quasi indecifrabile a parte la sua straordinaria veemenza, come se quegli occhi fossero animati da uno slancio sconosciuto alla ragazza, non sfuggì a Clio. “Bene...” Icarius tornando a guardare il libro che sfogliava in cerca di una scena “... vediamo se ne trovo una particolarmente bella...” si fermò col dito al centro del libro “... ecco, questa scena mi sembra interessante...” |
E così, mentre Gwen era in balia dei suoi pensieri, la carrozza uscì dalla città e tornò al palazzo di Ilamei.
E una volta scesa, la ragazza trovò la contessa in giardino, a leggere in compagnia di Jean. |
"Vi è una imperfezione...io sono andata via..lui non mi ha mandato via.." dissi in tono fermo "Quando tornerà a casa non saprà di non trovarmi".
Notai mi stava guardando in modo strano, anzi mi stava scrutando per bene...e meno male non era un guardone.."Avanti ora finiamola...non penso stai qui solo per guardarmi..e poi? Paghi, guardi e ti basta poi ricordarmi? Dimmi il tuo nome..e poi penso io devo finire il mio turno, devo riposarmi per il prossimo..te lo dissi..sono una visione. Beh, io non amerò più nessuno a dire il vero" aspettai la sua risposta, quell' uomo non mi convinceva molto. |
Quando arrivai al palazzo, la contessa stava leggendo in compagnia di Jean.
"Salve contessa. Jean" li salutai "Mia Signora, potrei parlarvi un attimo?" |
"Non sono un esperta in questo genere di cose.." Sorrisi "Ma non sono una grande estimatrice dei litigi..".
Però fui lieta di vedere che lui apprezzava il fatto che lo vedessi bene in una scena romantica, e sorrisi. E quello sguardo, quello sguardo così diverso da qualunque altro mi avesse sfiorato. Abbassai gli occhi e sorrisi piano. Poi mi avvicinai per vedere la scena sentimentale che aveva scelto. "Ottima scelta..." Sorrisi "La prima battuta è la vostra..." Alzando gli occhi su di lui. |
“Il mio nome” disse l'uomo ad Altea “è Talcos, un nome come tanti.” Si alzò. “Ma hai ragione, devi finire il tuo turno ed andare a riposare... locandiere...” chiamò.
“Si, eccomi...” arrivando il locandiere. “Ecco il mio conto.” Gettando del denaro sul tavolo Talcos. “E queste altre monete” facendone cadere altre dalla borsa “sono per liberare la tua cameriera. Così potrà a riposare. Siamo intesi?” “Ma certo, signore...” raccogliendo il denaro il locandiere “... Altea, sei libera stasera. Va, ci vediamo domani.” “Addio, bellezza.” Sorridendo Talcos ad Altea, per poi mettersi il cappello ed uscire dalla locanda. Un attimo dopo era svanito nella strada. http://3.bp.blogspot.com/_hthN5_kegk...lsing+foto.jpg |
“Ma certo, mia cara.” Disse Ilamei a Gwen. “Continuiamo più tardi, messere?”
“Come desiderate, milady.” Con un inchino Jean, che poi si allontanò, lasciandole sole. “Dimmi pure, ti ascolto.” La contessa a Gwen. |
Icarius porse il libro a Clio, che si avvicinò per vedere di quale scena si trattasse.
E nell'accostarsi, lui fu sfiorato dai suoi lunghi capelli biondi e ne avvertì il profumo. “La scena è questa...” disse Icarius “... lui la vede, ma lei teme che egli voglia, come molti altri, tentare di sedurla per portarla a letto... il nostro eroe allora deve convincerla del contrario...” sorrise, per poi cominciare... “Vedi questo elisir, Syenna?” Prendendo un bicchiere d'acqua Icarius. “E' lo stesso usato dai due amanti di Cornovaglia, Tristano e la sua Isotta... un sorso e per sempre un cuore sarà legato all'altro... ma il mio servitore è uno sciocco e nel portarlo, dopo averlo rubato dal carro di un negromante, ne ha lasciato cadere sfortunatamente una parte... adesso uno soltanto può berlo... e non io, che già ardo d'Amore per te... tu invece che mi respingi devi berlo...” porgendole il bicchiere “... ma tu temi sia un trucco, un inganno...” leggendo Icarius “... che magari sia un unguento o una pozione per annebbiarti l'intelletto e farti così concedere a me... ma io non voglio solo il tuo corpo... che sapore avrebbero i tuoi bianchi seni, o che gioia darebbe la tua rosata bocca se ad animar loro non ci fosse lo slancio d'Amore? Si, perchè se tutto fosse un meschino gioco di libidine, domattina mi odieresti... ed odieresti te stessa, chiamandoti meretrice e cosa ancor peggiore infangheresti il mio Amore... è un vero portento, questo liquore del Parnaso, caro alle Muse e il medesimo che Apollo donò all'amico Admeto, per benedire il suo legame con Alcesti... senza il suo sapore per me non ne avrebbero stanotte le tue gambe, le tue braccia ed il fiore che custodisci nel tuo cuore... ma io so come convincerti... oh, si... te lo descriverò... se vorrai, si, te ne descriverò il sapore, il gusto e l'essenza, rubandoti alla tua solitudine e conducendoti dove si danno appuntamento i giovani pastori d'Arcadia per scambiarsi i giuramenti d'Amore...” |
Feci un respiro profondo e iniziai.
"Mentre ero in erboristeria ho conosciuto un medico, che mi ha offerto un lavoro come assistente ed esperta erborista e non ho potuto rifiutare. Spero che non vi dia fastidio che io abbia accettato, ma non potevo dirgli di no. Partiro` domattina." Detestavo mentirle, ma non potevo certo dirle quale fosse il mio vero impiego e cioe` assistente di un cacciatore di taglie. |
Un motore in avaria......eppure non sembrava quando il battello era in avvicinamento il rumore del motore sembrava in funzione........" Gia'....potrebbe essere strano.......ma il motivo quale potrebbe essere........sembra essere un battello amico......."........La mia mente entro' nella mente di uno dei due uomini......e vidi la sua agitazione...uno strano senso di inquietudine, strano per un uomo a cui il problema motore era stato risolto........annusai l'odore del suo sudore........erano agitati..pronti a qualcosa......ma non avevamo nulla........mi avvicinai al comandante....2 Non chiedetemi perchè...ma mentre cercate...il tutto....fateli ritornare sul loro battello......e in nome della stessa bandiera non chiedete soldi......."....
|
A quelle parole di Gwen, Ilamei restò sorpresa.
E molto. “Oh, così all'improvviso...” disse “... io... io non so che dire... ma se davvero è questo che vuoi, non posso certo impedirti di realizzarlo... ma devi farmi una promessa... ma se ti troverai male lì o se avrai bisogno di aiuto tu verrai da me, intesi?” |
“Ma cosa...” disse confuso il capitano ad Elisabeth “... ma cosa state dicendo?”
Ma poi accadde qualcosa. Rapido ed improvviso. I mercanti estrassero le armi ed in breve presero il controllo del battello. Evidentemente non erano mercanti. E prima che Elisabeth si rendesse conto di tutto, qualcuno la raggiunse da dietro e le fece perdere conoscenza con un fazzoletto intriso di qualche sonnifero. La donna si svegliò qualche ora dopo, con un forte mal di testa. Era in un letto ed in una stanza che non conosceva. |
Quelle parole della contessa mi fecero tenerezza e mi fecero sorridere.
"E` una promessa" annuendo. |
gli uomini dovrebbero dar retta quando qualcuno da' dei consigli.....e invece.....proprio quando sarebbe vitale...questo non succede e tutto precipito'........i due uomini estrassero le pistole....e poi non capii piu' nulla......gia'.....il buio...qualcuno fece in modo che perdessi i sensi e che questo accadesse per parecchie ore........mi svegliai.......con un gran mal di testa...e una lieve nausea...dovuta al narcotico..........ci volle un po' prima che riuscissi vedere bene la stanza, le mura erano dipinte di bianco.....e il letto aveva le lenzuola pulite...era arredata con poche cose....ma sembravano essenziali e non ero piu' su un battello.....provai ad alzare la testa...dal cuscino ed un capogiro mi costrinse a rimettermi a letto......chiusi gli occhi....." dove diavolo mi hanno portata....."...questo lo dissi a voce alta........
|
“Bene, ora va a preparare le tue cose allora.” disse Ilamei a Gwen, per poi abbracciarla forte e con commozione. “Mi mancherai... buona fortuna, ragazza mia...”
|
Ad un tratto, destando Elisabeth dai suoi inquieti pensieri, entrò qualcuno.
Era un uomo dalla pelle scura ed il volto accigliato. “Indossa questo...” disse, gettando poi un abito sul letto “... sbrigati, non abbiamo tutto il giorno...” si avvicinò alla porta “... non fare scherzi e giocati le tua carte e potrai raccontarlo ai tuoi figli.” Ed uscì. Il vestito che aveva lasciato sul letto era leggero e molto succinto. |
"Anche voi mi mancherete molto. Non dimentichero` mai cio` che avete fatto per me."
Ricambiai con forza l'abbraccio e poi salii in camera mia a preparare le mie cose. Mi dispiaceva davvero tanto lasciarla, ma sentivo di doverlo fare, dovevo andare. Con un po' di tristezza, iniziai a sistemare i vestiti. |
Ad un tratto un uomo dalla pelle scura entro' nella stanza......gettando sul letto un vestito...fu in quel momento che mi accorsi di non avere nulla sotto le lenzuola.........Ascoltando le sue parole,mi riempii di rabbia...chi diavolo si credeva di essere.....ma a quanto pare...ascoltare una mia risposta gli costava del tempo prezioso...quindi come era entrato così uscì.........mi alzai dal letto e presi il vestito tra le mani.......Si stava scherzando...quello era un mezzo vestito e il resto ?.........Perfetto...un po' di fantasia....era di un bellissimo color corallo.....lo indossai......e mi resi conto che mi fasciava completamente, come se chi avesse preso quel vestito conoscesse la mia misura.......poi presi il lenzuolo di sopra del letto e aiutandomi con i denti....incominciai a strapparla....Ero perfetta......una stola color avorio completava il tutto........La porta si apri' di colpo......
|
Improvvisamente si alzò di scatto e davanti a tutti mise i soldi sul tavolo e tutte le monete...per il mio riposo..guardai Peggy stupita..Talcos..un nome qualunque..come Icarius..forse nemmeno si chiamava Talcos.
Tutti lo osservavano, l' oste prese i soldi avidamente e mi disse ero dispensata per quella sera..a dire il vero io volevo sapere perchè quell' uomo si era interessato a me, mi avesse visto e subito ebbe un interesse pure disinteressato nei miei confronti..il turno di lavoro lo avrei finito comunque. Si mise il cappello e non ribattei...ecco un altro misterioso che prende e se ne va via così. Mi misi sull' uscio e al suo saluto dissi solo.."A presto, Talcos". Peggy venne vicino me, pure lei aveva finito il turno e mi cambiai prendendo la sacca e tornammo nella nostra piccola goletta che ci faceva da casa con una innocua bandiera e nascosta vi era quella dei pirati del padre di Peggy. E mi sedetti stranita..."Non ho capito molto di quel tipo..però qualcosa nascondeva..ha detto era un uomo di affari e aveva guadagnato quei soldi con un ottimo affare..e allora perchè li ha spesi tutti per farmi andare a casa e per stare...a guardarmi e parlarmi e avermi tutta per se? Non ha senso tutto questo..e poi disse non aveva paura degli uomini nella locanda, ma hai notato quei filibustieri non hanno nemmeno osato prendergli la sacca..fosse stato un altro lo avrebbero ammazzato per avere i soldi..erano molti e lui era tranquillo..e soprattutto ha voluto sapere di me e Icarius..e mi ha detto di dimenticarlo...strani gli uomini". Mi cambiai e mi misi sul pontile, vi era una brezza fresca per lievare il caldo e mi misi in una sedia di vimini a guardare il mare e cullata dal dolce oscillare delle onde mi addormentai lì..tanto mi avevano pure pagato per andare a riposare e risi a quel pensiero...non capivo assolutamente nulla di quello che mi stava accadendo. http://i60.tinypic.com/mkf886.jpg |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Lo ascoltai, cercando forse nei suoi occhi la verità di quanto diceva.
Allungai la mano verso il bicchiere che conteneva il prezioso elisir, sfiorai appena il bicchiere, e per un momento le mie dita sfiorarono le sue, ma poi ritrassi la mano e alzai gli occhi su di lui. "Lo credete davvero?" Con un sorriso "Può un semplice elisir far nascere l'Amore? Può una cosa tanto nobile e grande essere contenuta in una bevanda, ed essere così alla portata di tutti?" Inclinando un poco la testa "Non dovrebbe essere l'Amore stesso, a far nascere l'Amore nel cuore dell'altro?" Abbassando lo sguardo solo per un momento "Voi dite di amarmi, ebbene, perché credete di aver bisogno di tali stratagemmi per conquistare il mio cuore?" Sorrisi, con gli occhi indagatori e divertiti nei suoi "Ebbene, dovevate descrivermelo.." Posando lo sguardo sul bicchiere "Attendo... E se sarete convincente, magari lo berrò.. Ma se riuscirete a raggiungere il mio cuore, non ne avreste bisogno..." Fissandolo con un enigmatico sorriso. |
Icarius sorrise e restò a guardarla in quel momento che le sue dita furono sfiorate da quelle di lei.
“Vorrei essere questo elisir che tu ora stai sfiorando...” disse in un sussurro “... ed essere toccato con la medesima dolcezza con cui hai toccato questo vetro...” poi lo portò piano verso le labbra di lei, che accarezzò con un dito fino a farle dischiudere appena, quasi a lambire la sua lingua per un fugace istante “... assaporalo, Syenna... chiudi gli occhi ed assaporalo... fatti guidare dalla mia voce... assaporalo e vedrai...” |
Gwen preparò i suoi bagagli e poco dopo giunse la sera.
Cenò un'ultima volta con la contessa ed il maestro Jean, rimasto ospite di Ilamei e poi si ritirò per la notte. Fu una notte serena quella che stava trascorrendo per l'ultima volta in quel palazzo. Il sonno arrivò presto, ma non portò sogni. Fino all'alba, quando poco dopo la ragazza si svegliò. |
Cenai con la contessa e Jean, che salutai. Poco dopo ci ritirammo, io finii di sistemare le ultime cose e poi andai a dormire.
Quando mi svegliai, era da poco passata l'alba. Avevo dormito tranquillamente, senza sognare e profondamente e mi sentivo abbastanza preparata al viaggio. Quindi mi alzai, mi vestii, presi le mie due borse e scesi di sotto, consegnando i bagagli ai servitori. Intanto, diedi un occhiata per vedere se potevo salutare la contessa un'ultima volta prima di partire. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 04.13.36. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli