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Si voltò a guardarmi.
Inquieta? No, non era inquieta. Stanotte tutto avrebbe tremato, perfino la terra stessa, se non fossi riuscita nel mio intento. "Abbastanza" dissi solo, secca "Si tratta del mio famiglio. Qualcuno lo ha attaccato, versa in condizioni tragiche, rischia di morire e sono venuta qui a chiedervi se quella vostra ampolla possa fare qualcosa" arrivai al sodo, diretta e senza fronzoli. Mi interessava salvare Marko, punto e basta. E soprattutto, fui determinata e orgogliosa, perché Gwen non tornava da nessuno con la coda fra le gambe. Mai.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...010714050b.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Lui guardò Gwen.
La guardò negli occhi. "Non dovete chiedere." Disse. "Siete la signora qui, la padrona. Non dovete umiliarvi, nè avere debiti con me." Prese di nuovo l'ampollina e la gettò nella fontana del giardino. Il contenuto era di un rosso rubino, perfettamente visibile sul fondo della fontana. "Io l'ho gettata, a me non serve." Fece lui. "Prendetela voi, senza avere debiti o riconoscenza verso di me." Ed andò via, svanendo nella notte. |
Umiliarmi?
Stavo per controbattere, quando lo vidi lanciare la fialetta nella fontana, e sperai che non si fosse rotta. Mentre se ne andava, fui tentata di rivolgergli un commento al vetriolo, ma Marko era più importante di lui e il tempo stringeva. Infastidita, recuperai la fialetta dalla fontana e schizzai in camera mia per capire se fosse veramente utile allo scopo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen tornò in casa, dove Marko era ancora pallido e tremante sul pavimento.
C'erano anche Nikolaj e Tatiana. |
Marko era pallido e tremante sul freddo pavimento del corridoio, insieme a Tatiana e Nikolaj.
Lo presi in braccio e lo portai sul mio letto, coprendolo per scaldarlo. Poi, aprii la fiala e gli somministrai alcune gocce, quante ritenni che fossero sufficienti, restando poi ad aspettare col fiato sospeso. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Le gocce scivolarono sulla bocca di Marko, facendo subito fumare le sue ferite sul collo.
In un attimo, incredibilmente, si risanarono, lui tossì e riaprì gli occhi ancora scosso. "Ha funzionato..." disse Nikolaj a Gwen. |
Vidi le ferite fumare e quasi sfrigolare, prima che si chiudessero del tutto.
Vidi i suoi grandi occhi blu aprirsi, mentre tossiva. Sembrava ancora molto scosso, ma l'importante era che fosse ancora con noi. "Sì, ha funzionato..." mormorai serena, sorridendo e strinsi forte Marko a me. "Mi hai fatto prendere un bello spavento, ragazzino..." gli dissi piano, dolcemente, accarezzandogli i capelli ricci. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gli occhi di Furio si illuminarono facendo splendere quegli occhi come acqua di un torrente in giorno di sole.
Mi strinse forte incredulo e mi posai su di lui. Improvvisamente avvertii un brivido caldo ma non era di piacere.. Riconoscevo quella vampata di calore innaturale, ormai avevo imparato a conoscere le tante contrastanti sensazioni del mio corpo. La stanza iniziò a girare e poi il buio.. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Marko ci mise un po' per riprendersi, restando intontito per diversi minuti.
“Ma dicci...” disse fissandolo Nikolaj “... cosa ti è successo?” “Io...” ancora poco lucido il giovane “... io... non ricordo nulla... solo di aver sentito un grugnito... credevo fosse un lupo giunto dal bosco... qualcosa mi ha aggredito e poi più nulla... rammento solo i suoi occhi... rossi e feroci... io... io non credo di aver mai visto tanta ferocia e tanto odio in vita mia...” “Forse sei ancora scosso...” Tatiana “... si, sei confuso e vaneggi...” guardando poi Gwen. Altea riaprì gli occhi. Era stesa nel suo letto. Attorno a lei c'era Fulminaccio, il vecchio Salamano ed il medico. “Si è ripresa...” disse Fulminaccio. “Come vi sentite, madama?” Chiese il medico. Il Maresciallo era visibilmente eccitato, sia per il momento intenso di piacere provato, sia però anche per l'arrabbiatura non solo per non essere riuscito a godere della bella Lysa, ma anche per la figura poco mascolina fatta davanti alla sua ospite. Nudo e sporco si coprì con un mantello, avvolgendolo attorno ai suoi fianchi muscolosi. “Deve essere stata la tensione...” disse visibilmente in difficoltà, benche il suo tono trasmetteva ancora superbia e rabbia “... sono giorni difficili, in cui ogni responsabilità è su di me... voi lo capite, madama... dico bene?” |
Lentamente il fisico reagì ma non la mia anima.
Aprii gli occhi e vidi mio marito con vicino il medico e Salamano. "Cosa è successo..." confusa..poi mi tornarono alla mente tutti i fatti vissuti in quella stanza, quell' amplesso e poi il ciondolo e alla fine il bacio di Furio e i nostri corpi vicini...non comprendevo. |
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