Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 05-07-2012 18.59.51

Ad un tratto, mentre scrutava il paesaggio, Cavaliere25 notò qualcosa nella boscaglia.
Come una macchia che si muoveva rapida tra la vegetazione.
E sembrava mutare continuamente forma a causa dei giochi di luci e ombre causati dal Sole che cominciava a calare.

Talia 05-07-2012 19.26.40

La voce di Guisgard... quelle parole... un mestiere... la pittura... la profezia...
E poi all’improvviso, tanto rapido quanto inatteso, la voce di Guisgard si confuse nella mia mente con quella di Andros, il suo volto con quello dell’arciduca, i loro occhi si sovrapposero... e quella visione mi travolse.
Mi occorse qualche momento in più per poter poi tornare alla realtà...
Le parole di Andros continuavano a vorticarmi in mente, la sua sorpresa e la notizia di quelle apparizioni... un’altra visione mi salì alla memoria, allora... avevo visto quelle ombre in un’antica visione... ma... perché?
La testa mi girava forte adesso... mi sentivo come colui che tenta di mettere insieme le consunte tessere di un mosaico... ma mancavano dei pezzi a quel mosaico e l’immagine era così incompleta e difficile da decifrare... avrei dato qualsiasi cosa per vedere l’intero quadro, per comprendere fino in fondo ogni suo significato...
Sospirai.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 47676)
Ad un tratto, il ruggito di Sheylon, proveniente da fuori, destò Talia da quella visione.
Guisgard smise di leggere e prese la mano della ragazza.
"Andiamo a vedere cosa accade!" Disse.
E usciti, trovarono Sheylon che puntava un contadino che per lo spavento si era arrampicato sopra un albero.

Sussultai per quel ruggito e l’improvviso cambio di registro di Guisgard.
E tuttavia, una volta corsi fuori, non trovammo niente di cui temere... non vedevo, ma il ringhio di Sheylon e le grida dell’uomo non lasciavano molto spazio alla fantasia circa ciò che stava accadendo...
Sorrisi appena...
“Sheylon... vieni!” chiamai “Lascia stare quel poveretto!”

Guisgard 05-07-2012 19.38.20

Altea ed Acerno galoppavano nella selva, tra frutti e profumi estivi.
I loro cavalli erano lanciati e questo permetteva loro di trarre sollievo grazie al fresco vento dal caldo di Luglio.
“Vi ho già detto...” disse “... stiamo andando al fiume per una bella nuotata. Non voglio né parlare, né pensare di mia moglie. Oggi voglio solo divertirmi. E voi siete una bellissima donna.”
E giunsero al fiume.
Il Sole del tardo meriggio lasciava scintillanti bagliori sulle acque ed un fresco venticello spirava tra gli arbusti, facendone vibrare le foglie e liberando nell'aria una dolce melodia.

Altea 05-07-2012 19.52.11

I cavalli galoppavani veloci e la brezza rinfrescava il mio volto dalla afa di quel pomeriggio di Luglio, mi sentii quasi rinascere.
Il re mi rispose, eppure era inquieto, era un personaggio molto strano, e un uomo molto bello, e mi chiedevo se avesse tradito mai sua moglie, le sue parole...quasi mi davano fastidio al solo pensiero della moglie.
"Maestà..sarà un piacere esservi di compagnia..se vorrete avere compagnia e conversare mentre vi rinfrescherete nelle acque del fiume" risposi alquanto perplessa.

cavaliere25 05-07-2012 20.42.41

vidi una strana cosa muoversi nella boscaglia allora presi il corno e lo suonai come mi era stato detto e aspettati che qualcuno venisse a vedere che succedeva

Lilith 05-07-2012 22.34.56

Quando entrai nella botola e mi ritrovai nella buia stanza, mi resi conto di essere circondata da numerose ragazze con i visi stanchi e con stracci al posto dei vestiti.
Erano attaccate alle pareti con catene di ferro e sembravano prive di energie.

Io, spaventata, provai a parlare con loro: "Cosa vi è successo? Come posso aiutarvi?"

Guisgard 06-07-2012 01.13.07

Acerno si slacciò e tolse la tunica e poi si levò anche la camicia.
Immerse le braccia nelle chiare e fresche acque del fiume, per poi lavarsi il viso come chi si è appena svegliato da un lungo ed inquieto sonno.
“Non temete...” disse ad Altea “... non voglio sedurvi... forse il male peggiore per un uomo è quello che lo tiene legato ad una donna, impedendogli anche solo di guardarne un'altra... sono mesi che non tocco mia moglie, eppure il solo pensiero di amarne un'altra mi ripugna... forse è davvero questo l'amore vero... amare perdutamente una donna ed odiarne tutte le altre...” si appoggiò allora con la schiena contro un albero e chiuse gli occhi “... beh, a questo punto diamo un senso a questa nostra mancata fuga d'amore...” sorrise in modo quasi impercettibile “... avanti, raccontatemi qualcosa di voi, milady... chi siete, da dove venite e dove siete diretta... raccontatemi ciò che volete... qualsiasi storia andrà bene, che sia bella o che sia brutta... avere una storia da raccontare è sempre bello...”

Guisgard 06-07-2012 01.15.50

Cavaliere25 suonò il corno e qualche istante dopo due soldati lo raggiunsero.
“Abbiamo sentito il suono del corno.” Disse uno di quelli. “Cosa è successo?”
Nella selva, però, quella misteriosa macchia che si muoveva nella vegetazione sembrava svanita.

Guisgard 06-07-2012 01.23.23

Inizialmente nessuna rispose a quelle parole di Lilith.
Quelle ragazze infatti sembravano in grado di emettere solo dei gemiti e dei lamenti.
Poi, all'improvviso, una di quelle aprì gli occhi e fissò Lilith.
“Ci hanno catturate...” disse a fatica “... per offrirci in sacrificio alla Lacrima di Cristo... vattene, o anche tu farai la nostra stessa fine...”
“No, non andartene...” fece un'altra di quelle ragazze fissando Lilith “... non abbandonarci... aiutaci, ti prego... liberaci da questo inumano destino...”

Guisgard 06-07-2012 02.19.41

Sheylon, udendo la voce di Talia, si voltò di scatto verso di loro.
Tornò, per un momento, a fissare il contadino sull'albero, per poi raggiungere la ragazza.
Qui strofinò la grossa testa contro la mano di Talia, mentre il povero contadino, ancora tutto tremante, invocava l'aiuto del Cielo ed inveiva contro la terra.
“Avanti, potete scendere ora.” Disse Guisgard al contadino. “Non c'è nulla da temere.”
“Giammai!” Esclamò il villano, sempre tenendosi stretto all'albero. Quel demone giallo attende solo questo per sbranarmi!”
“Non è un demone, ma solo una tigre!”
“Tigre?” Ripeté il contadino. “Non ci sono animali del genere qui! Una volta ne ho sentito parlare da un domenicano che era stato nelle Indie e nel Catai... laggiù vivono le tigri, non qui!”
“Davvero?” Sorridendo Guisgard. “E sentiamo... cos'è allora?” Indicando Sheylon.
“Non so...” mormorò il contadino “... sembra avere la stazza di un leone e l'aspetto di un demonio...”
“Avanti scendete, vi dico.” Disse di nuovo Guisgard. “Nessun demonio attenterà alla vostra anima. Piuttosto, abbiamo da chiedervi qualche informazione circa il nostro viaggio.”
“Vi darò le informazioni che cercate restando su questo albero” fece il contadino “e solo quando sarete partiti, insieme a quel demonio, io scenderò da quassù.”
“E sia, come volete.” Ridendo Guisgard. “Per prima cosa volevamo sapere di questa chiesa...”
“Non è stata ancora terminata.” Disse il contadino. “I suoi lavori si sono bloccati per un lungo periodo.”
“Come mai?”
“Perchè inviare fin quaggiù una maestranza capace e fidata non è facile.” Rispose il contadino.
“Noi al nostro arrivo abbiamo incontrato un uomo.” Fissandolo Guisgard. “E stava lavorando a dei ritratti e a dei mosaici nella chiesa.”
“Io vengo qui spesso perchè il mio terreno non è distante da qui” fece il contadino “e non ho mai visto nessuno qui intorno alla chiesa.”
“Eppure noi ci abbiamo anche parlato.” Spiegò il cavaliere. “Poi siamo usciti e lui è rimasto dentro per proseguire i suoi lavori.”
“Ma se la porta è chiusa.” Indicando il portico della chiesa il contadino.
“Chiusa?” Voltandosi verso il sacro edificio Guisgard. “Ma se siamo usciti solo pochi minuti fa ed era aperta... forse l'avrà chiusa l'uomo di cui vi dicevo...”
“Quando sono arrivato era già chiusa.”
“Come sarebbe?” Stupito Guisgard. “Non ci avete visti uscire da lì poco fa?”
“No, pensavo a salvarmi dalla vostra bestiaccia.”
Sheylon emise un gemito che mutò in un sordo brontolio.
“Molto strano...” mormorò Guisgard, tornando a fissare la chiesa, per poi voltarsi verso Talia.
“Insomma, vorrei scendere da qui!” Seccato il contadino.
“Noi veniamo da Faycus...” disse Guisgard “... potreste indicarci la strada per un borgo o qualche località isolata?”
“Isolata...” mormorò il villano “... qui siamo ai confini del ducato e tutto, da qui in poi, vi apparirà isolato e lontano.”
“Cerchiamo una direzione poco battuta.” Fece Guisgard.
“Allora dovreste andare verso Nord.” Spiegò il contadino. “Nessuno si avvia mai in quella direzione. In passato sono passati mercanti o attori itineranti diretti lassù, ma nessuno di quelli è più tornato da queste parti.”
“E perchè mai?”
“Ah, questo è un mistero.”
“Il maestro che era in chiesa ci ha detto di evitare la strada che va a Nord...”
“Vi ripeto, non vi è nessuno qui intorno.”
“Va bene...” annuì Guisgard “... lasciamo perdere...”
“Ora andrete via?” Sbuffando il contadino. “Io sono stanco di stare su questo albero!”
Guisgard allora prese i cavalli e si avvicinò a Talia.
“Meglio rimettersi in viaggio, Talia.” Disse alla ragazza.


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