![]() |
E appena giunti in quel castello, Altea e Fyellon udirono all'improvviso il rintocco della campana che annunciava la fine della messa.
Poco dopo, dalla cappella del castello, un gruppo di donne uscì nel cortile del maniero. A capo di quel gruppetto vi era una donna col capo celato da un velo nero. Anche l'abito che indossava era di quel colore. Ad un tratto una vecchia si avvicinò alla donna, gettandosi ai suoi piedi. “Milady...” disse in lacrime la vecchia “... mio figlio non trova lavoro ed è l'unico che può sostenere la nostra famiglia... vi prego aiutateci...” “Io non posso promettervi nulla...” rispose la donna con un tono di voce infinitamente dolce “... e vi prego di alzarvi... proverò a parlare a sua maestà e vedremo cosa fare... nel frattempo prendete questa e che Dio vi benedica...” sussurrò dandole una moneta d'oro. Riprese poi a camminare, sempre seguita dalle donne che erano con lei. “Chi sarà quella donna, Altea?” Domandò Fyellon ad Altea. |
Cristansen ascoltò molto attentamente le parole di Elisabeth.
“Milady...” disse l'uomo “... anche se volessi non potrei aiutarvi. E temo che nessuno potrebbe farlo qui a Tylesia. Il Fiore di cui dite è perduto... nessuno sa dove si trovi con esattezza... vedete, anche i nostri nemici ne bramano il possesso, tuttavia trovarlo è quasi impossibile...” la fissò “... voi avete aiutato mia figlia e me e ci siete stata accanto anche nella sventura... Tylesia ormai non è più casa mia ed io sono costretto ad abbandonarla... permettetemi allora di sdebitarmi con voi... portatemi da quel monaco e gli parlerò io del Fiore... e tenteremo così di liberare il capitano Reas...” |
Alla fine, Cavaliere25 completò le flessioni e i giri di corsa attorno al cortile.
Venne poi l'ora del pranzo e tutti i soldati furono condotti nella mensa. “Sei stato bravo a non perdere la testa.” Disse Tieste al boscaiolo. “Io al tuo posto l'avrei preso a calci.” “Si, bravo.” Ironico Polidor. “E poi? Saresti finito in gattabuia.” In quel momento il capitano Hautier cominciò a passeggiare tra i tavoli. “Ascoltatemi, lavativi!” Disse a tutti loro. “Stanotte cominciano i turni di guardia. Voglio dei volontari, altrimenti li sceglierò io! Avanti, chi si propone?” |
Guisgard e Talia, si avviarono verso la chiesa.
“Aspetta...” disse lui, parlandole con il suo stesso tono di voce per non farsi sentire dall'uomo “... abbiamo già abbastanza problemi... ci sono quei cavalieri che ci danno la caccia e non è prudente imbarcarci in strane e misteriose avventure... e poi...” ma proprio in quel momento si bloccò. Erano appena entrati nella chiesa e qualcosa impressionò e colpì profondamente il cavaliere, al punto da ammutolirlo per un lungo momento. “E'...” cominciò a mormorare, spronato dalle parole di Talia “... strano, insolito... anzi, inquietante... non mi sarei mai immaginato di vedere qualcosa di simile in una chiesa...” “Una chiesa” entrando nella navata l'uomo ed interrompendo Guisgard “è uno dei luoghi più mistici che ci siano. Come una sorta di passaggio attraverso simboli e segni per giungere ad una nuova tappa del grande viaggio...” “Voi chi siete veramente?” Fissandolo Guisgard. “Solo il muratore che sta costruendo questa chiesa.” “Da solo avete eretto questa chiesa dal nulla?” “Qualcuno pensa” disse l'uomo “che le chiese sorgano da sole, senza aver bisogno di nessuno.” “Questa chiesa è strana...” mormorò Guisgard, stringendo ancora con più forza il braccio di Talia a sé “... non è come le altre chiese...” “Non esistono chiese simili.” Fece l'uomo. “Ogni chiesa è unica.” “Toglietevi e fateci passare.” Disse Guisgard. “Vogliamo uscire fuori.” “Sciocchezze.” Mormorò l'uomo. “In una chiesa si è sempre al sicuro. Anche i malfattori per sfuggire alla legge vanno a rinchiudersi nelle chiese. E voi forse non siete inseguiti?” “Ma voi chi siete in realtà?" Sempre più nervoso Guisgard. L'uomo lo fissò senza rispondere nulla. “Sheylon!” Chiamò allora Guisgard. “Sheylon, qui! Presto!” “Gli animali non possono entrare in una chiesa.” Disse l'uomo. “Vedremo se Sheylon entrerà o meno qui.” E chiamò più volte la sua tigre, ma quella non si presentò. “Che sta succedendo?” Agitato Guisgard. “Nulla.” Rispose l'uomo. “Purtroppo è già accaduto tutto.” |
D'un tratto udii dei rintocchi di campana, ci avvicinammo al cortile del maniero e dalla piccola capella uscirono, come in processione, delle donne..davanti a loro una vestita di nero e dal volto celato da un velo di egual colore e dai modi molto raffinati.
Guardai la scena ed un tratto vidi una donna anziana prostarsi ai suoi piedi, piangente, la dama velata cercava di confortarla e vidi le diede una moneta e continuò il suo cammino. "Non so chi possa essere Fyellon..non vi ricorda Lady Aria?" dissi cercando di rimuovere il ricordo "certo, dovrebbe avere a che vedere con questo maniero e forse il re..aspettate, seguiamo la donna a cui ha donato la moneta e chiediamo informazioni". Seguii, senza far rumore l'anziana donna e la fermai "Milady, i miei omaggi, scusate l'intromissione ma io e..mio cugino Fyellon..ci siamo trovati per caso in questo castello, potete dirci chi vi abita, e ho intravisto fuori una donna di gentil anima che vi diede una moneta". |
mi girai e guardai tutti i presenti poi guardai i miei amici e dissi vado io prima che è lui scegliermi allora presi e mi alzai e dissi io se volete signore e lo guardai aspettando la sua risposta
|
Tremai al solo pensiero di non poter arrivare a quel fiore...mi sembrava di raccogliere vite portandole fuori da quel mondo senza anima....un fiore, un fiore che tutti bramavano e che non esisteva.....sembrava un culto perduto.....sembravano le lacrime sul mio volto....avevo fatto tanto per loro....impossibile, non avevo fatto nulla....dovevo essere uminle...non potevo salvare il mondo, forse era gia' troppo che fossi riuscita a salvare me stessa......" Quel fiore e' una strana maledizione, vittime e guerre per qualcosa che non esiste.........usciremo da Tylesia....ma con me deve venire via un amico....si chiama Goz ed e' la persona che ha fatto si che fossi io a prendermi cura della vostra difesa....ed e' stato vicinoa Vivian quando ero con voi........se Goz rimane qui....morira' senza rivedere i suoi cigni gli ho dato la mia parola........e quel monaco ha anche i suoi cigni.....oltre che il Capitano Reas...Voi andate avanti senza di me...dovete inoltrarvi nella selva, c'e' un sentiero che conduce a un vecchio monastero......vi sono due grandi alberi...che nella vostra attesa vi faranno da ponte...passate oltre ed attendetemi li'...siate cauti Il monachello fara' di tutto per non farvi avvicinare al monastero.....se succedesse gridate ad alta voce che vi manda Lady Elisabeth portate notizie del fiore di Tylesia....vi raggiungero' al piu' presto, dite al Comandante Reas che ho fatto il possibile, e' vivo..lo sento...." Abbracciai Vivian e messer Cristansen....andai a Palazzo li' dove si trovava Goz e salii le scale in fretta rincorrendo il tempo che sembrava ormai tiranno...la porta era aperta e vidi Goz......sembrava cosi' vecchio, gli andai vicina " Andiamo, andiamo via di qui....vi portero' a vedere i vostri cigni...e' tempo di andare via...".....presi tra le mie la sua mano era cosi' fredda...e dai suoi occhi vidi scendere una lacrima
|
Avevo ascoltato in silenzio quello scambio di battute... Guisgard era sempre più teso, mentre l’uomo che ci fronteggiava non sembrava tradire la pur minima emozione... ed una strana sensazione iniziò a pervadermi tutta, come se vi fosse qualche cosa lì, come se la nostra presenza in quella chiesa non fosse casuale, come se vi fosse qualche cosa lì intorno che mi chiamava...
Chiusi gli occhi e ruotai appena la testa... mi chiedevo che cosa fosse stato a meravigliare tanto Guisgard al nostro ingresso lì, non lo sapevo, non lo aveva detto... Il cavaliere chiamò Sheylon più e più volte, ma la tigre non giunse... era assurdo: Sheylon non ci aveva mai lasciati da soli e comunque non avrebbe mai disubbidito a Guisgard, non avrebbe mai mancato ad un suo richiamo... Inspirai profondamente, tentando di arginare le emozioni, e rimasi così per qualche momento... immobile... in ascolto... eppure non udivo più alcun suono proveniente dall’esterno... non udivo più Sheylon, né gli zoccoli di Luthien e Peogora sul selciato... E poi, ad un tratto, come richiamata lì dalla tensione di Guisgard, mi riscossi. Sollevai una mano, allora, e carezzai delicatamente la sua, come a volerlo rassicurare... “Dite che è già accaduto tutto...” mormorai “Cosa è accaduto?” Esitai... poi, quasi senza pensare, come se la mia mente agisse contro la mia stessa volontà, feci mezzo passo avanti... “Cosa c’entra Sygma? Perché tutti continuano a parlarmi di Sygma? E della Gioia... perché?” |
“Talvolta” disse l'uomo “è meglio non conoscere. Giungere in un luogo e andare oltre, spesso ci preserva da molti mali.”
“Perchè hai chiesto di quelle cose?” Chiese Guisgard a Talia. “Ora basta!” Rivolgendosi poi all'uomo. “Talia è stanca e molto presa da tutto questo che sta accadendo... e non voglio che voi continuiate a impressionarla con tutte queste storie! Cosa sta succedendo? Ci tenete prigionieri in una specie di illusione o cosa? Ora ascoltatemi bene... io e Talia usciremo subito da qui e riprenderemo la nostra strada e voi non ci fermerete! Chiaro?” “Cavaliere...” restando calmo l'uomo “... nessuno vi tiene prigionieri qui... vedete la porta della chiesa? E' aperta ed è rimasta così per tutto il tempo. Dunque potete uscire in qualsiasi momento.” “Ed è quello che faremo!” Esclamò Guisgard. “Vieni, Talia... andiamocene via...” L'uomo annuì e riprese i suoi attrezzi, deciso a continuare il suo lavoro ed ultimare la chiesa. |
Fyellon annuì a quelle parole di Altea e i due si avvicinarono alla donna anziana.
“Quella donna” disse l'anziana ad Altea “è l'infelice lady Armelia, la moglie del nostro re. Ella è la donna più bella e virtuosa che abita queste infelici terre.” |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 06.30.07. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli