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Mi aveva appena detto che ero acida?
Di bene in meglio, insomma. Riflettei qualche istante, pensando al brindisi. "Brindiamo all'arguzia, all'acume ed ai castelli solitari tutti per noi" con sorriso sornione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert rise.
"Si..." disse alzando il bicchiere "... e aggiungerei... un brindisi ai misteri dei castelli... quelli sfuggenti... solo accenati in qualche filastrocca o leggenda... quei segreti che si scoprono solo se si è in 2... cin cin." Occhiolino e poi restò a guardare Marin attraverso il cristallo del suo bicchiere mentre beveva. |
Sorriso divertita alla continuazione del brindisi e presi un sorso anch'io.
In realtà, in tutto ciò il problema non era il castello, che mi affascinava pure, bensì il laboratorio, ma mi sforzai di pensare che avevamo ancora tempo. "Come mai mi guardi così?" chiesi, con un vago sorriso, notando che mi osservava attraverso il bicchiere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh..." disse Bert posando il bicchiere "... perchè sei bella... perchè nonostante la tua apparente acidità, la tua irrequietezza io trovo piacevolissimo stare qui con te ora... nonostante questa storia dl laboratorio sia strana, insensata... si..." riempiendosi ancora il bicchiere "... e perchè, sappilo, farò di tutto per corteggiarti e sedurti stanotte... cin cin." Alzando di nuovo il bicchiere, per poi bere tutto il vino, mentre continuava a fissare Marin.
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Sorrisi con aria più civettuola e compiaciuta, mentre poggiavo il viso sul palmo della mano.
Beh, neanch'io ero immune ai complimenti, come chiunque altro del resto. Ridacchia silenziosamente. "Quale che sia la strategia da te adottata a casa tua, direi che ha funzionato. O credo che in un castello ci sia bisogno di qualcosa di diverso?" divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bret sorrise e guardò la sala intorno a loro.
"Beh, magari qui servirà sfruttare l'ambiente..." disse tornando a guardare Marin "... dopotutto cos'ha di importante un castello? Una castellana? Una prigioniera? Un fantasma? Tu..." divertito "... cosa sei di queste cose? Cosa ti senti di essere stanotte? Così saprò quale strategia adottare." Facendole l'occhiolino. |
Notai che osservava la grande sala, quasi dispersiva nella sua ampiezza.
Sollevai un sopracciglio alla sua domanda. "Beh, non ho mai trovato particolarmente romantica la Sindrome di Stoccolma, forse per una dissociazione causata dalla mia professione" accennando una risata "Quindi escluderei la prigioniera. L'indecisione rimane dunque fra castellana e fantasma. Ma del resto, cos'è un castello senza fantasmi?" con sguardo divertito. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert rise, guardò Marin e si accese una sigaretta dopo averla offerta anche a lei.
La fiamma dell'accendino scintillò per un istante sul cristallo dei bicchieri. Poi una nuvola di fumo salì dalla tavola, disperdendosi un istante dopo nella vasta sala, piena di vestigia antiche, animali impagliati, armi appese alle parenti e qualche arazzo consumato ma di magnifica fattura. "Si, un fantasma..." disse fissando la giovane psicolga negli occhi "... così un castello senza un fantasma? E cos'è un fantasma senza una maledizione che lo tieni in vita, no? Le maledizioni forse servono all'uomo per illudersi... illudersi che il tempo non passi, illudersi che le proprie azioni siano punite da una forza sconosciuta e ostile invece che dalle proprie colpe..." fumando "... e sia... stanotte scoprirò se in questo castello c'è un fantasma... magari, visto solo il solo mortale, il solo uomo del castello, chissà che quel fantasma non venga stanotte nella mia camera... non chiuderò la porta..." sorrise con malizia, la guardò ancora e poi, dopo un cenno del capo, si alzò e andò in camera sua. "Buonanotte..." salutandola prima di uscire dalla sala. Un saluto sospeso. |
Presi la sigaretta che mi offriva e vidi il baluginio fuoco sui cristalli, il fumo etereo che rendeva effimere le decorazioni alle pareti.
Tutto sospeso. Come le sue incantevoli parole ed il suo saluto. Rimasi a sorridere divertita e a fumare la mia sigaretta, da sola, in quella grande sala vuota. Era straniante e terrificante, ma anche affascinante a suo modo. Rimasi a contemplare tutto quell'insieme di dettagli, finché non tornai in camera. Mi cambiai per la notte e dopo alcuni minuti, giusto per far stare Bert un po' più sulle spine, mi diressi verso la sua camera. Mi mossi con placida calma, nel corridoio, finché non arrivai davanti alla sua porta e la aprii piano, scivolando dentro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La porta si aprì e Marin scivolò, leggera e silenziosa, nella camera di Bert.
La penombra regnava sovrana, appena accarezzata dal vago chiarore che proveniva dalla finestra aperta. Nel chiaroscuro la psicologa intravedeva la sgoma di Bert sul letto, quasi del tutto nudo che fumava. "Cominciavo a credere che i fantasmi davvero non esistessero..." disse piano, spegnendo la sigaretta nel bicchiere che aveva sul comodino, per poi porgere la mano a Marin, invitandola a raggiungerlo sul letto. |
La penombra era rischiarata dalla Luna e vedevo la brace rossa della sigaretta di Bert, che però fu spenta un attimo dopo.
Presi la sua mano e lo raggiunsi. "Magari, crederci ed avere fede, in modo incondizionato, è l'unico modo per vederli apparire" mormorai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La mano di Bert prese piano quella di Marin, mentre la penombra, calda e silenziosa, li avvolgeva.
Un attimo dopo la ragazza era seduta sul bordo del letto, affondando con le gambe nel morbidissimo materasso in piuma d'oca, con la sua camicia da notte che brillava piano al vago chiarore della finestra. Era una calda notte estiva, con poche stelle e una velata afosa foschia che accarezzava la brughiera addormentata. "Schhhhh..." disse piano lui "... non parlare..." sussurrò, per poi spingre a sè la ragazza, fino a quando le loro labbra si incontrarono e le loro lingue si unirono in un altrettanto caldo e intenso bacio. |
Lo raggiunsi sul materasso morbido, in cui affondavo.
C'erano poche luci evidenziate dalla penombra e dalla Luna, fra cui la mia camicia da notte. Mi attirò a sé in un bacio ed ancora una volta non opposi resistenza. Con un rapido sorriso mi lasciai andare, stringendo i suoi capelli fra le dita e mi avvicinai ancora di più a lui, volendo sentire il mio corpo aderire al suo. Dovevo ammettere che l'atmosfera del castello non era da poco ed offriva uno scenario niente male a quel momento solo per noi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
In quel letto a baldacchino, sontuoso e morbido, Marin si lasciò andare con quel bacio sensuale e profondo.
Sentiva i muscoli asciutti di Bert contro la stoffa leggera della sua camicia da notte, sotto cui le sue forme morbide si schiacciavano contro il petto robusto di lui. Que bacio si fece più intenso, mentre le mani di lei affondavano nei capelli di lui. Il letto prese a cigolare sotto l'impeto di Bert che stringeva a sè Marin, iniziando a sfilare i laccetti della camicia da notte della psicologa. |
Sentivo il suo fisico tonico contro il mio, mentre accarezzavo il suo torace e le sue braccia, risalendo poi fino al collo ed i capelli.
Sentivo le sue mani allentare la camicia da notte e lo lasciai fare. Era sempre più intenso, ciò che stava nascendo fra noi, rapidamente come in una corsa forsennata e per una volta mi chiedevo cosa sarebbe successo se avessi lasciato fare al caso, senza preventivare, senza organizzare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Questo era davvero troppo.
D'accordo i rumori, e tutte quelle cose spettrali da far venire la pelle d'oca, ma ora arrivava addirittura un seccatore? Sbuffai e decisi di andare al piano di sotto, per dirne quattro al nuovo venuto. Scesi con l'ascensore fino all'ingresso e uscii nello spiazzo. |
Pur volendo farmi i fatti miei a tutti i costi, mi ritrovai ad assistere alla conversazione telefonica tra Jean e il suo agente.
Attesi che riattaccasse prima di fare qualsiasi commento. “Che tipo di gente devi incontrare? Le riprese del film so che cominceranno a breve!” |
In un attimo Marin fu nel letto di Bert e per tutta la notte fecero l'amore, fino a cadere stremati poco prima dell'alba, quando le prime luci di levante iniziavano a tingere il cielo sulla brughiera.
A svegliarli fu il maggordomo bussando alla porta della stanza. "Buongiorno, signori." Disse entrando e guardando i 2 sotto le lenzuola senza tradire emozioni. "Volevo informarvi che partiremo fra un'ora per il porto di Baias." Fece un cenno con il capo e andò via. "Che gente..." mormorò Bert. "In verità" disse Jean a Britty "non so chi siano. Anzi, ora andrò a conoscerli, visto che prima o poi devo farlo..." inserendo la marcia "... tu? Preferisci che ti riporti in hotel?" Sunis scese al pianterreno e poi uscì dall'ingresso arrivando nel cortile, dove trovò un'auto sportiva, da cui scese un tipo che la fissava con un risolino. "Ehi, guarda guarda..." disse lui accendendosi una sigaretta "... chi l'avrebbe detto che la ragazzina scontrosa e solitaria sarebbe diventata una scrittrice di successo..." divertito "... allora quei racconti che scrivevi a scuola valevano davvero qualcosa..." fumando irriverente, per poi buttare in terra la sigaretta. https://i.pinimg.com/originals/eb/c4...82e9cb411f.jpg |
Immaginai che il nostro appuntamento fosse ormai finito, realizzando che oltre al giro in macchina non ci fosse stato altro. Poco male, Jean era comunque un collega ed era ben lontano dal tipo di uomo che mi sarebbe piaciuto frequentare.
“No, grazie!” risposi alla sua offerta “Voglio vedere la città quindi lasciami pure in centro, poi chiamerò un taxi per tornare in hotel!” |
La notte trascorse esattamente come la precedente a casa sua, travolgente ed appassionata, ma con l'atmosfera sognante e misteriosa del castello ad avvolgerci ed onestamente non mi dispiaceva.
Ci svegliammo al mattino ed ebbi giusto il tempo di aprire gli occhi, ché il maggiordomo ci piombò letteralmente in camera. Ma era modo? "Ma era proprio necessaria questa mancanza di educazione?" Dissi senza parole, quando se ne andò, scuotendo poi la testa mentre mi alzavo per vestirmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma scherzi..." disse Jan a Britty "... lasciarti in centro? assolutamente no. Ti riporto in hotel." Facendo inversione e tornando vero il loro hotel.
"Eccoci." Lui appena arrivati davanti all'ingresso. "Spero però di avere un'altra possibilità di uscire con te." Facendole l'occhiolino. "Quel maggiordomo" disse Bret andando in bagno per una doccia "non mi piace per nulla. i vede a un miglio di distanza che non gli piaciamo. E' cupo, silenzioso, scostante e anche maleducato. Beh, dopotutto anche il suo padrone non è un campione di simpatia." A Marin mentre si lavava. |
"Non mi serve la simpatia, mi serve l'educazione" dissi schietta, oltre il rumore della doccia "E riguardo al padrone di casa, vorrei ricordare che siamo qui sotto sua convocazione, quindi potrebbero tutti sforzarsi di collaborare. Anche se lo sto dicendo ad uno che, dopo averci chiamati, ci ha abbandonati senza avvisare..." scuotendo la testa "Bah..."
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"Bh, almeno saremo ben pagati alla fine." Disse Bert a Marin uscendo dalla doccia.
Dopo un pò i 2 scesero al pianterreno, dove il maggiordomo li stava attendendo in auto. Partirono così verso Baias, sulla costa Flegeese. Al porto ad aspettarli c'era il panfilo del Dottor Ox. Il maggiordomo affidò i 2 alle cure del capitano Crocao, il quale diede loro il benvenuto a bordo. Pochi minuti dopo il panfilo, il cui nome era Impero, prese il mare. https://www.riva-yacht.com/Upload/Ne...apac%20b2c.jpg |
"Sì almeno questo..." convenni.
L'ora dopo, fummo accompagnati al molo dal maggiordomo, che ci presentò il capitano Crocaco e salimmo a bordo del panfilo Impero, prendendo il mare. "In effetti è una giornata perfetta per navigare, il mare è splendido" sorridendo e volgendo lo sguardo lungo la distesa turchese a perdita d'occhio. |
"Il viaggio durerà qualche ora, sperando che risulti a voi gradevole. Io e il mio equipaggio siamo a vostra disposizione per ogni eventuale bisogno. Potrete inoltre usufruire del panfilo a vostro piacimento, signori, con una sola eccezione, se mi consentite... quella cioè di evitare la stiva. Grazie e buon viaggio." Disse Crocao appena Marin e Bret si sistemarono a bordo.
Poi il capitano, un uomo alto e magro, dai capelli rasati e lo sguardo serio, si allontanò per dare gli ordini ai 5 marinai a bordo. Il mare era una distesa blu, attraversata da ampie e basso onde spumose, mentre i venti australi si ingrangevano sulle sue dune salate e rese dorate dal Sole estivo. |
Scesi le scale con aria impettita e scocciata.
Ma possibile che non sapessero che l'hotel era riservato a me? Non appena uscii dalla porta mi ritrovai davanti un tipo tutto saccente che già non mi fece una buona impressione. Quando parlò dovetti sgranare gli occhi, sconcertata. E adesso questo chi diavolo era? "Ma guarda un po', e tu chi diavolo sei che sai che cosa scrivevo a scuola?" lo guardai con aria di sfida. https://i.pinimg.com/564x/8b/2d/64/8...230f7ad0b1.jpg |
Il tipo guardò Sunis per un lungo istante, in tutta la sua figura.
"II° C... banco in fondo all'aula... perennemente in castigo, poco portato per gli studi e tipo da cui guardarsi..." disse divertito "... non ricordi il tuo compagno di classe? Erl... Erl Deran." Facendole l'occhiolino. |
Il capitano ci illustrò le condizioni della nostra presenza a bordo, invitandoci però a non introdurci nella stiva.
"Pensi che dovremo aspettare di arrivare al laboratorio, per avere informazioni? Non mi sembra che finora qualcuno si sia disturbato in merito" dissi a Bert, prendendo il sole sul sedile imbottito del panfilo. |
"Non so se il capitano ne sappia qualcosa, ma dubito sia così..." disse Bret prendendo il flacone di crema abbronzante e sedendosi accanto a Marin che prendeva il Sole "... perchè non usi il tuo fascino?" Sottovoce passandole la crema. "Magari se il capitano o i suoi uomini sanno qualcosa tu sarai abile a fartelo dire." Facendole l'occhiolino. "Io intanto farò un giretto, chissà che non scopra qualcosa..." alzandosi.
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Restai ad ascoltarlo, guardando l'orizzonte, poi lo guardai con un sopracciglio inarcato.
Come, scusi? "E di' un po', non hai paura che possa poi scoppiare una passione incontrollata col capitano e che io possa lasciarti lì all'isolotto, da solo e abbandonato?" lo stuzzicai, curiosa di sapere cosa avrebbe risposto "Immagina me ed il capitano Crocao che solchiamo le onde fino alle Canarie, oppure al molo di Montecarlo, come nei film di Grace Kelly" con un risolino divertito. |
Lo squadrai da capo a piedi, con un'espressione torva.
Ma chi si credeva di essere questo? Quando poi si rivelò, tutto ebbe improvvisamente senso. "Oh ma guarda un po' chi è cresciuto..:" con aria canzonatoria. "E si può sapere che cosa ci fai qui?" fissandolo incrociando le braccia. |
Bret guardò Marin e sorrise.
"Ma io sono sicuro di me" disse "e di te." Facendole l'occhiolino, per poi avvicinarsi al volto di lei per posare un bacio sulle sue labbra. La baciò a lungo, sotto lo sguardo divertito e malizioso di alcuni dei marinai a bordo. "I baci non mentono, dottoressa." Mormormò Bret con un sorriso a Marin, per poi allontanarsi. Erl rise piano. "Beh, sto lavorando..." disse a Sunis "... e il lavoro, diaciamo, mi ha portato qui. Non è stato facile trovarti... ma poi mi sono ricordato che sei sempre stato un lupo solitario, no?" Divertito. |
Sollevai un sopracciglio, prima di ritrovarmi le labbra di Bert sulle mie.
Accennai un risolino brevissimo, mentre stringevo il suo viso fra le mani e percepivo gli sguardi divertiti dell'equipaggio. "Sfacciato" gli dissi, mentre andava via. Respirai a fondo e rimasi lì al Sole, per alcuni minuti. Poi, mi avvicinai al Capitano sorridendo. "Fa spesso questa tratta per il Professore, fino all'isolotto?" chiesi, curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma davvero? E che lavoro fai, lo stalker di professione?" ridacchiai, divertita ma anche palesemente sulle mie.
A guardarlo meglio non era cambiato per niente. "Ma come? Mi prendevi sempre in giro e adesso sei venuto a cercarmi?" divertita "Il lupo solitario che passava le ricreazioni a scrivere sul quaderno?" risi. |
Crocao guardava il mare con il binocolo, ma poi si voltò verso Marin.
"Solo qualche volta, signorina." Disse il capitano. "Una, massimo un paio di volte l'anno. In realtà quando il Dottor Ox mi chiede di portare lui o qualche tipo di merce sull'isola ne approfitto anche per scaricare lì prodotti richiesti dagli abitanti di quel posto." Rispose gentile. "Si, eri un lupo solitario che passava il tempo a scrivere racconti." Disse divertito Erl a Sunis. "Il mio lavoro? Faccio l'investigatore privato." Mostrandole la licenza. "Ma niente corna o pedinamenti. Mi occupo per lo più di indagini riguardo i giovani, del tipo adolescenti scappati di casa, altri finiti in brutti giri o frequentatori di cattive compagnie." |
Annuii ascoltando la sua risposta, notando che era anche gentile nel porsi, cosa affatto scontata.
"Comprendo" commentai "Le ha dato per caso qualche indicazione, circa il nostro soggiorno?" indagai poi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"In verità no, signorina." Disse Crocao a Marin. "Mi ha detto solo di portarvi all'isola. Poi il mio panfilo riparità dopo un giorno, ma senza di voi." Spiegò.
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Lo guardai con un sorrisetto divertito, colpita da quelle parole.
"Un investigatore privato, eh?" fissandolo con aria curiosa. "Beh, mi sembra scortese lasciarti sulla porta, su, entra pure, così mi racconterai che cosa c'entro io con dei ragazzi scappati di casa!" divertita. |
Lì aggrottai la fronte.
Era molto strano. "Sembra che il nostro ospite sia un uomo pieno di sorprese" il mio sorriso fattosi sornione, ma in realtà ero davvero perplessa. Perchè saremmo rimasti lì? E per quanto? E senza una spiegazione? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Grazie." Disse sorridendo Erl a Sunis, per poi entrare con lei nell''albergo. "Quindi sei da sola in questo posto?" Guardandosi intorno. "Certo che il tuo aore per la solitudine batte ogni recordo conosciuto." Ridacchiando. "Io mi annoierei a morte qui tutto solo. E mi pare anche un pò inquietante come posto, non credi?"
Crocao si limitò a sorridere a Marin, senza replicare nulla. "Ora mi perdoni, signorina, ma devo tornare alle mie manovre di bordo." Disse, dalutandola col gesto di sollevarsi il baretto. E si allontanò. Poco dopo tornò Bret. "Non ho trovato nulla di signficativo a bordo." Mormorò. "A te com'è andata?" A Marin. |
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