Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 13-07-2019 00.17.58

Il suo gesto di afferrare con i denti il mio stivale mi strappò inevitabilmente un urlo, nato dal profondo.
Ma ero viva.
Ed ero in salvo, almeno per ora.
Mi aggrappai a quel ramo ed a quel tronco come un'ancora e temevo che lì sarei rimasta, ancora per un bel po', almeno finché non fossi stata sicura che l'animale era già lontano ed io fuori pericolo.
Intanto, mi chiedevo dove fosse Elv e speravo che non si trovasse sul cammino della tigre.
A quel pensiero, la paura di annidò ancor di più nel mio cuore e nel mio animo.

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Guisgard 13-07-2019 00.34.52

La gigantesca tigre riprovò ancora e più volte a raggiungere Gwen su quel ramo con le sue spaventose fauci, senza però riuscirci.
Allora si accucciò ai piedi dell'albero, ringhiando e brontolando, con occhi feroci in attesa che la sua preda scendesse.

Lady Gwen 13-07-2019 00.45.47

Maledizione!
Era ferma laggiù, ed io ancora bloccata quassù.
Beh, si sarebbe stancata prima o poi.
Almeno, lo speravo.
Speravo che andasse lontano da qui e mi lasciasse libera di scappare.
Ero fuggita da quei folli per poi cadere in una trappola ancora più grossa e pericolosa e non sapevo cosa fare, se non stare qui ed aspettare.
Certo, se stava qui almeno non c'era il rischio che incontrasse Elv e gli altri, ma avevo comunque un tremendo terrore che le cose andassero per il peggio.

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Guisgard 13-07-2019 00.51.32

La tigre restò paziente per un paio d'ore sotto quell'albero, ringhiando verso Gwen e con l'aria di chi non aveva intenzione di mollare.
Ad un tratto la belva apparve nervosa.
Guardava la vegetazione circostante brontolando.
Poi si alzò ed andò via senza un apparente motivo.

Lady Gwen 13-07-2019 00.59.35

Il suo ringhio costante mi faceva accapponare la pelle, era terrificante e mai nella vita avevo avuto così tanta paura, mai.
Poi, dopo un paio d'ore, si alzò all'improvviso, brontolando e mi chiesi il perché di questo cambiamento.
Così, dalla mia posizione, cercai di vedere oltre la vegetazione.

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Guisgard 13-07-2019 01.14.34

"Naturalmente, altezza." Disse lui finendo il suo vino ed alzandosi da tavola. "Sarà un onore, oltre che un piacere." Porgendo la mano a Destresya.
Lasciarono la stanza e raggiunsero il ponte superiore, dove si poteva ammirare un crepuscolo mozzafiato.
Il cielo pullulava di stelle e costellazioni, con la Via Lattea che a sciami difondeva i bagliori dei suoi ammassi stellari nel magnifico formamento.
Le Perseidi sembravano pulsare, così come Cassiopea e l'orsa Maggiore.

Guisgard 13-07-2019 01.22.10

Gwen restò da sola, dopo l'inaspettata fuga, sebbene a piccoli passi, della tigre.
Alcuni istanti dopo però la ragazza notò l'acqua liscia del fiume cominciare ad incresparsi.
Sempre più.
Sempre più.
Poi un impercettibile tonfo, sordo e lontano.
Allora cominciò ad aumentare, fino a diventare un lento baoto.
La terra cominciò a scuotersi e poi, incredibilmente, dalle cime più alte degli alberi, sbucò un gigantesco mostro, vagamente simile ad un dinosauro.
Quello però non si era ancora accorto di Gwen.
http://www.droidforums.net/data/phot...3d0501748e.jpg

Lady Gwen 13-07-2019 01.31.55

Tirai un sospiro di sollievo, quando la tigre andò via.
Ma durò poco.
Tutto tremò improvvisamente, come un terremoto continuo.
Perfino io su quell'albero.
Ma cosa stava succedendo?!
L'acqua del fiume si increspò.
E dopo alcuni istanti, vidi qualcosa che prescindeva dall'immaginazione di chiunque.
Perfino la più fervida.
Nessuno avrebbe potuto crederci, nessuno.
Neanche io, nonostante lo avessi davanti.
Rimasi fisicamente a bocca aperta.
Ma lui era lì, lo vedevo con gli occhi con cui avevo visto anche quella tigre che aveva squarciato la mia scarpa.
Benché fosse molto simile ad un dinosauro, non potevo crederci che lo fosse davvero.
Non potevo.
Di nuovo, l'istinto fu quello di urlare, ma mi trattenni.
Non si era ancora accorto di me e così volevo che fosse.

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Guisgard 13-07-2019 01.39.43

Gwen nonostante la paura, restò immobile ed insilenzio.
Il mostro non si era accorta di lei e non poteva scorgerla a meno che lei non si fosse mossa.
Non riusciva a vederla.
Trascorsero lunghi istanti e poi, finalmente, facendo sussultare la terra, il mostro andò via nella vegetazione.

Lady Gwen 13-07-2019 01.48.48

Continuai a stare in silenzio e temevo quasi che il martellare del mio cuore impazzito che mi pompava il sangue nelle orecchie avrebbe attirato l'attenzione del mostro.
Quello però non mi notò e andò via.
Ormai non sapevo più cosa aspettarmi in questo posto fuori da ogni logica.
Completamente fuori da ogni logica.
E avevo ancora più paura per Elv.

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Guisgard 16-07-2019 00.05.28

Trascorsero lunghi minuti, simili ad ore, senza che Gwen tradisse nel modo più assoluto la sua presenza.
Il gigantesco dinosauro si allontanò e persino il boato dei suoi passi scomparve con lui.
Ora Gwen era di nuovo sola in mezzo a quella natura gigantesca, persa in quel mondo assurdo e fuori da ogni realtà.

Destresya 16-07-2019 00.29.42

Lo osservai alzarsi, e porgermi la mano.
Per un momento mi fermai a guardarlo, guardarlo negli occhi, quegli occhi grigi così intensi e freddi, che però mi apparivano misteriosi e unici.
Presi la sua mano, beandomi del leggero fremito che mi provocava, mi alzai e lo seguii su ponte della nave.
Il crepuscolo mozzafiato mi colpì e mi strappò un sorriso.
Ecco, forse non ero una regina davvero, forse non ero abituata ad abiti e gioielli ma quello, quello lo conoscevo bene, l'immensità del firmamento, delle galassie e delle stelle erano stati i miei gioielli fin da quando ero stata costretta a lasciare Crystl poco prima della distruzione.
Allora mi voltai a guardare lui, chiedendomi se stesse pensando le mie stesse cose, se riuscisse ad apprezzare tutto quello.
Non era qualcosa da dare per scontato, assoutamente.
"È una serata magnifica, ammiraglio, non trovate?" fissandolo negli occhi con un sorriso.

Lady Gwen 16-07-2019 00.33.35

Nessun rumore si udì più.
Nulla di nulla.
Mi guardai intorno ancora terrorizzata e tremante, ma riuscii a scendere dall'albero, le gambe che minacciavano di cedere.
Non avevo idea di dove andare o cosa fare, ma intanto dovevo spostarmi da lì, così iniziai a camminare.

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Guisgard 01-08-2019 23.23.21

Il Tempo.
Quello degli uomini, dove scorre inesorabile la materia che cambia e si corrompe, dove lo spazio ed il Tempo stesso mutano tra loro ed in maniera diversa, obbedendo a leggi naturali e comprensibili nell'universo conosciuto.
Poi vi è il Tempo assoluto, quello della storia e del Destino, sottoposto a regole misteriose, incomprensibili, immutabili ed eterne.
E' il Tempo dei Cieli, dello Spirito e dell'intero Creato.
E questo sarà ciò che stiamo raccontando.
Una storia del Tempo in tutte le sue facce.
https://www.segretiemisteri.com/wp-c...ra-650x330.jpg

Fine prima parte


+++

Guisgard 05-08-2019 01.01.49

Area 71-Una nuova epoca
 
"A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.
Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
(Salmo3)


AREA 71-Una nuova epoca

"Il risveglio dopo il sogno, le stelle dopo il tramonto,
l'arrivo dopo il cammino e il ritorno dopo la fuga danno felicità."
(Bernart de Ventadorn)





Immaginate un artista disposto a dipingere il più fantasioso, il più ancestrale, il più bucolico ed il più misterioso angolo di scenario romantico di tutto questo paese. Secondo voi a quale elemento ricorrerà per la sua tela, se non il cielo infinito?
Tutto ciò che nasce da questo mondo tende irrimediabilmente al cielo.
Siano esse le opere umane e caduche nel Tempo, o quelle naturali immense ed eterne.
Il cielo è il più grande mistero e la porta verso le stelle infinite.
Guardando il cielo l'uomo ha smesso di essere un animale, per cominciare a tendere le mani ed il suo intelletto alla magnificenza ed al Divino.
Il cielo racchiude il mondo ed il mare e dove queste cose si incontrano e toccano cominciano tutte le storie raccontate e quelle ancora da raccontare.
Quel giorno molti si sarebbero voluti imbarcare per una delle belle isole Flegeesi, sebbene oggigiorno non abbiano più quei nomi pittoreschi e sognanti dei tempi andati.
Forse, dice qualcuno, non sono più neanche isole vere e proprie.
Fatto sta che la meta di tutti coloro ansiosi di imbarcarsi era proprio l'estremità Ovest della costa Flegeese che, sporgendo come un molo colossale sul mare, divideva la vivace baia dai promontori e dalle curve del golfo che formano gli accessi all'astroporto di Nuova Puteon.
Il sentiero che dava accesso a quel mondo boreale di salsedine e tramontane nuove discendeva rapidamente, attraverso un verdeggiante e dolce declivio, verso una piana dall'aspetto brullo ed antica, racchiusa da basse scogliere bluastre e limitata dal bianco bagliore delle saline in lontananza.
Se si faceva fuggire troppo oltre lo sguardo, verso Ponente, ogni traccia di abitazioni umane finiva per scomparire, lasciando il passo ad un paesaggio più sconosciuto del Canale di Patrias, delle spiagge coralline di Monsauron e delle foreste acquitrinose di Gulian.
Qui ogni metro di terra era imperniato di sale ed i tanti laghetti apparivano straordinariamente glauchi e più tersi di quel cobalto che, invece, tingeva i calmi e vasti tratti di mare a destra ed a sinistra che racchiudevano quel luogo.
L'astroporto pullulava di gente bisognosa di imbarcarsi su uno dei tanti aeromobili pronti a decollare, simili a spauriti pionieri, disperati migranti o arrancanti coloni in attesa che il Destino disponesse delle loro vite.
Molti contrabbandieri e aeroscafisti proponevano viaggi tanto più economici e convenienti, ma oggi viaggiare per mare o per cielo senza mezzi federali e protetti dall'esercito era praticamente un suicidio.
Le tempeste solari erano sempre più frequenti e devastanti, così come le piogge acide oltre le latitudini continentali.
Ma il vero flagello erano i pirati ed i terroristi che predavano ogni veicolo e mezzo non sufficientemente scortato o protetto.
Ormai il sovrappopolamento del pianeta era rientrato e tanti, troppi ritenevano adesso una delle tante isole di ferro, come molti le chiamano ancora oggi, galleggianti appena oltre l'orizzonte oceanico la loro vera casa.
Il gruppo di isole galleggianti più lontane dalla costa più prossima e chiamato nei registri demografici Area 71, appariva per tanti la meta più ambita.
Proclamatasi repubblica col nome di Uaarania, forse per la sua propaganda, la ricchezza del suo territorio, per i sogni che molti facevano su quelle isole così lontane, ma davvero tutti colori che volevano ricominciare ambivano a raggiungere l'Area 71.
https://steamuserimages-a.akamaihd.n...letterbox=true

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Lady Gwen 05-08-2019 02.14.09

L'astroporto pullulava di gente d'ogni tipo, da famiglie disperate a vederle, fatte di madri dai volti smunti, padri afflitti e bambini magri e denutriti, profughi, migranti, davvero chiunque.
E anche la varietà di mezzi a disposizione era notevole, dai più costosi ai più economici.
E quale che fosse la fama sui secondi, era proprio ciò che mi serviva.
Dovevo scappare, fuggire e dovevo farlo più in sordina possibile.
Da quando mio padre era stato ucciso a causa di alcuni testi esoterici ed occulti in suo possesso, avevo iniziato a scappare e speravo che questa fosse la volta definitiva.
Volevo ricominciare una vita normale, me lo meritavo, dopo quanto avevo fatto per proteggere ciò che mi era caro, e mi riferivo sia a quei testi che a mio padre, fallendo miseramente in entrambe le cose.
No, forse non me lo meritavo...
Avevo sempre pensato di aver fatto il possibile, di aver fatto tutto ciò che era in mio potere, ma forse era solo una favoletta che mi ero raccontata ogni sera per riuscire a dormire un po' la sera, prima che la notte venisse sconvolta ed agitata dagli incubi e dai sensi di colpa.
Individuai con lo sguardo una piccola sezione un po' in disparte dell'astroporto, in cui presumevo ci fossero gli scafisti che avrebbero contribuito alla mia sparizione, avvolta nel cappuccio.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...92369961da.jpg

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Guisgard 05-08-2019 17.29.43

Era un angolo di porto isolato e malfamato, racchiuso da anonimi palazzoni delle facciate arse dal Sole e con i battenti delle finestre ossidati e logori dal Tempo.
I ciottoli della strada erano consumati dall'aria salmastra che giungeva dal mare e scoloriti per la salsedine portata dai cigoli dei carri provenienti dal molo.
L'odore di pesce giungeva da ogni dove, così come il profumo di fritto che arrivava da una vicina osteria.
Gwen sotto il suo cappuccio attraversava quel luogo, come un'anima in cerca di Caronte per il suo ultimo viaggio.
Ad un tratto, sotto un porticato sporgente sulla strada e con maioliche ed argille che pendevano al vento, la ragazza vide 2 individui non certo somiglianti a dei monaci.
Erano alti e magri, dalla pelle chiara e biondicci.
Tagli e sfregi mostravano lungo le braccia scoperte ed i loro abiti tradivano l'appartenenza al mare.
Al mare però dei traffici illeciti, violenti e pericolosi.

Lady Gwen 05-08-2019 18.12.40

Era una zona tremenda, malfamata, le strade consunte dal tempo e dal sale, piene di individui poco raccomandabili.
Come quelli che vidi in fondo alla viuzza buia, biondi e pieni di sfregi.
Sicuramente erano loro i miei uomini.
Così mi avvicinai a loro, sempre celata dal cappuccio scuro.
"Salute a voi, signori..." mormorai "Mi hanno detto di rivolgermi a voi, diciamo per un viaggio extra lusso..." aggiunsi sarcasticamente.
Anche perché, ciò non si poteva assolutamente dire dei viaggi che questi scafisti loschi mettevano a disposizione.

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Guisgard 05-08-2019 23.04.08

I due videre Gwen nel suo cappuccio e si scambiarono una lunga occhiata accmpagnata da un paio di ghigni simili ad una smorfia.
"Oggigiorno" disse uno dei due "i militari si sono fatti furbi ed il mare è diventato quasi più pericoloso del cielo."
"Si, oggigiorno quasi quasi meglio volare che navigare." L'altro.
"Poi dipende dalla meta del viaggio, ovvio..." il primo a Gwen.

Lady Gwen 05-08-2019 23.07.40

Accennai un sorriso.
"Volare, navigare... Quando si scappa, poco importa se si hanno le nuvole candide o il mare cobalto sotto ai piedi, dico bene?" commentai.
"La mia meta? Ovviamente, Uaarania..."
Non vedevo l'ora di lasciarmi questo luogo alle spalle e tutto ciò che rappresentava per me, volevo sparire prima possibile per tirare quel lungo sospiro di sollievo che contenevo dentro di me già da troppo tempo.

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Guisgard 05-08-2019 23.10.57

“Uaarania è la meta più lontana.” Disse il primo uomo che aveva parlato a Gwen. “Triplica la distanza e quindi anche i rischi. 6.000 Taddei, tutto anticipato perchè se le truppe regolari o qualche milizia privata o anche solo i pirati ci intercettano io non voglio avere responsabilità, chiaro?”

Lady Gwen 05-08-2019 23.18.55

Ascoltai tutte le condizioni.
Poi annuii.
"Conosco bene i rischi che corro, ne sono consapevole e accetto qualsiasi condizione, non temete" assicurai "Non mi sono rivolta a voi per caso."
Dopotutto, preferivo correre il rischio dei pirati o dei contrabbandieri, piuttosto che scegliere un viaggio regolare super controllato che a me non poteva fornire alcuna garanzia di anonimato.

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Guisgard 05-08-2019 23.29.37

"Bene." Disse l'uomo a Gwen. "Datemi il denaro. Metà ora e l'altra metà stanotte a Mezzanotte, quando partiremo." Fissandola.

Lady Gwen 05-08-2019 23.34.26

Annuii e gli diedi un sacchetto di pelle con la caparra del viaggio, tenendo l'altra parte per dopo.
Mi ero aspettata una partenza ad ora così tarda, la notte era l'unico modo per muoversi inosservati e non mi sorprendeva che questi astroscafisti fossero avvezzi.
Il rischio per loro era decisamente all'ordine del giorno, dunque capivo perfettamente.

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Guisgard 05-08-2019 23.37.22

L'uomo prese il denaro, lo controllò avidamente e lo mise in una borsa.
Poi confermò l'ora della partenza a Gwen, raccomandandosi sulla puntualità, visto che non avrebbero atteso nessuno.
Mancavano ancora diverse ore ed il Sole era alto nel cielo Flegeese.

Lady Gwen 05-08-2019 23.43.50

Lo scafista controllò maniacalmente il denaro, con l'avidità di un avvoltoio che voglia accertarsi della morte della sua vittima.
Mi confermò l'orario della partenza, così fui libera di andar via.
Era ancora molto presto, così decisi che sarei passata a casa a preparare qualcosa da portar via per la partenza e poi avrei cenato in una taverna del porto, aspettando che si facesse mezzanotte.
L'ora più buia, l'ora delle streghe, l'ora che mi avrebbe permesso di non esistere più, di fare perdere, speravo per sempre, le mie tracce.
E pregavo avidamente che ciò accadesse.

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Guisgard 05-08-2019 23.55.01

Era una locanda non troppo grande, umida, impregnata di quell'odore malsano di olio bruciato, di spezie orientali e di quell'aria ammuffita tipica dei posti poco inclini alla pulizia.
L'insegna era vecchia ed arrugginita, cigolante al vento e con ormai la scritta ed i colori completamenti cancellati.
Entrando però era possibile scoprire il nome della locanda guardando il grande e discutibile quadro ad olio alla parete più grande, talmente affumicato e sfigurato che era impossibile capirne il soggetto.
Sotto però si poteva leggere proprio come era chiamata quella locanda, ossia La Tabaccaia.
Qui Gwen, ad uno dei pochissimi tavoli liberi e posti gli uni sigli altri, trovò posto per mangiare e bere.
Sullo squallido e deprimente menù comparivano solo piatti a base di pesce, di certo non freschissimo, un paio di vinelli bianchi e frutta di quella sottovuoto, probabilmente recapitata come scarto dalla vicina mensa della Cadetteria Marina.

Lady Gwen 06-08-2019 00.18.31

Dopo essere uscita da quel buco deprimente e squallido che nell'ultimo periodo avevo chiamato casa, mi diressi alla Tabaccaia.
Che, per inciso, non era meno squallida, lercia e deprimente di casa mia, anzi.
L'insegna penetrava i timpani col suo cigolio ferruginoso continuo, l'odore stantio e fetido di cui ormai era impregnato tutto il locale, i tavoli ammassati ed i clienti non più santi di coloro con cui avevo da poco fatto affari.
Mi sedetti ad un tavolo libero, facendo traballare la sedia sgangherata e ordinai un piatto a base di pesce e patate, con un po' di vino.
Non c'era di meglio, ma era comunque qualcosa.

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Guisgard 06-08-2019 01.05.04

Gwen consumò il suo pasto tra le occhiate furtive, fugaci ed interessate dei vari clienti.
Tuttavia tutto filò liscio.
Le ore trascorsero lente e pigre, sotto una calura a tratti avvilente.
Poi giunse la sera, scintillante e dalle variegate luci che declinavano sul litorale fino alle spiagge ed alla saline.
Le stelle dell'emisfero boreale apparivano di un bagliore enigmatico, esotico, come sciami di lucciole che correvano e si confondevano fino al pallore della falce lunare, che come un truciolo brillava misteriosa e primordiale su un mare ora vasto ed indecifrabile.
https://qph.fs.quoracdn.net/main-qim...fab687bf8d2d83

Lady Gwen 06-08-2019 01.12.37

Non mi curai delle occhiate degli altri clienti, ci ero abituata, ad essere guardata in modo furtivo e dubbioso da quando mi muovevo con circospezione e nel più totale anonimato.
Verso sera, quando la calura era sfiancante, soprattutto sotto il cappuccio che non potevo togliere neanche in questo caso, mi avviai al porto.
La Luna era misteriosa, silenziosa e mi chiesi cosa avesse in serbo per me, per questa nuova vita che stavo cercando, il più lontano possibile da qui.
Il porto, specialmente nella sua zona più degradata, era ancor più cupo e solitario a quest'ora tarda, mentre gli astroscafisti abusivi, se così li poteva chiamare, si apprestavano a traghettare povere anime perse come me e tanti altri lontano da questa non vita a cui eravamo costretti.

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Guisgard 06-08-2019 02.14.02

In quell'angolo di porto, verso il molo abbandonato detto della Marina Vecchia, dove si narrava apparissero spettri erranti di marinai del passato, Gwen notò 2 uomini, che riconobbe essere i due scafisti visti in precedenza.
In pochi istanti si ritrovò in un'imbarcazione non troppo stabile, neanche tanto ben messa e sicuramente con una quantità di persone a bordo troppo grande per il suo stesso scafo.
L'imbarcazione alla fine partì, sfruttando il mare piatto e le tenebre della notte.
Non dava l'idea di essere sicura, ma il viaggio era quello.
Gwen era stretta fra altre persone.
A bordo vi era di tutto, ossia donne e bambine, vecchi, disperati e mendicanti.

Lady Gwen 06-08-2019 14.26.34

Pagai il resto del compenso e salii a bordo.
L'imbarcazione era angusta, fatiscente e maledettamente affollata.
Sembrava davvero una traversata per l'inferno, immersi nella notte cupa sul mare nero e piatto.
Non ci si poteva praticamente muovere, ero incastrata fra decine e decine e decine, e anche più, di persone accalcate le une sulle altre.
Ma riuscii almeno a racimolare un posto vicino ad un'apertura e mi accesi una sigaretta, sperando che mi aiutasse un minimo a distendere i nervi, anche se la vedevo davvero dura prima della fine del viaggio...

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Guisgard 06-08-2019 15.20.02

Gwen si accese una sigaretta, ma nessuno vi badò, tanto il fetore ed il marasma angustiava la stiva dell'imbarcazione.
Per un paio di ore la traversata fu calma, a parte un paio di scossoni dovuti al cambio fi marea che a fatica quel natante d'emergenza poteva reggere.
Poi da un boccaporto spuntò la tssta di uno scafista.
"Il viaggio subirà una variazione." Disse brusco. "Quindi statevene buoni e non dateci noie." Richiedendo poi il boccaporto.

Lady Gwen 06-08-2019 15.25.09

Continuai a stare per i fatti miei, fumando la mia sigaretta, mentre capotava di tanto in tanto di subire uno scossone, visto il carico disumano a bordo di questa imbarcazione praticamente fortunosa in balìa dei flutti.
Ad un certo punto, un tizio dell'equipaggio fece capolino da un boccaporto, avvertendoci che il viaggio avrebbe subìto una variazione.
Gettai a terra il mozzicone di sigaretta con fastidio stizzito, spegnendola poi con la scarpa.
Diamine, che viaggio del cavolo...
Non ci fossi stata costretta, mi sarei tenuta ben lontana da questa enorme incognita galleggiante quasi da mal di mare.

Guisgard 06-08-2019 23.57.04

“Speriamo non si allunghi troppo il viaggio...” disse una donna.
“Il nostro problema” fece un vecchio “non è il ritardare o meno, ma l'arrivare alla meta...”
“Abbiamo pagato, devono portarci fino a Uaarania!” Un giovane.
“Si, ci proveranno...” mormorò il vecchio “... ma se dovesse sorprenderci una pattuglia militare di certo gli scafisti non si faranno il problema di fuggire... stessa cosa se scoppiasse un temporale... per loro non siamo più uomini... ma solo merce... e nessuno rischia la vita per un carico senza valore...”
Tutto ciò davanti a Gwen.

Lady Gwen 07-08-2019 00.23.17

Tutte le discussioni erano legittime, la gente aveva ragione ad essere indignata.
Non mi andava di espormi più di tanto, ma ero sicuramente d'accordo con loro.
Anch'io volevo arrivare ad Uaarania ed essere beccata dalle pattuglie era l'ultima cosa che volevo.
Speravo davvero che andasse tutto bene.

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Guisgard 07-08-2019 00.31.04

"Ma forse la cosa peggiore" disse ancora il vecchio "sarebbe finire nelle mani dei pirati..." mormorò "... io conosco cosa si racconta su di loro... non sono più i romantici e pittoreschi bucanieri dei romanzi... no... sono bestie feroci... assassini... la feccia dell'umanità... ammesso si possano chiamare ancora uomini..."
Gwen ascoltava tutto.

Lady Gwen 07-08-2019 00.42.38

Si arrivò poi al discorso pirati.
E lì, sentii di dover intervenire.
"Se permettete, chi come me fugge da un passato e da una vita che vuole dimenticare, teme di più le pattuglie e la prigione, che i pirati... Fra rinnegati ci si intende, si potrebbe dire..." commentai con sorriso sornione, sempre celata dal cappuccio.

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Guisgard 07-08-2019 00.46.15

"E dunque" disse il vecchio a Gwen "tu non hai paura di essere suprata da una ciurma intera? Di essere picchiata e poi rivenduta come schiava a qualche bordello su di un'isolotto dimenticato?" Fissandola.

Lady Gwen 07-08-2019 00.56.59

Ascoltai il vecchio, poi scrollai le spalle.
"La paura è per coloro che hanno qualcosa da perdere. Ma io non ho più nulla da perdere, neanche la vita, poiché essa ora non ha più valore, per me."
Vedere morire mio padre ucciso senza pietà, sapere il suo lavoro perso per sempre, quegli sgherri sempre alle calcagna, che senso aveva più andare avanti, combattere?

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