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Lessi con attenzione, era molto ricchi quanto.. A dire di Hef.. Sfortunati.
Ad un tratto udii delle voci, provenivano da fuori ed uscii ad osservare. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Lo fissai con gli occhi implacabili.
Quello sguardo così cucciolo non bastava certo ad ammorbidirmi. Incrociai le braccia conserte sotto il petto, senza dire niente. Restai a fissarlo per un lungo istante. "Che c'è adesso?" sbuffai quasi, esasperata. Anche se dovevo ammettere che mi piaceva notare tutto il potere che avevo su quel piccolino. In un certo qual modo era eccitante, sapere di avere tutto quel controllo. Un sorrisetto perfido mi si posò sul viso a quel pensiero. |
Altea corse a vedere cosa stesse accadendo e si accorse che i cacciatori tornavano dalla campagna.
Sembrava che la battuta di caccia fosse finita. |
"Ecco, io..." disse imbarazzato e paonazzo Garion a Destresya "... io... io ti ho inviato una mail, zia... è urgente... leggila subito..." e scattò via, correndo veloce senza preoccuparsi del finto piede malato, fino in camera sua, chiudendosi dentro.
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Rimasi ferma sulla porta del commissariato, volevo sentire i fatti, cosa era accaduto. Speravo tutto fosse finito ma io ne dubitavo. Poteva un singolo animale uccidere con tale crudeltà?
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Altea sulla porta dell'ufficio dello sceriffo vide i cacciatori passare e molti altri cittadini giungere a chiedere notizie.
Le voci si susseguivano confuse. Qualcuno affermava di aver sparato ad un animale indefinito, di averlo ferito o messo in fuga. Qualcun altro invece giurava di averlo persino ucciso. Altri ancora dicevano di aver visto una bestia spaventosa, grossa e scura, con un cappuccio che urlava in modo terrificante. |
Una mail?
Mi aveva mandato una mail? Sarà mica stato lui l'anonimo che mi aveva scritto quelle cose poco prima? Alzai gli occhi al cielo mentre lo fissavo scappare via. Poi sorrisi, divertita. Sì, mi piaceva l'idea di avere così tanto controllo sul piccolo. Non era affatto male per la mia mania del controllo. Rientrai nella stanza, dove c'era ancora il mio bell'Aegos. Lo contemplai per un lungo istante, tutto. Ma ora ero curiosa di leggere la mail di Garion. Allora presi il telefono e andai a leggerla. |
Mi avvicinai ad ascoltare e sgranati gli occhi e dissi.. "Giorni fa nella brughiera la costumista del mio cast disse di aver visto una figura deforme e orribile e se non sbaglio proprio incappucciata.. Scusate ma qui anni fa o secoli fa vi era qualche setta.. Sembra quasi tutti siano uccisi come un rituale. Il fatto del cappuccio mi fa pensare a qualche tunica".
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Destresya si mise al pc per leggere la mail, ma proprio in quel momento dal cortile Stewart chiamò col cercapersone Aegos.
Infatti era giunto il meccanico e doevano controllare insieme una delle auto. Lui allora salutò la bella padrona e scese di sotto, lasciando Destresya al suo pc. L'ereditiera aprì la mail di Garion e vi trovò solo un video fatto col cellulare. Ovviamente vi era filmato ciò che lei aveva fatto con tanta maestria ad Aegos. Insomma una prova tangibile del suo comportamento. E questo genere di cose in un paese come l'Afragolignone potevano portare guai grossi. Una donna infedele o anche solo di facili costumi poteva andare incontro a problemi riguardanti la sua eredità. |
Le parole di Altea, logiche e legate ai fatti,trovarono poca presa sulla folla, visto che tutti erano attratti dal voler sapere l'esito della caccia.
Nel clamore l'attrice vide appaire Sev. "Si..." disse il vicesceriffo "... le testimonianze parla di una figura incappucciata e pare che verso l'alba si stata avvistata... poco dopo il barone De Tardis è riuscito ad intercettare l'orango ed a colpirlo. Abbiamo trovato tracce di sangue che appartengono proprio all'animale. Con una simile ferità deve essere morto poco dopo. Lo sceriffo è nelle campagne a cercare il corpo dell'orango." |
Alzai gli occhi al cielo nel vedere il video.
Ci mancava quello adesso, non solo mi interrompeva continuamente, ma mi filmava anche. Spensi il video, dopo essemi compiaciuta di com'ero venuta bene, che non è da tutti avere certe doti. Allora andai nella stanza del piccolo furbetto e bussai. "Apri!" ordinai. |
Sev si avvicinò "Prima ero col barone, sai come ha fatto a prendere tutti quegli oranghi assieme? Ha detto lui ha fatto dei safari e quindi era addestrato, e quindi ecco perché ha ucciso l' orango. Ma a tuo avviso un animale gira incappucciato...oppure qualcuno stava approffittando di lui per qualche motivo..portami da Swan, non voglio rimanere qui..e scusa cerca il corpo dell' orango..ma il barone è cosi abile cacciatore da non sapere dove si trovi?" perplessa.
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"Il barone è tra i migliori cacciatori dell'intero paese." Disse Sev ad Altea. "Ad Afragolopolis è considerato un tiratore formidabile e ha vinto molti trofei di caccia. Purtroppo non posso portarla dallo sceriffo, poichè non so in che punto della campagna sia e poi devo restare qui in attesa di sviluppi. Sono gli ordini dello sceriffo, signora." Fissandola.
In quel momento arrivò Gozz. "Invece pare proprio che l'orango ci abbia beffati tutti..." fumando "... si è munito di un rasoio e si è messo in testa un cappuccio... l'ho trovato nella campagna dopo che il barone gli ha sparato..." mostrando un cappuccio con mantellino sporco di sangue e con peli di orango sopra. "Questo lo prendo io, è una prova." Fece Sev. "Naturale." Ridendo Gozz. Poco dopo nella piazza giunse l'auto di Minsk e di Maday. Lo scienziato fu accolto da tutti come un eroe. |
"Lo so... Ed è la cosa peggiore..." sospirai.
"Anzi, no... La cosa peggiore è che Elv possa aver avuto un qualche risentimento, senso di colpa, o di vendetta verso quell'animale..." scuotendo la testa, mentre non riuscivo neanche a stare ferma sulla sedia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Dopo un istante Destresya vide la porta della camera di Garion aprirsi piano.
Il ragazzo stava in piedi, con lo sguardo chino, il viso in fiamme, sudaticcio e pieno di vergogna. |
Ad un tatto Gwen e sua zia sentirono voci e rumori vari.
Una confusione che incase la cittadina. Sembrava che la battuta di caccia fosse terminata finalmente. |
Ad un certo punto, finalmente la svolta.
"Credo siano tornati, andiamo!" Mi precipitai fuori senza attendere oltre in cerca di Elv, per accertarmi che stesse bene e sapere cosa avessero scoperto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen corse in strada e poi in piazza, cercando Elv fra la folla e nella confusione generale.
Lo trovò e in un attimo furono abbracciati, stretti e lui la baciò. "E' finita..." disse sulla bocca di lei "... lo hanno colpito... abbiamo trovato tracce di sangue... ora cercano il corpo... non può salvarsi da una simile ferita..." |
In un batter d'occhio raggiunsi la piazza e nel via vai generale lo trovai.
Ancora una volta non mi diede tempo di parlare e mi baciò all'istante, stringendomi forte. Sorrisi divertita mentre ricambiavo quella foga, dopo essere stata tutta la notte in pensiero. Poi, mi disse che era finita. Accennai un sorriso. "È... È fantastico..." mormorai annuendo "Spero sua finita davvero, stavolta..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ma guardalo, il colpevole, con lo sguardo basso e l'aria contrita.
Non osava nemmeno guardarmi in faccia. Allora senza dire una parola gli mollai un ceffone. "Si può sapere che cosa credevi di fare?" gli chiesi, fissandolo intensamente. |
"Lo aspetterò qua.." sorrisi.
Poi arrivò un uomo, il giornalista "Un orango con un cappuccio addosso.. Suvvia non ci credo proprio.. Qualcuno vuole sviare le tracce". Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
"E' invece è così." Disse Gozz ad Altea. "Ho consultato siti di zoologia... gli oranghi tendono ad imitare il comportamento umano... comunque ho spiegato tutto nel mio articolo." Annuì. "Quel Minsk ha fatto di nuovo centro." Fumando.
In quel momento tornò anche lo sceriffo. Swan avvertì che tracce di sangue e di impronte avevano mostrato l'orango ormai in fin di vita. Nel pomeriggio una squadra di ricerca avrebbe cercato il suo corpo. Intanto, nella piazza, Gwen ed Elv erano insieme, stretti l'una all'altro. Tutti si sentivano più liberi. |
Destresya mollò quel ceffose che prese in pieno il volto di Garion, strappandogli un lamento e delle lacrime.
Piangeva e non diceva nulla, col viso sempre più rosso, lo sguardo carico di vergogna ed un'eccitazione che lo prendeva da dentro, quasi consumandolo. Piagnucolava e non diceva nulla. |
Si respirava un'aria più tranquilla, serena, rilassata.
Pareva davvero che fosse finita una volta per tutte. "Vieni, andiamo a casa. Avvisiamo la zia..." lo presi per mano e mi incamminai con lui verso casa mia. Davvero mi veniva difficile crederlo, ma mi faceva anche pena il pensiero di quell'animale ormai moribondo e sofferente. Avrei certamente preferito si trattasse di uno psicopatico da mettere in galera, piuttosto che un povero orango, ma era andata così. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non ero convinta ed andai vicino a Swan.. "Come si fa a non trovare il corpo dell'orango.. Il barone lo ha colpito e poi? Ha detto lui ha fatto safari e sa come colpire e prendere gli animali.. Ma il tempo ci dirà se sarà vero, lo si spera.." sorridendo al bel sceriffo.
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Lo fissai intensamente, furibonda.
Se pensava di prendersi gioco di me si sbagliava di grosso. Poi quel pianto, col viso rosso e abbassato. Non seppi spiegare perchè, ma quella vista mi internerì. Lo fissavo piangere, piccolo e indifeso, e alla fine sospirai. "Su, vieni qui piccolo..." con la voce più dolce prendendolo tra le braccia. "Se prometti che d'ora in poi farai il bravo bambino e non farai più arrabbiare la zia, ti perdono.." accarezzandogli i capelli dolcemente. |
Don Domenico era seduto accanto al lettino, con una piccola lampada sul comodino ad illuminare la stanza, in modo da non essere fastidiosa.
“Lei...” disse con un filo di voce roca fissando il parroco “... lei mi crede un... mostro... vero?” A fatica e tossendo con tono stridulo. “Non sforzarti, la ferita ti sanguinerà di più...” mormorò Don Domenico. “Lei è un prete...” accennando un ghigno grottesco che doveva essere simile ad un sorriso “... non... non dovrebbe dire bugie...” tossendo. “Non sforzarti... cerca di riposare...” “Non voglio...” faticosamente “... non voglio passare i... miei... i miei ultimi istanti... addormentato...” Don Domenico lo fissò. “Lei... lei deve dirlo a tutti...” tossendo “... deve dirlo... io... io... ho un'anima...” con un ringhio sommerso da un grugnito che mutò in un ennesimo colpo di tosse. Il parroco lo guardò con compassione. “Non è... non è così?” Con occhi grandi al sacerdote. “Io... io ho visto... cose che... che voi uomini ignorate... ho... ho visto il cosmo infinito... lo spazio... l'universo... i suoi... i suoi segreti... io... io sono stato il primo...” “Ascolta...” Don Domenico “... la grande intelligenza e la conoscenza sono diverse dall'anima... non è questo che rende un animale simile all'uomo...” “Come...” tentando di alzarsi ma senza riuscirci “... come può... come può sapere in che modo... tossendo forte “... in che modo... un essere vivente glorifica Dio?” “Hai ragione, non posso saperlo...” scuotendo il capo Don Domenico “... parlami di quella luce...” “Gli...” con tono roco e confuso “... gli antichi astronauti... non sono... mai andati via... mi... mi sono avvicinato alla luce... proveniva dal... dal disco... un... disco ovale... una luce intensa... ho... ho... toccato quel... metallo sconosciuto qui sulla Terra... ed allora... tutto... tutto si... è mostrato in me... ho visto i segreti del cosmo... la... la storia dell'universo... ho visto... la verità... sono il primo... il primo della mia specie...” “Perchè hai ucciso quelle persone?” Chiese Don Domenico. “Per...” con un ultimo sforzo “... per... per ciò che voi... uomini... avete fatto... a noi... nei vostri laboratori... non è diverso... dai campi di sterminio... dei Nazisti... dei comunisti...” guardò il prete negli occhi “... non... non mi bruci... non bruci il mio corpo... ne... nell'Ultimo Giorno... Gesù Cristo... farà risorgere anche noi... animali... e ci... darà... come a voi uomini... la Vita Eterna...” e morì. Don Domenico seppellì quella stessa notte il corpo nella campagna circostante, senza rivelare mai a nessuno la verità. Una verità assurda ed incredibile. Un orango, reso furioso dai maltrattamenti, fuggito nella campagna di Casarignone che si imbatte in un veicolo alieno giunto dalle stelle. Un contatto che muterà in maniera sconvolgente e totale il suo cervello, rendendo il suo intelletto superiore. Un animale che forse in una sola notte aveva scoperto più cose di quante noi uomini contempliamo oggi. Un animale che voleva essere uguale all'uomo, ma che con questo aveva forse in comune solo la capacità di odiare. Ma nessuno oltre Don Domenico conobbe mai davvero la verità su questa storia. Non avvennero più omicidi e pian piano a Casarignone tutto tornò normale. Minsk scrisse un libro, uno dei tanti, in cui raccontava dell'orango che per imitazione dell'uomo era diventato un assassino. Ancora una volta il famoso e brillante scienziato aveva dimostrato come il paranormale non esistesse e tutto poteva spiegarsi con il raziocinio. Gozz sfruttò la storia e ci fece molti soldi. Il libro di Minsk fu un successo senza precedenti e la sua copertina, raffigurante l'orango che uccide, fece il giro della Rete. https://i.pinimg.com/originals/5d/2f...19e7462092.jpg FINE EPISODIO |
Episodio II: LA PIETRA DI GIRELLANIA
Quando Minsk, appena alzatosi dal letto, giunse nel suo ufficio per controllare la posta elettronica fu subito colpito dalla mail che compariva sul suo schermo. Non era infatti quella che si aspettava di trovare, visto aveva già pubblicato in Rete l'annuncio relativo alla richiesta di una nuova collaboratrice per il suo programma di divulgazione scientifica. La ragazza doveva essere laureata in una delle seguenti discipline, ossia in storia, in archeologia, in antropologia o in filosofia, indistintamente antica o moderna. Doveva avere bella presenza per comparire in video, essere dotata di buona parlantina e mostrare uno spirito critico e di osservazione senza alcun tipo di pregiudizio. In realtà diverse ragazze si erano presentate, ma nessuna aveva soddisfatto in pieno Minsk. Quanto invece alla mail trovata nel suo pc, lo scienziato appurò che era stata inviata dal suo regista, il quale gli presentava il tema relativo alla nuova puntata del loro programma, tutto incentrato su un discusso e misterioso manufatto conosciuto come la Pietra di Girellania. "Questa faccenda mi sembra interessante..." disse a Maday. "Erano settimane che non ti vedevo così ispirato, capo!" Divertito questi. Poi i due fecero colazione. https://img.promipool.de/www-promipo...eck_fkuvb621ve |
Mi preparai a dovere davanti allo specchio, prima di uscire e dirigermi alla rinomata casa d'aste Soleby's.
Ci lavoravo da due anni e potevo dire di trovarmi abbastanza bene. Soprattutto per le attività collaterali della nostra rinomata casa d'aste. Perché sì, il nostro commercio d'arte serviva al riciclaggio di soldi falsi. Ma dopotutto, come si diceva, chi non ha peccato scagli la prima pietra, no? All'inizio che lavoravo da Soleby's, non sapevo bene quello che facevo, ero abbastanza ingenua, ma poi avevo continuato e ormai tornare indietro era tardi. Le nostre aste venivano organizzate con lo scopo di raccogliere soldi da fare intascare alla casa, ma usando soldi falsi per comprare altri oggetti d'arte da vendere durante le aste, e così via dicendo. Non esattamente legale, ma come detto, c'era chi faceva peggio. Non era nemmeno esattamente ciò che pensavo avrei fatto per lavoro, quando ero una giovane studentessa di arte all'università, idealista e piena di sogni, di speranze, ma le cose cambiavano, nella vita, e non me ne pentivo. Destreggiandomi nel traffico, riuscii ad arrivare da Soleby's in tempo per allestire la sala e sistemare le opere, in attesa che l'asta iniziasse.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...ba73aa87f8.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen arrivò alla casa d'aste mentre tutti erano alle prese con i preparativi.
Anche lei si mise subito al lavoro, fino a quando il vice direttore, il signor Leonin, il giovane e viziato figlio del proprietario, dotato di molti vizi e pochi principi, le si avvicinò. “Dottoressa...” disse con un sorriso “... come procediamo? Non sono ancora riuscito ad invitarla a cena, ma spero almeno che sappia prepararmi al meglio la galleria per l'asta.” Fissandola compiaciuto. |
Stavo ultimando i preparativi, come le poltroncine color carta da zucchero, il microfono del podio e tanti piccoli dettagli, quando Leonin mi si avvicinò.
Alzai gli occhi al cielo senza farmi vedere. A volte ero tentata di andare a quella maledettissima cena solo per togliermelo di torno, ma tanto sapevo che per lui la cosa non si sarebbe fermata lì, dunque evitavo proprio di accettare. Mi voltai esibendo uno dei miei migliori (falsi) sorrisi. "Sempre e solo il meglio, per Soleby's" risposi, col tono cortese e quasi meccanico che dedicavo generalmente ai clienti, prima di tornare a fare ciò che stavo facendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Guardavo l' inventario e le cassette arrivate, erano molto gli oggetti da inventariare e catalogare e si sperava in un buon profitto.
Essere antiquarie in tempi come questi non era molto facile, la gente a stento faticava ad arrivare a fine mese ma io, fortunatamente, avevo una clientela ricca visto gli oggetti venduti. Presi in mano un candelabro d' argento di fine 1700, era cesellato con degli angeli che sorreggevano le candele, alcuni inserti in avorio...una opera d' arte. Il mio negozio era pieno di quadri antichi appesi, oggetti di buon gusto, porcellane e gioielli, personalmente adoravo gli antichi camei. A volte guardavo le immagini di quelle donne pensando potessero animarsi, prendere forma e vita, e danzare come tempi antichi. Era una fortuna, avere un lavoro molto fruttuoso e amare il proprio lavoro. https://cdne.ojo.pe/thumbs/uploads/a...-jpg_700x0.jpg |
“Ah, dottoressa...” disse Leonin a Gwen “... un'altra cosa... sono riuscito ad invitare qui un talentuoso artista emergente che è sulla bocca di tutti... si tratta di Elv Lebel... mi raccomando, sfoderi il suo miglior sorriso e tutta la femminilità che conosce, unito il tutto alla sua professionalità, per farlo sentire a suo agio. Avere qui le sue opere ci procurerà introiti notevoli.” Sorridendo.
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Mi voltai quando mi chiamò di nuovo, ma stavolta era interessante.
Parlava di un'artista emergente le cui opere erano giunte fino alla nostra casa d'aste. Non sponsorizzavamo spesso artisti emergenti, ci occupavamo più di opere celebri, rari pezzi d'arte, oreficeria, gioielleria anche, ma se un neofita arrivava da Soleby's, allora ne valeva davvero la pena. "Farò del mio meglio, vicedirettore. Non tema" con un sorriso convinto e curioso di conoscere questo nuovo artista. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nel suo negozio di antiquariato, Altea si stava dedicando all'inventario.
Infiniti oggetti di epoche diverse scintillavano di luci soffuse e diverse, dando risalto alla porcellana cinese, alla ceramica turca ed all'argento del Cile. Manufatti di pregevole fattura e straordinaria maestria abbellivano vetrine e mensole, mostrandone la perfezione stilistica raggiunta dal corallo malese, dalla madreperla maltese e dalla giada indiana. Gli avori delle Cicladi brillavano di riflessi ammalianti, così come i lapislazzuli del Madagascar che riflettevano bagliori ipnotici su chiunque vi posasse il viso. Ad un tratto la porta si aprì ed entrò un cliente. “Buongiorno...” disse un uomo di mezz'età dall'aspetto dimesso ed il viso stanco. |
Poggiai il candelabro sopra un tavolino Luigi XVI, dove si trovavano pure alcuni oggetti esotici, brillanti e misteriosi quasi.
Sentii il campanellino e mi voltai e vidi un uomo di mezza età, sembrava stanco "Buongiorno e benvenuto nel mio negozio, posso esserle d' aiuto?" raggiungendo l' uomo e chiudendo la porta. Alla "Maison de Paris" la gentilezza era appunto di casa. |
Verso il pomeriggio la galleria era pronta e poco dopo fu aperta al pubblico, con grande soddisfazione da parte di Gwen.
In breve molti riempirono le sue sale ed i suoi corridoi, subito attratti dalle varie opere esposte. Ma il momento più vivace e confuso fu quando arrivò l'artista tanto atteso da Leonin. Con la sua auto sportiva insieme a due belle ragazze, fece il suo trionfale ingresso Elv Lebel, l'artista del momento. Oltre però a suscitare l'interesse degli ambienti artistici, il giovane pittore aveva anche la capacità di attirarsi l'attenzione dei rotocalchi con la sua vita spericolata, al limite della morale. Entrando nella sala con le due belle ragazze fu subito attorniato da curiosi e giornalisti. Conscio del suo talento e del suo fascino di bello e dannato, Elv sprizzava sicurezza da tutti i pori. https://i.ytimg.com/vi/HsGGVpDwq5k/hqdefault.jpg |
"Si..." disse l'uomo annuendo ad Altea "... vede... io sono in possesso di un oggetto molto antico... purtroppo a causa di alcune situazioni spiacevoli sono costretto a disfarmene... a lei può interessare l'acquisto?"
Aveva l'aria stanca ed appariva trasandato, ma ciò che colpiva era il nervosismo che pareva tradire. Le sue mani tremavano, l'occhio era incerto, la voce bassa. Sembrava trasmettere un senso di paura, come se avesse problemi forse con la giustizia. |
Lo osservai attentamente, l' uomo era nervoso e aveva una fretta tremenda, sicuramente mi avrebbe venduto l' oggetto a poco prezzo, sembrava volersene disfarsene subito.
Lo condussi nel tavolino dove osservavo gli oggetti e lo feci accomodare nella poltroncina "Mi mostri...e soprattutto mi auguro non sia di un oggetto a lei caro, molti vengono qui a vendere oggetti di famiglia perché hanno bisogno di soldi...vediamo" sospirando ma pure incuriosita. |
Appena la galleria fu aperta al pubblico, quest'ultimo la prese letteralmente d'assalto.
Ed ero contenta, perché voleva dire che riuscivo bene nel mio lavoro, dunque era una grande soddisfazione. Ad un certo punto, un'altra personalità, fra le molte già presenti, fece il suo ingresso. Era l'artista di cui Leonin mi aveva parlato. Prima dell'inizio della serata, avevo cercato in rete qualche informazione su di lui e dovevo ammettere che faceva parlare molto di sè. E non sempre circa la sua arte. Ma chi ero io per giudicare? Guardatelo... Sembra manchi solo la fanfara... pensai fra me e me, alzando gli occhi al cielo nel vedere la sicurezza con cui avanzava. Aveva certamente carisma e un certo fascino, questo era innegabile. A quel punto, mi avvicinai. "Benvenuto, signor Lebel. Mi permetta di fare gli onori di casa. Sono Gwen, la curatrice delle mostre. Ben arrivato da Soleby's" pronunciai, porgendogli la mano e sfoderando un sorriso smagliante.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...4d28215068.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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