Elv ed io attendemmo fuori, mentre gli altri entrarono dentro
Improvvisamente, vidi qualcuno balzare dal campanile alla guglia.
"Guarda!" ad Elv.
"Accidenti! Temo non lo raggiungeranno!" sospirando.


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"Potete allora mandare una missiva a mio nonno? Desidero insediarmi qui subito.. anche se lui sarà impegnato in quella assurda battuta di caccia. In città sono arrivati tanti cacciatori per uccidere i lupi pensando essi siano la colpa delle morti di quegli uomini" sorridendogli in tono quasi dolce.

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“Si, ho sentito.” Disse il barone. “Purtroppo il più delle volte l'uomo non sa comprendere i suoi errori. Uccidere lupi temo non servirà a nulla. Troppe volte infatti i crimini più spietati non sono opera delle bestie, ma degli uomini.” Annuì. “Non temete, farò informare vostro nonno. Manderò Plot a riferirgli del vostro soggiorno qui al castello.”

Infatti quella figura era molto veloce ed in breve seminò Missan e Nestar.
Allora si lanciò lo stesso Elv al suo inseguimento.
Tutto ciò davanti a Gwen.

"Plot" dissi a bruciapelo "Mi risultava fosse muto" sorridendo.
"E dove dormirò? Non avete paura io possa tentarvi?" osservandolo in tono di sfida.

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Seminò i due e a quel punto anche Elv si lanciò all'inseguimento.
Così feci anche io, un attimo dopo.
Pot va seminare due mortali, ma di certo non due vampiri, la cui velocità era triplicata ed anche di più, moto di più.
Avevo deciso che avremmo scoperto chi era e ci saremmo riusciti.

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“Plot recherà un mio messaggio scritto che consegnerà a vostro padre, madama.” Disse il barone ad Altea.
Poi sorrise piano.
“In tutta sincerità non credo di poter suscitare l'attenzione o l'interesse di una giovane e vivace dama come voi, madama.” Con tono garbato e fissandola con i suoi occhi scuri e luminosi.

La misteriosa figura saltò dal porticato della chiesa di San Menna e montò su un cavallo legato ad un lampione.
Poi galoppò via imboccando una stradina laterale che dava sulle rocce circostanti le mura cittadine.
Elv però non volle desistere e continuò ad inseguirlo, come fece anche Gwen.
Con i loro poteri ed i loro sensi da vampiri, i due in breve raggiunsero il cavallo, che Elv ferì a morte.
Colui che lo montava allora cadde e rotolò lungo un declivio erboso, finendo nel fiume che scorreva sotto la città.

La figura saltò a cavallo ed iniziò a galoppare, ma ovviamente non poteva seminarci.
Difatti lo raggiungemmo ed Elv bloccò il cavallo, facendo rotolare la figura in un fiume vicino.
A quel punto, io mi tuffai in acqua e lo trascinai a riva, per scoprire finalmente chi fosse.
Eravamo finalmente molto vicini alla risoluzione del mistero.

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Gwen si tuffò nel fiume e riuscì ad acciuffare il misterioso suonatore di campana.
Lo trascinò fuori dall'acqua, fino sull'erba.
Era zuppo, avvolto in una cappa corta con un cappuccio tutto bagnato ed appiccato intorno alla testa.

Lo trascinai fuori dall'acqua, era zuppo, ma ciò non mi avrebbe mai impedito di vedere chi fosse.
Così, tirai via il cappuccio dal volto per scoprirlo.

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Gwen tirò via il cappuccio, svelando il volto del misterioso uomo.
Era un uomo giovane, robusto dall'aspetto comune.
Tremava dal freddo, visto che il forte vento soffiava sui suoi vestiti zuppi.
“Eccoti preso, chiunque tu sia...” disse Elv “... avanti, parla se vuoi vivere... chi sei e perchè suoni la campana di notte quando la chiesa è chiusa?”
Quello però restò in silenzio, continuando a tremare dal freddo.

Era un uomo giovane, dal viso comune, tremante dal freddo per il vento che soffiava sui suoi vestiti zuppi per la caduta nel fiume.
Elv lo incitò a parlare, ma quello rimase ostinatamente in silenzio.
"Bene, vorrà dire che morirai di freddo, assiderato, proprio qui nel bosco" insistetti, fissandolo dritto negli occhi.

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L'uomo tremante guardò Gwen ed allora fece dei segni indicando la sua bocca.
“Sta cercando di farci capire che non può parlare...” disse Elv “.. credo sia muto...”

Non capii subito quei gesti, ma Elv mi suggerì una spiegazione.
Annuii appena.
Beh, avrebbe potuto sempre rispondere con dei cenni.
"L'hai fatto per conto di qualcuno? Ha a che fare con i morti nel bosco?" chiesi, sperando che potesse rispondere con dei cenni del capo alle due domande.

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L'uomo però non fece nessun altro segno, rannicchiandosi su stesso, tremante per il freddo e zuppo d'acqua.
“Ho idea che questo non ci rivelerà nulla...” disse Elv a Gwen.

Non rispose, ancora, rannicchiandosi per il freddo.
Sospirai.
"Non mi sorprenderebbe sapere che Elo hanno reso muto per non rivelare nulla, si spiegherebbe così la sua ostinazione" commentai.
Poi scossi la testa.
"Non so proprio cos'altro fare..."

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“Torturiamolo fino a costringerlo a rivelarci la verità.” Disse Elv a Gwen, però fissando l'uomo.
Quello allora si mostrò impressionato.
“Esatto...” a lui Elv “... sarai anche muto... ma di certo il tuoi corpo è sensibile al dolore...” afferrandolo per il bavero e tirandolo su di peso “... portiamolo a casa... se ne occuperà Missan che ben conosce l'arte delle torture orientali...”

Il ragazzo si impressionò sentendo parlare di torture, mentre Elv poi lo prendeva per il bavero.
Allora io lo liberai dalla sua presa.
"No, lascia stare, avremmo alle calcagna chiunque lo abbia mandato se c'è lo teniamo in casa e non voglio avere seccature" dissi "E a dirla tutta, mi fa anche pena..." guardandolo.
Se davvero avevo ragione, mi faceva pena pensare che lo avessero reso muto per non parlare, a chi sarebbe piaciuto un destino simile?

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“Sei troppo tenera...” disse Elv a Gwen “... sarà anche muto, ma può comunque dirci la verità in tanti altri modi... vuoi che la faccia franca?”

"Elv, lui è solo la coda del pesce grosso, non otterremo comunque nulla e ho idea che sia una di quelle persone che si ucciderebbero pur di non rivelare informazioni, a voce o meno che sia. Poi se vuoi torturare qualcuno per una guerra che, dopotutto, non ci appartiene, fai pure, è una decisione che spetta a te" fissandolo.

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Elv mollò quel tipo che cadde pesantemente sul terreno.
“E sia, come vuoi tu...” disse a Gwen “... andiamocene allora... è inutile restare qui...”
Quello si alzò e corse via, svanendo nella vegetazione.

Lo lasciò e quello scappò via, una volta rimessosi in piedi.
"È stata la cosa migliore, fidati..." dissi a quel punto.
"Magari non era nemmeno coinvolto in quelle morti, visto che anche ieri la campana ha suonato ma nulla di simile si è verificato."

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“Io però vorrei tanto sapere cosa c'è dietro a tutto ciò...” disse Elv a Gwen “... ma tu poi hai avvicinato quella donna? Che ci faceva tutta sola di notte sul crostone?”

"Questo vorrebbero saperlo tutti" commentai.
"Ha detto che non aveva visto o sentito nulla e aspettava il suo amante..." con un sorriso accennato ed indefinito sul volto, forse vagamente divertito, ma non sapevo bene come identificarlo.

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“Mah, qui sono tutti strani, se non addirittura matti...” disse Elv “... torniamo a casa, Gwen? O ci godiamo questa bella e ventosa notte con i suoi misteri?” Facendole l'occhiolino.

Lo guardai.
"Io direi di goderci la serata lasciando da parte i misteri, che già hanno fatto abbastabza danni..." con tono sarcastico, mentre vagavo nelle strade e nella piazza affondando nel vento che quasi mi portava via.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...7be9be1238.jpg

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Mi piaceva il suo piano, e mi piaceva l'idea di attuarlo insieme a lui.
Era emozionante l'idea di averlo accanto.
Avevo sempre amato lavorare da sola, ma in quel momento invece, l'idea di recitare quella scenetta con Fessen mi piaceva moltissimo.
C'era persino un che di eccitante in tutto quello.
"Su, vado a prepararmi!" anunciai, posandogli un dolce bacio sulle labbra nuovamente "il capo non è certo uno a cui piace aspettare!".
Così mi alzai e mi vestii per quella missione e tornai da Fessen.

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Elv sorrise e guardò Gwen negli occhi.
"Perfetto..." disse cercando la sua mano "... dimmi allora cosa desideri fare..."
La sera era stellata, ingentilita dalla magia della Luna piena, mentre stelle sconosciute brillavano nel firmamento.

Le stelle furono più visibili, rendendo più magica la serata, come se essa fosse rinata solo per noi due.
Tenendo lui per mano, mi avvicinai ad una larga e ben fatta fontana, sulle cui acque si specchiava la Luna piena e ci sedemmo sul bordo.
"Voglio restare qui, insieme a te, in silenzio..." dissi piano, abbracciata a lui, il mio viso nell'incavo del suo collo mentre aspiravo forte il suo profumo ad occhi chiusi.

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Elv sorrise e strinse a sé delicatamente Gwen, restano per lunghi istanti da soli sul bordo di quella fontana, mentre l'aria fredda della sera rendeva tutto chiaro e pulito.
"Dimmi tutto ciò che pensi..." disse piano lui "... ogni tuo pensiero..."

Potevamo essere terribili predatori sanguinari, assassini anche, ma neanche noi eravamo immuni all'incanto d'amore ed era la sensazione più bella del mondo.
Uno scenario invidiabile quello della sera dall'aria limpida e sottile che ci accompagnava.
"Penso che ti amo, terribilmente e che anche io farei come quella donna... Anch'io ti aspetterei infinite notti se tu non fossi con me..."

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Elv la guardò negli occhi e poi si chinò su di lei, sul suo viso, sulla sua bocca e la baciò.
Un bacio caldo, lento, pentrante.
Un bacio che fece scivolare nella bocca di Gwen il respiro di lui, inebriante, rigenerante, avvolgente.
"Anche io ti amo..." disse in un sussurro "... e verrei a cercarti in ogni notte dell'eternità..."

Il suo viso, i suoi occhi, le sue labbra si fecero vicini, sempre di più.
Fu un bacio lento, ma caldo e penetrante, che unì i nostri respiri e le nostre anime.
Una sensazione che mi rianimò quasi, come un alito vitale nella morte.
Ridacchiai silenziosamente.
"Sono ancora la tua preda, dopo tre secoli?" sussurrai scherzosamente.

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Elv sorrise sulle labbra di Gwen.
“Sei hai anche solo un dubbio, beh...” disse piano e malizioso “... allora comincia a scappare e vedrai... vedremo quando impiegherò a catturarti...”

Sorrisi divertita.
Lo baciai ancora e ancora.
Sì, era decisamente un peccato non poter correre con la mia velocità nel bel mezzo del centro città, ma a velocità umana si sarebbe perso decisamente tutto il divertimento.
"No, preferisco avere una dimostrazione a casa..." dissi piano, sulle sue labbra.

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Lui la guardò negli occhi, la prese in braccio e la baciò di nuovo, con passione e desiderio.
Un attimo dopo, o forse un'ora dopo, erano a casa loro, con Gwen ancora in braccio ad Elv che la baciava.

Ridacchiai mentre mi prendeva in braccio e cercavo ancora i suoi baci.
E continuammo ancora e ancora una volta a casa.
"Ricordi quando dicesti di avere bisogno di me?" chiesi piano "Anch'io adesso ho bisogno di te..." sussurrai sulle labbra, con tono appassionato, bramoso e quasi accorato.

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Ancora un bacio, un altro sguardo e lui la posò sul divano.
Senza dire nulla cominciò a spogliarla, tutta.
In un attimo Gwen restò nuda davanti a lui, che poi a sua volta prese a spogliarsi davanti a lei, lentamente, fino a restare completamente nudo ed orgoglioso del suo fisico asciutto e longilineo.
Allora si inginocchiò davanti a lei, per poi baciarle piano le gambe, risalendo lentamente fino al suo sesso, poi lungo la pancia, ai seni e di nuovo a congiungere le sue labbra con quelle di Gwen.

Mi posò sul divano e mi lasciai spogliare, guardando poi lui che restava nudo, il suo bellissimo corpo sottile e longilineo davanti a me in tutta la sua perfezione.
Sentii la sua bocca percorrere tutte le gambe, poi su, fra di esse, strappandomi intensi gemiti, poi lungo la pancia, i seni, il collo e di nuovo ad assaporare la mia.
Lo strinsi forte a me, quasi temessi che svanisse e accarezzai il suo meraviglioso corpo, che ora e per sempre era solo mio.
Ogni sensazione era più bella, più intensa, più amplificata, dopo quella breve lite, come la luna era sempre più bella dopo una serata di pioggia.

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