![]() |
Cales rise alla battuta di Dacey, per poi farsi serio.
“Si, l'idea che questa setta possa aver sviluppato metodi per fabbricare armi in modo innovativo è molto suggestiva...” disse “... dopotutto la storia ci insegna che ciò è stato molto frequente nei secoli... quando comparvero le armi in ferro ci fu un netto vantaggio rispetto a chi usava ancora quelle in bronzo e lo stesso si può dire per le nazioni che per prime utilizzarono la polvere da sparo... si, questa setta è di certo composta da membri molto esperti e ben equipaggiati.” Annuendo. “Forse è il caso di riferire gli ultimi sviluppi a tuo zio, non credi?” Gwen e Therese si coricarono, per poi addormentarsi. Il giorno dopo sarebbe finalmente partite in cerca di Elv. La sera appariva tranquilla, con i soliti cani del vecchio che abbaiavano alla Luna. |
Ci addormentammo tranquille, mentre i cani ancora abbaiavano.
Sarebbe stata una giornata molto lunga ed impegnativa, ma speravo almeno che fosse proficua. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Concordai su tutta la linea circa la necessità di tornare a palazzo e aggiornare mio zio, inoltre era anche una buona occasione per poter scoprire chi fosse il salvatore della donna ferita.
Oltre che a domandargli il suo nome poi, gli avrei chiesto cosa aveva visto potendo lui essere un valido testimone. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Per Gwen e Therese fu un sonno tranquillo finalmente.
Una notte senza sogni e dunque senza incubi. La ragazza si risvegliò poco dopo l'albeggiare con i cani del vecchio che continuavano ad abbaiare come facevano sempre. "Si, ma ora temo sia tardi." Disse Cales a Dacey. "Il tempo è passato velocemente, dunque riposare un pò ci farà bene. Io ne approfitterò per leggermi il resto delle cronache trovate nella chiesetta. Ci ritroveremo domattina nel cortile del palazzo presbiteriale per andare da tuo zio." Sorridendole. I due si separarono ed il mattino seguente, come deciso, si ritrovarono nel cortile pronti a recarsi dal presbitero. Intanto era giunta la notizia che in tarda serata erano rientrati in città Ruspon ed i suoi soldati travestiti da donne, senza aver concluso nulla. Infatti nella biblioteca privata del palazzo il presbitero era intento a richiamare, in modo furioso Ruspon per l'ennesimo insuccesso, senza che l'uomo trovasse il modo di giustificarsi ancora. Justine assisteva divertita alla scena. |
Dormimmo entrambe tranquille, senza sognare alcunché.
Mi svegliai a causa dei cani che era già l"alba. Il tempo di riprendermi e cercai di svegliare Therese. "Piccola, è mattina. Svegliati, dai" dolcemente, accrezzandole i capelli. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ D’accordo ma vedi di riposare anche tu e non di passare tutta la notte a leggere.”
Lo ammonii bonariamente prima di separarci fino all’indomani mattina. Nell’andare da mio zio apprendemmo che Ruspon, come avevo anche previsto, aveva fallito il suo “geniale “ piano. Non volevo assolutamente perdermi la scena in cui veniva rimproverato da mio zio e così sollecitai Cales ad entrare nella biblioteca. “ Buongiorno a tutti.” Raggiante per poi soffermarmi ad osservare l’espressione di Ruspon. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen cominciò a svegliare Therese che impiegò un bel pò per svegliarsi vista l'ora.
Alla fine, sebbene assonnata, la bambina si svegliò. Il profumo di pane caldo già saliva dal forno, così come quello di focaccia e di biscotti. |
Povera stella, di sicuro avrebbe preferito continuare a dormire, ma rischiavamo di non arrivare prima di sera, se tardavamo ad uscire.
"Buongiorno" dissi sorridendo, quando i suoi occhietti luminosi azzurro-verdi si aprirono. "Su, sistemiamo il vestito, in ordine e scendiamo giù. Sento già odore di biscotti" facendole l'occhiolino e sistemandole per bene il vestitino. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Dacey e Cales entrarono nella biblioteca proprio mentre il presbitero sfogava la sua rabbia per l'ennesimo insuccesso di Ruspon.
“E' dannatamente furbo quel lupo...” disse questi “... capisce che sono uomini travestiti da donne...” “Basta con i lupi!” Urlò il presbitero. “Siete rimasto solo voi, idiota che non siete altro, a dare ancora la caccia ai lupi!” Con occhi di fuoco. “Tra inviati del duca ed ora anche quello del vescovo sto facendo la figura dell'imbelle! E tutto solo perchè ho un eunuco come capitano della mia guardia!” Ruspon incassava in silenzio, mentre Justine assisteva divertita a tutto ciò. Ad un tratto la porta si aprì ed entrò un uomo. Era bruno, dagli occhi azzurri, vestito con abiti civili, ma con uno spadino che pendeva dalla cintura ed una pistola nel fodero. “Vi presento messer Guisgard...” il presbitero ai presenti “... inviato da sua grazia il vescovo.” indicando il nuovo arrivato. "Sostituirà messer Hiss." https://i.ytimg.com/vi/808AGaILKIM/hqdefault.jpg |
Non potevo richiedere spettacolo più divertente cui assistere già di prima mattina.
Mio zio sapeva essere molto severo,come avevo imparato a mie spese i primi tempi che vivevo da lui, ma vederlo ora sfogare su qualcun altro la sua rabbia riusciva a divertirmi. Attesi che terminasse il suo rimprovero a Ruspon, decisa ad aggiornarlo sulle scoperte fatte con Cales quando nella biblioteca giunse un uomo. Era un inviato del vescovo e mi venne spontaneo chiedermi se fosse lui l’uomo cui la donna ferita doveva ringraziare. Salutai il nuovo venuto, presentandomi per poi richiamare l’attenzione di tutti, illustrando le novità e lasciando a Cales i dettagli più tecnici. Avevamo davvero dei buoni elementi che supportavano la nostra teoria, quella di una congrega o setta, ed era il momento che mio zio sapesse tutto in modo da poter ragionare su un piano idoneo invece che assecondare l’ennesima sciocca idea di Ruspon. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Dacey si presentò al nuovo arrivato Guisgard e così fecero gli altri, sebbene Ruspon e Justine non celarono per nulla il loro poco entusiasmo.
Entusiasmo che svanì del tutto quando Guisgard rispose al loro saluto, presentandosi meglio a sua volta. “Salve.” Disse sorridendo Cales. “Sua signoria” Guisgard a tutti loro “ha sollevato messer Hiss dall'incarico, in quanto la sua esperienza di cacciatore non sembra sia stata in grado di uccidere la bestia che da mesi flagella queste terre. Al suo posto sua grazia il vescovo era intenzionato ad inviare messer Swan, capo della sicurezza ducale, ma sua signoria il duca non ha gradito tale scelta e d'accordo con sua grazia il vescovo hanno deciso di inviare me.” “Immagino dunque” fece Justine “che siate una sorta di superuomo, messere.” Sarcastica. “Affatto.” Rispose Guisgard. “Sono un cacciatore.” “Qui di lupi non ve ne sono più” ridendo Justine “poichè il nostro messer Ruspon temo li abbia massacrati tutti.” “Infatti io non sono un cacciatore di lupi” Guisgard alla donna “e di nessun altro animale.” “E a cosa date la caccia, di grazia?” Sbadigliando Justine. “Agli forse? Ai leoni? Alle tigri? Alle pantere?” “No, affatto.” Sorridendo beffardo Guisgard. “Sono un cacciatore di demoni.” |
Gwen si preparò e preparò poi anche Therese.
Scesero di sotto, dove trovarono la tavola imbandita con latte caldo, miele, confettura, pane caldo, focacce e biscotti. "Prego, è pronto." Disse il vecchio, per poi recitare la preghiera di ringraziamento. "Su, forza, che la colazione è il pasto più importante della giornata." Iniziando a mangiare. |
Scendemmo giù e vidi la tavola ben apparecchiata, con tantissime cose, latte caldo, focacce, miele, biscotti.
E anche l'uomo sembrava molto di buon umore, anche se non mi fidavo molto. Era lunatico e cambiava con la stessa rapidità di una bella giornata di Marzo che volga improvvisamente al maltempo. Anche io e Therese iniziammo a mangiare. "I biscotti sono molto buoni" dissi "Ti piacciono, tesoro?" a Therese. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Therese annuì a Gwen, mangiando con gusto le varie cose in tavola.
"Partiremo appena finito di fare colazione." Disse il vecchio. "Se volete potete portarvi dietro qualcuno di questi biscotti. Dopotutti li ho fatti per la bambina." Finì di mangiare ed andò a preparare il carretto. |
Se la premessa di messer Guisgard mi pareva promettente quando rivelò la sua, diciamo così, area di competenza rimasi alquanto stupita e in parte delusa.
Demoni. Ecco che ancora ci si affidava a leggende e superstizioni invece che alla ragione e alla scienza. Ecco che ancora non si progrediva restando attaccati a antiche dicerie e paure. Guardai Cales, senza nascondere il mio disappunto, certa che lui lo avrebbe compreso. Non avevamo bisogno di un cacciatore di demoni ma di qualcuno capace di fermare degli uomini pericolosi. “ Demoni dite? Cosa vi fa credere si tratti di demoni?” Mordendomi la lingua per non continuare dimostrando il mio scetticismo, dopotutto Guisgard era un inviato del vescovo e non potevo permettermi di offenderlo in qualche modo o avrei di certo ricevuto una bella lavata di capo dallo zio. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Le sorrisi, mentre mangiava con gusto.
"Grazie" dissi all'uomo. Mentre lui preparava il carretto, io avvolsi i biscotti mettendoli in borsa. Ero ansiosa di partire e vedere se davvero Elv era stato portato a Boscocupo, altrimenti non avrei saputo proprio che pensare. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Guisgard guardò Dacey e sorrise.
“In verità so ben poco di questa faccenda, se non quello che raccontano a Capomazda.” Disse. “Ma naturalmente l'essere sul posto rende tutto molto più chiaro. Naturalmente non avendo elementi su cui ragionare, tracce da analizzare e testimonianze da valutare non posso essermi fatto alcuna idea. Meno di tutto poi che possa riguardare il soprannaturale. Nella mia esperienza so che questa possibilità è sempre molto remota, sebbene tuttavia possibile. Per seguire un'ipotesi relativa all'occulto bisogna prima scartare con sicurezza tutte le altre.” “Benissimo...” fece Cales, raccontando al presbitero ed al nuovo arrivato tutte le cose scoperte da lui e da Dacey, comprese le sconosciute cronache trovate nella chiesetta del bosco e la testimonianza di Destresya.” “Si, io ed il mio compagno abbiamo soccorso la dama aggredita...” annuì Guisgard “... sebbene non siamo riusciti a vedere nulla, se non a sentire qualche fruscio nella vegetazione...” |
Il vecchio prese il carretto, facendo salire Gwen e Therese, per poi lasciare la casa ed imboccare il sentiero nel bosco.
Attraversarono la folta boscaglia mattutina, oltrepassando fitti querceti e radure screziate di fiori. Per circa una mezz'oretta proseguirono nell'incanto idilliaco di quei luoghi, fiancheggiando un riottoso ruscello dalle screziature dorate. Infine avvistarono il villaggio. https://www.pandotrip.com/wp-content...g2-740x492.jpg |
“ E la dama in questione sarebbe felice di conoscervi e potervi di ringraziare personalmente.”
Quando ebbi confermo che proprio Guisgard era l’uomo che pensavo. Tuttavia ancora non capivo il senso del suo coinvolgimento e più Cales parlava delle nostre scoperte e conclusioni più guardavo verso il messere appena giunto chiedendomi come avrebbe potuto aiutare la nostra città. “ Zio, cosa ne pensi?” Decisi di interpellarlo, sapendo bene che era un uomo dal fine intelletto e che non si limitava a considerare il mondo solo con gli occhi della fede ma era dotato di senso pratico e ragione . Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ci mettemmo in cammino, attraversando il bosco rigoglioso e luminoso animato dal gorgoglio di un ruscello.
Non passò molto, meno di un'ora, e avvistammo il villaggio. "Oh, siamo già arrivati" constatai. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il presbitero restò un attimo pensieroso, per poi guardare Dacey.
"Credo che l'ipotesi di una setta che agisca da secoli è molto più che plausibile." Disse. "Si, a questo punto potrebbe essere davvero l'ipotesi più probabile. Ma perchè? Cosa li spinge ad agire così? Solo odio verso i loro simili?" "Anche una setta" mormorò Guisgard "può riguardare le mie competenze, essendo invischiata in fatti occulti e rituali mistici, il più delle volte magici." Cales guardò Dacey con una smorfia, come a mostrarle la sua perplessità. |
Il vecchio annuì, per poi fermare il carretto a poche decine di metri dal villaggio.
Scese ed aiutò a fare lo stesso a Gwen e a Therese. “Quello è il villaggio di Boscocupo.” Disse indicando l'abitato urbano. “Buona fortuna e che il Cielo vi assista.” |
Arrivammo al limitate col centro abitato ed il contadino ci aiutò a scendere.
"Grazie, anche a voi" annuendo. Presi Therese per mano ed entrammo in paese. Non sapevo da dove cominciare, ma credevo che avrei iniziato facendo qualche domanda in giro. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ero contenta che lo zio accettasse le nostre idee, ritenendole plausibili.
Certo era che avevamo ancora degli interrogativi cui rispondere. “ L’uomo chiama magia la scienza con non comprende.” Ribattei verso Guisgard, senza perdermi l’occhiata di Cales. “ Ciò che serve è uno studioso del comportamento umano, magari esperto in società segrete e isolate dalla civiltà.” Non un demonologo, pensai senza però dirlo ad alta voce. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Più competenze sono in gioco" disse sorridendo Guisgard a Dacey "più possibilità avremo di trovare la verità."
"Allora che ognuno sfoderi il meglio di sè." Fece Cales. "Io giuro sul mio stesso nome" Ruspon "che ucciderò quella dannata bestia con le mie stesse mani!" Stringendo i pugni per la rabbia. Il presbitero allora congedò tutti loro, lasciandoli alle proprie indagini. Dacey e Cales così lasciarono il palazzo. "Voglio incontrare una persona..." lui a lei "... ho trovato negli archivi il nome di un astronomo del posto... Aratos..." |
Gwen e Therese entrarono nel villaggio.
Era un luogo ameno, con un grosso e rustico spiazzo centrale, che la gente del posto chiamava piazza, attorno al quale c'erano le varie casupole, quasi tutte con un orticello di lato e davanti, mentre due stradine circondavano, ciascuna per un verso, il centro abitato. Per strada vi erano diversi passanti e sul ciglio della strada Gwen vide un cartello: “Fattoria Pacchiana Bianca” |
Non era male.
Un po' rustico, ma carino. Girai un po' per la piazza, finché vidi un cartello. Non sapevo cosa volesse dire quel nome, ma dal momento che dovevo cominciare decisi di avvicinarmi, Therese sempre alla mia mano, ben stretta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen con Therese seguirono il cartello e raggiunsero una piccola fattoria racchiusa da un ampio spiazzo tutto recintato, dove pascolavano mucche e qualche pecora.
"Eh, è sempre più tocco quello..." disse un tipo grasso che sbucò da un cespuglio "... che il diavolo se lo porti..." scuotendo la testa. |
Il nome della perla
Dopo l’ennesima usciata fuori luogo di Ruspon, dimostrante quanto lui non avesse ascoltato, il presbitero ci lasciò andare.
“ Ottima pensata! Ci conviene andare ora... un astrologo poteva addirittura trovare la data del prossimo attacco.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ascoltai ancora una volta Cales, e annuii alle sue parole.
"Sì, sono d'accordo con voi, potrebbe essere un'arma, ma anche un'armatura, che noi non abbiamo mai visto e dunque non comprendiamo!" pensierosa. La ragazza poi si offrì di chiedere il nome al mio salvatore, e io sorrisi, annuendo. "Oh, siete davvero molto gentile, ve ne sarei grata!". Poi i due si congedarono, e io li salutai chiedendo di essere informata circa i nuovi sviluppi, con la scusa che la bestia mi aveva portato via la mano e volevo vendetta, cosa che mi sembrava decisamente verosimile. Venne la sera, e poi la notte, infine il giorno seguente. Mi svegliai, ma ero ancora bloccata in quel posto! Allora fermai il dottore. "Dottore, quando potrò uscire di qui e tornare al mio palazzo?" gli chiesi, impaziente. |
Arrivammo alla fattoria, nel cui recinto pascolavano mucche e pecore.
"Hai visto quanti animali, bimba?" sorridendo a Therese. Sentii una voce maschile e mi avvicinai. "Scusate, potrei farvi qualche domanda?" chiesi e gli raccontai di Elv e cosa era successo, se lo avessero visto. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Si, pensavo proprio la stessa cosa.” Disse Cales a Dacey. “Da ciò che ho letto vive sulla parte orientale della città, oltre la chiesa della Santa Annunziata.”
Così i due giovani si incamminarono nella piazza antistante la chiesa, per poi risalire attraverso una stradina che portava lontano dal centro cittadino, dove poche casette di dislocavano fra i bastioni rocciosi che dividevano la città dal vasto bosco. Alla fine i due arrivarono davanti ad una piccola abitazione che sull'ingresso aveva una mezzaluna di terracotta. “Eccoci...” fece Cales, per poi bussare. Aprì una donna di mezz'età. “Chiedo scusa, signora...” Cales “... cerchiamo messer Aratos...” “Chi siete?” Chiese la donna. |
Therese annuì a Gwen, guardando divertita le mucche e le pacore nel recinto a pascolare.
"Certo..." disse annuì l'uomo grasso "... in cosa posso aiutarvi?" Con tono gentile. |
Il dottore visitò il braccio mozzato di Destresya, cambiando poi la fasciatura.
“Se mi assicurate” disse “di restare a riposo e di venire qui fra due giorni per una nuova fasciatura allora posso farvi uscire anche ora, madama.” |
Therese guardava divertita gli animali, mentre l'uomo gentilmente mi rispondeva.
"Ieri ero in carrozza col mio fidanzato, ma siamo stati aggrediti da due uomini, la carrozza si è ribaltata ed ho perso i sensi. Quando mi sono svegliata ero stata soccorsa, ma di lui non avevo tracce. È un ragazzo circa della mia età, ha lunghi capelli neri, occhi scuri ed è alto. Si chiama Elv, sapete se si trova in questo paese?" speranzosa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Ah, eccovi.” Disse l'uomo grasso. “Allora siete voi la famosa Gwen!” Esclamò, per poi scoppiare a ridere.
|
Sorrisi al medico, annuendo con vigore.
"Sì sì, sarò bravissima, dottore!" cercando di essere convincente. Non avevo nessuna intenzione di starmene con le mani in mano, ma nello stesso tempo volevo andarmene di lì il prima possibile. "Tornerò tra un paio di giorni per la medicazione!" annuii, guardando il medico speranzosa. |
Restai perplessa e interdetta.
Poi capii. "Elv è qui?"esclamai, quasi trattenendo il fiato, anche perché in nessun altro modo l'uomo poteva conoscere il mio nome. Non potevo crederci che l'istinto mi avesse immediatamente guidata da lui, ma forse era vero che l'Amore poteva tutto. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il medico allora acconsentì a far uscire Destresya dal ricovero della chiesa di San Menna, raccomandandosi che restasse a riposo e che tornasse fra due giorni per una nuova medicazione.
"Allora si chiama Elv quel tipo." Disse divertito l'uomo a Gwen. "é stato trovato nel bosco dal nostro curato. L'ha portato qui ed affidato alle cure di Piecourt, il burbero padrone di questa fattoria. Ha avuto febbre alta per un giorno intero e nel delirio chiamava Gwen, ossia voi." |
Sospirai di sollievo.
Povero caro, aveva avuto la febbre alta per un giorno intero, chissà com'era stato male... E mi scaldò il cuore il pensiero che mi avesse cercata. "Potrei chiedervi la gentilezza di accompagnarmi dal proprietario?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 22.32.36. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli