Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La leggenda della Pieve di Monsperone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2537)

Clio 30-04-2018 00.10.18

Stavo impazzendo, perdendo completamente il controllo.
Non sentivo più niente intorno a me, né la brezza della sera, né il canto degli uccelli, né tantomeno il fruscio degli alberi attorno alla casa.
Sentivo solo le loro lingue su di me, il mio corpo che bruciava sempre di più, i loro capelli sotto le mie mani, quei leggeri gemiti soffocati che provenivano dalle loro bocche insaziabili, e i miei che alti e incontrollati riempivano il silenzio notturno.
Ero in una meravigliosa estasi, un crescendo continuo, un piacere così forte da essere quasi insopportabile.
Spalancai gli occhi quando Aegos si tolse da me, abbassando lo sguardo eccitato e folle su di lui, che prontamente si rialzò.
Quanto era bello, dannazione, era davvero meravigliosamente bello.
Mi allontanò brutalmente da Icarius, gettandomi contro un albero, a cui istintivamente mi aggrappai con le mani.
Sentivo il suo corpo dietro di me, la sua virilità che mi reclamava, la sua presenza che incombeva su di me, la sua mano che teneva ferma la mia nuca.
Poi quelle parole mi eccitarono ancora di più, facendomi letteralmente impazzire.
Voltai la testa, o almeno, ci provai visto che lui mi teneva ferma per la nuca.
"Oh si.." mostrandogli la lingua, vogliosa e lasciva, prima di voltarmi nuovamente verso l'albero.
Eppure, non aveva considerato i miei ordini, e la cosa non andava bene, ma proprio per niente!
"Icarius!" lo chiamai, gemendo "Vieni qui, piccolo..." facendogli cenno con la mano di avvicinarsi.
Lo volevo vicino, volevo farlo mio, sentirlo gridare, vederlo morire di piacere, volevo trascinarlo nell'oscurità lasciva del mio mondo.
Oh, e io sapevo che quella meraviglia di ragazzo non aspettava né desiderava altro.
Sapevo che mi apparteneva, che si sarebbe perso in me.
Oh si...
"Vieni qui..." ripetei, sempre più eccitata e fuori di me.

Dacey Starklan 30-04-2018 00.16.33

Ero crescita udendo storie di fantastiche creature, frutto del folklore popolare ma mai vi avevo creduto fino a quando dinanzi ai miei occhi avevano preso a manifestarsi delle figure biancastre, dai contorni sfumati, le movenze fluttuanti e eteree.
Quelli che tutti avrebbero chiamato fantasmi per me erano semplicemente delle anime.
Non qualcosa di cui aver paura ma delle presenze che accompagnavano la mia vita.
Avevo provato a parlarne alla mia famiglia e come risultato ero stata spedita da zia Mildred per calmare i miei nervi.
Eppure neanche un giorno dal mio ritorno a casa ecco di nuovo una figura che mi si palesava
Compresi, nel vederlo con uno strumento in mano, chi fosse l’artefice della melodia e perché questa mi avesse tanto attirato.

“ Questa vivente ha fin troppi pensieri per la testa che le impediscono di lasciarsi andare a Morfeo.”

Risposi alla sconosciuta figura, avvicinandomi di più


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Guisgard 30-04-2018 00.21.33

Pompilio annuì ad Altea e tornò a dormire.
Anche la dama fece lo stesso, coricandosi, sperando che la notte trascorresse in fretta.
Ma sembrava non esserci pace.
Pochi istanti dopo, infatti, Altea cominciò a sentire rumori, voci, risate.
In breve si formò tanta confusione proveniente dall'esterno del suo palazzo.



Elv restò nudo davanti a Gwen, guardandola mentre si spogliava e mostrava finalmente tutto il suo corpo bianco e perfetto.
Lei sentiva lo sguardo di lui, carico di desiderio, su tutto il suo corpo, notando come quella visione lo eccitasse ancora di più.
Allora Elv si avvicinò e si stese sopra di lei, facendole sentire tutto il suo corpo vigoroso contro il suo.
Le loro forme, le loro fattezze cominciarono a combaciare perfettamente e l'uno poteva sentire ogni piega e tratto di lei e viceversa.
Allora un caldo bacio li unì, con Elv che si strinse sopra il corpo nudo di Gwen.



La figura restava immobile, celata nella vaga oscurità della notte, confondendosi nei giochi di chiaro scuro tra il buio ed il pallore lunare, vago e lontano.
“Allora” disse a Dacey con una voce indefinita “anche i viventi soffrono le inquietudini del mondo... perchè sei venuta qui? Per la mia musica? O forse era solo un motivo per fuggire via?”

Lady Gwen 30-04-2018 00.26.43

Accennai un sorriso malizioso nel vedere come il guardarmi lo eccitasse ancora di più.
Poi, si stese su di me e sentii i nostri corpi combaciare perfettamente, come se fossero stati creati apposta per stare insieme.
Sentivo ogni tratto del suo corpo e lui sentiva ogni forma e ogni curva del mio, era una sensazione unica.
Quando mi baciò, lo strinsi forte a me, volendolo sentire ancora più vicino, ancora più mio.

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Altea 30-04-2018 00.28.27

Mi voltai stiracchiandomi per dormire ma non riuscivo..stavolta udii delle risate, urla e via dicendo.."Ma che succede stasera, ovvia? Possibile non si può riposare?" indossai una sottoveste e un mantello per coprirmi e uscii in giardino per capire da dove proveniva quel tafferuglio, odiavo essere svegliata mentre dormivo.

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Guisgard 30-04-2018 00.41.16

Quel bacio, i loro corpi stretti, l'uno sull'altro.
Un intreccio di labbra, di mani e di braccia, rotolando l'uno sull'altra fra le lenzuola.
“Ti amo...” disse Elv baciando Gwen, continuando ad assaporarne la bocca, a sentire il profumo del suo corpo, così diverso da quello delle donne comuni, stringendola a sé ed avvertendo la sua pelle liscia e levigata come porcellana a contatto dei suoi muscoli.
Allora finalmente si unirono, l'uno nell'altra, guardandosi negli occhi per un breve istante ed infine sospirando, gemendo a lungo.
Fu una sensazione unica, meravigliosa, con lui che penetrava in lei, nel suo mondo oscuro e sensuale e la vampira che a sua volta lo avvolgeva, facendolo suo e rubandolo alla luce della mortalità e perdendosi insieme in quell'abisso di mistero ed eccitazione.



Altea raggiunse il giardino, ma la confusione veniva da fuori.
Gli schiamazzi e le voci erano esterne al palazzo.
Arrivò anche Pompilio, attirato da quel casino.
“Madama...” disse “... cosa accade?”

Altea 30-04-2018 00.46.41

Il rumore non proveniva dal mio giardino, ma non capivo da dove.
Ad un tratto arrivò pure Pompilio e sentii qualcosa nelle mie anche e rimasi sbigottita..era Volpe Ambrata...il nobile fantasma me la aveva restituita.
Ero felice, quella spada era preziosa e mi serviva per palesare la sua causa.
"Pompilio, non è che stanno uccidendo qualcuno ma sento risate...andiamo a vedere" prendendo una torcia e facendo segno all' uomo di seguirmi lungo la stradina.."Speriamo non sia nulla di grave, con i soldati del Maresciallo in giro" sottovoce e rendendomi conto delle mie vesti molto succinte.

Lady Gwen 30-04-2018 00.49.18

Guardavo la luce nei suoi occhi.
Quella luce così devota, innamorata, diversa da quella che aveva nel momento in cui aveva cercato di scappare da me.
Quell'immagine non l'avrei mai dimenticata, anche se ora la felicità e la fortuna sembravano aver bussato alla mia porta.
"Anche io... Ti amo anch'io..." sussurrai, trovando lo spazio fra un bacio e l'altro.
Poi, ci unimmo.
Gememmo insieme, un gemito lungo e soddisfatto.
Lui si perse nell'oscurità in cui poco a poco lo stavo conducendo, accompagnandolo per mano ed io, almeno ora, mi lasciai travolgere ed illuminare dalla sua luce e dalla vita.
Era una sensazione che non provavo da millenni ed era... Bella, piacevole, gradevole.
Prendevo tutta la sua luce e la facevo mia, come lui mi faceva sua, con ardore e passione, ci perdevamo l'uno nell'altra ricercando il piacere in ogni movimento, ogni sguardo ed ogni bacio.

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Guisgard 30-04-2018 01.10.46

“Ma facciamo attenzione, madama...” disse Pompilio ad Altea.
Aprì lo spioncino quel tanto che basta per sbirciare fuori.
Vide così uomini armati ed a cavallo che ridevano e parlavano ad alta voce.
Erano i soldati del Maresciallo.



Erano stretti l'uno all'altra, amandosi fra quelle lenzuola calde, intrise dell'odore dei loro corpi, tra gemiti soffusi, carezze sensuali e quell'amplesso travolgente.
Gwen, nuda ed accaldata, sembrava danzare sul corpo di Elv, strusciando sui suoi muscoli, quasi graffiando la sua pelle nuda con le unghie.
Quel gioco durò a lungo, di posizione in posizione, con la bella vampira che testò l'ardore ed il vigore di quell'uomo, mettendola alla prova, ma domata e sfinita dal suo impeto, dal suo penetrare forte in lei, infaticabile, profondo, tra il suo sudore e le grida di piacere di lei.
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Altea 30-04-2018 01.15.32

Annuii a Pompilio e lui guardò dallo spioncino e alle sue parole sussultai "Lo avevo detto io...e ora...presto..tornate in casa, non voglio vi vedano, pure voi passereste dei guai, entrate, io ascolto cosa si stanno dicendo" nascondendomi dietro una siepe per ascoltare.

Lady Gwen 30-04-2018 01.20.06

Era travolgente, era unico, era intenso.
Era totale.
Ognuno di noi era infaticabile, instancabile, non ci saziavamo mai ed era meravigliosa la sensazione del mio corpo a contatto col suo, stretto e modellato su di esso.
Non riuscivo a trattenere i gemiti, era troppo il piacere che scaturiva da quell'unione tanto agognata e desiderata.
Entrava sempre più dentro di me ed io lo accoglievo in cerca spasmodica di quel godimento senza fine.
Mai avevo provato tutto questo con qualcuno, mai in tutta la mia esistenza e di nuovo pensavo che aspettare ben mille anni aveva dato i suoi frutti.

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Guisgard 30-04-2018 01.29.25

Altea si nascose dietro una siepe e Pompilio invece si chiuse dentro per paura dei soldati.
Erano una decina, tutti armati ed ubriachi.
Cantavano, ridevano e dicevano cose sconce, il tutto per spaventare chi stava dentro.
Ignoravano ci fosse Altea,credendo invece di spaventare i due custodi.



Durò a lungo quel danzare, quel groviglio di corpi, di sudore, di grida, di gemiti, di piacere.
Quell'unione così intima, così profonda, così speciale.
Alla fine quell'amplesso esplose tra i due, unendoli ancora di più.
Elv strinse le mani Gwen, guardandola negli occhi e venendo entrambi travolti dal quel mare impetuoso in cui si erano persi, in cui erano annegati e risaliti più volte, fino ad essere sommersi dalle sue onde calde e spumose.

Altea 30-04-2018 01.34.07

Ah bene, quindi venivano qui ogni notte a infastidire Pompilio e sua moglie, ecco perché la servitù se ne era andata.
Ora comprendevo tutto, ma non potevo farmi sentire, nemmeno uscire...avrei rischiato.
Dovevo chiedere un suggerimento al nobile fantasma, ancora non avevo dimenticato quella musica malinconica, quella melodia suonata come una musica liberatoria del suo spirito..forse era la unica persona che mi era fedele e io non l' avrei mai tradito.

Lady Gwen 30-04-2018 01.36.17

Durò un tempo indefinito, forse proprio l'eternità, ma sembrava non dover finire mai.
Alla fine, esplose.
Quell'amplesso ci travolse con la sua potenza e la sua impetuosità mentre lui stringeva forte le mie mani emi guardava negli occhi.
Io ricambiavo quello sguardo, respirando ora più normalmente, dato che non avrei nemmeno avuto bisogno di respirare, e lessi nei suoi occhi Amore, desiderio,benché ora appagato, e sempre la stessa devozione.
Mi piaceva specchiarmi nei suoi occhi: nonostante i miei fossero chiari ed i suoi scuri, i miei rappresentavano l'abisso di oscurità in cui si sarebbe presto perduto per sempre ed io non vedevo l'ora di portarcelo.
E rimanemmo lì, a pochi millimetri di distanza, a guardarci.

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Guisgard 30-04-2018 01.55.45

Altea ben nascosta guardava quei soldati.
“Bene, ragazzi...” disse ad un tratto uno di quelli “... per stanotte basta così... li abbiamo spaventati abbastanza.” Ridendo. “Vedremo se altri vorranno a lavorare qui.” Tutti gridarono.
Poi galopparono via, svanendo nella notte.



Raggiunsero insieme il piacere più grande, più forte, più folle.
Alla fine i muscoli sudati di Elv si rilassarono e Gwen restò stretta a lui.
Pian piano il respiro di lui si regolarizzò.
“Sei...” disse ansimando “... sei meravigliosa... ti amo...” baciandola ora dolcemente.

Altea 30-04-2018 02.02.21

Rimasi sgomenta.. ce l'avevano proprio con noi ma non capivo il motivo.. Forse mia zia nascondeva un segreto.. Finalmente se ne andarono..non mi avrebbero intimorita.
Mi stesi nel letto ma prima riposi Volpe Ambrata nel suo prezioso fodero.. peccato Icarius lavorava già.. come coltivava lui le rose anche se era troppo timido per i miei gusti. E mi addormentai..

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Lady Gwen 30-04-2018 02.03.18

Sentii il suo corpo, prima teso, rilassarsi e abbandonarsi.
Gli sorrisi e ricambiai quel dolce bacio.
"Grazie..." dissi poi, piano "Grazie per aver esaudito in realtà il mio desiderio... Volevo averti disperatamente quando eri... Beh, quando eri ancora del tutto te stesso... Sentirmi riempita dalla tua vita, la tua luce, il tuo calore... È stato molto importante per me..." guardandolo.

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Dacey Starklan 30-04-2018 08.48.48

Rabbrividii.
Per quella presenza, per il vento nella notte, per la domanda che mi era appena stata posta.
Decisi di fermarmi e non continuare ad avvicinarmi, ormai mi era chiaro che, chiunque avessi davanti, non fosse fatto di carne e sangue pulsante come me.

“ La vostra musica di certo mi ha affascinata a tal punto da farmi uscire di nascosto dal palazzo, con il rischio di irritare enormemente qualcuno.
Ma i miei pensieri vanno oltre le trame della melodia...
Fuggire dite? Non vedo dove... e poi, presto mi attenderà una vita in apparenza migliore di questa... sebbene io non l’abbia cercata...”



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Guisgard 30-04-2018 16.59.13

Elv sorrise e baciò di nuovo teneramente Gwen.
Restarono allora stretti, abbracciati, l'una contro l'altra ed attesero insieme la fine di quella lunga notte.
L'alba ormai non era lontana e già si schiariva rosato il cielo verso Oriente.
Il pallore dell'aurora cominciò a screziare i colli e le valli di Chanty, disegnando chiazze cromatiche e bagliori cangianti sulla tenera campagna.
Tuttavia Gwen cominciò a notare uno strano silenzio intorno a loro.
Dal palazzo non sembrava giungere alcun rumore, ma solo quel silenzio innaturale.



Altea tornò a dormire ora che tutto sembrava essersi tranquillizzato.
Conservò la sua amata spada e finalmente poté riposare.
Si svegliò poco dopo l'alba, in una mattinata chiara e gradevole.
Pompilio e sua moglie erano già alzati.



“Una vita migliore...” disse quella figura misteriosa e spettrale “... ne siete certa?” A Dacey, accarezzando le corde del suo strumento pur non lasciando vibrare neppure una nota. “Ne siete davvero certa? Eppure una donna felice non si lascia attirare da note misteriose nel cuore della notte... se siete qui è perchè nella vostra stanza siete sola ed infelice...”
Il cielo cominciava pian piano a schiarirsi.

Guisgard 30-04-2018 17.02.34

Lys si ritrovò nuda contro quell'albero, con Aegos fuori di sé per l'eccitazione.
Con una mano teneva per la nuca la sua padrona e con l'altra libera cominciò a sbottonarsi i pantaloni, liberando così la sua virilità provocata ad arte dal piede di lei.
“Ora vedrai chi comanda, sgualdrina...” disse lui con tono maschio e perentorio.
Icarius si avvicinò, ma lo stalliere lo allontanò con un calcio.
“Guarda ed impara, ragazzo...” rivolto al giovane giardiniere.
Aegos strinse ancora più forte quella morsa sulla nuca di Lys, quasi a renderla docile ed impotente, mentre con l'altra mano afferrò e strinse il seno sodo di lei.
Si appoggiò a lei, alle sue spalle e la penetrò.
Lei lo sentì gemere per un attimo, ma poi subito cominciò a cavalcarla come fosse una cavalla da domare.
Lys cominciò ad avvertire tutta la potenza, la foga, l'impeto del suo stalliere, dal suo modo di possederla.
Lei sussultava sotto quei colpi, sotto quelle spinte forti, profonde, tanto che doveva aggrapparsi forte all'albero, affondare le lunghe unghie nella corteccia.
Così lo stalliere sfogava tutta la sua eccitazione, tutta la sua lussuria sfrenata sulla bella padrona.
Icarius era a terra, fissando tutto ciò con desiderio e rabbia per non poter partecipare.
A lungo Lys restò impalata contro quell'albero, a stento riuscendo a non cadere sotto il poderoso incedere di Aegos, che ad un tratto lasciò il seno di lei, dandole sollievo, ma afferrando poi la sua coscia, sollevandola e tenendola ferma.
Allora Lys lo sentì ancora più forte, ancora più dentro, fino all'anima.
Un'anima dannata e maledetta dalla lussuria.
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Altea 30-04-2018 17.10.00

Il sole fece capolino dalle fessure degli infissi in legno pregiato, mi stiracchiai anche se leggermente stanca per la nottata.
Ma dovevo rimettere a posto questa casa, ormai era la mia dimora, l' avrei difesa coi denti e la spada...e avremmo visto se non avessi avuto nuovi servitori.
Mi feci un bel bagno, rimasi nell' acqua a lungo tra gli effluvi di gelsomino e lavanda che la calda acqua emanava.
Poi mi vestii e scesi per fare colazione, Pompilio ed Olie erano già svegli e sentivo il profumo del pane e dei dolci.
Mi sedetti nel sontuoso salottino e dissi a Pompilio si doveva andare a prendere molte cose prima per il giardino, la villa sontuosa doveva rinascere.
"Sapete, ho sentito gli uomini del Maresciallo..hanno fatto rumore e prima di andare via ho sentito hanno detto nessun servitore verrà mai qui..oh si sbagliano, andate a preparare Cruz, io vi seguo a cavallo e voi prenderete il carretto".

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Dacey Starklan 30-04-2018 17.10.06

Quella domanda andava a toccarmi nel profondo.
La felicità di cui parlavo non era mia.
Sarebbe stata felice la mia famiglia, mio fratello, forse anche il barone.
E lo sarei stata anche io, almeno in apparenza.
Sposa a un uomo nobile, benestante, colto e stando al quadro persino bello.
Chi non sarebbe stato felice di una simile sorte?
Eppure ancora non riuscivo ad avvertire la gioia vera, nel mio cuore, per questo mio destino deciso da altri, per un matrimonio imposto con uno sconosciuto.
Vi era si la speranza, la speranza di apprezzare quello che sarebbe stato mio marito, di riuscire ad amarlo ed essere amata...
Ma la speranza da sola non mi bastava.
Non quella notte dove dovevo digerire tutte quelle notizie , dove dovevo accettarle.
Per questo la musica mi aveva tanto attirata, riempiendo il mio cuore agitato.

“Non sono felice ora. Spero di esserlo in futuro.
Suppongo sia questa la differenza.
Ho persino perso la cognizione del tempo, sta già arrivando l’aurora...
Voi tornerete, ogni notte, cercando di attirare gli animi infelici?”


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Lady Gwen 30-04-2018 17.11.01

Restammo ancora lì, stretti ed abbracciati, fino alle prime luci dell'alba.
Ma c'era uno strano silenzio tutto intorno.
Non sapevo perché.
Non si sentiva alcun rumore.
"Non pensi ci sia un silenzio strano?" ad Elv, dubbiosa.
Avevo idea che lo avrei trasformato praticamente ora, ma quel silenzio mi impensieriva.

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Guisgard 30-04-2018 17.30.26

Pompilio guardò sua moglie, poi Altea.
“Temo che nessuno verrà mai qui, madama...” disse “... gli uomini del Maresciallo spaventano tutti... ma farò come mi avete detto...”
Preparò prima Cruz, poi il carretto.
Quanto tutto era pronto attese che la padrona finisse di fare colazione.



Elv sorrise ed accarezzò i rossi capelli di Gwen.
“Beh, rispetto alle tue grida in questa stanza fino a poco tempo fa” disse divertito “naturale che ora tutto ti sembri troppo silenzioso.” Facendole l'occhiolino.



“No...” disse la spettrale figura a Dacey “... non posso attirare nessuno... quelli come me sono destinati alla solitudine, al tormento... sono un fantasma, uno spettro della notte ed ora con l'aurora mi dissolverò, tornando nella mia tomba di silenzio ed ignominia... datemi un pegno... un segno voi che siete giovane, bella e viva... lo porterò con me e mi consolerà nel tormento del mio Inferno...” guardandola con i suoi occhi indefiniti “... datemi un pegno ed io tornerò...”
Albeggiava.

Lady Gwen 30-04-2018 17.34.14

Roteai gli occhi.
In un altro momento avrei accettato la malizia di quelle parole provocatorie.
"Dico sul serio..." insistetti "Non vorrei che fosse successo qualcosa... Secondo te dovrei andare a controllare?"

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Dacey Starklan 30-04-2018 17.39.25

La prima volta che avevo veduto uno specchio ciò che avevo provato non era stata paura ne sgomento ma tristezza e solitudine per quella povera anima incorporea ignorata dai più.
Per questo non perdevo occasione di parlare con quelle entità, per alleviare almeno un poco la loro solitudine eterna.

“ Desiderate un pegno? E sia, consideratelo un ringraziamento per la vostra musica e per avermi tenuto compagnia in questa notte insonne.”

Frugai nelle tasche della vestaglia, alla ricerca di qualcosa da poter donare allo spirito solitario, prima che giungesse la luce diurna.
Trovai infine un nastrino per capelli, che avevo utilizzato durante il giorno , di colore blu intenso.

“ Temo di non avere molto di più...”

Quasi dispiaciuta per la piccolezza del mio oggetto .
Allungai il nastrino verso il fantasma, attendendo che lo accettasse come dono.


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Clio 30-04-2018 17.40.42

La leggenda della Pieve di Monsperone
 
La sua voce così calda, la sua presa così salda mi federo andare ancora più fuori di testa.
Sentivo il mio corpo scosso da quei fremiti incontrollati, spasmi che mi attraversavano tutto il corpo, ogni lembo di pelle, ogni membra, ogni muscolo.
Persino il mio respiro sembrava una parte del mio corpo che poteva essere stuzzicata ed eccitata, sconvolta e tormentata.
Poi le sue parole che ebbero il potere di eccitarmi ancora di più, di accendere in me qualcosa di atavico e primordiale, come una forza senza nome nè forma, che prendeva il nome dai miei gemiti e la forma dai nostri corpi mischiati l'uno nell'altro.
Cacciò via il povero Icarius, che finì a terra poco distante, lo guardai, lo guardai negli occhi per tutto il tempo che riusciii a tenerli aperti.
Aegos era un fiume in piena, una belva feroce che mi stava assalendo, e per la prima volta, ero io la preda.
Non capitava spesso che un uomo riuscisse a tenermi testa in quel modo, a sottomettermi andando addiritura contro i miei ordini.
Avrei dovuto essere furiosa, ma ero troppo eccitata e folle per distrarmi da quel meravigioso piacere che mi dava.
Sì, perchè era entrato in me dapprima lentamente, accarezzando la mia pelle con quel gemito leggero, per poi invece iniziare a cavalcarmi in modo selvaggio e brutale, quel modo che mi mandava fuori di testa, che mi elevava da quel piano mortale per portarmi in un estasi fatta di mile fuochi infernali.
E in tutto questo, in questa discesa nell'averno dei lussuriosi, il mio sguardo non lasciò mai quello azzurro e puro di Icarius, restai lì a fissarlo, a godermi la sua espressione sempre più eccitata, sempre più vogliosa, e frustrata.
Forse pensava che una donna dovesse avere un solo uomo alla volta, oh che razza di assurdità. Magari valeva per le altre donne, ma certo non per me.
Quando poi mi lasciò il seno che mi faceva quasi male, per un momento sospirai di sollievo, ma poi mi sollevò la gamba e lo sentii entrare ancora più in fondo, squarciandomi e invadendomi come un fiume in piena, come se non fossimo vissuti che per quel momento.
Ero folle, dannata, lussuriosa ed eccitata, preda di un godimento senza pari.
Guardai Icarius davanti a me con un sorrisetto divertito, malizioso, furbo ma più di ogni altra cosa eccitato.
Mi eccitava il suo candore, la sua purezza resa torbida da quello sguardo eccitato e dalla virilità che urlava per poter uscire.
"Icarius.." lo chiamai in quel momento di pura estasi, con la voce alterata dal piacere immenso che mi travolgeva "Spogliati e vieni qui... subito, piccolo... subito!!" gemetti, impossibilitata a parlare normalmente perchè Aegos non si fermava.
Allora voltai la testa, in modo da poterlo guardare negli occhi.
Lo afferrai per i capelli, e lo guardai negli occhi.
"E tu non lo fermerai un'altra volta, o io fermerò te!" fissandolo negli occhi, stravolti quanto i miei, folli di passione e godimento come i miei.
E lo baciai, un bacio cattivo, intenso in cui sfogai tutta la voglia, la rabbia, l'ardore, la passione, la lussuria sfrenata.

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Altea 30-04-2018 17.41.32

"Mai dire mai nella vita Pompilio, forse la mia giovinezza mi porta ad essere sventata e sognatrice ma ho la testa sulle spalle".
Salii su Cruz e feci segno a Pompilio di fare strada avanti mentre io guardavo il paesaggio circostante e le case se vi erano..eppure quel luogo mi era familiare.

Guisgard 30-04-2018 17.58.36

Elv si accorse della preoccupazione di Gwe ed allora si fece serio.
“Allora andiamo a vedere su...” disse alzandosi dal letto e vestendosi.
In effetti un cupo silenzio era calato sul palazzo.
Da fuori non giungeva alcun rumore.
Era ormai mattino.



Altea in sella a Cruz procedeva accanto al carretto condotto da Pompilio.
Attorno a loro c'era il bosco di Chanty, circondato e racchiuso da colline di un tono pastello e dalle forme fiabesche.
L'unico edificio che intravidero era il palazzo che Altea aveva già visitato, quello delle due padrone.



“E' molto più di quanto potessi sperare...” disse la figura misteriosa a Dacey “... grazie, vi sono debitore...” porgendo la mano per prendere il nastro donato da lei.
Il Sole era sorto e quella figura svanì nel nulla, insieme alle ombre della notte.
Pochi istanti dopo ed una delle sentinelle sulle mura cominciò a dare all'allarme.
Altri soldati corsero.
“Il prigioniero è fuggito!” Gridò la sentinella. “Sorvegliate tutte le uscite del palazzo!”

Lady Gwen 30-04-2018 18.00.34

Annuii mentre anche io mi rivestivo per andare a controllare.
Era troppo strano e quel silenzio non preannunciava nulla di buono.

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Altea 30-04-2018 18.05.28

Mi beavo di quel paesaggio, l' aria del mattino era fresca e rendeva la mia pelle diafana leggermente arrossata.
"Come è bella Chanty, non occorre aggiungiamo altro vero Pompilio?" guardando il fido servitore e facendogli l' occhiolino.."I suoi colli, i girasoli in estate, le alture e i vigneti, i boschi rigogliosi e i fiumi pieni di vita, pure i piccoli rivoli" assaporando la libertà per quell' attimo.
Poi vidi il Palazzo e rimasi sorpresa e fermai Cruz.."Scusate Pompilio ma quello è il Palazzo delle due sorelle? E io pensavo fosse un bordello...che gaffe...oh conosco il giardiniere, Icarius, magari se lo pago per farmi un servigio potrebbe aiutarmi a mettere a posto il giardino...sembrava cosi ligio al dovere, ha fatto un putiferio per una rosa...anzi potrei vendicarmi ben bene per avermi reguardita" con aria di sfida.
Scesi da cavallo, stavolta sarei stata più affabile e lo chiamai.."Icarius, sono Altea...ho novità, la mia vita sembra cambiata"..già mentre tu rimarrai un servitore.

Dacey Starklan 30-04-2018 18.13.06

Guardai il mio spettrale nuovo amico svanire sotto i miei stessi occhi ed ebbi così l’ennesima conferma che il viaggio e il soggiorno da zia Mildred non avevano avuto l’effetto dagli altri sperato.
Perché io ero ben cosciente che non si trattava di nervi.
Avevo ormai capito di avere una speciale connessione con le creature che normalmente dominavano raconti e leggende.
Non sapevo il perché, non sapevo neanche come, ma sapevo di poter vedere, sentire, provare cose che per altri erano solo finzione o fantasia.

Rimasi a fissare il nulla per qualche istante prima di decidermi a tornare dentro, fingendo di aver avuto una buona notte di riposo per non indisporre ulteriormente mio fratello.
Ma il mio piano non ebbe neanche il tempo di cominciare.
Venni sorpresa dalle voci concitate delle guardie e delle sentinelle e allora ricordai del prigioniero, sul quale non avevo potuto fare nessuna domanda.
Non sapevo chi fosse e perché fosse stato incarcerato dunque ero incerta Se rallegrarmi o meno della sua fuga.
Una cosa però la sapevo fin troppo bene, una tale notizia avrebbe adirato oltre modo mio fratello e per questo allungai il passo, sperando di arrivare a palazzo prima che lui scoprisse la mia uscita notturna.

Guisgard 30-04-2018 18.19.05

Altea si fermò davanti al portone delle due sorelle e chiamò Icarius, mentre Pompilio fermò la carretta.
Ma il portone era chiuso, il muro di cinta intorno alto, dunque se non avesse bussato nessuno l'avrebbe sentita.



Gwen ed Elv si rivestirono ed uscirono dalla stanza per controllare.
Scesero al pianterreno, dove tutto era silenzio.
Un silenzio cupo.
Ad un tratto videro Ivan seduto sul pavimento davanti al camino, visibilmente intontito, come se qualcuno l'avesse tramortito e solo ora avesse ripreso conoscenza.



Dacey affrettò il passo e riuscì a tornare dentro e poi nella sua camera senza che nessuno si accorgesse di nulla.
Da fuori però giungevano le voci concitate, il rumore di passi agitati e tutto il frastuono causato dalla fuga del prigioniero.
Seguirono lunghissimi istanti in cui i soldati perlustrarono il cortile e le diverse uscite del palazzo, senza però trovare nessuno.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta di Dacey.
“Madama...” disse la sua dama di compagnia da fuori “... posso entrare per aiutarla a prepararsi?”

Dacey Starklan 30-04-2018 18.24.36

Giunta in camera, mi poggiai con le spalle alla porta, tirando un sospiro di sollievo.
La finestra era rimasta ancora semi aperta e non fu difficile udire le voci, comunque alte, dei soldati impegnati nella ricerca che, a ciò che riuscivo a sentire, pareva infruttuosa.
Come se il prigioniero fosse svanito nel nulla... come un fantasma.
Sorrisi al mio pensiero, ripensando allo spettro e alla sua musica e con ancora la melodia in testa iniziai a scegliere un abito per quella nuova giornata.

“ Silvia? Si, entrate pure. Mi farebbe comodo il vostro aiuto...”

Dissi aprendo poi la porta alla domestica, avendo ancora l’abito prescelto in mano.

“ C’è un bel trambusto di fuori vero?”


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Altea 30-04-2018 18.26.54

Nessuno rispose, forse Icarius era impegnato.."Provo a bussare al portone, ma ieri sera sono giunta qui e ho avuto una pessima presentazione, non ho capito perché una delle sorelle ce l' avesse con me senza conoscermi" e bussai forte al portone Mentre tenevo nascosta la spada nel fodero, non sarei andata in giro senza di lei, e poi lo dovevo al cavaliere fantasma se era di nuovo tra le mie mani.

Lady Gwen 30-04-2018 18.32.25

Al pianterreno tutto era silenzio.
Tutto.
Non capivo cosa diamine stesse succedendo.
Finché non vidi Ivan sul pavimento davanti al camino con una strana espressione sul viso.
"Ehi, che succede?" avvicinandomi "Ho percepito qualcosa di strano, che è successo?"

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Guisgard 30-04-2018 22.51.21

Silvia entrò e salutò Dacey.
“Sono qui per questo, madama.” Disse con tono gentile. “Avete già deciso cosa indossare per oggi?” Poi quelle parole di Dacey. “Si, pare che uno dei prigionieri sia fuggito stanotte dalle prigioni... lo hanno cercato nel castello, ma sembra essere sparito nel nulla...”



Ivan era terra, con un grosso graffio tra lo zigomo ed il collo che ha fatica stava cercando di rimarginarsi.
Arrivarono Gwen ed Elv.
“Io...” disse intontito e forse vagamente sotto shock Ivan “... io non ricordo bene... ho sentito Tatiana gridare... allora sono salito in camera sua... poi mi ha aggredito... qualcuno o qualcosa...”



Altea bussò al portone del palazzo e pochi istanti dopo lo spioncino si aprì.
“Prego...” disse Stuarto, il vecchio servitore “... desiderate?” Ad Altea.

Altea 30-04-2018 22.54.38

Dopo un po' arrivò il vecchio servitore...oh mi ricordavo di lui eccome, mi aveva pure data della ladra.
Con sguardo freddo dissi seccamente.."Gentilmente, posso parlare con Icarius, ditegli sono Altea...anzi lady Altea, avrei un lavoro per lui. E sia chiaro, sono qui solo per parlare con lui e non con tutta la servitù e padronanza, intesi?" con fare seccato.

Lady Gwen 30-04-2018 22.55.13

Aveva un grosso graffio che arrivava fino al collo e lo rimarginai.
"Tatiana?" esclamai "Resta tu con lui, io vado a controllare" ad Elv.
Così salii in camera di lei, sperando in bene.

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Guisgard 30-04-2018 23.09.34

Stuarto guardò Altea un po' perplesso.
“Perdonatemi...” disse “... ma Icarius è il giardiniere di questo palazzo e non può certo accettare altre mansioni. Almeno non senza il permesso delle sue padrone. Se io venissi a casa vostra a chiedere i servigi di un vostro servitore senza chiedere prima il vostro permesso, voi come reagireste?”
In effetti il discorso di Stuarto non faceva un piega.



Elv annuì a Gwen, mentre lei salì in camera di Tatiana.
La trovò seduta sul letto.
Ridacchiava, guardava il vuoto della stanza e canticchiava una nenia senza senso.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 13.41.56.

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