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“Certo, milady.” Disse Adespos a Dacey. “E voi, padre?” Chiese poi a Frate Roberto.
“Beh, a questo punto mi unirò a voi.” Rispose il frate. “Dopotutto sono stato incaricato di accompagnare milady.” Indicando Dacey. Così i quattro, c'era infatti anche Gaynor, lasciarono la Pieve e raggiunsero Monsperon. Qui tutto proseguiva con la solita scandita tranquillità, col torneo che stava per ricominciare. Adespos, Gaynor, Dacey, sempre abbigliata da suora e Frate Roberto si mischiarono alla folla, decisi a vedere cosa stesse per accadere. |
Era strano tornare a Monsperon sotto mentite spoglie ma soprattutto libera.
Smontai da cavallo insieme agli altri e li seguii nelle vie stando sempre all'erta. |
Gwen era giunta nella sua erboristeria.
Il Sole sorto da poco illuminava quel fresco mattino e Mezzogiorno era ancora lontano, così come l'appuntamento con Emon. Ad un tratto un cavallo arrivò davanti al negozio e qualcuno smontò, per poi entrare nell'erboristeria. |
Galoppammo insieme verso Monsperson, mentre il mio cuore era più sereno.
Volevo credere disperatamente alle sue parole, dovevo crederci o non avrei sopportato tutto quello. Quando Monsperson si mostra a noi, mi baciò di nuovo strappandomi un sorriso. Poi quelle parole. Scossi la testa. "Alla buon'ora.. cominciavo a pensare che non ti interessasse.." con un sorrisetto divertito. E ora? Che nome gli dirai? "Clio..." sorrisi "Mi chiamo Clio, ora.. ma.." esitai "Il mio nome, il mio vero nome era Lilian, Lilian de Lorendal.. anche se tutti mi chiamavano Lila.." sorrisi "Ora lo sai, mi raccomando abbine cura.." facendogli l'occhiolino per poi dirigere Ercole verso il castello. Elas e Anty non sarebbero stati zitti, questo era sicuro, e mi aspettava nel migliore dei casi un terzo grado goliardico dai miei. Ma ero certa che avrebbero capito. Ad ogni modo non avevo tempo da perdere, dovevo tornare al torneo il prima possibile, non potevo perdermi neanche un istante. Non sapevo cosa avrei detto al barone, ma ero certa che non avrei combattuto contro Guisgard, dunque dopo il torneo me ne sarei andata, dovevo solo capire se i Montanari mi avrebbero seguito o meno. La regola nel nostro mestiere era non avere niente da perdere, e io ora avevo tutto. Giunta in camera mia, mi lavai in fretta, anche se mi dispiaceva levarmi di dosso il profumo del bosco, ma dovevo essere presentabile. Misi l'altro abito che avevo fatto fare, bianco con bordature d'oro. L'ampia scollatura incorniciata da ricami dorati, le maniche e la gonna leggerissimi veli in chiffon, la sottogonna in seta, il corpetto ricamato abilmente. Mi dava un'aria eterea, preziosa. Mi armai come meglio potevo, e sorrisi nel rendermi conto di non avere più il pugnale. Sorrisi, acconciai i capelli e uscii diretta al torneo. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...15e54a910d.jpg |
Pensavo, pensavo e ripensavo, mentre scribacchiavo distrattamente sul libro contabile.
Il Sole era sorto del tutto, ma Mezzogiorno e l'appuntamento erano ancora lontani. Alzai la testa quando sentii qualcuno smontare da cavallo ed entrare in erboristeria. |
“Lilian de Lorendal...” disse Guisgard, come se quel nome non fosse nuovo “... ora lo so.” Sorrise e andò via.
Clio raggiunse allora il castello, si cambiò e andò verso il campo della giostra. E qui incontrò tutti i suoi compagni, non lontano dalla zona dei padiglioni. “Chi non muore si rivede!” Esclamò Estea. “Dunque? Cos'hai da dirci?” Con tono malizioso. |
Camminai in fretta verso l'area del torneo.
Mi sembrava tutto così strano, come se fosse un sogno lontano, eppure ero certa che fosse reale. Il mondo stesso mi appariva diverso, ma forse ero solo io ad esserlo. Vicino ai padiglioni incontrai gli altri, e risi piano a quelle parole di Estea. "Io?" indicandomi "Niente, assolutamente niente.." alzando entrambi i palmi delle mani in segno di resa per poi ridere e scuotere la testa. Ero felice, nonostante tutto. Forse un po' spaventata, ma sicuramente felice. "Mi dispiace ragazzi..." dissi poi, con un sorriso di scuse "Non si dovrebbe mai mischiare il lavoro con i sentimenti, io l'ho fatto e.." sospirai "Non posso dargli la caccia.. non posso.." parlavo piano, in modo che solo loro sentissero. "Voi non siete obbligati a seguirmi, potete restare col barone, potete cercare un'altra missione... Io per ora devo restare.." esitai "Per lui.. comunque vada.." mormorai. Presi un profondo respiro. "Voi siete liberi di seguirmi o di andare per la vostra strada e io.. vi raggiungerò, in un modo o nell'altro.." sorrisi. |
“Oh, sentitela...” disse divertita Estea “... e dimmi...” fissando maliziosa Clio “... ci raggiungerai vestita così?”
“Dai, non essere spietata...” ridendo Anty “... quell'abito le sta molto bene.” Ad un tratto si udì il suono di una tromba giungere dalla lizza. Intanto a Monsperon erano giunti anche Frate Roberto, Dacey, Gaynor ed Adespos. Si mischiarono alla folla e raggiunsero un punto in cui era possibile vedere i cavalieri pronti a scendere nella lizza. Davanti a loro vi era il palco d'onore, dove il barone ed i suoi avevano appena preso posto. Ma anche loro udirono il suono improvviso di quella tromba. E quel suono venne sentito anche da Altea, da Solo e dai loro compagni, appena giunti a Monsperon. “Sta per accadere qualcosa...” mormorò Solo. |
La porta dell'erboristeria si aprì ed entrò qualcuno.
Gwen subito la riconobbe. Era infatti Josephine. “Buongiorno a voi.” Disse la nana. “Mi occorrono altri semi per il giardino del mio padrone.” |
Arrivammo al castello baronale...ad un tratto udimmo una tromba ed annuii a Solo e guardai gli altri.."Si sta succedendo qualcosa e noi non vorremmo mica perdercelo vero? Siamo arrivati qui per questo..ma non facciamoci riconoscere...Solo che facciamo..ci mischiamo alla folla o abbiamo un punto dove poter vedere se è pericoloso?".
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