![]() |
"Beh, considerando che in quindici anni tutta la comunità scientifica mi ha dato della pazza per queste ricerche, è ovvio che mi sembra strano che qualcuno si interessi, ma volevo talmente crederci, che non ho pensato fosse una fregatura!" visibilmente amareggiata.
Poi sospirai. "Già, chissà dove vogliono portarci ma soprattutto come facciamo a uscire da questa situazione assurda!" scuotendo la testa. "Non è la prima volta che mi trovo prigioniera, durante le mie spedizioni è capitato più volte, con un buon piano me la sono sempre cavata, ma ora dobbiamo capire con chi abbiamo a che fare, quali margini di manovra abbiamo e quali debolezze possiamo sfruttare!" spiegai. "Dopotutto loro sono tre noi siamo in due, non siamo messi così male..." pensando. Poi la porta si aprì facendomi sobbalzare. Un tizio mi disse di seguirlo, e io prima di farlo lanciai a Roan un'occhiata d'intesa. Più che un complice temevo sarebbe stato un ostacolo avere un burocrate tra i piedi, nonchè il mio capo. Avrei come minimo perso il lavoro, ma era l'ultimo dei miei problemi. |
Lo guardai con leggero stupore, alla sua proposta.
Ero ormai così abituata a stare sulle difensive, che non me l'ero aspettato. "Oh beh, perchè no. Volentieri" sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Roan non ebbe tempo di replicare a Destresya che Polos, il capitano dell'Ipazia, arrivò portando la cena per il rettore ed invitando la professoressa a seguirlo.
La portò in una cabina arredata con un vago gusto, dove Pico era seduto davanti ad una tavola imbandita. "Benvenuta, dottoressa." Disse, congedando Polos. "Vuol farmi compagnia per la cena?" Fissandola con i suoi occhiali scuri ed il volto fasciato. Nello stesso momento, ma a migliaia di chilometri in mare aperto, Gwen era con Ludwing. "Bene." Annuì lui. "Andiamo nel mio capanno?" |
"Certo" annuii, pronta a seguirlo.
Per un attimo, avevo pensato che non mi andava di lasciare solo Elv, ma poi mi ero detta che lui non aveva esitato a piantarmi qui in asso convinto di potersene andare chissà come è chissà dove, dunque perchè farmi inutili problemi? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ludwing portò Gwen attraverso uno stretto sentiero fra le delle felci giganti, contornato da sassi lisci, fino a raggiungere un capanno isolato.
Entrarono e trovarono Nova. "Puoi andare, non mi occorre nulla stasera." Disse Ludwing alla strana creatura. Questa guardò Gwen per un lungo istante, poi annuì ed uscì. "Purtroppo" Ludwing a Gwen "non ci sono molte leccornie. abbiamo frutta fresca, verdure coltivate qui e del coniglio stufato, di quelli portati sull'isola per il nostro fabbisogno." Mostrandole le pietanze. "E del discreto vino rosso." Prendendo una bottiglia. |
Seguii le istruzioni dell’uomo e mi accomodai sottocoperta.
Mantenni l’attenzione bella alta, poiché dei tre marinai, nessuno mi ispirava troppa fiducia. Partimmo quando la luna era ormai alta nel cielo, pronta a governare sulle maree. “Avete idea di quanto durerà il viaggio?” domandai ad uno dei marinai, lo sguardo fisso su un punto indistinto dell’imbarcazione. |
Mi condusse attraverso un sentiero di felci e sassi lisci e ben formati.
Nel capanno, trovammo Nova, che fu congedata e le sorrisi quando mi guardò. Poi andò via. "Se non puoi avere ciò che ti piace, fatti piacere ciò che hai. No?" dissi divertita. "Ma inizierei con un brindisi, se è d'accordo." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Entro domattina" disse Van Niel a Queennie "avvisteremo quella lercia isola." Sputando in mare, come se volesse scacciare chissà quale malocchio. "A quel punto la metterò in mare con un canotto. Ovviamente dopo che avrò visto la prova del denaro che mi spetta."
Intanto, a diversi chilometri, in un punto sconosciuto, Gwen era con Ludwing su quell'isola sperduta. "Certo." Sorridendo lui, piacevolmente sorpreso dall'idea di lei. "A cosa vuole brindare?" Riempiendo i loro bicchieri di vino. |
Sorrisi prendendo il bicchiere di vino.
Speravo che l'atmosfera leggera durasse per tutta la cena. "Agli incontri fortuiti, che salvano i naufraghi" ridacchiando, alzando il bicchiere versi di lui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ludwing sorrise ed alzò il bicchiere in risposta al brindisi di Gwen.
"Pensavo ritenesse una sfortuna essere finita in questo angolo dimenticato di mondo." Disse, per poi bere. "Sono lieto di sapere che non è così, forse." |
Sorrisi pensierosa alle sue parole.
"Certamente è una fortuna essere ancora viva, per ora questo mi basta" dissi, pacatamente. "Mi perdoni se risulto troppo cinica o nichilista a volte, non posso farne a meno." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ho visto molte cose in vita mia..." disse mangiando Ludwing "... mare caldi e freddi, maremoti ed eruzioni vulcaniche, persino strisce di terra inghiottite da onde anomale... ma come possa una ragazza bella ed intelligente come lei essere cinica, beh, non lo capirò mai." Ridendo piano.
|
Sorrisi divertita, vedendo che rideva.
"Da qualsiasi parte venga il mio cinismo, è la prima volta che ride da quando la conosco, quindi sono contenta che ci sia riuscito" commentai sorniona. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ludwing rise ancora.
"Non suona proprio come un complimento..." disse fissando Gwen "... si, forse talvolta sono un ò troppo serio... però sono contento che lei sia qui ora. Quest'isola a mio parere è bellissima, sotto molti aspetti persino unica. Ha così tanti segreti... io prima di dedicarmi alla biologia ed alla fisiologia studiavo geologia... feci un paio di esami, ma il mio scarso rendimento mi spinse a cambiare indirizzo... la geologia mi faceva credere che i veri libri da studiare non siano quelli scritti dagli uomini, ma quelli generati dalla natura... il mondo con le sue meraviglie, le sue rocce vecchie di milioni o di miliardi di anni, i suoi mari ed i suoi oceani sono i codici più antichi e segreti che ci siano... in essi è racchiuso il miracolo della vita e quindi le risposte a tutte le nostre domande." |
Risi spontaneamente.
"Era solo una considerazione, la mia" precisai. Rimasi ad ascoltarlo, mentre parlava e mi piacque da morire ciò che disse. Quella cosa del libro scritto dalla natura e tutto il resto. "Sì, capisco ciò che dice. È esattamente ciò che mi ha spinta a scegliere la mia carriera" sorrisi. "So che esiste una fobia. La fobia delle acque profonde e di ciò che non si può vedere da un certo livello, specie quando siamo in acqua, al mare, ma contrariamente agli altri io l'ho sempre ritenuto affascinante. Uno sprone in più a cercare, proprio perchè nessuno di noi sa realmente cosa potrebbe trovarci." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Mi fa piacere sapere che condivede ciò che ho detto." Disse Ludwing a Gwen. "Si, comprendo cosa dice sulla fobia delle acque profonde. E' un che di ancestrale. Noi veniamo dall'acqua ed alla fine dei tempi lì torneremo."
In quel momento si udì da fuori la voce di Elv che chiamava sua nipote. |
Un'intera nottata di navigazione che avrei trascorso stando con i sensi ben allerta. Non avrei permesso al sonno di impadronirsi di me, con il rischio, poi, che questi tre sconosciuti cercassero di approfittarne.
"Va bene." furono le mie uniche parole. La nottata sarebbe stata lunga. |
"Sono ancora una volta d'accordo" sorridendo e prendendo un sorso di vino.
Inaspettatamente, poi, sentii la voce di Elv che mi chiamava. Sospirai. "Eccolo, finalmente ha capito che non può andarsene da qui a nuoto e nemmeno in barca..." sarcasticamente "Mi scusi un attimo." Mi alzai ed uscii fuori. "Elv?" lo chiamai, cercandolo nel buio della vegetazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La malmessa mbarcazione di Van Niel scivolò sul mare sterminao della notte, cercando di seguire le remote rotte disegnate dai pochi astri che riuscibano a splendere fra le alte nubi della notte.
Per diverse ore Queennie, da sottocoperta, sentì le urla dell'ottuso capitano all'indirizzo dei 2 marinai di colore. Verso l'alba, sotto un cielo di un rosato candore, la nave avvistò qualcosa, ma non era la terraferma. Si sentì uno dei 2 marinai indicare qualcosa fra le onde. |
Elv sentì la voce di sua nipote e la raggiunse, arrivando davanti al capanno di Ludwing.
Anche questi uscì fuori, incrociando lo sguardo del cacciatore di squali. "Eccoti..." disse Elv a Gwen "... ti ho cercata a lungo... che fai qui?" Con aria seccata. Ludwing allora rientrò nel capanno, lasciando i 2 a parlare fra loro. |
Urla incomprensibili, urla inutili, urla nervose, quelle che uscirono dalla bocca di Ven Niel e che perdurarono quasi tutta la notte.
Mi rese più semplice il mio obiettivo, tra i suoi sbraiti sarebbe stato impossibile addormentarmi. All'alba, con il sole che timidamente compariva oltre l'orizzonte, sentii i marinai borbottare qualcosa. Uscii da sottocoperta e mi affiancai a loro, intenti ad indicare qualcosa fra le onde. "Che succede?" chiesi per poi fissarmi lo zaino sulle spalle. |
Elv mi raggiunse e Ludwig uscì insieme a me.
Poi rientrò per farci parlare. "Ludwig mi ha solo invitata a cena, ci eravamo appena seduti a tavola" risposi. "Tu, piuttosto?" guardandolo "Cos'è, hai scoperto che non puoi andartene via a nuoto da qui?" sarcasticamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Queennie vide Van Niel con un binocolo puntato verso il mare aperto.
"Una zattera..." disse "... c'è qualcuno sopra..." mormorò. Diede allora ordine al marinaio che governava il timone di virare verso la zattera. La raggiunsero poco dopo. Sopra vi era un uomo con i polsi e le caviglie legate, messo lì affinchè morisse di sete e fame sotto il Sole cocente. Fu liberato e issato a bordo. "Dategli un sorso di gin." Ordinò Van Niel. Il naufrago lo assaggiò e parve riprendersi. "Chi diavolo è lei?" Chiese Van Niel. "Chi ero, mi chieda piuttosto..." rispose il naufrago seduto con la sciena contro la merce sul ponte. https://i0.wp.com/nuovocinemalocatel...size=640%2C360 |
"i ho detto che quel tipo non mi piace." Disse Elv a Gwen, indicando il capanno dentro cui c'era Ludwing. "Posso sapere perchè sei così testarda? Lo fai per darmi contro? Come puoi fidarti di questa gente? Chi diavolo sono? Cosa fanno qui?"
|
In mare aperto, laddove vi doveva essere una distesa di acqua cristallina, Van Niel identificò una zattera.
Sopra di essa vi era un uomo i cui polsi e le cavigliere erano stati legati. Non mi concentrai troppo sull'identità dell'uomo, preferendo avvicinarmi a lui per porre una domanda ben più importante. "Cosa le è successo?" |
Sbuffai scuotendo la testa.
"Mi spieghi che cos'altro posso fare, mentre siamo bloccati qui? E soprattutto, anche se noi due non ci fidassimo di loro, cosa potremmo fare? La prossima nave, per quanto ne sappiamo, potrebbe anche passare l'anno prossimo" dissi, tutto d'un fiato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ero capitano di una piccola fregata..." disse il naufrago a Queennie, mentre si stringeva in una coperta per asciugarsi "... poi il mio equipaggio ha pensato bene di ammutinarsi... mi hanno stordito e legato su quella zattera, lasciandomi alla deriva... se non avessi incrociato voi altri, beh, verso le 14.00 il Sole alto mi avrebbe aperto le carni..."
"Può dirlo forte!" Esclamò Van Niel. "Avete un nome, signor ex capitano?" Sarcastico. "Si..." annuì il naufrago "... può chiamarmi Gobbo Moltese..." |
"A volte mi chiedo perchè diavolo mi preoccupi così tanto per te." Disse contrariato Elv a Gwen. "Da oggi potrai fare ogni tuo comodo. Io torno al nostro capanno, cercando qualcosa da mangiare." E si voltò, andandosene.
|
Lo guardai senza parole.
Del resto, cosa c'era da dire? Non capivo perchè continuasse ad arrabbiarsi e a prendere sul personale ogni cosa, era assurdo. Scossi la testa quando se ne andò e rientrai dentro, visto che avevo ancora una cena da portare a termine. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Alle parole dell'avvocato trasalii "Andare oltre..cosi senza sapere dove, lo trovo pericoloso. Dovremmo avere una cartina nautica e un buon capitano. Credetemi ho viaggiato molto per mare, e perdersi è fin troppo facile ".
Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
Lasciammo Roan nella cabina e fui scortata dal capitano della nave da un'altra parte.
Doveva essere ben pagato per fare così il galoppino, pensai! Il capitano della nave che di mette a fare il messaggero, assurdo. Arrivai alla cabina di Pico, che sembrava diventato improvvisamente più socievole. C'era Pico ad aspettarmi, insieme a una tavola imbandita. "Credevo che lei bevesse solo brodini.." lo pizzicai "Tutte queste leccornie sono per me?" guardando la tavola. "Quale onore! E al povero rettore solo un'insalatina?" con una risatina divertita. "Non è molto da gentiluomini!". |
Una storia aspra, quella di Gobbo Moltese.
Eppure, un atto di ammutinamento, non poteva essere dettato da un semplice malumore o da un malcontento momentaneo. “Mi perdoni, ma una storia come la sua ha un che di folle. Vuole dirmi che i suoi uomini l’hanno ammutinata senza una valida ragione?” domandai perplessa. |
Elv andò via, sparendo nella vegetazione lussureggiante avvolta dalle ombre di quel crepuscolo tripicale.
Gwen invece rientrò nel capanno, dove trovò Ludwing che sorseggiava dal suo bicchiere. "Per un istante ho temuto che andasse via..." disse sorridendo. |
Gobbo Maltese tirò un bel sorso di rum che lo rianimò.
Poi Van Niel gli portò dei biscotti secchi. Il naufrago apparve subito più vispo. "Si sono ammutinati" disse lui guardando Queennie "per i motivi più vecchi che il mare conosca. La disciplina e le regole." Scosse il capo. "Dovevamo cercare un fuggitivo, ma il viaggio si è rivelato più lungo ed allora l'equipaggio ha pensato bene di togliermi il comando e la nave." Guardandola. |
A quelle parole di Destresya si sentì la risata di Pico.
Una risata sinistra, seguita dal fischio dell'Ipazia. La ragazza si svegliò di colpo, proprio per il fischio della nave. Impiegò qualche istante la bella professoressa a rendersi conto che era stato un sogno. Si era infatti addormentata appena salita a bordo nella sua cabina. |
Accennai un sorriso ed un vago sospiro alle parole di Ludwig, mentre tornavo a tavola.
"Non credo abbia intenzione di avere a che fare con me ed onestamente, non voglio inseguirlo e dargli ragione, permettendogli di trattarmi come se avessi cinque anni" dissi, con la mia solita schiettezza. "E inoltre, non mi sembrava giusto nei suoi confronti." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non si preoccupi." Disse l'avvocato ad Altea. "Il capitano di questa nave è un uomo esperto, conosce questi mari come pochi altri. Inoltre dispone della strumentazione e delle mappe per orientarsi al meglio." Con tono rassicurante.
"Beh, andare all'avventura non è poi così male, bellezza." Milo facendo l'occhiolino ad Altea. "Goditi questa crociera imprevista sui mari Flegeesi, tra profumo di salsedine, rotte esotiche e quel che di romantico che molte persone possono solo sognare." |
"Beh, abbiamo ancora il dessert da goderci." Disse Ludwing sorridendo a Gwen. "Non sarà certo una Sacher e neanche una torta caprese, ma questi biscotti possono fungere da dolce molto meglio di quanto non possa sembrare." Divertito.
|
Ridacchiai e presi un paio di biscotti.
"Andranno benissimo, non si preoccupi, non sono schizzinosa" annuii mangiandone uno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Prima ho notato" disse Ludwing mangiando un biscotto "che non era nel suo capanno e neanche nei dintorni, Gwen. Lei è liberissima di fare ciò che vuole, naturalmente, ma per i primi giorni le sconsiglio di andare in giro da sola. Quest'isola, per chi la conosce poco, può riservare pericoli, Gwen." Con tono premuroso.
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 11.52.51. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli