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"Tua sorella? E si rifarà una vita pure lei?" era inconcepibile per me...quella ragazza e lui volevano vendetta su Guisgard e poi..tutto era finito..il dolore della sorella sarebbe stato lenito..perchè non partire subito allora..e lasciar stare la vendetta, ma alla sua ultima domanda ebbi un tentennamento che passò subito.."Non so che farò...fino oggi ho girovagato danzando e cantando, e sono stata una gitana..cittadina del mondo..sarà il Destino a deciderlo e so...il mio sogno non potrà mai avverarsi..nemmeno se cadessero tutte queste stelle ed esprimessi un desiderio...riavere il mio Amore ma è impossibile..ti sembrerà strano vero..ma non posso dirti altro..o forse non voglio".
Ritornai nel letto e presi il libro antico mi regalò mia madre e iniziai a leggerlo..a dire il vero non lo avevo mai finito..e non sfogliavo le pagine avidamente ma ogni nuova pagina doveva essere una sorpresa, una nuova scoperta...chissà se un giorno mi sarei imbattuta in un Fiore. |
Dopo vari tentativi, la donna si convinse e mise il bambino fra le braccia di Elv.
Per fortuna, scherzo del destino, un voluminoso cespuglio di dragoncello si trovava li vicino, sebbene non capissi come potesse crescere in un posto simile. Raccolsi alcune foglie, le ruppi, permettendo al siero di uscire e poi le misi sulla ferita. Aspettai qualche minuto; poi, quando le foglie cambiarono colore, capii che avevano assorbito tutto il veleno e il bambino, che era ancora tra le braccia di Elv, era salvo. "E` tutto a posto, ora" annuendo ad Elv. |
Come un amico di tempi passati mi seguii...ed entrammo all' interno della casa..........era tutto in penombra......la casa era stata costruita sotto la fitta boscaglia.......c'era odore di pittura...e tele dappertutto.....feci sedere l'anziano...e cominciai a rovistare tra la moltitudine di dipinti.........ero...presa dall'ansia...come se cercassi il dipinto del sogno...ma rimasi delusa...."Forse....avrà un carattere particolare, forse zio e nipote per qualche motivo non si amano...ma quella forte energia che sentivo era dovuta....e' dovuta dai suoi continui cambiamenti d'umore............alle volte.....ama la vita ed espone il suo volto come i fiori al sole...in un campo di papaveri.......alle volte la sua rabbia....e' una mareggiata paurosa........Ma la sua passione.....brucia...dentro di lui.....come le braci stimolate dal vento....ama la bellezza...e non sa stargli lontano.........".....era cieco ....ma non muto...." perchè non parlate ?....e mi voltai di scatto......
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“In verità” disse Dension a Dacey “pensavo più ai tuoi manicaretti.” Ridendo. “Dopotutto mi sono abituato alla tua ottima cucina.” Divertito. “Ma ad essere sincero devo ammettere che con quegli abiti sai fare un'ottima figura. Ma credo che il merito non sia degli abiti.” Facendole l'occhiolino.
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“Certo.” Disse Icarius a Clio. “Scenderemo subito.” Guardò Pinto. “Prepara il Guillar, così da poter raggiungere la costa senza far avvicinare la nave.”
“Si.” Annuì Pinto. Poco dopo il Guillar era stato calato in mare. Icarius e Clio raggiunsero su di esso la costa e toccata terra nascosero poi il veicolo dietro alcuni scogli. http://www.halopedia.org/images/thum...A-Spectre1.jpg |
-Parlando di cibo- esordii senza cogliere le sue allusioni, - è tempo che io mi rintani nelle cucine, l'avventura sull'isola del Fungo mi ha messo parecchia fame e poi chissà, se faccio una delle mie magie con i fornelli convincerò qualche marinaio in più a restare.-
Mi accorsi di avere ancora la mano nella sua perciò lasciai rapidamente la presa fingendo di dover sistemare una ciocca di capelli. -Se vuoi qualcosa di particolare, dato che sei viziato in cucina, vedi di farmelo sapere prima che io abbia finito di preparare tutto- feci per voltarmi ma poi tornai sui miei passi e lo guardai, - ah e naturalmente accetto suggerimenti sul vestito di questa sera, sei piuttosto esperto in maniera- Lo lascio così e mi rifugio nelle cucine. |
E mentre Altea e Munain erano nella loro cabina, il fischio della nave interruppe i loro pensieri.
Apparve allora all'orizzonte la sterminata Maruania, con i suoi palazzi, le torri di avvistamento, i Corvi che pattugliavano i cieli, le luci e gli stendardi rossi che si gonfiavano al vento. Il battello iniziò così le manovre di atterraggio. |
Sorrisi ad Icarius, annuendo.
Lo seguii sul Guillar, verso la costa. Mi guardavo intorno incantata per tutto quello che vedevo intorno a me così nuovo e così affascinante. |
Elv annuì a Gwen, della quale ben sapeva le conoscenze, per poi dare il piccolo a sua madre.
Lei lo strinse e pianse di felicità. Gli indigeni capirono ed abbassarono finalmente le lance. “Voi avere salvato piccolo Uch.” Disse all'improvviso uno di quelli. “Conosci la nostra lingua?” Stupito Elv. “Si...” annuì l'indigeno “... avere lavorato con mercanti bianchi.” |
“Quel ragazzo...” disse finalmente il vecchio cieco ad Elisabeth “... è come un'ombra... vaga spesso nella campagna in preda a fantasmi e demoni... è un cavallo selvaggio... forse vittima delle sue stesse passioni... suo zio ha cercato di limarne il carattere ma lui è fatto così... indomito, indomabile, superbo ed orgoglioso...”
Ma mentre il vecchio parlava, Elisabeth trovò un disegno. Era uno schizzo e raffigurava lei nuda. |
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