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Sorrisi alle sue parole e mi misi vicino a lui a guardare fuori..Le stelle illuminavano il cielo di quella estate che stava per esplodere finalmente.."Hai ragione..ma presumo a Maruania, non si godrà di questa libertà Munain..quanto a me..meglio non mi guardi troppo, non vorrei essere una delusione, io non ti ho fatto promesse..non vorrei pure tu prendessi un abbaglio" e sospirai guardando le stelle..perchè dovevo celare i miei sentimenti..smettila Altea.
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Ricordai il sogno della notte precedente....ero una sua modella......Mi sembrava affabile....mi sentivo a mio agio.....poi la scoperta di cio' che aveva dipinto mi aveva fatto inorridire........" Se in questo momento io e te...andassimo a chiedergli dell'acqua per dissetarci....non credo che ci farebbe del male.....vieni.......lui non vuole essere disturbato....ma qualcosa...mi conduce da sempre sulle sul suo passaggio......."...mi alzai......e presi l'anziano dal braccio...." Andiamo.....accompagnatemi.....se mi lascerete sola non sarò in buone mani e questo lo sapete...."....
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Un indigeno mi impedi` di avvicinarmi, ovviamente. Non avevo dubbi.
Ascoltai le parole di Elv. "Posso curarlo, so come estrarre il veleno. Ti prego Elv, devi aiutarmi. Dobbiamo fargli capire che posso salvarlo" preoccupata, al pirata. Non volevo che morisse, soprattutto se ero assolutamente certa che avrei potuto curarlo. Non avrei potuto vivere col rimpianto di non aver fatto niente. |
Dension ascoltò Dacey senza interromperla.
“Conosci” disse infine “la storia di Erec ed Enide? Lui era un cavaliere di Artù e lei sua moglie. Ma il matrimonio aveva catturato ogni slancio di Erec ed i suoi compagni temevano avesse perso ogni qualità cavalleresca. Per smentirli e dimostrare di essere sempre lo stesso, Erec partì in cerca di imprese. Sua moglie Enide naturalmente volle seguirlo e lui concesse a lei ciò a patto però che non lo avvertisse mai in caso di pericolo e seguisse ogni sua indicazione per non correre rischi.” Sorrise. “E tu, mia novella Enide, accetti ciò? Obbedirai ad ogni mia indicazione volta a non metterti in pericolo?” |
“Io devo pulire i macchinari con Sammone, capo.” Disse Pinto ad Icarius.
“Io devo caricare le coordinate del Mar delle Flegee per programmare la rotta.” Spiegò Palos. “Vuoi vada io, capo?” Chiese Pepino. “No, non potresti comunque contare su Cq” fece Icarius “visto che è impegnato a mostrare la nave a Hansiner.” Saltò sul ponte. “E sia, ci andrò io. Poi qualcuno penserà a caricare tutto a bordo al mio ritorno.” |
Munain rise.
“Tranquilla, non ho pretese su di te.” Disse ad Altea. “Sogno di trovare presto Guisgard e tornare al mio paese. Anche se non potrò restarci a lungo, dato sono un evaso. Partirò allora per l'Oriente e mi rifarò una vita. Magari porterò con me anche mia sorella. Tu invece cosa farai dopo?” Chiese all'avventuriera. |
Ascoltai uomini parlare per primi, ma sembrava che nessuno potesse scendere.
Alla fine Icarius stesso si offrì di farlo. Beh, in tal caso.. Mi avvicinai con un timido sorriso. "Se per te va bene, posso scendere anch'io...." alzando gli occhi su di lui. |
Il vecchio cieco sorrise ad Elisabeth e insieme raggiunsero la casa.
Era però vuota. I due entrarono, essendo la porta solo socchiusa e all'interno non trovarono altro che tele ammassate ovunque. E dai soggetti più disparati. Paesaggi romantici in balia di tempeste, cieli inquieti e gonfi di nuvole, crepuscoli sognanti ed enigmatici. E poi scenari bucolici e pastorali, in cui si cantavano la libertà dell'amore ed i piaceri della vita. E soprattutto ritratti di nudi. Donne bellissime raffigurate in pose sensuali. |
Conoscevo la storia, anche se l'avevo letto molti anni fa e mai ci avevo più ripensato.
- E' un bel racconto e si, sarò Enide se lo vuoi, - arrossii appena, la storia parlava di due sposi, - cioè voglio dire che accetterò gli ordini, sei pur sempre il capitano no? - Sorrido e lo guardo. -Grazie per avermi permesso di restare, non saprei dove andare altrimenti e poi, - sollevo un sopracciglio divertita, - so che in fondo in fondo ti dispiacerebbe non avermi più qui intorno, chi altro potrebbe indossare quei bei vestiti come faccio io?- chiesi in tono provocatorio. Era una facciata per non pensare a cosa andavamo incontro. |
Elv annuì a Gwen e cercò di farsi capire dagli indigeni con vari gesti.
“Noi...” disse a quelli “... possiamo aiutare il bambino... il bambino... aiutare... guarirlo dal veleno... serpente... noi possiamo aiutarlo...” Ma per tutta risposta uno degli indigeni puntò di nuovo la lancia contro il pirata. Ma intervenne la mamma del piccolo, mettendo il bambino fra le braccia di Elv, per poi annuire. |
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