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“Già ed io non credo alle coincidenze...” disse Gillen a Gwen “... piccola..” alla bambina “... ci porteresti con te alla nicchia?”
“Si, certo.” Annuì la bambina. E li condusse, attraverso uno stretto sentiero, nei pressi di un basso monte, fino a raggiungere le sue pendici. Qui, in una grotta naturale, era stata preparata una nicchia, al cui interno vi era una statua raffigurante una sorta di guerriero.http://www.pcosta.net/ima/leonidas.jpg |
Erano di nuovo in volo.
Stavolta non a bordo di un pallone, ma in uno dei veloci e superbi aerei di Retania. Nyoko e gli altri videro ancora una volta il mondo fari piccolo ed il cielo aprirsi col suo azzurro infinito. “Ehi, un momento...” disse stupito Erien guardando da uno dei finestrini “... stiamo andando verso il mare, mentre il lago è nell'entroterra...” “Lo so.” Annuì Kims, senza tradire emozioni. |
La bambina acconsentì a portarci con lei ed io ebbi la mia conferma.
C'era una statua, raffigurante proprio un guerriero. "Gillen, ricordi? "Quando l'astro infuocato arriverà, allora il sonno dei guardiani desterà. Tre eroi saranno chiamati alla guerra ed ai mostri contenderanno questa terra!" Sono le parole della profezia." |
“No, affatto...” disse l'uomo a Clio “... si trova sulla cima del monte che domina la regione... usciti da qui, raggiungendo la parte esterna del villaggio, potrete vedere chiaramente la rocca dominare ogni cosa da quel monte.”
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“Si, ricordo...” disse annuendo Gillen a Gwen.
Intanto la bambina posò dei fiori davanti alla statua e poi si mise a pregare. “Proteggici sempre, Angelo Bianco...” mormorò. “Dunque tu credi” Gillen sottovoce a Gwen “che questa statua sia legata in qualche modo alla profezia?” |
Osservavo la bambina e sorridevo piano, intenerita ma anche inquieta per quel magone che sentivo, pensando a quando portavo i fiori nel luogo in cui era sepolta mia madre.
C'era una statua bellissima con le sue sembianze, interamente in oro ed avorio, parlavo spesso a quella statua, come se lei fosse ancora lì con me, chiedendole di vegliare su di me, su mio padre, di proteggerci. Mi riscossi alla domanda di Gillen e asciugai al volo una lacrima scappata via. "Sì, io... Io credo di sì..." mormorai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea si presentò all'uomo che era accanto al professor Hordafren e lo stesso fece Palos.
“Signori, vi presento il signor Nasan...” disse Hordafren “... la nave su cui viaggiava è naufragata e le correnti, per sua fortuna, lo hanno spinto sulla nostra isola.” “Il piacere è mio, signori.” Sorridendo Nasan. “Il signor Nasan è una persona molto interessante...” Hordafren. |
Gillen vide quella lacrima sul volto di Gwen.
Allora con un dito, delicatamente, la asciugò. Ma ad un tratto tutto intorno al loro cominciò a sussultare. “Il terremoto...” disse Daniel. Un attimo dopo le pendici del monte cominciarono a spaccarsi e poi a sbriciolarsi. “Presto, usciamo da qui o resteremo schiacciati!” Urlò Stin. “Fuori!” Gridò Gillen prendendo Gwen per mano. |
Il mio tentativo di celare quella lacrima a Gillen non andò a buon fine ed evitai il suo sguardo quando la asciugò.
Improvvisamente, tutto iniziò a sussultare. Addirittura le pendici del monte si spaccarono. Fummo così costretti a fuggire all'istante, mentre io portavo con noi anche la bambina. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tutti fuggirono all'istante, mentre le pendici del monte franavano rovinosamente.
Gwen prese con sé la bambina, che però urlava di non volersi allontanare dalla nicchia. Alcuni macigni si staccarono e finirono proprio sulla nicchia, colpendo e spaccando in più parti la statua. “Tutti fuori, presto...” disse Stin. E fortunatamente riuscirono a mettersi in salvo, mentre la bambina continuava a piangere per la fine della statua dell'angelo. |
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