Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 16-11-2015 03.43.06

“Ora vi burlate di me...” disse Fermer a Gwen “... e vi ricordo che sono sempre il vostro superiore...” facendole l'occhiolino, mentre la musica continuava a scivolare nel locale “... forse avrei dovuto farvi davvero bere qualche bicchiere di vino in più e neutralizzare il vostro modo di guardarmi...” fissandola.

Clio 16-11-2015 03.44.04

Quante serate come quella avevo vissuto?
Quanti amici avevo perso in tanti anni, quanti fratelli?
Ora anche Geris, il suo sorriso spensierato, la sua gioventù donata a quella guerra, alla legione, come quella di tutti noi, del resto.
C'erano i due cadetti qualche tavolo affianco, e alcune parole arrivarono anche a noi.
Le parole sbagliate.
Kostor si voltò verso di loro.
A quelle domande di Kostor su Icarius risposi io.
"Oh, una recluta che evidentemente è stato costretto ad essere qui.." scossi la testa, prendendo un sorso di vino "Ecco perché la Legione prende solo volontari.." incrociando lo sguardo di Icarius.
E Kostor partì, buttandolo a terra.
Oh, hai sbagliato serata, ragazzo mio..
Poi a quelle parole di Icarius sorrisi, un sorriso beffardo.
"Allora dalle tu.." osservando divertita la scena.
Kostor era davvero bravo, faceva pugilato da molto prima di arruolarsi, e era diventato uno dei migliori nella lotta e nel pancrazio.
Conoscendolo, dopo aver fatto a botte col ragazzo gli avrebbe offerto da bere e sarebbero diventati amiconi.

Lady Gwen 16-11-2015 03.50.59

Risi piano scuotendo la testa.
Distolsi lo sguardo e avvicinai il mio viso al suo. Potevo quasi sentire la mia guancia sfiorare la mia
"Ora non vi sto guardando, va meglio?" sussurrai al suo orecchio, per poi sorridere, sempre senza guardarlo.
"E tanto perché lo sappiate, non ho alcuna intenzione di burlarmi di voi..."

Guisgard 16-11-2015 03.56.34

Icarius si alzò e si lanciò contro Kostor.
Ma per tutta risposta ricevette un alto cazzotto, che di nuovo lo atterrò.
Ma il cadetto si rialzò ed attaccò ancora.
Ma anche stavolta fu atterrato malamente.
Tuttavia si rialzò ancora.
“Non ho mai visto nessuno prenderle così sonoramente” disse Sullor “e continuare a venire avanti a testa bassa.”
Ma Icarius fu scaraventato a terra altre volte dai poderosi colpi di Kostor.
“Ora basta, bestione!” Intervenendo Palos.
“Ne ho anche per te.” A lui Kostor.
Icarius cercò di alzarsi, ma riuscì a farlo solo aggrappandosi ad un tavolo.
“Ne vuoi ancora, ragazzo?” Fissandolo Kostor.
“Ora basta!” Arrivando Tesua. “Le risse non sono ammesse!” Guardò Clio. “Non interviene un ufficiale davanti a simili spettacoli? O anche questo fa parte del commiato a Geris?”

Clio 16-11-2015 04.05.50

Sorrisi a Sullor, annuendo piano.
Il ragazzo ne aveva di strada da fare, ma aveva coraggio, c'era da riconoscerglielo.
Osservavo la scena divertita, aspettando che il ragazzo riuscisse a mettere a segno un colpo.
Avanti, Icarius...
Ma non ci riuscì, e arrivò Tesua a interrompere la festa.
Ci mancava solo lui adesso!
"Lo sai bene come la penso sulle risse, finché è uno contro uno.." alzai le spalle "è solo un po' di addestramento in più.. siamo soldati, per la miseria..".
Sorrisi piano al pensiero di quando ero la prima a buttarmi in ogni rissa.
Quanta adrenalina, quanto oblio.
A quel tempo ne avevo dannatamente bisogno.
Presi un profondo respiro.
"No, di solito combattiamo tra di noi per dare il saluto ad un fratello.." incrociando solo per un secondo lo sguardo di Tesua, per poi cercare quello di Kostor.
"Direi che il ragazzo ne ha prese abbastanza per oggi, fratello..." annuendo e versandomi dell'altro vino, osservando con un lieve sorriso Icarius che a stento si reggeva in piedi.

Guisgard 16-11-2015 04.14.06

Rodian salì sul treno e questo ripartì.
Il pilota allora prese a camminare nel vagone, osservando le persone sedute e cercando di vedere Altea.
“Eccovi...” disse fermandosi accanto al suo posto “... vedo siete riuscita a prendere il treno.” Sorridendo. “Qui però non ci sono posti liberi. Vado allora nella carrozza ristorante a mangiare qualcosa. Se avete fame vi attendo di là.” E si avviò.

Guisgard 16-11-2015 04.19.50

Quel contatto accennato.
Quasi pelle contro pelle.
Poi ad un tratto urla e rumori.
Nel locale scoppiò una rissa tra un legionario ed un cadetto.
Erano Kostor ed Icarius.
“Ogni tanto” disse Fermer “una rissa ci scappa sempre..” fissando poi Gwen e tornando col suo viso vicinissimo a quello di lei “... forse sarà meglio uscire... vuoi venire con me fuori, sotto le stelle?” Sussurrò piano ad un orecchio di lei.

Guisgard 16-11-2015 04.25.10

Palos portò un bicchiere d'acqua ad Icarius, per poi versarglielo sulla faccia.
“Ti farà bene.” Disse.
Il cadetto dagli occhi azzurri si asciugò il viso e poi cercò ancora Kostor.
“Riprenderemo il discorso...” fissandolo.
“Quando vuoi, ragazzo.” Annuì l'altro.
“Così vi sbatto dentro per una settimana.” Fece Tesua. “Questa è la disciplina che insegni ai tuoi uomini?” Rivolto a Clio. “Credi servirà quando in volo incroceranno il Valchiria nero del Gufo o qualche altro asso di Canabias? E vi ritroverete qui a piangere qualche altro sventurato.” Amaramente. “Sarà meglio tu vada in infermeria.” Ad Icarius.
“Sto bene, signore...” scuotendo il capo questi, per poi guardare Clio.

Guisgard 16-11-2015 04.26.51

Orko fissò Gaynor.
“Madama...” disse “... pensate che con una gamba così malridotta io possa nascondere un mercato clandestino di aerei? In tempo di guerra e a pochi chilometri da una base militare?” Candidamente. “Ora scusatemi, ma devo svolgere una commissione.” Si avviò verso un camioncino parcheggiato nel capannone e vi salì a bordo. “Devo chiedervi di uscire... sto per chiudere il capannone.”

Guisgard 16-11-2015 04.35.46

La stanza era avvolta in una mistica penombra, tra oggetti ed immagini di ogni tipo.
Esotiche essenze bruciavano in ciotole con misteriosi disegni sul bordo.
“Vediamo cosa dicono le carte...” disse la cartomante sorridendo a Marwel.
Mischiò i Tarocchi e spezzò poi il mazzo in tre parti.
E da ciascuna parte pescò una carta.
“La prima carta” mostrandola alla ragazza “è la Stella... essa simboleggia l'attesa e una nuova alba... quindi accadrà qualcosa nella tua vita... vedo un pilota... si... un pilota che solca i cieli e combatte...” mostrò la seconda carta “... il Giudizio... indica notizie in arrivo... un ritorno... si, qualcuno che tornerà dal passato...” svelò la terza carta “... il Carro... significa che occorre prudenza, saggezza... per comprendere davvero gli eventi...”
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Clio 16-11-2015 04.37.20

Tesua ultimamente era insopportabile.
"Tu nemmeno sai chi sia quel cadetto, io l'ho addestrato tutto il pomeriggio..." Indicando Icarius con lo sguardo "Vedrai che da domani la sua disciplina sarà alquanto migliorata..".
Poi quelle parole indirettamente su Geris, mi voltai di scatto verso Tesua alzandomi in piedi.
"Certo che siamo noi a piangere qualche sventurato e sai perché? Perché quando c'è una situazione pericolosa, incerta, che richiede coraggio e si, anche un po' di incoscienza, è noi che chiamano.. E abbiamo sempre portato a termine le missioni, compresa quest'ultima.. E non ti permettere di insultare chi ha dato la vita per questo...".
Nessuno poteva parlare male dei miei ragazzi.
Nessuno poteva permettersi di mettere in dubbio il loro valore, la loro disciplina, la loro dedizione.
Sapevo che mi avrebbero seguito in capo al mondo.
Sostenni lo sguardo di Tesua per un lungo istante, dopodiché smisi di calcolarlo.
Non era cattivo, solo gli mancava qualcosa.
Gli mancava l'eroismo.
Mi risedetti, e incrociai lo sguardo di Icarius, gli sorrisi, alzando il bicchiere.
Non ero delusa da lui, anzi.
Io stessa faticavo a star dietro a Kostor e mi aveva riempito di lividi più di una volta.
Avevo parlato ad alta voce prima, ed ero sicura che Icarius avesse compreso che parlavo sul serio quando dicevo di pilotare io la squadriglia a cui ambiva.
Quella più spericolata, e con la paga più alta.
Mi stupii che Kostor non avesse offerto da bere ai due cadetti, così, avvicinai Armand e ci pensai io.

Guisgard 16-11-2015 04.46.33

Tesua si limitò a scuotere la testa a quelle parole di Clio, per poi lasciare il locale.
La ragazza allora ordinò da bere per i due cadetti e subito Armand portò loro una bottiglia di vino.
“Ne ero sicuro...” disse Palos ad Icarius “... non è poi tanto cattiva, visto?” Indicando con lo sguardo il biondo tenente. “Una donna così bella non può mai esserlo fino in fondo. Certo, ci sono delle eccezioni... tipo Messalina, Lucrezia Borgia...” prendendo la bottiglia.
“Io non ho sete.” Sbottò il cadetto dagli occhi azzurri.
“Come sarebbe a dire?” Stupito Palos. “Siamo qui per bere, no?”
Icarius però alzò le spalle ed uscì dal locale.

Lady Gwen 16-11-2015 07.19.33

Sentimmo dei rumori ed io voltai subito la testa nella direzione di tanta confusione, ma Fermer disse che doveva essere una rissa e che lì scoppiavano spesso.
Tornó poi col viso vicinissimo al mio.
Quelle parole sussurrate e quel darmi del tu che mi sorprese non poco.
Sorrisi e annuii.

Dacey Starklan 16-11-2015 09.25.14

Sovrappensiero fui notata dall'uomo. Istintivamente volevo allontanarmi ma poi pensai di sfruttare quella situazione.

<< Si vi ringrazio... Scusate ma non ho potuto fare a meno di ascoltare...>> e gli sorrisi,<< parlavate di un certo aereo, affascinante! É vostro?>> sperai di incitarlo a parlare ancora e rivelarmi qualche dettaglio in più.

Altea 16-11-2015 14.57.07

Tenevo il libro ben alto davanti al mio viso e fu in quel momento che realizzai la mia vita non era fatta per fare la spia segreta...visto che Rodian mi aveva subito individuata, dopo essermi pure cambiata di abito..forse mi aveva ingannata la collana di lapislazzulo.
Abbassai il libro e mi finsi stupita, ma avrei voluto lanciarglielo sul suo muso antipatico..era possibile non sapesse su quel treno potevano esserci delle spie di Canabias per cercare i fuggitivi e lui mi diceva era felice ero riuscita a prendere il treno.
Forse ero in errore, ma mi chiedevo come in pochi secondi era riuscito a corrompere i partigiani e farsi liberare...o se era lui stesso una spia di Canabias...ma stavamo andando verso Evangelia e li ci saremmo separati, in fondo io non sapevo nulla di lui e non si era mai sbilanciato sulla sua vita..altro che lui era uno del popolo e non gli era dato parlare con noi nobili, io avevo molti amici del "cosidetto" popolo a Cherval.
Lo vidi andare avanti, presi la sacca e sorridendo dissi alla gente seduta vicino a me.."Scusate, mi è venuto un certo languorino" fingendo un sorriso sciocco. Speravo fosse solo una scusa per parlarmi di ciò che era accaduto..sarebbe stato pure il colmo che dopo aver visto la morte in faccia avesse pure fame.
Entrai nel vagone ristorante ancheggiando sui tacchi e sorridendo, vi era molta gente e mi sedetti di fronte a lui fingendo indifferenza "Io prenderei una scaloppina di tacchino con patate arrosto...ah, e del vino bianco grazie" dissi al cameriere lasciando i soldi sul piattino con la mancia.
Mi voltai verso Rodian aspettando la sua mossa.

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Clio 16-11-2015 15.03.49

Armand portò da bere ai due cadetti, ma Icarius se ne andò senza nemmeno assaggiare il vino.
Anche maleducato adesso, oltre che lagnoso?
Scossi piano la testa, quel ragazzo faceva di tutto per farsi detestare.
Non avrebbe avuto una vita facile in Legione con quell'atteggiamento.
Mi chiedevo perché si comportasse in quel modo, lamentarsi non l'avrebbe fatto guadagnare di più.
Lo seguii con lo sguardo, e poi smisi di badarci.
La serata trascorse così, tra i discorsi dei tempi andati, i ricordi delle bravate di Geris e vino a volontà.
Alla fine mi alzai, e presi commiato dagli altri.
"Domani sarò di nuovo impegnata coi cadetti..." alzando gli occhi al cielo "Spero possano volare prima possibile.." annuii.
"Vi saluto ragazzi, a domani.." sorrisi, per poi lasciare il locale diretta nei miei alloggi.

Lady Gaynor 16-11-2015 16.38.01

"Signore, la mia non era altro che una burla..." risposi a quell'uomo. "Ad ogni modo vogliate scusarci per l'intrusione, ce ne andiamo subito..."
"Che strano tipo!" Sussurrai a Park "Non ci ha nemmeno detto il suo nome..."

Guisgard 16-11-2015 16.54.03

Capitolo V: Il progetto Novalis



“Eccetto lo strumento per volare, che non vidi, né conobbi chi lo avesse visto, ma conosco un sapiente che lo ha pensato.”

(Umberto Eco, Il nome della rosa)



La sala lampeggiava di infiniti lucine intermittenti che animavano il costante lavoro di calcolatori, radar e strumentazioni varie che tenevano sotto controllo diverse aree continentali.
Uomini e donne stavano al lavoro, monitorando ogni minima funzione di quei complessi macchinari elettronici.
Ampi monitor trasmettevano immagini che arrivavano da ogni piazza del paese, fabbriche e strutture governative.
E su tutto ciò, su questo costante lavoro di uomini e macchine, dominava la grande immagine della scure e del martello, simbolo dei nuovi ideali di libertà ed uguaglianza che stavano scuotendo il mondo.
“La missione della vecchia fabbrica” disse la donna in uniforme “non è andata a buon fine, maggiore.”
“Non è andata a buon fine...” ripetè il militare di spalle, attento a seguire i monitor “... usate le opportune parole, sergente Viktoria... dite dunque che è fallita.”
“Si, signore.” Annuì la bella ragazza dai lunghi capelli scuri.
“Perdite?” Chiese il militare.
“Due caccia, signore.” Rispose Viktoria. “Era uno stormo di aerei legionari. Sono riuscita ad abbatterne uno soltanto.”
“Erano dunque i loro comuni caccia da battaglia?” Il militare sempre di spalle.
“Si, maggiore.” Annuì la ragazza.
“Non vi era allora la Freccia d'Argento...” mormorò lui.
“Signore?” Fissandolo lei.
“Il misterioso aereo senza emblemi che da solo ha abbattuto due Valchiria.” Fece il militare. “E' ovvio che si tratti della misteriosa e nuova arma che gli Afralignonesi stanno ultimando... ma un aereo, per sofisticato che sia, è sempre una macchina... mi piacerebbe conoscere chi fosse il pilota...”
“Volete indaghi personalmente, maggiore?” Domandò Victoria.
“Si, ma in collaborazione con le mie spie...” annuì il militare “... ho infatti incaricato due miei fedelissimi di svelare i segreti dei legionari... uno si trova nel borgo di Evangelia... un altro sta per giungervi.” Si voltò finalmente, mostrando il suo aspetto.
Indossava l'uniforme degli ufficiali di Canabias, con la sola differenza di essere nera invece che rossa.
Ed il suo volto era celato da una maschera su cui era impressa l'immagine stilizzata di un gufo.
https://upload.wikimedia.org/wikiped...iation%22.jpeg

Guisgard 16-11-2015 17.07.56

Fermer e Gwen lasciarono il locale di Armand ed uscirono nel cortile.
Era una sera densa di foschia, ma diverse stelle erano visibili e scintillavano sul deserto.
“Dentro era diventato troppo rumoroso...” disse lui camminando accanto a lei “... invece qui fuori c'è una pace...” guardando il cielo “... le notti nel deserto sono uniche...” fissò la ragazza “... perdonatemi, prima nel locale vi ho dato del tu senza volerlo...”

Guisgard 16-11-2015 17.12.34

L'uomo al bancone fece riempire un bicchiere anche per Dacey.
“Mio dite...” disse ridendo alla ragazza “... oh, no di certo. Io neanche saprei pilotare uno di quegli affari volanti. Per me le guerre si dovrebbero combattere come si faceva una volta, ossia con baionette e sciabole. Altroché. Non con queste diavolerie volanti che sparano, lanciano bombe e gas velenosi. Ma come mai vi appassionano simili faccende?” Sorrise malizioso. “Forse vi piacciono i piloti di aerei?”

Lady Gwen 16-11-2015 17.14.14

Uscimmo fuori dal locale.
C'era un po' di foschia, ma le stelle erano comunque visibili.
"Non vi preoccupate, non vi uccido per questo" ridendo piano.
La veritá era che avrei voluto che mi desse ancora del tu, che si ricreasse quell'intima confidenza che si era creata mentre ballavamo, mentre lui mi aveva sussurrato di seguirlo fuori, sotto le stelle.

Guisgard 16-11-2015 17.16.57

Altea raggiunse il vagone ristorante ed ordinò da mangiare, fingendo indifferenza.
Rodian era seduto dietro di lei e mangiava un panino.
“Scaloppina e patate...” disse lui mangiando “... che viziata... neanche in simili situazioni sapete rinunciare ai vostri capricci...” sorseggiando birra dalla bottiglia.

Guisgard 16-11-2015 17.22.26

Park fece per andar via, insieme a Gaynor e Zac, ma un attimo prima di raggiungere l'uscita si voltò.
“Però” disse ad Orko “voi non vi siete presentato e non sta bene al cospetto di una signora.” Buttandola sullo scherzo.
“Orko...” fece l'uomo “... mi chiamo Orko Rosso... ed ora scusatemi, ma devo chiudere.”
I tre uscirono dal capannone e tornarono alla macchina, con Zac che non smetteva di fotografare quel luogo.

Altea 16-11-2015 17.22.33

Tagliai la scaloppina e finalmente dopo giorni misi qualcosa sotto i denti, presi il bicchiere di vino e lo sorseggiai.."E voi...voi state mangiando avidamente noto, non avete quel certo..nodo allo stomaco dopo aver visto la morte in faccia. Ma forse state folleggiando per esservi salvato la pelle...ma non mi imbrogliate sapete, se avete una coscienza lo sapete".

Dacey Starklan 16-11-2015 17.24.35

L'uomo non sembrava sapere molto, il suo era solo un farfugliare la sua opinione sulla guerra.
<<Mi piacciono gli aerei, la sensazione di volare, ecco tutto...Anche se si, avete ragione, in questi tempi di guerra gli aerei sono spesso portatori di distruzione...>>
Lasciai perdere il bicchiere, non ero abituata a bere alcolici, tranne qualche raro bicchiere di vino o champagne a qualche festa o ballo.
<<Voi non avete visto da che parte andava quell'aereo, quello che è riuscito ad abbattere gli altri due?>> mi sporsi appena e gli sorrisi.

Guisgard 16-11-2015 17.29.14

Fermer rise e si accese una sigaretta.
“Magari perchè poi vi ritrovereste a lavorare da sola in infermeria...” disse ridendo a Gwen “... per questo non mi uccidete.” Facendole l'occhiolino. “Battute sciocche a parte...” fumando e guardando ora le stelle, ora gli occhi di lei “... è stato spontaneo... mi sono avvicinato al vostro orecchio, ho sentito il profumo dei vostri capelli, quello della vostra pelle... e non so, ma vi ho dato del tu... immaginate? Un medico che dal tu alla sua infermiera. Immagino già i pettegolezzi.” Divertito. “Magari si potrebbe se l'infermiera fosse vecchia o brutta... ma voi invece...” guardandola.

Marwel 16-11-2015 17.31.00

Marwel rimase immobile, quasi senza espressione in volto, come se si fosse tramutata in pietra. Le carte vedevano un pilota e un fantasma? Qualcuno dal passato? Erano collegate le due cose? O forse no.
Si alzò dalla sedia e lasciò qualche moneta sul tavolo, facendo tintinnare quei cerchi d'argento.
"Vi ringrazio" disse solamente. Uscì piena di dubbi e pensieri e si diresse verso casa con in testa il giovane e bel volto di Danny e un grande vuoto dentro il suo cuore.

Guisgard 16-11-2015 17.31.43

Rodian rise e azzannò ancora il suo panino.
“Bacon, uova e pomodoro...” disse mangiando “... così festeggio per essere ancora vivo. Invece quella scaloppina neanche riuscirebbe a saziarmi.” Divertito. “E voi? Non siete felice di rivedermi sano e salvo?” Fissando Altea.

Guisgard 16-11-2015 17.35.20

L'uomo sorrise a Dacey, trovando invitante la curiosità della ragazza.
“L'ho visto” disse “scendere appena fuori dal borgo... ma lì non c'è nulla, oltre a rocce e sterpaglie... vi è il vecchio mercato, ma è in disuso... nessuno potrebbe nasconderci un aereo in quel posto...” fissò con lussuria la giovane dai capelli bruni “... se vi piacciono gli aerei io posso farvene vedere qualcuno, sapete? Basta solo che me lo chiediate... e magari siate un po' carina con me...” bevendo.

Lady Gwen 16-11-2015 17.37.15

"Ah é cosí, quindi. Pensate che sia un'opportunista e non vi uccida per rimanere sola in infermeria" dissi, scherzosamente stizzita, per poi ridere.
Poi lo ascoltai, osservandolo mentre fumava.
Davvero aveva sentito tutto questo? Davvero aveva sentito il bisogno di darmi del tu, avvicinandosi al mio viso?
Sorrisi leggermente, per un attimo e restai ad ascoltarlo.

Dacey Starklan 16-11-2015 17.40.00

Memorizzai rapida, ripetendomelo nella testa, le indicazioni dell'uomo, anche se non sapevo come le avrei usate in seguito.
<<Credevo che non vi piacessero gli aerei...>> risposi seccamente all'uomo allontanandomi, ormai non mi serviva più parlare con lui. Tornai al mio tavolo accanto ai tre borghesi ancora immersi nel gioco delle carte e ripresi il mio libro ma senza leggere. Speravo che presto Guisgard si facesse vivo, anche se avevo un brutto presentimento. Sapere che lo cercavano non mi aiutava a calmarmi.

Guisgard 16-11-2015 17.40.40

Marwel lasciò la folcloristica casa della cartomante, per ritrovarsi a camminare in strada.
Era piena di dubbi e di pensieri, di ansie e speranze.
Ma anche di paure.
Poi ad un tratto, dei passi la destarono dai suoi pensieri.
Vide una sagoma camminare verso di lei dal fondo della viuzza.
La figura arrivò sotto le luci di un lampione e la ragazza riuscì a scorgerne l'aspetto.
Era un uomo dall'aspetto comune ed il viso pensieroso.
Camminava stringendosi in un consumato cappotto e avanzando, senza badarci, scalciava i sassolini che gli si trovavano d'avanti.
Era così assorto nei suoi pensieri che neanche si accorse di lei.
Se non quando fu a pochi passi da Marwel.
Salute a voi.” Disse Cordialmente.

Lady Gaynor 16-11-2015 17.40.54

"Orko Rosso..." ripetei tra me quando ci fummo allontanati. "Anche il nome suona strano... non cattivo, ma strano..."
Mi rivolsi a Park. "Andiamo in quel localino di cui parlavate prima?"

Altea 16-11-2015 17.40.59

Mi voltai verso di lui.."Sapete..abbiamo avuto due educazioni diverse, mi hanno insegnato a non gozzovigliare in tavola" ed aggiunsi secca e diretta "A dire il vero, visto vi permettete di criticarmi dal primo giorno ci siamo visti..vi è qualcosa in voi che mi infastidisce. Ma non è un problema, la prossima tappa è Evangelia e voi so ne siete diretto...non dovete arruolarvi nell' esercito dei legionari e diventare un eroe? Ecco, le nostre strade si divideranno poichè io vado a Capomazda, ormai il vostro compito è finito".

Marwel 16-11-2015 17.46.00

Non poteva abbassare la guardia nemmeno per un attimo che la paura che le attanagliava il cuore ogni volta che passeggiava da sola, affiorava in lei.
Scorse la figura di un uomo sotto la luce di un lampione, ma non lo riconobbe.
L'uomo la salutò e lei fece altrettanto.
"Buonasera a voi"

Guisgard 16-11-2015 18.20.29

Dacey tornò al tavolo dei tre borghesi per continuare a studiare, ma un attimo dopo si ritrovò l'uomo del bancone accanto.
“Su, bellezza...” disse lui visibilmente eccitato “... vieni con me e ti farò vedere un sacco di bei aerei... dai, non fare la difficile...” prendendo la sua mano.

Guisgard 16-11-2015 18.22.48

“Mentre voi...” disse Fermer a Gwen “... non siete né vecchia, né tanto meno brutta...” fumando “... ma terribilmente provocante...” gettando a terra la sigaretta e fissandola “... o forse non dovrei dirlo?”

Guisgard 16-11-2015 18.25.51

“Che carattere...” disse Rodian, finendo poi la sua birra “... e dire che mi aspettavo di vedervi felice per sapermi ancora in vita... eh, peccato...” fissando Altea “... si, per la vostra gioia ci separeremo presto... il mio Destino è ad Evangelia, per diventare un legionario ed un eroe. Voi invece proseguirete per Città di Capomazda, dove troverete i nobili come voi.”

Guisgard 16-11-2015 18.29.22

L'uomo sorrise a Marwel.
“Permettete che vi rubi un secondo...” disse avvicinandosi a lei “... mi chiamo Agian, ma ciò non è importante... vedete, io do voce ai sentimenti di molti di coloro che vivono qui nel borgo, impauriti per la guerra... vogliamo che la base legionaria chiuda e sia trasferita altrove...” mostrandole un foglio pieno di firme “... qui sono raccolte le firme di molti cittadini... vorrei anche la vostra... più siamo, più la nostra voce non potrà essere ignorata... vi prego, firmate...”

Dacey Starklan 16-11-2015 18.29.55

Girai una pagina e mi sentii afferrare la mano.
Mi voltai immediatamente con uno sguardo rabbioso e mi ritrovai davanti l'uomo con cui avevo parlato al bancone.
<<Lasciatemi>> tentai di liberarmi dalla presa, <<non ho alcuna intenzione di seguirvi>>
Per un attimo fui tentata di chiamare una guardia, le vecchie abitudini di palazzo era dure a morire ma mi ricordai di dove ero, di chi ero ora quindi mi limitai a divincolarmi ancora.
<<Ho detto lasciatemi>> infuriata per quell'affronto presi il mio libro e lo diedi in testa all'uomo.
<<Spero abbiate imparato la lezione, un NO vuol dire sempre no... E ora andatevene>>


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