Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 01-10-2019 01.50.11

Avrei voluto urlare, parlare, chiedere aiuto ad Elv, che intanto era andato via coi due scienziati...
Ed io ero lì!
Bloccata lì da quel gufo che iniettava in me il terrore più assoluto come un potente veleno e non sapevo quale potesse essere una via d'uscita per me!
Mi sentivo impotente e riuscivo solo a piangere, intrappolata nel mio corpo che aveva deciso di non ascoltarmi, lasciandomi lì paralizzata.

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Altea 01-10-2019 13.56.10

Ad un tratto sentii bussare alla porta e guardai Petronilla. Mi misi sotto il letto, proprio quella sera come il viandante. Non potevo sopportare Ghin nuovamente, avrei chiamato il mio avvocato per sprangare le due parti del castello.

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Destresya 01-10-2019 14.53.49

Niente, quel rumore era cessato di colpo.
Come poteva essere possibile?
Mi guardai attorno, a destra e poi a sinistra.
Non si sentiva nè vedeva niente.
«Dalla notte stessa..» mormorai scuotendo la testa a quelle parole del ragazzo.
Mi chiedevo che cosa avrebbe fatto il padrone se fosse stato lì, che cosa stesse succedendo in quel luogo così sinistro.
Poi udii un fragore e vidi qualcosa di incredibile, di assurdo, che mi lasciò a bocca aperta.
Sembrava un prodigio, un temporale, ma molto più di quello.
Restai lì ad osservarlo sconvolta.
«Hai visto anche tu?» mormorai al ragazzo accanto a me.

Guisgard 01-10-2019 15.38.29

Gwen era come bloccata.
Pietrificata ma soprattutto, cosa più assurda e terribile, sembra essere ignorata totalmente da Elv e dai 2 scienziati.
Per un lungo istante che parve infinito la ragazza lottò contro quel panico assurdo, senza riuscire a vincerlo, sempre sotto lo sguardo fisso ed innaturale di quel gufo.
Nel frattempo, al castello, Altea era nella sua camera come Petronilla, tenendo di essere stata raggiunta di nuovo da Ghin.
"Sono io..." disse da fuori il viandante dopo aver bussato ancora.
Sempre al castello, ma presso il cortile, Best e Destresya avevano visto quella misteriosa luce.
"È come se..." stupito il giovane "... come se i fulmini di scatenassero non delle nuvole ma dall'aria..."

Altea 01-10-2019 15.43.32

Uscii dal letto e feci entrare il viandante chiudendo la porta a chiave "Sei già di ritorno?" perplessa.

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Guisgard 01-10-2019 15.46.04

"No, mi accingeva a partire, ma quella luce è cessata di colpo..." disse il viandante ad Altea "... qualunque cosa fosse sembra essere svanita nel nulla, proprio allo stesso modo in cui è apparsa..." pensieroso.

Destresya 01-10-2019 16.17.15

«Fulmini dall'aria e rumori dalla notte!» sospirai, per poi scuotere la testa.
«Qui non caviamo un ragno dal buco, Best, cosa potrebbe essere successo?» fissavo il cielo senza riuscire a capire, senza riiuscire a darmi una spiegazione logica.
«Proviamo a rientrare nel castello, magari avremo più fortuna, che ne dici?» fissando il ragazzo perplessa.
Non che mi aspettavo lui avesse le risposte, ma perchè non avevo altra scelta.

Altea 01-10-2019 16.27.12

"Ma che stranezza" esclamai "Andiamo a controllare cosa sta facendo mio cugino?" dubbiosa, come se quel fatto potesse essere legato alle morti misteriose.

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Guisgard 01-10-2019 16.51.04

"A mio giudizio" disse Best a Destresya "per ora non possiamo fare molto. Uscire con il buio dal castello potrebbe essere rischioso, madama... perciò direi di andare a dormire e poi domattina, con la luce del Sole, uscire per la brughiera e chiedere ai contadini del posto Ci sa hanno visto... le loro testimonianze potrebbero esserci molto d'aiuto..." fissandola.
Nel frattempo, Altea era stata raggiunta nella sua camera dal viandante incappucciato.
"Si, se credi possa esserci utile va bene..." annuì lui "... andiamo da tuo cugino, magari con una scusa..."
"Siate prudente, milady..." preoccupata Petronilla.

Destresya 01-10-2019 16.59.44

Sospirai, continuando a guardarmi attorno.
«Sì, hai ragione!» annuii, pensierosa e nervosa dal non riuscire a risolvere quel mistero.
Dopotutto non era quello in cui ero brava.
Io ero brava a far parlare i prigionieri, a scavare l'oscurità all'interno delle anime più candide.
Ma non a risolvere misteri.
Guardai il ragazzo, lasciandomi per un momento andare a tutti quei pensieri torbidi che mi assalivano in quel momento, e tutti i modi in cui avrei voluto sfogare lo stress su quella pelle candida e pura.
«Andiamo in camera» annuii, prendendolo per un braccio.


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