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"Sarà un'isola deserta..." disse Elv a Gwen.
Ma un attimo dopo qualcosa vibrò nell'aria. Era ancora il sinistro e misterioso suono di quel corno che echeggiava nella sera, diffondendosi ovunque, raggiungendo ogni angolo di quella terra. Un suono angosciante, di un ritmo iponotico, dalle note indecifrabili e dall'eco narcotizzante. Nulla di simile era mai stato suonato al mondo. "Ma che diavolo può essere?" Mormorò Elv guardandosi intorno. "Chi mai lo suonerà mai?" Allora i due giovani ricordarono le parole del vecchio pescatore nella jungla. |
Un suono improvvisamente riverberò nella sera.
Ancora quel corno. Sospirai. "Non lo so e non sono sicura di volerlo sapere..." scuotendo la testa. "Voglio solo che la notte passi in fretta e che tu resti qui con me..." accucciandomi fra le sue braccia. Nella mia testa, echeggiavano le parole del vecchio pescatore, ma mi rifiutavo di credere che degli spiriti infestassero quest'isola e la giungla intera. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Fissai negli occhi Aegos per tutto il tempo.
Arrivò Stewart e io non lo guardai, ma mi rivolsi a lui. "Il signorino qui ha bisogno di imparare le buone maniere, prendi gli altri due, legatelo e lasciatelo rimuginare nel capanno... troveremo il modo di insegnargliele!" Con un leggero sorriso. Certo non avrei buttato 800 piastre! |
Elv strinse a sè Gwen, come a volerla proteggere, mentre la jungla si racchiudeva intorno a loro con ancora le sinistre note di quell'eco che echeggiavano nella notte.
Poi di colpo si fermò. Tutto divenne silenzio, fatta eccezione per il cupo e sordo sibilo del vento che aveva cominciato a soffiare sull'isola. Stewart annuì a Destresya e i due servi portarono via l'orgoglioso Aegos, legandolo come la padrona aveva ordinato. |
Guardai i sue schiavi portare via Aegos verso il capanno.
Non sarebbe stato facile donarlo, ma la sfida era divertente e finché non mi scocciavo... perché no? "Legatelo bene!" Ordinai "Non dategli né da mangiare né da bere per ora, andrò a fargli visita più tardi, vedremo se avrà fatto progressi!" Liquidando Stewart con un cenno della mano. |
Stewart annuì a Destresya ed andò via.
Ritornò poco dopo con una lettera. "E' giunta ora, madama..." disse, consegnandola alla padrona. |
Eravamo in una giungla terrificante, spaventosa, scura e per giunta di notte.
Ma ero fra le sue braccia e se da fuori sembrava poca cosa, per me non lo era affatto. Significava invece tantissimo e non mi importava di nulla se c'era lui a stringermi e proteggermi. Improvvisamente, il suono del corno si interruppe, facendo di nuovo ripiombare l'isola e la giungla tutta nel silenzio più totale ed assordante. Cercai di tranquillizzarmi e di sfruttare quel silenzio per addormentarmi e riposare un po', sperando che le ire di veglia facessero passare più in fretta la notte cupa ed inquietante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il vento cominciò a battere forte sull'isola, agitando le palme, facendo scricchiolare i grossi bambù e disegnando sagome fantastiche colte in sfrenate danze nello scuotere i giganteschi alberi millenari di quel luogo.
I rapaci della notte, dal piumaggio fantastico e gli artigli sviluppati volteggiavano tra le raffiche, iniziando a gracchiare in modo sinistro, quasi preannunciasse il loro macabro banchetto di carcasse abbandonate. “Qui sembra ci vivano solo uccelli...” disse piano Eelv a Gwen, cercando con la voce di dare un senso di umano in quel posto dimenticato e maledetto. Ad un tratto l'aria mossa dal vento si fece nauseante e pesante, al punto che le loro lingue e poi le loro gole cominciarono a bruciare, come se avessero respirato fumo denso. |
Solo il sibilo del vento e il fruscio di palme e bambù incrinava il silenzio.
A quella forza melodia, di aggiunse anche il cupo gracchiare dei rapaci, guardinghi in attesa della prossima vittima. Poi, il bisbiglio di Elv, al quale cercai di aggrapparmi per non impazzire del tutto lasciandomi trasportare da strane e folli congetture. Ma poi, dal nulla, degli strani miasmi iniziarono ad incendiare le nostre gole. Iniziai a tossire violentemente, coprendomi la bocca ed il naso col mantello per fermare il più possibile quell'invasione delle nostre vie respiratorie e sperando che finisse presto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre finivo di gustarmi il mio dolce, arrivò Stewart con una lettera.
"Grazie!" sporgendomi appena per prenderla in mano. Sprofondai nella poltrona e iniziai a leggerla. |
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