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...non le piacevano.
Strinsi le labbra per impedirmi di rispondere... non le piacevano le ragazze impertinenti... beh, e a me non piaceva il modo in cui si riferiva a me ed a Guisgard, quasi stesse parlando di qualche cosa di estremamente sgradevole e sconveniente... Inspirai profondamente, tuttavia, e mi costrinsi a restare in silenzio... tentando silenziosamente di convincermi che alimentare quella polemica non avrebbe portato a niente di buono. Ed anche alla sua affermazione successiva non risposi... truffatori e lestofanti, diceva... non sapevo che cosa credesse e non tentai di indagare... credeva, forse, che qualcuno avesse tentato di vendermi quella pietra spacciandola per chissà quale rarità appartenuta alla famiglia ducale? Ebbene, decisi che l’avrei lasciata in quella condizione... non avevo nessun interesse a rivelale ciò che davvero era accaduto al Belvedere, a raccontarle del veccio guardiano, della fabbrica, di ciò che io e Guisgard avevamo vissuto... né intendevo renderla partecipe del mio dono e delle visioni che spesso avevo, specialmente da quando ero entrata in possesso di quella pietra... sì, decisi che sarebbe stato decisamente più semplice per me se la duchessa avesse continuato a credermi poco più che una ladruncola! Citazione:
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che sta succedendo dissi che cosa è stato questo boato e mi guardai intorno siamo sicuri dissi alla guardia che non siamo in pericolo qui e aspettai la risposta un po di paura mi venne ma mi controllai
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"Semplice......messere......sono venuto a conoscerlo nella mia breve permanenza presso il maniero di Orco il Rosso". Fu lì che incrociaì la prima volta il cavaliere.
Inoltre, conosco l'obiettivo del "nostro amico" poichè chi accompagnava il cavaliere,ovvero la dama che cercate, era molto interessata a giungere presso Tylesia e scovarne il mistero che la circonda...... "Perdonate messere, ma non mi chieda quale sia il mistero che sta conducendo il regno alla distruzione perchè anche io sto cercando di comprenderlo.....". Iniziavano a seccarmi tutte queste domande, ma non bisognava perdere il controllo: "Il delitto di cui il cavaliere si è macchiato è stato l'assassinio di poveri innocenti che difendevano il loro più grande tesoro....."l'armatura rossa" che attraverso le parole del fabbro ucciso sarebbe stata donata soltanto a colui che affrontando il demone che dominava sul maniero, ne avrebbe ricevuto la protezione.......chiunque si fosse sottratto a questa condizione o si impadronisse della corazza con l'inganno.....non sarebbe sfuggito alla maledizione che circondava l'armatura. |
Il rumore del ferro contro il ferro..il caldo del fuoco, un uomo stanco...sudato, ci venne incontro era Goz.....mi parlo' di tante cose, e il suo parlare, anche s esembrava sconnesso..aveva un senso celato.....lo guardai con infinita tenerezza...." Salute a voi Goz....avete ragione a Tylesia sembra che tutto si afollia, pesno che la sua guerra sia iniziata, e la natura ha cominciato a dare i primi cenni di monito...il problema e' mio caro amico, che in questo posto ...sono ciechi e sordi......per quanto riguarda i vostri cigni, li ho visti e stanno bene.....ma ho bisogno del vostro aiuto....devo liberare un uomo dalle prigioni...se non libero lui, non rivedrete i vostri cigni e io non rivedro' piu' il capitano Reas.........e Vivian, la ragazza che e' qui con me, ha ancora bisogno di suo padre, ma pensate....la terra trema e loro domani lo giustizieranno.
Goz, vi prego...solo voi potete aiutarci...".....Avevo sempre pensato, che Goz non fosse pazzo.........Goz sapeva perfettamente cosa stava succedendo...e se mi avesse volutamente allontanare da Tylesia ?..... |
Come il mio intuito immaginò Fyellon si fiondò senza pensarci sul ponte e infatti era molto pericolante, sobbalzai quando vidi le assi spezzarsi ma per fortuna riuscì anche stavolta a cavarsela e addirittura arrivò alla entrata del convento e mi fece segno di seguirlo...mi mostrava dove camminare, stavo attenta ma sotto i piedi sentivo veramente tremare le assi.."Fyellon, mi sento un pò come Lancilotto sul Ponte della Spada, solo che non ci sarà nessun principe o re ad aspettarmi" dissi per sdramattizzare la situazione, mi feci coraggio e mi avvicinai a lui e riuscii ad arrivare dove si trovava Fyellon, quando vidi improvvisamente un monaco scorbutico aprire il portone e parlarci severamente.
"Scusate, padre, ma se questa è la Casa di Dio, voi non potete impedire a nessuno di entrarci". |
"da dove? da dove viene attaccata?"
Ignorai a malincuore la richiesta di aiuto dell'uomo e andai sulle mura per cercare qualcosa, mi affacciai alla ricerca di qualcuno "Giada aiutami dove sono? " |
Durante il nostro cammino incontrammo una carovana di mercanti che erano stati brutalmente attaccati da un cavaliere con una corazza rossa.
Quell'armatura spettava a Parsifal ed un uomo dalle intenzioni malvagie non aveva il diritto di utilizzarla. Di certo quell'uomo si sarebbe pentito in seguito, quando avrebbe avuto inizio la maledizione che avrebbe dovuto proteggere la corazza da uomini come lui. Mi resi conto di essere osservata da uno di quei mercanti, che mi domandò il mio nome. Parsifal sembrava non fidarsi, ma io, anche se non lo conoscevo, non temevo quell'uomo poiché non mi sembrava malvagio. Gli risposi: "Il mio nome è Lilith e dubito fortemente che mi abbiate già visto altrove." Parsifal, intanto, stava rispondendo alle domande postegli dai mercanti. Forse essi avrebbero continuato il cammino verso Tylesia assieme a noi per poter salvare la donna rapita. Erano persone innocenti e non meritavano tutto quello che avevano subito, quindi li avrei di certo aiutati. |
Il monaco non disse nulla, limitandosi ad osservare Altea e Fyellon.
“Già, la casa del Signore...” disse il cavaliere “... o forse il Padrone non desidera ospiti oggi?” Il religioso allora fece loro cenno di entrare. Li ospitò in una grande stanza. “Allora, cosa cercate qui?” Domandò poi loro. “Solo un'informazione...” rispose Fyellon “... e magari accompagnata da quella sana Carità Cristiana che nelle prediche voi religiosi amate tanto sottolineare... e se ricordo bene, vi era anche una parabola nei Vangeli che ne parlava... anche se ora non ricordo il titolo... sapete, non amo molto leggere di quelle Cose...” “Forse quella del Buon Samaritano.” Fissandolo il religioso. “Quale informazione vi occorre?” “Ci interessa conoscere la via più breve per giungere a Tylesia.” Disse Fyellon. “Non vi conviene andare a Tylesia...” mormorò il monaco. |
Daniel si affacciò dalle alte mura di Tylesia ed osservò la sterminata selva che avvolgeva la città.
Tra la fitta vegetazione e le difese vi erano canali concentrici, in cui scorreva, con un moto perfetto ed infinito, l'acqua che scendeva dai monti vicini. Era uno spettacolo straordinario. Ad un tratto, però, il cavaliere vide qualcosa muoversi nella selva. Prima lontana e confusa, poi sempre più vicina e nitida. Era uno sterminato esercito che muoveva assedio a Tylesia. Una muraglia di uomini e ferro si stava avvicinando, col solo scopo di cancellare la città dalla faccia della Terra. Nel frattempo, passata la scossa di terremoto, nella caserma cominciò a diffondersi un gran caos. Tutti correvano a destra e a sinistra, per controllare i danni e scoprire possibili feriti. “La caserma è solida e ben costruita.” Disse la guardia a Cavaliere25 e ai suoi compagni. “Tuttavia meglio correre a vedere. Venite con me, così in caso di danni e feriti mi darete una mano. Presto.” Giunsero allora nel cortile della caserma, dove si resero conto che una delle statue era crollata e sotto i detriti giaceva un soldato ferito. “Presto!” Gridò la guardia a Cavaliere25 e ai suoi amici. “Datemi una mano a liberarlo!” Ma il marmo della statua era troppo pesante e il poverino rischiava di morire schiacciato. “E' troppo pesante, maledizione!” Urlò la guardia. |
Heyto ascoltò Parsifal con attenzione.
“E' un bellissimo nome, damigella. Speciale, oserei dire...” disse rivolgendosi poi a Lilith “... e sia.. allora ci recheremo tutti a Tylesia. Posso sperare di avervi come compagni di viaggio, amici miei?” Chiese a Redentos, a Parsifal e a Lilith. “Voi cosa ne pensate?” Domandò Redentos al suo discepolo ed alla giovane che era con loro. |
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